lunedì 8 ottobre 2012

Per una politica pulita ... non c'è da sconfiggere solo la corruzione


Sono molti i mali che affliggono la politica italiana e che hanno reso possibile un quasi totale disinnamoramento del cittadino medio dalla politica stessa. Sicuramente il male maggiore venuto alla ribalta in questi giorni, ma che si trascina da decine di anni nonostante le inchieste di mani pulite degli anni 90, è quello della corruzione. Una corruzione, che pur avendo cambiato pelle, rimane un fenomeno diffuso e grave. Si è passati dalle tengenti degli anni 80-90 richieste per accedere ai lavori pubblici ed utilizzate per i partiti, ad un impiego improprio di fondi pubblici per scopi meramente personali. Il politico corrotto di oggi utilizza gli enormi fondi pubblici assegnati al proprio partito per scopi privati. Una corruzione diversa ma per certi versi molto più grave. In questi giorni il parlamento sta tentando di varare una legge contro questo fenomeno, ma si spera che, legge a parte, siano poi i cittadini a fare piazza pulita con il loro voto. Ma la corruzione non è la sola brutta abitudine dei nostri politici, c'è anche la mancanza di coerenza ed il cambiamento di bandiera, il voltafaccia o la disattesa delle promesse fatte. Nel parlamento di questa ultima legislatura abbiamo assistito ad un numero incredibile di voltagabbana o cambia bandiera, uno per tutti il famoso Scilipoti, che eletto nelle file dell'Idv, dai banchi dell'opposizione è passato a sostenere il governo Berlusconi. Ecco un altro malcostume da debellare. Cambiare idea è possibile e a volte anche auspicabile, ma nel caso di un parlamentare eletto nelle fila di un partito, qualora questo intenda cambiare casacca, sarebbe etico, onesto e auspicabile (a mio avviso anche obbligatorio) che si dimettesse anche da parlamentare. Ma i parlamentari non sono gli unici a perseguire questo deprecabile atteggiamento. Prendiamo per esempio il giovanotto del Pd Matteo Renzi. Non più tardi di un anno e mezzo fa andava predicando che lui era stato scelto per fare il sindaco di Firenze ed avrebbe onorato questo impegno senza pensare ad altri incarichi. Eccolo ora attraversare l'Italia in lungo ed in largo per candidarsi alle primarie del Pd per scegliere il candidato premier alle elezioni del 2013. Bene allora Renzi è stato eletto sindaco di Firenze nel giugno del 2009 ed il suo mandato scadrà nel 2014. Che cosa accadrà se vincerà le primarie e poi le elezioni del 2013 ? O per un anno manterrà il doppio incarico, tradendo quello che va predicando nella sua campagna, oppure si dimetterà da sindaco tradendo i cittadini di Firenze che lo hanno scelto per fare il sindaco per cinque anni. E' coerenza questa ? Senza contare che per fare questa campagna elettorale per le primarie sta impiegando un sacco di tempo togliendolo al suo lavoro, quello di sindaco. Quindi la corruzione è solo l'aspetto più grave e più eclatante della cattiva politica ma per passare ad un buona politica la strada da fare è tanta e molti sono le cattide abitudine da eliminare dal comportamento dei politici italiani.

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