martedì 25 maggio 2010

Se gli italiani avessero le palle manderebbero Berlusconi a casa

La crisi era psicologica, secondo il capo comico di Arcore, ma ora per risolverla chiede soldi agli italiani anzi prende i soldi agli italiani anzi prende i soldi a lavoratori dipendenti ed in particolare ai dipendenti pubblici. E lo fa nella maniera piu' ipocrita possibile continuando a prendere in giro al paese: manda allo sbaraglio Gianni Letta e Giulio Tremonti ma lui la faccia non ce la mette. I dipendenti pubblici, coloro che secondo Lui non avrebbero dovuto avere paura della crisi, sono quelli ai quali non solo vengono messe le mani in tasca ma addirittura anche in banca sui loro risparmi. Fino a qualche mese fa loro, i dipendenti pubblici, avrebbero potuto dare fiato all'economia e far aumentare i consumi i quanto loro erano esenti da qualsiasi problema sia di lavoro che di stipendio. Ecco che oggi questa categoria di lavoratori, insieme ai lavoratori dipendenti in generale, saranno le categorie dalle quali lo Stato cercherà di prendere i soldi per rimettere in sesto i conti. Ma ora il problema non è tanto questo, che la manovra sia necessaria e indispensabile è un fatto accertato, ciò che non è sopportabile, o meglio lo è solo per un paese come l'Italia, è che il presidente del consiglio abbia in questi due anno preso in giro tutto il paese negando la crisi ed ultimamente sostenendo addirittura che la crisi fosse ormai alle spalle. In un paese civile e democratico e soprattutto con le palle ora quest'uomo, che non ha nemmeno il coraggio di confessare i suoi errori, sarebbe costretto ad andarsene a casa considerato che ha dimostrato non solo di non saper governare ma anche di prendersi gioco dei cittadini. Ma gli italiani le palle ormai le hanno perse da tempo considerato che continuano a dare il loro voto ad un personaggio come questo che ha portato l'Italia sulla strada della Grecia.
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E lo fa nell

lunedì 24 maggio 2010

La manovra di Tremonti sara' psicologica come la crisi ?

Dopo mesi trascorsi a negare l'esistenza della crisi che, secondo il capo del governo, era solo psicologica, ora all'improvviso la stessa crisi diventa più grave del previsto. Lo stesso Tremonti che nell'autunno scorso aveva messo a punto una legge finanziaria di soli tre articoli, ora deve tornare sui suoi passi per varare la vera finanziara, quella che richiedera' un salasso di 24 miliardi al paese. Ma nemmeno in questa grave situazione il governo rinuncia all'ipocrisia ed alla falsita' annunciando che non ci saranno nuove tasse, ma dimenticando di aggiungere ... per liberi professionisti ed aziende ... perche' alla fine chi paghera' saranno i lavoratori dipendenti. E' vero nessun aumento dell'Iva, nessuna revisione dell'Irpef, nessuna tassa una tantum, queste voci non ci sono nella manovra ma forse sarebbe stato meglio che fossero state introdotte. Solo attraverso qualche tassa infatti si sarebbe potuto modulare i sacrifici richiesti per cercare di far pagare chi ha maggiori possibilita' economiche, ma in questo modo attraverso le pensioni, attraverso i blocchi dei contratti dei pubblici dipendenti, attraverso ulteriori tagli ai vari ministeri chi ne subira' le maggiori consequenza saranno sempre gli stessi: pensionati, lavoratori dipendenti e fra questi ancora i dipendenti pubblici. Senza contare la deplorevole immagine che lo Stato fornisce di se stesso quando afferma che i fondi saranno reperiti per esempio grazie ad un giro di vite sui falsi invalidi come dire fino ad ora lo Stato ha tollerato la truffa da parte dei cittadini ora pero' che i conti vanno male questa tolleranza viene a decadere. Insomma se ora il paese si trova in questa situzione sicuramente la causa principale e' la grave crisi economica mondiale, ma altrettanto sicuramente una buona dose di responsabilita' ricade sulla politica, tutta indistintamente. L'attuale maggioranza che ha cercato in tutti i modi di nascondere la gravita' della crisi, i governi precedenti perche' nessuno ha mai saputo davvero mettere ordine nei conti pubblici in maniera seria e razionale. Ed allora non sarebbe ora che anche i politici mettessero mano al loro portafoglio ? Tanto per usare una bruttissima espressione che spesso questo governo usa ... lo Stato prima di tutto dovrebbe mettere le mani nelle tasche dei politici che sono i maggiori responsabili del disastro dei conti pubblici del nostro paese. Ma al di la' di una timida proposta, subito insabbiata, di riduzione del 5% dello stipendio non si e' parlato di altro. Ecco allora che il governo si appresta a provvedimenti che mineranno ancora di piu' lo stato sociale oltre che la possibilita' di un futuro per questa povera Italia. Un paese dove il ministro dell'istruzione appoggia la proposta di ritardare l'inizio della scuola al 30 settembre adducendo la seguente motivazione: "Si potrebbe dare un aiuto al settore del turismo" che cosa ci si puo' aspettare da chi mette in secondo piano la scuola e l'istruzione rispetto al turismo ?

mercoledì 19 maggio 2010

L'euro si svaluta ... ma vale ancora abbastanza per comprare Santoro e chiudere Anno Zero

La notizia è di quelle che fanno accapponare la pelle e che ti fanno capire quanto sia marcio questo mondo: Santoro lascia la Rai ed AnnoZero per una cifra che si aggira sui 10 milioni di euro. Una specie di prepensionamento che fra l'altro chiude tutte le cause giudiziarie che il giornalista aveva in piedi dopo il famoso editto bulgaro. Come dire ... al cospetto del Dio Denaro anche i migliori vacillano e finiscono per soccombere. Come si sentiranno le decine di operai che perdono o che hanno perso il lavoro e che sono stati in questi ultimi mesi spesso ospiti delle varie puntate di Anno Zero ? Il giornalista non è nuovo a scelte discutibili come in occasione del suo reintegro in Rai quando si dimise da parlamentare europeo tradendo in questo modo tutti coloro che gli avevano dato il proprio voto. Si dice che Santoro si metterà in proprio mettendo in piedi una società di produzione che venderà direttamente alla Rai i propri prodotti televisivi. Insomma tutti contenti, la Rai che si libera di un giornalista scomodo, Santoro che racimola un bel gruzzoletto, perfino Bruno Vespa esprime la propria soddisfazione .... ed i telespettatori che seguivano Anno Zero e vedevano in questa trasmissione una fonte di informazione non allineata al resto del giornalismo televisivo e della carta stampata ? Ma quelli non contano, di loro ci si preoccupa solo nei mesi di dicembre e gennaio quando c'e' da pagare il canone Rai. Una bella lezione di attaccamento ai propri ideali ed ai principi dell'onestà e della coerenza. Mi domando: c'e' differenza fra Santoro e uno Scajola che si fa pagare casa da non si sa chi ?

sabato 15 maggio 2010

Tangentopoli come la crisi economica non è mai finita ... e la seconda repubblica è ancora da venire

Dalle notizie di questi giorni non si possono che trarre alcune conclusioni poco edificanti per il paese e per la maggioranza che lo governa: 1. E' vero quello che sostengono alcuni non si è in presenza di una nuova tangentopoli ma semplicemente in un prolungamento e in una recrudescenza della tangentopoli dei primi anni 90; 2. Non siamo nemmeno nella seconda repubblica come ci volevano fra credere ma ancora nella prima repubblica a giudicare dai metodi che la politica utilizza per garantirsi i propri privilegi; 3. La crisi economica è tutt'altro che terminata e gli imminenti provvedimenti del governo in materia di economia e finanza ne sono una bella testimonianza. La crisi greca è stata come sollevare il coperchio di una pentola che ci avevano detto stava tranquillamente raffreddandosi e che invece si è scoperto essere in piena ebollizione. Dopo gli aiuti alla Grecia ora tutti i paesi europei aderenti all'euro si trovano ad a mettere in campo provvedimenti intesi a ridurre i propri deficit statali chiamando i cittadini ad una serie di sacrifici non indifferenti. In Italia, ma anche negli altri paesi come Grecia e Spagna, la scure si abbatterà sui dipendenti pubblici e sui pensionati, su quelle categorie cioè che fino a pochi mesi fa, a detta del cavaliere di Arcore, avrebbero dovuto avere più fiducia e meno pausa della crisi. Ed ecco ora che con il blocco dei pensionamenti, il rinvio del pagamento delle liquidazioni e il congelamento degli aumenti contrattuali saranno proprio queste categorie a dover sopportare il maggior peso del bilanciamento dei conti pubblici. Il tutto per utilizzare lo slogan propagandistico di non aver aumentato le tasse, un provvedimento che forse sarebbe stato più equo perchè avrebbe permesso di colpire anche i ceti più forti economicamente che invece sono completamente esclusi dai provvedimenti annunciati. Una politica del rigore che sarà difficile accettare quando viene imposta da una classe politica che risulta giorno per giorno sempre più implicata in scandali ed episodi di corruzione senza fine. Un governo che non contento di vedere i suoi ministri e sottosegretari in traffici con industriali e costruttori, si permette anche per bocca del suo capo di prendere in giro il paese e tutti i cittadini. "I corrotti saranno allontanati" sentenzia Berlusconi, non tenendo conto che il primo a lasciare il proprio incarico dovrebbe essere proprio lui, imputato in un processo nel quale è stato condannato il corrotto, l'avvocato Mils, ma nel quale appunto non si riesce a far sedere sul banco degli imputati il corruttore riconosciuto: Berlusconi appunto. Una presa in giro che prosegue per bocca del più ignorante ministro di questo governo, il leghista Calderoli, che propone una decurtazione del 5% degli stipendi dei parlamentari, una specie di elemosina che rappresenta un affronto vero appunto i dipendenti pubblici. Da questi fatti come si può pensare di aver abbandonato la famigerata prima repubblica durante la quale tutto il paese sapeva delle tangenti che imprenditori vari erano costretti a versare ai politici per potere svolgere la loro attività ? Siamo ancora a quei tempi e mani pulite non ha saputo e potuto andare fino in fondo, anzi la tangentopoli dell'anno 2010 è ancora peggiore di quella del 1990: in quegli anni le tangenti andavano a finanziare i partiti, oggi vanno a finanziare le tasche personali dei vari politici. Per ora solo il ministro Scajola ha dovuto sventolare bandiera bianca, il prossimo sarà il capo della protezione civile Guido Bertolaso, al quale poche settimane fa Berlusconi aveva promesso un ministero, oggi travolto dallo scandalo degli appalti del G8, sarà costretto a dimettersi anche se questa resa viene fatta passare come un semplice avvicendamento. La crisi economica quindi è ancora grave, ma più grave ancora è la corruzione dilagante nella politica e soprattutto nella maggioranza di governo, che in queste condizioni difficilmente potrà far digerire provvedimenti come quelli che si appresta a varare per contener il deficit pubblico.

martedì 11 maggio 2010

Il grande imbonitore e menzognere

Anche la soluzione europea alla crisi dell'euro, in consequenza del fallimento greco, è opera di Berlusconi. All'indomani dell'accordo che prevede un intervento per 750 milioni di euro con la partecipazione pesante della Bce e quando le borse europee hanno dimostrato di accogliere positivamente le decisioni prese, il cavaliere non ha saputo resistere alla tentazione di sfruttaere questo successo e si è autonominato salvatore dell'europa. Nessuno dei leader europei ha avuto la stessa sua sfrontatezza e nessuno ha fatto dichiarazioni trionfanti al pari delle sue essenzialmente per due motivi: primo motivo che il vero merito della soluzione di questa crisi va ancora una volta ad Obama che ha convinto i tedeschi ad accettare l'intervento, secondo motivo e più serio per tutti i cittadini europei sta nel fatto che ora i governi dovranno intervenire per ridurre il deficit pubblico. La Banca Centrale Europea interverrà pesantemente acquistando obbligazioni pubbliche e private, quelle cioè che sono rimaste e rimarranno invendute a causa della crisi, ma come contropartita chiede che ogni governo prenda provvedimenti seri e drastici per la riduzione del debito pubblico. E qui arriveranno i dolori per tutti. Altro che crisi finita ed alle spalle, gli effetti più seri devono ancora arrivare quando il governo metterà in campo i provvedimenti necessari che saranno sulla scorta di quelli presi dal governo greco. Niente diminuzione delle tasse in primis e probabilmente ulteriori tagli a destra e a manca che, come abbiamo visto recentemente, il governo italiano mette in atto solitamente senza troppa distinzione. Intanto si susseguono voci e annunci sulla ripresa o sulla solidita' dei conti o sulla affidabilità dei nostri titoli dalle varie agenzie. Voci che ad ogni uscita contrastano con quelle precedenti e che sembrano avere il solo scopo di procurare scompiglio e movimenti speculativi in borsa. Movimenti che vanno a discapito dei piccoli risparmiatori che ormai, non ricevendo più nessun interesse dalla banche, preferiscono rischiare ed investire in azioni e obbligazioni affidandosi a speculatori che spesso sono senza scrupoli. In mezzo a questa situazione piuttosto seria, il capo del governo italiano non trova di meglio da fare che incensarsi su meriti che non ha e purtroppo nessuno gli dice in faccia quello che gli andrebbe detto. L'informazione in Italia è veramente a livelli preoccupanti se per esempio ci vuole un film documentario di una comica, Sabina Guzzanti, per capire tutto ciò che davvero è stato fatto all'Aquila. Il cavaliere agisce sulla menzogna e sulla teatralità, come sempre del resto, ed in questo è molto bravo ed efficace grazie anche alla complicità dei mezzi di informazione che non trovano il modo di smascherare ogni sua menzona.

domenica 9 maggio 2010

E meno male che non va a Cannes

Le figuracce in campo nazionale questo governa le inanella una dopo l'altra ed a queste solitamente rimedia il cavaliere con la sue capacità da imbonitore mediatico dopo che ha decelabrato buona parte del paese, ma quelle a livello internazionale sono più difficili da rimediare. Bondi, ministro della cultura (meglio dell'ignoranza), declina l'inivito a partecipare al festival di Cannes dove sarà proiettato il film-documentario della Guzzanti, Draquila. Un film che tutti gli italiani dovrebbero vedere per capire quello che realmente è accaduto all'Aquila e lo scandalo della Protezione Civile, il tutto descritto in un documentario finalmente libero dai legacci ai quali sottosta' tutto il mondo dell'informazione in Italia. Il film denuncia l'operato del governo e il ministro Bondi si sottrae all'inivito non rendendosi conto che è proprio lui il responsabile della figuraccia del nostro paese. E' vero anche che se fosse andato la figura sarebbe stata anche peggiore perchè Bondi è degno rappresentante di un governo che vive solo sulle sparate del suo capo. L'unica volta che in vita mia mi sono trovato d'accordo con Sgarbi è stato quando in una trasmissione televisiva, il ciritico d'arte definì Bondi un incrocio fra Massimo Boldi e Don Abbondio. Mai definizione fu più azzeccata. Naturalmente il miglio modo per sfuggire alla verità è quello di glissare, se Bondi fosse realmente convinto che il film è solo un atto propagandistico avrebbe potuto smontare pezzo per pezzo il documentario della Guzzanti. Ma così non è. Draquila è una cronaca di quanto avvenuto in Abruzzo prima e dopo il terremoto portando all'attenzione degli spettatori ciò che i mezzi di informazione, nessuno escluso, ha saputo far emergere alla cronaca. Come per esempio il fatto che le case costruite all'Aquila sono state sufficienti solo per 1/3 dei senzatetto (dalle cronache televisive sembrava che ci fossero case disponibili anche per eventuali nuovi residenti), oppure che il costo di queste case è stato il triplo del necessario, oppure il fatto che coloro che sono stati assegnatari delle case dovranno lasciarle come le hanno trovare senza nemmeno piantare un chiodo o permettersi di rompere un piatto. Insomma un film da vedere per avere più chiaro tutto quanto è accaduto in Abruzzo oltre l'attività di propaganda del cavaliere di Arcore. Se l'è presa anche la Brambilla che addirittura farà una denuncia all'avvocatura di stato per i danni che queste immagini potrebbero arrecare al nostro paese; attenta Brambilla che se l'avvocatura poi si muove davvero magari scopre che il danni al paese fino ad ora li ha portati il governo di cui fai parte per meriti ... sportivi.


giovedì 6 maggio 2010

Italia ... un paese anormale guidato da un'ideologia comune: quella di fregare il prossimo

Mentre in Grecia si muore per difendere il diritto a vivere dignitosamente e per protestare contro la politica dissennata che ha portato il paese sull'orlo del baratro, in Italia stesso genere di manifestazioni e di scontri con la polizia, per fortuna con solo qualche ferito, ma per una semplice partita di calcio. Quando si leggono queste notizie il dubbio che davvero in Italia l'economia vada male e il cittadino medio si trovi in difficoltà per arrivare alla fine del mese diventa legittimo. Possibile che esista in questo paese tanta gente disposta ad affrontare le forze dell'ordine solo in nome del calcio ? Possibile che nessuno scenda in piazza contro un governo che afferma di non aver aumentato le tasse solo perchè non ha toccato le aliquote Irpef ma poi ha agito su vari meccanismi secondari che alla fine della storia finiranno per togliere soldi dalle tasche degli italiani ? Possibile che nessuno scenda in piazza per protestare contro il lavoro che sparisce ? Si è possibile tutto in questo paese. Un paese dove pur di fregare il prossimo, che sia persona fisica o pubblica amministrazione, si è disposti a tutto. Ecco un esempio che potrebbe anche far sorridere ma che è molto indicativo della società italiana. E' una notizia vecchia ma arrivata solo ora alla ribalta nazionale e si tratta di un disco orario automatico in grado di spostare l'ora in maniera autonoma grazie ad un piccolo congegno elettronico. Insomma si parcheggia gratuitamente l'auto in una zona con disco orario di un'ora e con questo piccolo congegno si può lasciare l'auto tutto il giorno per il disco automaticamente sposta l'ora di arrivo. Ne da notizia il Tg1 in quanto a Verona, dove la prima mezz'ora è gratuita anche nei parcheggi a pagamento, è stato scoperto questo strattagemma, ma la notizia era comparsa fin dallo scorso dicembre a Latina. Il congegno si può acquistare su eBay al costo di pochi euro e la didascalia mette in evidenza che si tratta di un prodotto tutto italiano. Insomma pur di fregare si è disposti anche rischiare una condanna penale per risparmiare qualche euro o semplicemente per poter parcheggiare gratuitamente in barba alle norme del proprio comune. Che cosa ci si può aspettare da un paese che mette a frutto la proprio fantasia, la propria intelligenza per frodare e per in qualche modo acquisire anche in maniera illecita dei privilegi ? Forse niente di buono ma sicuramente è molto divertente a volte vivere in questo paese che trova attraverso questi strattagemmi il modo di ribellarsi all'invadenza dello strapotere politico.

Contro la corruzione basterebbe un solo articolo

Mentre l'Europa rischia di andare a picco sotto la spinta della crisi greca e di altre crisi in agguato, in Italia la politica fornisce uno spettacolo degno del risultato delle ultime elezioni regionali. Nella tornata di aprile il vero vincitore è stato il partito dell'astensione salito a circa il 35%, il partito quindi di maggioranza relativa. Benchè non condivida questa forma di protesta, se non si utilizza lo strumento del voto come trovo difficile poter cambiare qualcosa in maniera democratica, come dar torto a questa parte del paese alla luce anche di quanto sta accadendo in questi giorni ma anche di quanto accaduto dall'inizio di tangentopoli fino ad oggi. Prima di tangentopoli tutto il paese sapeva della corruzione della politica, tutti sapevano del traffico di buste e bustarelle necessarie per fare affari con la pubblica amministrazione. Si trattava solo di voci di corridoio, di chiacchere da bar, ma quando una chiacchera è così diffusa difficilmente è completamente inventata. Poi all'inizio degli anni 90 la corruzione dei politici arrivò finalmente nelle aule dei tribunali. Si parlò di fine di un'era e addirittura di fine della prima Repubblica, ma oggi si può tranquillamente dire che quella stagione che doveva finalmente porre fine ai traffici illeciti della politica è miseramente terminata. Solo un politico, Bettino Craxi, ha subito una condanna senza poi nemmeno scontare la pena, altri hanno visto terminare la loro carriera politica, altri zitti zitti sono tornati in politica, sono cambiati i nomi dei partiti, ne sono saltati fuori altri, ma quello che non è cambiato è il vizio del politico di sfruttare il suo potere per il proprio tornaconto. Gli innumerevoli privilegi ai quali ha diritto il politico rende la politica non più una passione o una missione ma piuttosto una vera e priopria professione sulla quale conviene investire per sistemarsi a vita. Ma il politico italiano va oltre e non contento di questi innumerevoli privilegi cerca di sfruttare la situazione anche in maniera a volte anche legale ma certamente immorale. Le cronache di questi giorni ne sono una dimostrazione palese ma in questi anni questo processo non ha mai conosciuto soste ed è difficile ormai scovare un politico che non abbia a suo carico almeno un sospetto di comportamenti discutibili. Naturalmente questa riflessione può sembrare una generalizzazione e sicuramente esistono politici che sono immuni da sospetti di qualsiasi natura ma sappiamo benissimo che basta un caso come può essere quello di Scajola per oscurarne cento che si comportano correttamente. E poichè i casi non sono più uno solo ma diverse decine, alla fine l'immagine che la politica italiana fornisce di se è quella di una corruzione diffusa. Così diffusa che si pensa addirittura ad una legge speciale per combattere la corruzione dei politici. Una legge che però fa fatica a vedere la luce anche se a mio parere una simile legge dovrebbe comprendere un solo articolo che potrebbe recitare così "Qualunque cittadino, che ricopra un incarico politico a qualsiasi livello, sia sospettato di corruzione, decade immediatamente dal suo incarico e perde tutti i privilegi maturati". Utopia ... ? Si sicuramente si soprattutto in un paese come il nostro dove un governo come quello attuale dopo due anni ha ancora un consenso pari al 52% dei cittadini. Questo la dice lunga su un popolo che ha nel proprio Dna l'arte dell'arrangiarsi e di in primis risolvere i propri problemi personali non importa ne' come ne' a danno di chi. .

mercoledì 5 maggio 2010

Da Atene a Roma la strada è breve

Mentre in Italia ci troviamo ogni giorno ad affrontare problemi che distolgono dalla crisi economica, in Grecia si muore a causa di questa crisi. Il governo Berlusconi per due anni si è occupato di problemi marginali come la criminalizzazione dei clandestini, come la caccia alle prostitute sulle strade per dirottarle nei palazzi del capo del governo e dei politici trasformandole in escorts, come il riciclaggio legale di denaro sporco con lo scudo fiscale, come la giustizia per tenere lontano dalle aule giudiziarie il cavaliere, ma della crisi economica si è occupato ben poco se non per lanciare proclami ottimistici. Ora la crisi comincia davvero ad esplodere in tutta la sua gravità e drammaticità partendo dalla Grecia, ma toccando con il crollo delle borse tutta l'europa, per estendersi probabilmente a Portogallo, Spagna e forse anche l'Italia. Vedere le immagini degli scontri ad Atene, leggere dei morti che ci sono stati stamani dopo l'assalto al parlamento ed alle banche, provoca rabbia, indignazione, desolazione, scoraggiamento ed anche paura. Forse è proprio questo che ci vuole per cambiare rotta perchè da questa crisi non se ne uscirà veramente se non si cambieranno stili di vita, modelli di sviluppo, tipo di società e quant'altro. Gli interventi dei vari governi, compreso quello che sarà effettuato a favore della Grecia, sono interventi per risolvere il problema immediato, per uscire dall'emergenza, ma se non si metterà mano ad un tipo di intervento strutturale il problema non si risolve in nessun modo. E' questo l'aspetto più preoccupante relativo agli interventi a cui si sta mettendo mano in grecia: interventi che vanno a colpire le solite fasce di cittadini, quelle più deboli e quelle dalle quali si possono spremere soldi senza troppi problemi. Ma queste ultime 48 ore stanno dimostrando che la corda forse è arrivata al massimo della sua lunghezza e della sua capacità ed ora si sta rompendo. E' una vicenda dalla quale nessuno in europa si può sentire al riparo, le borse stanno perdendo da giorni in ogni zona di eurolandia, e che, fra le altre cose, dimostra la precarietà dell'europa unità. Fintanto che si tratta di dettare regole sull'utilizzo della cioccolata o sulle quote latte oppure sul fatto che il vino si possa fare anche senza uva, tutte questioni marginali, l'europa ha funzionato, ma ora che si è trattato di affrontare un problema serio come l'attuale crisi economica mondiale, l'europa ha miseramente fallito consentendo che un suo paese membro, e forse tra poco anche altri paesi, finisse nel caos. Monicelli qualche tempo fa diceva: per cambiare ci vorrà una rivoluzione, forse siamo alle porte proprio di un evento del genere, Italia esclusa noi abbiamo da pensare all'Inter, alla Lazio ed alla Roma questioni per le quali vale davvero la pena scendere in piazza.

martedì 4 maggio 2010

Ridere, piangere o incazzarsi ?

Per i politici italiani il cittadino è un essere capace di intendere o di volere con un alto tasso di intelligenza solo quando si è in prossimità di qualche turno elettorale, una volta terminate le elezioni di qualsiasi genere, il cittadino torna ad essere un perfetto imbecille al quale si può dare ad intendere qualsiasi cosa. La rappresentazione andata in scena oggi può dare adito a diverse reazioni a seconda dello stato d'animo dell'ascoltatore. Dopo circa 10 giorni in cui il ministro Scajola si è proclamato a spada tratta innocente, oggi a sorpresa arrivano le sue dimissioni con la seguente motivazione: "Un ministro della repubblica non può abitare in una casa che non è stata pagata da me". Come se fosse la cosa più normale di questo mondo o per lo meno di questo paese che quando un cittadino compra una casa c'è sempre qualcun altro disposto a versare una parte dell'importo relativo all'acquisto. Il ministro continua affermando di non poter continuare a fare il ministro come ha fatto in questi due anni, peccato che nessuno ricordi che cosa ha fatto. Per fino la Carfagna, la Gelmini e la Brambilla sono sorte agli onori della cronaca per qualche loro provvedimento molto discutibile, ma di Scajola qualcuno ricorda uno straccio di decreto o di proposta di legge ? Nel caso della Fiat ha detto che il governo non avrebbe permesso la dismissione della fabbrica di Termini Imerese, ma la Fiat se ne è fregata altamente. Poi si sarebbe dovuto occupare del ritorno al nucleare ma anche questa è stata una pensata del suo capo diretto e non certo sua. L'unico ricordo che si ha del ministro Scajola riguarda le altre sue dimissioni nel precente governo Berlsuconi quando dichiarò che Biagi era un rompipalle. Insomma un inetto, un incapace ed uno sprovveduto che compra per 600.000 euro una casa che vale almeno il doppio e non si preoccupa di capire chi abbia messo i soldi mancanti. Dopo le sue dimissioni tutti ad incensare il comportamento dell'ex ministro che con alto senso dello stato e rispetto delle istituzioni, si è dimesso prima ancora di essere inquisito. E siamo a due dimissioni, alla terza forse riceverà un premio. E l'italiano che fa ? La reazione più comprensibile sarebbe l'incazzatura ma nel nostro paese ci si incazza solo per il calcio e non per faccende molto più serie. Un governo impegnato nella difesa del suo presidente puttaniere, un parlamento bloccato per tentare di mettere a punto leggi salvaprocessipremier, uno stato che in piena crisi economica sborsa 5 milioni di euro per salvare un altro stato mentre fra i suoi cittadini la disoccupazione è salita a livelli record, tutto ci passa sopra. Poi per una partita di calcio si scende in piazza, ci si picchia, ci si ammazza, si manifesta ma lì c'è in gioco il presunto onore di una città mica il pane quotidiano.