giovedì 4 ottobre 2012

Tutti in altre faccende affaccendati ...


Anche in questi mesi nei quali la responsabilità di governo è stata lasciata ai così detti tecnici, che giocoforza sono diventati politici, e loro, i partiti, avrebbero potuto dedicarsi per esempio a fare delle riforme serie (giustizia, legge elettorale, abolizione province, etc, etc), sempre loro, i partiti, hanno continuato a stare lontani dalla realtà e a preoccuparsi dei fatti propri in vista delle future elezioni. Quello che non hanno mai smesso di fare è di sperperare il denaro pubblico, ma questo non è l'oggetto dell'intervento attuale. La Lega, distrutta dallo scandalo che ha portato quel partito sulla terra dal limbo dove si era autonomamente collocata, è impegnata a ricostruire quel consenso dopo venti anni di fallimento. Il federalismo non è riuscita a portarlo a casa, buggerata da Berlusconi che ha usato la carota di questa riforma, per farsi appoggiare nei suoi governi truffa. La secessione si è sgonfiata come era inevitabile ed ora deve fare una specie di propaganda porta a porta per cercare di rimpolpare le fila ed evitare di rimanere fuori dal parlamento alle prossime elezioni (e sarebbe un bene per il paese intero). Il Pdl è con il fiato sospeso ad aspettare o che Berlusconi tiri l'ultimo respiro o che si decida a tornare sulla scena politica. Non si vedono successori degni del padrone anche perchè il padrone si è circondato negli anni di personaggi di infimo livello politico e intellettuale e quindi ora trovare un successore è una gara dura. Alfano ha dimostrato di essere un burattino ed ora che il burattinaio non riesce piu' a tirare i fili, lui non sa da che parte andare. L'Udc è impegnato a trovare un personaggio di spicco per tentare di non essere cancellato dal panorama politico dopo i vari voltafaccia del suo leader Casini. Ora si appoggia a Monti ma tiene d'occhio anche Montezemolo perche il bel Gianfranco tenterà la scalata al Quirinale. Di Pietro fino ad ora ha sbraitato contro tutti e tutto cercando di seguire le orme di Grillo, ma non avendo le stesse capacità oratorie e dialettiche del saltimbanco genovse, ha deciso di tornare a fare il buono cercando di salire sul carro del Pd. Il Partito Democratico è dilaniato dalla sua stessa presunta democraticità sbandierata con le famose primarie. Le elezioni primarie sono diventate una specie di incubo alle quali ormai vogliono partecipare tutti anche l'uscere (con tutto il rispetto per gli usceri) della sede romana del Pd. Bersani sta cercando di regolamentarle anche a causa della partecipazione dell'infiltrato del centro destra Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze ha infatti chiamato a raccolta tutti gli elettori del centro destra delusi da Berlusconi, ecco che allora si rendono necessarie delle regole rigide per evitare che il pupo fiorentino vinca le primarie in quanto votato anche dai nemici del Partito Democratico. Lui con quella sua faccina pulita dichiara ingenuamente: "Perchè cambiare le regole ora ?". Fa tenerezza il bimbo come se non sapesse che, per fare delle primarie serie, è sicuramente indispensabile evitare che a votare ci vadano cani e porci.  In mezzo a questo menefreghismo generalizzato scoppiano bombe una dietro l'altra, le bombe della corruzione dilgante che fanno apparire la tangentopoli degli anni 90, un'operetta allegra e spensierata.

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