venerdì 19 ottobre 2012

Lavorano tutti per Grillo

La campagna elettorale per le elezioni politiche della prossima primavera è iniziata da qualche mese, ma questa è una campagna elettorale molto particolare nella quale tutti i partiti, sia quelli presenti in parlamento che quelli della sinistra radicale fuori dal parlamento, lavorano alacramente a favore non di se stessi ma di un unico movimento: il movimento a 5 stelle di Grillo. Questa attività i partiti di maggioranza ed opposizione l'hanno avviata da tempo, da oltre un anno. Da una parte la maggioranza incapace di governare troppo presa dai problemi sessualgiudiziari del loro capo e dall'altra l'opposizione priva del coraggio necessario per prendere in mano le redini del paese, hanno abdicato in favore del governo tritasoldi di Monti. Già questo sarebbe stato un motivo sufficiente per non dare più alcuna fiducia a nessuna delle formazioni politiche parlamentari. Ma Lega, Pdl, Udc, Pd e Idv non si sono accontentati di questa brutta figura ed hanno aviato una stagione, che sta arrivando al culmine, in cui giorno dopo giorno stanno attuando una specie di suicidio di massa. La Lega si è quasi autodistrutta sommersa dagli scandali che hanno visto protagonista la famiglia Bossi, dopo anni trascorsi al grido di Roma ladrona, hanno dimostrato che anche Milano non scherza. Il Pdl sta crollando a causa del crollo psicofisicomorale del proprio capo, Berlusconi, e quando un partito fonda la sua organizzazione su un nome, al crollo del nome segue il crollo del partito stesso. Gli scandali della Regione Lazio e Lombardia sorprendono solo chi non è attento alla vita di questo partito. Polverini, Fiorito, Formigoni non hanno fatto altro che seguire, in piccolo, le orme del capo: farsi gli affari propri a discapito del bene pubblico. Niente di nuovo sotto il sole. Il partito è allo sbando ed ora anche dall'interno arrivano i rottamatori stile Renzi, capeggiati dalla Santache' che vuole mandare a casa tutti, lei esclusa naturalmente. L'Udc fa storia a se. Ha appoggiato per anni Berlusconi, lo ha mollato, appoggia Monti, è tentato da un'alleanza con il Pd, la solita vecchia politica democristiana: quella cioè di cercare di barcamenarsi un pò al governo un pò all'opposizione ma sempre e comunque ben  saldo sulla poltrona. Il Pd è vittima del proprio partito-carrozzone senza anima e lo dimostra proprio in questi giorni. E' bastato che un giovanotto rampante, amico di Berlusconi e infiltrato fra le sue linee, iniziasse a strillare per farsi notare contro i "senatori" del partito, che questi se la sono subito fatta sotto e cominciano a cedere. Prima Veltroni, poi D'Alema, fra poco vedremo chi altri. Certo il ricambio generazionale potrebbe essere positivo, ma se i vecchi devono essere sostituiti da uomini come Renzi, il Grillo del Pd, allora è come cadere dalla padella nella brace. Comunque il partito, incapace di prendere una linea decisa su qualunque problema del paese, lentamente si sfalda e rischia di essere nuovamente battuto alle prossime elezioni magari proprio dal vero Grillo. L'Idv a sua volta, dopo la campagna contro il Presidente della Repubblica, anche questa condotta con metodi grilleschi, è stato abbandonato al proprio destino dal Pd (unica scelta decisa di tutta la sua storia se sarà confermata) e Di Pietro, a parte la simpatia quando parla, non ha certo la stoffa per vestire i panni del leader. Fuori dal parlamento Rifondazione, Federazione della Sinistra, Pcl  e via dicendo dimostrano ancora una volta la loro incapacità di unirsi sotto un'unica bandiera approfittando di questo momento di caos politico e presentarsi con programmi seri e veramente di cambiamento. Ognuna di queste formazioni si impunta su particolari ininfluenti per mantenere le divisioni, qualcuna covando la tentazione di cercare ancora una volta l'alleanza fallimentare con il PD. Il caos totale gioca a favore del saltimbanco genovese che a forza di strillare contro il mondo intero, mette in campo le sue sceneggiate teatrali (la traversata dello stretto, la scalata dell'Etna) che colpiscono l'immaginario collettivo di un popolo stordito da 2 anni di berlusconismo, e attua la stessa strategia seguita dal cavaliere di Arcore per salire al potere. Urlare slogan senza dire niente e mascherando il vuoto del suo progetto politico attraverso il nulla ma strillato a più non posso. La luce ancora non si vede ammesso che in fondo al tunnel ci sia questa luce.

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