martedì 23 ottobre 2012

L'Italia dei disastri meravigliosi


E' vero l'Italia è il paese delle meraviglie, che poi queste meraviglie siano disastri, corruzione, disastri ambientali, giornalisti delinquenti, politici ladri, comici che si fingono politici, politici che si fingono alternativi e nuovi, partiti che si camuffano per sfuggire alle ire popolari, poco ha importanza .... sempre meraviglie sono e siamo veramente imbattibili. Se ci fosse una classifica dei paesi più meravigliosi nei loro disastri, l'Italia sarebbe la prima dell'Universo. Scorriamo i titoli dei giornali o i titoli di testa dei telegiornali.
Terremoto dell'Aquila.Tutto il mondo scientifico si meraviglia e critica fortemente la sentenza della giustizia italiana che condanna a 6 anni di reclusione i componenti della commissione grandi rischi che nel marzo 2009 scrissero che a L'Aquila non c'era rischio di un terremoto imminente e tranquillizzavano la popolazione. Dopo pochi giorni 309 morti per una violenta scossa di terremoto. La domanda sorge spontanea: se i terremoti non sono prevedibili come ci è stato detto in tutte le salse e come tutto il mondo scientifico internazionale sostiene, perchè rassicurare una popolazione nell'affermare che non ci sarebbero stati rischi ? Non sarebbe stato meglio dire ... non sappiamo cosa dirvi, un terremoto ci può essere cosi' come non ci può essere, fate voi. Ma questa è la classica prassi dello scaricabarile della politica nel quale gli scienziati sono miseramente cascati. I politici chiedono aiuto agli scienziati sapendo due cose: che L'Aquila pur essendo in territorio sismico è completamente a rischio, che gli scienziati non potranno mai dire che ci sarà un terremoto e quindi rassicureranno la popolazione. Loro, i politici, ne escono puliti. Gli scienziati questa volta cascono nel tranello ed eccoli condannati, ma tranquilli dati lo scalpore suscitato dalla sentenza, non andranno mai in galera.
Giornalisti delinquenti. Altra sentenza discussa e critica è quella che ha condannato il giornalista Sallusti a 14 mesi di galera per aver pubblicato una notizia falsa accusando un magistrato di aver emesso un'ordinanza per far abortire una minorenne. La notizia, benchè completamente falsa, non è stata mai smentita dal giornale che l'ha pubblicata, Libero, ed oggi ci si meraviglia se un tribunale, applicando la legge, condanna Sallusti e la condanna va avanti fino all'ultimo grado di giudizio. Ora la politica sta tentando di salvare il giornalista, ma quante leggi ingiuste provocano sentenze ingiuste per cittadini normali che le subiscono senza che nessuno alzi un dito ? Se Sallusti va in galera non sarà un grosso problema anzi il giornalismo italiano ne trarrà giovamento.
Corruzione dei politici. Nel frattempo arriva un altro caso di corruzione a carico di un politico, l'ex ministro Scajola, che questa volta è impelagato addirittura nel traffico di armi. Ma si sa Scajola ha difficoltà patologiche di memoria, aveva una casa davanti al Colosseo e non sapeva chi l'aveva pagata. Ora dice di aver agito sempre in maniera legale, ma probabilmente dimentica quale sia la legge. Qui però bisogna criticare i giudici, come si fa a pensare che un tipo che non sa chi gli abbia acquistato la casa, sia implicato in un caso di corruzione internazionale per la vendita di armi. Su interdiamo quest'uomo e togliamolo definitivamente dalla politica, ormai sono almeno 10 anni che gira da una poltrona ad un'altra e di casini ne ha fatti abbastanza.
Cattiveria ministeriale. Che dire poi di un ministro, anzi di una ministra, quella del lavoro la famosa Fornero che si presentò in lacrime alla prima conferenza stampa del governo tecnico, che dimostra tutta la sua cattiveria nei confronti del mondo del lavoro ed in particolare dei giovani. Prima bastona i pensionati, poi se la prende con i lavoratori dell'industria cancellando l'art. 18, il più rappresentativo dello statuto dei lavoratori, poi vuole introdurre l'istituo del licenziamento anche nel pubblico impiego, infine se la prende con i giovani "schizzinosi" che, ricordiamolo, hanno un tasso di disoccupazione del 33%. Senza contare poi che i suoi giovani, i figli, sono ben sistemati grazie proprio alla professora. Dopo aver messo in ginocchio migliaia di famiglie non ha nemmeno il rispetto di stare zitta, ma succede solo in Italia.
Il nuovo che avanza. Nel frattempo arriva il nuovo che dovrebbe dare il ricambio a questa classe politica ormai alla frutta. Il nuovo rappresentato da due emuli di Berlusconi, uno che si ispira lla parte comica del cavaliere, Beppe Grillo, l'altro che si ispira al suo stile esteriore, Matteo Renzi. Il primo che dice le stesse baggianate di Silvio ed alla stessa maniera con urla, schiamazzi ed offese, l'altro che espone il vuoto politico e di idee in maniera pacata, ma subdola ed ipocrita. Se perchè mentre Grillo almeno ha dato vita ad un nuovo movimento, Renzi fa la faccia pulita da sinistra ma in realtà è un infiltrato che intende sventrare il già debole Partito Democratico. Entrambi sono seguite da masse di popolo ormai lobotomizzato da venti anni di berlusconismo e incapace di rendersi conto del vuoto delle loro parole.
Partiti travestiti. Il primo appuntamento elettorale dopo la caduta del governo di centro-destra e dopo gli scandali a ripetizione, è quello delle elezioni regionali siciliane. Ma attenzione se andate a spulciare le liste elettorali dei partiti che si affrontano il 27 ottobre priossimo, non troverete nemmeno un simbolo dei partiti attualmente in parlamento. L'unico simbolo conosciuto è quello del movimento a 5 stelle, per il resto tutte formazioni sconosciute. Se volete togliervi la curiosità consultate il manifesto elettorale delle elezioni siciliane e vedrete che bello. Questa mossa può avere due risvolti. Il primo disorientare l'elettore che stufo di Pd, Pdl, Lega, Udc e Idv va in cabina elettorale convinto di non dare il voto a questi partiti e non ne trova nemmeno uno e potrebbe votare chiunque senza sapere chi vota. Il secondo potrebbe essere quello di avvantaggiare il Movimento a 5 stelle, l'unico riconosciobile del panorama nazionale. Staremo a vedere.

Domanda finale: siamo in un paese normale ?

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