lunedì 1 ottobre 2012

Contro il Monti-bis tutti a chi la spara più grossa


La sparata di Monti che si dice disponibile, qualora sia richiamato, per un nuovo mandato come presidente del consiglio, ha gettato nella confusione totale il già molto confuso mondo politico italiano. Da quando è uscita la notizia venerdì scorso tutti i leader politici, sia quelli vecchi che quelli che aspirano a tanto, si sono lasciati andare a voli pindarici sull'eventualità di un altro governo Monti dopo le elezioni del 2013, creando come al solito confusione e sconforto. Dichiarazioni che lasciano trasparire come al solito una completa ignoranza soprattutto per quanto ri guarda la nostra Costituzione. Intanto c'e' da fare una premessa: ogni dichiarazione, ogni proposta, qualsiasi riflessione lascia il momento che trova fino a quando non si saprà con quale legge elettorale si andrà a votare. Comunque, qualunque sia la legge elettorale, questa stabilirà le regole delle elezioni e non potà mai cambiare la costituzione per cui è chiaro che il presidente del consiglio non sarà eletto con le elezioni, come non è mai avvenuto nella storia della repubblica italiana, ma sarà il presidente della Repubblica a nominarlo e il parlamento a dare la fiducia. Da questo piccolo particolare, che piccolo non è, scaturisce che tutti coloro che sostengono che prima di ogni altra cosa Mario Monti si deve candidare alle prossime elezioni come presidente del consiglio, non fanno altro che dire una emerita fregnaccia. Monti non ha bisogno di candidarsi anche perchè il professore è senatore a vita e quindi è l'unico, insieme agli altri senatori a vita, ad essere sicuro di far parte del futuro parlamento. La fregnaccia sta sulla bocca di Alfano, di Bersani  ed in genere di tutti coloro che non sono favorevoli ad un nuovo governo presieduto da Mario Monti, che invece di fare delle proposte alternative credibili, si limitano a ripetere questa specie di mantra: Monti si deve candidare. Poi ci sono i favorevoli, rappresentati da Casini, da Fini affiancati da colui che per questi mesi ha manovrato per mettersi in politica anche lui, Luca di Montezemolo. Questi non sostengono che Mario si deve candidare ma sponsorizzano fortmente un nuovo governo Monti, che però, senza sapere con quale legge elettorale si andarà a votare, è una sponsorizzazione che per il momento lascia il tempo che trova. Gli attuali contrari (Idv e Lega) al governo dei tecnici continuano a rimanerlo senza se e senza ma, però anche loro non fanno niente per venire allo scoperto e fare proposte concrete e convincenti su un possibile governo alternativo. Qualche proposta esce più o meno da tutti, ma si tratta di proposte che girano intorno ai problemi reali, quei che potrebbereo far pesare la bilancia da una parte o dall'altra se qualcuno proponesse un programma serio e attuabile per risolverli: il problema della pressione fiscale, di un eventuale allentamento della pressione stessa ma soprattutto di come rendere possibile una tale manovra che per forza richiederebbe recepire risorse altrove; il problema del lavoro e della disoccupazione aggravati dalla riforma scellerata della Fornero. Insomma per il momento il caos regna sovrano a tutto vantaggio del'astensionismo o di grillo.

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