sabato 28 gennaio 2017

Legge elettorale: strumento per manipolare la democrazia


Ma se un parlamento non è in grado da oltre 10 anni di emanare una legge elettorale che si possa definire tale, che ci sta a fare ? Abbiamo eletto tre parlamenti illegittimi (con annessi governi, presidenti della repubblica, giudici della corte costituzionale) preché contro la Costituzione ed ora rischiamo di andare a nuove elezioni con una legge elettorale decisa dai giudici e non dal parlamento. Ma l'incapacità di mettere a punto delle regole democratiche e soprattutto rispondenti alla volontà popolare in materia di elezioni ha radici più lontane che affondano nell'inadeguatezza cronica di una classe politica il cui obiettivo è uno solo: racimolare voti. Le leggi elettorali dalla fine della prima repubblica in poi sono servite solo a questo: in nome della governabilità, ottenere in qualsiasi modo un risultato che appunto garantisse a qualcuno le poltrone. Tutti se ne sono fregati della disaffezione crescente dei cittadini alla politica, disaffezione manifestata con la crescente astensione arrivata ormai a oltre il 40%. E' indubbio che il sistema elettorale più democratico sia il proporzionale nudo e crudo che consegna un parlamento rispondente alla reale distribuzione dei voti fra gli elettori, ma quando si presentano al voto decine di partiti e quando il voto si distribuisce in maniera paritaria fra tre partiti maggiori questo sistema non consegna un quadro politico che difficilmente potrebbe governare il paese. O meglio lo potrebbe governare se la classe politica fosse una classe formata da statisti che realmente avessero come obiettivo il bene del paese. In un sistema proporzionale puro sarebbe quindi necessario un accordo fra due forze politiche per arrivare ad un governo e portare a termine un programma che avesse alcuni punti di una formazione ed altri di un'altra. Ma ce li vediamo in Italia Pd, M5S, Forza Italia+Lega mettersi d'accordo fra loro per governare ? Certamente no. Nessuno sarebbe disposto a cedere qualcosa per comunque governare secondo il volere degli elettori e ne abbiamo avuta una dimostrazione pratica nel 2013 quando i grillini hanno tradito i milioni di voti ricevuti per mantenere la loro presunta coerenza. Ecco allora che, piuttosto che attuare politiche che raccolgano consenso, ogni formazione politica si inventa dei meccanismi di "manipolazione" dei risultato elettorale a proprio uso e consumo e a queste manipolazioni si da il nome di legge elettorale. E la politica si allontana sempre di più dal paese reale.

mercoledì 25 gennaio 2017

Un'altra riforma renziana smontata e rottamata


Questi quasi tre anni di governo Renzi ormai passeranno alla storia per la stagione delle "controriforme" rottamate. Referendum e corte costituzionale hanno smontato e definitivamente buttate nel cesso le tanto declamate riforme, quelle tanto belle che tutto il mondo ce l'avrebbe copiate. Un'altra dimostrazione che non basta dire servono le riforme e farle queste benedette riforme, è molto più importante sapere come farle. Renzi si è buttato a capofitto in legge elettorale, riforma costituzionale e riforma del lavoro ma questi tre caposaldi della politica renziana sono stati ormai tutti da rifare compresa quella riforma del lavoro smontata solo per due terzi e salvata per un terzo (quello relativo all'abolizione dell'art. 18) solo grazie alla incompetenza dei sindacati che hanno proposto un referendum indifendibile e non in linea con la nostra costituzione. Tre anni gettati al vento, tre anni dei quali rimane qualche bonus seminato sulla strada percorsa da Renzi, ma inutile se non per aumentare il deficit della legge di stabilità e per farci bacchettare dall'Europa. Ora si riparte da zero o quasi ma le ombre che pesavano sul futuro del paese se fossero passate le due riforme capestro per la democrazia, costituzione e legge elettorale, hanno semplicemente lasciato il posto ad altre ombre. Infatti mentre Lega, M5S e parte del Pd vorrebbero andare subito al voto incapaci anche di fare una legge elettorale e prendere quello che passa il convento, in questo caso la magistratura, Forza Italia tergiversa  aspettando l'eventuale ritorno di Berlusconi che medita una nuova alleanza con Renzi che naturalmente non mantiene le sue promesse, l'ultima quella di abbandonare la politica. Intanto il buon Matteo si prepara al rientro e lo fa inaugurando un blog alla Grillo ed in questo mostra tutta la sua coerenza nel cambiare faccia: a Grillo aveva urlato "Beppe esce dal blog, il paese è qui fuori" ed ora lui ci entra in un blog forse pensando che pasta aprire un blog per catturare quel voto dei giovani che gli ha rigettato la riforma costituzionale. Insomma niente di nuovo e buono sotto il sole.

martedì 24 gennaio 2017

Un paese che tira avanti alla giornata


Ormai di terremoti e disastri dovuti ad eventi naturali ne abbiamo passati diversi in questo paese, ma la rappresentazione è sempre più o meno la stessa: disatro, morti, promesse, polemiche, responsabilità, tro quattro giorni di grandi dibattiti discussioni e poi il tutto lentamente ma inesorabilmente rallenta per silenziarsi definitivamente fino al prossimo evento. Forse questa volta anche la natura stanca di questo tran tran che finisce per non portare a niente, si è stancata ed ha deciso di darci una scossa sperando che sia la volta buona: terremoto ad agosto, terremoto ad ottobre ed arrivato l'inverno senza che niente o quasi fosse portato a termine di quanto promesso, altro terremoto con tanto di supernevicata, valanga e purtroppo altre vittime. Ed eccoci qui per la terza volta in pochi mesi a parlare di responsabilità, di quello che si sarebbe dovuto fare e non si è fatto. E le responsabilità di chi sono ? Semplice: di uno stato e di una politica che non sa guardare oltre il proprio naso o meglio oltre il proprio voto. E' chiaro che oltre agli eventi naturali, inevitabili e indipendenti dalla nostra volontà il nostro paese ci mette sempre del suo per aggravare situazioni di per se già critiche ma che una buona politica potrebbe quanto meno mitigare negli effetti disastrosi. Ed invece noi finiamo per amplificarli. Inefficienze, tagli, incuranza sommate ad una corruzione strisciante portano a disastri nei quali finiscono per perdere la vita persone innocenti. Abbiamo una Protezione Civile che lancia allarmi meteo che chiunque può leggere con un semplice smartphone ma se poi a questi allarmi non segue un'azione immediata ... a che cosa servono ? Da una settimana si sapeva che ci sarebbero stati tre giorni di nevicate intense in quella zona e si è lasciato che l'unica strada per arrivare a quell'albergo divenasse impraticabile. Poi c'è da combattere con tagli alla spesa pubblica, uno sport che va di moda molto in questi ultimi anni ma il cui unico risultato è stato tagliare dove forse non si doveva incapaci appunto di capire quale spesa fosse davvero inutile e quale invece necessaria e quindi da mantenere. Invece si è tagliato a pioggia su tutto, risultato: assistenza sanitaria sempre più inaccessibile ai ceti medio bassi, attrezzature inadeguate per le forze dell'ordine e per corpi come i vigili del fuoco o la stessa protezione civile, scuola dove ormai senza un contributo delle famiglie i ragazzi non potrebbero nemmeno andare al cesso, e via dicendo. Per non parlare dei sindaci lasciati in braghe di tela e costretti a fare da esattori per lo stato centrale senza le risorse necessarie per organizzare e far fronte a problemi ordinari del loro territorio. Insomma qui non serve solo un piano lanciato a suon di slides, qui serve impegno serio e costante guardando oltre il voto, quel voto che in Italia si ripete a cadenza stagionale e che diventa, ad ogni occasione, terreno di scontro per promesse poi puntualmente disattese. Navighiamo a vista fino a quando la natura che lo consentirà ... poi sarà buoio pesto.

giovedì 19 gennaio 2017

Anche i ministri diffondono bufale






Pochi giorni fa si dibatteva sul web e sulle notizie false che sono spesso rimbalzate di post in post senza alcun controllo tanto poi da sembrare vere. Naturalmente un'occasione come un'altra in Italia per scatenare polemiche in discussioni infinite senza arrivare a niente di concreto salvo poi abbandonare la discussione fino al prossimo episodio eclatante. Ora che lo notizie o le bufale arrivino da siti anonimi o da semplici utenti che "credono" anche agli asini che volano purché sia scritto nella bibbia del terzo millennio (Internet), poco importa anche perché, fortunatamente, Internet mette a disposizioni strumenti rapidi per verificare qualsiasi notizia. Quando però la bufala o notizia fuorviante arriva da un'istituzione pubblica il discorso è più serio perché ci si aspetta che un ente pubblico o addirittura un rappresentante di un governo, come un ministro, diffondano notizie vere senza ombra di dubbio. Se dobbiamo andare a verificare anche questo genere di notizie è la fine e la responsabilità non è certo della rete ma della superficialità di chi la usa. Capita che ieri la ministra Pinotti pubblica un tweet nel  quale afferma che l'esercito è già operativo nelle province di Teramo e Chieti e correda il tweet con delle foto. Purtroppo quelle foto sono in pieno contrasto con le immagini che trasmettono in diretta i vari telegiornali e nelle quali si vede che le zone terremotate sono immerse in una tempesta di neve e vento mentre nel tweet della Pinotti i militari spalano la neve quasi sorridenti. Una rapida ricerca e si scopre che quelle foto sono addirittura di due anni tre anni fa relative ad una nevicata in Veneto (in questa pagina si trovano le foto pubblicate tre anni fa). Dopo aver scritto alla ministra questa ha risposto che le foto le ha prese dal sito dell'Ansa e purtroppo è vero. Ora se anche l'Ansa pubblica foto false ed un ministro le usa per un tweet e mostrare la sua efficienza capite che il problema non è Internet ma l'imbecillità di chi pur di dare e documentare una notizia usa materiale senza nemmeno verificarlo ?

Un paese fermo capace solo di polemizzare mentre la natura fa il suo corso


Mentre la natura segue il suo corso e prosegue senza sosta il suo cammino, incurante della presenza dell'essere umano, ci sono ppopolazioni e paesi che hanno capito come cercare di affrontarla o meglio conviverci ed altri come il nostro che proseguono nel loro immobilismo. Eventi catastrofici come terremoti, inondazioni, navicate sono tali solo per la presenza dell'uomo, una presenza imprevista e casuale, e quindi è l'uomo che dovrebbe tentare di affrontarli ma non in uno scontro frontale (perduto in partenza) quanto piuttosto nel cercare una convivenza il meno tragica possibile. In alcune parti del mondo ci si è riusciti nella maggior parte dei casi, come per esempio i terremoti in california o in giappone, adottando strategie di costruzioni adeguate, in Italia non se ne viene fuori sebbene i terremoti siano un evento quasi normale. La sceneggiatura è sempre la stessa: terremoto, crolli e vittime, elenco interminabile di buoni propositi e promesse, polemiche fra chi governa e chi è all'opposizione di volta in volta, piani di intervento e successivamente il dimenticatoio totale fino al successivo terremoto. Quello che sta accadendo in centro italia segue esattamente questa rappresentazione con due aggravanti: un terremoto prolungato nel tempo ed aggravato dalle condizioni meteorologiche (prevedibili però) ed un immobilismo totale del paese da ormai un anno. Il terremoto di agosto ha colto di "sorpresa" territori a rischio sismico dove naturalmente non era stato fatto niente in termini di prevenzione sismica. Ad ottobre è piovuto sul bagnato ma nei due mesi inetercorsi non si è fatto niente soprattutto in previsione di un inverno in arrivo, forse sperando che si trattasse di un inverno caldo come gli ultimi due trascorsi. Poi è arrivata la neve preannunciata da una settimana con bollettini della protezione civile, ma qualcuno si è preoccupato per esempio di preparare un piano di intervento o per esempio di mettere al riparo l'unica risorsa di molte piccole aziende di quella zona, gli animali ? Assolutamente no. Ed infine ecco altre scosse per far crollare quel poco che ancora era rimasto in piedi, il campanile di Amatrice, ma lasciato al suo destino da oltre 5 mesi. Nel frattempo la politica che ha fatto ? Niente ... ma non solo in questa emergenza, niente per tutto il resto. Abbiamo trascorso il 2016 bloccati in attesa del referendum che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi del paese con un governo che si è preoccupato esclusivamente di elargire mance a destra e sinistra per comprare il voto. Nessuno del governo aveva un piano in caso di sconfitta. Sconfitta è stata e si è "cambiato" governo, si fa per dire, ma anche questo è completamente immobile come tutto il parlamento in attesa della manna dal cielo o meglio della sentenza della corte costituzionale sulla legge elettorale. Un parlamento incapace perfino di approvare una semplice legge elettorale in linea con la costituzione, dopo aver condannato il paese a tre elezioni di stampo "incostituzionale". Ecco che sta qui lo sconforto e la rabbia che non è contro la natura, che non fa altro che seguire il suo corso, quanto piuttosto contro una classe politica incapace di governare l'oridnarietà figuriamoci gli eventi straordinari e in ultima analisi contro noi stessi che manteniamo questa classe politica al potere.

mercoledì 11 gennaio 2017

Cara Camusso hai fregato i lavoratori


La Corte Costituzionale non ammette il referendum sull'art. 18 per il quale avevano firmato circa 3.500.000 di lavoratori: sentenza politica, ricorso alla corte europea sono le reazioni dell'opposizione leghista e della cgil. In realtà si tratta di una grande truffa da parte del sindacato ai danni di chi ci aveva creduto in questo referendum. Una truffa iniziata quando il sindacato ha accettato senza colpo ferire, se si esclude uno scioperetto di 4 ore indetto di venerdì in modo da garantire un weekend lungo, la riforma del lavoro targata Renzi-Poletti. Una riforma che di fatto portava a termine il progetto dei governi di centro destra di stampo berlusconiano: la cancellazione dei diritti dei lavoratori sanciti dallo statuto dei lavoratori e dall'articolo simbolo di quello statuto, l'art. 18. Una riforma che quindi liberalizzava il licenziamento come si è potuto verificare nei mesi successivi quando i licenziamenti sono aumentati in maniera significativa. Il sindacato non si è scomodato minimamente ad organizzare manifestazioni di protesta contro un atto così "violento" dal punto di vista normativo perpretato poi da un partito che si professava e si professa di sinistra. Il ricorso al referendum è stata l'unica promessa che la Cgil ha saputo mettere in atto, ma il trucchetto per salvare questa riforma antilavoratori era insito nel quesito proposto. Il sindacato non si è limitato a chiedere la cancellazione dell'articolo abrogativo dell'art. 18 ma si sbilanciato nel chiedere l'estensione del suddetto articolo anche ad aziende com meno di 15 dipendenti. Risultato: inamissibilità del referendum on quanto il quesito non si limita a chiedere l'abrogazione di una legge ma addirittura ad estendere la vecchia normativa. La Corte Costituzionale non aveva altra scelta: referendum cancellato. Ora volendo pensare male, e spesso non si sbaglia, il sindacato ha fatto una manovra bifronte eregendosi a difensore dei diritti dei lavoratori, ma commettendo un vizio di forma sostanziale sapendo bene che la corte costituzionale non avrebbe sorvolato sul quell'errore sostanziale. In questo modo si può scaricare la colpa direttamente sulla corte, insomma un altro pasticcio che si va a sommare nei tanti pasticci che questa classe dirigente, non solo sindacale, ad ogni livello sta commettendo.  Tanto è vero che già oggi a poche ore dalla sentenza della corte i dirigenti sindacali della Cgil, Camusso in testa, già si presentano con manifesti con riportato, riferito ai referendum, un 2 invece del 3. Li aveva già pronti ? Sapevano già del pronunciamento della Corte ?

martedì 10 gennaio 2017

Dal politico inadeguato all'era tecnologica, al comico vestito da politico interprete di una soap opera


Le vicende di questi due ultimi giorni hanno dell'incredibile e per quanto diverse mettono in luce non solo una classe politica inadeguata a governare un paese moderno ma anche inappropriata all'era tecnologica del terzo millennio. Partiamo dal nuovo che avanza, il Movimento 5 Stelle, quello della democrazia diretta che in 24 ore manda a quel paese e butta nel cesso il voto di qualche decina di migliaio di iscritti al movimento. Ma d'altra parte da un comico che c'è da aspettarsi ? Prima nel giro di 24 ore chiama tutti al voto, poi segue il risultato del voto ma gli va buca, ed allora torna su sui passi senza però tornare al voto. In pratica Grillo sancisce prima la separazione da Farange per poi buttarsi fra le braccia del nuovo amore, il gruppo Alde. Ma il nuovo amante si spaventa a ritrovarsi in casa il M5S, l'Alde pensava ad una relazione meno impegnativa del tipo ma ognuno a casa sua, e quindi Grillo si ritrova lasciato nel giro di poche ore. Con la coda fra le gambe Beppe chiede scusa al vecchio amore che lo riprende fra le sue braccia ma questa volta detta lui le condizioni ai grillini. Insomma una specie di soap opera alla Beautiful. Altro che movimento che doveva sbriciolare la politica tradizionale, qui siamo al cospetto della politica più becera e opportunista e per di più da parte di chi doveva cambiare tutto. Mentre si svolgeva questa tresca amorosa, dall'altra parte si scopriva che i nostri politici, ex presidente del consiglio in testa, non se la intendono per niente con la tcnologia. Proprio il super teconologico Matteo Renzi, dotato di iphone e MacBook, non è stato capace di capire che una email con tanto di allegato poteva essere pericolosa. E così ha aperto l'email e pure l'allegato magari proprio sul suo Mac privo di adeguato anntivirus come si confà ad un fan doc della mela morsicata. E la frittata è stata fatta ... l'hacker ha intrufolato il suo maleware nella posta del bulletto di Rignano e gli ha fregato tutte la sua corrispondenza. Per fortuna che il Matteo non è affetto dagli stessi vizietti del suo predecessore Silvietto, altrimenti se ne sarebbero lette delle belle. Pensate se la stessa cosa fosse accaduta a Berlusconi. Altro che intercettazioni telefoniche, ma il nonnetto di Arcore non ci è cascato come il giovanotto toscano. Renzi non è l'unico che ci è cascato ma è il pià ridicolo fra le vittime dell'hacker massonico, proprio lui che ha sempre ostentato la sua tecnologia e la sua presenza h 24 sui social. Beh un bel panorama politico .... pensateci alle prossime elezioni, se mai si svolgeranno. 

giovedì 5 gennaio 2017

Codice etico ? Basterebbe una riga




Il dibattito sul codice etico di quel partito o di quel movimento non appassiona il cittadino onesto per il quale basterebbe una sola riga a definire un codice "veramente" etico: chi ha problemi con la giustizia a qualsiasi livello deve stare lontano dalla politica. E invece siamo alla polemica continua nella quale capeggia l'affermazione: noi siamo garantisti e voi giustizialisti. Il garantismo è una delle tante bufale immessa nella discussione sul codice etico e/o sulla corruzione. In Italia nessuno può definirsi garantista o giustizialista in quanto è la legislazione italiana ad essere garantista che sancisce l'innocenza del cittadino, sottoposto al giudizio della magistratura, fino al terzo grado di giudizio. Non c'è bisogno quindi di definirsi garantisti o meno, lo si è e basta. Questo per il cittadino qualunque ma per il politico la questione è leggeremente diversa. Certamente rispetto alla giustizia anche per il politico vale la regola dell'innocenza fino al terzo grado, ma entra in gioco l'opportunità che un indagato, una persona che comunque è coinvolto in indigini giudiziarie, o peggio ancora un condannato o non condannato per prescrizione, continui a ricoprire cariche istituzionali o a svolgere attività politica in generale. Naturalmente per il cittadino onesto no: fare politica non è certamente un obbligo e se scegli di farla ... falla pure ma dovresti essere integerrimo ed inattaccabile su qualsiasi fronte. Se non lo sei ti metti da parte ed eventualmente rientri a problemi risolti. Tutto molto semplice. E invece si cercano i se e i ma, si fanno le eccezioni, i distinguo, voli pindarici attraverso i quali non si finisce per essere garantisti ma per mantenere in vita "politica" personaggi che non possono essere considerati un esempio e che dovrebbero essere inattaccabili. Ecco allora che il M5S elabora un proprio codice etico per "garantire" una vita politica ha chi è colpito da avviso di garanzia, cambiando leggermente rotta rispetto ad ieri quando lo si trattava come una specie di appestato da mandare al macero. Ed insorge la polemica politica con il Partito Democratico che ha nel suo statuto un codice etico che alla fine, con i se e con i ma, finisce per non rispettare mai (De Luca docet). Sarebbe molto più semplice una regola sola, ferrea e inattaccabile senza eccezioni: quando la giustizia si interessa a te .. tu ti metti da parte fino a quando non hai risolto i tuoi problemi. Troppo facile vero ?

mercoledì 4 gennaio 2017

Lo Stato gratta ai pensionati per dare alle banche


Uno degli slogan preferiti del fu Pesidente del Consiglio, Matteo Renzi, era quello del "Abbiamo abbassato le tasse". Si vero qualche tassa è stata abolita ma al cittadino comune alla fine interessa il saldo finale ed allora si scopre che il saldo è ancora in attivo a favore dello stato. Le strategie per raschiare dove si può raschiare sono innumerevoli ed è solo questione di fantasia. E' sufficiente poi andare a toccare categorie contrattualmente deboli e poco protette per far passare inosservati provvedimenti che garantiscono liquidità allo stato a danno del cittadino. Una di queste categorie è naturalmente quella dei pensionati. Ecco che il pensionato è stato il primo ha ricevere un bel regalino nel nuovo anno: le pensioni non saranno più pagate il 1° giorno del mese (che in caso di giornata festiva faceva già slittare il pagamento a differenza di qualche anno fa quando veniva, giustamente, anticipato) ma bensì il secondo giorno bancabile. Vediamo che cosa significa questa apparentemente insignificante norma per il 2017:

Gennaio: dal 1 al 3
Febbraio: dal 1 al 2
Marzo: dal 1 al 2
Aprile: dal 1 al 4
Maggio: dal 1 al 3
Giugno: dal 1 al 5
Luglio: dal 1 al 4
Agosto: dal 1 al 2
Settembre: dal 1 al 4
Ottobre: dal 1 al 3
Novembre: dal 1 al 2
Dicembre: dal 1 al 4

Una media di 2 giorni e mezzo di ritardo nel pagamento della pensione che significa un bel gruzzolo di interessi a discapito dei pensionati. Insomma lo stato da una parte fa vedere la carota e si mostra meno vorace in termini di tasse, dall'altra usa un bel bastone per sotrarre denari in maniera più subdola e indiretta. Ogni commento è superfluo, vale comunque la pena di sottolineare che le "bufale" non sono solo un sottoprodotto della rete ma costituiscono anche il pane quotidiano del politico di turno che si affaccia al governo del paese.

Le bischerate grilline


Con l'uscita di scena del giovanotto di Rignano (momentanea non disperate) la scena politica era diventata piatta e senza scossoni: niente slides, niente conferenze stampa scoppiettanti, nessuna dichiarazione e promessa di bonus. Insomma dopo quasi tre anni di fuochi d'artificio continui una depressione assoluta. Lo stesso Grillo si è trovato spiazzato. Come si sa ogni grande comico ha sempre avuto al proprio fianco una spalla adeguata ed altrettanto grande, indispensabile per lo spettacolo e la rappresentazione scenica. Con il ritiro di Renzi dalla scena politica istituzionale, il povero Beppe si è visto perso e privo dello stimolo necessario per alimentare la sua principale fonte di guadagno: il blog del Movimento 5 Stelle. Con il nuovo anno però Grillo ha tirato fuori le unghie dimostrando ancora una volta la sua fantasia e la sua destrezza nel risollevare ... il numero di click ... sul suo blog ed è uscito con due novità prorompenti. La prima relativa ad un referendum semplice semplice: gli appartenenti al movimento che ricoprono cariche istituzionali devono dimettersi o meno se ricevono un avviso di garanzia ? Quindi il capo supremo del M5S mette in discussione uno dei caposaldi del movimento stesso, uno di quegli aspetti che avrebbero dovuto distinguere i grillini da tutto il resto del panorama politico italiano. E la rete è stata inflessibile rispondendo con un secco NO a sancire che alla fine il Movimento 5 Stelle di fatto è uguale a tutti gli altri partiti dell'arco costituzionale (come si diceva una volta). La presunta purezza del grillino è stata gettata dalla finestra con la fine dell'anno come si faceva una volta con le cose vecchie delle quali ci si voleva liberare con l'anno nuovo. Naturalmente Grillo sapeva benissimo che questo fatto da solo non era sufficiente a risollevare l'attenzione verso il suo blog ed allora se n'è inventata un'altra scagliandosi contro l'informazione e scatenando un polverone. La proposta è quella di una giuria popolare che decida la veridicità o meno di una notizia. Capirai: è stato come toccare il culo alla cicala. Il mondo dell'informazione si è scatenato con Mentana in testa che guiderà un'azione giudiziaria contro capo del M5S. L'incredibile è che proprio il blog diffusore bufale per antonamasia si erge a difensore della informazione corretta e veritiera. Se il panorama dell'informazione italiana fosse stato di livello adeguato ad un paese democratico occidentale evoluto, sarebbe stato sufficiente sfrugugliare sul blog grillesco, andare a cercare qualche notizia falsa (come quella linkata qui non sul blog dei 5S perché non mi va di ricoprire il ruolo di loro finanziatore)  e, usando un francesismo popolare, "sputtanare" il moralizzatore dell'informazione italiana. E così il 2017 per Grillo, ma soprattutto per il suo blog, è iniziato in maniera scoppiettante anche in assenza della spalla degli ultimi anni, Matteo Renzi: click, condivisioni, like si sono moltiplicati.