domenica 30 gennaio 2011

Ma ci fanno o ci sono ... ?

I dirigenti del Partito Democratico fanno ormai tenerezza soprattutto la domenica quando magari si è tutti più rilassati e riposati, più disponibili quindi alle uscite ridicole dei vari Veltroni, Bersani ed ultimo ma non per questo meno ridicolo D'Alema. Le proposte per costringere Berlusconi a dimettersi vanno dalla raccolta di firme, 10 milioni ipotizza Bersani, a invocare le elezioni da parte di D'Alema non si sa sulla base di quale procedura democratica. Tutte proposte fuori da ogni logica il cui effetto è solo quello di rendere ridicolo il proponente agli occhi di tutti. Che Berlusconi debba in qualche modo essere messo fuori gioco o comunque costretto a dimettersi dalla guida del governo è fuori luogo ma quale armi vere ha l'opposizione ed la parte sana del paese per raggiungere questo obiettivo ? La maggioranza è compatta a difendere il capo del governo nonostante la sua incapacità a governare in quanto preso dalle proprie manie per ciò che concerne il sesso e le giovani donne. Il Pdl difende Berlusconi a prescindere e non mollerà mai la presa cosciente che la ritirata del cavaliere significherebbe la fine del partito e di tutti colori che sono arrivati agli onori della politica grazie al dittatore di Arcore. La Lega ha solo un obiettivo, ottenere il federalismo come primo passo alla divisione del nord dal sud del paese e verso la secessione, ed è consapevole che solo con Berlusconi ha qualche speranza di raggiungere in questa legislatura tale obiettivo. L'opposizione, con la collaborazione di Fini, ha già provato due volte mediante altrettanti voti di fiducia a mandare il governo a casa, ma l'operazione non è riuscita così come non è riuscito nemmeno di sfiduciare un ministro inetto come Bondi. Come si pensa allora di far cadere il governo o quantomeno di far dimissionare Berlusconi ? Con la raccolta di firme ? Con le dichiarazioni .. "originali" di D'Alema ? Siamo seri questi sono miseri tentativi e proposte di chi non sa che pesci prendere. Ed allora che fare ? Qualche iniziativa più incisiva è sicuramente possibile.
Si potrebbe fare leva sulla Lega in due modi. O si sacrifica il paese e si fa passare il prima possibile il federalismo o si cercano alleanze solide per bloccare il federalismo. In entrambi i casi Bossi mollerà Berlusconi ed allora ci sarà la possibilità di iniziare una fase nuova. Un'operazione comunque molto pericolosa che rischia di consegnare il paese alla Lega ed allora saranno dolori perchè si andrà certamente al completo scollamento ed alla divisione del paese con un rischio non tanto remoto di guerra civile.
Ma se Bersani è sicuro di raccogliere 10 milioni di firme allora perche' non chiamare a raccolta questi eventuali 10 milioni di persone in una manifestazione permanente fino a che Berlusconi non si dimette ? Ed anche se non c'e' la certezza non sarebbe la strada migliore ?
C'è un'altra possibilità molto fantapolitica ma di sicuro effetto, una iniziativa che però richiede coraggio e forza. Perchè tutta l'opposizione non si dimette in blocco lasciando in parlamento solo Pdl e Lega ?
Insomma se aspettiamo che Berlusconi si spaventi per qualche raccolta di firme o qualche dichiarazione di D'Alema che ora vorrebbe le elezioni stiamo freschi, con le buone non si ottiene niente.

giovedì 27 gennaio 2011

La guerra civile delle istituzioni

Gli avvenimenti odierni portano il paese in una spirale senza fine in cui le istituzioni si affrontano senza esclusione di colpi una contro l'altra. Alla ormai eterna guerra fra il Presidente del Consiglio e la magistratura e chiunque comunque si opponga al suo volere (Presidente della Repubblica, Parlamento), oggi si aggiunge una nuova guerra: quella fra Senato e Camera. Senza contare poi della guerra in atto da alcuni mesi all'interno della maggioranza, della guerra interna al più grande partito di opposizione e infine, anche se non si tratta di istituzioni, la guerra dei sindacati. Insomma tutti contro tutti e tutti insieme contro i cittadini ed i loro reali problemi. Per il bene del paese oggi sarebbe stato opportuno che la Giunta per le autorizzazioni della Camera decidesse di consentire alla magistratura di proseguire nelle indagini su Berlusconi e Spinelli come se fossero cittadini normali, ma naturalmente la maggioranza si è schierata compatta nel difendere l'inquisito mentre l'opposizione andava sotto per 3 voti causa anche le assenze dei deputati di Fli e PD. Era impensabile che la maggioranza non andasse allo scontro con la magistratura per difendere una tesi veramente assurda in quanto incentrata non tanto sulla difesa dell'Indagato dalle accuse che gli vengono rivolte, ma sul conflitto di attribuzione per quanto riguarda la competenza sulle indagini. La tesi è che abbiamo un Presidente del Consiglio totalmente sprovveduto che ha ospitato nella sua abitazione per diverse feste una ragazzina di 17 anni che gli ha dato a bere di essere la nipote di Mubarak e quindi quando lui ha telefonato alla questura lo ha fatto in qualità di Presidente del Consiglio. Poco importa se la competenza fosse stata del ministro degli esteri, poco importa se oggi il ministro degli esteri ha svolto le funzioni del ministro della giustizia in un caos istituzionale senza precedenti. Oggi poi c'è stato l'attacco del Senato, guidato dal suo presidente Schifani, alla Camera ed al suo presidente consentendo un'interrogazione parlamentare che aveva l'obiettivo di sfiduciare di presidente della camera stessa. Il Senato contro la Camera come hai tempi dell'antica Roma quando il Senato cospirava contro un imperatore inadeguato. Questa nuova guerra si aggiunge a quella in atto fra Pdl e Fli che oggi ha avuto un altro acuto con il ministro degli esteri che si presenta in Senato portando nuove carte che dimostrano la proprietà della famosa casa di Montecarlo a favore del cognato di Fini. Insomma si controbatte alla bassa moralità ed ai costumi allegri e indecenti dell'Indagato del Consiglio con la proprietà dubbia di una casa di 50 metri. In questo caos generale ci si aspetterebbe un terreno fertile da occupare per l'opposizione ed invece che cosa accade ? Che il piu' grande partito dell'opposizione è dilaniato dalle lotte interne sfociate nella farsa e nei brogli delle primarie di Napoli. C'è una lotta interna fra Bersani e Veltroni mentre le giocani promesse, impersonate da Renzi, hanno comportamenti quanto meno discutibili ed in contrasto con il ruolo di opposizione che dovrebbe avere il Pd. Renzi che va a cena ad Arcore come una qualsiasi escort ne è la chiara dimostrazione. Ed allora non rimarrebbe che fare appello all'ultimo baluardo che dovrebbe essere il principale difensore dei diritti dei cittadini: il sindacato. Ma anche il sindacato è in piena guerra civile dilaniato da Marchionne che ne ha minato le fondamenta con i suoi ricatti ed in pochi mesi ha cancellato i più elementari diritti dei lavoratori conquistati in decenni di lotte operaie. Anche l'unico sindacato che ancora resisteva, la CGIL, oggi ha deposto le armi deludendo quanti aspettavano l'annuncio di uno sciopero generale come promesso qualche mese fa. Insomma i lavoratori ed in generale i cittadini sono stati abbandonati da tutti ed il paese lasciato allo sbando spettatore di una guerra civile senza esclusione di colpi il cui effetto è uno solo: l'affossamento del paese anche sotto i colpi della Lega che attraverso il federalimso prova a mettere in atto quella tanto sospirata secessione.

martedì 25 gennaio 2011

I parlamentari del Pdl ridotti ad una banda patetica di difensori d'ufficio.

Per una persona che ha ancora capacità di analisi e di ragionare con la propria testa appare scontato parlare della nuova incursione televisiva di Berlusconi, questa volta sulla rete della 7, e concludere che il presidente del consiglio è completamente ormai fuori di testa, incapace di controllare il suo bisogno estremo di potere, ma soprattutto che si tratta di un uomo incapace e inadatto a governare in un paese democratico senza mettere a rischio la stessa democrazia e tutte le istituzioni di questo paese. Sono tutte conclusioni ovvie e sulle quali non c'è niente da dire, da analizzare, da discutere se non arrivare alla conclusione che è estremamente necessario costringere questo pericolosissimo uomo, con ogni mezzo, alle dimissioni non solo dalla carica che occupa ma anche dalla vita politica italiana. Purtroppo una gran parte del paese è stato ormai sottoposto al lavaggio del cervello mediatico sia attraverso le televisioni dell'Indagato del Consiglio, sia attraverso l'ossessiva ripetizione di falsità che ormai i più danno per vere, una su tutte la presunta investitura popolare che avrebbe ricevuto Berlusconi e che gli consentirebbe di governare al di fuori della costituzione e delle più semplici ed elementari regole democratiche. Questa parte del paese non è più capace di distinguere fra democrazia e dittatura, fra vita privata e vita pubblica e considera il presidente del consiglio un cittadino qualsiasi che mentre fa leggi per regolare la vita pubblica e privata dei cittadini italiani, allo stesso tempo lui sarebbe autorizzato ad eludere le stesse leggi. Un altro aspetto sconcertante delle vicende di questi giorni e' la difesa a spada tratta messa in atto da tutti i suoi fedeli che arrivano a mortificare ed annullare la propria personalita' in nome appunto del loro capo padrone. Ormai nessuno dei parlamentari del Pdl ha piu' una propria capacita' di intendere e di volere considerato che in questa difesa estrema ognuno recita la stessa lezioncina impartita dal capo e dai suoi fedelissimi come tanti automi privati della loro materia grigia, ammesso che ve ne fosse ancora disponibile in qualcuna di queste teste. La piu' inviperita ed anche la piu' patetica in questa difesa e' la Santache' che una volta accuso' Berlusconi di stimare le donne solo in posizione orizzontale e che lei mai sarebbe sottostata ai voleri del Capo di Arcore. Ora che la mancata vamp ha avuto la sua poltroncina, anche lei ha messo da parte la sua testa e si scaglia contro chiunque osi fare un'analisi oggettiva delle vicende sessuali del premier per poi, una volta esauriti i pochi argomenti a difesa, lasciare la trasmissione ed andarsene su tutte le furie oppure mostrando il suo ormai famoso dito medio in un atteggiamento da donna dei bassifondi come lei risulta essere. Insomma la situazione e' veramente tragica e non si risolvera' con le eventuali dimissioni di un uomo ormai palesemente malato ed inadatto a governare un paese che per lo piu' si trova in una grave crisi economica e nelle mani di un partito, la Lega, con lo sta portando alla rovina definitiva con la mania del federalismo. Sara' difficile uscire da questa situazione senza interventi seri e decisi da parte dei cittadini che ancora hanno intatte le capacita' di intendere e volere.

venerdì 21 gennaio 2011

La vera riforma di Berlusconi: trasformare il paese in un puttanaio




In questi ultimi tre anni e soprattutto in questi ultimi 10 giorni l'Italia è stata trasformata in un enorme puttanaio dove ormai anche i telegiornali sono diventati spettacoli a luci rossi per raccontare le vicende di un uomo che gli italiani hanno avuto la bella idea di riproporre come presidente del consiglio nonostante i disastri dei precedenti due governi. C'è stato anche un salto di qualità in quanto nel contesto dei fatti che sono oggetto delle vicende di questi giorni, tutti sono concordi, anche dall'opposizione, a mettere da parte gli aspetti giudiziari che in buona sostanza sono secondari rispetto allo stile di vita del presidente del consiglio. Naturalmente il padre di tutti gli indagati sposta la questione puramente sul piano giudiziario, seguito ed appoggiato incondizionatamente dalla tutta l'enorme stuolo dei suoi lecchini (non saprei definire in altro modo i parlamentari del Pdl che parlano tutti allo stesso modo come se avessero imparatao a memoria una lezione impartita dal loro padrone), ma in questa occasione al paese poco interessa l'aspetto giudiziario della questione tanto che lo stesso Di Pietro difende la presunzione di innocenza. Il ragionamento in questo caso è talmente logico e ovvio che fanno veramente pena e rabbia i vari Capezzone, Cicchitto, Lupi, Santache' che si alternano davanti alle telecamere sventolando le intenzioni eversive della magistratura. In queste ore gli spettacoli televisivi sono veramente suqallidi e raccapriccianti nel confronto fra coloro che ritengono un simile personaggio inadeguato da qualsiasi responsabilità pubblica e tantomeno di governo, e coloro che ritengono le vicende solo una questione di vita privata e quindi liberamente gestibile da ognuno di noi. Principio sacrosanto ma non per un personaggio che dovendo governare decide anche delle vite degli altri, stabilisce che cosa sia lecito e non lecito per poi allegramente disattendere questi principi per ciò che concerne la propria vita. Senza contare poi lo sfruttamento della propria posizione pubblica per intercedere a favore di donnine compiacenti come nel caso della telefonata alla questura in occasione dell'arresto di Ruby. Poco importa se abbia chiesto solo informazioni, il solo fatto di aver alzato il telefono da una sede istituzionale per chiedere in merito all'arresto di un cittadino qualunque, è un fatto che richiederebbe le immediate dimissioni dalla carica che ricopre. Vale la pena poi di ricordare che fu quella telefonata a scatenare tutto il putiferio che ne è seguito comprese le indagini della magistratura che sono andate a ritroso nel tempo per verificare il traffico telefonico di Ruby e di consequenza di tutte le regazze che sono state scoperte essere nelle grazie del malato del consiglio. Nessuna controllo preventivo di Arcore se non dopo la scoperta della vicenda di Ruby. Insomma qui siamo al cospetto di una vicenda che non ha niente a che fare ne' con la politica ne' con la giustizia ma semplicemente con la moralità intesa, non nel senso bigotto del termine, ma semplicemente di coerenza per chi ha il compito di governare imponendo rigore e rispetto della legge ai cittadini e nello stesso momento è il primo ad eludere i principi imposto al paese con le proprie leggi. Le varie difese dei suoi accoliti lasciano il tempo che trovano prima fra tutte la continua questione della sovranità popolare. E' vero, solo in parte per la verità, che è stato eletto dal popolo ma il popolo non gli ha dato mandato di eludere leggi e principi che lui stesso dovrebbe rispettare se non altro per pretendere lo stesso rispetto dal paese. E non è vero che tutta la vicenda fa parte della sua vita privata percheè se lui emana una legge contro la prostituzione, il cittadino ha il diritto di sapere se poi il tipo svolge le funzioni di utilizzatore finale di prostitute, oppure se lui difende a spada tratta la famiglia, il cittadino ha il diritto di conoscere la sua vita familiare. Insomma da qualunque parte la si giri a tutta questa storia esiste una sola soluzione: dimissioni immediate e allontanamento permanente dalla vita politica e pubblica. Solo in questo modo si può tentare di ripulire il puttanaio che seo è venuto a creare del quale è giusto parlare fino a quando non si otterrà questo risultato.


Purtroppo

lunedì 17 gennaio 2011

Non è più una questione politica .... o Berlusconi lascia od il paese rimarrà privo di governo

Le vicende giudiziare dell'Indagato del Consiglio scoppiano come tante bombe ad orologeria e impediscono di fatto alla maggioranza di centro destra di governare ed all'opposizione di fare appunto opposizione. Ormai da quando Berlusconi ha vinto le elezioni per la terza volta nel 2008, parlamento ed istituzioni non fanno che occuparsi o delle leggi proposte dal governo per salvare il capo del governo dai processi che lo attendono (fino ad ora riuscendoci nonstante gli interventi della Corte Costituzionale) oppure degli scandali che vedono implicato il presidente del Consiglio giorno dopo giorno. Scandali causati dalla incapacità di arrendersi al trascorrere degli anni, alla sua passione patologica per le donne e soprattutto delle giovani donne. Certo se Berlusconi non avesse a disposizione quell'enorme potere economico-finanziario derivante dalle sue attività imprenditoriali (molte delle quali al limite della legalità) difficilmente potrebbe dare sfogo alle sue perversioni sessuali assoldando giovani ragazze alle quali si permette di "regalare" appartamenti in comodato d'uso in cambio delle loro prestazioni. Mettendo da parte il discorso morale e dando per assodato che ognuno fa della propria vita ciò che crede (sempre nei limiti comunque della legalità) sembrerebbe un principio scontato che colui che si impegna in politica raggiungendo alti incarichi istituzionali dovrebbe essere comunque un esempio per il cittadino comune e non solo. Con quale faccia e con quale credito un capo del governo che ha comportamenti come quelli di Berlusconi viene poi a chiedere sacrifici al paese ed ai lavoratori della Fiat per esempio, mentre lui si permette di mantenere l'appartamento a 10 ragazzi e ricprirle di regali in cambio di sesso ? E quale autorevolezza può avere un capo di governo quando si presenta su tutte le reti nazionali con discorsi patetici come quelli di ieri sera dove per discolparsi dalle accuse di sfruttamento della prostituzione minorile dichiara di avere una relazione stabile con una persona (nemmeno con una donna) come se questo fosse un lasciapassare per una moralità acquisita d'ufficio. Immagino come possa essersi sentita quella persona, ammesso che esista davvero, nel sentire quella puerile giustificazione. Meglio avrebbe fatto ad andare immediatamente dai giudici a discolparsi delle tremende accuse che gli vengono addossate senza nemmeno aspettare la pubblicazione degli atti con i quali la magistratura chiede di procedere nei suoi confronti. Molte persone stamani commentavano sul fatto che si dovesse parlare di politica e non dei comportamenti privati del presidente del consiglio. Ma a parte la semplice considerazione che è proprio il presidente del consiglio ha mischiare pubblico e privato sia quando utilizza le proprie residenze private per tenere incontri politici sia quando utilizza le risorse delle istituzioni quando interviene in favore delle sue ragazzine protette. Mi chiedo: come si fa a parlare di politica con chi ogni giorno sale alla ribalta della cronaca per i suoi comportamenti al limite della legalità ? Il paese è bloccato piu' o meno dall'aprile scorso sulla questione del legittimo impedimento dopo la bocciatura del Lodo Alfano, con la sentenza della settimana scorsa e soprattutto dopo il voto di fiducia del dicembre scorso si pensava che il governo di occupasse quanto meno della questione delicata della Fiat. Ed invece niente, nessuna presa di posizione se non un timido appoggio a Marchionne, e subito ecco scoppiare il nuovo scandalo con il quale si andrà sicuramente avanti per altro tempo, mentre il paese continua la sua decadenza politica, istituzionale, sociale, economica e culturale. Oramai la questione non è più nemmeno politica, o ci si libera di Berlusconi o in questo paese nessuno governerà, nessuno potrà fare opposizione lasciando il campo a tanti Marchionne che riporteranno i lavoratori allo stato di schiavitù mentre dall'altra parte schiere sempre più folte di giovani rimarranno senza un qualsiasi futuro.

sabato 15 gennaio 2011

Prima di tutto difendiamo i giudici ed il nostro paese ...

Mentre per certi versi non capirò mai il nostro paese ed i suoi cittadini, per altri versi capisco come sia possibile essere governati da un uomo come l'Indagato del Consiglio che ora è accusato di uno dei delitti più obbrobriosi e squallidi per un uomo: sfruttamento della prostituzione minorile. Nel momento in cui tutte le energie delle persone che hanno a cuore le sorti dell'Italia dovrebbero essere convogliate nel mandare a casa un uomo che ha trasformato il paese della cultura, dell'arte, delle bellezze naturali nel paese governato da un presunto puttaniere, ci sono cittadini che organizzano manifestazioni di piazza per la Tunisia o contro altri paesi (Messico) dove vengono violati i diritti umani. Ed all'Italia non pensiamo ? L'Italia la lasciamo allo sbando in mano ad un manager che la sta portando indietro nel tempo per quanto riguarda i diritti dei lavoratori e ad un governante che pensa esclusivamente a soddisfare i propri bisogni sessuali a livello patologico utilizzando fra l'altro denaro pubblico ? Non sarebbe il caso di organizzare sit-in o manifestazioni di piazza per liberare il paese da un simile uomo ? Oppure restiamo qui tutti buoni a sorbirci gli strali dell'uomo verso la magistratura e la giustizia che mai come in questo caso ha agito coscientemente. L'Indagato del Consiglio è infatto iscritto nel registro degli indagati gia' dal 21 dicembre scorso, ma i giudici, per non influenzare il giudizio di costituzionalità sul legittimo impedimento, ha atteso la sentenza prima di rendere pubblica l'indagine sull'ormai plurindagato. Fra l'altro i tre processi bloccati dal legittimo impedimento finiranno per cadere in prescrizione, due sicuramente in quanto dovranno ripartire da zero essendo stati rimossi i giudici titolari dell'inchiesta, un terzo molto probabilmente farà la stessa fine grazie ai ritardi che saranno messi in atto per ostacolare il corso della giustizia nei confronti del Superindagato. Insomma mai come in questo caso la giustizia ha agito correttamente e rispettando i diritti del Superindagato. Ora in qualsiasi altro paese quest'uomo sarebbe destituito da ogni incarico pubblico, così come lo sarebbe qualsiasi dipendente pubblico che rischierebbe come minimo la sospensione, e non vale l'ulteriore balla spacciata dai suoi adepti e cioè l'investitura popolare. Questa investitura non esiste in quanto il popolo ha votato un partito e non l'uomo ma anche se fosse stato votato l'uomo, i fatti venuti alla luce ora cambiano le carte in tavola proprio sull'uomo stesso. Ed allora mi chiedo .... invece di scendere in piazza per la Tunisia non sarebbe meglio scendere in piazza per l'Italia al fine di ottenere proprio ciò che i tunisini hanno ottenuto ?

Marchionne, sindacati e politica affossano il paese mentre la chiesa si appropria del primo maggio

Mentre il governo è impegnato in tutt'altro genere di faccende che riguardano esclusivamente i vizietti del suo Capo nonchè plurindagato del consiglio, l'amministratore delegato della Fiat con la complicità di sindacati (CISL E UIL), dell'ex più grande partito di sinistra (PD) che oggi di fatto si è completamente spostato al centro, e della maggioranza di centro destra, hanno definitivamente affossato le speranze di cambiamento in questo paese. Da oggi, con il risultato del referendum alla Fiat sono azzerati tutti i movimenti di protesta che si sono succeduti in questi tre anni di governo dell'asse Pdl-Lega, tutte le speranze di cambiamento, che all'indomani di ogni manifestazione sorgevano spontanee, sono state bruciate, studenti e lavoratori in un mese hanno ricevuto due sonore batoste i primi con una riforma dell'università che li vedrà ulteriormente penalizzati ed estromessi dal mondo del lavoro, i secondi costretti a tornare indietro di oltre 50 anni per ciò che riguarda le condizioni di lavoro. Se non si arriva ad una sollevazioni popolare e ad una protesta seria sulla falsa riga di quella tunisina, dove il popolo ha ottenuto le dimissioni di un governo incapace di gestire la crisi economica senza affamare i cittadini, in queste condizioni non ci si arriverà più ed il paese è destinato a rimanere in balia di un uomo i cui pensieri sono rivolti completamente altrove. Sono questi i fatti che determinano la sopravvivenza del governo di centro destra e non tanto il numero di parlamentari che lo sostiene grazie al vergognoso mercato di deputati e senatori che transitano allegramente da una parte all'alltra. Se studenti ed operai non si ribellano abbandonando il buonismo e cedendo ai ricatti dei grandi imprenditori e dei grandi menager, le residue speranze di vedere l'Italia veramente governata sono da riporre definitivamente. Naturalmente grande rispetto e solidarietà agli operai della Fiat che in buona sostanza hanno votato no alle condizioni di schiavitù imposte da Marchionne, sono loro che sono stati ricattati pesantemente e che subiranno le pesanti condizioni di lavoro imposte dall'accordo, un accordo salvato dal voto degli operai e dalla media borghesia. Quella stessa media borghesia che tiene in vita un governo presieduto da un uomo malato, che passa il tempo nei suoi palazzi ad adescare giovani donne spesso minorenni, mettendo a repentaglio perfino la sicurezza del paese. Un paese ormai destinato all'imbarbarimento dove perfino la chiesa si permette di violare una giornata sacra per i laici e per il mondo dei lavoratori, il 1 maggio, giorno in cui verrà beatificato papa Wojtyla, appropriandosi di una festa che esula totalmente dal mondo della religione cristiana. Gli studenti subiscono la controriforma della Gelmini, gli operai cedono al ricatto della Fiat, la politica è impegnata nelle sue beghe interne, chi governa è impegnato a difendere un capo del governo dai giusti processi a cui dovrebbe essere sottoposto, chi fa opposizione non riesce a fare proposte alternative ed a mettersi alla guida del malcontento del paese, il mondo religioso occupa spazi destinati al mondo laico e progressista (lo stesso Wojtyla si sarebbe astenuto da una simile operazione), insomma quindici anni di potere berlusconiano hanno provocati danni che se non saranno irreparabili, richiederanno decine e decine di anni per essere cancellati e riportare il paese ad un minimo di decenza nella sua vita culturale e sociale.

martedì 11 gennaio 2011

Il paese sotto scacco di un manager miliardario

In queste ore tutti parlano, tutti si pronunciano, chi per il si, chi per il no, chi si astiene perchè la politica non deve sostituirsi al sindacato, chi prende posizione perchè Marchionne investe e crea opportunità di lavoro, chi sta con gli operai e va ai cancelli di Mirafiori, chi dovrebbe scioperare e lo fa in ritardo oppure non lo fa proprio, ma in tutto questo vociare i veri protagonisti sono essenzialmente due. Il primo è Marchionne che tiene in scacco il paese intero ed occupa quegli spazi lasciati liberi in questi mesi dalla politica prendendo l'iniziativa a danno dei lavoratori, il secondo è il governo, l'unico attore che potrebbe salvaguadare Mirafiori senza ledere i diritti dei lavoratori. Mentre tutti disquisiscono sui risultati del referendum, i lavoratori della Fiat, gli unici che avrebbero il diritto di dire la loro in qualità di unico attore veramente a rischio, sono per assurdo lasciati completamente soli, abbandonati anche dai loro sindacati. Il governo Berlusconi aveva dato nei mesi precedenti una notevole spallata all'unità sindacale con accordi capestro ai quali la sola CGIL aveva avuto la forza di sottrarsi, Marchionne oggi ha di consequenza trovato terreno fertile per proporre accordi che portano l'Italia indietro nel tempo nel settore dei diritti dei lavoratori. Si è scavata una fossa difficilmente ricomponibile fra Cisl, Uil da una parte e CGIl dall'altra dando vita ad una lotta fra poveri, lotta che non potrà che essere aggravata qualunque sia il risultato del referendum. Questo è di fatto il risultato più eclatante e disastroso di quasi tre anni di governo Berlusconi, un risultato senz'altro atteso ma che si sperava di evitare grazie se l'azione di contrasto dell'opposizione fosse stata di una qualche efficacia. Purtroppo il più garnde partito di opposizione, il Partito Democratico, uscito dilaniato dalle sconfitte elettorali subite dal 2008 in poi, ha impiegato questi tre anni alla ricerca di una propria identità ed una propria connotazione ancora molto lontana dall'essere raggiunta. La vicenda Fiat ne è una chiara dimostrazione. Ai tempi del Partito Comunista, il segretario di quel partito in occasioni delle dure lotte sindacali, si presentava ai cancelli della Fiat a dare manforte e sostegno morale agli operai della più grande industria italiana. Oggi i dirigenti del PD si presentano con posizioni le più disparate: si va dai chi appoggia incondizionatamente il no pur sostenendo l'autodeterminazione degli operai (Finocchiaro), ad una imabarazzante astensione con la giustiticazione che un partito politico non deve fare sindacato (D'Alema) come se le sorti della più grande industria italiana non rappresentassero una questione politica, fino ad arrivare a chi sostiene incondizionatamente il si (Renzi) appoggiando la politica sfruttatrice di Marchionne. Sta qui tutta la contraddizione di una partito che rappresentava un clamoroso bluff fin dalla sua nascita. In questo clima di contraddizzioni e di incapacità sia di governare sia di contrastare l'azione di un governo che sta riportando indietro il paese in ogni settore della vita produttiva, culturale e sociale, Marchionne ha preso l'iniziativa e si appresta a ricoprire il ruolo del vecchio capitalista con il vantaggio di non investire propri capitali e di guadagnare cifre da capogiro a rischio zero.

sabato 8 gennaio 2011

Dal federalismo al razionamento dei pasti nelle mense scolastiche

Ecco i primi effetti del federalismo: tutti a dieta iniziando dai bambini e dalle mense delle scuole. Nei comuni del Nord basta con la tradizione tutta italiana di pasti costituiti da primio, secondo, contorno e frutta da oggi piatto unico. La politica della Lega e' veramente sottile, subdola, chirurgica e chi pensa ai suoi leader (Bossi, Calderoli, Trota, ecc.) come ad una banda di manigoldi ignoranti deve ricredersi. I fascisti verdi sanno come ottenebrare le masse, come procedere a lavaggi del cervello di massa, come educare e condizionare le future masse anche senza il potere dei media: si lavora sulle scuole, su ragazzini ancora con la testa libera e si procede seguendo un piano ben preciso e dettagliato. Ormai la strategia e' chiara: prima la scuola tappezzata da simboli leghisti, poi calendari senza le feste nazionali ora pasti lontani dalla tradizione del nostro paese. Una disegno politico diabolico, un nuovo nazismo che opera non con la violenza mediante lo sterminio dei diversi, ma semplicemente condizionando le giovani menti iniziando fin dalla scuola materna. Un progetto veramente diabolico. D'altra parte Bossi ha rispedito al mittente le raccomandazioni che Presidente della Repubblica ha lanciato ieri in occasione della prima cerimonia ufficiale per celebrare i 150 anni dell'Unita' d'Italia. Giorgio Napolitano ha invocato il rispetto della bandiera, del tricolore e delle istituzioni repubblicane soprattutto da parte di chi ha responsabilita' di governo. Ma il capo dei nuovi fascisti verdi ha detto chiaramente che se ne frega della Rpubblica, dello Stato italiano, della nazione, a lui interessa il federalismo primo passo istituzionale per la secessione, per dividere il paese, per staccare centro e sud dalla fantomatica e fantasiosa padania. E' inconcepibile che a un ministro e che ai rappresentanti di un intero partito di governo sian concesse certe esternazioni in contrasto con la democrazia del nostro paese e con la costituzione alla quale quello stesso ministro ha giurato fedelta'. La Lega ed i suoi rappresentanti costituiscono un partito eversivo che da tempo avrebbe dovuto essere considerato fuori legge, che professa la secessione la guerra civile ma che allo stesso tempo si serve alla mensa dei finanziamenti pubblici attingendo a piene mani ai soldi di tutti gli italiani compresi i tanto famigerati meridionali. Ministri della repubblica che si permettono di presentarsi in pubblico ostentando i loro simboli di partito, cravatte e fazzoletti verdi, a dimostrare i loro distacco dalla nazione e dal paese, ma allora perche' siedono su quelle poltrone tanto denigrate ? E come mai gli italiani continuano a sopportare questo stato di cose ?

martedì 4 gennaio 2011

Le armi di distrazione di massa della maggioranza di centro destra

Oggi si è celebrato un altro atto dell'incapacità o meglio della non volontà della maggioranza di centro destra di governare il paese e di renderlo davvero un paese moderno come dichiarato nei propri manifesti elettorali del 2008. Un volontà favorita per altro da un'opposizione incosistenze e poco incisiva che perde ogni occasione favorevole per incalzare il governo sui temi che stanno a cuore al paese e che rappresentano i reali problemi dei cittadini. Il governo, la maggioranza, l'opposizione non si lasciano scappare alcuna occasione per distrarre l'opinione pubblica da quelle che sono le questioni aperte che dovrebbero essere affrontate e risolte da parte di chi ha la responsabilià di governo. Oggi tutti si sono impegnati inn questa operazione di distrazione di massa raccogliendosi davanti all'ambasciata brasiliana per protestare contro la mancata estradizione del terrorista Battisti, come se questa fosse ora la principale questione nazionale. Uno spettacolo indecoroso oltre che vergognoso e disgustoso vedere rappresentanti della maggioranza di centro destra, guidati da Gasparri, Santanche', Cicchitto, manifestare in strada, proprio loro che in questi anni hanno sempre criticato le manifestazioni di piazza per il lavoro, contro le tasse, ed in ultimo contro la famigerata riforma Gelmini. Si scende in piazza e si fa la voce grossa contro un paese che conta meno di zero mentre la stessa energia non è stata per esempio impiegata contro gli stati uniti ai tempi del caso Callipari, una voce grossa comunque ipocrita e poco incisiva considerato che il capo di questa bella combriccola, il presidente del consiglio, ha subito precisato che le relazioni fra Italia e Brasile non subiranno contraccolpi di nessun genere. Come dire .. protestiamo ma gli affari sono affari e su quelli non si discute. Una manifestazione alla quale la gente non ha partecipato, ad esclusione dei familiari delle vittime di Battisti, a conferma di quale livello di distanza dai cittadini ha raggiunto ormai il mondo politico. Certo meglio parlare della estradizione dell'ex terrorista piuttosto che dell'accordo capestro e del ricatto che Marchionni e la Fiat stanno mettendo in atto contro gli operai della casa automobilistica torinese, oppure dell'aumento dei prezzi causati dagli aumenti ingiustificati della benzina (come sempre nel periodo natalizio), oppure della magistratura che presto sara' bloccata a causa della mancanza di fondi da destinare alla manutenzione delle attrezzature informatiche, oppure delle costi vertiginosi che hanno raggiunto le assicurazioni auto con il ministro Romani che prende in giro il paese annunciando che diminuzioni intorno al 20% sono possibili ... e allora perche' non si fa in modo che i costi delle assicurazioni diminuiscano ? Unica notizia positiva in questi giorni è quella relativa allo spionaggio a carico di Bossi ... beh meno male che qualcuno si rende conto finalmente della pericolosità di quell'uomo e del suo partito secessionista e lo tiene sotto controllo, ammesso che serva a qualcosa. Insomma in questi tre anni di governo Berlusconi e company hanno spesso se non sempre fatto ricorso a falsi problemi per distrarre il paese dalla propria incapacità di governare causando che la più grave crisi economica mondiale avesse in Italia consequenze gravissime con milioni di disoccupati soprattutto nel mondo giovanile.

sabato 1 gennaio 2011

Bombe vere e bombe fasulle ... il 2011 inizia all'insegna della violenza

Il nuovo anno inizia all'insegna della stupidità umana che sembra non avere limiti e si manifesta in questo primo giorno del 2011 in tutta la sua violenza fra bombe vere e bombe fasulle. Mentre in Egitto scoppiano le bombe vera in una chiesta cristiana provocando oltre venti morti, in Italia si festeggia l'arrivo del nuovo anno con petardi e colpi di pistola con un bilancio di un morto e 500 feriti di cui 68 bambini. Da una parte l'eterna contrapposizione fra cristiani e mussulmani che poi per assurdo pregano lo stesso Dio, dall'altra persone che per celebrare un momento di festa si lanciano bombe carta e, ultima moda in voga da qualche anno, addirittura si sparano. In questo festival della violenza stabilire chi è il più imbecille, il più stupido o il più criminale è davvero arduo. Ci sarà mai la vera pace in questo mondo nel quale la violenza dell'essere umano la fa da padrone ? Un violenza che si scatena spesso contro la natura e contro il mondo che ci ospita e che noi consideriamo a torto nostra proprietà, ma una violenza anche che ha come obiettivo gli esseri umani stessi nella eterna lotta per avere il predominio gli uni sugli altri in nome a volte di un'ideologia politica a volte di una religione. L'assurdo sta nel fatto che si tratta di ideali o religioni inventati o creati dall'essere umano stesso e per i quali l'uomo è pronto ad uccidere il diverso, dove per diverso si intende chi la pensa diversamente da noi. Ed in questa fiera della stupidità si contraddistinguono anche quelle personalità che per il ruolo che rivestono dovrebbe essere portatrici veramente di messaggi di pace fra gli uomini professando una sola verità: facciamo parte tutti di un'unica specie animale che è ospitata su questo pianeta e che è destinata prima o poi a scomparire e quindi dovremmo cercare di vivere nel modo migliore possibile rispettando prima di tutto la natura e i nostri simili. Oggi per esempio il Papa, una di queste personalità mondiali, invece di professare questo ideale di pace e di rispetto reciproco indipendentemente da razza, ideologia e religione difende prima di tutto i cristiani piuttosto che l'essere umano in generale. Il 2011 quindi inizia seguendo lo stesso cannovaccio dell'anno appena terminato e degli anni percedenti, lasciando prevedere un altro anno di violenza e di dolori in una eterna guerra fra poveri..