mercoledì 26 febbraio 2020

Informazione e politica: il binomio del panico


E alla fine il panico scoppiò e come quasi sempre accade si tratta di panico ingiustificato causato dal bombardamento mediatico e dall'azione politica che ci mette del suo per alimentare lo sconforto e la paura.
INFORMAZIONE. Nell'era dei social e dell'informazione siamo ormai sopraffatti da notizie, dati, numeri, pareri autorevoli e purtroppo bufale. La televisione sembra essere ancora il canale principe di questo bombardamento. E' sufficiente accendere la tv e sintonizzarlo su qualsiasi canale, che ormai sono in numeri a tre cifre, ed ogni trasmissione anche la più trash parla del coronavirus intervistando il politico di turno con l'ausilio dell'esperto virologo di turno. Anche le trasmissioni più serie alla fine cadono nel ridicolo, una di queste nei giorni scorsi aveva a sua disposizione il famoso "virologo" Vittorio Sgarbi che sentenziava dall'alto della sua scienza che non siamo in presenza di un'epidemia in quanto di coronavirus non si muore. Ogni trasmissione, coadiuvata in questo dalla informazione su carta stampata, snocciola i numeri dei nuovi contagiati e dei decessi, sottolineando ad ogni decesso, ma quasi sottovoce (come quando nelle avvertenze di qualsiasi foglio informativo c'è la scritta piccola piccola fatta apposta per non essere letta anche se molto importante), che il nuovo decesso era un anziano che aveva appena avuto un infarto, oppure era un paziente oncologico o un dializzato. Nessuna trasmissione o quasi snocciola numeri positivi come per esempio le guarigioni. Senza contare che i numeri poi sono tutt'altro che drammatici considerato che per esempio in una paese come la Cina, con circa 1milardo e mezzo di abitanti, i contagiati sono intorno ai 75000. Numeri che niente hanno a che vedere con la normale influenza. Intendiamoci non che non ci si debba preoccupare ma davvero siamo in una situazione così grave da bloccare qualsiasi attività produttiva e qualsiasi servizio, come le scuole, in un paese di 60 milioni di abitanti con un numero di contagiati che si aggira per ora intorno a qualche centinaio ?
POLITICA. La politica poi ci mette del suo non sottraendosi, anche in questa emergenza (presunta o reale che sia), alle polemiche. Tralasciando il principe delle polemiche, lo sciacallo verde, che così come non si vergogna di utilizzare i propri figli in un dibattito parlamentare che lo riguardava, oggi utilizza questa epidemia per attaccare qualunque provvedimento del governo. Quest'uomo purtroppo è malato seriamente e di una malattia molto più grave del coronavirus, una malattia che lo porta a seminare terrore utilizzando qualsiasi forma per poi giocare sul panico seminato con le sue ricette razziste, odiose, omofobe e disumane. Il tempo per capire se le scelte del governo siano state giuste o meno ci sarà quando la tensione si sarà allentata, certamente prendere qualsiasi provvedimento sotto il fuoco di fila dello sciacallo verde non è facile e nessuno lo farebbe a cuor legger. Per esempio chiudere i voli dalla Cina, provvedimento preso mentre lo sciacallo invitava a chiudere porti, aeroporti, stazioni, canali, autostrade e chi più ne ha più ne metta, sembra non essere stata una buona scelta in quanto chi voleva rientrare è sfuggito al controllo attraverso triangolazioni su Londra, Parigi o Monaco. Non hanno tardato ad arrivare le polemiche fra presidente del consiglio e regioni a dimostrazione che spingere sulla autonomia regionale sarebbe una vera e propria follia soprattutto in ambito sanitario. Emblematico quanto avvenuto nella regione Marche: lunedì la regione si apprestava ad emanare l'ordinanza per la chiusura delle scuole, arrivato lo stop dal governo che aveva previsto per il giorno dopo un coordinamento con tutti i presidenti di regione per attuare provvedimenti univoci, ieri c'è stato l'incontro dal quale si è usciti con una bozza di decreto che non prevedeva la chiusura delle scuole ed in serata la Regione Marche che fa ... emette un'ordinanza che chiude tutte le attività didattiche per una settimana. Questa è l'Italia.
PANICO. In questo caos di informazione e politico il cittadino non può che entrare in panico e che fa ? Si riversa nei supermercati svuotandoli di tutto: dai prodotti per l'igiene ai prodotti alimentari ed il cerchio si chiude come sempre sull'utilizzatore finale che ci rimette.
Piccola postilla finale: in Italia dove si era aperta la caccia al cinese, ora si scopre che gli untori siamo noi stessi italiani e la caccia all'italiano si è aperta non solo in europa ma in tutto il mondo e nel paese dove si volevano chiudere i porti ora si accorgono che il resto del mondo li chiude verso di noi. Se questa lezione insegnasse qualcosa alla fine forse il coronavirus avrebbe effetti positivi.

venerdì 21 febbraio 2020

Lo sciacallaggio non si ferma nemmeno davanti al coronavirus


Sono giorni, da quando cioè è scoppiata la pandemia del coronavirus, che lo schifoso cazzaro verde semina tweet contro il governo che non chiude i porti raccontando la favola degli immigrati che porterebbe questo nuovo virus. L'odio del suddetti omo verde non si ferma nemmeno al cospetto di queste tragedie che dovrebbero trovare il governo e tutta la politica di un paese serio pronto ad affrontarla senza seminare il panico. Ma come potrebbe vivere questa specie di politico senza l'odio e la paura ? Come farebbe a proporre e far approvare leggi liberticide e criminali come quelle dei decreti sicurezza ? Lui sparge odio e paura e poi ci gioca sopra alle spalle nostre. Ma un virus non è un decerebrato che segue i deliri del cazzaro, il virus non legge i suoi tweet e post deliranti, il virus agisce e che fa ? Mentre lo sciacallaggio si abbatte sui porti, sui barconi, sugli immigrati, sui cinesi italiani, il coronavirus prende un bel volo in prima classe, si accomoda bene all'interno di manager guarda caso proprio del Nord, e atterra in Italia. Il manager ignaro se ne va a svolgere le sue normali attività e quando arriva la febbre, udite udite, non chiama il 118 come raccomandato dal ministero della salute ma se ne va al pronto soccorso dove la prima volta viene dimesso. Risultato: ad ora 14 contagiati in Lombardia, 2 in Veneto e 5 sono medici. E' l'apoteosi di questo dannato virus. Ed ora pensate che lo sciacallaggio si fermi ? ... No insiste prima tornando sulla traghettamento tramite barconi del coronavirus, poi lanciando anatemi al governo chiedendo provvedimenti già attuati, poi minaccia di farla pagare a chi per scelta politica non fa quello che potrebbe. Naturalmente post e tweet generici senza costrutto e fondamento e senza riportare dati oggettivi che si concludono con un allucinante "Con la salute non si scherza" scritto da chi appunto ci sta scherzando e facendo propaganda. Un pò come Renzi che incontrerà Conte per porre fine al teatrino ... al quale, guarda caso, ha dato vita proprio lui. Ora per fortuna non abbiamo più il cazzaro verde al governo perché non oso immaginare cosa avrebbe potuto fare in questo frangente: coprifuoco, bombardamenti, cinesi arrestati e via dicendo. Siamo capitati in questa emergenza con un ministro che sembra fra i più seri che il paese abbia avuto e non c'entra niente la sua appartenenza politica ma il suo lavoro che porta avanti senza tweet, post e sceneggiate, quelle che si possono permettere chi non ha un cavolo da fare se non speculare anche su questo dramma.

giovedì 20 febbraio 2020

Il problema non sono le regole ma i politici italiani


Quello che sta accadendo in queste ultime settimane nel governo e nella maggioranza che lo sostiene porta qualcuno a pensare che il problema siano le regole della politica (in particolare le legge elettorale) o addirittura la Costituzione e che quindi regole e Costituzione debbano essere cambiate. In realtà in questi ultimi 30 anni, dopo che dalla nascita della Repubblica si è sempre votato col sistema proporzionale, si è provato di tutto dal maggioritario più o meno spinto più o meno costituzionale, ad un sistema ibrido come quello attuale. Ma la politica e il paese hanno funzionato meglio ? NO. Per quanto riguarda la Costituzione ci sono stati due tentativi, uno di Berlusconi ed uno di Renzi. Entrambi avrebbero voluto ridurre il potere del parlamento per dare più poteri ad un presidente del consiglio eletto direttamente, ma le due proposte dopo essere passate in parlamento sono state bocciate dai referendum confermativi. In realtà il vero problema di questo paese ormai da quasi 30 anni è la classe politica che è diventata sempre meno qualificata, sempre meno adeguata a governare un paese che sarebbe uno degli 8 paesi più industrializzati del mondo ed uno dei fondatori dell'Unione Europea. Ogni partito politico fa proposte per affrontare un problema di un tipo e di un tipo esattamente opposto a seconda che sia al governo o all'opposizione. I parlamentari cambiano partito e/o gruppo parlamentare come si cambia la maglietta della salute ogni giorno passando allegramente da destra a sinistra e/o viceversa passando per il centro. Nascono gruppi parlamentari, questi si che nessuno ha eletto, come funghi in un settembre assolato e piovoso, fregandosene di essere stati eletti perché appartenenti ad un determinato partito. Propongono regole, leggi elettorali e/o riforme costituzionali, non perseguendo l'obiettivo di una maggiore efficienza della democrazia o della macchina dello stato quanto piuttosto a seconda della propria convenienza. Lo spettacolo al quale assistiamo in questi ultimi giorni è desolante. Il parlamento ha approvato la riforma costituzionale, proposta da Lega e M5S, che riduce il numero dei parlamentari, e quindi la rappresentatività e la democrazia, con la scusa della riduzione della spesa. Una risparmio che si quantificherebbe in 1 EURO/ANNO per ogni cittadino. Ma davvero il popolo italiano è disposto a farsi tagliare la rappresentatività democratica in virtù di un simile risparmio di spesa ? A livello parlamentare sta accadendo di tutto. Dopo che il bullo Matteo Salvini ha abbandonato il governo ad agosto pretendendo di andare al voto il giorno di ferragosto per ottenere pieni poteri, si è formato un nuovo governo M5S-PD-LEU grazie all'altro Matteo che a spinto il Partito Democratico ad allearsi con gli eterni nemici. Tre giorni dopo che il nuovo governo è stato formato, Renzi ha lasciato il Pd dando vita ad un nuovo partito, Italia Viva, e portandosi dietro un paio di ministri ed un manipolo di deputati e senatori. Da quel momento il bullo di Rignano ha iniziato la sua guerra personale contro Conte esplosa in tutto il suo fragore con il problema prescrizione, e contemporaneamente ha iniziato ad assoldare nuove truppe per il suo gruppo attingendo in ogni dove. Per finire in queste ore con la sua proposta shock: il premier eletto direttamente dai cittadini strizzando l'occhio a Meloni, Salvini e Berlusconi da sempre favorevoli a questa riforma costituzionale. Il centro destra poi ha tentato un referendum, per fortuna dichiarato non ammissibile, per tornare ad un sistema maggioritario che sarebbe una vera e propria sventura se poi passasse il taglio dei parlamentari.

venerdì 14 febbraio 2020

La maledizione di chiamarsi Matteo


In queste ore, ma ormai da qualche giorno, l'altro Matteo, quello di Rignano, è impegnato nel suo personale show autocelebrativo e come al solito buffonesco e spavaldo. Era il 3 febbraio quando Matteo Renzi davanti alle telecamere di La7 dichiarava e "rassicurava": "Giuseppe Conte premier fino al 2023". Si narra che il buon Conte abbia prontamente portato la mano destra sulle parti basse mentre con la sinistra abbracciava un palo segnaletico in ferro di ottima qualità. Le dichiarazioni di questo tono del bullo di Rignano sono ben note come sono ben note le conseguenze. Si va dall'art. 18 che non era un problema, al famoso Enrico stai sereno, al referendum che non doveva essere un fatto personale, fino al ritiro dalla politica in caso di sconfitta referendaria. Ed invece eccoci ancora qua a parlare della gesta del signor 40%. Gesta che non si sono fermate dopo quel referendum ma sono continuate. Si è presentato alle elezioni del 2018 e in quella occasione è stato eletto da un manipolo di cittadini rimasti affascinati dalle giravolte renziane. E quindi se ce lo ritroviamo in Senato non è tutta colpa sua ma di coloro che, nonostante tutto, hanno continuato a dare credito a questo bell'imbusto. E le sue capriole non si sono fatte attendere. Dopo l'autocrisi causata dall'altro Matteo, quello dei pieni poteri, il Renzi ha costretto il Pd a formare un governo con gli odiati nemici grillini, ha piazzato due sue donne su un paio di poltrone e poi si è (finalmente) allontanato dal Pd formando un suo partitello raccogliendo un numero di parlamentari ben superiore a quanto i sondaggi assegnerebbero alla nuova formazione. Non c'è che dire una mossa strategica non indifferente che può però ottenere credito solo in un paese come l'Italia, il paese che ama i politici che fanno giravolte e capriole come se fossero saltimbanchi. In un paese normale non ci sarebbero stati ben tre governi Berlusconi fondati da leggi e leggine ad personam che hanno portato il paese sull'orlo del fallimento nel 2011. E non ci sarebbe stato nemmeno un personaggio come il Matteo verde colui che, da quando ricopre qualche carica istituzionale (consigliere comunale, parlamentare europeo, senatore, ministro) si è distinto per il suo assenteismo recidivo. Gli italiani hanno mandato in Senato uno che nemmeno la famosa trasmissione "Chi l'ha visto" riesce a trovare sul proprio luogo di lavoro. Ma si vede che il nome Matteo è da un parte un segno distintivo dell'aspirazione da bullo e da sbruffone di chi lo porta, dall'altra un ammaliatore di cervelli ormai incapaci di elaborare un'analisi politica seria. I due Matteo, pur nella loro diversità, sono due facce della stessa medaglia politica ed i più ingenui lo scoprono ora. Il Matteo verde è un "ignorante" politico, poco intelligente, che parla e agisce facendo leva sui più bassi istinti primordiali, incapace di distinguere fra il ruolo di cittadino e quello di ministro e/o senatore, incapacità che lo porta perfino ad usare i figli nella propria propaganda politica e di andarne addirittura fiero. Il Matteo del giglio invece è più raffinato, più intelligente, anche più simpatico ma la sua azione è pervasa dallo stesso egocentrismo e dalla stessa spavalderia dell'uomo verde e come lui, agognerebbe ai pieni poteri incapace come è di stabilire rapporti di collaborazione con chiunque. Ora il Matteo Renzi ed il Matteo Salvini stanno per incrociare le loro strade con il primo ormai indirizzato a far cadere il governo Conte per consegnare il paese in mano alla destra più criminale e pericolosa che il paese abbia mai avuto, con l'intenzione di entrare a far parte del nuovo governo (i punti in comune fra i due Matteo sono diversi: giustizia, sicurezza, evasione, tasse, etc.). Ma forse entrambi dovranno far poi i conti con le giravolte e voltafaccia dei quali entrambi sono maestri, il tutto naturalmente sulla pelle del paese che si sta avviando verso un nuovo baratro.

giovedì 13 febbraio 2020

Salvini-Gregoretti: evitata un'altra umiliazione del parlamento


La votazione in Senato con la quale si è autorizzato il processo all'ex ministro Salvini per il caso della nave Gregoretti, di fatto ha evitato un altra umiliazione del parlamento. Il famoso detto popolare non c'è due senza tre non si è avverato. I precedenti sono infatti altre due votazioni di questo genere: la prima quando si evitò a Berlusconi il processo con una votazione il cui significato era che la famosa marocchina Ruby fosse la nipote di Mubarak, la seconda quando Salvini fu salvato dal processo sentenziando che aveva agito negli interessi nazionali salvaguardando i confini italiani da .. una nave militare italiana. Quella votazione, in quel caso la nave era la nave Diciotti, si stava per ripetere con il caso della nave Gregoretti. Stessa vicenda se pur con qualche differenza. Una nave della marina militare italiana, la Gregoretti, salva degli immigrati che stanno per annegare durante il tentativo di raggiungere l'Italia dalla Libia via mare. La nave chiede un porto di attracco ed l'allora ministro degli interni Matteo Salvini, impegnato al Papeete Beach, tiene segregati quegli uomini sulla nave stessa fino a quando non interviene la magistratura obbligando lo sbarco per motivi sanitari. La stessa magistratura poi interviene ancora ed il tribunale dei ministri chiede l'autorizzazione a processare l'ex ministro per sequestro aggravato di persona. A propria difesa Salvini dichiara di aver difeso i confini del proprio paese "La difesa della patria è un sacro dovere, ritengo di aver difeso la mia patria, non chiedo un premio per questo ma se ci deve essere un processo che ci sia". Siamo al ridico paragonabile solo al precedente di Ruby. Un ministro che difende i confini della patria dall'invasione di 130 disperati che si trovano già all'interno dei confini del paese trovandosi su una nave della marina militare italiana. I confini dell'Italia sarebbero stati messi a rischio dai propri militari come se si trattasse di un colpo di stato militare. Per difendersi Matteo Salvini è passato poi dal ridicolo della difesa dei confini alla pietà, allo squallore, all'ulteriore ridicolo mettendo in mezzo in un dibattito all'interno del parlamento italiano i propri figli. Segno della disperazione, dell'inadeguatezza e della vigliaccheria di un uomo al quale qualcuno sta addirittura pensando di dare in mano le sorti del paese. L'ex ministro conclude la sua difesa in Senato con il colpo di teatro e con l'ennesimo cambio di rotta: è passato dal chiedere ai suoi uomini di votare in commissione a favore del processo, al chiedere ai propri senatori di uscire dall'aula al momento della votazione. E' un uomo instabile con seri problemi mentali. Dispiace solo che la brutta figura al Senato sia stata evitata grazie solo ad un altro volta faccia, che ormai però non fa più notizia, di coloro che si sono presentati al paese come campioni di coerenza ma che hanno imparato molto presto a comportarsi come tutti gli altri partiti politici: il Movimento 5 Stelle. I grillini votarono contro il processo a Salvini nel caso della Diciotti e ieri hanno invece votato a favore. A parte qualche piccola diversità fra i due casi, la motivazione principale è che nel caso della Diciotti la Lega era al governo con il M5S, mentre oggi sta all'opposizione. Coerenza oppure opportunità politica ?

martedì 11 febbraio 2020

La vera emergenza è la mancanza di futuro


Giustizia, immigrazione, lavoro, economia, etc. etc. i problemi sul tappeto del nostro paese sono molteplici ed alla fine sono sintetizzati da ciò che l'Istat ha fotografato proprio oggi. L'Italia è un paese che sta morendo:

- la popolazione italiana è di circa 60 milioni, in calo da 5 anni consecutivi, di cui il 9% stranieri

- le nascite sono ormai inferiori ai decessi (circa 200 mila unità nel 2019)

- il 20% dei nuovi nati proviene da madri straniere

- a fronte di circa 300 mila nuove iscrizioni anagrafiche si registrano oltre 160 mila cancellazioni

La crisi demografica raccoglie in sé tutte le crisi di questo paese causate da una politica che ormai da quasi 30 anni è incapace di governare ma appare piuttosto partecipare ad una eterna gara per ottenere consenso. Consenso che quando poi arriva, quasi sempre velocemente, altrettanto velocemente se ne va a dimostrazione dell'incapacità e dell'inadeguatezza di tutta la classe politica. In questo frullatore sono finiti anche coloro che avrebbero dovuto rappresentare il nuovo, coloro che avrebbero dovuto abbattere la casta e aprire il parlamento come una scatola di tonno: i grillini del Movimento 5 Stelle. Quando il Movimento 5 Stelle ha capitalizzato la sua opposizione vincendo le elezioni e trovandosi a dover gestire il potere e quindi governare, ha scoperto e messo in evidenza i propri limiti che sono quelli di tutto il panorama politico italiano: non avere un progetto reale ed organico per il futuro del paese e quindi non perseguire un modello efficace di sviluppo per l'Italia. Tutti i partiti italiani sono molto capaci ed imbattibili a fare opposizione, quando si trovano dall'altra parte della barricata tutti hanno le soluzioni in tasca per risolvere qualsiasi problema, salvo poi veder cadere ad una ad una queste soluzioni nel momento in cui gli stessi partiti vanno al governo. Una strategia comune a tutto il panorama politico italiano che, con l'attuale legislatura, ha visto cimentarsi tutte le formazioni politiche alla guida del governo del paese senza uscire dalla crisi in cui il paese stesso è sprofondato e sta continuando a sprofondare. I problemi sono sempre gli stessi da 30 anni: la burocrazia esasperata, l'evasione fiscale e la corruzione, la lentezza della giustizia. A questi problemi cronici si sono aggiunti il problema dell'immigrazione che ha portato come conseguenza, a causa della mala gestione sia di destra che di sinistra, alla cancellazione dei più elementari diritti dei lavoratori ed in ultimo al problema della mancanza di lavoro. La mancanza di una qualsiasi soluzione strutturale ai problemi sopra citati, aggravati dalle recenti crisi economiche globali, ha portato quindi l'Italia ad essere un paese privo di futuro nel quale la popolazione invecchia, i giovani scappano, ed il decadimento è rallentato solo grazie all'immigrazione. Altro che luce in fondo al tunnel, il tunnel è ancora buio e non si vede nessun lumicino in lontananza.

giovedì 6 febbraio 2020

Tutti in piazza per appoggiare incompetenza e populismo


Quando un partito/movimento che sta al governo chiama in piazza il "popolo" come accade nelle più torbide dittature, si è quasi sempre di fronte a incompetenza, populismo e approssimazione oltre che in evidente difficoltà. Il Movimento 5 stelle mette insieme tutte queste prerogative e per il 15 febbraio annuncia una manifestazione facendo appello al "popolo italiano" come se il popolo italiano fosse il sostenitore plebiscitario dei grillini. La motivazione è quella di fermare chi intenderebbe ripristinare i "vitalizi" che Di Maio e soci sostengono di aver abolito con il governo Conte 1. Ora, intanto i vitalizi sono stati aboliti dal governo Monti, il governo Conte-Di Maio-Salvini aveva solamente provveduto ad un ricalcolo delle pensioni dei parlamentari esclusivamente con il metodo contributivo. Una scelta più che giusta considerato che ormai tutte le pensioni dei normali cittadini erano e sono calcolate con quel metodo, purtroppo però Di Maio e soci presi dal loro impeto anticasta, della quale però sono entrati ufficialmente a far parte dalle elezioni 2018, hanno pensato bene di rendere il loro provvedimento retroattivo. Un provvedimento pericoloso e anticostituzionale tanto è vero che il provvedimento non è stato emanato con una legge ma semplicemente con una modifica del regolamento di Camera e Senato. Naturalmente i ricorsi di coloro, circa 700, che si sono visti effettuare un ricalcolo retroattivo del proprio emolumento non si sono fatti attendere, ma quale cittadino non avrebbe fatto ricorso se si fosse visto tagliare stipendio e/o pensione in maniera retroattiva ? Nessuno nemmeno il grillino più sfegatato. Ora questi ricorsi sembra che siano in dirittura d'arrivo e stiano per essere accolti ed ecco allora che il Di Maio chiede al "popolo" di fare le barricate e scendere a manifestare per .... un problema che andrà ad esaurirsi, che non esisterà più e che sinceramente sembra essere l'ultimo dei problemi del paese, ma il primo per un Movimento arrivato al governo a sua insaputa e incapace di governare con chiunque (destra, centro e sinistra).
Un movimento accecato dall'odio che dopo aver abbandonato alcune sue bandiere (Tap, Tav, Ecologia, Acqua, etc etc) cerca disperatamente di evitare il definitivo affossamento aggrappandosi a tempi con il ritorno del (presunto) vitalizio o come la prescrizione (tema forse più critico e un vero cancro del sistema giudiziario italiano), ma in maniera approssimativa che dimostra la totale incompetenza a governare. La prescrizione è semplicemente l'effetto di un problema molto più serio che nessun governo ha mai affrontato e risolto: il malfunzionamento della giustizia. La giustizia in Italia ha tempi biblici e la prescrizione è semplicemente uno strumento per evitare che un cittadino rimanga appeso ad un processo per decenni. Naturalmente con questo istituto molti colpevoli rimangono impuniti (non per niente Berlusconi abbreviò i tempi della prescrizione) ma allo stesso modo coloro che sono portati a processo ingiustamente vengono in qualche modo salvaguardati da rimanere a tempo indeterminato sotto processo. Cancellare l'effetto e non intervenire sulle reali cause è semplicemente un modo di agire da populisti incompetenti. Il corretto modo di procedere sarebbe prima di ogni altra cosa mettere in condizione la giustizia di funzionare per poi cancellare l'istituto della prescrizione altrimenti si passerà da un sistema in cui dei colpevoli non sono condannati ad un sistema in cui degli innocenti rischiano di rimanere sotto processo a vita.

lunedì 3 febbraio 2020

La politica italiana: uno squallido teatrino anche su vicende drammatiche


Ci sono vicende e avvenimenti che davvero dovrebbero essere affrontati in maniera unitaria dalla politica indipendentemente dallo schieramento a destra, sinistra e centro. Una di queste vicende è la pandemia del coronavirus che partita dalla Cina sta colpendo tutti i paesi del pianeta. Una simile emergenza andrebbe affrontata senza ricorrere alla polemica e propaganda politica. Siamo chiari: non è vero che destra e sinistra non esistono più come vorrebbero fra credere i qualunquisti del Movimento 5 Stelle. Basta osservare cosa sta accadendo in Italia per capire che in realtà destra e sinistra esistono eccome e problemi come lavoro, lotta alla corruzione, walfare possono essere affrontati in maniera diversa a seconda del posizionamento politico. Esistono però problemi sui quali le differenze ideologiche e di schieramento non dovrebbero esistere, soprattutto quando si tratta di affrontare eventi tragici come l'emergenza di un evento naturale o di un evento che riguarda la salute come la recente epidemia partita dalla Cina. Ecco allora che le polemiche sulla gestione dell'emergenza coronavirus sono scoppiate fin dall'inizio dell'epidemia. Il primo, e non poteva essere diversamente, ha speculare sulla vicenda è stato Matteo Salvini che si è gettato a corpo morto in un parallelo fra porti aperti per l'immigrazione e porti chiusi quando è stata bloccata, da un suo sindaco fra l'altro, una nave da crociera. Ha premuto sull'acceleratore della polemica, sottolineando come la Lega, noto partito peno zeppo di virologi, avesse chiesto la chiusura di porti, aeroporti, stazioni ferroviarie, caselli autostradali, sentieri di montagna per impedire ai cinesi di arrivare con ogni mezzo in Italia.Oggi arrivano i governatori delle regioni leghiste del Nord che vorrebbero non far tornare a scuola gli studenti cinesi, che fra l'altro non si sa come potrebbero arrivare in Italia considerato che i voli da e per la Cina sono stati bloccati, ergendosi ad autorità superiori perfino al nostro Istituto Superiore di Sanità. Poi arriva quella volpe di La Russa che in uno slancio satirico alla Crozza invita gli italiani a tornare al saluto romano per evitare il contagio: peccato che il La Russa oltre ad essere il vicepresidente del Senato è anche un noto fascista e nostalgico del buon'anima. Tutti atteggiamenti che non fanno altro che aumentare il clima di panico eccessivo, per il momento ingiustificato, in una popolazione per la quale la parola di un mentecatto ha più valore di quella di uno scienziato. Anche grazie ai mezzi di informazione che preferiscono, salvo rare eccezioni, diffondere il parere di un politico qualsiasi piuttosto che le raccomandazioni di chi si occupa per professione del problema in questione. Ecco allora che una ragazza cinese viene fatta scendere l'autobus a Torino, a Frosinone sassaiola contro studenti cinesi, nelle farmacie sono andate a ruba le mascherine che servono a niente, ed altri atteggiamenti simili. Quando poi il politico si astiene da certe polemiche stucchevoli, ecco che non perde comunque occasione per distinguersi. Allo Spallanzani tre ricercatrici italiane isolano il virus e inizia il coro di tweet, post e dichiarazioni dei vari politici che osannano le eccellenze italiane. Peccato poi che gli stessi politici tagliano fondi alla sanità, alla ricerca (siamo la maglia nera europea per risorse finanziare dedicate alla ricerca e all'istruzione) e all'istruzione quando si trovano al governo e costringono migliaia di giovani italiani ad andare a lavorare all'estero. Si dice che il paese ha i politici che si merita ... forse è vero ma è anche vero che c'è una grande parte del paese che non si merita di essere governato da questa massa di citrulli.