martedì 30 agosto 2011

A saldi invariati .... la (S)quadra si trova attraverso lo scudo


La manovra di agosto è ormai come una dea Kalì che con decine di braccia oggi prende da una parte e toglie dall'altra, mentre ieri prendeva da su e toglieva da giù ma domani chissà dove prenderà, taglierà o toglierà. La manovra però, forse non tutti se ne sono resi conto, arricchische il vocabolario della lingua italiana o lo impoverisce a seconda dei punti di vista. Una volta erano i letterati, i poeti, gli scrittori ha introdurre attraverso le loro opera nuovi termini o nuove parole che avevano comunque una radice ed una ragione d'essere: solitamente infatti derivavano dal latino o meglio ancora dal greco. Oggi i tempi sono cambiati, si sono anche notevolmente imbarbariti e sono soprattutto i giovani a introdurre nuove orribili parole derivate dall'uso di internet e italianizzate da parole inglesi intraducibili. Ecco allora entrare nel linguaggio comune farsi come "Ti taggo o ti ho taggato", "Scannerizzare", "Chattare" e via dicendo. In questi giorni invece sono i politici e farla da padroni con l'introduzione di termini fantasiosi ma privi di etimologia. E così Bossi e la Lega, che non sono certo un esempio di cultura, hanno introdotto il termine "quadra" che non è una parentesi come siamo sempre stati abituati fin dal primo incontro che ognuno di noi ha avuto con lo sviluppo di espressioni algebriche. Trovare la quadra per il popolo verde significa far tornare i conti, quelli dello Stato, un'impresa davvero titanica. Da qualche giorno poi anche il termine "saldi" ha cambiato significato, tant'è che quando è stato usato per la prima volta circa una settimana fa dal ministro Calderoli, ancora un leghista il che la dice lunga sullo stato della nostra cultura, in molti pensavano che il governo avesse dato avvio ad una nuova e precoce stagione di sconti e non pensavano assolutamente ai conti dello stato. Sempre nel disperato tentativo di coprire i conti dello Stato con una coperta troppo corta della quale nessuno è disposto a cedere nemmeno un lembo, in questi ultimi giorni ecco arrivare una nuova parola "scudati" che sta ad indicare quei capitali che grazie ad un'operazione di riciclaggio sporco legalizzato, lo Stato ha consentito di far rientrare con modica spesa. La norma che veniva indicata con il termine Scudo Fiscale ha fatto si che quei capitali diventassero i capitali scudati. Insomma il governo ha le idee poco chiare o meglio nebulose sul da farsi per riportare in pareggio il bilancio dello Stato, anche perchè è un problema che non aveva messo in conto di trattare nei cinque anni di questa legislatura, ed ora che è stato obbligato dall'Europa a farlo, brancola nel buio più assoluto. I programmi erano altri: mettere in sicurezza Silvio Berlusconi, garantirgli una specie di immunità a vita, farlo eventualmente diventare Presidente della Repubblica e vivacchiare per cinque anni per garantire vitalizi ai propri fedeli parlamentari. E invece ci si è messa di traverso questa crisi economica a rompere le uova nel paniere ed allora ecco che per distrarre il cittadino confuso, lo si sommerge di parole prive di senso. Ma lo spettacolo non è ancora terminato ...

domenica 28 agosto 2011

Tanto tuonò che .... non piovve




La natura è la vera padrona di questo mondo che abbiamo chiamato terra e che noi esseri umani riteniamo di nostra esclusiva proprietà. In realtà questo mondo, questo pianeta, esiste da miliardi di anni mentre l'essere umano calpesta il suo suolo solo da qualche migliaio di anni e, nonostante questa presenza temporalmente irrilevante, si sente padrone assoluto di un corpo celeste sul quale alla fine non ha nessun potere. L'uomo non si arrende a questa triste realtà che lo vede insignifcante rispetto non solo alla storia della terra ma alla storia di tutto l'universo ed allora ci pensa la natura a riportarlo con i piedi per terra. Purtroppo la presunzione di superiorità dell'essere umano è tale da non rendersi conto di questi segnali che la natura ogni tanto invia sulla terra e come in un gioco perverso l'uomo continua a ritenersi padrone incontrastato di un mondo che si prende gioco di lui. A New York aspettavano un uragano che spazzasse via qualche grattacielo fra quelli rimasti dopo l'11 settembre e presi dalla sindrome di quello spaventoso attentato hanno riempito per giorni i notiziari di tutto il mondo in attesa della catastrofe. Strade deserte, tutti barricati in casa, dighe gonfiabili in attesa dell'alluvione causata dall'uragano Irene che come tutti gli uragani che si rispettino ha anche questo un nome di donna. Tutti pronti con il petto in fuori per dire ... Qui non siamo a New Orleans .. qui siamo nella grande mela e l'avremo vinta. Irene nel frattempo, man mano che si avvicinava a New York ed osservava questo gran da farsi sia del Presidente Obama che del sindaco di New York che degli omini che si scappavano in gran fretta dalla città, ha pensato bene di ... declassarsi progressivamente per presentarsi a Manhattan come un semplice forte temporale di fine estate. Una bella lezione dalla natura che ha dimostrato ancora una volta quanto l'essere umano sia insignificante rispetto all'universo ed alle forze che regolano la vita di stelle e pianeti. Irene è arrivata sulla quinta strada, ha trovato tutto chiuso, ha lanciato qualche spruzzo d'acqua, qualche ventata purificatrice ... e se n'è andata ... era partita in pompa magna dai Caraibi ed una volta visto le paure che ha provocato ... ha risparmiato la grande mela .... Avanti il prossimo ...

sabato 27 agosto 2011

L'Italia nel pallone ... ovvero non solo Tremonti tartassa il cittadino


Dopo tante proteste da parte di ogni settore della vita sociale del paese (politica, sindacati, enti locali, lavoratori, pensionati, industriali, evasori, delinquenti, cittadini comuni, insomma tutti hanno detto la loro) finalmente si passa alle vie di fatto: questa manovra non piace a nessuna ed allora iniziano le proteste dell'autunno caldo. E chi scende in piazza per primo ? I pensionati ? No acqua .... I dipendenti pubblici ? No acqua ancora .... I metalmeccanici ? No no acqua acqua .... E allora chi considerato che queste sono le categorie colpite duramente dalle due manovre economiche del governo ? Ma come chi ... i calciatori di serie A, i piu' tartassati poverini, coloro che dovrebbero pagare il contributo di solidarietà e non lo vogliono pagare pretendendo di far sborsare il balzello alle società di calcio. Però mica male come idea. Sarebbe come se un dirigente di un ministero che ha un reddito superiore ai 90.000 euro pretendesse che il suo contributo di solidarietà fosse pagato dal ministero stesso cioè dal proprio datore di lavoro. Ma non è un'idea geniale ? E' proprio vero quando una persona guadagna tanti soldi da non sapere nemmeno come spenderli, ha la mente più libera e può dare spazio alla propria fantasia. Si potrebbe estendere questa idea genial dei calciatori: i pensionati ed i lavoratori dipendenti potrebbero scioperare per pretendere che le proprie tasse fossero pagate dagli enti previdenziali e dai propri datori di lavoro. Credo che una iniziativa del genere otterrebbe il consenso di tutti i cittadini. Viviamo in uno strano paese dove chi è tartassato senza scampo dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia, dal Comune (questi sono tutti gli enti ai quali un cittadino comune deve pagare balzelli) e forse lo sarà anche dall'Europa cerca comunque di barcamenarsi e protesta si ma lo fa nei bar, sulle spiagge, al ristorante, per la strada con gli amici ma poi non scende in piazza e se lo fa è additato da tutti come un irresponsabile. Intanto invece un manipolo di giocatori professionisti che guadagnano in un mese cifre che un operaio comune non riesce a vedere in tutta la propria vita, si permettono di incrociare le braccia ... ops pardon ... i piedi e organizzare uno sciopero che sicuramente vedrà una partecipazione totale. Fra l'altro si tratta di uno sciopero anomalo in quanto a questi signori non verrà detratto nessun stipendio, la giornata persa sarà recuperata e quindi i prodi pedatori potranno anche guadagnarsi i famosi premi partita, insomma si tratta solo di una giornata di riposo in più, ma a noi piace chiamarla sciopero perchè bene o male siamo in presenza di un'astensione dal lavoro. E il cittadino tartassato ? Beh avrà un motivo di disperazione in più in quanto sono tre mesi che aspetta questo weekend per rimettersi in poltrona con bottiglione di birra e rutto libero, ed invece sarà costretto, considerato anche questi giorni caldissimi di fine estate, a rimettersi in macchina per andarsi a conquistare un metro quadro di spiaggia e trascorrere un'altra domenica da stress. Insomma non basta la manovra di Tremonti a tartassare il povero pensionato ed il povero lavoratore dipendente, ora ci si mettono anche i calciatori .... ma che volete il sangue ... ?

venerdì 26 agosto 2011

Partito dell'inDecisione


Erano altri tempi quando si accusava la CGIL di dipendere strettamente dall'allora Partito Comunista Italiano. Si accusava quel sindacato di non avere una posizione autonoma e di svolgere la propria azione seguendo le indicazioni del PCI ed in realtà era difficile che CGIL e PCI si trovassero in disaccordo, ma non per una ragione di dipendenza del sindacato dal partito ma semplicemente per una unità di intenti rispetto alla difesa dei diritti dei lavoratori. Ora che una delle due organizzazioni, il Partito Comunista Italiano, ha nel tempo cambiato progressivamente pelle si scopre che quella dipendenza era una favola. Anche la CGIL non è più quella degli anni 70-80 (impensabile in quegli anni ipotizzare un accordo firmato insieme alla confindustria come è stato fatto a luglio oppure impensabile far passare un accordo capestro come quello che Marchionne ha imposto alla Fiat) ed ha ammorbidito la sua condotta sindacale ma la trasformazione di questo sindacato non ha niente a che vedere con quella che ha subito il Partito Comunista Italiano dando vita al Partito Democratico. Una trasformazione quella del più grande partito comunista europeo che viene alla luce in tutte le sue contraddizioni propri in questi giorni così bui per il cedo medio basso e per i lavoratori dipendenti di questo paese sia che si tratti di operai che di impiegati. Una trasformazione fin troppo prevedibile da quando si è dato vita a questo baraccone costruito sull'unione di anime talmente diversa da rendere impossibile il concretizzarsi di una linea politica che fosse anche il vago ricordo di quella del glorioso PCI. Oggi, ma non solo oggi, questa trasformazione è resa palese in tutta la sua drammaticità per il paese perchè se ci troviamo in questa situazione una buona dose di responsabilità è anche del Partito Democratico. La CGIL pur essendo passato ad una linea più morbida non poteva esimersi da dichiarare uno sciopero generale in occasione di una manovra economica che penalizza fortemente lavoratori dipendenti ed operai ma che mette in discussione tutta una serie di diritti acquisiti dai lavoratori con anni ed anni di lotte sindacali. Il vecchio PCI non avrebbe avuto un secondo di esitazione ad aderire allo sciopero ed anzi a farsi addirittura promotore del movimento di protesta contro il governo, il PD invece tentenna abbandonando i lavoratori al proprio destino e tradendo, se mai non lo avesse ancora fatto, le fondamenta sulle quali è sorto tre anni fa. Un tentennamento che prosegue anche su altri versanti come quelli referendari. Dopo aver tentennato sui referendum di giugno salendo sul carro dell'Idv quando era chiaro che quei referendum sarebbero stati un successo, oggi tentenna sul nuovo referendum lanciato sempre dall'Idv per cancellare la schifezza dell'attuale legge elettorale. Sono stati chiesti spazi per la raccolta delle firme nelle feste che il Pd si appresta ad organizzare, ma nessuna risposta o risposte evasive sono arrivate dal Partito Democratico. E' desolante vedere come un partito da difensore dei lavoratori e della classe operaia si sia trasformato in un partito borghese il cui unico obiettivo è andare al governo non importa attraverso quali compromessi e quali rinunce.

mercoledì 24 agosto 2011

Tutti contro tutti


La manovra bis del governo Berlusconi ha scatenato una serie di effetti collaterali prima ancora di dare vita agli effetti economici che dovrebbero rimettere in sesto i conti del paese. Questi effetti, che diventano effetti primari, sono tutti politici ed hanno avuto il merito di mettere tutti contro tutti: maggioranza contro se stessa, al confronto Pdl-Lega si è aggiunto uno scontro serrato all'interno stesso del Pdl, maggioranza contro opposizione, ma questo era un effetto scontato, opposizione contro se stessa, divergenze fra PD-Idv, PD-Terzo Polo, Idv-Terzo Polo, Terzo polo contro se stesso, ed infine scontro aperto fra i sindacati, CGIL e Sindacati di Base da una parte (che aderiranno allo sciopero del 6 settembre indetto da CGIL) e CISL-Uil dall'altra contrari a qualsiasi manifestazione di piazza. In mezzo a questo caos generale la voce del Presidente della Repubblica si fa sentire a più riprese per cercare una coesione fra le varie forze politiche e sociali che nemmeno il più potente attaccatutto potrebbe ottenere. Ma d'altra parte Giorgio Napolitano ha ormai assunto la funzione di tutore del Presidente del Consiglio che proprio nella fase più acuta della crisi economica dimostra tutta la propria inadeguatezza a trovare il bandolo della matassa. Senza scendere nel dettaglio tecnico dei vari provvedimenti questa manovra sommata a quella di luglio andrà a colpire i ceti medio bassi, i lavoratori dipendenti ed i pensionati. Non dimentichiamo infatti che mentre a luglio sono stati bloccati gli adeguamenti annuali delle pensioni, sono state tagliate drasticamente le detrazione Irpef, sono stati bloccati gli adeguamenti stipendiali dei dipendenti pubblici, ad agosto sono stati decisi dal governo pesanti tagli a regioni e comuni che andranno ad incidere sui servizi e su aumenti delle aliquote irpef degli stessi enti, oltre al blocco del TFR sempre per i dipedenti pubblici per non parlare dell'articolo che consente alle aziende di bypassare contratti di lavoro e soprattutto statuto dei lavoratori. Insomma tutta una serie di norme che non ricadranno certo sui ceti alti, sui liberi professionisti e sui commercianti. Unico provvedimento che potrebbe far sborsare qualche soldo a chi è più ricco, riguarda il contributo di solidarietà per redditi superiore ai 90.000 ed ai 150.000 euro. Ed è proprio questo provvedimento che ha scatenato maggioranza e opposizione. Berlusconi lo ha presentato come il suo primo ed unico intervento dentro le tasche degli italiani che purtroppo hanno già subito vari prelievi da quelle tasche ormai al verde, prelievi principalmente causati dagli aumenti delle addizionali degli enti locali in virtù dei continui tagli ai loro fondi. Nel Pdl e nella Lega si è scatenata una lotta contro questo provvedimento che si vorrebbe cancellare a fronte di un aumento di un punto percentuale dell'Iva, come dire, altro salasso che avrà conseguenze negative soprattutto sempre fra i ceti medio bassi. Ma se la critica al contributo di solidarietà all'interno del Pdl, che difende gli interessi dell'alta borghesia, è scontato lo è molto meno all'interno del Pd che invece in momenti come questi dovrebbe difendere una politica di equità sociale che dovrebbe difendere i ceti più esposti e più tartassati da queste manovre. Ciò che accade all'interno del PD è sempre comunque niente in considerazione a ciò che sta accadendp all'interno del sindacato. Mentre i lavoratori sono attaccati da ogni parti, sono sottoposti a veri e propri salassi economici, sono privati di diritti conquistati con anni di lotte, sono colpiti anche in quelle feste nazionali come il 25 aprile ed il 1 maggio simboli inalienabili della libertà e della emancipazione del paese, i sindacati che fanno ? Si dividono sulle indispensabili lotte di piazza che dovranno essere lo strumento per cercare di modificare un manovra che non colpisce solo economicamente ma ha anche lo scopo di riportare indietro di 70-80 il paese quando nell'era fascista certe ricorrenze erano state abolite. Senza contare che anche la manifestazione che è stata indetta dalla CGIL sarà sicuramente inefficace perchè organizzata quando ormai il decreto del governo sulla manovra sarà legge. Insomma il paese è nel caos non solo istituzionale, ma anche politico e sociale senza nessuna forza parlamentare o sindacale in grado di difendere i diritti dei più deboli, mentre la casta, pur litigiosa e divisa, alla fine ne uscirà mantenendo intatti i propri privilegi.

domenica 14 agosto 2011

La corda è stata tirata oltre ogni limite .... ora tocca al popolo


Dopo due giorni di notizie, dichiarazioni, commenti in merito alla manovra bis che questo governo di incompetenti ha propinato al paese, risulta chiaro che la politica italiana, almeno quella presente in parlamento, è distante anni luce dalla maggioranza del paese e soprattutto da quella parte dello stesso paese senza la quale l'Italia sarebbe già fallita da tempo e cioè lavoratori dipendenti e pensionati. Ma che il governo, guidato dal più ricco e inquisito imprenditore del paese, lavori esclusivamente per salvaguardare gli interessi della casta, dei capitalisti e degli imprenditori è quasi comprensibile (anche se un governo dovrebbe lavorare prima di tutto per il bene dell'intero paese e non per una parte minoritaria dello stesso), ciò che invece risulta inaccettabile e vergognoso è che anche l'opposizione non sappia reagire ad una manovra reazionaria, fascista e lesiva dei diritti dei lavoratori conquistati con il sangue. Ma la corda si sta per rompere e la gente è stanca e soprattutto lo sono lavoratori dipendenti e pensionati di dover ancora una volta essere tartassati. Un'opposizione seria avrebbe avuto tutta una serie di motivi da contrapporre a questo scempio, motivi sia politici che tecnici, motivi per i quali avrebbe dovuto chiamare a raccolta il popolo per opporsi a delle norme che mettono a rischio la sopravvivenza del popolo stesso piuttosto che cimentarsi in dichiarazioni di principio inutili.

La prima osservazione di ordine politico che doveva essere fatta e sostenuta dalle opposizioni riguardava i motivi per i quali ci si è ritrovati a queste due manovre d'urgenza. Berlusconi e company hanno impiegati i tre anni del loro ultimo governo ad occuparsi di problemi ininfluenti per l'economia del paese che andava alla deriva sotto l'impervesare di una profonda crisi mondiale. Per tre anni non è stato fatto niente se non occuparsi dei problemi giudiziari del Presidente del Consiglio e della sua condotta di vita allegra fino al punto di essere incriminato per concussione e prostituzione minorile. Nel frattempo il debito pubblico cresceva a dismisura dopo che in due anni il governo Prodi lo aveva riportato entro i famosi parametri europei del 3% (i precedenti 5 anni devastati sempre dalla insensata gestione di Berlsuconi avevano fatto schizzare il debito pubblico oltre il 5%). Ora nel giro di nemmeno un mese si è stati costretti a due manovre realizzate esclusivamente perchè la BCE le ha imposte in cambio di un'operazione di salvataggio dell'Italia. Il primo problema è quindi tutto di carattere politico: se ci troviamo nella situazione attuale non è colpa della crisi mondiale ma semplicemente dell'incuria del governo e della maggioranza di centro destra tutta impegnata a varare norme salvapremier nei tre anni appena trascorsi.

La seconda osservazione riguarda più nel dettaglio i provvedimenti presi e che sono stati velocemente adottati anche grazie al consenso dell'opposizione che ha spianato la strada all'approvazione del primo decreto ma che anche per quannto riguarda il secondo non sembra in grado di opporsi in maniera adeguata. In questi giorni di parla del secondo decreto dimenticando forse i danni già messi in campo con il primo. La domanda alla quale giornali e mezzi di informazione cercano di dare una risposta è la seguente: chi alla fine nei prossimi due anni pagherà la scelleratezza di questo governo ? E' presto detto. I lavoratori dipendenti pubblici ed i pensionati, saranno loro i salvatori della patria (ammesso che la patria si salvi considerato che ne' il primo ne' il secondo decreto contengono provvedimenti seri per il contenimento della spesa pubblica), saranno loro che avranno stipendi bloccati, pensioni non rivalutate, abolizione delle detrazioni Irpef, Tfr bloccato, licenziamenti più facili, prelievi del 5% e 10% per coloro che hanno redditi superiori ai 90mila e 150mila euro. Tutti prrovvedimenti facilmente applicabili ai lavoratori dipendenti in generale ed ai dipendenti pubblici più vessati degli altri. Anche il contributo di solidarietà colpirà essenzialmente loro in quando i redditi medi dei liberi professionisti (avvocati, notai, medici ... e via dicendo) e di commercianti (ristoratori, gestori di bar, e via dicendo) si aggirano intorno ai 50.000 euro e quindi nemmeno quei miseri 50 o 100 euro verseranno. Senza poi contare che i lavoratori dipendenti e pensionati che hanno redditi superiori ai 90.000 euro pagheranno si il contributo di solidarietà ma alla fine potranno addirittura scaricarlo sull'Irpef degli anni seguenti quindi alla fine i soldi rimediati con questo provvedimento che sembrerebbe colpire i più ricchi saranno solo briciole. E non facciamoci illudere dal fumo negli dei tagli alla politica perchè sulla riduzione delle province è già in corso una battaglia senza esclusione di colpi anche in virtù del cavillo che è stato introdotto in merito alla estensione territoriale. Senza contare che per ridurre le province sulla base o del numero degli abitanti o della estensione territoriale sarà necessario attendere i risultati del censimento 2011 e quindi se va bene se ne parla fra due anni, ma intanto le categorie dei cittadini colpite pagano da subito.

La terza osservazione invece riguarda il contenimento della spesa perchè va bene recuperare soldi ma se allo stesso tempo non si tappano le falle l'unico risultato che si otterrà sarà quello di poter avere più risorse disponibili e quindi alla fine aumentare ancora la spesa stessa. E qui è notte fonda perchè è stato fatto un taglio generalizzato che diminuirà ancora i fondi trasferiti alle regioni senza un'analisi precisa e dettagliata di dove i soldi vengono sprecati. Il taglio alle regioni avrà come diretto risultato il trasferimento sui cittadini che si vedranno da una parte aumentare le addizionali Irpef e dall'altra diminuire i servizi.

Insomma una manovra iniqua resasi necessaria grazie alla trascuratezza ed incapacità del governo Berlusconi, un'incapacità per altro dimostratasi nel tempo considerato che negli ultimi 10 anni, ben otto sono stati governati dal centro sinistra. Allora qualunque manovra sia messa in atto è destinata a fallire se non si elimina alla fonte la causa di questo disastro: Silvio Berlusconi. Le opposizioni prima di discutere di modifiche o di qualsiasi altro provvedimenti correttivo dovrebbero pretendere le dimissioni di un uomo inetto che ha portato il paese sull'orlo del tracollo, tracollo evitato solo perchè la BCE ci ha preso per il bavero e tirati su. Se non le opposizioni non chiederanno questo dovrà essere il popolo a scendere in piazza per ribellarsi a questa ulteriore scure che si è abbattuta sulla propria testa.







venerdì 12 agosto 2011

Il tuo cuore sanguina, il nostro non ha più sangue ... ..


Oltre il danno anche la beffa, Silvio Berlusconi oltre tutto come nel suo stile prende in giro il paese ed il popolo italiano. La beffa sta in due dichiarazioni fatte durante la conferenza stampa di pochi minuti fa. Berlusconi esordisce giustificando questa ulteriore manovra con un debito pubblico ormai troppo elevato, ma attenzione non parla del debito pubblico che il suo governo ha provocato negli ultimi 10 anni dei quali 8 governati dal centro destro, bensì del debito pubblico contratto fino al 1993 dai governi che hanno guidato il paese dal 1970 fino al 1993. Ora imputare ad un debito di circa 20 anni fa la manovra che oggi il governo ha varato dopo averne approvata una appena 20 giorni ha veramente del ridicolo. Senza contare poi, ma questo Berlusconi nella sua ignoranza e strafottenza fa finta di non saperlo, che eventualmente quel debito è stato contratto dal suo caro amico Craxi e dalla banda di ladri che Bettino guidava. Ma la beffa non è finita e l'Indagato del Consiglio continua con la sua ironia sbeffeggiando ancora il popolo italiano. "Più tasse, il mio cuore gronda di sangue" E se il tuo gronda di sangue è solo perchè di sangue ne ha ancora .... ma coloro ai quali il sangue è stato tolto non hanno nemmeno una goccia da spendere per sopportare questa ulteriore batosta. Una batosta che riguarda i dipendenti pubblici ai quali lo Stato bloccherà il Tfr per due anni, una vera e propria rapina legalizzata vero coloro che magari aspettano quei soldi, che non sono dello Stato ma appartengono al singolo lavoratore, per sistemare un po' la propria situazione. E che dire poi dei tagli indiscriminati alle regioni già duramente colpiti dalle precedenti manovre di Tremonti ? Questi tagli si trasformeranno in altrettanto tasse per i cittadini oltre che un taglio sicuro a servizi sociali che le regioni saranno obbligate ad effettuare. Se quel cuore oltre che grondare scoppiasse anche credo che martedì si che la borsa italiana farebbe un bello schizzo in alto.

Senza addentrarci negli aspetti tecnici di questo nuovo provvedimento la sostanza è essenzialmente una: Berlusconi al suo terzo governo ha miseramente fallito su tutti i fronti e da imprenditore quale lui si ritiene di essere dovrebbe avere il buon senso di andarsene e se questo buon senso gli fa difetto dovrebbero essere le opposizioni a chiedere con forza le sue dimissioni. Ma oltre alle opposizioni gli stessi cittadini dovrebbero prendere in mano la situazione e, per assurdo, i primi a chiderne le dimissioni dovrebbero essere i suoi elettori. Tutte le sue promesse sono fallite miseramente: le tasse sono aumentate, il deficit pubblico è aumentato ed è arrivato a livelli record , le riforme annunciate non ci sono state, il federalismo promesso con questi ulteriori tagli è miseramente fallito (per fortuna dico io). Insomma non ne ha fatta una giusta né in politica interna né tantomeno in politica estera dove proprio in queste ore sta scoppiando un altro caso. Nel 2008 il presidente Bush ammoniva Berlusconi di smettere il finanziamento dei talebani in Afghanistan con lo scopo di evitare attentati alle nostre truppe. Un avvertimento ripetuto dopo quattro mesi. Se fosse vero sarebbe veramente uno scandalo internazionale senza precedenti.

Ora il paese ha un solo obiettivo: liberarsi di un fallito che se non fosse intervenuta la BCE avrebbe anche fatto fallire anche il paese, un rischio che non è ancora scongiurato.

giovedì 11 agosto 2011

Dopo lo sterminio dei pensionati il licenziamento dei dipendenti pubblici



Ci avevano illuso che davvero il parlamento fosse stato riaperto per lavorare e per iniziare a prendere provvedimenti seri sul come contrastare la crisi economica finanziaria che sta colpendo tutto il pianeta ma in particolar modo l'Italia. I giornali e le televisioni avevano annunciato che ieri ed oggi la camera, senato e governo si sarebbero messi al lavoro per ascoltare e metter a punto i provvedimenti studiati dal ministro Tremonti. Qualcuno ci ha anche creduto se nonchè sia ieri che oggi abbiamo assistito a due riunioni di circa 90 minuti (più o meno il tempo di una partita di calcio) nelle quali alla fine non si è detto niente di concreto. E così sia ieri le parti sociali che oggi le opposizioni si sono trovate a dover discutere del nulla nemmeno di quel famoso documento in cui la BCE "suggeriva" gli interventi da effettuare per consentire alla BCE stessa di intervenire. Ed allora si ieri che oggi il ministro dalla erre moscia ha dovuto illustrare le fumose intenzioni del governo, fumose ma abbastanza chiare sul fatto che alla fine si colpirà la povera gente. Le proposte nel settore pansioni già si diffuse nei giorni scorsi, proposte che, oltre ad ipotizzare l'allungamento dell'età pensionabile a limiti sconosciuti, arrivavano anche alla drastica soluzione dello sterminio di massa dei futuri pensionandi. Si perchè a forza di allungare l'eà della pensione, sicuramente un effetto abbastanza immediato sarà quello di veder cadere sul campo il lavoratore stremato dal rincorrere quel miraggio che continuamente si allontana. Le proposte di oggi invece si concentrano sui lavoratori dipendenti pubblici visto che ormai sui pensionati più che annientarli non si può fare altro. Ed allora ecco altre due soluzioni veramente "originali" per il contenimento della spesa pubblica: abolizione di tutte le festività infrasettimanali per portarle alla domenica e licenziamenti più facili. Con l'abolizione delle festività infrasettimanali alla fine si recupererà qualche euro per mantenere il costo del caffè alla buvet dei parlamentari intorno ai 50 centesimi. Sono curioso di capire se questo provvedimento, qualora venga davvero adottato, riguarderà anche il 25 dicembre: il natale si festeggerà nella domenica più vicina al 25 dicembre mentre il giorno di Santo Stefano alla domenica successiva. E con il 1 gennaio di ogni anno come la mettiamo ? Forse si sposterà la fine di ogni al sabato in modo che il 1 gennaio cadrà sempre di domenica. Ma dico io abbiamo richiamato il neo ministro della giustizia che sarebbe dovuto andare in Polinesia per mettere a punto un provvedimento del genere ? I licenziamenti facili nella pubblica amministrazione avranno invece un impatto maggiore e consentiranno questi il mantenimento del prezzo politico alle mense di Camera e Senato. Comuni, Province e Regioni ma anche i vari ministeri in occasione di un taglio di fondi da parte del governo, provvederanno al rcupero licenziando qualche dipendente ... ottima scelta. Beh insomma non c'è che dire quando sarà varato il decreto con queste norme vedrete che la borsa schizzerà ... dove ? Boh non si sa già in questo momento dopo le riunioni delle commissioni bilancio ed affari costituzionali Piazza Affari perde il 2,7% mentre ieri dopo la riunione con le parti sociali ha perso il 6% .... insomma la nuova cura fa già effetto solo alla presentazione della ricetta.

martedì 9 agosto 2011

Non ci resta che uccidere i pensionati ...




La crisi continua, la borsa scende ma il cittadino comune continua a non capirci una mazza. Si perchè le borse crollano tutte ed allora dove l'inganno ? Siamo tutti nella stessa barca che affonda o qualcuno ha tolto il tappo alla barca e se ne sta comodamente in poltrona a vedere che succede ? I commentatori dei telegiornali ci dicono che gli investitori hanno paura del debito pubblico dei vari stati e quindi disinvestono i loro denari. Va bene ma che ci fanno con questi soldi considerato che tutte le borse mondiali sono in caduta libera ? Li mettono tutti sotto il classico mattone oppure c'è qualche trucco che nessuno capisce e soprattutto che nessuno spiega al cittadino comune ? E tutti i paesi corrono al riparo per varare norme che consentano la riduzione del debito pubblico e l'Italia è uno dei paesi più coinvolti in quanto .. non saremo al primo posto come produzione industriale ... ma siamo il paese medaglia di bronzo in quanto a debito pubblico ... mica si scherza qui nel paese di O sole mio. Ed allora il nostro governo da buon stakanovista interrompe le ferie e torna al lavoro ... addirittura il 10 e l'11 agosto roba mai vista, ma tranquilli si tratta solo di un paio di giorni poi arrivederci a settembre. Allora per combattere questa nuova crisi il duo Berlusconi-Tremonti stanno studiando misure straordinarie e si apprestano a mettere sotto torchio indovinate chi ? ... I futuri pensionati. Eh si sono loro la causa di tutti i mali ed allora giù con le proposte: via le pensioni di anzianità, lotta alle false pennsioni di invalidità, innalzamento dell'età pensionabile fino ad arrivare alla futura elimnazione della pensione. Tutte misure che incontreranno l'opposizione dei sindacati ed allora c'è chi ha avuto una bella pensata: il futuro pensionando al suo ultimo anno di lavoro ... sarà soppresso. Una misura tenuta nel cassetto che si tenta di attuare senza troppa pubblicità in modo da evitare polemiche e proteste. Sembra che Berlusconi abbia già scritto una lettera al proprio tutore, il direttore della BCE assunto a vero manovratore della politica del governo italiano, e ne abbia avuto l'assenso. Insomma non bastava l'incompetenza del presidente del consiglio e del suo governo che ora ci si mette anche la BCE, possibile che il male di questo paese siano sempre e comunque le pensioni ? Non sarebbe più giusto andare a prelevare i soldi da chi ne ha a volontà ? Chi abita in una città di mare con un porto ha sotto gli occhi tutti i giorni le decine di barche ormeggiate, chi abita nelle grandi città vede ogni giorno sfrecciare auto di grossa cilindrata e le ville delle zone residenziali .... non si potrebbe una volta tanto andare a pescare in quei luoghi piuttosto che andare a infrangere qualche piccolo sogno di chi sta per raggiungere l'età della meritata pensione ? E poi soprattutto perchè non si mette mano una volta per tutte all'abbattimento dei costi della politica ? Insomma prima di andare a toccare le pensioni di cose da fare ce ne sarebbero ma c'è qualcuno che ha voglia di farle davvero ? Si capisce che pensionati, lavoratori dipendenti sono i più facili da mettere sotto pressione, i primi perchè privi di tutela non avendo alcun potere contrattuale (che possono fare i pensionati ? sciopero di che .. ?), i secondi perchè a loro i prelievi sono messi in atto alla fonte e quindi possono protestare quanto vogliono ma i soldi lo sbrosano comunque. Insomma da tutta questa catastrofe finanziaria chi ne uscirà con le ossa rotte saranno coloro che nemmeno capiscono cosa sta accadendo.

sabato 6 agosto 2011

E' aperto il concorso per il politico più incapace: il primato di Berlusconi è in pericolo


L'incapacità di Berlusconi a governare è emersa in tutta la sua drammaticità con l'acuirsi della crisi di queti ultimi mesi anche se si era già manifestata nei suoi precedenti governi. Promesse non mantenute, incremento del debito pubblico tanto da uscire dai parametri di Maastricht, incapacità di gestire il passaggio all'euro, riforme costituzionali lontane dalle reali esigenze del paese e soprattutto dalla volontà popolare erano stati i suoi maggiori successi nel quinquennio 2001-2006. L'attuale legislatura invece è stata iniziata dal presidente del consiglio, coadiuvato dai sui insulsi ministri (con due sole eccezioni forse) all'insegna della negazione della crisi economica mondiale e sostenendo che l'Italia era un paese solido e che la crisi era più che altro psicologica. I tre anni e mezzo dell'attuale governo sono trascorsi inseguendo i problemi giudiziari di un uomo che ha mostrato di pensare sempre e comunque a se stesso, a soddisfare le proprie manie sessuali, a impegnare governo e parlamento nel preservarlo dai processi che lo attendevano piuttosto che ai problemi reali e gravi del paese. La crisi è stata libera di aggredire famiglie, attività produttive, banche, sistema finanziario e via dicendo fino a che siamo arrivati al punto che non sarebbe stato più possibile negarla. E' stato allora che anche il ministro Tremonti si è scosso dal torpore e, sollecitato dall'europa, ha messo a punto una manovra suicida per il ceto medio basso del paese. Tremonti, proprio per i suoi contatti con l'economia europea, è dovuto uscire allo scoperto prendendo delle decisioni (sulle quali si può essere più o meno d'accordo ma comunque sono state prese) ed è stato abbandonato da Berlusconi mettendo a nudo la reale inadeguatezza del capo del governo a gestire un momento così grave reso ancora più grave dall'inadeguatezza di un governo intero. E' sotto gli occhi di tutti infatti di quanto siano incapaci e servi del proprio padrone tutti i ministri di cui si è circondato il monarca, personaggi insulsi privi di ogni iniziativa se non avvallata o addirittura suggerita dal capo stesso. Ministri che in questi mesi nelle occasioni pubbliche o nelle trasmissioni televisive, hanno ripetuto sempre la loro brava lezioncina e che fosse la Brambilla piuttosto che Fitto, la Gelmini piuttosto che Sacconi, Calderoli piuttosto che la Prestigiacomo la recita era sempre uguale e niente di personale è mai uscito dalle teste (vuote) di questi insulsi personaggi, forse con l'esclusione di Tremonti e di Maroni. Anche dopo l'approvazione della manovra, persistendo gli attacchi speculativi alla nostra borsa ed ai nostri titoli di stato, Berlusconi è stato costretto da Stati Uniti ed Europa alla conferenza stampa di venerdì per anticipare la manovra stessa. Ed è stato in questa occasione che è emersa un'altra incapacità, già palese anche questa, da parte della opposizione, responsabile anche lei di non aver incalzato a sufficienza il governo per cercare di smuoverlo dalla sua apatia. In particolare è stato proprio il maggior partito di opposizione per bocca del suo segretario Bersani ha mettere a nudo ciò che era già palese da tempo. Bersani non è certo un leader con uno spessore tale (e ne basterebbe molto poco) da mettere in crisi un uomo come Berlusconi. E' un buon padre di famiglia che fino a che si tratta di fare battute va benissimo (ue ragassi .. non siamo mica qui a pettinare le bambole .... o .. non siamo mica qui a cancellare le righe alle zebre ... e via dicendo) e risulta anche simpatico ma quando si tratta di fare discorsi seri anche per lui casca l'asino con tutto il suo peso. In occasione dell'annnuncio della coppia Tremonti-Berlusconi della riapertura del parlamento, dei quattro punti cardine (fichi secchi come li ha chiamati Di Pietro) che dovrebbero risollevare le sorti del nostro paese, e dell'anticipo di una anno della manovra, il buon Bersani che cosa è stato capace di dire ? ... Ecco "Ora Tremonti deve venire in parlamento a spiegare su chi ricadranno gli effetti della manovra e chi pagherà questa anticipazione di una anno". Ma come caro Bersani, ma dove eri tu quando il decreto è stato portato in parlamento ed tutta l'opposizione ha spianato la strada per la sua approvazione in due giorni ? Ma non lo hai letto ? non c'è bisogno di Tremonti per capire chi pagherà se vuoi te lo scrivo qui. Pagheranno .... anzi pagano .. i cittadini che hanno bisogno di esami medici (10 euro a ricetta), pagano i cittadini che si rivolgono al pronto soccorso, perchè il nostro sistema sanitario non prevede strutture per assistenza sanitaria spicciola, e sono classificati come codice bianco (25 euro), pagano i pensionati che vedranno bloccate le rivalutazioni delle proprie pensioni, pagano i dipendenti pubblici che vedranno bloccati i propri stipendi, pagano i proprietari di un'unica casa che dovranno ripagare l'Irpef sulla prima casa, pagano i posessori di titoli di stato, insomma pagherà e paga tutta gente comune e sulle quali graverà il 95% del peso di questa manovra. Non c'è bisogno di Tremonti per capire chi pagherà e nemmeno per capire chi invece non sborserà un centesimo o quantomeno coloro per i quali l'esborso sarà minimo rispetto alla propria situazione economica: non pagheranno i ricchi e soprattutto non pagherà la politica. Si continuerà a spendere soldi per far morire inutilmenre i nostri militari, si spenderanno soldi per realizzare opere inutili come la Tav in Val di Susa ed il ponte di Messina (se mai vedranno la luce), si spenderanno soldi per organizzare le olimpiadi a Roma nel 2020 e si spenderanno soldi per l'Expo di Milano, si continueranno a spendere soldi per mantenere in piedi enti inutili (Province) e si spenderanno soldi per mantenere a voi politici privilegi anacronistici con l'attuale crisi. Tutti soldi che se impiegati con un po' di sale in zucca avrebbero risolto la situazione senza davvero "rubare" soldi dalle tasche di chi di soldi ormai ne ha ben pochi.


Insomma il paese è ormai in balia della Banca Centrale Europea che ha commissariato il governo anche a causa dell'incapacità cronica dell'opposizione. Altro che elezioni qui ci vorrebbe una bella e buona rivoluzione.

venerdì 5 agosto 2011

La strana coppia partorì un topolino

All'annuncio improvviso che alle 19 ci sarebbe stata una conferenza stampa congiunta Tremonti-Berlusconi, un fremito ha percorso tutto il paese dal nord al sud isole comprese. Gli ottimisti sostenitori del governo hanno pensato che finalmente i due aevano pensato a qualche mossa strategica che possa far bene sperare dopo una settimana da incubo dal punto di fista finanziario. Gli ottimisti dell'opposizione hanno pensato che finalmente era arrivato il momento delle dimissioni. I pessimisti ed allo stesso tempo i più realisti hanno pensato che si sarebbe trattato della solita sceneggiata con nessun provvedimento sostanziale. Qualcuno era invece preoccupato come per esempio il ministro La Russa che ha sospettato magari in una dichiarazione di guerra alla Siria, considerato che nessuno prende posizione e lui si sa è un fanatico guerrafondaio. Per fortuna arrivate le 19 sono bastate poche parole per capire che si trattava la solita sceneggiata per buttare fumo negli occhi, dei mercati finanziari in particolar modo, a chi però sa bene guardare anche attraverso il fumo per cogliere la sostanza. Certo dopo la tragicomica comunicazione di mercoledì al parlamento nella quale il presidente del consiglio proclamava che in Italia tutto andava bene ed era colpa dei mercati che non si rendevano conto della solidità dell'economia del nostro paese, un passo indietro così repentino dopo solo due giorni non depone certo a favore del governo e soprattutto di colui che aveva fatto quelle dichiarazioni: Silvio Berlusconi. In due giorni siamo passati da una situazione solida al rischio di bancarotta, sempre secondo il capo del governo. Il problema è che ad una situazione drammatica che anche il governo ha dovuto alla fine riconoscere, si danno delle risposte che sono esattamente delle non risposte, per fortuna annunciate di venerdì alle 19: c'è speranza che i mercati si dimentichino di questa conferenza stampa e magari tornano da soli in carreggiata.

Una situazione straordinaria richiederebbe interventi straordinari da mettere in pratica in maniera la più rapida possibile, ciò che Berlusconi ancora una volta non sta facendo.

Due provvedimenti riguardano modifiche costituzionali che richiedono almeno 9 mesi con l'augurio che siano approvati con una maggioranza qualificata, altrimenti sarà necessario anche un referendum con tempi che si dilatano fino ad un anno e mezzo, due. Non saranno certo questi due provvedimenti, che nella sostanza fra l'altro non si vede come possano portare il paese fuori dalla crisi non trattandosi di riforme strutturali, ad avere un impatto immediato a meno che la borsa non faccia atto di fede nell'annuncio di queste modifiche costituzionali.

Il terzo provvedimento è un vecchio pallino di questo governo e cioè la modifica dello statuto dei lavoratori per tarpare le ali alla contrattazione sindacale. In questo caso si prevede uno scontro sociale di non poco conto con i sindacati ed i lavoratori tutti, scontro che renderà difficile ed altrettanto lungo il percorso di questo provvedimento.

Il quarto infine potrebbe essere l'unico ad avere un qualche effetto in quanto riguarda l'anticipazione del pareggio di bilancio di una anno e cioè al 2013 piuttosto che al 2014. Qui entriamo nel merito della manovra appena approvata che prevede solo maggiori entrate e tutte a carico di lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie ma non prevede meno spese (costi della politica, tagli alle spese per armi e missioni militari, opere inutili, ecc) per cui la sua efficacia è tutta da dimostrare.

Insomma la situazione è di emergenza ma gli interventi sono tutti a lunga scadenza e quindi non si vede come possano incidere positivamente fin da lunedi' prossimo alla riapertura delle borse, il solito fumo dell'Indagato del Consiglio quando si tratta di fare sul serio. Ormai è chiaro che Silvio Berlusconi è incapace di governare quando si tratta di fare riforme serie e quando si tratta di prendere decisioni importanti e dove non basta solo la scena e la forma ma è necessaria soprattutto la sostanza. Ma d'altra parte un Capo di governo che non capisce che non può disporre a sua piacimento di forze di polizia e si fa garante di una prostituta per salvarla dalla galera, come si può pensare sia in grado di governare un paese che si trova nel mezzo di una gravissima crisi economico-finanziara di scala mondiale ?

giovedì 4 agosto 2011

Che Dio ce la mandi buona


"Che Dio ce la mandi buona" con questa escalmazione dell'on. Pepe del Partito Democratico si è concluso il dibattito alla camera dopo che alle 17.40 circa aveva preso la parola Silvio Berlusconi per dire ciò che dice sempre: NIENTE. Lo sconforto totale, che assale il cittadino alla fine del dibattito, non è comunque causato esclusivamente dal discorso privo di contenuti del Presidente del Consiglio, a quello siamo abituati fin da quando è entrato in politica, ma piuttosto anche da ciò che avviene in aula per poi essere replicato al Senato. Dopo Berlusconi il primo ad intervenire è il suo pupo preferito, Angelino Alfano, che naturalmente non può che lodare il suo padrino ed il governo che presiede, subito dopo il buon Peppone Bersani che ripete la sua litania (dimissioni, dimissioni ... ragassi) e poi arriva lo straordinario discorso di Reguzzoni della Lega che non trova di meglio che scagliarsi contro il Presidente della Repubblica e contro il sindaco di Napoli, De Magistris (argomenti che niente hanno a che fare con la crisi). Già dai primi interventi si capisce quale sarà l'andamento del dibattito: al termine di ogni dichiarazione un certo numero di deputati inforca il proprio trolley e come tanti novelli Fantozzi prendono l'uscita dell'aula al grido di "Ferie, ferie, ferie ....". Quando tocca al povero on. Pepe l'aula è ormai quasi deserta e solo alcuni eroi stakanovisti sono rimasti ad ascoltare l'ultimo intervento di un deputato che sarebbe rimasto un illustro sconosciuto se non gli fossi capitato questo ingrato compito. E che discorso avrebbe dovuto fare il buon Pepe in mezzo a tanta desolazione ? Nella indifferenza totale non ha trovato di meglio che esclamare "Che Dio ce la mandi buona", che, poi alla fine, analizzando tutto quanto era stato detto prima di arrivasse il suo turno questa è l'unica frase che esprime come possa il paese uscire dalla crisi che lo attangalia: grazie ad un miracolo del buon Dio. Ed ora tutti a godersi le meritate ferie che sono state comunque ridotte di una settimana, pur rimanendo della durata di un mese pieno. Certo perchè chi lavora per un anno intero per ben tre giorni interi, vorreste voi comunisti consentirgli di fare meno di un mese di ferie ? Assolutamente no. E poi d'altra parte che cosa potrebbe fare il parlamento in questo mese considerato che dal discorso di Berlusconi si deduce che tutto va bene ? Il paese è solido, le famiglie italiane non sono indebitate ed hanno investimenti finanziari solidi, le banche stanno bene insomma la crisi attuale è dovuta solo al fatto che la finanza mondiale non crede nella solidità dell'Italia e non certo perchè il governo non abbia fatto niente. Insomma tutto secondo copione ieri. Berlusconi che continua a non dire niente di concreto, ma bisogna riconoscergli una forte coerenza, è dal 1993 che non dice niente. Allora iniziò la campagna elettorale a suon di slogan, posti di lavoro, meno tasse, innalzamento delle pensioni, riforme, ma senza spiegare agli italiani come avrebbe fatto, in che modo avrebbe mantenuto quelle promesse strabilianti. Lui sono 17 anni che prosegue su questa falsa riga e non è colpa sua se gli italiani ancora non hanno capito che il suo unico obiettivo è salvaguardare i propri interessi personali e rimanere lontanto da quella residenza che lo aspetta da anni: la galera. La Lega che, accecata dal proprio furore nordista e settentrionalista, spara su Giorgio Napolitano perchè ha troppe auto blue, su De Magistris che i rifiuti se li dovrebbe mangiare, ed allo stesso tempo sperpera denaro pubblico in operazioni anticostituzionali e sovversive. L'opposizione che ormai ha un unico ritornello che ognuno canta a modo suo: "Fare un passo indietro" (PD), "Silvio acolta a me .. dimettiti" (Idv). Richieste più legittime ma che in realtà nascondono una difficoltà intrinseca nel volere davvero la caduta del governo perchè dopo chi si presenta come candidato alla presidenza del consiglio e soprattutto con quali alleanze ? Ed allora si grida al lupo al lupo ma non si fa niente di serio per conquistare la pelle del lupo. Ed allora l'appello dell'On. Pepe rimane quanto di più serio sia stato detto ieri alla Camera .... Che Dio ce la mandi buona ... perchè cattiva ce l'ha già mandata da 17 anni e sarebbe ora che anche lui, il buon Dio, voltasse finalmente pagina e chiamasse a se chi sta rovinando e portando verso la catastrofe il paese intere, in tempi di crisi un pò di sacrfici anche Lui ha il dovere di farli.

martedì 2 agosto 2011

Napolitano chiede un'altra manovra: quella risolutiva


Durante questa ulteriore impennata della crisi economica, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha preso in mano la situazione sostituendosi alla latitanza del Presidente del Consiglio e del Parlamento inchiodato a discutere i soliti provvedimenti ad personam per salvare l'indagato dal consiglio dai processi e da eventuali condanne. Oltre al problema Berlusconi, Camera e Senato in questi giorni sono sempre maggiormente impegnati nella lunga sequela di autorizzazioni a procedere e arresti cautelativi richiesti dalla magistratura per deputati e senatori di entrambi gli schieramenti politici. Nel marasma della corruzione sono finiti poi, oltre al ministro Romano (ma questa vicenda era gia' nota anche se ora il paese si ritrova fra i propri ministri un politico indagato per mafia) sta cadendo nella rete anche il super ministro Tremonti, quello della manovra economica e colui che dovrebbe rappresentare il principale attore per tirare fuori il paese dalle pastoie della speculazione finanziaria. Per una questione analoga, anche se si trattava di acquisto di un appartamento e non di affitto, un altro ministro, Scajola, e' stato costretto a dimettersi e quindi per coerenza anche il ministro Tremonti dovrebbe seguire la stessa sorte. Un ministro dell'economia che in un momento grave per il paese preleva soldi a lavoratori dipendenti e pensionati e nello stesso tempo si permette di risiedere in un appartamento da 8.000 euro al mese pagando la propria quota in nero ... che sorte dovrebbe seguire se non quella logica delle dimissioni ? Ma Tremonti e Romano sono in buona compagnia e l'elengo dei parlamentari caduti nella mani della magistratura sono ormai una decina ed il parlamento si comporta in maniera diversa a seconda del peso politico e dei padrini che ognuno di questi parlamentari puo' vantare a proprio tutore. Papa era un semisconosciuto ed e' stato consegnato alla giustizia, Tedesco e' stato salvato dalla Lega per fare un dispetto a Berlusconi e dal Pd per dimostrare la propria superiorita' politica, Milanese consegnato ai pm per colpire Tremonti che Berlusconi vorrebbe affondare definitvamente, Verdini salvato in quanto uno dei delfini di Berlusconi e Alfano, quello del partito degli onesti. Insomma un caos totale che ancora non e' terminato anche se per vedere il prosegui dovremo attendere la meta' di settembre considerato che i parlamentari si prenderanno un bel mese e mezzo di ferie, alla faccia del taglio dei costi della politica. In questo marasma generale il Presidente della Repubblica ha preso in mano il pallino ed ha capito cio' che tutti, ad esclusione della maggioranza hanno capito: il problema del crollo della borsa italiana ma soprattutto dello spread non e' tanto dovuto alla manovra economica insufficiente (anche se molti dubbi vi sono in quanto la manovra entrera' a regime fra due anni) ma soprattutto alla mancanza di credibilita' del governo e del sistema politico italiano. Che garanzie puo' dare infatti un governo il cui Capo sfiducia il ministro piu' prestigioso in questo momento, il ministro dell'economia. Ma ancora che garanzie puo' dare un governo nel quale il ministro dell'economia prima dichiara di non fidarsi della guardia di finanza e cioe' di un braccio operativo del ministero che dirige e poi si scopre agare in nero un affitto di ben 4.000 euro al mese, uno schiaffo in faccia a chi lotta contro l'evasione fiscale e a chi quell'affitto non potrebbe permetterselo nemmeno se si trattasse di un canone annuo. E che garanzie puo' dare un sistema politico nel quale ogni giorno parlamentari di maggioranza ed opposizione sono chiamati a rispondere ai magistrati per attivita' illecite. Questo e' il motivo del crollo del sistema finanziario italiano di questi giorni ed il Presidente della Repubblica lo ha capito bene e la manovra che chiede non e' una manovra di chissa' quanti miliardi di euro, e' una manovra molto piu' semplice: Giorgio Napolitano chiede la dimissioni di Silvio Berlusconi e di tutto l'esecutivo per andare a nuove elezioni. Questo vorrebbe il Capo dello Stato, tutti a casa e ricominciamo da zero lasciando fuori sia Berlusconi che tutti coloro che devono risolvere i loro problemi con la magistratura e con la giustizia, questa sarebbe la manovra che ridarebbe credibilita' allo Stato Italiano.