mercoledì 31 ottobre 2012

Un'altra berlusconata di Grillo


Se si giudicasse solo dalle parole, dai proclami, dalle dichiarazioni sarebbe veramente difficile distinguere il berlusconipensiero dal grillopensiero. Stesso stile urlato, stessa tracotanza e prepotenza, stessa superbia e stesso mancato rispetto anche per i propri attivisti. Per non parlare della stessa mani dittatoriale nel gestire un'organizzazione politica che la si voglia chiamare partito o movimento non fa differenza. Grillo ha dettato le sue regole, i suoi dieci comandamenti, decisi esclusivamente da lui personalmente e non certo approvati in maniera democratica dai partecipanti al suo movimento politico, più o meno come si è sempre comportato il cavaliere prima con Forza Italia poi con il Pdl. E chi sgarra è oggetto di ingiurie. Una di queste regole è quella di non apparire nelle trasmissioni di approfondimento televisivo, come se si trattasse di una partecipazione al tavolo del demonio. Ieri sera una "grillina" ha trasgredito a questa regola ed ha partecipato a Ballarò, dimostrando fra l'altro che, a discapito del comico genovese, ci sono anche persone che in qualche modo hanno una testa pensante (anche se non si spiega come possano subire la tirannia del saltimbanco). La reazione del novello dittatore non si è fatta attendere in tutta la sua violenza verbale e personalizzata verso la ragazza che ha osato tanto. Una reazione irrispettosa verso la ragazza e offensiva soprattutto per la donna: "E' il punto G che ti da' l'orgasmo nei talk show". Veramente volgare e offensivo. Mi spiace ma non basta avere delle buone idee o dei buoni programmi (che personalmento non vedo) per proporsi come leader politico di un movimento che aspira a sostituirsi agli attuali partiti politici. E' vero che Grillo non si presenta e non si presenterà alle prossime elezioni, ma rimane il fatto che guida le fila degli attivisti del movimento guidandone l'operato e bacchettandoli fino all'espulsione nel caso di comportamenti non in linea con quanto deciso dal saltimbanco. Ora mi chiedo: questo atteggiamento potrebbe anche andare bene fino a quando rimani un movimento di protesta, ma quando il M5s diventa un partito con suoi appartenenti eletti in cariche istituzionali, queste persone dovrebbero rispondere in prima persona ai propri elettori e non certo ad un burattinaio a sua volta manovrato da un guru che agisce nell'ombra. Ecco perchè il movimento non convince proprio e, qualora arrivasse davvero a ricoprire cariche politiche importanti, ci rtiotroveremmo con un paese guidato da un vero proprio dittatore nascosto nel suo "tabernacolo" come dice il buon Bersani. Se qualcuno trova questo attegiamento diverso da quello di colui che ha portato discreto al paese negli ultimi venti anni, spieghi per favore queste differenza.
 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

sarà anche autoritario, ma bisogna anche pensare che ha a che fare con giovani e spesso sprovveduti, ma almeno ha portato i giovani alla politica !!!! alla responsabilità delle loro vite !!! quanto al "buon" beersani...inciucio è la parola d'ordine del pd...e opposizione una parola vuota...lasciamo perdere !!!

antipolitico ha detto...

Inutile portare i giovani alla politica se poi non gli si da la possibilità di confrontarsi con gli altri e rimanere chiusi nel loro serraglio. Quella non è politica è semplicemente servire il proprio padrone ... prima Berluscono ora Grillo .. niente di nuovo sotto il sole