giovedì 31 maggio 2012

I discorsi li porta via il vento ... e chi paga sono sempre gli stessi


Ancora una volta e per l'ennesima volta il detto che fra il dire ed il fare c'e' di mezzo il mare torna di attualità. Un detto che si trasforma in "I doscorsi li porta via il vento .. (e le biciclette i livornesi)" "A discorre non è fatica..." a seconda delle regioni in cui ci troviamo. Il significato però è sempre lo stesso: le parole si fa presto a pronunciarle ma poi per i fatti serve altro. In un momento di emegenza generale, in cui lo Stato chiede sacrifici enormi ai propri cittadini, sacrifici che fra hanno già causato molti suicidi da parte di imprenditori e lavoratori finiti sul lastrico, in un momento in cui la politica ha dimostrato di essersi appropriata di ingenti quantità di denaro oltre le proprie necessità, lo Stato avrebbe dovuto fare un gesto significativo per dare conforto a quelle popolazioni martoriate anche dal terremoto. Soprattutto quando lo Stato, giustamente, chiede un ulteriore sacrificio ai cittadini per reperire fondi in favore dei territori colpiti dal terremoto, lo Stato avrebbe dovuto dare un segnale seppur simbolico a supporto non solo dell'Emilia ma anche di tutti i cittadini italiani. Rinunciare alla festa del 2 giugno o meglio ricordare questa ricorrenza in maniera diversa, senza parate militari, senza pranzi al Quirinale e devolvere quelle poche centinaia di migliaia di euro o milioni di euro alle popolazioni emiliane sarebbe stato un gesto che avrebbe quanto meno ridato un minimo di fiducia nello Stato. Certamente quei soldi non avrebbero risolto il problema, ma il cittadino italiano che sicuramente donerà almeno due euro con un sms, si sarebbe sentito parte di uno stato che ultimamente non solo si percepisce sempre più lontano ma spesso addrittura come un vero e proprio nemico. Mi dispiace caro Giorgio Napolitano ma da comunista vero e che nonostante tutto crede ancora in quegli ideali, non posso non ricordarle che Forlani, democristiano doc e spazzato dalla bufera tangentopoli, nel 1976, dopo il terremoto del Friuli, annullò quelle parate inutili e dispendiose ora più che mai. Mi domando come si sentirà lei sabato 2 giugno a vedere sfilare militari in assetto di guerra e soprattutto come si sentirà successivamente intorno ad una tavola imbandita mentre in emilia migliaia di persone si trovano a dormire sotto tende ed a fare la fila per mangiare pasti frugali come se si fosse in tempo di guerra. Uno scenario anacronistico. E che dire del suo collega, il capo di stato della città del vaticano, che sicuramente più di lei predica la carità, la solidarietà con i più deboli ed i più poveri, ma in questi giorni si appresta ad andare a Milano tutto bardato con i suoi finimenti in oro zecchino, pantafole di velluto rosso, calze bianche di seta, rinchiuso in un auto blindata, per sperperare altro denaro che sicuramente avrebbe potuto dare molto sollievo a chi in questo momento sta soffrendo davvero. Comunque state tranquilli potenti di questo paese che potreste dare un contributo sostanziale e significativo ad aiutare i bisognosi, il popolo italiano ci penserà al posto vostro, ma state tranquilli che arriverà il vostro momento.

martedì 29 maggio 2012

Una volta tanto poche parole e più fatti ... grazie


Le notizie che arrivano dall'emilia sono tremende dopo le fortissime scosse di terremoto di oggi a 10 giorni dalla prima scossa del 20 maggio. Paesi distrutti e una ventina di morti soprattutto lavoratori vittime delle precarie condizioni di sicurezza che da anni costituiscono un problema cronico nel nostro paese. Si moltiplicano le iniziative di solidarietà attraverso i soliti canali delle donazioni via sms e di strutture alberghiere che mettono a disposizione alloggi per i senza tetto. Come al solito arrivano le parole di solidarietà del mondo politico che mai come in questo momento sembrano fuori luogo e piene di ipocrisia. Monti chiede ai cittadini di avere fiducia nello stato ma allo stesso tempo dichiara "I cittadini devono rendersi conto che un terremoto non dipende dallo Stato". Certo signor presidente del Consiglio ma non credo nemmeno che il terremoto dipenda dai cittadini e quindi lo Stato avrebbe due obblighi sostanziali: primo accertarsi sempre che siano rispettate tutte le norma di sicurezza (possibile che i capannoni siano crollati come birilli in Emilia ?), secondo aiutare i propri cittadini in difficoltà. Un aiuto che non può concretizzarsi solo con le parole del presidente della repubblica, del capo del govgerno, dei leader politici, del papa, tutti molto bravi a parlare. Un aiuto che non può nemmeno venire fuori, come sempre, esclusivamente dalle tasche degli italiani, che mai come in questo periodo sono tartassati dalla pressione fiscale. Allora sarebbe ora che tutti quelli che parlano, esprimono solidarietà, si recano sotto i reflettori per tornaconto personale, chiudano la bocca ed aprano finalmente il portafoglio. I primi a fare questo gesto dovrebbero essere i partiti che in questi anni hanno raccolto a mani basse soldi senza averne titolo in quanto i famosi rimborsi elettorali hanno superato alla grande le spese sostenute. Poi dovrebbe intervenire la presidenza della repubblica annullando tutte le manifestazioni per festeggiare la repubblica sia perchè quest'anno non c'è proprio niente da festeggiare sia perchè quei soldi spesi inutilmente potrebbero essere impiegati senz'altro in maniera più proficua aiutando i terremotati. Anche il Papa potrebbe dare il suo sostanziale contributo non solo annullando il viaggio a Milano a festeggiare non so che cosa, ma anche finalmente aprendo quella borsa piena di tesori che contrastano fortemente con ciò che predicava Gesù Cristo. Sono tanti i provvedimenti che potrebbero essere presi per raccogliere i fondi necessari per intervenire in questa ennesima sciagura, tanti ma per favore signor Monti eviti di prenderne uno del quale proprio non c'e' bisogno: mettere una nuova tassa sui carburanti. Vediamo sa davvero lei ed i suoi ministri sono dei professori di economia come qualcuno ci vuole far credere ma come sicuramente il suo governo non ha dimostrato di essere.

sabato 26 maggio 2012

La nuova offerta politica del Pdl: usato sicuro .... forse


Alfano lo aveva promesso. Prima delle elezioni amministrative aveva dichiarato: "Stiamo preparando una nuova proposta politica che sconvolgerà il panorama del nostro paese". Aveva ribadito dopo il risultato del ballottaggio che aveva di fatto scomparire il Pdl: "I cittadini che si sono astenuti (circa il 49%) di fatto si sono rifiutati di votare a sinistra, quindi sono cittadini moderati che chiedono una nuova offerta politica. Noi siamo in grado di proporre loro questa nuova offerta". Alfano dopo questa dichiarazione si era sottratto alle domande dei giornalisti lasciando la stampa, i cittadini ed il paese intero nella curiosità di conoscere questa nuova offerta politica come se si trattasse di una campagna promozionale di un supermercato. Comunque, nonostante l'enorme curiosità, nessuno si aspettava a cosi' breve distanza di tempo fosse resa pubblica questa nuova sensazionale offerta politica. Ecco che oggi quando Alfano si è presentato in conferenza stampa accompagnato da Berlusconi, nessuno pensava a notizie sensazionali. Piuttosto si pensava che, avendo notato Alfano privo di auricolare, fosse soppraggiunto un problema tecnico per cui Alfano, impossibilitato a mantenere il contatto radio con il suo padrone e quindi a ricevere i suggerimenti via etere, si era presentato accompagnato dal suo tutore. Niente insomma lasciava prevedere le sensazionali dichiarazioni che stavano per calare sulla platea. La conferenza stampa era stata indetta per lanciare la nuova straordinaria offerta politica più volte annunciata dal delfino del cavaliere. Ed ecco quindi i due punti essenziali che dovrebbero sconvolgere il panoramica politico italiano: il Pdl propone una riforma costituzionale per trasformare la nostra repubblica in una repubblica presidenziale e, qui arriva il bello e la grande nuova offerta proposta dal partito, propone Silvio Berlusconi come candidato alla presidenza della repubblica. Non è stato detto direttamente da Alfano che però, riferendosi a Berlusconi, lo ha chiamato presidente della repubblica lasciando intendere e svelando le intenzioni del partito. Non c'è che dire la nuova offerta politica del Partito della Libertà, dopo il disaatro delle elezioni amministrative, è veramente sconvolgente ed Alfano aveva ragione, nessun partito in Italia ma nemmeno in europa e tantomeno nel mondo aveva mai osato tanto. E' come se al supermercato ci offrissero di acquistare una scatola di pomodori pelati ormai scaduta. Dopo questa sconvolgente proposta di Alfano anche le battute di Bersani passano in secondo piano e forse era questo l'intento del segretario del Pdl: emulare il segretario del partito che di fatto ha vinto le elezioni amministrative. Di questo passo alle prossime elezioni il Pdl sparirà per autodistruzione senza che nessuno se ne renda conto.

giovedì 24 maggio 2012

Dalle leggi ad personam alle leggi ad partitum ..


Se nemmeno la recente batosta elettorale delle amministrative ha insegnato qualcosa ai partiti allora davvero per loro non c'e' più speranza. E sembra proprio che nessun insegnamento abbai lasciato ai leader politici dell'attuale parlamento. Se perchè intanto c'e' da dire che la batosta, al di la' delle parole di convenienza, l'hanno presa tutti, Pd compreso che ha conquistato la maggioranza dei comuni nei quali si votava. C'e' stato un crollo verticale di Lega, Pdl e Udc, ma questi voti non si sono spostati a sinistra ma sono andati o al Movimento a 5 stelle o nel calderone dell'astensionismo. Quindi parlando in termini calcistici il Pd non ha vinto per proprio merito ma soprattutto per demerito degli altri. Il non abbiamo vinto di Bersani è quindi azzeccato come spot elettorale ma da un'analisi politica più profonda ... non può che risultare sconfitto anche il Pd. Ecco che allora dopo tante dichiarazioni di intenti finalmente alla camera arriva un disegno di legge per regolamentare i finanziamenti ai partiti dopo i recenti scandali di Margherita e Lega. Arriva dopo le elezioni e quindi un'occasione per dimostrare la buona volonta' almeno di rispondere a quanto i cittadini chiedo: basta con i ladrocini dei partiti e con la messa in scena dei finti rimborsi elettorali. I rimborsi intanto sono tagliato del 50%, niente se si pensa che dal 1993 ad oggi questi falsi rimborsi sono aumentati del 1300% .. cioe' se nel 93 un partito prendeva 100 oggi prende 1300. Se dovessimo commisurare il rimborso elettorale con l'andamento del potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori ... il taglio avrebbe dovuto essere molto ma molto piu' sostanzioso per scendere al di sotto di quel 100 del 93. Ma non basta. Proprio in virtu' dei recenti risultati elettorali e' stato approvato un emendamento che di fatto impedisce al Movimento a 5 stelle, partito nascente del quadro politico italiano, di accedere ai rimborsi stessi. E' vero il Movimento ha sempre rifiutato i rimborsi e non accedera' a questa forma di finanziamento ma anche se volesse ora non potra' farlo. Per accedere ai rimborsi il partito dovra' avere uno statuto, un tesoriere, un'organizzazione che attualmente il movimento di Grillo non ha e quindi si tratta chiaramente di una legge ad hoc per escludere di fatto Grillo dai rimborsi. Ma i partiti non si sono fermati qui ... sono andati anche oltre con la loro estrema furbizia. Presi dal vortice di far vedere la loro buona volonta' tutti hanno dichiarato la disponibilita' a fare certificare i propri bilanci ma come al solito dal dire al fare c'e' sempre non solo il mare ma a volte anche un oceano. Chi dovrebbe essere l'organo certificatore ? Semplice un'entita' nominata dai partiti stessi, per la serie il controllato che diventa anche controllore. Naturalmente si sono dimenticati che lo stato ha gia' un organo predisposto al controllo dei bilanci, un organo che si chiama Corte dei Conti e quindi non c'e' bisogno di nessun volo di fantasia ma e' sufficiente e soprattutto in linea con la costituzione sottoporre il bilancio al controllo ed alla successiva approvazione da parte della Corte dei Conti. Pensavamo di esserci liberati delle leggi ad personam, ma ora siamo in presenza di un salto di qualita' e si arriva alle leggi ad partitum. Sono d'accordo con Grillo ... questa marmaglia va cancellata ... anche se poi sostituirla con un guitto ... non e' che ci fara' fare grossi passi avanti.

martedì 22 maggio 2012

La manipolazione dell'astensionismo


L'approccio comune e maggiormente diffuso che circolava e circola in rete, ma anche fuori dalla rete, è ormai quello dell'astensionismo. Le recenti elezioni amministrative ne sono state la palese dimostrazione: circa il 39% al primo turno per arrivare a quasi il 50% al secondo turno. La teoria degli astensionisti è che gli attuali partiti e movimenti non li rappresentano e quindi non andare a votare è un segnale di protesta. Secondo alcuni se questa protesta ragiunge livelli elevati i politici non possono non tenerne conto, qualcuno si spinge anche oltre arrivando ad ipotizzare perfino l'annullamento delle elezioni. Spero che questa gente si sia resa conto quanto sia inutile l'astensionismo. Inutile per due motivi. Primo non esiste nessun vincolo nelle nostre leggi elettorali sia politiche che amministrative che preveda la validità delle elezioni se non si raggiunge un quorum o una percentuale di votanti. Una precisazione ovvia ma che vale la pena di ricordare per chi si ostina a delegare la scelta dei propri rappresentanti ad altri. Secondo motivo i partiti, i politici se ne fregano altamente dell'astensionismo e nella migliore delle ipotesi lo ignorano, mentre mentre nella peggiore ipotesi lo manipolano ed interpretano a proprio favore. Solitamente chi vince lo ignora mentre chi perde lo manipola. Insomma chi si astiene è baggianato due volte, la prima perchè deve subire le decisioni di altri la seconda perchè viene strumentalizzato. Oggi se ne è avuto un palese esempio dopo i risultati dei ballottaggi. L'affluenza alle urne è stata del 51% quindi al limite della rappresentatività se si fosse trattato di un referendum, ma il dato politico è che metà della popolazione ha alzato bandiera bianca ed ha praticamente detto che qualunque soluzione sarebbe andata bene. Il Pd avendo portato il numero dei sindaci nei comuni in cui si è votato da 45 circa a 97, può essere considerato il vincitore di queste elezioni. E Bersani, in qualità di vincitore, non ha speso nemmeno una parola sull'elevato numero degli astenuti, facendo solamente il classico conto della serva senza dare nessuna interpretazione ha questo dato preoccupante. Lo stesso ha fatto Pizzarotti del Movimento a 5 stelle (altro vincitore della tornata elettorale), sindaco a sorpresa di Parma, che non si è sognato minimamente di sottolineare il dato dell'astensionismo. Per i vincitori chi si astiene, anche se rappresenta metà dell'elettorato, praticamente non esiste. Molto più fantasiosa e creativa invece l'interpretazione del segretario del Pdl Alfano, talmente fantasiosa che se fossi nei panni di chi si è astenuto mi sarei leggermente incazzato. In sintesi Alfano ha sostenuto questa tesi: chi si è astenuto ai fatti non ha votato a sinistra e quindi sostanzialmente si tratta di un moderato, un moderato che ha dato un segnale al Pdl affinchè cambi, noi prenderemo in considerazione questo segnale e risponderemo alle esigenze di queste persone. In soldoni: chi non ha votato non avendo votato a sinistra è un potenziale elettore del Pdl che pretende qualche cambiamento nel nostro partito, quindi il Pdl di fatto ha la maggioranza assoluta nel paese. Il buon segretario però dopo questa affermazione, probabilmente consapevole di averla sparata piuttosto grossa, dopo è fuggito sottraendosi alle domande dei giornalisti. Probabilmente questa interpretazione gli è arrivata, tramite l'auricolare impiantato in maniera permanente dell'orecchio destro, direttamente dal suo capo, l'ex superinquisito del consiglio (ex per quanto riguarda il consiglio). Ecco caro astensionista .... questo è il risultato del tuo non voto .. qualcuno ha deciso per te ... qualcuno ti ha ignorato ... qualcuno ti ha collocato per sua comodità come sistenitore del suo partito ... vedi tu.

lunedì 21 maggio 2012

Lui applaude ... loro giustamente fischiano ...


E' incredibile lo stupore e lo sdegno di tutti i mezzi di informazione in relazione ai fischi durante l'inno di Mameli alla finale di Coppa Italia di ieri sera. Incredibile perchè si pensa al calcio sempre come un evento al di fuori di ogni contesto sociale e politico mentre in realtà il calcio, come qualsiasi evento di questa natura, altro non è che uno specchio della nostra società. Personalmente sono più scandalizzato dalla presenza di politici come il presidente del Senato Schifani o il sindaco di Roma Alemanno che hanno la faccia tosta di presentarsi ad eventi dai quali dovrebbero stare lontani. Soprattutto Schifani, seconda carica dello stato, in una giornata come ieri avrebbe dovuto essere magari nei paesi colpiti dal terremoto oppure a Brindisi piuttosto che a battere le sue flaccidi mani a 22 giocatori che corrono dietro alla palla. In un momento poi come questo nel quale la politica ha abbandonato definitivamente il governo del paese incapace di gestire una crisi economica, la presenza in pubblico ad un evento del genere, Schifani se la sarebbe potuta risparmiare. E che cosa ci si doveva attendere da 60 mila persone che per la maggior parte sono abbandonate al loro destino, sono ammazzate nel vero senso della parola dalla pressione fiscale, sono senza lavoro o nella migliore delle ipotesi in cassa integrazione, che cosa doveva fare questa gente ? Applaudire uno stato che non c'e', incapace di fermare i suicidi per la perdita di lavoro, incapace di assicurare un futuro ai propri giovani, incapace di stare vicino a coloro che sono piu' colpiti dalla crisi ? Beh sarebbe stato difficile immaginarlo ed i giornalisti, coloro che fanno informazione, dovrebbero saperlo bene considerato che ogni giorno ci sommergono con sondaggi dai quali emerge che almeno il 40% dei cittadini se oggi si andasse a votare per le politiche, si asterrebbe. Senza poi sottolineare che l'inno di Mameli è stato straziato, trattato come una semplice canzonetta, come un'aria da cantare a una anonima festa di paese. Con tutto il rispetto per Alicia, brava interprete incolpevole naturalmente, non si può calpestare un inno che dovrebbe rappresentare tutta la nazione, tutto l'orgoglio di appartenza ad un popolo e trattarlo come una canzonetta da sagra paesana. Quei fischi erano tutti per lei Schifani, indegno presidente del Senato, e per tutto lo Stato che sa solo produrre morti: morti per mancanza di lavoro, morti per terrorismo o per atti degeneri, morti per eventi naturali causati anche dall'incuria di chi governa e da chi lucra indisturbato sulla vita altrui.

sabato 19 maggio 2012

Quarantatre anni completamente inutili



Ma quale prima, seconda o terza Repubblica, siamo ancora alla Repubblica zero dopo quarantatre anni dal quel 1969 in cui iniziarono le stragi di stato rimaste tutte impunite. Da Piazza Fontana, a Piazza della Loggia, alla strage di Bologna, per arrivare a Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. Ed oggi 2012 siamo qui a piangere un altro attentato che si avvicina molto di più alle famosi stragi di stato che agli attentati di stampo mafioso. Non è cambiato niente se non in peggio. In quegli anni si sapeva per esempio che i politici erano corrotti e ribavano per portare soldi ai loro partiti, fino a quando all'inizio degli anni 90 ci fu tangentopoli che dimostrò quello che la gente sapeva. Ed oggi ? Stessa cosa la classe politica è corrotta e ruba con altre motivazioni ed altri fini, se vogliamo peggiori delle motivazioni degli anni 90, ma sempre di ladrocinio di denaro pubblico si tratta. Dopo ogni strage, ogni attentato sempre le stesse parole di costernazione e le medesime parole d'ordine: "Lo Stato c'e'" "Fare piena luce" "Coklpire subito i colpevoli" "Lo Stato non tratta". Tutte belle frasi ad effetto che in quegli anni potevano anche suscitare fiducia nel cittadino. Oggi dopo 40 anni sappiamo che erano tutte frasi di circostanza che non avrebbero portato a niente. Ed oggi a 43 anni sentiamo esattamente le stesse frasi: "Il Capo dello Stato manifesta il proprio cordoglio e la propria costernazione" "Il presidente del consiglio segue minuto per minuto gli avvenimenti" "Ora fermezza e coesione" Tutta pura ipocrisia. Lo Stato ci sta ammazzando giorno per giorno con una pressione fiscale senza precedenti, che ha già provocato decine di morti ed ora lo stato colpisce anche i nostri giovani. Si lo Stato è colpevole quanto coloro che hanno commesso questo delitto perchè lo Stato in tutti questi anni non ha saputo individuare i colpevoli di tutte le stragi del 1969 ad oggi ed ha consentito che ancora una volta dei cittadini innocenti, per di piu' giovani questa volta, diventassero le nuove vittime. Un attentato terroristico toglie la vita a dei giovani ai quali lo Stato aveva già tolto un futuro, un attentato terroristico che si aggiunge all'opera distruttiva che lo Stato sta compiendo in questi mesi, un attentato terroristico che trova la popolazione stremata e senza alcuna fiducia nelle sue istituzioni ed è questo l'aspetto più pericoloso rispetto agli 70. E' un momento molto buio della nostra storia sia per la situazione politica attuale sia per la mancanza di alternative reali, perchè se l'alternativa deve essere un movimento che nega la forza distruttiva della Mafia, allora di speranze ne abbiamo veramente poche se non nessuna. 

Quando le parole non uscivano a caso



Quando la politica non era spettacolo il politico andava in televisione una volta ogni due, tre anni in occasione delle elezioni politiche o amministrative. Oltre queste apparizioni si leggeva di politica sui giornali e tutto era meno invasivo e soffocante di adesso. Per assurdo il politico avrebbe anche potuto lasciare dichiarazioni o lanciare proposte senza che poi ci fosse la possibilita' di essere smentito, ma questo non accadeva. Le parole ed i discorsi erano pronunciate in maniera piu' parsiminiosa ma sicuramente piu' oculate ed il cittadino, piu' che dalle dichiarazioni aveva modo di giudicare l'attivita' di un politico dai fatti. Poi c'e' stata una vera e propria rivoluzione. Da una parte l'ingresso in politica dell'uomo che aveva fondato sulla televisione e sulla comunicazione il proprio successo e dall'altra l'enorme impulso dei mezzi di informazione sia con la nascita di decine e decine di canali televisivi sia attraverso la rete, hanno trasformato la politica in un enorme spettacolo. Oggi il cittadino e' sommerso dalle esternazioni degli uomini politici che scandiscono minuto per minuto la vita quotidiana attraverso televisioni e soprattutto internet. Decine di canali televisivi, decine di telegiornali, decine di trasmissioni di approfondimento, decine di trasmissioni di altro genere ma dove e' sempre presente il politico di turno, la rete con centinaia se non migliaia di siti di informazione, tutti questi media inondano di dichiarazioni, proposte, frasi che appena rilasciate rimbalzano subito fino ad entrare nelle nostre case. In una situazione del genere ci si aspetterebbe che dichiarazioni e parole fossero rilasciate con oculatezza e coscienza dopo aver riflettutto su quanto si sta per dire. Ed invece per assurdo proprio nel momento in cui l'informazione ha iniziato a circolare alla velocita' della luce, si e' assistito ad una superficialita' unica nel rilasciare dichiarazioni. In questo ha fatto scuola Berlusconi che ci ha subito abituato alle sue sparate senza senso che poi sistematicamente venivano smentite una volta che cert dichiarazioni suscitavano reazioni inconsulte sia nei mezzi di informazione sia fra i cittadini. Si e' arrivati all'assurdo di smentire addirittura filmati in cui le parole a vanvera pronunciate erano dimostrate senza ombra di dubbio. In questa escalation della stupidaggine si sono lasciati trascinari un po' tutti i politici che sono sembrati essere vittime di un contagio inarrestabile. Un contagio che, sebbene Berlusconi sia uscito di scena, continua ed ha contaminato anche il governo di tecnici. L'ultimo episodio e' proprio di questi giorni. Il Pdl per iniziativa di due suoi parlamentari propone in Commissione Affari Sociali una tassa comunale su gatti e cani per combattere il randagismo. Il sottosegretario all'economia Polillo approva. appena la notizia viene diffusa nel giro di pochi minuti reazioni violente contro la proposta. A parte lo scandalo di proporre nuove tasse in questo periodo in cui ancora non è chiaro come il cittadino medio riuscirà a sopravvivere nel 2012, ma poi in un paese in cui l'abbandono di animali domestici in prossimità dei mesi estivi è un problema cronico, proporre una simile tassa non può che incentivare il fenomeno stesso. Ecco quindi centinaia di reazioni di protesta che portano in pochi minuti alle inevitabili smentite. Il Pdl dichiara che la proposta non passerà in aula, il sottosegretario Polillo dichiara che il suo appoggio alla proposta era solo una battuta, lo stesso relatore della proposta si affretta a dichiarare che si adopererà per cancellarla. Ecco questo è uno dei tanti scandali dei politici italiani, inadeguati non solo a gestire una crisi (e lo si vede da queste proposte dopo aver alzato bandiera bianca e lasciato il paese in mano a tecnici senza scrupoli) ma anche inappropriati nell'uso della parola. Il peggio è che nemmeno nel nuovo che si affaccia sul palcoscenico della politica non si intravedono personaggi in grado di quanto meno riappropriarsi dell'uso intelligente della parola.

lunedì 14 maggio 2012

Il vero problema .... assenza di alternativa credibile


L'aspetto più deprimente e preoccupante della crisi che sta attraversando l'Italia sono si le devastanti consequenze della crisi stessa ma soprattutto è la mancanza di prospettive di una sua eventuale risoluzione e la totale assenza di una concreta alternativa politica. Intanto si può affermare che dalla crisi si potrà uscire esclusivamente mettendo in atto solo delle politiche diverse dalle attuali e che l'antipolitica in realtà è un'invenzione mediatica assolutamente priva di senso. Senza politica non si va da nessuna parte e soprattutto non si governa un paese in maniera democratica. Nel nostro paese abbiamo già avuto due esempi in tal senso che dimostrano come sia necessario scendere in politica qualora si intenda realmente cambiare le cose. Il primo esempio è stato la Lega Nord nata come una formazione contro il sistema politico della prima repubblica ma che, quando ha deciso di provare a governare amministrazioni locali o il paese stesso, ha dovuto darsi una struttura di partito, un'organizzazione, partecipare alle elezioni e quindi al governo del paese. L'ultimo esempio è quello del Movimento a 5 stelle di Grillo, quel movimento cioè che fatto nascere il termine di antipolitica. In realtà quando Grillo ha deciso di passare dalle parole, dagli slogan di effetto all'azione concreta ha dovuto passare a fare politica nell'unico modo possibile: dare vita ad un'organizzazione, che poi la si chiami partito o movimento poco cambia. Quindi per cambiare lo stato di cose in un paese democratico ... c'e' solo un modo: fare politica. In realtà in Italia è in crisi il sistema dei partiti che fanno politica, in quanto, soprattutto negli ultimi anni, sono diventati macchine organizzative che si occupano di tutto in virtù di uno scandalo tutto italiano: l'enorme quantità di denaro che si sono trovati a gestire in nome dei rimborsi elettorali. E' abbastanza chiaro che gli scandali che hanno coinvolto più o meno tutti i partiti attualmente in parlamento e la loro incapacità di gestire la crisi economica del sistema capitalistico, ha fatto crollare la fiducia nella loro reale adeguatezza a risollevare il paese dai problemi sociali, economici, finanziari e lavorativi che hanno sommerso l'Italia. Fiducia che è crollata vertiginosamente nel momento in cui hanno alzato bandiera bianca consentendo l'insediamento del governo Monti e soprattutto non hanno fatto un minimo sforzo per rinunciare a qualche privilegio a fronte di una richiesta di sacrifici enormi al ceto medio basso. Purtroppo, a fronte di questa inadeguatezza dei cinque partiti Lega-Pdl-Udc-Pd-Idv, non è sorta nessuna valida alternativa che possa far intravedere uno spiraglio in fondo al tunnel. Nell'ultima tornata elettorale delle amministrative ne abbiamo avuto una conferma. Al crollo dei partiti dell'arco costituzionale non ha fatto riscontro l'affermazione di nessun movimento o partito con un programma preciso e dettagliato per venir fuori da questa situazione. Si perchè lo stesso Movimento a 5 stelle, che ha ottenuto un discreto successo, in realtà poi non ha un reale progetto di governo nemmeno a livello locale. Certo molti slogan o molte proposte operative alcune anche folkloristiche, come per esempio mettere a disposizione distributori di acqua naturale e gassata gratuiti (non ricordo in quale comune), ma niente che possa lasciar intravedere un reale modello di società alternativo. E' vero si trattava di elezioni amministrative e non politiche e quindi aspettiamoli al varco il prossimo anno ma per ora niente di veramente nuovo sotto il sole. Dall'attuale crisi, che ripeto è essenzialmente di sistema, non si uscirà con gli slogan che circolano in questi mesi (basta soldi alle banche, non finanziamo il debito con i nostri soldi, etc. etc.) ma con proposte che, qualunque esse siano, dovranno avere delle basi solide sia teoriche che pratiche altrimenti l'eventuale voto di protesta sarà semplicemente un boomerang che ci ritornerà contro.

domenica 13 maggio 2012

Il braccio armato del governo


Dopo il ministro Fornero che piange e che poi tartassa i cittadini con la riforma delle pensioni e con quella ancora più scellerata del lavoro, ora scende in campo un altro ministro e questa volta non con provvedimenti legislativi o decreti strozzapopolo ma addirittura paventando l'utilizzo dell'esercito per controbattere la protesta che in questi giorni sta montando in tutto il paese. Mancava solo questo per concludere il quadro di una stagione politica la più disastrosa della storia della Repubblica Italiana. Una storia già vissuta anche se nemmeno i più deleteri governi democristiani e nemmeno il tanto "amato" ministro dell'interno Kossiga sono mai arrivati a tanto, prevedere cioè l'impiego dell'esercito per dare vita ad una vera e propria guerra civile. Dopo aver annientato dal punto di vista economico (ed il bello deve ancora venire) il ceto medio basso con una tassazione senza precedenti, ora si fa leva sulle inevitabili tensioni sociali per cercare una svolta autoritaria. Si mettono in campo anche fantomatiche organizzazione di cui mai si è sentito parlare come gli "anarchici informali" comparse per dare la giusta sponda ad un  governo a cui prudono le mani sembra. Come uscire da questo stato di cose ? Sinceramente non si vede nessuno spiraglio. Se questa crisi originata dal sistema capitalistico e dalla massima espressione di tale sistema, le banche, non portarà ad un nuovo modello di sviluppo ad un cambio "epocale" del modello di società che ha fallito, non c'è speranza di uscirne se non con uno scontro fra classi sociali senza precedenti. L'europa persegue una strada che non può che portare allo scontro sociale: quella del risanamento del disastro economico-finanziario generato dalle banche con i soldi dei cittadini onesti. In Italia, divorata dall'evasione fiscale mai combattuta anzi addirittura incentivata dallo scellerato governo di centro destra, questa politica di risanamento non può che portare allo scontro frontale come di fatto sta avvenendo. Il governo Monti annuncia l'applicazione di nuovi balzelli ma non riesce a produrre nessun provvedimento che apra un minimo spiraglio di sviluppo. L'ultima trovata per esempio è quella di abolire i ticket sanitari e di applicare una specie di nuova tassa basata indovinate su quale parametro ? Il reddito. Una scelta che definire scellerata è quasi un complimento , come si può far pagare una nuova tassa basandosi sul reddito del cittadino italiano che, a parte lavoratori dipendenti e pensionati, è un evasore ? Alla fine pagheranno sempre e comunque i soliti. E che dire della proposta di tassare le bibite gassate per combattere .... l'obesità ? Questa tassa, oltre a rappresentare l'ennesimo balzello, mette in evidenza tutte le contraddizioni di questa società: da una parte in nome del libero mercato si consente di fare pubblicità a prodotti che possono essere novici alla salute, pubblicità trasmesse anche dalla talevisione pubblica, dall'altra si applica una tassa in più per limitare il consumo degli stessi prodotti. Questo è il capitalismo. Il governo ha appena iniziato la sua guerra contro il popolo ed ora si appresta anche a prendere in mano le armi .... nessun  Grillo ci salverà da questo disastro.

mercoledì 9 maggio 2012

A Chi l'ha visto ... cercasi comunisti


Altro dato sconcertante (ma non troppo) di queste elezioni amministrative è la quasi scomparsa dei partiti che annoverano nella loro denominazione la parola comunismo ed i suoi simboli. Le formazioni erano sostanzialmente tre: la Federazione della sinistra composta da Prc e Pdci ed il Partito Comunista dei Lavoratori. Questi i movimenti nati dalle macerie di quanto accaduto fra il 2006 ed il 2008 con la nascita del Pd e la scelta scellerata di questo partito di abbandonare la sua storia, la sinistra e la classe operaia al proprio destino. In seguito a quella scelta ed all'ennesima sconfitta del 2008, la sinistra radicale è stata cancellata dal parlamento italiano e sono nate una serie di battibecchi, liti, ripicche che hanno portato alla costituzione di Sel di Vendola e le altre formazioni citate prima. Vendola ha da tempo fatto la scelta di appoggiarsi al Pd e quindi anche lui ha abbandonato il comunismo sia nei suoi programmi che nei suoi simboli, gli altri hanno mantenuto simboli e termini come se il comunismo potesse essere messo in pratica secondo diverse strategie. Queste elezioni amministrative hanno poi visto un altro abbandono nei fatti e nella sostanza di quella ideologia. La Federazione della Sinistra si è infatti presentata in alleanza con il Pd, un fatto incomprensibile per chi si definisce da una parte comunista mentre dall'altra appoggia i candidati di un partito che vota la fiducia al governo Monti, che ha dato il proprio voto per la riforma delle pensioni e per l'introduzione di un sistema di nuove tasse inique perchè colpiscono senza speranza le classi piu' deboli, insomma una strategia che sicuramente non ha niente da condivide con i principi del comunismo. L'unica formazione rimasta è quindi quella del Partito Comunista dei Lavoratori che si è presentato da solo ma del quale solo chi lo ha votato ne ha rilevato la presenza sulla scheda elettorale. Il risultato è stato deludente e invisibile avendo raggiunto al massimo l'1 o il 2%. Scorrendo i risultati elettorali si può vedere come queste tre formazioni se si fossero messe insieme presentandosi da sole avrebbero potuto raggiungere un risultato intorno al 8-10%, non moltissimo ma almeno una percentuale che avrebbe dato visibilità a questi partiti che invece continuano a rimanere divisi ed a lasciare spazio a fenomeni come Grillo. Questa è la fine che ha fatto il comunismo in Italia, non tanto per le idee perseguite, ma soprattutto a causa della ricerca del potere ad ogni costo e per le divisioni veramente assurde ed incomprensibili per il cittadino comune. Ma se qualcuno pensa che in questi partiti si faccia autocritica si sbaglia. Da una parte si è soddisfatti del risultato ottenuto in quanto quasi tutti i candidati appoggiati dal Pd e dalla FdS arriveranno dopo il ballottaggio a conquistare la poltrona di sindaco, dall'altra il Pcl segue la teoria della rivoluzione e quindi vede le elezioni democratiche e borghesi (cosi' le definiscono) come uno strumento esclusivamente per reperire nuovi militanti. La strategia appare chiara: l'autodistruzione. Insomma alle prossime elezioni del 2013 chi vorrà liberarsi dai partiti che ci hanno portato a questo disastro dovrà davvero affidarsi esclusivamente a Grillo ?

lunedì 7 maggio 2012

Terza Repubblica ovvero da un puttaniere ad un giullare


L'Italia è uno strano paese che esce dagli schemi non solo dell'europa ma anche di qualsiasi altro continente. E' una differenziazione che si estrinseca in tutti i settori della vita sociale, culturale e politica, differenziazione a volte positiva ma spesso negativa. Ed il massimo della negatività si estrinseca nell'ambito politico. Dopo tangentopoli e la fine della così detta prima repubblica ci hanno inculcato nella testa che dovevamo copiare i modelli politici di vari paesi europei e non come la Francia ma soprattutto l'Inghilterra e gli Stati Uniti d'America, lo stato indicato come la massima espressione della democrazia. In questi paesi il sistema vigente era basato fondamentalmente su due partiti, uno governava ed uno stava all'opposizione, un sistema semplice che garantiva un'alternanza di governo qualora il partito di maggioranza fallisse il suo mandato. In Italia si è tentato di copiare questo semplice sistema, dimenticandosi però del fatto che ci si trovava in Italia. Pur riducendo all'osso i partiti non si è riusciti a scendere al di sotto di cinque, quelli attualmente in parlamento, di cui due al governo e tre all'opposizione ma di questi tre solo due alleati fra loro. In tutto il mondo in cui esiste un sistema bipolare, quando la maggioranza fallisce il proprio mandato e si va alle elezioni, solitamente vince chi sta all'opposizione e quindi cambia il governo del paese. In Italia, nonostante il tentativo di emulare il bipolarismo, una volta che il centro destra è andato in affanno e si è arreso dichiarando la propria incapacità a gestire la crisi economica, non si è andati a nuove elezioni che sarebbero state vinte dai partiti all'opposizione ma si è preferito consegnare il paese ad un governo di tecnici. Il tutto è avvenuto sotto l'egida della costituzione che è stata rispettata nei suoi minimi dettami senza nessuna sospensione della democrazia come qualcuno intende farci credere. Ora in questi giorni accade che per una strana coincidenza ci sono delle elezioni in Francia, in Grecia ed in Italia. In Francia ed in Grecia si tratta certamente di elezioni molto importanti dal punto di vista della situazione politica anche in relazione alla crisi economica europea e mondiale, in Italia, pur trattandosi di una consultazione amministrativa, il turno elettorale è altrettanto importante sia perchè si tratta del primo dopo l'insediamento del governo tecnico che ha provveduto a salassare i cittadini onesti sia perchè capita dopo una serie di scandali impressionanti che hanno coinvolto più o meno tutti i partiti dell'arco costituzionale (come si diceva una volta). Che è successo ? In Francia ha vinto un candidato socialista che ha battuto il presidente uscente, conservatore e di destra, in Grecia i due partiti di governo hanno subito una pesante sconfitta mentre hanno ottenuto un eccellente risultato le formazioni estreme sia di sinistra che di destra. In Italia c'e' stato un crollo degli ex partiti di governo, Pdl e Lega (se si esclude Verona per quanto riguarda la Lega a dimostrazione che anche quando si ruba in questo paese si trova sempre qualcuno disposto ad affidarci l'amministrazione di una città, di una regione se non addirittura del paese intero), un modesto successo dei partiti di opposizione (Udc escluso), ed un netto successo di un movimento guidato da un comico fanfarone che non ha nemmeno il coraggio di mettere la propria faccia sul movimento a cui ha dato vita. Insomma mentre negli altri paesi ci si rivolge comunque alla politica (senza politica la democrazia non esisterebbe) in Italia dopo esserci affidati per 20 anni ad un imprenditore senza scrupoli i cui reali interessi sono venuti alla luce proprio durante questo terzo governo, ora si prova a ripercorrere una strada molto ma molto simile. Ancora una volta non ci si affida ad un'idea o ad un progetto ma piuttosto ad un uomo che strilla, urla, al quale giornali e media danno molto spazio e per questo ha una visibilità senza pari non tanto per i progetti che espone ma per soprattutto per quanto urla. Purtroppo queste urla coprono molto spesso le czzate che dice. come l'ultima secondo la quale la mafia non uccide le proprie vittime. Come Falcone e Borsellino dimostrano. Ecco probabilmente l'Italia alle prossime elezioni politiche si affiderà a questo giullare che trova spazi in una politica dove sono lasciate libere enormi praterie sia dai partiti attualmente in parlamento ma anche e soprattutto dai partiti che ne sono fuori e che dovrebbero con le loro idee conquistare gli scontenti e cambiare la società. Ma i partiti alla fine della storia di che cosa sono espressione se non della società nella quale sono immersi ? Se non ci sono idee e progetti probabilmente è lo stesso popolo che non ha idee e progetti ed allora chi più strilla più ha successo.

martedì 1 maggio 2012

L'Italia stretta fra mafiosi e qualunquisti


E' il più triste 1 maggio che si possa ricordare, diventato oggi, grazie alla crisi economica ma anche grazie alla politica che, troppo chiusa nei suoi privilegi, è risultata incapace a gestirla. Ed ora grazie anche al governo così detto tecnico che a sua volta sembra indirizzato solo a far quadrare i conti aumentando esclusivamente le entrate, ma inadeguato a gestire le proprie spese, talmente inadeguato che ha dovuto far ricorso ad altri tecnici e tornare alla consulenza di un politico ormai ammuffito. In questo lugubre scenario oggi si celebra più che la festa del 1 Maggio, il funerale di questa giornata che dovrebbe essere la festa del lavoro, un funerale al quale contribuiscono anche una grande parte dei cittadini. Si perchè se si da un minimo di credito ai sondaggi che circolano in questi giorni, il popolo che dovrebbe avere uno scatto di orgoglio e ribellarsi a chi lo sta strozzando, invece si affida da una parte ad un comico-predicatore che si anche rivelato fan della mafia, dall'altro al qualunquismo più sfrenato preferendo rimanere con le mani in mano piuttosto che mandare a casa la casta dell'attuale politica. Se si mettono insieme infatti le intenzioni di voto dei supporter del Grillo Parlante con quelli di coloro che non esprimeranno un voto valido si arriva ad oltre il 50%, un movimento che potrebbe dare vita ad una vera e propria rivoluzione pacifica e che invece sarà la principale causa di una nuova sconfitta della democrazia. In mezzo a questo sconquasso al momento non esiste nessuna formazione politica in grado di intercettare questo serbatoio di voti e per incanarlarlo verso un reale cambiamento. I partiti attuali stanno tentando di assumere nuove vesti semplicemente cambiano l'aspetto esteriore, nomi simboli allenaze, ma lasciando al proprio posto tutti coloro che hanno fallito. Le formazioni politiche attualmente fuori dal parlamento continuano nelle loro divisioni e non escono allo scoperto con un progetto vero e credibile soprattutto per coloro che non hanno più un ideologia di riferimento (ed è questo il vero male della nostra epoca, aver bruciato ogni ideologia). Questo è il quadro desolante di un paese che ha evitato per il momento il fallimento finanziario ma che ha fallito su piano politico-sociale e siamo tutti responsabili di questo fallimento nessuno escluso, ma i maggiori responsabili saranno da una parte coloro che ancora continuano a credere alle favole (incredibile per esempio che dopo quanto accaduto nella Lega ci siano ancora persone disposte andare alle riunioni pagliacciate di stampo fascista piuttosto che prendere a calci gli uomini in cravatta verde) e dall'altra coloro che issano la bandiera bianca nel nome del nessuno mi rappresenta perfinire rappresentati dalle stesse facce.