domenica 31 agosto 2014

Chi sbaglia paga ... ma i cocci sono suoi ?


Gelati e battutine a parte andando a stringere e spremere per far uscire dei contenuti dalla conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri di venerdì scorso, il risultato è sconcertante. Per rendersene conto è necessario sempre far trascorrere qualche ora perché il comunicatore Renzi è molto abile nel far apparire il nulla o quasi come denso di contenuti e quando si finisce di ascoltarlo si ha come l'impressione che nel giro di poche ore o pochi giorni tutto cambierà nel nostro paese. Poi se con calma si analizzano i contenuti lontano dai riflettori e dalle proiezioni fantasmagoriche ecco che i discorsi si sgonfiano come un palloncino comprato alla fiera che dopo poche ora troviamo afflosciato per terra. Prendiamo l'annuncio che riguarda i magistrati: chi sbaglia paga. Chi non è d'accordo con questa frase ad effetto alzi la mano. Ma c'è un piccolo ma ... Dove sono le schiere di politici che hanno sbagliato e non hanno pagaro niente ? E che dire dei delinquenti per i quali l'unica certezza è che la pena non è certa ? E' il caso di iniziare dai magistrati anche se poi non si sa nè come, nè quando, nè perché ? Ed infine un presidente del consiglio che prevede una crescita dello 0.8% e dopo solo due mesi la sua stima non solo è sbagliata ma addirittura di verso opposto considerato che ci sarà ancora recessione, non ha sbagliato ? e se si come paga ?  E che dire poi sempre rimanendo in argomento di giustizia dell'altro annuncio: dimezzeremo l'arretrato dei processi civili. Bene .... peccato si sia dimenticato di illustrare come farà ma forse la slide è andata persa o non gli è stata preparata, comunque è solo un piccolo dettaglio. Il paese ha comunque fatto un salto di qualità in quanto a capo del governo, per 20 anni o giù di lì ne abbiamo avuto uno che imboniva il popolo attraverso le sue televisioni, Matteo ha messo in pratica la famosa spending review, riesce ad ottenere gli stessi risultati solo con qualche slides e la sua parlantina .... non è un successo ?

sabato 30 agosto 2014

Renzusconi style


Dopo 20 anni di Berlusconi con le sue battute, le corna, il cucù alla Merkel forse il paese non aveva bisogno di un altro presidente del consiglio dedito alla sceneggiata alle secchiate d'acqua ed al lecca lecca del gelato artigianale per rispondere alle critiche di un giornale come l'economist. Ma anche questo teatrino fa parte della tecnica comunicativa del Matteo ex sindaco di Firenze. Una tecnina efficace se gli ha portato circa 11 milioni di voti alle ultime elezioni europee in virtù dei quali ora si sente investito di una specue di potere soprannaturale in base al quale ogni cosa che fa è comunque fatta bene. Il problema è che per ora di cose ne ha combinate poche, certo ne ha comunicate tante, ma dopo gli 80 euro (che si stanno rivelando una vera iattura per il paese più o meno come la cancellazione dell'Imu) a parte slide, annunci, conferenze stampe con battutine e sorrisini, secchiate d'acqua e consi gelato non si è visto niente o poco più di niente di concreto. Tutte queste sceneggiate mentre i dati economici dell'Italia sono ancora drammatici con disoccupazione che aumenta, consumi che diminuiscono compresi quelli alimentari che per un paese come il nostro sono un vera e propria cartina di tornasole sullo stato delle finanze delle famiglie italiane, deflazione come non accadeva da 50 anni. Siamo tornati al 1959 con la differenza che in quegli anni il Pil cresceva mentre ora andrà bene se alla fine dell'anno si attesterà sullo 0, nonostante le previsioni ottimistiche del Renzi pensiero. Ma queste sono tutte qusquiglie lui deve occuparsi del Senato, della giustizia cercando di portare a termine almeno in parte l'opera distruttiva del suo padre putatitvo, il condannato, della scuola ... ops no la scuola per ora no prima si ma ora no, e di cantieri annunciando finanziamenti per 43 miliardi anzi riannunciando perchè erano fondi sembra già stanziati. Insomma come si dice a chiaccherare non è fatica e nemmeno a fare docce gelate ed a mangiare gelati .... per governare c'è tempo tante alle elezioni non si andrà fino a che Giorgio Napolitano tira la carretta, ma se va avanti di questo passo chissà quanti italiani resisteranno ed arriveranno alle fatidiche elezioni politiche del 2018.

giovedì 28 agosto 2014

In arrivo il tornado di fine estate: Matteo


Anche se questa è stata un'estate anomala, come ogni estate degna di tale nome finirà con una burrasca o un temporale ed i meteorologi, come buona abitudine da qualche tempo, hanno dato un nome ha questa tempesta di fine estate: Matteo. Dopo un paio di settimane di calma il tornado si sta abbattendo sul paese e si prevedono grandi scombussolamenti preannunciati da dichiarazioni a raffica e da promesse a volte anche contrastanti fra loro in un turbinio di cifre, numeri, decreti, leggi, riforme che disorientano anche il più attento dei commentatori politici. Il tornado investirà ogni settore della vita pubblica del paese. Scuola: basta con i supplenti, assumiamo 100.000 precari, e i soldi ? qualcuno timidamente chiede ... ma la domanda si perde fra i venti di oltre 100km orari che soffiano dalla bocca del tornado. Giustizia: in 1000 giorni diminuiremo i tempi del processo civile, riforma del processo penale, responabilità dei magistrati, separazione carriere, 10 punti come linee guida, no 15 punti .... in un turbinio di vecchia memoria, ma qui aleggia anche la bufera del condannato e si preannuncia la così detta tempesta perfetta. Immigrazione: si cambia strategia e dopo Frontex, Mare Nostrum ora arriva addirittura Frontex plus .... sembra il nome di una supposta ma non farà male gli italiani ormai non hanno più di questi problemi. Lavoro: qui dopo mesi di stagnazione meteorologica, la riforma è ferma dal 3 aprile e avrebbe dovuta essere portata a termine entro maggio, ora nubi e venti si stanno accavallando ... via l'art. 18, no rimane ma dopo tre anni di lavoro, si al precariato, no al precariato, ... insomma una gran confusione come quando il tornado porta via di tutto sollevando polvere e di tutto di più. Sanità: legge sulla fecondazione eterologa si o no ? non ci è dato sapere e qui il ciclone si sgonfia un pò ma le novità annunciate non mancano sui ticket, posti letto, livelli elementari di assistenza (questa è nuova), allentamento vincoli nuove assunzioni .... insomma come al solito in questo settore il caos è totale ma altrimenti che tornado sarebbe. Intanto ci sono le questioni che sembrerebbero già definite che in realtà rimangono sospese in attesa o di essere spazzate via o di cadere nel dimenticatoio: una su tutte la tanto sbandierata e sventoalata "abolizione" delle province che abolizione non è ... come al solito mancano i decreti attuativi ma in questo caso la responsabilità è della "burocrazia" altra piccola tempesta permanente. Aspettiamo domani e forse le previsioni per il prossimo settembre potranno essere più attendibili. Nel frattempo l'uragano 80 euro è stato completamente declassato e da classe 5 quale era è stato ridotto a semplice depressione tropicale che sparirà definitivamente nel prossimo autunno soppiantato da Tares, Tasi, e via dicendo.

mercoledì 27 agosto 2014

Segni incoraggianti .... ma la rotta non cambia


Fra palestiensi e israeliani una tregua che sembra duratura e bombardamenti terminati, in Ucraina prove di dialogo fra Putin e Poroshenko alla ricerca della pace, deboli segnali per una ricerca di un dialogo che sembra difficile e complicato ma se si vuole essere ottimisti non ci rimane che attaccarsi a questi eventi per sperare in un cammino verso la pace. Purtroppo gli eventi tragici e violenti sono di gran lunga superiori a queste prove di dialogo, ma soprattutto non si intravede un cambio di rotta nelle politiche dei paese occidentali ed in particolare di Stati Uniti ed Europa. Per contrastare l'ascesa del fondamentalismo islamico e delle sue brutture non si trova altra soluzione che ricorrere ad altre brutture come le armi donate agli iracheni dall'Italia o peggio ancora come i bombardamenti che gli Usa si apprestano a portare a termine sul territorio siriano. Come se non fosse stato già ampiamente dimostrato che rispondere alla violenza con la violenza porta ad un unico risultato: altra violenza. Certamente non è facile pensare ad una strategia per fermare i fanatici dell'islam che si dice oggi reclutino bambini di 10 anni, ma la violenza può al limite essere pensata come una terapia d'urto alla quale far seguire un progetto politico per debellare questa bruttura dell'umanità come tante altre, ma questo progetto non si intravede nemmeno lontanamente. E che dire poi della continua migrazione verso le nostre coste di disperati che scappano da territori dove non esistono condizioni di vita umane. Si discute su chi deve aiutare questi poveri diavoli mentre molti di loro perdono tragicamente la vita durante le traversate verso la terra promessa, ma si mette in campo qualche politica che arrivi alla radice del problema, che tenti di rimuovere le cause di questo esodo che ormai è sicuramente di tipo biblico. Insomma nonostante i lievi segnali come quelli che arrivano da Gaza e dall'Ucraina, la situazione internazionale è grave e di non facile soluzione senza un cambio radicale delle politiche dei paesi occidentali, fra i quali latita completamente l'Europa sempre al traino degli Usa e per questo spesso vittima di veri e propri karakiri come l'embargo messo in atto verso la Russia. 

giovedì 21 agosto 2014

Il comico e la spalla


Nei varietà degli anni 50-60 c'era sempre il momento del comico che aveva il compito di far ridere lo spettatore e per svolgere al meglio questo compito aveva al suo fianco la spalla, un altro attore che aveva il compito con le sue battute di preparare il terreno all'ironia del comico ed alle sue gags. Totò aveva sempre una spalla al suo fianco nei memorabili film che lo hanno reso famoso e le sue scenette rimangono sempre esilaranti. Questa modalità di fare spettacolo si è trasferita anche nel modo di fare politica dei nuovi rampolli del panorama italiano. Dopo venti anni di berlusconismo si pensava di aver visto il peggio del peggio ma come dice il proverbio il peggio non è mai morto ed ora oltre al peggio (quarta ripetizione ma necessaria) assistiamo anche alle comiche o presunte tali. D'altra parte con le discesa in campo, anche se in panchina, di un comico non c'era da aspettarsi di meglio. Certo prima del febbraio 2013 (mese ed anno delle ultime elezioni politiche che potrebbero anche essere le ultime) in molti avevano sperato che il comico ed il suo movimento a 5 stelle rappresentassero un momento di svolta nella politica italiana, di cambiamento e soprattutto di coerenza, ma il sogno è durato poche settimane. Il Movimento 5 stelle a rianimato Berlusconi e poi ci ha pensato Renzi a farlo uscire definitivamente dalla terapia intensiva e addirittura a farlo uscire dall'ospedale. Oggi altro atto della comica nella quale le parti si sono invertite ... i grillini fanno la spalla e Renzi il comico. Qualche giorno fa un grillino parlamentare, tale Di Battista, disquisiva sulla opportunità di interloquire con i terroristi dell'Isa arrivando a giustificare i loro atti terroristici contro civili donne e bambini che siano. Una posizione discutibile ma comunque una posizione. Ora da chi è disposto a trattare con terroristi sanguinari ci si aspetta che sia disposto a trattare o confrontarsi con chiunque. Ecco invece che oggi i grillini si rifiutano di andare a parlare col governo sulla riforma della giustizia ed assumono il ruolo di spalla per il presidente del consiglio che non aspettava altro e subito twitta anche se sotto dettatura: "Il movimento 5 stelle disposto a trattare con i terroristi ma non con il governo". Non fa una piega anche se un presidente del consiglio che si abbassa a certe battute rende proprio l'idea dello stato del paese e della politica italiana. Intendiamoci che i grillini si rifiutino di parlare di giustizia con un governo che predispone la riforma con un pregiudicato come Silvio Berlusconi che in venti anni ha fatto di tutto per imbavagliare i magistrati a pro suo, sarebbe più che giusto, ma dopo le affermazioni di Di Battista come criticare la battuta di Renzi ? Peccato che si stia parlando di politica e del futuro del paese altrimenti sarebbe un ottimo spettacolo di varietà.

martedì 19 agosto 2014

Il Papa: "Siamo alla terza guerra mondiale" ... come dargli torto


Il passato, la nostra storia dovrebbe insegnarci soprattutto a non commettere gli stessi errori ma questa semplice regola sembra non valere per l'essere umano. Una specie piuttosto anomala quella dell'essere umano rispetto al resto del mondo animale. Ha sviluppato un'intelligenza unica, almeno qui sul pianeta terra, ma questa intelligenza molto spesso l'uomo la utilizza contro se stesso e contro l'ambiente che lo ospita. La storia dell'umanità, fin dall'età della pietra, è costellata di guerre più o meno cruente, più o meno estese fino ad arrivare al ventesimo secolo durante il quale abbiamo avuto ben due guerre mondiali con atrocità di ogni tipo. Ma non sono state sufficienti per far cambiare rotta all'umanità ed oggi, pur non essendo in presenza di una terza guerra mondiale come quelle del 900, stiamo assistendo a conflitti sparsi su tutto il pianeta oltre a situazioni locali che mettono in risalto la fragilità e la stupidità umana. Medio oriente, Ucraina, e Africa sono le zone del pianeta dove si stanno combattendo delle guerre vere e proprie originate da povertà, sfruttamento, integralismo religioso, sopraffazione per l'acapparramento di risorse naturali. Guerre però dove le vittime non sono esclusivamente i soldati che le combattono ma anche e soprattutto civili inermi: uomini, donne e bambini la cui unica colpa è quella di essere nati in quei territori o di appartenere a confessioni religiose o etnie diverse. Le guerre in atto però non sono l'unica follia umana di questo periodo storico. Un'altra guerra che non si combatte con le armi ma con l'economia e la finanza è costituita dalla crisi economica in atto da qualche anno e della quale non si vede la fine. Una crisi nata dal modello sociale ormai imperante a livello planetario, il capitalismo e una crisi altrettanto cruenta di una guerra anche se per aspetti diversi. Le vittime di questa crisi sono i ceti sociali più poveri ai quali viene tolto l'unico mezzo di sostentamento che hanno, il lavoro, a vantaggio dei ceti più ricchi che per assurdo vedono aumentare le loro ricchezze. L'aspetto più aberrante di questa crisi è infatti questo: l'aumento della forbice fra ricco e povero con il ricco che diventa sempre più ricco ed il povero sempre più povero. Tornando alla violenza di quest giorni poi che dire di quanto accade ancora nel 2014 negli Stati Uniti dove un poliziotto uccide, apparentemente senza motivo, un ragazzo di colore scatenando una protesta violenta da parte della stessa popolazione di colore che, giustamente pretende, l'arresto del poliziotto ? Si torna indietro di 60 anni mentre il primo presidente nero degli Stati Uniti, Obama, fa una dichiarazione discutibile: "Punirli, ma chiedersi perché giovani neri commettono crimini" come se fossero solo loro a commettere crimini. Veniamo poi al nostro paese dove ormai non passa giorno nel quale un uomo non uccida una donna o un bambino in preda a quelli che vengono chiamati raptus improvvisi che si manifestano con violenze inaudite. Difficile dare una spiegazione, ammesso che una spiegazione la si possa trovare, a questi episodi che rimangono comunque un segno preoccupante del momento che stiamo vivendo. Una serie di eventi che non lasciano ben sperare per il futuro dell'umanità e che metteono in secondo piano anche i pochi episodi positivi che potrebbero far ben sperare.

domenica 17 agosto 2014

Violenza genera solo violenza e non risolve il problema


Questi primi 14 anni del terzo millennio hanno dimostrato ampiamente quanto la società capitalista, alla quale si è dato vita negli ultimi due secoli del secondo millennio, costituisca un vero e proprio fallimento. La maggioranza della popolazione mondiale vive nella miseria, nella povertà e nella più completa indigenza: circa 800 milioni di persone non hanno cibo a sufficienza e circa 3 milioni di bambini muoiono per fame ogni anno. Coloro che non muoiono per fame poi devono fare i conti con le guerre sparse in varie parti del mondo e soprattutto in quelle zone ricche di risorse naturali ma povere per le condizioni di vita. E' questo l'assurdo della società industriale e post industriale è riuscita a realizzare: i territori che hanno le maggiori riserve in termini di risorse naturali sono gli stessi territori nei quali le condizioni di vita sono al limite della sopravvivenza. Il capitalismo si fonda proprio su questo principio: sfruttare le risorse disponibili per arricchirsi a discapito di chi possiede queste risorse ma non ha né le capacità né le possibilità per utilizzarle. La ricchezza di pochi che produce la povertà di molti. E' questa aberrazione che in fondo ha dato vita al terrorismo: il povero e lo sfruttato che si ribella in maniera violenta contro il capitalismo e contro lo sfruttamento. Purtroppo questa ribellione si è tradotta in azioni altrettanto sbagliate perché ha usato e usa alla fine la stessa strategia del capitalismo seguendo strade diverse: il capitalismo affama gente inerme e popolazione comune facendola vivere in condizioni disumane tali da provocare anche la morte; il terrorista porta avanti la stessa azione in maniera cruenta uccidendo con azioni violente sempre esseri umani che non hanno alcuna responsabilità. Non saprei quale delle due strategie sia la peggiore. Con l'attentato alle torri gemelle del 2001 poi anche il mondo occidentale ha cambiato rotta scegliendo la strada della guerra per combattere il terrorismo e cogliendo l'occasione per invadere Afghanistan ed Iraq al fine di abbattere due regimi sanguinari collusi con il terrorismo stesso. Una strategia scellerata, come ormai ampiamente dimostrato, che ha avuto due consequenze disastrose: spostare le azioni terroristiche all'interno stesso degli stati dove il terrorismo è nato e adeguarsi alla strategia del terrorista, uccidere cioé la popolazione civile. Si è quindi instaurata una spirale di violenza senza precedenti dalla quale sarà difficile uscire: il terrorista uccide uomini, donne e bambini, l'occidente bombarda città e insediamenti civili finendo per causare ugualmente la morte di uomini, donne e bambini. Chi finalmente si renderà conto che non è questa la strada ? Ma soprattutto il mondo occidentale si prenderà la briga di eliminare le cause che hanno portato a questa situazione ? Si perché si potrà usare la forza e la violenza per cambiare la situazione, si potrà anche arrivare ad un confronto o ad un dialogo fra le due parti e giungere ad un compromesso, ma se le cause non saranno eliminate, la società capitalista e lo sfruttamento del più debole per arricchire il più forte, prima o poi si ricadrà inevitabilmente nella violenza. Di certo chiunque giustifichi, da una parte o dell'altra, l'uso della forza e delle armi per far valere le ragioni di una parte o dell'altra, non contribuirà mai alla soluzione del problema, ammesso poi che l'essere umano sia in grado di trovare una soluzione.

domenica 10 agosto 2014

"E vi dichiaro marito e moglie ... " ... e la festa scoppia


Sembrava di essere ad una festa di matrimonio quando il celebrante, che sia un sacerdote o il sindaco di un comune non fa differenza, pronuncia la frase finale "Vi dichiaro marito e moglie" e i presenti applaudono e festeggiano mentre gli sposi si scambiano il rituale bacio. Ma al Senato non c'era nessuna festa anche se in realtà un matrimonio si è finalmente celebrato ufficialmente: quello fra Forza Italia ed il Pd nonché fra Berlusconi e Renzi. Senza i voti di Forza Italia la riforma costituzionale non sarebbe stata approvata. Il celebrante era il presidente del senato Pietro Grasso, la frase di rito è stata "Il senato approva, sereno riposo", ma la festa è scoppiata ugualmente. Baci e abbracci a iosa. Finocchiaro con Schifani, Finocchiaro con Romani, dai banchi del Pd tutti verso i banchi di Forza Italia a scambiarsi le congratulazioni per aver fregato l'Italia e l'opposizione. La più gettonata naturalmente è stata la ministra, madrina costituente, Maria Elena Boschi cercata da tutti per sancire il risultato con un suo bacio, e lei naturalmente si è prodigata senza lasciare nessuno senza un suo bacio. Romani è riuscito anche a sfiorarle le labbra, Minzolini la stritolata in un abbraccio mortale, Verdini se l'è coccolata a più non posso, ed infine anche Razzi, una volta abbandonata la sua sana filosofia "Fatti li cazzi tuoi" è riuscito ad abbrancare la ministra e a lasciarle il suo marchio sulla guancia. Uno spettacolo veramente orripilante forse più squallido di vedere un pregiudicato entrare a Palazzo Chigi da dove è riuscito a rovinare un paese dal punto vista politico, economico, culturale e sociale. Tutti felici e contenti, sorridenti, festanti alla faccia di un paese la cui economia va completamente a rotoli, la disoccupazione impera e la democrazia muore lentamente, ma loro festeggiano senza ritegno scambiandosi baci e abbracci nella peggiore tradizione mafiosa. Ma certo loro hanno da festeggiare. Forza Italia perché di fatto entra nella maggioranza di governo e fra poco potrà riavere il proprio leader pregiudicato in piena agibilità politica, il Pd perché sa che ormai insieme a Forza Italia può fregarsene del M5S, di Sel e di chiunque si metta di traverso al progetto ambizioso di Matteo Renzi: portare a compimento quello che Silvio Berlusconi non era riuscito a fare, uccidere la democrazia. Gli unici che non hanno alcunché da festeggiare sono gli italiani .... ma questo è un fatto secondario: avete mai visto un politico che governa e che lo fa nell'interesse del paese ?

giovedì 7 agosto 2014

Il gioco delle parti


Uno dei problemi della politica italiana che disorienta spesso l'elettore sta nel fatto che molto spesso, se non quasi sempre, formazioni politiche di segno opposto o presunto tale finiscono per dire le stesse cose nel momento in cui si scambiano le parti fra maggioranza ed opposizione. Era il 2011, non più di tre anni fa quindi, e la crisi economica stava invadendo il paese con i suoi effetti drammatici: imprese che chiudevano, consumi che crollavano, disoccupazione che saliva, famiglie che non arrivavano alla fine del mese. In questo quadro desolante il governo ed il presidente dell consiglio erano strenuamente impegnati non a cercare di arginare la crisi, impresa certamente molto difficile, ma ad occuparsi di qualche leggina ad personam per arginare la magistratura e soprattutto a raccontare fandonie al paese. Le storielle sulla crisi che era sostanzialmente psicologica e sui ristornati pieni giravano quotidianamente facendo imbestialire l'opposizione ed in particolare il Partito Democratico. Poi è accaduto quello che è accaduto ed oggi siamo, dal punto di vista politico nella situazione opposta, il Partito Democratico è partito di maggioranza con Matteo Renzi, segretario del Pd, presidente del consiglio e Forza Italia di Silvio Berlusconi all'opposizione. Quello che non è cambiata è la situazione economica anzi per certi versi si è aggravata dopo qualche mese di finta ripresa. La recessione è tornata frantumando le "ottimistiche" stime del governo in merito al Pil del 2014 e probabilmente anche per il 2015, disoccupazione sempre ai massimi livelli oltre la media europea per non parlare poi di quella giovanile, e spread che torna a salire. A questo panorama desolante come risponde il governo ? In prima battuta occupandosi di tutt'altro, certo non sono leggi ad personam come quelle di Berlusconi, ma sono problemi secondari come la riforma del senato o la legge elettorale, poi invitando gli italiani a spendere gli 80 euro mensili elargiti da Renzi in occasione delle elezioni europee come se fossero sufficienti 80 euro (lordi) a pagare i nuovi balzelli sulla prima casa pensati dal governo e che supereranno la tanto vituperata Imu. Poi il presidente del consiglio non dice che i ristoranti sono pieni ma ... parole si Matteo "Garamtisco la crescita con 5 riforme" ... (quelle annunciate a febbraio e che per giugno dovevano essere belle e che fatte). Dall'altra parte i "gufi" (sempre secondo il Matteo pensiero) fra i quali anche quelli di Forza Italia ex forza di maggioranza, chiedono a gran voce interventi sull'economia e sul lavoro che potrebbero in qualche modo aiutare a superare la crisi. Ecco questo gioco delle parti rappresenta uno dei maggiori problemi che rende il nostro paese, qualunque sia la forza di governo, poco credibile ... e la credibilità è probabilmente un altro fattore che può favorire e contrastare la crisi.

martedì 5 agosto 2014

E basta con questa bufala degli 80 euro che poi non sono 80 ....


Se a qualunque lavoratore dipendente gli venisse annunciato: "In busta paga troverai 80 euro in più oltre il tuo stipendio" lui non potrebbe che esserne felice. Ed infatti colui che ha fatto questa promessa è stato ampiamente ricompensato con circa 11 milioni di voti alle elezioni europee .... come lui stesso, Matteo Renzi, ha dichiarato oggi. Poi però il lavoratore dipendente si rende conto di alcune fregature. La prima è che gli 80 euro sono un importo lordo e quindi alla fine della storia non sono 80 ma l'importo è inferiore a seconda del reddito del lavoratore stesso. La seconda è che alcuni lavoratori dipendenti potrebbero anche rimetterci perché quegli 80 euro lordi mafari gli fanno scattare l'aliquota irpef ed allora lui paga più tasse e gli converrebbe rinunciare agli 80 euro. La terza è che in concimotanza a questa elargizione sono state ridotte le detrazioni per il lavoro dipendente e per il figlio a carico e quindi un lavoratore che si trova in queste condizioni, lavoro dipendente e figlio a carico, nella migliore delle ipotesi va pari. La quarta, della quale ci si renderà conto completamente solo a settembre, che questi 80 euro serviranno per compensare le tasse sulla prima casa che risulteranno aumentate rispetto a quando si pagava la tanto vituperata Imu. Nello spot elettorale del presidente del consiglio gli 80 euro avrebbero dovuto muovere l'economia mentre, come era facilmente prevedibile, non si è mossa una paglia. Matteo Renzi però non è stupido ma è un politico navigato nonostante la giovane età e sapeva benissimo che ci sarebbe stata nessuna ripresa economica a fronte degli 80 euro, ma che l'unica ripresa sarebbe sfociata nel numero dei voti che il Partito Democratico avrebbe mietuto alle elezioni europee e così è stato. Renzi avrebbe potuto con lo stesso impegno economico fare un'operazione molto più trasparente e forse efficace: agire sulle aliquote Irpef un provvedimento strutturale e sicuramente di maggiore impatto, ma certo non avrebbe potuto far scrivere sulle buste paghe di 11 milioni di lavoratori che quel provvedimento era dovuto al suo governo. Quindi si è trattato di una semplice compravendita di voti.

I discorsi li porta via il vento .... e a discorrè non è fatica ... e alla fine siamo tutti gufi

Nella politica italiana la distanza fra le parole distribuite (promesse) dal politico di turno ed i fatti che dovrebbero costituire la parte pratica delle stesse parole è sempre stata più che siderale, soprattutto poi quando queste parole sono distribuite in campagna elettorale. Una pratica che ha trovato sempre degni interpreti a partire da Berlusconi (quante ne ha dette a volte smentendole anche da solo e quante non ne ha fatte è sotto gli occhi di tutti) per arrivare ad oggi con altri due grandi interpreti delle parole facili: Renzi e Grillo. Ora mentre il secondo spara parole a vanvera per pura propaganda e per pura promozione del suo blog, il primo è diventato presidente del consiglio e quindi da lui ci si aspetterebbe meno parole e più fatti ed invece Renzi è diventato un grande snocciolatore di promesse mancate e di tempi non rispettati. Grillo una volta ottenuto il successo elettorale che ha portato qualche centinaio di appartenenti al movimento in parlammento, ha disatteso le aspettative di quei 9 milioni di elettori che avevano creduto nel cambiamento promesso. Ma oltre le promesse e le trovate sceniche non si è andati. Anche oggi dove si sta approvando in senato un riforma costituzionale che, abbinata alla nuova legge elettorale, costituirà un controriforma ed un colpo mortale alla democrazia, i grillini hanno preferito abbandonare l'aula piuttosto che rimanere dentro e lottare contro la maggioranza antidemocratica. Coloro che dovevano aprire il parlamento come una scatola di sardine sono rimasti imprigionati nella scatola. E si che nel dibattito avevano effettuato interventi anche di ottima fattura e condivisibili, ma hanno preferito abdicare e lasciare strada libera al caterpillar Renzi. Intanto Grillo continua con i suoi vaneggiamenti ai quali i media stanno dando meno risalto anche se l'ultima affermazione (Pinochet meglio di Napolitano, Berlusconi e Renzi) in uno dei suoi post schizzofrenici avrebbe dovuto essere adeguatamente messo al bando. Renzi da parte sua non è da meno con una sola aggravante che essendo il presidente del consiglio sparare promesse che poi non sono mantenute è sicuramente più grave. E le promesse inattuate sono ormai in numero maggiore delle cose fatte e portate a termine. Nel suo intervento di presentazione alle camere a febbraio secondo il vangelo di Matteo a giugno avremmo dovuto avere: nuova legge elettorale, riforma della costituzione, riforma del lavoro, riforma della pubblica amministrazione. Siamo ad agosto e l'unico risultato portato a termine è stato l'elargizione degli 80 euro per comprarsi il voto europeo. In quella occasione per raggiungere il 41% aveva anche promesso a pensionati e lavoratori dipendenti sotto gli 8.000 euro la stessa elargizione, sulla quale ora è dovuto tornare indietro. Come è tornato indietro sull'età della pensione per i docenti universitari (quella si che è una casta e lo ha dimostrato ancora una volta) e per i dipendenti pubblici, un ripiegamento dovuto soprattutto alla mancanza di una politica economica che possa definirsi tale, mancanza che aggrava la situazione del paese in concomitanza di un acuirsi della crisi. Insomma Renzi, giovane presidente del consiglio, si è dedicato, dimostrando di essere un vecchio politico navigato che pensa prima di tutto al consenso, a problemi che non intacchino questo consenso andando a toccare interessi che sarebbe necessario toccare per occuparsi di economia. Per fare questo spara quotidianamente parole a raffica ... molte anche di dubbio gusto considerando che provengono da un presidente del consiglio che invece di controbattere chi gli si oppone argomentando le sue scelte politiche, preferisce scendere sul terreno della denigrazione e dell'offesa di berlusconiana memoria. Insomma o sei con Renzi o sei un gufo della peggiore specie.

venerdì 1 agosto 2014

Ma la riforma del senato servirà a risolvere la crisi ?


Il mantra di questi ultimi anni è il seguente: il paese ha bisogno di riforme. Ok diamo per assodato che servono le riforme, giustamente un paese deve adeguare le sue istituzioni e le sue regole al cambiamento dei tempi e mantenersi al passo con l'evoluzione dei tempi, ma il problema è un altro: quali sono le riforme che servono e soprattutto quali di queste riforme sono indispensabili per uscire da una crisi come quella che il paese sta vivendo ? E' sufficiente una riforma qualsiasi ? E' sufficiente mettere in campo una riforma qualsiasi per aiutare il paese ? Non si trovano risposte a queste domande. Si va avanti con l'affermazione che servono le riforme e si va avanti con una riforma per la quale le voci di dissenso sono molte, ma soprattutto si va avanti in una crisi economica che dopo un breve rallentamento sembra di nuovo acuirsi con un governo che in materia economica fa acqua da ogni parte come tutti i governi che si sono succeduti da 6 anni a questa parte. La pressione fiscale ormai supera il 50%, le stime per la crescita si assottigliano mese dopo mese ed ormai siamo vicini allo 0, il debito pubblico aumenta costantemente ed inesorabilmente, la disoccupazione giovanile sta lasciando senza futuro i giovani e di consequenza il paese, ma entro l'8 agosto si farà la riforma del senato e tutto si risolverà magicamente. In mezzo a questa palude c'è un presidente del consiglio che governa da solo e manda a quel paese chiunque gli si metta di traverso (Cottarelli ultima vittima) in nome di un 40% di consensi (su un elettorato di poco più del 60% considerato il forte tasso di astensione) ottenuto per le elezioni europee e non certo alle politiche, che a detta sua rappresenta un consenso senza precedenti. Sono lontani i tempi nei quali la sinistra in occasioni di elezioni amministrative o europee si sbracciava ad affermare un principio: questo tipo di elezioni non sono elezioni politiche ed il loro significato non può essere esteso come consenso. Già ma quella era la sinistra che ancora esisteva mentre oggi è ormai definitivamente morta. Intanto il ministro Padoan dichiara che ci vorrà un ulteriore sforzo a causa del nuovo rallentamento dell'economia, che tradotto in termini comprensibili a tutti significa nuova manovra a settembre che si mangerà quel che ancora resta dei famosi 80 euro. Ma a settembre ci sarà anche la madre di tutte le riforme e una volta approvata almeno in prima lettura ... anche l'economia si renderà conto che in Italia non si scherza più e si metterà a marciare da sola.