domenica 23 dicembre 2012

Le dure fatiche del circense .... come coglionare i cittadini in 7 giorni


La settimana del clown Berlusconi si è conclusa in bellezza con l'ennesima rappresentazione questa volta su Rai 1. Come tutti i comici che si rispettino, il primo clown aveva questa volta un'ottima spalla, lo pseduo giornalista-presentatore Massimo Giletti. Dopo la vestale Barbara D'Urso che ha incensato il tizio 2 lodando le sue innumerevoli e nascoste qualità fino a farlo parlare del suo recente fidanzamento in casa, dopo il presidente della terza camera del parlamento italiano, il giornalista con il guiness in fatto di numero di nei, che lo ha più volte srotolato la sua lingua dal basso verso l'alto e ritorno per compiacere sempre il tizio 2, non si poteva più seguire lo stesso cannovaccio nella rappresentazione comica della nuova discesa in campo. Questa volta il copione è stato scritto inserendo un colpo di scena. Lo pseudo giornalista che finge di incalzare il tizio 2 ed il tizio 2, che tenendo fede al suo nome, per ben due volta si alza e minaccia di abbandonare la trasmissione. Il Giletti che lo prega di rimanere ed esalta le proprie presunte capacità giornalistiche affermando "Lei è abituato alla Barbara D'Urso ..." Veramente patetico il ricciolino Giletti, che a questo punto fa sembrare la stessa Barbara un modello di coerenza. Almeno lei ha svolto il suo solito compitino fatto di sorrisetti ebeti e ammiccamenti vari, quello che fa sempre. ma il Massimo di Rai 1 ha messo in scena un siparietto veramente ridicolo per fingendo di far arrabbiare Berlusconi 2 la vendetta. Un giochetto che, purtroppo, si mangerà il cervello di parecchi italiani, che ammaliati dalla combattività del superinquisito finiranno poi per andarlo a votare. Che poi in sostanza Berlusconi dice anche cose giuste su Monti e sul disastro che ha prodotto nel paese, ma basterebbe porgli questa semplice domanda al tizio, che anche un bambino delle elementari in grado di leggere e scrivere potrebbe fare tranquillamente: "Ma lei che critica il governo Monti ed i suoi provvedimenti, IMU, lavoro, pensioni e via dicendo, se è così contrario perchè il suo partito li ha votati tutti ?" Monti ha varato decreti, provvedimenti, riforme ma gli stessi decreti, provvedimenti e riforme sono poi passare al vaglio di Camera e Senato ed approvate. Lei ed il suo partito dove eravate ? Ma questa domanda al momento nessuno l'ha fatta. Rimane il fatto che il capo clown è tornato prepotentemente sulla scena riproponendo lo stesso copione di venti anni fa, farcito di qualche altra fandonia e fino ad ora in tutti gli spettacoli andati in onda, nessuno ha saputo o meglio ha voluto contrastare questo fiume di cavolate in piena. In queste condizioni, conoscendo il livello di analisi critica dei cittadini italiani, il rischio di rivedere salite a palazzo Chigi colui che ha fatto votare al parlamento che Ruby era la nipote di Mubarak è reale e abbastanza probabile. nel frattempo chi in questo momento sarebbe il virtuale vincitore delle elezioni, è totalmente assente e si crogiola nei risultati dei sondaggi, lasciando campo aperto al più grande imbonitore della storia della repubblica italiana.

martedì 18 dicembre 2012

Berlusconi blocca anche la fine del mondo


Prima dichiara la sfiducia al governo e il presidente del consiglio, Mario Monti, rassegna le dimissioni al presidente della repubblica, poi, anche a causa degli schiaffi che ha preso da tutti europa compresa, candida lo stesso Monti come futuro leader dei moderati e candidato premier, infine va in giro per le televisioni a proclamare la sua prossima candidatura come futuro presidente del consiglio. Naturalmente per consetirgli di rimettere in atto un nuovo lavaggio del cervello mediatico con la collaborazione non solo delle sue televisioni ma anche della televisione pubblica, in parlamento blocca con il suo partito l'approvazione di alcune leggi fondamentali per ritardare lo scioglimento del parlamento e le prossime elezioni. La data stabilità per lo scioglimento delle camere era piu' o meno coincidente con al data della tanto attesa fine del mondo prevista dai Maya: il 21 dicembre 2012. Ora tutto salta e perfino i Maya sono destabilizzati e la loro annunciata previsione rischia di slittare a data da destinarsi. Intanto l'uomo di plastica ha iniziato la sua offensiva usando a proprio uso e consumo televisioni pubbliche e private presentandosi domenica pomeriggio, lunedi' sera e per finire in bellezza stasera nella terza camera del parlamento italiano: Porta a Porta. E questa improvvisa impennata di presenza televisiva non ha altro obiettivo che ripetere quello che ci veniva detto 20 anni fa come se niente fosse accaduto nel frattempo: meno tasse, niente IMU (quella volta era ICI), riforma della giustizia, lotta ai comunisti e via dicendo. Tutto quello cioè che non è stato fatto in venti anni e tre governi dovrebbe ora essere fatto nel quarto governo ed i cittadini italiani dovrebbero ridare fiducia a chi ha portato sul baratro il paese mentre lui se ne stava a trastullarsi fra feste, escorts, nipoti di capi di stato, minorenni e via dicendo. Ma tornare a parlare di tutto questo è veramente squallido e offensivo per un paese che ha patito questi anni di oscurantismo. Allora sarebbe necesario dare un bel segnale a chi fa della televisione la sua arma di distruzione di massa: OSCURARE LA TELEVISIONE QUANDO ARRIVA LA FACCIA DI PLASTICA A SPROLOQUIARE. Prendere un libro e leggere, ascoltare della buona musica, o se proprio non se ne può fare a meno .. cambiare canale e lasciarlo a lanciare i suoi proclami solo alle telecamere. Ci vorrebbe tanto poco. Ma non sarà così, i dati di ascolto saranno elevati, per poi il giorno sentire i soliti discorsi indignati nei bar, negli uffici, nei treni, sugli autobus. Allora chiudete la tv ed il giorno dopo non ci sarà bisogno di indignarsi perchè i plasticato avrà parlato da solo.

sabato 15 dicembre 2012

Tutto chiaro ... o no ???


In questi ultimi giorni ormai la situazione politica si è ormai chiarita ed i cittadini italiani sono pronti per andare al voto. Ecco un breve riepilogo.


  • Bersani dopo il voto guarderà verso il centro
  • Vendola però lo tira per la giacca verso sinistra
  • Casini comunque gira le spalle a Bersani e fa l'offeso almeno fino a quando Vendola sta attaccato alla giacca dello stesso Bersani, ma poi non si può mai sapere perchè il bel Pierferdinando può sempre cambiare rotta all'improvviso 
  • Vendola comunque insiste e non si stacca, 
  • Di Pietro non sa che fare, vorrebbe tirare anche lui Bersani ma non proprio a sinistra bensì un pò verso il centro, ma nemmeno troppo verso il centro altrimenti si scontra con Casini, nell'attesa farfuglia contro Napolitano 
  • Bersani ha comunque una giacca di una bella stoffa resistente perchè mentre si dirige al centro e lo tirano a sinistra, la giacca non si strappa 
  • Casini intanto con le spalle girate a Bersani fa l'occhiolino a Monti
  • Montezemolo scende in campo con tutti e due gli occhi chiusi verso Monti
  • Intanto Berlusconi affetta il Pdl 
  • una parte con La Russa e Gasparri che però non hanno ancora deciso a chi strizzare l'occhio
  • da un'altra parte ci sono Frattini e Crosetto anche loro con gli occhi verso Monti
  • Tremonti se ne prende un pezzo con tutti quelli che hanno la erre moscia ma non hanno ancora deciso se strizzeranno l'occhio a qualcuno
  • Quello che rimane (santanchè, gelmini, carfagna, alfano, etc. etc.) stanno in adorazione di Berlusconi che a sua volta però spera che Monti si candidi anche se gli ha fatto lo sgambetto, ma si sa a lui piace giocare
  • Monti a questo punto sta diventando strabico e non sa più da quale parte guardare e gli vorrebbero almeno quattro paia di occhi
  • La Lega non guarda da nessuna parte e si sta sgretolando i Maroni
  • Il Movimento 5 stelle spera che le elezioni si svolgano prima del 31 dicembre altrimenti fra epurazioni, espulsioni, email minatorie di Grillo, simboli tolti ... a febbraio rimarranno solo Grillo e Casaleggio ...
  • Nel frattempo gli italiani hanno un solo dubbio: si svolgerà tutto in un solo giorno compreso le votazioni di Sanremo oppure ogni weekend di febbraio si trascorrerà dentro un seggio ?

Pià chiaro di così che volete ancora popolo di ingrati
 

giovedì 13 dicembre 2012

Vecchi e nuovi uniti a trattarci da pecore


E' sempre più difficile trovare parole per descrivere la situazione politica italiana ed in questi giorni lo è ancora di più dopo che quasi tutti ci stanno trattando come un popolo di pecore ... ma forse non hanno nemmeno tutti i torti. Siamo un popolo disposto ad ascoltare di tutto ormai e nessuno fa niente o almeno quelli che si indignano sono veramente la minoranza. Dopo venti anni di presenza del tizio culminati nel disastro di questi ultimi 4 anni, dopo un anno di governo Monti che per riparare in parte quei danni ha salassato il ceto medio basso del paese, ora siamo di nuovo qui ad ascoltare gli stessi responsabili del disastro a dirci che sono loro che salveranno l'Italia, che ci diminuiranno le tasse, che faranno riprendere l'economia. Io mi chiedo come ancora la gente non prenda un bel bastone e non vada a spaccarlo in testa a questa gente. Le trasmissioni televisive ed i giornali sono di nuovo pieni di quelle facce che per 12 mesi non si erano più viste e delle quali pensavamo di esserci liberate. Ma facce a parte, che già è un fatto deprimente, sono i discorsi e le parole d'ordine ad essere le stesse come se niente fosse accaduto in questi mesi, come se proprio in questi giorni gli italiani non fossero alle prese sulla distribuzione delle loro tredicesime fra IMU, mutui, bollette della luce, del gas e via dicendo, per lasciare le briciole se ne rimarranno per fare qualche spesa natalizia. E loro imperterriti ci vengono a prendere per il sedere con i loro passi avanti, indietro di lato o con le loro lamentele sulla impossibilità a pagare le tasse. Uno scandalo. Ma meno male c'è il nuovo che avanza e che si chiama Movimento 5 stelle. Già un movimento che forse usa parole d'ordine diverse ma che è guidato da un esaltato ormai convinto anche lui di camminare sulle acque e di essere portatore del verbo e della verità. Che non conosce nemmeno il significato delle parole e che urla, come nello stile di chi spara parole vuote e per farsi ascoltare o per mascherare il vuoto deve appunto urale,: "Chi pensa che io non sia democratico vada fuori dalle palle". A parte il linguaggio, che è in linea con lo spessore politico del personaggio, che cosa ha di democratico un movimento che espelle i suoi militanti solo perchè hanno la sfrontatezza di criticare la gestione del movimento stesso o di andare a confrontarsi, democraticamente, in qualche trasmissione televisiva ? E che cosa succederà se per caso un "grillino" salisse a Palazzo Chigi e adottasse qualche provvedimento non condiviso dal saltimbanco genovese ? Lo espellerebbe, lo epurerebbe, lo elimenerebbe ? Ma che diamine vogliamo tornare indietro al ventennio ? Qualcuno ci ha già provato in questi anni ed ora che il plastificato si sta autodistruggendo, ne vogliamo esumare un altro ? Ma questi personaggi, il tizio, il saltimbano pensano di disporre di un paese a proprio uso e consumo .. ? Si lo pensano ed è questo il loro modo di trattare i cittadini, il paese, il gregge ... ma fino a quando il gregge rimarrà imbambolato ad ascoltare questi dittatori in pectore ?

martedì 11 dicembre 2012

Il mio programma per il voto: punto primo via i corrotti


Siamo tornati indietro di 20 anni e tutti sono ancora una volta meravigliati, sorpresi, indignati come più o meno 20 anni fa, come nel 2001 e come nel 2008, ma ora basta con l'indignazione e con la meraviglia, quello che sta accadendo dipende solo da noi. Come da noi dipenderà se l'Italia si libererà finalmente da un filibustiere e da tutti i leccapiedi che lo circondano. Di che cosa c'è da meravigliarsi poi, il tizio è opportunista e intelligente, non poteva correre il rischio che magari la legge elettorale venisse cambiata o che la legge anticorruzione (ridicolo che un paese abbia bisogno di una legge del genere ... ed anche questo dipende da noi non certo dai nostri parlamentari, siamo noi elettori che quando andiamo a votare ce ne freghiamo di chi mandiamo in parlamento) fosse davvero approvata magari impedendogli di candidarsi. Quando ha appurato che il suo infiltrato nelle linee nemiche, Matteo Renzi nel Pd, aveva perso le primarie, è passato al contrattaco ed ha affossato al governo manovrando il burattino Alfano. Ed è tornato raccontando le favole che ha sempre raccontato ma aggravate da quello che è accaduto in questi ultimi quattro anni: indifferenza totale ai problemi del paese ma altissima attenzione alle leggi che gli consentivano di stare lontano dalle aule dei processi, negazione della crisi che stava sommergendo il paese ed i ceti medio bassi, sfruttamento della prostituzione e tutte le storie che ne sono conseguite. Fino alla consegna del paese al governo Monti che niente ha fatto se non mettere in pratica tutto ciò che aveva promesso all'europa. Rivedere lui ed i suoi leccapiedi mi ha causato un travaso di bile che però è niente rispetto alla rabbia provocata da chi ora si lamenta e impreca. Basta ora tocca a noi cambiare le cose. Non vogliamo fare una rivoluzione, che sarebbe l'unico modo per cambiare, almeno pero' non ripariamoci dietro il paravento della legge elettorale o dietro altra cazzata come quella di non andare a votare, dettiamo noi le regole e facciamole sapere a chi si appresta a candidarsi. Cominciamo dalla corruzione. Come già scritto trovo assurdo che ci sia bisogno di una legge, dovrebbe essere il cittadino a non dare il proprio voto a personaggi che abbiano problemi con la giustizia, di qualunque natura ed a qualunque grado di giudizio siano tali problemi. Primo grado, secondo grado, due anni, tre anni, tipo di reato ... tutte balle... in parlamento devono andare persone al di sopra di ogni sospetto e quindi non solo che non abbiano condanne ma che non siano nè inquisite nè indagate al momento del voto. E se la legge elettorale non ci consente di votare i candidati, allora non si da il voto al partito, qualunque esso sia, che nelle sue liste presenta qualche candidato che abbia problemi con la giustizia. Ecco questa è la mia prima dichiarazione di voto: non darò il mio voto a nessun partito, anche di tendenza comunista, che abbia problemi di qualunque natura con la giustizia.
Se poi i partiti vorranno fare le primarie per decidere i candidati ... ben vengano .... ma non alla Grillo in maniera occulta e manovrata da qualche guru, ma trasperenti e democratiche.

domenica 9 dicembre 2012

Ed ora verificheremo se questo paese ha le palle


Prima di tutto vengono i suoi interessi, poi quelli dei suoi amici, poi quelli degli amici dei suoi amici, poi c'è il divertimento e poi se rimane un  po' di tempo pensa anche al paese. E' sempre stato così. Ora il suo leccapiedi Alfano dice che la situazione era diventata insostenibile, come se non fosse il suo padrone la causa della situazione, e quindi si mette in piedi tutto un  gran casino per votare a febbraio invece che ad aprile. Ma c'erano alcune leggine da evitare. Prima di tutto la riforma elettorale perhè il rischio che l'attuale legge venisse modificata ci poteva essere e lui non intende certo lasciare ad altri la composizione delle liste. Altrimenti come farebbe a far entrare puttanelle da quattro soldi, sprovveduti da manovrare come tanti burattini e gente di bassa lega che rischierebbe di non prendere nemmeno un voto. Poi c'era un altro rischio che il decreto anticorruzione diventasse una cosa seria e gli impedisse di tornare in parlamento, così invece ammesso che diventi legge quel decreto è una delle tante farse di questo parlamento che non servirà a niente. C'è il riordino delle province che i questo modo salta e quindi diventa un altro bacino non indifferente di voto di scambio: io vi salvo dalla sopressione di diverse province e voi mi votate. Poi ci sono da bloccare un paio di processi, soprattutto quello relativo alla nipote di Mubarak che rischia di diventare un problema serio, e con questa scusa tornare all'attacco della giustizia. Ecco perchè non si poteva aspettare di andare a votare ad Aprile. Ma lo spettacolo più disgustoso lo danno i suoi leccapiedi del Pdl che tornano a riprendere vita come degli zombie riesumando promesse di venti anni fa. Abbassare la pressione fiscale, dare lavoro, etc etc. In parlamento si torna addirittura a parlare di comunisti che mangiano i bambini, quei comunisti che in parlamento non ci sono più da oltre cinque anni. Insomma sembra che venti anni siano trascorsi invano e solo perchè un delinquente plastificato ha deciso di portare alla rovina il paese per i suoi sporchi interessi, ritornano gli stessi discorsi che ascoltiamo quasi quotidianamente dal 1993. Ed ora la parola tornerà ai cittadini italiani e si potrà verificare se veramente hanno le palle per mandare dove merita il tizio e tentare di cambiare veramente rotta, perchè questa è l'ultima occasione dopo, se il mondo non finirà davvero il 21 dicembre, l'Italia sicuramente potrebbe finire il prossimo febbraio. Ora non si scherza più. Non si gioca più a votare con le primarie del Pd, non si gioca più con il pc e con la rete pre votare gli sconosciuti del M5S, tanti burattini manovrati da un altro burattinaio, non si gioca più a fare le bizze e dire io non voto com un bambino capriccioso che non sa quello che vuole, ora si fa sul serio o si manda a casa il plastificato e tutta la sua congrega o altro che Grecia.

venerdì 7 dicembre 2012

Scoppiano le fogne

E' accaduto come quando nei condomini non si provvede a ripulire per tempo le fogne ed i pozzi delle acque nere, alla lunga i tombini scoppiano e i liquami ivadono gli androni dei garage. Nello scorso ottobre si era presentata l'occasione di fare una bella pulizia ed invece si è preferito rimandare ed ora eccoci dopo un anno che la merda salta fuori dai tombini, dai bagni, dai cessi di tutti gli italiani. E come si sa la cacca galleggia. Gli stronzi sono tutti scappati fuori all'improvviso uno dopo l'altro anche invadendo le trasmissioni televisive una dopo l'altra. La Russa, Cicchitto, Brunetta, il più piccolo ma quanto puzza e poi i piccoli sono i più pericolosi, sono tracimati dalle fogne dove erano finiti travolti dagli stessi liquami dei quali avevano riempito il paese. Ed ora, come se niente fosse, sospinti dal loro capo che ha distribuito loro i copioni, tornano a lanciare sproloqui facendo finta che non ci sia stato il bunga bunga, la Minetti, la nipote di Mubarak, Emilio Fede, le olgettine, fino ad arrivare all'estate dello scorsa con i ristoranti pieni di gente senza soldi. No basta non possiamo tornare ad ascoltare questa gente che ha provocato il disastro, non si può tornare a parlare di argomenti seri in questa che sembra una tragica farsa, ma non si può nemmeno prenderla tanto a ridire perchè il rischio è grosso: si parla addirittura di Brunetta ministro dell'economia, roba da fare tremare anche la solida Germania. In questo momento sarebbe bello che l'Italia fosse l'Egitto, un paese dove in queste ore la gente scende in piazza per costringere il presidente della repubblica a ritirare un decreto che gli assegnerebbe pieni poteri, e ci scende non per due ore, non per uno sciopero e via ma per restarci fino a quando non avranno ottenuto quello che vogliono. Gli italiani dovrebbero prendere esempio dagli egiziani ed invece tanti, troppi, andranno nei seggi elettorali per tentare di riportare il paese nelle fogne.

giovedì 6 dicembre 2012

I ruggiti dei conigli


Erano mesi che se ne stavano tutti zitti, disorientati, smarriti, incapaci di proferire i loro discorsi pieni di prosopopea che non rappresentavano farina del loro sacco ma erano impartiti e imposti dal padrone unico del loro partito e delle loro menti. Sono trascorse appena ventiquattrore da quando il tizio è tornato alla carica ed alla ribalta che da stamani tutti i conigli sono tornati a ruggire. E prome fra tutte le amazzoni senza cervello e senza dignità pronte a schierarsi a fianco del loro mentore. La Brambilla, la Carfagna, la Gelimini seguite a ruota da Cicchitto, Gasparri e La Russa sono tornati alla ribalta a recitare il loro mantra sapientamente imbeccati dal superinquisito rinvigorito da flebo di gerovital e viagra. Le lancette dell'orologio sono tornate indietro di circa 15 mesi ed ecco che le rappresentazioni sono tornate come se niente fosse accaduto. Anche lo spread festeggia il ritorno in campo del tizio ed in poche ora recupera tutti quei trenta punti che aveva perso negli ultimi giorni. Ed eccoci qua ad ascoltare i ritornelli che ormai in 20 anni il popolo italiano ha imparato a memoria. Il paese, che nel settembre 2011 era tutto a riempire i ristoranti ... tutti virtuali perchè in realtà i locali ormai da cinque anni sono semivuoti, ora è sul baratro ma non per responsabilità della tragica gestione del centro destra quanto per Monti che altro non ha fatto che mettere in pratica quanto promesso da Berlusconi e Tremonti all'europa. Ed i conigli sono tutti accorsi alla reggia del re, tutti dentro palazzo Grazioli a incensare il capo, a leccare le chiappe al dittatore che, con questa mossa, evita una nuova legge elettorale e quindi i conigli devono onorare colui che deciderà il loro destino. Ma la strategia del superinquisito è ormai nota a tutti: ha un processo in corso, il processo Ruby, rischia una condanna che potrebbe precludergli il suo sogno, la Presidenza della Repubblica, ed allora chiama a raccolta le sue truppe per tornare a fare il bello ed il brutto tempo e soprattutto per evitare anche questo processo. Gli italiani si faranno prendere per il culo un'altra volta ? Il rischio è alto.

martedì 4 dicembre 2012

Il Movimento 5 Stelle primo partito in Italia ..... nella farsa delle primarie


Le primarie sono un'invenzione dei nordamericani per dare al cittadino la possibilità di scegliere il candidato della propria area politica per le elezioni alla presidenza degli Stati Uniti. Un concetto di alta democrazia anche se poi alla fine chi riesce a vincere le primarie per la candidatura alle elezioni della presidenza degli stati uniti sono sempre persone che hanno una caratteristica comune: quella di saper rastrellare milioni di dollari. Quando è nato il carrozzone del Partito Democratico i suoi dirigenti hanno scelto di sposare la filosofia delle primarie. Le prime sono state una vera e propria farsa in quanto il vero candidato era unico. Poi quando hanno iniziato ad estenderle per i presidenti di regione, per i sindaci dei comuni (tutti casi in cui le primarie sono senza ombra di dubbio una grande dimostrazione di democrazia) i cadidati del Partito Democratico hanno rimediato delle sonore batoste (Vendola in Puglia, De Magistris a Napoli, Pisapia a Milano e via dicendo). Poi si sono fatti prendere dal virus e le hanno organizzate anche quando non servono a niente, come quelle che si sono svolte la settimana scorsa. Si è votato per il candidato premier quando il presidente del consiglio non è eletto dai cittadini ma nominato dal Presidente della Repubblica. Fra l'altro si è celebrata una grande vittoria di partecipazione quando si è passati da oltre 4 milioni di votanti alle primarie del 2008 a circa 2,5 milioni di quelle attuali, insomma un flop in termini numerici, che autocelebrazioni a parte mette in evidenza quanto siano in difficoltà i partiti attuali PD compreso. Però nella loro inutilità almeno il Partito Democratico ha dato una lezione di democrazia nel senso che per esempio ha consentito a chiunque di andare a votare conoscendo esattamente chi fossero i candidati. Cosa che non ha saputo fare il Movimento 5 stelle confermando che si tratta di un movimento privo di democrazia, guidato da un candidato dittatore che non si rende conto quanto ridicola sia la messa in scena di queste "parlamentarie" che superano anche quelle del Partito Democratico. Allora non si conoscono quanti siano gli iscritti al Movimento 5 stelle, possono votare solo gli iscritti al movimento, quindi per quanto ne sappiamo potrebbero anche essere più i candidati (circa 1400) che gli iscritti. Probabilmente finiranno per votarsi l'uno con l'altro. Questo è il partito che dovrebbe cambiare l'Italia e che dovrebbe rappresentare il nuovo ... a me sembra che rappresenti un salto indietro vero il trentennio perchè internet e la rete sono strumenti che possono essere non solo democratici ma anche strumenti di opressione e Grillo li sta usando proprio in questo senso. Senza poi contare che evitando il confronto diretto, il dibattito non solo esclude una parte non irrilevante di popolazione ma limita anche l'idea che ogni cittadino può farsi di coloro che intendono proporsi come classe dirigente del paese. Per governare non è sufficiente sapersi mettere davanti ad una telecamera e girare un video in perfetta solitudine, per governare è necessario confrontarsi sia con chi ci ha eletto ma anche e soprattutto con la pensa diversamente: Grillo ed il suo movimento non sembrano proprio in grado di ricoprire questo ruolo.

lunedì 3 dicembre 2012

Dai congressi ... alle primarie ... alle parlamentarie ... per una politica che va a rotoli


Una volta lo strumento attraverso il quale un partito decideva la propria strategia politica e gli uomini che avrebbero avuto il compito di portarla avanti era il congresso. Ora che queste assemblee non si svolgono più ed anzi vengono addirittura demonizzate (dal padrone del Movimento 5 Stelle) probabilmente qualcuno rimpiangerà quei momenti di discussione e di confronto. Oggi niente congressi ed il partito non sembra più un'organizzazione che ha una propria linea politica unitaria ma piuttosto un insieme di persone che spesso la pensano in maniera completamente diversa fra loro. E' quello che si è potuto verificare durante queste primarie del Partito Democratico che hanno sancito probabilmente due conclusioni: la prima che si tratta di un partito senza un progetto unitario considerato che al suo interno vivo anime che vanno da chi appoggia Marchionne, a chi non considera una sconfitta la riforma del lavoro del governo Monti e l'abolizione dell'art. 18, fino a chi è contrario e si oppone al governo Monti stesso. Insomma una grande confusione politica che sembra tesa esclusivamente a raccogliere chiunque. Fa tristezza osservare la fine che ha fatto il partito nipote del più grande Partito Comunista europeo, dove un uomo come Renzi non sarebbe mai potuto entrare ed invece si è rischiato addirittura di vederlo come candido alla presidenza del consiglio. Ma ormai il PD ha abbandonato definitivamente quella strada, ha abbandonato il contatto con la gente (qualcuno ricorda la distribuzione dell'Unità porta a porta la domenica mattina ?), ha abbandonato lo stare vicino ai lavoratori davanti alle fabbriche durante gli scioperi, ha abbandonato insomma quei principi della sinistra che lo facevano un partito che difendeva i diritti dei lavoratori. E purtroppo vicino a questo scadimento politico di un partito che ormai non ha più niente da condividere con la sinistra italiana, arriva il nuovo (Movimento 5 Stelle) che addirittura abolisce del tutto il contatto ed il confronto diretto. Non sono non si fanno congressi o assemblee ma bensì addirittura si proibiscono come si cita nelle istruzioni per l'uso delle parlamentarie (che parolaccia) "Il voto è individuale e bisogna evitare che sia pilotato da fantomatiche assemblee o comitati, entrambi esclusi categoricamente dal Non Statuto " Quindi niente assemblee, niente discussioni, niente confronti .. chi vota dovrà farlo rinchiuso nella sua stanzetta, davanti al proprio monitor e con la propria tastiera, leggendosi i curriculum di persone con le quali non avrà modo nemmeno di scambiare una parola. Almeno con le primarie del Pd abbiamo visto i candidati mascherati sul palcoscenico di X Factor. La rete, internet e tutto quanto ne consegue hanno sicuramente la loro importanza e ne avranno sempre di più in tutti i campi della vita sociale, pubblica e politica ... ma mandare in parlamento a rappresentarci una persona che nemmeno abbiamo mai visto parlare e confrontarsi sembra veramente troppo. La politica dovrebbe essere una cosa seria non uno dei tanti modi di giocare con la rete ed i social network.

domenica 2 dicembre 2012

Sallusti ... ovvero quando la casta passa alla provocazione


Uno dei tanti disastrosi effetti del berlusconismo è l'esautorazione della magistratura e della giustizia, uno dei poteri istituzionali su cui si fonda la democrazia. Non esiste più una sentenza della magistratura o un'azione della giustizia che non sia profondamente criticata e messa in discussione addossando a questo potere la responsabilità di condizionare la politica e gli altri poteri dello stato. In realtà la magistratura, la giustizia non fa altro che applicare quelle leggi e quelle regole che dovrebbero essere decise dal potere politico. Certo, la magistratura essendo formata da uomini, non è certo infallibile e quindi potrebbe commettere degli errori, ma oggi viviamo in una situazione nella quale in seguito ad un provvedimento preso da un magistrato o ad una sentenza emessa da un giudice si sollevano sempre e comunque critiche e accuse verso gli autori del provevdimento e della sentenza. Critiche e polemiche che vanno sempre nella direzione di mettere in discussione il potere giuridiziario. Naturalmente queste critiche e questi attacchi sono tanto più forti e violenti quanto più è visibile e potente gli attori oggetto delle sentenze della magistratura. E' il caso del giorno, quello del giornalista Sallusti, in cui un potere forte tanto da essere considerato una vera e propria casta, quella dei giornalisti, è stato oggetto della sentenza che ha condannato Sallusti a 14 mesi di detenzione per diffamazione. La sentenza non ha fatto altro che applicare la legge che prevede appunto la detenzione per il reato di diffamazione, una pena che può essere esagerata per il tipo di reato, ma una pena prevista comunque dalla legge e la magistratura non ha fatto altro che applicare la legge. Rimane poi il fatto che a questa sentenza si è arrivati perchè Sallusti ha rifiutato qualsiasi altra pena sostitutiva come essere obbligato a fare attività nei servizi sociali, oltre ad aver rifiutato il patteggiamento nonostante il reato fosse palese e incontrovertibile. Tutto un gran parlare, un gran urlare, soprattutto dai giornalisti di destra (ridicoli ieri sera Porro che non era in studio ma davanti al palazzo di giustizia di Milano a condurre la trasmissione su La7, oppure il giornalista Facci che sproloquiava a destra e sinistra contro tutti) per uno pseudo gironalista che è stato non condannato per un reato di opinione come qualcuno a detto, ma smeplicemente per aver scritto il falso. Quindi una condanna giusta e se la pena è esagerata con è colpa certo dei magistrati ma della politica. Sallusti poi ha giocato con questa sentenza per sollevare un casino senza nessun fondamento, seguito dai suoi seguaci tutti scandalizzati perchè il giornalista è stato prelevato addirittura dalla sede del suo giornale dove si trovava piuttosto che essere a casa della Santache' come la sentenza prevedeva. Qualcuno si è spinto addirittura a dichiarare che era un atto da regime dittatoriale, come se la sede di un giornale fosse chissà quale luogo sacro della democrazia. Quella democrazia poi calpestata continuamente dai giornali nei quali Sallusti è stato ed è direttore. La domanda è: ma se Sallusti fosse stato un cittadino normale i giornalisti si sarebbero mobilitati in questo modo ?

sabato 1 dicembre 2012

Meno male che la magistratura c'è ...


L'Italia è il paese dei problemi a scoppio ritardato ed ormai è quasi sempre la magistratura che li porta all'attenzione del paese e dei politici. E' il frutto di 20 anni di governi di centro destra il cui unico obiettivo è stato quello di mettere in sicurezza il proprio capo. Casi come quello dell'Ilva e del giornalista Sallusti sono emblematici in questo senso. Il primo sicuramente molto grave, il secondo sinceramente meno importante che certamente non turba i sogni dei cittadini. C'è voluto l'intervento della magistratura per fare in modo che la politica si occupasse di Taranto, dell'acciaieria e delle persone che muoiono a causa dell'inquinamento in quella città. Ma il problema non è scoppiato all'improvviso, bensì sono anni che i cittadini di Taranto cercano di farsi ascoltare da chi invece è stato sempre troppo impegnato in altre faccende. Oggi siamo arrivati allo scontro aperto all'interno dello Stato, perchè la chiusura dell'Ilva sarebbe sicuramente un dramma non solo per la cittò di Taranto ma per l'Italia intera, ma la magistratura non può sottrarsi a fare il proprio dovere. L'acciaieria è una vera e propria assassina ed i giudici hanno il dovere di intervenire come in qualsiasi altro caso di assassinio. Lo Stato non trova di meglio ora di scontrarsi con le procure che hanno obbligato la fabbrica a chiudere, in un contenziosi molto pericoloso per le istituzioni. Stessa situazione, anche se con consequenze naturalmente meno drammatiche, per il caso Sallusti. La magistratura no fa altro che applicare le leggi e se la pena per diffamazione a mezzo stampa è il carcere non è certo colpa dei giudici. Il problema era già noto da tempo ma anche in questo caso e, soprattutto in tema di giustizia, la maggioranza di centro destra era troppo impegnata nel salvaguardare il buon Berlusconi. Anche in questo caso un problema vecchio che viene alla luce solo quando si verifica un caso eclatante. Ma di questi casi nella storia del paese di questi ultimi anni ce ne sono a decine, alcuni anche drammatici come per esempio il terremoto dell'Aquila dove si conoscevano le condizioni precarie della città dal punto di vista sismico. La politica italiana non è stata solo inefficiente in questi anni per non aver saputo affrontare la crisi, ma anche per non aver saputo occuparsi di problemi prima che scoppiassero casi come quelli appena descritti. E quanti ne verrano ancora alla luce ...

venerdì 30 novembre 2012

Un piccolo passo per la Palestina ... ma comunque un passo

Non sarà certo la soluzione al problema, ma rimane comunque un passo avanti. Dando uno sguardo alla cartina si vede finalmente quanti siano i paesi che in quache modo hanno a cuore le sorti della Palestina. Ottenere una votazione dell'Onu contro il volere degli Stati Uniti non è cosa da poco. E non è vero che non cambierà proprio niente da oggi in poi. Certo le rappresaglie sono già state annunciate: il Canada interrompe gli aiuti ai palestinesi mentre gli israeliani annunciano la costruzione di altri 3000 alloggi all'interno dei territori palestinesi. Insomma la strada è ancora lunghissima e sicuramente non priva di ulteriori violenze, di morti e di vittime innocenti. E purtroppo senza violenza non si sarebbe nemmeno arrivati al voto di ieri all'Onu. Israele continuerà sicuramente nella sua pulizia etnica per liberarsi di coloro che, depredati della propria terra, lottano usando la violenza sebbene con mezzi impari da quelli messi in capo dal governo israeliano, ma ora la Palestina può far sentire la propria voce in maniera un più incisiva. Purtroppo così come non c'è modo di risolvere la situazione con metodi esclusivamente pacifici considerata l'invasiva politica di Israele, allo stesso modo non è possibile usare solo ed esclusivamente la violenza per far convivere questi due popoli. Fino ad oggi però il popolo palestinese non aveva voce in capitolo in nessuna sede internazionale, ora almeno una piccola e flebile voce può farla sentire. Speriamo che tutti quesi paesi che fanno parte della zona verde della cartina prendano sempre più coscienza della serietà e della gravità del problema inziando a contrastare l'azione congiunta di Stati Uniti ed Israele. E finalmente anche il nostro paese ha cambiato rotta rispetto allo scellerato atteggiamento del governo Berlusconi che si era schierato a senso unico a favore del popolo ebreo. Un cambio di rotta opportuno ed una delle poche azioni positive del governo Monti se non l'unica. Attenzione ora a chi si appresta a votare alle primarie: Renzi non ha dato sufficienti garanzie in merito alla questione palestinese addossando all'Iran il vero problema della situazione in Medio Oriente dimostrando una conoscenza superficiale del problema se non una drammatica ignoranza storica.

giovedì 29 novembre 2012

Renzi e le regole a proprio uso e consumo


La ridicolaggine delle primarie del Pd non sta solo sulla loro inutilità (il presidente del consiglio non è eletto dai cittadini ma nominato dal presidente della repubblica con la fiducia del parlamento) ma anche e soprattutto nei comportamenti del giovane rampollo, infiltrato del centro destra, Matteo Renzi. La sua guerra aperta alle regole che il Partito ha deciso per l'effettuazione delle primarie è veramente una perla di coerenza e indice di quanto il giovanotto tema di perdere questo confronto elettorale. Dopo il confronto di ieri sera in Tv, durante il quale almeno si è parlato di programmi e di politica (anche se in termini superficiali e poco approfonditi), stamani il sindaco di Firenze parte all'attacco portando ancora una volta lo scontro su un piano ininfluente per il cittadino o per l'elettore del Pd. Fra l'altro il bel Matteo cambia totalmente parere su queste benedette regole. Non più tardi di un mese fa si agitava come una trottola predicando che si stavano modificando le regole delle primarie per metterlo fuori gioco, quando invece si stavano cambiando queste benedette regole proprio per farlo partecipare alla competizione. L'urlo di battaglia era "Non si cambiano le regole in corsa". Oggi, arrivato al ballottaggo, il suo urlo di guerra è totalmente opposto "E' necessario assolutamente cambiare le regole". Renzi vorrebbe far votare al ballottaggio anche gli immigrati del brurundi se potesse perchè sa benissimo che, se andranno al voto coloro che si sono scomodati per andare al seggio al primo turno (come d'altra parte è ragionevole e corretto), lui sarà irremediabilmente sconfitto. In questa su frenesia per il cambiamento raggiunge livelli di ridicolaggine altissimi che lo avvicinano sempre più al suo reale modello di uomo politico, Silvio Berlusconi. Intanto oggi ha fatto pubblicare su alcuni giornali messaggi fuorvianti e falsi invitando i cittadini a inviare email per potersi registrare al ballottaggio con l'intento di creare solo caos e magari bloccare questa farsa. Una piccola precisazione in merito a questa mossa. Ecco a che cosa servono i soldi che qualche cittadino onesto, convinto che le primarie fossero una cosa seria, ha versato a Matteo Renzi: a pubblicare messaggi falsi sui giornali. Spero che chi ha buttato via i suoi soldi si renda conto in cosa li ha investiti. Non contento poi il sindaco coinvolge in questa farsa nella farsa addirittura l'astrofisica Margherita Hack che non è andata a votare al primo turno e quindi ora non può andare al secondo se non giustifica la sua impossibilità di domenica scorsa. Il messaggio è: "Perchè Margherita Hack si deve giustificare per non essere andata a votare domenica 25 novembre ?". E perchè non dovrebbe ? Che cosa rappresenta Margherita Hack di diverso a Bianchi Antonio da Gallarate e che allo stesso modo il 25 dicembre era impossibilitato a recarsi al voto ? Veramente assurdo se non ridicolo questo atteggiamento da parte chi si appresta a candidarsi alla carica di presidente del consiglio. Ne abbiamo già avuto uno per 20 anni di personaggi del genere, credo che gli italiani meritino qualcosa di piu'.

Tutti attaccati al videogame


L'Italia è un paese assurdo, forse il più assurdo del pianeta e chi sa anche dell'Universo. Proviamo a fare un piccolo riassunto di questi giorni. Da decenni l'acciaieria più grande d'europa oltre a produrre lavoro, produce una quantità impressionante di morti, ma i morti non producono voti mentre i posti di lavoro si e la politica italiana predilige la produttività in termini di voti. Si arriva al punto in cui giocoforza deve intervenire la magistratura per rendere giustizia a chi muore. La politica avrebbe potuto fare molto in questi anni come per esempio costringere la proprietà a rendere meno pericolosa quella fabbrica del lavoro e della morte. Peccato che la politica italiana se si tratta di giocare, di polemizzare, di discutere sul nulla è la prima nel mondo, ma se si tratta di affrontare e risolvere un problema che riguarda il mondo del lavoro, è succubeh degli imprenditori a qualsiasi livello (la storia della Fiat insegna). Oggi perfino la natura ha mostrato tutta la sua rabbia contro un problema che gli esseri umani non hanno saputo o meglio voluto risolvere e si è scatenata tentando di radere al suolo quella fabbrica. Non l'ha fatto perchè distruggere o chiudere l'Ilva sarebbe veramente un disastro in un paese che sta passando da un disastro all'altro, ma non si può nemmeno tollerare che per dare lavoro, un diritto sancito dalla nostra costituzione, si debba anche morire. Una situazione drammatica che si inquadra in un panorama già drammatico di suo. In questo quadro proprio ieri il presidente del consiglio tecnico, ancora una volta unico caso in Europa e nel mondo quello di un paese dove la maggioranza va in crisi e l'opposizione si rifiuta di andare alle elezione e vincerle, annuncia che il sistema sanitario nazionale ha bisogno di finanziamenti extra a quelli statali per poter sopravvivere. Come dire .... "Privatizzeremo la sanità". Poi naturalmente mettendo in atto una pratica ormai consolidata, si smentisce il progetto di privatizzazione ma ormai il nastro è stato tagliato e si sta imboccando quella strada. Insomma dopo aver calpestato il diritto costituzionale al lavoro, il governo Monti appoggiato dalla maggioranza di destra e sinistra si appresta a stracciare un altro diritto costituzionale, il diritto alla salute di tutti i cittadini. Insomma mentre da una parte il diritto alla salute rischia, per l'incapacità della politica, di creare problemi drammatici sul lavoro, dall'altra il governo intende mettere una pietra sopra su questo diritto inalienabile. Una situazione paradossale. In mezzo a questo dramma il politico delle due maggiori forse parlamentari italiane che cosa fa ? Si diletta con il giochino delle primarie all'americana. Il Pdl destra tenta di togliersi le catene del suo padrone, Silvio Berlusconi, ma più si agita e più queste catene si stringono fino probabilmente a strozzarlo. D'altra parte il Pd, legittimato da oltre tre milioni di votanti, si gongola su questo pseudosuccesso e si appresta a battagliare discutendo più sulle regole del voto che sui problemi reali che stanno a cuore al cittadino. Chi invece non è impegnato nelle primarie si "badurla", si "trastulla", si "diverte" con la legge elettorale, lasciandosi portare per il naso dal solito Calderoli, quello della legge porcata. Ma possibile che fra i nostri politici, che attualmente hanno niente da fare considerato che il governo è tecnico (almeno così dicono loro), non ci sia nessuno che tiri fuori dal suo cilindro uno straccio di legge elettorale che non sia partorita da quella mente contorta di un leghista che per di più si chiama Calderoli ? Primarie e legge elettorale sono i due videogame più in voga in questi ultimi tempi, e si sa che quando uno si attacca ad un videgioco staccarlo è un'impresa titanica.

martedì 27 novembre 2012

O la sinistra si muove o muore .... e con lei il paese



A parte il pensiero di chi non crede alle primarie o almeno a quelle che si stanno svolgendo in questa settimana, è incontrovertibile che questo evento ha smosso un numero non trascurabile di persone per andare ad esprimere un voto che, anche se inutile, i suoi risvolti politici li ha sicuramente. Risvolti che tutta la sinistra italiana, intendo quella vera quella radicale, dovrebbe valutare, analizzare e trarne le dovute consequenze per non rischiare l'estinzione definitiva. Di fatto queste primarie hanno spostato ancora di più al centro un partito che si definisce di sinistra ma che ormai di sinistra probabilmente non ha più nemmeno un braccio. Vendola con la sua partecipazione ha provato a provocare uno spostamento che sarebbe forse stato l'ultimo tentativo di provocare un cambiamento, ma oltre tre milioni di cittadini hanno detto no. Può sembrare assurdo ma questo è il risultato: oltre tre milioni di cittadini hanno avvallato la politica del Partito Democratico, del partito cioè che appoggia il governo Monti, che ha votato la riforma delle pensioni, che ha votato l'abolizione dell'art. 18, che ha votato una delle tasse più inique della nostra democrazia (l'IMU sulla prima casa). La macchina da guerra del Pd ha ottenuto questo risultato che poteva sembrare incredibile e che lo è ancora di più rispetto ad un'operazione solo di facciata e priva di significato politico per le prossime elezioni. Ma questo è quanto. Fino ad oggi si poteva inveire contro il Partito Democratico, ma oggi che ha ricevuto questa specie di investitura popolare, si può dire che la politica di Bersani e company è stata legittimata dal voto delle primarie, Anzi una buona parte del popolo del Pd, circa il 36%, vorrebbe una politica ancora più spostata a destra verso quel liberismo belusconiano che è l'antitesi di una concezione veramente di sinistra della società. Da oggi il Pd può definitivamente mettere nel cassetto l'aggettivo di sinistra perchè il cittadino che ha votato alle primarie non ha niente a che vedere con una visione della società che si abbia come riferimento quegli ideali. Ma ora chi ha tentato uno spostamento che non è riuscito, Vendola, dovrebbe davvero ravvedersi e quindi cambiare direzione e lavorare per riunificare la sinistra tutta al fine di contrastare questa ventata centrista che proviene dal Pd e che potrebbe costituire il futuro disastro per il paese. Il leader di Sel con la politica di questi ultimi anni ha contribuito a dividere ulteriormente la sinistra, ma ora che il suo progetto di radunare questa parte del paese sotto l'egida del Pd e spostarlo definitivamente in quell'aera, è definitvamente fallito, sarebbe il momento di reagire. Non è pensabile lasciare il cambiamento del paese a Bersani con la palla al piede di Renzi, perchè tale cambiamento non porterà a niente di meglio di ciò che abbiamo vissuto in questi mesi con Monti. La sinistra dovrebbe lasciare da parte le liti interne, i personalismi, e radunarsi sotto un'unica bandiera per contrastare la marcia di un Partito Democratico che potrebbe addirittura allearsi con Berlusconi qualora vincesse Renzi. Questo è l'ultimo tram, perduto il quale in Italia non ci sarà più spazio per un reale cambiamento e tutto sarà lasciato in mano ai Berlusconi degli anni 2000: Renzi e Grillo

lunedì 26 novembre 2012

La falsa democrazia delle primarie

Dopo circa un anno di scandali e rivolta contro i partiti, contro i loro privilegi, contro il fiume di denaro che rastrellanno ed utilizzano a proprio uso e consumo, ecco che oltre tre milioni di italiani si recano a votare per le primarie regalando oltre 7 milioni di euro al Partito Democratico. Ma non è tanto il fiume di denaro che va ad arricchire le casse del partito, quanto la falsa democrazia che questo evento nasconde, non tanto le primarie in quanto tali, sia ben chiaro, ma le primarie che si sono svolte ieri e continueranno la prossima domenica con il ballottaggio. Queste elezioni dovrebbero avere lo scopo di individuare il candidato premier (altro termine fuori luogo nel sistema costituzioniale italiano) alle prossima tornata delle elezioni politiche. Un evento di alta democrazia se lo si estrapola dal contesto della nostra costituzione, una farsa se appunto lo si inquadra nelle regole che la nostra carta costituzionale stabilisce. Un esempio lo abbiamo proprio davanti agli occhi da un anno a questa parte. Alle elezioni del 2008 i candidati alla presidenza del consiglio erano Berlusconi per il centro destra e Veltroni per il centro sinistra, il primo nominato per acclamazione, il secondo nominato in seguito alle primarie della coalizione PD e Italia di Valori, risultato: dopo tre anni e mezzo cade il governo e ci ritroviamo come presidente del consiglio e ministri addirittura dei non eletti. Il tutto naturalmente nel rispetto della costituzione e con l'avvallo di coloro, il Partito Democratico appunto, che oggi inneggiano alla democrazia delle primarie. Ecco l'imbroglio e la farsa andata in scena ieri con la replica di domenica prossima. La nostra costituzione non prevede l'elezione diretta del capo del governo quindi le primarie per nominare il candidato a questa carica sono inutili ed una presa in giro per chi si fa abbindolare con la storia della democrazia. Le stesse primarie hanno invece senso per i presidenti di regione, per i sindaci, per nominare il segretario di un partito, per tutte quelle cariche cioè che sono elettive e per le quali è il cittadino con il proprio voto che decide. Rimane poi un altro problema che non è secondario. Le primarie, almeno quelle che si stanno svolgendo nel Partito Democratico, sono una consequenza della caduta delle ideologie e dei principi, una caduta che ha portato al disastro di questi anni con lo scadimento della politica. I due candidati che si affronteranno al ballottaggio domenica prossima, Bersani e Renzi, sono espressione di un partito senza anima, senza ideali e soprattutto senza un modello di società da presentare agli elettori. Le posizioni dei due infatti sono talmente diverse su temi fondamentali come per esempio il lavoro che sembrano esponenti appunto di partiti diversi. Ma oggi i partiti non sono altro che delle formazioni politiche si basano sulla persona, sul personaggio del momento e non su degli ideali che dovrebbero fare da guida al movimento politico indipendentemente da chi sia il timoniere. Provate a leggere il programma, o quello che lui ritiene tale, di Matteo Renzi e lo stesso programma potrebbe essere calato pari pari come manifesto elettorale del PDL. Questo è il vero imbroglio delle primarie.