lunedì 8 ottobre 2012

Taglia tu che taglio anch'io ma per l'amor del cielo non tagliamo Dio


Dopo tanti annunci altisonanti ed anche qualche decreto, l'applicazione dell'Imu sui beni della Chiesa e' ancora da venire. Intanto il governo aveva stabilito che questa tassa per il Vaticano divenasse esecutiva dal 1 gennaio 2013 e cioe' un anno dopo l'applicazione a tutti i cittadini, ora con le eccezioni sollevate dal Consiglio di Stato, tutto salta a non si sa quando. Sembra una guerra dello Stato con i suoi stessi cittadini e contro la costituzione che sancisce la laicita' dello Stato stesso, una laicita' calpestata ad ogni occasione ed anche in momenti di crisi come questo. Difficile quindi pensare alla buona fede dei governo Monti, che anche in questo caso come in altri (vedi riforma delle pensioni ed il problema degli esodati sollevato dalla riforma stessa), dimostra una incompetenza nel legiferare fuori dal comune. Piu' probabile invece la stesura di un decreto facilmente attaccabile dal Consiglio di Stato in modo da scaricare su eventuali altre istituzioni la non applicazione dell'Imu ai beni della chiesa. Un parere quello del consiglio che apre un buco di circa 500 milioni di euro nel bilancio dello stato, tanto sarebbe il gettito dell'Imu da parte della chiesa anche se la cifra e' fortemente contestata: 100 milioni dicce la chiesa, 1 miliardo dice l'Anci, l'associazione dei comuni italiani. Una storia questa che non vede ancora la fine. Iniziata nel 2006 con una procedura di infrazione da parte dell'europa contro l'Italia colpevole di aiuti illeciti alla chiesa (grazie ad un esposto dei radicali che ogni tanto fanno qualcosa di buono), proseguita dal decreto del governo Monti dopo le innumerevoli proteste in seguito alla nuova Ici che vedeva ancora esclusi i beni immobili del Vaticano, ed ora c'e' un nuovo stop dopo il parere del Consiglio di Stato che boccia senza appello il provvedimento farsa del ministro Grilli. In mezzo sempre loro i cittadini onesti che, se il governo non riuscira' ad uscire da questo empasse, si vedranno costretti a sborsare quei 500 milioni di euro che avrebbe dovuto, giustamente, sborsare la Chiesa. Come non pensare ad uno stato contro il cittadino ?

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