martedì 29 settembre 2015

Da Berlusconi a Renzi: il parlamento esautorato






Uno dei tanti punti in comune fra la politica di Berlusconi e quella di Renzi è l'insofferenza alla democrazia ed al parlamento visto appunto come un intralcio all'azione del governo. Entrambi vorrebbero un presidente del consiglio con pieni poteri legislativi ed un parlamento atto solo a ratificare i provvedimenti del governo. L'ex cavaliere provò goffamente a risolvere questo problema facendo approvare una riforma costituzionale che trasformava il capo del governo in un vero e proprio premier con poteri assoluti fino addirittura allo scioglimento delle camere. Una riforma palesemente autoritaria che non superò, per fortuna, le forche caudine del referendum. Renzi sta tentando la stessa strada ma con un percorso più "furbo" con due riforme nelle quali non si parla affatto del governo e del capo del governo ma che di fatto raggiungono lo stesso obiettivo voluto da Berlusconi. La legge elettorale consegnerà il parlamento o meglio la Camera ad un solo partito senza possibilità di voce in capitolo dell'opposizione, la riforma costituzionale cancellerà il senato elettivo e ne restringerà le competenze: le due leggi insieme daranno vita ad un governo che potrà fare il bello ed il cattivo tempo per 5 anni alla faccia della democrazia. L'azione di Renzi è più sottile e per certi versi subdola con il rischio che la maggioranza del paese non si renda conto della strada pericolosa che sarà intrapresa se non si correrà ai ripari con il referendum. Renzi è più risoluto del pregiudicato di Arcore anche nelle strategie di governo che sta mettendo in atto. Berlusconi si limitava ad usare la fiducia per far approvare le sue porcate al parlamento, Renzi oltre alla fiducia utilizza un altro strumento pericoloso: le deleghe in bianco per completare i provvedimenti portati in parlamento. In pratica il capo del governo è  stato sempre in grado in questo anno e mezzo di portare a casa la fiducia non su un provvedimento ma addirittura sulla futura stesura del provvedimento stesso. E' accaduto per la riforma del lavoro, è accaduto sul provvedimento relativo alle intercettazioni telefoniche che imbavaglierà l'informazione nel nostro paese, e addirittura sta accadendo anche per la riforma costituzionale del senato. La riforma infatti prevede che sull'elettività del senato ci sarà una legge che regolamenterà le elezioni (ammesso che queste ci saranno). E che dire poi della fiducia chiesta sulla legge elettorale ? Un legge che sarebbe esclusiva competenza del parlamento, come la riforma costituzionale, ma che il governo ha imposto al parlamento, come sta imponendo la riforma costituzionale con il ricatto di eventuale elezioni, limitandone se non cancellandone le prerogative stabilite dalla costituzione. Insomma come la giri la giri il risultato è sempre lo stesso: Renzi è molto più pericoloso di Berlusconi e lo stesso ex cavaliere se ne è stato buono buono, facendo una finta opposizione da un certo punto in avanti, perché di fatto il governo sotto la guida renziana sta portando a termine quelle riforme e quei provvedimenti falliti dal governo di centrodestra.

venerdì 25 settembre 2015

Facciamo un test: chi governa in questo paese ?






Oggi vanno molto di moda i test, è sufficiente navigare per qualche minuto sulle pagine di Facebook per scoprire che sono in molti a cimentarsi nei test più bizzarri: che animale sei, che canzone ti rappresenta, chi ti porterà a cena e via dicendo. Allora mi adeguo e invito i lettori a rispondere ad un quesito politico dopo aver letto gli ultimi provvedimenti approvati in questa legislatura ed alcuni fatti di questo periodo. In fondo comunque ci sarà la mia risposta.

Approvata un legge che di fatto impedisce ai giornalisti la pubblicazione di intercettazioni presenti in atti pubblici che non abbiano rilevanza penale, ma che possono avere rilevanza politica, giornalistica e di informazione.

Modifica della costituzione per abolire le alezioni del senato e trasformare la camera in una camera di nominati con una maggioranza senza opposizione affidando queste modifiche ad un super inquisito come Verdini.

Minacce verso il presidente del senato per interpretare costituzione e regolamenti a proprio uso e consumo.

Compravendita di senatori dell'opposizione per far passare la riforma del senato con tanto di promesse per futuri posti di governo.

Abolizione dello statuto dei lavoratori e decreto per impedire le assemblee sidacali nel pubblico impiego.

Aumentate le pene per semplici furti e diminuzione delle stesse per frodi fiscali.

Abolizione delle tasse sulla prima casa indiscriminatamente su chiunque indipendentemente dal proprio reddito.

Minacce alle trasmissioni televisive che non esaltano i presunti risultati del governo.

Attacchi violenti al presidente della commissione antimafia Rosy Bindi che si era permessa di affermare che le mafie controllando alcune regioni.

Nomina nel governo di alcuni sottosegretari inquisiti.

Approvata una legge intimidatoria contro i giudici che ora possono essere denunciati dai loro imputati anche durante il processo.

Insulti gratuiti verso due leader della sinistra europea.

Il quesito è il seguente: chi sta governando in questo paese ?. un piccolo aiutino essenziale per arrivare ad individuare l'autore di tutte queste oscenità: nessuno è sceso in piazza per protestare contro questa politica scellerata ed antidemocratica a differenza di quanto accaduto qualche anno fa quando era il centro destra a governare e praticamente tentava di attuare le stesse politiche con le medesime modalità.

 p.s.: non è tutta farina del mio sacco ma ispirata da un editoriale di Marco Travaglio.
 

giovedì 24 settembre 2015

Riforma del senato: ma la minoranza del Pd ci fa o ci è ... ?


Da due giorni ormai si va strombazzando che la minoranza del Pd ha ottenuto la modifica del famigerato articolo 2 della riforma del Senato e che la democrazia è salavguardata in quanto il senato tornerà ad essere elettivo. Ora è vero che in Italia le leggi sono scritte con i piedi e solitamente danno adito ad almeno cinque interpretazioni diverse fra loro e tutte contrastanti, ma sfido chiunque a trovare nell'articolo 2 riveduto e corretto questa elettività dei senatori da parte dei cittadini.
Il comma 3 dell'articolo in questione recita: " I consigli regionali eleggono con metodo proporzionale i senatori tra i propri componenti" .... La modifica al comma 5 che dovrebbe garantire l'elettività da parte dei cittadini recita che il mandato dei senatori coincide con la durata dei consigli regionali che li hanno eletti "in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati regionali in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilte dalla legge"
Ecco sfido a trovare in questo testo che i futuri senatori saranno eletti dai cittadini, ed anche se qualcuno ci leggesse questa eventulità rimane la conclusione del comma 5 che fa riferimento ad una legge tutta da scrivere e che ancora non esiste. Ma quando questa legge sarà scritta come può entrare in coflitto con il comma 3 che stabilisce che siano i consigli regionali a eleggere i senatori ? Insomma un grande pastrocchio o meglio un grande bluff svenduto come una vittoria della minoranza del Pd. Ma ormai questi della famigerata minoranza ci hanno abituato a simili sceneggiate: si urla, si strilla, si minacciano scissioni, si chiamano in causa i principi della sinistra e poi alla fine nella migliore delle ipotesi sono presi per i fondelli dalla faina Renzi per mano della vestale Boschi, oppure chinano il capo e votano a favore di tutto ciò che Renzi gli fa passare sotto il naso, o ancora escono per non votare. Come nell'ultima direzione del Partito Democratico quando Renzi e Boschi sventolavano il voto all'unanimità in favore della riforma e i presunti dissidenti uscivano per non votare come conigli senza offesa per i conigli naturalmente. Ora la riforma passerà sicuramente nonostante la strenua difesa della costituzione che Calderoli, quello del porcellum, sta mettendo in atto (pensate come siamo messi in questo paese appellarci a Calderoli per salvaguardare un pò di democraia) e poi la mano passerà ai cittadini. Se però il paese rimane in queste condizioni agli elettori della riforma del senato importerà meno di niente presi da problemi molto più stringenti che riguardano la sopravvivenza e fra un ano ciritroveremo con qualche riforma o meglio controriforma approvata e con molta democrazia in meno, ma forse a questo paese della democrazia importa ormai .... una mazza.

mercoledì 16 settembre 2015

L'Europa non esiste ... e l'Italia nemmeno


I fatti tragici di questi giorni dimostrano che la tanto amata e odiata Europa di fatto non esiste. Del sogno dei sei paesi che dettero vita nel 1958 all'Unione Europea, oggi, che i paesi sono arrivati a 28, non è rimasto assolutamente niente. L'allargamento, avvenuto principalmente dal 2004 al 2013, ha inglobato paesi che solo nominalmente appartengono all'Europa ma che di fatto non si sentono europei e soprattutto non hanno un'identità europea. Identità che nei fatti è entrata in crisi anche nei paesi storici dell'Unione. Non esiste un sentire comune nè culturale, nè politico e la dimostrazione la si è avuta fino ad ora nell'affrontare il problema dell'immigrazione: chi rifiuta qualsiasi aiuto, chi alza muri e arresta gli immigrati, chi lancia proclami di apertuta delle frontiere per poi chiuderle dopo qualche giorno, chi si prepara a bombardare nonostante le recenti e disastrose esperienze, insomma ognuno procede per proprio conto ed in ordine sparso. Si arriva perfino sia a mettere in discussione la libera circolazione dei cittadini, uno dei pochi risultati positivi dell'Unione europea, sia a ripetere scene che si pensava appartenessero al tragico passato ed alla storia che purtroppo sembra non aver insegnato niente. In Italia poi è come se ci sitrovasse in una piccola Europa in merito a divisioni ed a situazione politica, ammesso che in Italia esista la politica piuttosto che dei politicanti. Anche su problema dell'immigrazione ora ci si trova a dover affrontare l'intransigenza di alcune regioni che si comportano in maniera autonoma come se fossero dei piccoli stati e indipendentemente dalle direttive del governo centrale. Chi non accetta immigrati, chi minaccia di togliere sovvenzioni ad alberghi che ospitano immigrati, chi specula su questa tragedia per propri fini politici ingannando i cittadini. Ma la sensazione di non essere uno stato o una nazione non la si ha solo per come è gestito il problema dell'immigrazione ma anche per tutti gli altri problemi del nostro paese. Si sta tentando di portare a termine una riforma della costituzione, di quella legge cioè che costituisce le fondamenta e le regole di una democrazia, e quindi una riforma che dovrebbe essere condivisa da tutti o quanto meno da una grande maggioranza del parlamento. Non per niente la nostra costituzione prevede che le modifiche costituzionali siano approvate da una maggioranza qualificata e in caso contrario siano sottoposte a referendum. Quello che sta accadendo nel parlamento italiano è invece surreale indipendentemente dall'essere favorevoli o contrari alla riforma che si sta discutendo. Intanto è una riforma nella quale si impegna direttamente il presidente del consiglio e quindi già la partenza è sbagliata e al di fuori della costituzione stessa. Questa è materia del parlamento e legare addirittura la sopravvivenza del governo all'approvazione o meno di questa riforma è al limite se non proprio al di fuori della costituzione e delle prerogative del governo. Il testo è già stato approvato dal Senato e dalla Camera dove ci sono state alcune modifiche per cui deve tornare in Senato dove se approvato andrà in seconda lettura sia a Camera che Senato altrimenti dovrà prima fare un altro passaggio alla Camera. Ora ma solo ora alcuni si sono resi conto di quel famigerato articolo 2 che non prevede l'elezione diretta dei Senatori ma la loro nomina, quindi chi ha già votato a favore ora intende votare contro. Non solo c'è chi invece veste i panni del ricatto e dichiara che voterà a favore se e solo se si provvederà alla modifica delle legge elettorale, legge già votata e approvata dal parlamento. Qualcuno invece propone come baratto in cambio del suo voto favorevole con il voto per non dare l'autorizzazione a procedere in un processo a sui carico (Calderoli). Insomma uno spettacolo indegno di un paese democratico sia da parte del governo che pone il ricatto di andare alle elezioni (come se fosse prerogativa del governo decidere in merito), sia da parte di chi contrasta questa riforma dopo averla approvata. Se non si trova una strada comune di discussione civile e corretta nemmeno su una riforma della carta costituzionale, difficile pensare che in questo paese esista una vera e propria democrazia ed una politica al servizio del cittadino.

mercoledì 9 settembre 2015

Casamonica: l'ipocrisia del giorno dopo



Che questo sia diventato il paese di coloro che non sanno o che sanno a posteriori è ormai un fatto acclarato, da Scajola in poi gli episodi di politici che "subiscono" fatti a loro insaputa si sono ripetuti con sempre più frequenza. Ultimamente il fronte si è allargato ed ormai sembra che il virus del "io non sapevo" colpisca frange della società sempre più estese. L'episodio dei funerali della famiglia Casamonica alcune settimane fa a Roma ha messo a nudo questa triste realtà. Nessuno sapeva niente mentre in realtà tutti sapevano a partire dalla polizia, dai vigili urbani e quindi dallo stesso comune di Roma, orfano del proprio sindaco che si stava sollazzando ai Caraibi. La vicenda dei Casamonica però non si è conclusa con il funerale ed ieri sera è andato in scena un ulteriore episodio gestito e organizzato dalla televisione pubblica per mano del titolare della "terza camera" della repubblica italiana: la trasmissione Porta a Porta con il suo padrone Bruno Vespa. Il giornalista, o presunto tale, non è nuovo a queste "zingarate": da lui passano indistintamente capi di governo, ministri, semplici politici, personaggi dello spettacolo, pregiudicati, condannati e via dicendo in un torubillon frenetico fra plastici e ricostruzioni di delitti e processi. Ieri sera, come annunciato nel palinsesto Rai e negli spot prima della trasmissione stessa, è andata in onda la solita messa in scena con Vespa che ospitava sulle sue poltrone due rappresentanti della famiglia Casamonica. E oggi, il giorno dopo della trasmissione, come in occasione del funerale, tutti scandalizzati: giornalisti, politici, vertici rai e chi più ne ha più ne metta. Ma questa gente non si poteva scandalizzare ieri sera ed impedire quella trasmissione ? No ieri sera no .... anzi oggi qualcuno scrive che stasera Bruno Vespa farà una trasmissione riparatrice invitando tale Alfonso Sabella, assessore alla legalità del Comune di Roma. E questo assessore alla legalità andrà a sedersi sulla stessa poltrona dove hanno poggiato le chiappe i Casamonica ... ??? Come direbbe Totò ... "Ma mi faccia il piacere .. ". P.s.: tanto per informazione ieri sera la trasmissione di Vespa ha avuto un ottimo indice di ascolto ... il 15% di share ... a dimostrazione che in questo paese la legalità rimarrà una chimera ... d'altra parte questo è il paese dove un condannato in primo grado è stato eletto presidente di regione nonostante una legge lo proibisse.

Chi fa e chi chiacchiera ...


Il parallelo è sicuramente forzato ma sicuramente il presidente del consiglio dovrebbe prendere qualche spunto da questo Papa che sta mettendo in atto forse la più grande trasformazione della chiesa cattolica. E lo fa in maniera semplice e decisa: prendendo decisioni ed stabilendo nuove regole come nel caso dell'abolizione di fatto della Sacra Rota. L'altro invece, Matteo Renzi capo del governo, agisce in maniera diametralmente opposta lanciando grandi annunci mediatici prima ancora di metterli in atto per poi in alcuni casi tornare indietro o nella migliore ipotesi scatenare mesi e mei di discussioni che portano allo sfinimento politico. Sono diversi annunci e promesse disattese, dai famosi "Mai al governo senza elezioni" o "Letta stai sereno" prima di arrivare a palazzo Chigi, fino all'ultimo passo indietro sulle pensioni dopo vari tira e molla, riforma si riforma no per correggere la famigerata riforma della Fornero. Naturalmente la politica e il governo del paese sono una cosa diversa dalla guida della Chiesa Cattolica, ma se il Matteo prendesse qualche spunto dall'azione di Papa Francesco forse non gli farebbe male. Certo il Papa, una volta eletto a quella carica, non ha bisogno di mantenere alta la popolarità andando in cerca di voti, lui rimane lì dove si è insediato per il resto della sua vita, il capo del governo deve pensare anche al proprio futuro andandosi a cercare i voti per le prossime elezioni. Ma siamo certi che gli annunci strombazzati siano una buona strategia politica per il consenso ? Personalmente non credo, preferirei le azioni concrete fatte per il bene del paese e non per la ricerca del voto, ma questa è la strada intrapresa dalla politica italiana ormai da diversi anni: l'azione politica sia della maggioranza che dell'opposizione, qalunque sia il colore politico dell'una e dell'altra, segue un'unico obiettivo quello cioè di farsi trovare pronti per le prossime elezioni che in Italia sono sempre dietro l'angolo. Ecco perchè l'unico cambiamento della seconda repubblica è stato quello di perdere gli statisti ed essere invasi da politicanti di bassa lega.

martedì 8 settembre 2015

Fra bestie e vermi la vincono i pesci ... quelli che nessuno sa quali prendere


In Italia ci si scanna sulla pelle di chi soffre e fugge dalle guerre, in Europa si litiga su come accogliere i disperati che fuggono dai paesi in guerra, di fatto nessuno si agisce sull'onda dell'emotività ma senza ragionare seriamente per mettere a punto un reale progetto per affrontare e tentare di risolvere il problema. Il tutto a dimostrazione che l'Europa ancora non esiste e nel momento in cui si deve affrontare un problema serio e complesso come quello dell'immigrazione, ognuno va per conto proprio. In Italia si litiga e ci si offende rendendo il dibattito politico una specie di gazzarra senza fine, in Europa chi accetta di prenderne un pò, chi non ne vuole dimenticandosi la propria storia, chi cambia rotta repentinamente forse creando falso aspettative, chi poi programma di intervenire militarmente dimostrando memoria cortissima e dimenticando che cosa è accaduto in Libia. Insomma la storia recente dell'europa, che ha causato tanti disastri, alla fine non ha insegnato niente di niente a nessuno. L'accoglienza nel momento dell'emergenza va benissimo ed onore alla Merkel che ha aperto le frontiere per aiutare chi fugge dalla guerra, il fenomeno però ormai non è più un'emergenza ma è diventato quasi endemico ed oltre alla terapia d'urto dell'accoglienza è indispensabile e necessaria una politica comune per attaccare alla radice le cause del fenomeno. Un intervento difficile per vari motivi, il primo dei quali sta nel fatto che gli avvenimenti di questi mesi non sono altro che il frutto di una politica dell'occidente basata sullo sfruttamento per garantire il proprio benessere. Si vedrà nei prossimi vertici europei se sarà presa qualche decisione importante anche se al momento le dichiarazioni e le prese di posizione dei vari paesi non fanno presagire niente di buono, nel frattempo però gli assassini dell'Isis procedono nella loro opera di distruzione sia di vite umane sia della storia stessa di un territorio dove la civiltà di fatto è nata. Il futuro non è per niente roseo a meno di qualche colpo di coda dell'ultimo momento che al momento non si può prevedere.

mercoledì 2 settembre 2015

La stagione dei funerali


La politica italiana, per mezzo dei suoi rappresentanti, non finisce mai di stupire per gesti e dichiarazioni da cui traspare cattivo gusto e inadeguatezza a ricoprire cariche di importanza strategica. Sono trascorsi pochi giorni dalla messa in scena mafiosa del funerale Casamonica a Roma che Renzi annuncia il suo di funerali quasi a voler confermare quella collusione fra stato e mafia da sempre incontrivertibile nei fatti anche se poi mai sfociata nelle aule dei tribunali. Ed ecco allora che il presidente del consiglio per pubblicizzare il prossimo taglio delle tasse sulla casa promesso (promessa che non ha niente di originale e di nuovo) invoca il 16 dicembre 2016 come il giorno nel quale si celebreranno i .... funerali .... delle tasse suddette. Il 16 dicembre infatti è la scadenza per il pagamento della seconda rata di Imu, Tasi, Tari e via dicendo. Come sarà celebrato questo funerale ancora non è dato sapere ai cittadini. Ci saranno carrozze ed elicotteri o semplici pezzi di carta sui quali saranno scritti i decreti del governo con inchiostro indelebile ? Oltre alla carota ci sarà anche un bastone ben oliato che senza avvedersene si introdurra nei di dietro degli onesti cittadini ? Insomma Matteo non vuole certo essere da meno dei Casamonica altrimenti per questo taglio tanto atteso ma che rimane una chimera, non sarebbe ricorso alla metafora del funerale a conferma che lo stato è vicino alla mafia più di quanto si possa immaginare. Intanto il funerale Casamonica c'è stato, quello delle tasse sulla casa si vedrà. Al momento non sembra altro che un annuncio di stampo berlusconiano (talis pater talis filia tanto per intenderci) in quanto, anche in questo caso, oltre all'annuncio non si dice niente sulle coperture per concretizzare questa manovra fatta sulla pelle dei comuni. Ma certo l'annuncio è di quelli ad effetto .... diverso sarebbe stato dire ... "Stiamo studiando sul come tagliare le tasse sulla casa" ... un'affermazione che avrebbe lasciato il tempo che trova ma che sarebbe stata più realistica. Dire che il 16 dicembre sarà l'ultima volta che saranno pagate queste tasse è molto più ad effetto .... ma anche più rischiosa. Staremo a vedere. Per ora abbiamo un funerale ormai messo nel cassetto ed uno di incerto svolgimento.