lunedì 30 aprile 2012

Da Italialand a Disneyland ..


Il governo di centro destra, troppo occupato a risolvere i problemi del suo capo da una parte e dalle manifestazioni carnevalesche della Lega da un'altra, non è stato in grado di governare la crisi. In qualsiasi paese non solo europeo ma del pianeta intero, nel quale vigesse un sistema bipolare, il partito che sta all'opposizione non aspetterebbe occasione migliore per andare alle elezioni e arrivare al potere, ma non in Italia. Nel nostro paese l'opposizione cede le armi si arrende e, per il bene del paese, consente che al governo salga un manipolo di professori o tecnici come li vogliamo chiamare, il cui mestiere è di tutt'altra natura. Si pensa che in un momento come questo, dopo anni di contrapposizioni violente fra maggioranza ed opposizione, un governo super partes possa portare il paese fuori dalla crisi. In tutta europa nessuno capisce ma i provvedimenti del governo sono in linea con quello che chiede il sistema economico finanziario delle banche e quindi Monti e la sua banda iniziano il loro lavoro. Il governo mostra subito la sua efficienza varando in pochi giorni la riforma delle pensione, mettendo sul lastrico qualche decina di migliaia di persone, reintroducendo tasse come l'Imu che costringeranno probabilmente diversi poveri diavoli a vendere la propria casa, portando al suicidio decine di imprenditori impossibilitati nel mantenere in vita la propria azienda. Poi l'azione di governo si arena su un aspetto fondamentale: quello del contenimento delle spese della pubblica amministrazione. Incredibile come, con una velocità impressionante, si sia preoccupato di aumentare i propri incassi ma allo stesso tempo mostri un'incapacità infinita nel mettere a regime le proprie spese. Ed ecco che dopo sei mesi di tentennamenti anche il governo tecnico alza bandiera bianca e si affida .... da una parte ad un super tecnico e dall'altra torna sui propri passi per mettersi nelle mani di un politico di vecchia data. Spuntano quindi i nomi di Enrico Bondi, che rivestirà i panni del tutore del ministro della funzione pubblica, Dumbo Giardi, e quello del politico resuscitato Giuliano Amato che, va detto per onor di cronaca, offrirà la sua opera a titolo gratuito ..... si qualche comunista farà notare che prende  circa 40.000 euro di pensione al mese ... ma la pensione è un diritto acquisito per la sua dedizione allo stato. Insomma i tecnici, i professori mentre sono molto bravi a spillarci soldi dalle tasche non sono altrettanto bravi ad evitare di spenderli inopinatamente (qualcuno di questi è anche professore di economia ... ma è un dettaglio) ed allora si ricorre ad un altro tecnico e si ritorna ad un politica. Il cerchio si chiude ... ma in mezzo senza mutande ci sono gli italiani. Siamo su scherzi a parte ? ... No semplicemente in Italia

Uno sparacazzate già lo abbiamo sperimentato


Il parallelo fra il Grillo Parlante di questi giorni e quello che scese in campo 18 anni fa è quasi d'obbligo e scontato. Il dittatore di Arcore vinse le sue prime elezioni grazie a due fattori: una potenza di fuoco mediatica senza precedenti e che nessun politico aveva mai avuto a propria disposizione, una forte capacità di sparare fandonie tanto da renderle credibili togliendo al cittadino una propria capacità di analisi. La prima campagna elettorale di Berlusconi si svolse a suon di slogan alcuni dei quali memorabili: un milione di posti di lavoro, abbattimento delle tasse, pensione minima ad un milione di lira per tutti. Slogan conditi dallo spauracchio dell'avanzare di un fantomatico regime comunista proprio quando ormai il comunismo era caduto in tutta l'europa dell'est. Slogan sventolati ed urlati con la capacità comunicativa indiscutibile dell'uomo di spettacolo ma che mancavano del necessario supporto per costituire un vero e proprio programma di governo: il progetto e la strada da seguire per raggiungere quelli obiettivi allettanti. Chi avrebbe detto di no a lavoro, meno tasse, piu' soldi ai pensionati ? Solo un folle. Ma il paese si è fatto irretire da questi specchietti senza chiedere e pretendere da chi faceva queste promesse di illustrare le modalità atrtaverso le quali avrebbe raggiunto tali obiettivi. Ed infatti gli obiettivi non furono raggiunti ne' con il primo governo di centro destra, ne' con il secondo ne' tantomeno con il terzo. Quell'uomo aveva un solo vero e reale obiettivo: quello di tenersi lontano dai processi e dalla galera. Oggi sta avvenendo un po' la stessa cosa. Sulla spinta della disaffezione del paese per la politica ma soprattutto per i partiti attuali presenti in parlamento, un altro uomo sta avendo un credito crescente. Ma anche questo uomo è un uomo di spettacolo, un comico, che sa comunicare e che, come il suo predecessore di 17 anni fa, strilla, lancia anatemi, propone progetti anche condivisibile, tenendosi però a debita distanza da esporre come intenderebbe mettere in pratica le sue idee. Anche il comico genovese, come l'imprenditore milanese, ha manie di grandezza ed antidemcoratiche: Berlusconi mise in piedi un partito che dipendeva esclusivamente da lui e dai suoi voleri, così come ha fatto Grillo che oggi proibisce ai candidati alle amministrative del movimento 5 stelle di presentarsi in trasmissioni televisive pena l'espulsione del movimento. Ieri poi il Grillo parlante ha superato se stesso dichiarando che la mafia non ha mai strangolato le proprie vittime come sta facendo l'attuale crisi. Una affermazione grave e pericolosa che tende a dare una veste di umanità alla mafia e che manca di rispetto a tutte quelle persone che hanno perso la vita per combattere la mafia. E' vero la crisi attuale sta provocando molte vittime ma non per questo dobbiamo consegnare il paese a personaggi come questo comico che non faranno certo niente per fermare queste morti. Siamo seri una volta tanto in questo paese. Abbiamo consegnato per ventanni i destini dell'Italia ad uomini cornuti tinti di verde guidati da un pluripregiudicato, spero che si eviti di passare la mano ad un comico esaltato che si mette a sparare sentenze solo per aumentari gli incassi dei propri spettacoli.

La memoria corta del cittadino giustamente incazzato


Gli strali dei cittadini italiani oggi sono tutti rivolti contro il governo Monti come se si trattasse dell'unico e solo responsabile dei provvedimenti che il governo sta attuando e che stanno mettendo in ginocchio il paese. Ma si sa gli italiani hanno la memoria corta ed anche in questo periodo di crisi non si smentiscono assegnando colpe a chi sicuramente ne ha molto meno di tanti altri. Intanto iniziamo col dire che il governo Monti è totalmente legittimo e non c'è stata nessuna sospensione della democrazia, che invece come vedremo ci sarà a partire dal prossimo anno e non certo per mano di Monti. La nostra Costituzione e la nostra legge elettorale infatti non prevedono l'elezione diretta del presidente del consiglio da parte dei cittadini, ma questi sono chiamati esclusivamente a mandare in parlamento i propri rappresentanti mentre il capo del governo, nominato dal Presidente della Repubblica, forma l'esecutivo che poi deve ottenere la fiducia in parlamento. Monti ha ottenuto la fiducia di Camera e Senato dopo aver ricevuto l'incarico da Giorgio Napolitano. Dal punto di vista della costituzione tutto è avvenuto secondo le regole. Lo scandalo caso mai è che certi partiti, in paricolare il trio Pdl-Udc-Pd, dopo essersi presentati alle elezioni su posizione contrapposte, si sono coalizzati per appoggiare e dare la fiducia a questo governo di tecnici. In paricolare fra i tre prima nominato, il Partito Democratico è quello più scandaloso in quanto si ritrova ad approvare provvedimenti in contrasto con il proprio programma elettorale e soprattutto ha rinunciato ad andare alle elezioni e vincerle come sarebbe accaduto in qualsiasi paese normale. Quindi se Monti sta governando il paese non è certo per un colpo di stato o per quale meccanismo strano inventato dal Presidente della Repubblica, ma bensì perchè alcuni partiti hanno rinnegato il loro mandato elettorale. Anche per quanto riguarda i provvedimenti che il governo ha preso da dicembre ad oggi, tutte le proteste si sono convogliate verso Monti ed i suoi ministri, dimenticando il percorso del paese dal 2008 ad oggi. Il governo Berlusconi fino al luglio 2011 ha per tre anni negato la crisi, ha varato finanziarie ridicole, occupandosi soprattutto di mettere a tacere gli innumerevoli scandali nei quali il capo del governo è stato di volta in volta coinvolto. Ha luglio, il governo di centro destra, messo alle strette dalla Bce ha causa dei conti disastrosi del bilancio statale, ha varato due manovre prendendo provvedimenti che fra l'altro per diversi aspetti sono stati annullati dall'attuale governo. Manovre che si sono rivelate inefficaci tanto che Berlusconi prima di dimettersi ha dovuto portare in europa un compitino: un programma di interventi da realizzare in pochi mesi. Vale la pena allora ricordare che ciò che sta facendo il governo Monti non è altro che l'attuazione del pacchetto di provvedimenti promesso dal governo Berlusconi-Bossi all'europa. Riforma delle pensioni, inasprimento delle tasse (ICI compresa), riforma del lavoro ma soprattutto pareggio di bilancio in costituzione dal 2013 facevano parte del compitino svolto da Berlsuconi e Tremonti e successivamente approvato dalla Bce con un  voto di 7-. Quindi gli strali del cittadino italiano ora sono male indirizzati e il cittadino stesso dovrebbe ricordarsene quando il prossimo anno si andrà alla elezioni. Lega e Pdl sono i veri responsabili del disastro e del progetto capestro presentato all'europa, Udc e soprattutto Pd sono corresponsabili per non aver avuto il coraggio di andare alle elezioni, conquistare il governo del paese e quindi provare a mettere in atto una politica meno disastrosa per il ceto medio-basso. Un'ultima considerazione relativa alla sospensione della democrazia. Il vero colpo alla democrazia nel nostro paese è l'inserimento in costituzione del pareggio di bilancio a partire dal 2013. Questo provvedimento, di cui si parla molto poco, sarà il vero capestro per i prossimi anni per lo stato, in quanto lo stato stesso non avrà più nessun potere decisionale su come strutturare il proprio bilancio che dovrà per forza chiudere l'anno in pareggio. E' chiaro che questo è un colpo alla democrazia anche per stati virtuosi, pensiamo che cosa possa rappresentare per un paese come l'Italia dove da decenni nessun governo di qualsiasi colore è mai riuscito a contenere il debito pubblico. Di sicuro a partire dal prossimo anno i tagli e le tasse saranno ancora piu' pesanti e maggiormente indiscriminati per ottenere un obiettivo tipico di un'azienda privata, ma uno stato democratico non è un'azienda e certe spese come le spese sociali non possono essere trattate come una spesa qualsiasi e quindi entrare a far parte di un semplice conto della spesa. Ma qualsiasi governo si ritroverà a guidare il paese avrà questo cappio al collo da rispettare e quindi la propria politica sarà fortemente condizionata dal vincolo del pareggio di bilancio.

martedì 24 aprile 2012

Ci vorrebbe una nuova liberazione ....

Domani è il 25 aprile festa della liberazione, ma dopo 67 anni il paese è di nuovo ostaggio di un nuovo regime, forse meno rozzo del regime fascista, ma sicuramente più subdolo, più spregiudicato e altrettanto disumano di quello che fu il fascismo in Italia. Il paese ha rischiato negli ultimi anni di perdere quasi tutte le libertà democratiche, conquistate a fatica e con il sacrificio di molte vite umane, grazie ad un governo nel quale sono tornati al poter i vecchi fascisti accompagnati dai fascisti nuovi, quelli di colore verde. Ora che questo pericolo sembra scongiurato l'Italia è oppressa da una parte dalla crisi economica e dal potere delle banche e delle lobbies finanziarie, dall'altra invece da un sistema politico, rappresentato dai partiti che hanno miseramente fallito la loro missione, altamente in crisi, lontano dai bisogni dei cittadini e tutto teso al mantenimento e rafforzamento dei propri privilegi. Potere economico, banche, governo tecnico e partiti stanno strangolando la maggioranza del paese, quella del ceto medio-basso, formata da lavoratori dipendente e pensionati, gente onesta che da sola contribuisce a mantenere uno stato che sta smontando per pezzo lo stato sociale. Sono questi cittadini che in prevalenza stannmo donando il proprio sangue per mantenere in piedi i conti dello stato, mentre grandi patrimoni, banche, grande finanza e politica gioca sulla pelle di questa gente. Sono questi cittadini che stanno contraendo paurosamente i propri consumi aggravando ulteriormente una crisi profonda che ormai dall'inizio dell'anno ha causato un numero impressionante di suicidi fra quei piccoli imprenditori onesti che hanno visto andare in malora le proprie aziende. Insomma ancora una volta la democrazia ha ceduto il passo al regime, questa volta di stampo economico finanziario ed ecco perchè sarebbe necessaria una nuova rivoluzione ed una nuova liberazione. Purtroppo a differenza del 1945 il popolo sta cedendo le armi, arrendendosi senza nemmeno utilizzare l'unico strumento democratico attraverso il quale potrebbe davvero dare vita ad un radicale cambiamento e ad una vera e propria rivoluzione: il voto. Fra meno di un anno ci saranno le elezioni politiche e quella sarebbe veramente l'occasione per liberarci definitivamente di questo sistema politico marcio, corrotto e fine a se stesso. Purtroppo però la maggioranza dei cittadini sta abdicando pensando all'astensione, ad una scheda bianca, ad un voto nullo, ad un non voto, tutti sistemi che porteranno ad una certezza: il mantenimento in vita di tutti gli attuali partiti e la consegna ancora una volta del paese a chi ha portato alla rovina il paese stesso. Le scuse per l'astensione sono molte, dalla mancanza di fiducia, alla non rappresentatività dei partiti, alla notizie false che circolano in rete secondo le quali adottando una certa procedura il premio di maggioranza non sarà assegnato. Tutte manifestazioni di protesta che gli stessi partiti incentivano perchè questo darà loro certezza di mantenere le proprie posizioni. Probabilmente l'attuale legge elettorale non sarà cambiata, e va ricordato che questa legge elettorale pervede il premio di maggioranza calcolato solo sui voti validi e non con altri meccanismi strani, ma anche con questa legge si può cambiare qualcosa. In che modo ? Intanto andando tutti a votare, poi dando il proprio voto a qualche partito o formazione politica che attualmente non si trova in parlamento e questo sarebbe già sufficiente a cambiare le carte in tavola dei vari Alfano, Berlusconi, Casini, Bersani che stanno attrezzandosi per rimanere in sella. Certo è probabile che molti cittadini fra queste nuove formazioni non trovino niente che li rappresenti adeguatamente, ma perchè con i partiti attuali in parlamento gli stessi cittadini si sentono rappresentati ? E allora non andando a votare niente cambierà, votando almeno una speranza di cambiare c'è. Rimane poi il principio democratico che rifiutarsi di esercitare il proprio diritto di voto è sicuramente un atto incivile nei confronti di quelle persone che hanno sacrificato la propria vita per raggiungere la democrazia oltre che una delega in bianco e lasciare la decisione anche del nostro destino ad altri. Viva il 25 aprile, viva la liberazione, viva la democrazia.

sabato 21 aprile 2012

Nonostante tutto .. non cambierà niente ...



C'e' un gran fermento nel paese da parte di ogni componente della vita sociale e politica. Un fermento scatenato dagli ultimi innumerevoli scandali relativi ai soldi dei rimborsi elettorali utlizzati in maniera più o meno scellerata da parte dei partiti politici. Il fermento parte dal governo che, essendo un governo non formato da politici e quindi non legato dal mantenere o rafforzare un consenso popolare, emana provvedimenti uno dietro l'altro che forse potranno anche portarci fuori dalla crisi ma ad un prezzo che non sarà sostenebile da parte dei ceti medio basso. Un governo che non si preoccupa del walfare ma che ha come obiettivo solo la messa in sicurezza dei conti oltre al famigerato pareggio di bilancio del 2013 come se lo stato fosse un'azienda che deve produrre profitti, e così i provvedimenti emanati hanno il solo obiettivo di racimolare soldi dove è possibile trovarli con pochi sforzi: lavoratori dipendenti, pensionati e proprietà come le case. Poi c'è il fermento dei partiti politici che in vista delle elezioni amministrative del prossime mese ma ancora più importanti delle elezioni politiche del 2013, hanno dato inizio alle grandi manovre facendo molto fumo ma poco arrosto. promettono cambiamenti epocali ma che alla fine si ridurranno alla presentazione di nuovi simboli, nuove denominazioni ma facce vecchie. E così Berlusconi ed Alfano si apprestano ad invadere i social network in una sorta di predellino virtuale dal quale annunciare la nuova rivoluzione, insomma dopo aver usato le televisioni ora il superindagato si appresta nel tentativo del lavaggio del cervello dei cybernauti. La faccia nuova, se così la vogliamo chiamare, dovrebbe essere nientepopodimeno che Montezemolo che dopo essere sbarcato nel business dei treni ad alta velocità arriverà anche a mettere le mani sulla politica. Altro partito in fermento è l'Udc di Casini che promette di dare vita ad un partitone raccogliendo pezzi e cocci dalle altre formazioni. Insomma il vecchio che avanza. Infine c'è la terza componente della vita sociale del paese, quella che davvero potrebbe cambiare le cose in Italia, il fermento dei cittadini. Tutti sono scandalizzati dalla situazione politica e dagli scandali che hanno coinvolto i partiti, parlando al bar, per la strada o frequentando facebook o twitter, tutti ce l'hanno con tutti e se questo malcontento davvero si incanalasse in qualcosa di concreto sicuramente l'Italia potrebbe cambiare. Ed invece il tam tam che corre nel paese è quello del non voto, dell'astensione, della scheda bianca o di altre forme fantasiose che non tengono conto dell'attuale legge elettorale. Il porcellum di Calderoli assegna infatti un premio di maggioranza solo sulla base dei voti validi, i voti che quindi sono stati espressi con la scheda deposta nell'urna, depurati dalle schede bianche e dai voti nulli. Ma a parte questo particolare che cosa si otterrà con il non voto ? Facendo un po' di calcoli l'unica cosa che si otterrà, sarà quella di riconsegnare il paese a chi attualmente lo ha già in mano. Magari nuove formazioni nel nome e nei simboli, ma le stesse come rappresentanti e come uomini e soprattutto nelle idee. Stando ai vari sondaggi infatti se mettiamo insieme i voti non validi o non espressi si raggiunge una percentuale che sfiora il 50%, il restante 50% degli elettori si dividerà per oltre la metà fra Lega, Udc, Pdl, Pd e Idv (circa il 80-90%) mentre per il restante 10% fra Grillo ed altre formazioni minori. Risultato o con questa elegge elettorale o con quella che Pdl e Pd stanno preparando di comune accordo, in parlamento ci ritroveremo con le solite facce. Questa è la triste realtà. Se invece per assurdo tutti coloro che non andranno a votare o che voteranno scheda bianca si decidessero ad esprimere il loro voto magari convogliandolo su qualche movimento che attualmente non sta in parlamento ma che sicuramente sarà presente alle elezioni del 2013, ecco che allora l'Italia come d'incanto cambierebbe. Purtroppo questo non accadrà sia perchè il partito del non voto ha la maggioranza assoluta nel paese, sia perchè coloro che voteranno non indirizzandosi verso gli attuali partiti esprimeranno un voto così frazionato che risulterà inutile. Quindi tranquilli ... state tranquilli .. non agitatevi .. non cambierà niente ...

venerdì 20 aprile 2012

Vittime dei propri slogan


La Lega Nord ha rappresentato in questi anni quanto di più squallido, sconcertante e infimo potesse rappresentare il livello della politica nel nostro paese. Insieme a Berlusconi ed al Pdl, anche se per aspetti diversi, hanno contribuito in maniera determinante a portare lo scontro politico non più sulle idee o sui modelli di società, che ogni formazione che si voglia fregiare dell'appellattivo di partito politico dovrebbe avere, quanto piuttosto su slogan demenziali (chi non salta italiano è cantato a squarciagola da un ministro della repubblica italiana) o su gesti che definire di cattivo gusto può rappresentare un complimento (il famoso dito di Bossi). L'aspetto più preoccupante in questi casi è comunque sempre il consenso che certe manifestazioni di tipo squadristico o da bar del porto, possano ricevere dal cittadino, consenso che ha autorizzato lo pseudopolitico di colore verde a proseguire sulla strada dell'impoverimento culturale sociale e dell'imbarbarimento politico. Ma anche ora che questa gentaglia è scesa sulla terra percorrendo le strade dell'arroganza non solo verbale e di comportamento, ma anche economica e finanziaria utilizzando soldi pubblici per interessi personali e privati, l'arroganza non accenna a diminuire. L'ex leader di questa associazione di mafiosi del nord dichiara oggi che quei solid erano della Lega e che quindi il partito poteva utilizzarli a proprio piacimento. Solitamente l'arroganza fa rima con ignoranza a mai questa associazione fu mai appropriata e resa forte dalla gentaglia della Lega. Caro senateur, lei ce l'avrà anche duro, ma di sicuro la sua testa è vuota e priva di contenuti etici e morali ed anche un bambino delle elementari sarebbe in grado di controbattere che i soldi che la Lega, come tutti i partiti politici, riceve vanno sotto il nome di rimborsi elettorali e che quindi a tale fine andrebbero utilizzati. E se tali rimborsi superano le spese effettivamente sostenute come si può pensare che siano utilizzati per pagare le multe di suo figlio o pagare l'affitto ad un proprio dirigente o comprare diamanti e oro o altre amenità di questo genere. Nemmeno quel ladro patentato di Bettino Craxi aveva mai osato tanto. Certo dal punto di vista penale i dirigenti della Lega sono immacolati perchè i nostri cari politici, dopo aver eluso il famoso referendum sul finanziamento pubblico, si sono ben guardati da stabilire delle regole per l'utilizzo dei rimborsi elettorali. Ogni partito è quindi libero da vincoli sull'utilizzo di questo fiume di denaro ma non si dovrebbe nemmeno mettere in discussione che tali soldi non possono essere utilizzati per esigenze personali. Ma alla fine di questa triste storia la parte piu' sorprendente rimane il consenso che ancora questa gentaglia e' in grado di raccogliere fra i cittadini, sulla cui onesta' a questo punto sorgono molti dubbi. Come fa un cittadino onesto a continuare a supportare questa gente che e' rimasta vittima proprio dei suoi slogan ? Come fa ad avere ancora il coraggio di vestirsi di verde, mettersi un copricapo con un paio di corna e imbracciare una scopa per inneggiare al nuovo leader piuttosto che imbracciare un mitra e mandarli tutti a quel paese.

martedì 17 aprile 2012

Anche l'ultima occasione è persa


Gli avvenimenti di questa ultima settimana hanno dato il colpo definitivo ... mi verrebbe da dire alla attuale politica ... ma quella che viviamo da almeno 15 anni a questa parte non è politica. Abbiamo visto sfilare di tutto in parlamento: da una parte leghisti insieme a debosciati, ladri e organizzatori di orge sia a sfondo sessuali che mediatiche, dall'altra altro genere di ladruncoli troppo impegnati a costruire carrozzoni da anteporre all'imperatore della televisione italiana. In mezzo i soliti democristiani che pendono sempre dalla parte della convenienza e che fra le loro file annoveravano un mafioso per il quale garantiva addirittura il segretario del partito. Che cosa ha fatto questo manipolo di manigoldi in questi anni ? Niente che possa asssomigliare ad un progetto politico, ad un obiettivo, ad un modello di società ma una con tin ua lotta fra chi aveva da fare per stare fuori dalla galera e spassarsela fra feste e festicciole e chi invece tentava disperatamente di mandarcelo ma senza un progetto alternativo. Il tutto in mezzo ad una selva di scandali, scandaletti, scandaloni ma tutti opportunamente occultati. Ora che anche l'ultimo fasullo baluardo contro il sistema, l'ultimo fasullo movimento politico è caduto nel vortice della corruzione (il movimento che fa riunioni carnevalesche in completo verde pitturati come i sioux e con le corna dei celti) tutto il movimento aveva un ultima opportunità per tentare di riacciuffare un minimo di credibilità: rinunciare all'ultima tranche di soldi dei rimborsi elettorali e modificare quella vergognosa legge che ha rinnegato la volontà popolare. Ed invece no. Lo strano trio ABC ha fatto un appello drammatico in cui si chiede accoratamente di continuare a versare nelle casse dei partiti tanti di quesi soldi che i partiti stessi non sanno nemmeno bene come spendere. Incuranti del salasso al quale è sottoposto il cittadino onesto italiano, che da qui alla fine dell'anno sarà prosciugato di ogni suo piccolo risparmio, i tre cavalieri dell'apocalisse continuranno a prelevare soldi per i loro bisogni e per le loro associazioni a delinquere. Non sollevano ciglio nemmeno dopo aver preso visioni dei sondaggi che di fatto assegnano al partito dell'astensionismo la maggioranza relativa il 35%, che arriva il 50% si somma anche il partito della scheda bianca. Ma a loro che cosa importa ? Niente ... i soldi li prendono sulla base del numero degli aventi diritto al voto e non sul numero dei votanti, meno gente va a votare e più altre sono le probabilità di rimanere su quelle poltrone che stanno occupando, quindi ben venga l'astensionismo. A questo punto solo i cittadini che pensano di non votare potranno salvare il paese. Il non voto è un regalo alla masnada (non sono degni di essere chiamati politici ... i politici e la politica sono altra cosa) che ci ha amministrato in questi ultimi 15 anni, a partire da Lega, Pdl per finire a Pd e Idv passando per l'Udc, nessuno è immune alla corruzione dilagante. Il popolo si deve riappropriare della politica vera mettendo da parte sia lo scempio attuale, che i grilli parlanti per arrivare anche ai movimenti civici che tentano di sostuirsi agli attuali partiti ma senza avere un progetto politico reale, vero con obiettivi e modalità per perseguire gli stessi obiettivi. Chi si affiderà a questa gente seguirà la strategia del meno peggio che sarà comunque migliore del non voto, che rappresenta invece la definitiva condanna del paese.

lunedì 16 aprile 2012

Fra ipocrisia e qualunquismo


Non è solo la situazione economica e politica del nostro paese a preoccupare ma anche l'ipocrisia che lo pervade per non parlare del qualunquismo generalizzato, un mixer che non lascia ben sperare per il futuro. Da oltre 24 ore tutti i media, giornali e televisioni, non fanno che parlare del tragico evento relativo alla morte del giocatore del Livorno, un giovane di 26 anni. Una morte che lascia naturalmente tanta tristezza come dovrebbero però lasciare tutte le morti che non avvengono per cause naturali. Ciò che lascia allibiti è l'enorme spazio mediatico dedicato a questo avvenimento mentre non si parla quasi per niente della impressionante catena di suicidi che si stanno verificando dall'inizio dell'anno e che riguardano imprenditori o lavoratori schiacciati dal peso della crisi economica. Gli ultimi due avvenute proprio due giorni fa: un manager di 42 anni che aveva perso il lavoro ed un imprenditore di 28 anni a Palermo. Come mai per queste morti non ci sono state lunghe trasmissioni televisive (stasera tutta la domenica sportiva dedicata alla morte del calciatore) o sospensioni dal lavoro o altre manifestazioni del genere. Possibile che in Italia, anche per la morte, si faccia tanto clamore solo se questa avviene nel mondo del calcio e un imprenditore che si uccide per la crisi economica invece non merita che un piccolo trafiletto su un giornale qualsiasi ? E' sconcertante tutto questo ed è come se nel paese il calcio fosse sopra ogni altro avvenimento nel bene e nel male, tanto che nemmeno i 23 suicidi del 2012 meritano un servizio di pochi minuti da parte della televisione. Decessi scomodi che rappresentano un segnale di quanto sia grave la situazione del paese sottoposto ad una pressione fiscale senza precedenti, che impedisce, anche a chi ha un lavoro sicuro, di spendere soldi oltre quelli necessari per la sopravvivenza. Se a questa folle ipocrisia dell'informazione che tende a distogliere i cittadini dai reali problemi, si aggiunge poi il qualunquismo generalizzato che attanaglia la protesta contro il nuovo regime fiscale messo in atto dal governo, il quadro è completo e molto preoccupante. Con i due maggiori partiti di maggioranza e opposizione che si trovano insieme a governare e con la serie di scandali che scuotono tutto il panorama politico, lo scontento è diffuso e trasversale ma non si incanala verso un movimento di protesta significativo. La rabbia e la protesta trovano sfogo quasi esclusivamente in slogan contro il governo Monti, ma rimangono slogan finalizzati a se stessi mentre mancano proposte serie per arrivare alle prossime elezioni del 2013 ad un reale cambiamento. L'unica proposta che riscuote un certo successo è quella dell'astensione o della scheda bianca o comunque del non voto sotto varie forme, ignorando per esempio che, se la legge elettorale rimarrà quella attuale, il premio di maggioranza sarà calcolato sui voti validi e che quindi non votare, qualunque sia la formula adottata, non servirà assolutamente a niente. Anzi a qualcosa servirà ... riconsegnare il paese a chi ci ha portato in questa situazione rovinosa. Perchè è importante ricordare che non è il governo Monti responsabile di quanto sta accadendo, ma soprattutto il governo di centro destra Pdl-Lega che per tre anni non ha governato. Se il malcontento generalizzato di lavoratori dipendenti e pensionati (i più tartassati dalle recenti manovre economiche) non sarà indirizzato verso proposte serie di cambiamento, che non siano però occasione di suddivisione e frazionamento ulteriore, il 2013 segnerà l'avvio di un altro governo guidato da qualcuno dei 5 partiti attualmente in parlamento, i quali hanno già dimostrato la loro inadeguatezza e incapacità nella gestione della crisi, oltre ad avere vinto il primato negli episodi di corruzione. Purtroppo mancano idee e uomini per dare vita ad un vero movimento di opposizione a questa politica corrotta e incapace, un movimento che possa portare ad un reale cambiamento a partire dalle prossime elezioni politiche.



venerdì 13 aprile 2012

La prossima riforma delle pensioni: la soppressione del candidato pensionato

Il capitalismo, dopo essere di fatto fallito a livello mondiale, tarda a morire e per continuare a sopravvivere sta meditando una specie di pulizia etnica basata sull'eta'. Si perche' sembra che con il progressivo invecchiamento della popolazione nei paese industrializzati, questi paesi non saranno in grado di sostenere le spese per mantenere una societa' fatta di vecchi. E' quello che sostiene Christine Lagarde direttore generale del Fondo Mondiale Internazionale: l'allungamento della vita mettera' in crisi i bilanci dei vari stati. Insomma vivere piu' a lungo e' un problema per le economie mondiali che devono spendere piu' soldi per le pensioni e per l'assistenza sanitaria. La ricetta della famelica Christine ? Allungare l'eta' pensionabile, aumentare i contributi pensionistici e ridurre le pensioni. Insomma per i futuri pensionati che riusciranno ad arrivare alla tanto agognata eta' della pensione, si prospetta subito dopo una morte lenta ma sicura, una specie di selezione naturale forzata e incentivata togliendo al pensionato i minimi mezzi di sussistenza. Dice ancora la volpe del FMI che i governi devono riconoscere i rischi legati all'allungarsi della vita e mettere a punto per tempo strategie adeguate. Un frase lugubre che gia' fa intravedere una possibile via d'uscita: la soppressione del lavoratore appena arriva all'eta' della pensione. Che bella prospettiva che ci aspetta ma una strategia di sicuro effetto, il problema sara' stabilire quanti pensionati abbattere per evitare il sopraffollamento (un po' come si fa per i cinghiali in qualche zona d'italia) e quando abbatterli, il giorno prima della pensione ... un mese prima .. questa sara' la sfida della futura riforma delle pensioni. Ma niente niente che il capitalismo davvero non rappresenti un modello di societa' adeguato e non sia il momento di cambiare strada ? E' a questo punto che ci ha portato la nostra intelligenza ? Forse sarebbe stato meglio rimanere all'eta' della pietra .... anche perche' prima o poi ci torniamo.


giovedì 12 aprile 2012

E' un paese normale ?

E' un paese normale quello in cui chi governa ruba più di chi non ha soldi per tirare avanti ?


E' un paese normale quello in cui un partito razzista, secessionista, xenofobo arriva addirittura al governo ?

E' un paese normale quello in cui un imprenditore che ha fatto soldi corrompendo i politici è assegnato il compito di governare il paese per ben tre volte in 17 anni ?



E' un paese normale quello in cui un referendum popolare dice no al finanziamento pubblico dei partiti ed i partiti semplicemente cambiano denominazione ai soldi pubblici che continuano a ricevere dallo stato ?


E' un paese normale quello in cui un partito percepisce rimborsi elettorali non sulla base del numero dei votanti ma sul numero dei cittadini aventi diritto al voto ?


E' un paese normale quello in cui un partito percepisce rimborsi elettorali anche dopo la fine della legislatura ?


E' un paese normale quello in cui un cittadino normale per ottenere un rimborso deve presentare regolare documentazione sulle spese sostenute e riceve un rimborso esattamente pari a tale spese mentre un partito politico riceve rimborsi che ammontano all'incirca a 5 volte le spese sostenute senza nemmeno avere l'obbligo di documentare le spese ?

E' un paese normale quello in cui un politico utilizza i soldi pubblici del proprio partito per spese personali ?

E' un paese normale quello in cui un politico è proprietario di un appartamento nel centro storico della capitale senza sapere chi ha pagato quell'appartamento ?

E' un paese normale quello in cui il cittadino onesto, lavoratore dipendente e pensionato deve pagare il triplo delle tasse perchè nello stesso paese un gran numero di lavoratori autonomi e imprenditori evadono le tasse ?

E' un paese normale quello in cui il politico preso a rubare soldi pubblici si dimette e viene elevato agli onori di eroe solo per essersi dimesso ?

E' una paese normale quello in cui i simpatizzanti ed iscritti ad un partito, nel quale i propri dirigenti spendono i loro soldi per esigenze personali, si riuniscano per ribadire il loro orgoglio di appartenere al partito stesso ?

E' un paese normale quello in cui un politico indagato e addirittura messo in galera non ha nemmeno il buon gusto di dimettersi ?

E' un paese normale quello in cui un parlamentare eletto nelle liste di un partito si dimette dal partito stesso ma non si dimette da parlamentare ?

E' un paese normale quello in cui i dirigenti di un partito, beccati a spendere soldi pubblici per esigenze personali, parlino di complotto della magistratura ?

E' un paese normale quello in cui un segretario di un partito affitta uno stabile al partito stesso percependone quindi l'affitto ?

E' un paese normale quello in cui un politico può ricoprire più di una carica pubblica (parlamentare, consigliere comunale, etc.) e percepire indennità per ogni carica ricoperta ?

E' un paese normale quello in cui l'elettore viene privato del diritto di nominare i propri rappresentanti ?

E' un paese normale quello in cui i politici ammettono la loro incapacità a governare e si affidano ad un governo tecnico e nonostante questo continuano non solo a parlare ma anche a percepire i loro emolumenti ?

E' un paese normale quello in cui un partito che si definisce di sinistra sostiene un governo di destra ?

E' un paese normale quello che, in un tempo di crisi, preleva soldi dalle tasche dei cittadini e non si preoccupa di ridurre le proprie spese e di prelevare soldi anche dai propri politici ?

E' un paese normale quello in cui un boss mafioso condannato all'ergastolo viene fatto uscire di galera per due giorni per andare a pregare in un convento non si sa dove ?


MA SOPRATTUTTO


E' un paese normale quello in cui accade tutto questo e i cittadini sopportano in silenzio mentre quelli che protestano pensano di farlo rinunciando ad un loro sacrosanto diritto, il voto, attraverso il quale potrebbero mandare a casa coloro che rendono l'Italia lo zimbello dell'europa e del mondo ?

No .... non è un paese normale ma è il paese che in suoi cittadini si meritano soprattutto quelli che rinunciano o non hanno il coraggio di cambiare.




mercoledì 11 aprile 2012

Mandiamoli tutti a casa .... ma dopo ?

Dopo l'ennesimo scandalo cha ha colpito anche il partito nato sulla scia di tangentopoli e che avrebbe dovuto avere nel proprio Dna la lotta alla corruzione e ad un sistema politico fondato sulla mazzetta, il grido che se si solleva da una grande parte dei cittadini (purtroppo non la maggioranza) è: basta con questa politica e mandiamoli tutti a casa (riferito ai politici italiani). Una risentimento più che giusto considerato che la nuova ventata di corruzione della seconda repubblica è molto peggiore della prima. In Italia accade più o meno sempre in questo modo. Un problema latente non viene mai a galla o nessuno se ne occupa fino a quando non diventa un vero e proprio cancro. Oggi si parla dello scandalo dei rimborsi elettorali che hanno sostituito il finanziamento pubblico ai partiti, ma quella dei rimborsi è una pratica che ormai va avanti da diverse legislature e nessuno se ne è mai occupato. Tutti in religioso silenzio perchè naturalmente quei soldi facevano e fanno gola a tutti senza che mai nessun politico o partito si ponesse il problema di come venivano elargiti e in che quantità. Ora si scopre che quei soldi sono elargiti in quantità molto ma molto superiore alle necessità dei partiti e quindi ogni partito si è poi organizzato sul loro impiego, purtroppo anche in maniera illegale considerato che qualcuno li ha utilizzati per scopi personali. Una pratica che in qualche modo ha colpito tutti le cinque formazioni che attualmente siedono in parlamento (che dire per esempio di Di Pietro che affittà locali di sua proprietà al proprio partito l'Italia dei Valori ? un modo forse legale di accaparrarsi i soldi pubblici ma sicuramente un modo poco se non per niente etico). Di fronte a questi fatti, soprattutto in un momento di crisi come questo, il cittadino, al quale vengono prelevati soldi per sostenere lo Stato, ha una reazione più che comprensibile: questa classe politica deve essere mandata a casa. Benissimo ma nessuno si preoccupa di fare proposte che vadano oltre, perchè dopo che si sono tolti di mezzo gli attuali politici, il paese andrà governato ugualmente a meno che non si intenda passare all'anarchia totale. E qui il grido della protesta cade nel vuoto finendo per risultare inutile ed anzi dannoso. Intanto sarebbe bene riflettere su un fatto semplice e scontato della democrazia: se un politico siede in parlamento per decine di anni, indipendentemente da quello che combina nella sua attività parlamentare, dipende solo dal cittadino italiano che con il proprio voto può tranquillamente mandarlo a casa ad ogni tornata elettorale. E questo indipendentemente dalla legge elettorale. Questo è una considerazione che nel turbinio della protesta qualunquista, tutti dimenticano e al grido di tutti a casa tutti a casa non si rendono conto che non ci vorrebbe molto per dare seguito a questo grido di protesta. Purtroppo quando si arriva al momento delle elezioni e del voto tutti si dimenticano, che entrando nella cabina elettorale, hanno un arma micidiale in mano: una scheda elettorale ed una matita, armi più potenti di una bomba atomica che hanno il pregio di non mietere vite umane. Altra considerazione da fare e da ricordare a chi attualmente protesta contro il sistema politico in Italia: coloro che protestano sono sicuramente più visibili di coloro che invece accettano questa classe politica. Un dato eclatante, che esce da tutti i sondaggi che ogni giorno circolano sui media, ci dice che se si andasse al voto oggi più del 50% degli elettori continuerebbe a votare Pdl-Udc-Pd i partiti cioè che sostengono il governo Monti. Questo è un dato da tenere presente soprattutto da parte di coloro che convogliano questo sentimento di protesta verso l'astensionismo o comunque verso il non voto atrtaverso meccanismi più o meno validi per non essere conteggiati nel premio di maggioranza. L'astensionimso è di per sè un'offesa alla democrazia che rappresenta un alzare bandiera bianca di fronte al potere della politica oltre che un oltraggio verso coloro che in passato hanno sacrificato la propria vita in nome della democrazia. Ma in questo momento storico del paese significa, purtroppo, consegnare il paese ancora una volta a coloro verso i quali chi si astiene protesta. Una mancanza di coerenza. Ed allora che fare ... ? Una cosa molto semplice: quando andremo al voto scegliamo di votare formazioni politiche che non sono attualmente in parlamento. Anche se non si riuscirà a mandare a casa gli attuali parlamentari, almeno stando ai sondaggi, quanto meno faremo entrare in parlamento gente nuova che potrebbe dare una svolta davvero. Il non voto è la più alta manifestazione di qualunquismo nel panorama democratico ed alla fine sono quello che i partiti attuali vogliono anche alla luce dei comportamenti di questi ultimi anni. .

lunedì 9 aprile 2012

Se Facebook è una rappresentazione della realtà ... il paese non ha speranza di cambiare

Si alla fine Facebook altro non è che un gioco perchè la vita reale non è certo quella dei social network ma probabilmente FB è anche uno specchio del panorama della nostra società. Si forse un panorama non completamente rappresentativo perchè, almeno in Italia, circoscritto a tutti coloro che hanno preso un po' di confidenza con l'informatica e con la rete, ma comunque rimane un discreto campione della società italiana. Però, se non si sottilizzatroppo sul grado di rappresentatività, il panorama che ne esce è desolante ed appare chiaro sia perchè il nostro paese, dal punto di vista politico, si trova nella situazione disastrosa attuale e soprattutto come gli sbocchi per uscire da questa situazione siano molto ma molto difficili. Gli utenti di Facebook possono intanto suddividersi in sue grandi categorie: coloro che lo considerano un gioco ed un modo per passare il tempo oltre che per stringere contatti con persone piu' o meno sconosciute (anche se saltuariamente scrivono di cose serie) e coloro che ritengono, o almeno danno l'impressione di ritenere, che attraverso Facebook si possa cambiare non dico il mondo ma almeno il nostro paese. Questa seconda categoria generalmente partecipa a gruppi di discussione che o fanno riferimento a movimenti politici o a ideologie politiche oppure si definiscono come movimenti apolitici il cui obiettivo, più o meno comune, sarebbe quello di mandare a casa questa classe politica senza però avere un progetto del come (a parte il sentimento comune di non andare a votare alle prossime elezioni) e soprattutto del cosa proporre in sostituzione dell'attuale sistema politico. Non ho la percezione del mondo di facebook relativo a gruppi politici de centro destra per non essermi avventurato in un mondo che non appartiene, ma alla fine non credo che la sostanza sia diversa. Intanto la prima constatzione riguarda il numero di questi gruppi: sono decine e decine. Spesso si tratta di gruppi che hanno lo stesso nome oppure nel loro nome hanno stessi termini che sono inequivocabili (per esempio esistono almeno una ventina o forse più di gruppi che fanno riferimento al comunismo e che riportano in varie forme la parola "Comunismo" nel loro nome), altrettanto spesso pur avendo nomi differenti hanno o dovrebbero avere gli stessi obiettivi, insomma una grande confusione. Una confusione che aumenta se si tiene conto di un altro aspetto. Ogni gruppo ha uno o più amministratori, solitamente colui o coloro che hanno dato vita al gruppo. L'amministratore ha il compito di gestire il gruppo e quindi può per esempio cancellare i post che vengono pubblicati dai vari iscritti oppure può cancellare un iscritto, oltre che nominare altri amministratori. Un fattore comune che ho rilevato in ogni gruppo in maniera più o meno marcata è la seguente: chi si schiera in qualche modo contro l'amministratore prima o poi viene cancellato. Questa è una regola abbastanza comune a parte qualche rara eccezione. Chi volesse cimentarsi e sperimentare questa mia affermazione faccia un test. Iscriversi ad uno o più gruppi simili che magari hanno anche nomi che si avvicinano e poi dopo un pò provi a proporre di mettere insieme ed unire questi gruppi. Esperimento da provare soprattutto con i gruppi politici. La prima volta che ho fatto questa proposta sono stato cacciato dopo un giorno, l'ultima volta c'e' voluto più tempo ma il risultato è stato lo stesso. Il fatto sconcertante è che poi in questi gruppi, soprattutto in quelli che si definiscono comunisti, si professa l'unificazione di tutte quelle formazioni comuniste della sinistra radicale che nel tempo hanno dato origine a 6 o 7 partiti comunisti. Però non andate a proporre che chi predica l'unità prima di tutto dovrebbe praticarla questa unità. Ed invece esistono gruppi diversi che addirittura sono amministrati dalle stesse persone, insomma se si volesse dare un giudizio con un po' di malignità non si potrebbe arrivare alla conclusione che si tratta di una strategia per distrarre l'attenzione dal problema reale e per evitare in ogni modo che il fronte della sinistra vera non arrivi davvero a trovare la strada dell'unione. Se poi si sposta l'attenzione ai gruppi che fanno riferimento a movimenti civici allora il panorama diventa ancora più desolante. Un'antipolitica diffusa permeata da un qualunquismo estremo che rimane fino a se stesso perchè oltre alla parola d'ordine unica "Mandare a casa questi politici" non si fanno alcun tipo di proposte concrete, percorribile e che non rischino di consegnare di nuovo il paese allo stesso sistema politico che ha portato il paese alla rovina. La proposta più in voga è quella di non andare al voto oppure di mettere mano a meccanismi strani al momento del voto che eviterebbero di considerare il nostro non voto come astensionismo ma che hanno lo stesso risultato: non esprimere il proprio voto. Se poi ci si sofferma sui contenuti che sono pubblicati in questi gruppi lo sconcerto è totale e profondo. Il 97% dei post pubblicati fanno riferimento a immagini con i soliti messaggi contro governo o quel politico piuttosto che quell'altro ma che rimangono privi di contenuti. Soprattutto non ci sono contenuti, con qualche rara eccezione, originali o analisi critiche che provengano da un pensiero o da una riflessione personale. Altro dato sconcertante, ma che è anche questo uno specchio di quanto avviene fuori da Facebook, è la mancanza totale del contradditorio e della discussione. Difficilmente si trovano persone che abbiano la capacità di accettare una critica ed un dibattito su quanto hanno scritto o espresso con il loro post più o meno come avviene nel mondo politico e nei dibattiti televisivi di questo periodo. Quasi tutti sono disposti a prendere per buono quello che trovano pubblicato in rete, sia che queste informazioni provengano di siti attendibili sia che provengano da blog di uno sconosciuto, ma nessuno è disposto ad accettare di essere messo in discussione e di mettere in discussione ciò che pubblica anche se si tratta di informazioni palesemente false e inattendibili.
Questo è il panorama che esce dalla mia personalissima esperienza, rimane da verificare quanto questo panorama rifletta la società reale, ma se è una rappresentazione significativa (come io credo) ecco perchè il paese non ne uscirà da questo sistema e nel 2013 si ritroverà ad essere governato da chi ci ha portato alla rovina.

venerdì 6 aprile 2012

Senza ideologie non si va da nessuna parte


La prima repubblica era caduta sotto il peso di tangentopolia livello nazionale e con la caduta del muro di Berlino a livello internazionale, eventi che favorirono il progressivo accantonamento delle varie ideologie nel tentativo di affermare l'assioma che per fare politica non era necessario essere di destra o di sinistra. Prese così vita una nuova forma di partito, non più fondato su un'idea di società, su un progetto politico, su un obiettivo di sviluppo, ma bensi' costruiti intorno alla persona, una specie di padre-padrone o meglio imperatore che dettava l'agenda del partito stesso e che di volta in volta decideva il da farsi in maniera quasi del tutto autoritaria. La prima formazione è stata quella della Lega con Bossi, poi Forza Italia diventato poi Pdl con Berlusconi, successivamente l'Udc con Casini, l'Idv con Di Pietro ed in ultimo anche il partito più legato ad un'ideologia che da Partito Comunista Italiano è diventato il Pd di Bersani. Lentamente sono spariti congressi (il Pdl per decenni non ne ha mai fatti, la Lega li ha sostituiti con quella specie di carnevale che è la riunione annuale di Pontida, nell'Idv non sanno nemmeno che cosa sia un congresso, idem l'Udc, nel Pd si parla di primarie più che di congressi), quegli eventi cioè durante i quali si stabiliva la linea politica del partito e la strategia da seguire o per governare o per fare opposizione. Alcune formazioni come Lega e Pdl sono sempre più assomigliate ad una specie di proprietà di famiglia nella quale il capo-padrone decide ogni cosa. E' stato questo uno dei principali disastri della seconda repubblica che ha visto da una parte una confusione totale per l'elettore che non ha avuto più punti di riferimento e che spesso ha fatto fatica a capire le differenze fra un partito e l'altro, ma dall'altra ha trasformato anche la vecchia tara della corruzione. Non identificando più un partito come un'idea o un'ideologia da seguire ma piuttosto come una proprietà del capo, chi ha continuato a seguire la pratica della corruzione ha smesso di perseguirla a favore del partito stesso ma bensi' a proprio esclusivo favore. Anzi addirittura rubando dalle casse del partito a proprio uso e consumo. Ora che i leader sono invecchiati e non hanno più il controllo della situazione anche la seconda Repubblica sta morendo (per fortuna) a dimostrazione che anche questa strada non è percorribile. Quando il capo abdica per manifesta incapacità come nel caso di Berlusconi prima e di Bossi ora, il partito rischia di autodistruggersi perchè non c'è più il punto di riferimento che insieme alla mancanza di idee e progetti porta dritto dritto alla scomparsa definitiva. Ma fossero solo questi i disastri. Il disastro reale deve ancora arrivare. Sulla base di questo incenerimento in Italia si sta imboccando una possibile strada da terza repubblica che potrebbe anche essere piu' disastrosa delle prime due. Invece di convogliare il sentimento di repulsione verso questa politica da seconda repubblica verso formazioni politiche nuove con un'organizzazione ben definita, un programma certo e guidato da un modello di sviluppo della società qualunque esso sia, sta nascendo nel paese o un'astensionismo diffuso oppure la nascita di movimentucoli non meglio identificati che hanno nell'antipolitica il loro unico denominatore comune. Una strada che finirà inevitabilmente nel riconsegnare il paese a chi lo ha già portato al disastro a dimostrazione che senza un'ideologia da seguire non si va da nessuna parte.



giovedì 5 aprile 2012

Corrotti e senza palle


Fino a poco tempo fa pensavo che questa non fosse proprio la seconda repubblica ma bensì semplicemente un proseguimento della prima, oggi devo ricredermi siamo proprio nella seconda repubblica. Che cosa ha portato a questo convincimento ? Lo spettacolo desolante che il politico corrotto fornisce in questo periodo post tangentopoli rispetto al politico corrotto prima di mani pulite. Nel paese si è avuto uno scadimento generale non solo nella vita politica, nella vita sociale, nel mondo culturale e dello spettacolo ma anche nel modo in cui il politico si fa corrompere. Tante volte si è detto che prima di mani pulite il sistema della corruzione nel paese era basato sulle tangenti che venivano richieste all'imprenditore privato sia per operare nel mondo della pubblica amministrazione sia come mazzetta per ottenere favori o privilegi. Tangenti che però venivano dirottate nelle casse dei partiti, sempre attività illegali ma comunque a favore della propria organizzazione politica. Oggi questo flusso ha subito un cambio di direzione mentre dalle tasche dei privati finiva nelle casse dei partiti, ora dalle casse dei partiti passa alle tasche dei dirigenti dei partiti stessi. Un cambio non da poco che rende la corruzione di più basso livello della precedente. Anche il politico corrotto ha subito una caduta di stile rispetto a quello della prima repubblica. Certo in quegli annui i corrotti al più farfugliavano dei non ricordo al momento del processo oppure candidamente ed innocentemente dichiaravano di averlo fatto per il bene del partito. Oggi il livello della giustificazione una volta che il politico è scoperto con le mani nel sacco è scaduto notevolmente e solitamente è lo stesso ritornello: io non sapevo. Scajola non sapeva chi avesse pagato la sua casa casa vicino al Colosseo, Tremonti non sapeva chi pagasse l'affitto del suo appartamento, Rutelli non sapeva che il suo tesoriere faceva sparire milioni di euro dalle casse del suo partito, ed ora Umbero Bossi non sapeva che sempre il suo tesoriere utilizzava i soldi del partito per pagare la ristrutturazione della casa del senateur, o per pagare le auto del Trota oppure anche per pagare le spese delle clinica dove Bossi è stato ricoverato. C'e' stata una specie di mutazione genetica nella classe politica italiana, nessuno ruba ma tutti o quasi si trovano con case, affitti, ristrutturazioni senza sapere da dove provengono i soldi .... e soprattutto non si pongono il problema di saperlo. Ora volete fare i furbi ... ? volete rubare ? fatelo .. ma una volta scoperti non offendete la nostra intelligenza di cittadini onesti ... non ci prendete per i fondelli ... e ammettete di aver rubato e poi con eleganza ... levatevi dai coglioni. A proposito Umberto Bossi si è dimesso ... ma il figlio cosa aspetta ? Di essere preso a calci nel sedere ?





mercoledì 4 aprile 2012

I professori incompetenti


Non è sufficiente essere professori per essere automaticamente anche competenti soprattutto quando si tratta di governare un paese. L'incompetenza di Monti e soci è esplosa in tutta la sua drammaticità nella vicenda dei così detti esodati. Mi piacerebbe sapere chi conia questi termini incomprensibili. Ma non è l'unica vicenda nella quale il governo ha fatto o sta facendo una mediocre figura. Con la tempestiva riforma delle pensioni varata dalla ministra Fornero, la più incompetente deggli incompetenti, migliaia di persone rischiano di rimanere senza pensione dopo aver trovato un accordo con l'azienda ed avere accettato un prepensionamento. Cosiì ora queste persone sono senza lavoro per essersi licenziate ma al contempo, grazie alla riforma Fornero, anche senza pensione avendo spostato la ministra l'età pensionabile. Ed ora grandi discorsi, grandi dibattiti, garndi promesse tutte sulla pelle di questa gente quando sarebbe stato possibile un semplice emendamento o decreto da varara immediatamente: gli effetti della riforma pensionistica non si applicano a coloro che sono usciti dal mondo del lavoro precio accordo con l'azienda. Tutto qui. Certo da dei professori ci si sarebbe aspettato che un simile problema fosse stato previsto al momento del varo della riforma ma si sa anche i professori sbagliano. E questi poi in conclusione che cosa stanno facendo ? Semplicemente eseguendo quando la BCE e l'europa avevano imposto al nostro paese con la famosa lettera di questa estate, niente di più niente di meno. Non si preoccupano nemmeno di verificare se quei provvedimenti richiesti siano sopportabili dal nostro paese, niente di che, stanno semplicemente eseguendo il compitino senza mettere niente di originale. E così dopo il flop delle pensioni, arriverà la riforma del lavoro che darà inizio ad una serie di licenziamenti con consequente recrudescenza delle tensioni sociali, per poi non parlare della vicenda dell'IMU per la quale ci si pensa oltre che ad ulteriore aumento ad una serie di problemi che renderanno proibitivo per molti cittadini pagare questo nuovo balzello. Insomma va bene eseguire il compito ma chi governa un paese dovrebbe anche rendersi conto se certi provvedimenti siano sostenibili o meno, ma come pretendere che gente il cui reddito si aggira intorno al milione di euro si renda conto dei problemi del cittadino medio. Neanche un professore può arrivare a tanto.



martedì 3 aprile 2012

Non sparate sulla Lega ....

Oggi è scoppiata l'ennesima bomba su un altro tesoriere di un partito, quello della Lega Nord. Ancora non si capisce bene che abbia combinato ma si sa quelli della Lega sono pivellini in questo genere di affari, non sono smaliziati come politici di lungo corso (vedi Lusi della margherita o pd .. anche qui è un mistero). I leghisti poverini pensavano di aver messo in piedi un partito per dividire il Nord dal resto d'Italia e soprattutto dalla famosa ladrona, poi rendendosi conto che senza andare a Roma non avrebbero potuto portare a termine il loro progetto, hanno avuto la malaugurata idea di allearsi con colui che pensavano condividesse il loro progetto: Silvio Berlusconi. Ed è in quel caso che è successo il patatrac, d'altra parte i proverbi sono la saggezza popolare e non nascono a caso. Il famoso proverbio ... Chi sta con lo zoppo impara a zoppicare ... mai si rivelò più appropriato. Come non farsi ammaliare dalla tentazione di appropriarsi del fiume di denaro pubblico che da quel momento ha iniziato a entrare nelle casse della Lega ? E poi con un maestro come il dittatore di Arcore, non era difficile prevedere anche la Lega sarebbe stata travolta dal vortice del denaro pubblico. D'altra parte questi poveri tesorieri, che si vedono passare per le mani milioni di euro quando invece le spese del partito sono circoscritte a poche decine di migliaia, perdono facilmente la testa. Ed ecco allora che alla Roma ladrona ora si affianca la Milano corrotta e forse più ladrona della capitale. Con un aggravante: che a Milano sembra ci sia di mezzo anche la mafia e la camorra. Senza contare che dalle notizie che trapelano sembra che anche il buon Bossi abbian usufruito, naturalmente a sua insaputa come va di moda oggi, di questi soldi per faccende personali. Bene ora anche la Lega è entrata a pienio diritto del club dei corrotti ... ben entrata e finitela di fare i superiori.
Questi sono gli effetti dei mare di soldi che escono dalle nostre tasche per poi essere utilizzati per acquistare case, investire in tanzania, restaurare palazzi e foraggiare camorra, mafia e 'ndrangheta ... perchè Monti non è andato a prendere un po' di soldi anche qui invece che dai pensionati e dai lavoratori dipendenti ... E questa gente con che faccia ancora viene a parlare in televisione e sui giornali ?

lunedì 2 aprile 2012

La casta si prepara al nuovo inciucio ...


La politica si prepara a rispondere al proprio fallimento con un nuovo inciucio, con un vogliamoci bene appassionatamente alle spalle dei cittadini onesti. Proprio oggi arriva la notizia del nuovo recordo negativo del nostro paese: disoccupazione al 9,3% che arriva addirittura al 31,3% fra la popolazione giovanile. Rispetto a questo dato appare ancora più assurda la disastrosa riforma del lavoro che si intende mettere in campo. Una riforma che renderà ancora più facili i licenziameti stravolgendo l'articolo 18 e che quindi consentirà di abbattere nuovamente il record della disoccupazione in Italia. Rispetto a questo dato drammatica ci si aspettava un presa di posizione finalmente decisa da parte del Partito Democratico contro questa riforma e contro questo articolo scellerato. Ed invece ecco che Bersani strizza l'occhio ad Alfano mentre volta le spalle alla CGIL e naturalmente Alfano risponde sempre mettendo in un angolo la CGIL. Così dopo gli accordi sul nuovo inciucio della legge elettorale arriva anche l'inciuco sulla riforma del lavoro. Un quadro pericoloso reso ancora più grave dalla svendita che Mario Monti sta facendo del nostro paese in terra d'oriente. E' davanti a tutti come l'imprenditoria cinese si sia introdotta fra le maglie del nostro sistema produttivo ma anche le modalità attraverso le quali questa operazione è stata condotta. In Cina ed anche in Italia i lavoratori cinesi non godono di nessun diritto o garanzia sindacale e svolgono la loro attività in condizioni al limite della schiavitù calpestando qualsiasi diritto civile. Grazie a questo sfruttamento della mano d'opera i cinesi producono prodotti contraffatti a prezzi bassissimi che diventano facilmente commerciabili in un paese come il nostro dove il ceto medio basso sta per essere ridotto in condizioni di povertà. Come se non bastasse questa situazione, Monti e la sua banda sono andati in Cina allo scopo di incentivare questo tipo di imprenditoria che lavora nella più completa illegalità spesso anche come paravento per il riciclaggio del denaro sporco proveniente dalla potente mafia cinese. Come si pensa di far uscire il paese dalla crisi con questo tipo di politica economica ? Mentre i nostri giovani non riescono a trovare lavoro apriamo le frontiere ad imprenditori cinesi che si portano la mano d'opera o meglio gli schiavi direttamente dal loro paese. Mentre accade tutto questo il Partito Democratico mette a segno un ulteriore karakiri andando a cercare l'accordo con il partito del superinquisito della storia repubblicana (ricordiamo che Alfano è solo una marionetta telecomandata dal cavaliere). Personalmente il Pd lo davo per morto appena nato ma con questa operazione se ne può decretare la fine definitiva.