lunedì 30 luglio 2018

Razzismo: tutti in silenzio ad osservare


Questa è l'ultima vittima dell'intolleranza razzista che sta montando giorno dopo giorno nel nostro paese. Alla fine a lei è andata bene è stata ferita solo ad un occhio e forse non potrà partecipare agli europei di atletica a Berlino. Meno fortunato un immigrato marocchino ad Aprilia rincorso, picchiato ed ucciso da due uomini che lo ritenevano un ladro. Ma l'elenco è lungo e da impallidire.

30 luglio, Moncalieri: aggressione alla campionessa azzurra Daisy Osakue di origine nigeriana, assalita da un gruppo di ragazzi con lanci di uova, colpita ad un occhio a rischio la sua partecipazione agli europei di Berlino 

29 luglio, Catania: Un autista di mezzi pubblici non fa salire sull'autobus diretto a Taormina 5 immigrati chiudendo le porte mentre si apprestano a salire

29 luglio, Aprilia: due uomini rincorrono picchiano e uccidono un immigrato marocchino credendolo un ladro.

28 luglio, Partinico: sette giovani aggrediscono un richiedente asilo senegalese mentre lavora servendo ai tavoli di un bar in piazza, al grido di "Vattene via sporco ne*ro" (perdonatemi ma sono costretto a censurare la "g", altrimenti le segnalazioni potrebbero far sospendere di nuovo il mio account, stavolta per razzismo).

26 luglio, Vicenza: un quarantenne spara un colpo dal terrazzo di casa con un'arma ad aria compressa e ferisce un operaio di origine capoverdiana. Individuato dalle forze dell'ordine, si giustifica dicendo di aver mirato a un piccione.
17 luglio, Roma: un uomo spara dal balcone di casa a una bimba rom di 13 mesi con una carabina ad aria compressa, colpendola alla schiena. Individuato, si giustifica dicendo di aver voluto provare l'arma.
11 luglio, Latina Scalo: tre giovani sparano da un'auto in corsa con una pistola ad aria compressa ad alcuni richiedenti asilo nigeriani che aspettano l'autobus. Individuati, dicono di aver compiuto una "bravata".
9 luglio, Venezia: due energumeni picchiano un giovane ghanese mentre svolge il suo lavoro di facchino alla stazione, al grido di “Abusivo! Ne*ro! Questo è il Paese di Salvini!”.
6 luglio, Forlì: un ivoriano viene ferito all'addome e a un braccio da alcuni colpi sparati da un'auto in corsa con un'arma ad aria compressa.
3 luglio, Forlì: due ragazzi in motorino affiancano una donna nigeriana e le sparano alla gamba con una pistola ad aria compressa.
1 luglio, Torino: due ragazzi picchiano selvaggiamente un giovane rifugiato del Darfur ospite della parrocchia di Mirafiori, gridando: "Perché sei qui, ne*ro di merda?"
22 giugno, Napoli: un cuoco originario del Mali viene colpito da una raffica di piombini sparati da un’auto in corsa con un fucile ad aria compressa.
11 giugno, Caserta: tre giovani a bordo di un'auto sparano con una pistola ad aria compressa a due maliani titolari di protezione internazionale, al grido di "Salvini! Salvini!"

Nel frattempo il ministro dell'interno, Matteo Salvini, mentre si fa selfie sull'Adriatico attorniato da fan in delirio, commenta che l'emergenza razzismo è solo un'invenzione della sinistra e non spende nemmeno un parola su nessuno dei fatti appena elencati. Però stigmatizza la sua azione per le "spiagge sicure" per togliere di mezzo quei "malviventi" che passeggiano sotto il sole per le nostre spiagge cercando di racimolare qualche euro vendendo asciugamani, medagliette, braccialetti e cianfrusaglie varie. Aspettiamo il prossimo episodio di intolleranza sulla spiaggia. Nel frattempo la politica del negazionismo è quella che rende maggiormente, adottata negli anni più bui della storia europea, sappiamo dove ha portato ma evidentemente quella storia non ha insegnato niente. Rimane la vergogna di un ministro che dovrebbe essere il garante dell'ordine pubblico e che invece mentre alimenta gli animi dei più facinorosi per la caccia all'immigrato (per il quale la pacchia è finita) allo stesso modo ignora episodi gravi come quelli elencati semplicemente negandoli. E gli elettori ? I suoi inneggiano naturalmente. I grillini alleati del fascioleghista ? Silenzio assoluto che equivale a complicità assoluta. Gli altri ? Silenzio a parte qualche tweet scandalizzato che lascia il tempo che trova. Serve ben altro per fermare la deriva che ormai sta prendendo il paese.

sabato 28 luglio 2018

Soffia oggi, soffia domani ... il fuoco del razzismo prende vigore


Una volta quando l'unico sistema per riscaldare le case era il fuoco del camino, i nostri nonni adottavano questa tecnica per ravvivare il fuoco: soffiavano sui carboni che sembravano ormai spenti e piano piano il fuoco riprendeva vigore. Sotto quei carboni infatti si trovava qualche tizzone ancora non completamente bruciato e non completamente spento, il soffio serviva a far riprendere vigore al fuoco. E' quelli che sta accadendo nel nostro paese grazie all'opera di un politico razzista che è riuscito ad arrivare alla carica di ministro dell'interno e che dalla sua poltrona non fa altro che soffiare sulle molti menti bacate del nostro paese che prontamente rispondono. Il "nostro" ministro ha fondato tutta la sua carriera politica sulla lotta all'immigrato ed al diverso, per non parlare delle varie esternazioni contro i meridionali e le istituzioni, ed una volta arrivato al potere, con la complicità di un movimento che avrebbe dovuto rappresentare il cambiamento, ha continuato con questa sua opera di alimentazione dell'odio e di caccia alle streghe. Le sue esternazioni sulla presunta invasione degli immigrati, sempre sconfessata dai dati reali ma ai quali nessuno presta attenzione perché significherebbe far lavorare il proprio cervello, sulla pacchia che gli immigrati si farebbero nel nostro paese e con l'equiparazione dei viaggi sui barconi o sulle navi delle ong a crociere organizzate, sta portando a termine un'opera di lavaggio del cervello. Un po' di terreno fertile lo ha trovato essendo ormai arrivato il consenso a circa il 30% soprattutto in quei cervelli disabituati ormai a informarsi ma a prendere per oro colato tutto quello che passa sui social, Facebook e twitter in prima fila. E così accade che negli ultimi 45 giorni di sono avuti ben 7 episodi di persone "normali" che se la sono presa con le loro carabine con qualche persona di colora sparandogli "per averla scambiata per un piccione" o semplicemente "per sbaglio mentre provava la sua carabina modificata". Ed il "nostro" ministro sempre pronto a "sparare" con il suo smartphone tweet razzisti nel caso di episodi malavitosi commessi da immigrati, inspiegabilmente viene colpito da improvvisa paralisi quando gli stessi atti sono commessi da "italiani" verso persone di colore o di altra etnia. Non importa l'età, il sesso, è sufficiente il colore leggermente diverso dalla pelle per imbracciare l'arma e sparare. E mentre lo stesso Presidente Mattarella interviene per sottolineare questa deriva pericolosa che sta prendendo il nostro paese, il ministro tenta di sconfessarlo affermando che lui non vuole il Far West. Peccato che poi il suo partito stia portando in parlamento una legge con la quale si pretende che l'azione di un cittadino che spara ad un "eventuale" malfattore sia sempre considerata legittima difesa senza l'intervento del magistrato. Stiamo vivendo una clima contrario a quello che dovrebbe essere: episodi come quelli accaduti nell'ultimo mese e mezzo dovrebbero essere una preoccupazione per chi ha responsabilità di governo ed invece nel nostro paese è il governo stesso che ignora questi episodi o addirittura li fomenta con le proprie esternazioni. Ma l'aspetto peggiore è che una gran parte del paese mette la testa sotto la sabbia o peggio ancora non riconosce le responsabilità di chi guida le istituzioni.

giovedì 26 luglio 2018

Ormai siamo in un mondo alla rovescia


Che qualcuno abbia perso la bussola in questi ultimi mesi è un dato appurato indipendentemente dalle idee politiche. La super star del governo giallo-verde (sembra di parlare di una squadra di calcio, non si è più in grado nemmeno di trovare un nome ad un'alleanza di governo) è sicuramente Matteo Salvini, ministro dell'interno e furbacchione perennemente in campagna elettorale grazie alla sua doppia veste di leader della Lega e ministro appunto del governo M5S-Lega. Un ruolo quello del ministro dell'interno delicato che dovrebbe essere incompatibile con la carica di segretario di un partito qualunque esso sia. Il buon Salvini rimane indigesto non solo per le sue politiche sull'immigrazione, per le quali fra l'altro ha preso milioni di voti, quanto per le sue esternazioni continue sui social network intrise di disumanità, razzismo, disprezzo per chiunque non sia sulla sua lunghezza d'onda. Purtroppo questa sua azione martellante sembra dare i suoi frutti: il consenso per la lega e per lo pseudo-ministro aumenta costantemente sebbene al momento di concreto, a parte l'aumento dei morti sulle coste libiche, la sua azione non ha portato ad altri risultati. Un consenso che aumenta anche perché i suoi detrattori stanno tentando di contrastarlo sul suo terreno, dove non possono che uscire sconfitti come dimostrano i fatti. L'ultimo assalto a Salvini è del giornale Famiglia Cristiana che pubblica una copertina con il titolo "Vade retro Salvini" con una mano imposta sulla sua testa, equiparando il leghista a Satana. Le reazioni a questa copertina sono incredibili da parte anche di persone pseudo-cattoliche che si indignano per l'immagine e il parallelo Salvini-Diavolo ma per esempio non si sono indignate per l'uso che Salvini stesso fa dei simboli religiosi della cristianità. Salvini si è presentato spesso con il rosario o con il Vangelo in mano per utilizzarli a sporchi fini elettorali ma soprattutto dissacrando e calpestando il significato che quei simboli rappresentano per la cristianità. In quelle occasioni non si sono registrate le stesse reazioni indignate da chi oggi si scandalizza per la copertina di Famiglia Cristiana. Il giornale alla fine non ha fatto altro che stigmatizzare l'operato di un ministro che sfoggia i simboli del cristianesimo (e li difende in maniera scomposta e anticostituzionale come nel recente caso del crocefisso) salvo poi tradire e calpestare i principi che quei simboli rappresentano. Ma ormai la capacità di analisi e di ragionamento indipendente e con la propria testa sta diminuendo velocemente arrivando al minimo storico ma ancora non è finita.

Marchionne: un manager al servizio esclusivo del capitalismo


La strana legge che vuole santificati coloro che lasciano questa vita ed hanno ricoperto un ruolo di rilievo nella società italiana è stata rispettata anche questa volta in occasione della scomparsa di Sergio Marchionne. Politici, giornalisti, sindacalisti di qualsiasi schieramento e pensiero si sono sperticati ieri nel tessere le lodi del manager che "ha salvato la Fiat per il bene del paese". Ora che Marchionne sia stato un grande manager, intelligente, preparato anche culturamente e pieno di iniziative nessuno lo mette in dubbio, che abbia salvato la Fiat dal fallimento è altrettanto vero, ma che abbia fatto tutto questo per il bene del paese, beh si può dissentire fortemente. Marchionne ha lavorato per il bene dell'azienda e dei suoi padroni e se ne è fregato altamente del bene del paese. Ha risollevato l'azienda come qualunque manager che agisce nella logica del capitale avrebbe cercato di fare, lui l'ha fatto e ci è anche riuscito. Oggi tutti i piagnistei e le lodi, compresi quelli elargiti dai vertici Fca, sono sinceramente un frullato di cinismo e ipocrisia. Tanto è vero che, nella logica del capitalismo dove contano i profitti e non certo le persone che sono semplicemente da risorse da "sfruttare" fino a quando è possibile, il buon Sergio è stato liquidato senza nemmeno aspettare che se ne andasse definitivamente. Il capitalismo non può contare sull'umanità, non può permettersi di "rispettare" chi lo serve incondizionatamente (si dice che Marchionne si alzasse all 3.30 del mattino e che da quando è Ad della Fiat si sia fatto solo un weekend di vacanze) e Marchionne questo lo sapeva benissimo tanto è che ha servito i suoi padroni fino a quando ne ha avuto la possibilità. Ma da qui ad osannarlo soprattutto da una certa parte politica, ce ne corre. Sotto la gestione Marchionne la Fiat ha perso quasi 100.000 dipendenti per non parlare delle consequenze nefaste sull'indotto. Ha portato in Olanda la sede legale dopo aver acquisito, sfruttando gli aiuti di Obama, la Chrysler e aver iniziato proprio dagli Usa la sua lotta ai lavoratori: riassume pochi operai della ex Chrysler dimezzando i salari ed i piani pensionistici e sanitari. Delocalizza il più possibile dopo aver "ricattato" gli operai della ex Fiat nel 2011 al grido "o accettate le mie condizioni oppure chiudo e vado a produrre da un'altra parte". Gli operai sono caduti nel tranello (anche perché totalmente abbandonati da sindacati e governo), hanno accettato le condizioni di Marchionne che poi comunque la produzione all'estero l'ha portata ugualmente chiudendo Termini Imerese e quasi tutta Mirafiori. Ha poi portato fuori da Confindustria la Fca e chiuso le porte ai sindacati stabilendo lui nuove regole interne di stampo dittatoriale. Basta leggere, oltre alle pontificazioni che si trrovano ovunque, il racconto per esempio di questo operaio della Maserati per rendersi conto che le condizioni di lavoro siano tornate indietro di oltre 60 anni. Insomma Sergio Marchionne manager di grandi capacità, abile ma cattivo e insensibile, e soprattutto non certo un difensore nè dell'italianità nè tanto meno del paese, un semplice servitore del capitalismo dal quale si è fatto, consapevolmente, usare e spolpare per poi essere gettato via con tanto di lodi ipocrite e ciniche.

venerdì 20 luglio 2018

Il governo del cambiamento e l'immigrazione


 Improvvisamente, dopo l'insediamento del nuovo governo, il problema principale da affrontare è diventato quello dell'immigrazione. E questo nonostante i flussi migratori fossero ormai in netto calo grazie o a causa (dipende dai punti di vista) delle politiche di Minniti. Il neo ministro dell'interno, Matteo Salvini, non poteva però di punto in bianco abbandonare il suo cavallo di battaglia con il quale ha inondato per mesi tutti i mezzi di informazione e quindi per riprendersi la scena si è inventato la chiusura dei porti italiani a tutte le navi delle organizzazioni umanitarie che ora addirittura non considerano sicuri i porti italiani. In questa strategia ha avuto gioco facile sia per la inadeguatezza delle politiche di gestione dei migranti da parte dei governi precedenti, sia per il campo libero lasciato alle sue esternazioni da frequentatore di bettole da parte degli alleati di governo (quelli del cambiamento) e del presidente del consiglio. Il recente intervento del presidente della Repubblica per far attraccare una nave italiana è l'ultimo esempio sia del delirio di onnipotenza di un ministero incapace e quindi pericoloso che dell'assoluta sudditanza dei 5stelle e del presidente del consiglio Conte alle farneticazioni salviniani. Salvini, con la sua rozzezza e ignoranza, altro non è che una delle mani armate del capitalismo che sposta il problema sugli affamati piuttosto che su chi la fame la procura. Negli anni precedenti al suo ingresso al governo (finalmente c'è riuscito grazie ad un'opera mediatica supportata dal suo alleato principe Silvio Berlusconi) ha seminato paura agitando lo spettro della sicurezza (nonostante i reati siano in netta diminuzione nel nostro paese) e successivamente dell'invasione (nonostante l'Italia sia un paese con un numero di immigrati inferiore ai vari paesi europei). Grazie a questa opera negazionista ed alla inconcludente politica del governo a guida Pd degli ultimi 5 anni, ha saputo manovrare in maniera subdola, ipocrita e cinica un buon numero di elettori. L'immigrazione non sarà certo bloccata dalla chiusura dei porti, dai respingimenti o dagli affondamenti dei barconi con conseguente massacro di poveracci disperati (oltre 35.000 negli ultimi 15 anni). Il capitalismo ha dapprima affamato quelle popolazioni sfruttando le loro enormi ricchezze naturali, ha portato la guerra in medio oriente nel nome dell'esportazione della democrazia e della pace (come se questi fossero beni da esportare e non da conquistare), ha poi sapientemente e cinicamente utilizzato i disperati per portarli nel mondo occidentale con l'obiettivo (raggiunto) di scardinare diritti, abbassare i salari, aumentare lo sfruttamento anche in quelle popolazioni. Il finale poi dell'opera distruttiva del capitalismo è stata quella di mettere gli uni contro gli altri gli sfruttati immigrati con i nuovi sfruttati del mondo così detto evoluto. Salvini altro non è che uno degli strumenti utilizzati per fomentare questo odio reciproco in modo che il dito venga poi puntato sugli affamati piuttosto che sugli affamatori. Ma d'altra parte oggi siamo arrivati all'assurdo che "chi critica il capitalismo ed elogia il fenomeno dell'immigrazione (il trionfo del capitale) mostra la sua incoerenza  esattamento come chi critica l'immigrazione e accetta supinamente il capitale (che usa l'immigrazione appunto per segnare la propria supremazia)" (Cit. Diego Fusaro). Di fatto da questa spirale non ci porteranno fuori nè la Lega nè tanto neno il M5S o qualsiasi altro governo europeo ed occidentale: l'unica uscita sarebbe il raggiungimento della consapevolezza che è i capitalismo che ci ha portato in questo circolo vizioso, ma oggi dove "l'ignoranza" della società dell'informazione si propaga dalla velocità della luce non si vede proprio come si potrà uscire da questa spirale se non con uno scontro violento fra gli sfruttati.

venerdì 13 luglio 2018

L'Italia in mezzo stretta fra un pazzo ed un incompetente ... per fortuna che Mattarella c'è


Ormai, dopo un mese in mezzo di "governo del cambiamento", si è capito dove sta il cambiamento: in un ministro che pensa di "comandare" su tutto (interni, giustizia, salute, economia, etc.) ed un altro ministro incompetente su tutto. Entrambi non hanno la minima idea di che cosa siano le istituzioni, la costituzione, le leggi nazionali ed internazionali, e si mettono di traverso alla costituzione stessa oltre che allo Stato che rappresentano.
Il ministro con spiccate tendenze dittatoriali, Matteo Salvini, è ormai ossessionato dal problema immigrazione. Ossessionato a tal punto che blocca anche le navi italiane, vorrebbe non consentire lo sbarco dei naufraghi presenti sulle quelle navi ignorando che le navi della guardia costiera italiana sono già territorio italiano e che quindi, chiunque sia presente su quelle navi, di fatto si trova sul territorio del nostro Stato. Ma non solo si sostituisce all'autorità giudiziaria pretendendo di decidere lui stesso se su quelle navi sono presenti dei criminali o semplicemente persone disperate che non hanno fatto niente che possa consentire il loro arresto. Come un pazzo scatenato, seguito da qualche altro migliaia di pazzi (e sono loro alla fine il vero problema) lancia tweet a raffica bloccando una nave della guardia costiera e impedendo di sbarcare il carico di esseri umani per dare loro la giusta assistenza. Alla fine deve intervenire addirittura il Presidente della Repubblica, fatto mai accaduto nella storia della repubblica italiana, per richiamare all'ordine tutti a partire dal presidente del consiglio ormai diventato oggetto della prossima puntata di Chi L'ha Visto. Alla fine della vicenda i 66 migranti possono scendere dalla nave, 2 vengono interrogati dalla magistratura senza bisogno di manette o palle al piede, e l'Italia si ritrova con un ministro dell'interno incapace di intendere e volere ormai totalmente accecato dal suo razzismo e dalla sua xenofobia stampata nel proprio Dna. Il peggio è che il suo consenso aumenta dimostrando quanto ormai una buona parte dei cittadini italiani abbia subito un lavaggio del cervello epocale semplicemente con tweet, post su facebook e filmati vari.
L'alletao o meglio il contendente di questo pazzo nel governo è Luigi Di Maio, uno sempre in giacca e cravatta, meno irruento di Salvini ma altrettanto populista e falso. Ietri abbiamo visto il ministro brindare su un palco con palloncini e cotillon per l'approvazione di un provvedimento farsa da parte della Camera. Le parola d'rodine o meglio l'hastag come si usa dire oggi è #ByeByeVitalizi che contiene l'essenza della bufala di questo provvedimento. Bufala numero 1: i vitalizi non esistono più dal 2012 aboliti dal governo Monti. Bufala numero 2: quelli ancora in essere non sono stati aboliti ma semplicemente ricalcolati. Bufala numero 3: per concludere la vicenda sarà necessario aspettare il pronuciamento della Corte Costituzionale in quanto il provvedimento va contro alcuni principi della Costituzione stessa. Ma intanto si brinda al risparmio di ben 40 milioni (che se saranno distribuiti fra i 5 milioni di italiani sulla soglia della povertà garantirà loro ben 8 euro all'anno a testa) e lo si fa urlando strillando come un se si fosse in uno stadio ... vergognoso. Ecco il governo del cambiamento .... ma mica avevano detto che tipo di cambiamento.

mercoledì 4 luglio 2018

Un mese di molte ombre e qualche flebile lucina del governo Salvimaio


Siamo ad un mese del nuovo governo Lega-M5S e qualche piccolo bilancio si può fare. Intanto c'è da sottolineare la latitanza del presidente del consiglio, il prof. Conte, che, a parte qualche occasione ufficiale come il recente consiglio europeo, per il resto tace su tutto lasciando le sorti del governo in mano a Di Maio ma soprattutto a Salvini. La dimostrazione che sia una semplice controfigura come in molti avevano preventivato è ormai dimostrata. Si è vero non fa le brutte figure di Berlusconiana o Renziana memoria (e non ci voleva molto) perchè è pacato, educato, parla le lingue, ma per il resto è assente e, come gli altri, non porta a casa risultati anzi li peggiora. In Europa siamo passati dalla redistribuzione obbligatoria dei  migranti (mai rispettata da alcun paese eruopeo) alla redistribuzione volontaria per cui ora tutti si sono tolti l'obbligo di aiutare l'Italia nella gestione dei migranti. 
La vera star di questo governo è senza dubbio Matteo Salvini, ministro dell'interno tutto fare che si occupa di immigrazione, infrastrutture, economia, lavoro, rapporti internazionali e chi più ne ha più ne metta. Naturalmente per lui ottenere qualche risultato immediato era più facile grazie al problema dell'immigrazione e c'è da dire che non ha tardato ad agire facendo quello che aveva promesso. Ha chiuso i porti, anche se la competenza sarebbe stata del ministro grillino Toninelli che ha subito senza proferire parola alcuna, e costretto qualche Ong a portare i migranti in Spagna ma soprattutto ha causato la ripresa delle morti nel mar mediterraneo: circa 400 in pochi giorni. L'Europa continua a rispondere picche sul problema e i prossimi giorni saranno ancora costellati di morti e vittime innocenti la cui unica colpa è quella di essere nati in paesi poveri, sfruttati e/o dilaniati dalla guerra. Nel frattempo naturalmente sono saltate alcune sue promesse: il rimpatrio di circa 600mila migranti, problema sparito totalmente dall'azione politica del ministro, e la famosa promessa che il primo consiglio dei ministri avrebbe abolito le accise sui carburanti.
Il povero Luigi Di Maio finalmente partorisce un primo decreto del governo per salire anche lui alla ribalta e contrastare la guest star Salvini. Naturalmente la tematica è molto più delicata, si tratta del lavoro, ma il grillino devo dar seguito alle sue promesse di smantellamento del Jobs Act. Ora smantellare è facile, il problema è dopo aver cancellato una legge che ha tolto i più elementari diritti dei lavoratori ed amplificato il lavoro precario, con che cosa la sostituisce ? Il primo decreto, denominato in maniera altisonante Decreto Dignità, è in realtà il parto per il momento è un semplice topolino che non cancella il Jobs Act e tenta di porre un argine al precariato, ma si potrà giudicare solo fra qualche tempo se i risultati saranno quelli desiderati. Il dreceto nel frattempo vieta la pubblicità del gioco di azzardo, un fatto positivo ma che si concretizzerà davvero quando lo Stato la smetterà di guadagnare e fare cassa con il medesimo gioco d'azzardo sulle spalle dei molti malcapitati.
E l'opposizione ? Assente e non pervenuta se non per qualche scemenza o qualche tweet di puro folklore che non intacca minimamente nè Salvini nè Di Maio. Per Salvini, a parte le solite accuse di fascista e razzista ormai note e ampiamente dimostrate, c'è stato un rigurgito popolare dopo la vittoria delle quattro ragazze italiane, tutte di colore, della staffetta 4x400 ai giochi del mediterraneo. Come se il problema dell'immigrazione si potesse risolvere con lo sport o semplicemente con quattro ragazze di colore che vivono in Italia. E infatti Salvini volgerà a suo beneficio l'evento dichiarando che questi sono gli immigrati che vuole etc. etc. etc. L'immigrazione purtroppo è un problema serio che Salvini non risolverà nè tanto meno bloccherà e con il quale presto l'occidente dovrà fare dei conti ben salati.
Per quanto riguarda invece il decreto dignità il Pd svela ancora una volta la sua natura liberista scagliandosi contro, preventivamente, e schierandosi al fianco di Confindustria (sai la novità), una presa di posizione che darà un colpo di acceleratore alla sua scomparsa più o meno definitiva.