mercoledì 30 ottobre 2013

Il voto palese toglie ai leccapiedi la soddisfazione dell'ultima rivalsa


"Hanno ucciso la democrazia"
"Ora battaglia in parlamento"
"La giornata di oggi segna una pagina buia"
"Brutale violenza alla civiltà"
"La democrazia ammaina la bandiera"
"Il cavaliere messo davanti ad un plotone di esecuzione"

Queste sono alcune delle allucinanti dichiarazioni di esponenti del Pdl semplicemente perchè è stato deciso che il voto in senato per la decadenza del condannato sarà un voto palese. Che poi il voto palese alla fine è caso mai più vantaggioso per il tizio. Ma forse è proprio per questo che i parlamentari leccapiedi del Pdl sono così incazzati: qualcuno sperava con il voto segreto di fare la festa al proprio capo ... ma ora chi avrà il coraggio di votargli contro ? Nessuno. Ed allora se la prendono con la giunta per la decisione di oggi. E si sa quando si perde la ragione, quando ci si incazza ... alla fine si sparano cazzate ed oggi ne hanno sparate più del solito. Dopo aver per venti anni distrutto la democrazia, la politica, il paese oggi se la prendono perchè dovranno esprimere palesemente il loro voto per mandare a casa il condannato. Poveri, ma alla fine della storia la loro rabbia è comprensibile. Oggi vedono sfumare anche quella minima possibilità di rivalsa per anni di soprusi subiti dal loro capo, di sconfessioni, di sberleffi, di maltrattamenti. In diversi confidavano nel voto segreto per schiacciare quel pulsante e mandare a casa il condannato, ma ora che questa possibilità è sfumata si scagliano contro coloro che impediscono questa piccola soddisfazione. Ecco il vero motivo della rabbiosa reazione alla decisione di oggi. Su ragazzi fatevene una ragione: fino a che questo pregiudicato sarà in vita sarete suoi schiavi, certo una condizione di schiavitù che ha i suoi vantaggi considerato considerato che voi dovete solo imparare a memoria le lezioncine che il capo vi prepara e andarle a ripetere su giornali e televisioni.

lunedì 28 ottobre 2013

BeGriRe: le tre facce della stessa medaglia




La caduta libera della politica italiana non è solo dovuta alla corruzione strisciante, alla incapacità di gestire la crisi economica e di intercettare i reali bisogni del paese e della gente comune, ma anche e soprattutto al deterioramento della struttura portante di un paese democratico: i partiti. In seguito alla bufera di tangentopoli e con l'ingresso in politica del condannato il partito è passato da una organizzazione con propri ideali, principi e progetti ad una associazione ad personam legata a doppio filo con il proprio capo. Forza Italia prima ed il Pdl dopo ne sono stati i primi classici esempi. Partiti senza democrazia al proprio interno, senza una struttura decisionale reale, senza un progetto che prescinda dal capo e che possa essere perseguito indipendentemente dalla guida del partito stesso. Guida che non viene decisa in modo democratico ma per investitura o meglio per autoinvestitura. In queste condizioni è chiaro che l'unico progetto che un simile partito persegue riguarda essenzialmente gli interessi del proprio capo. Questo tipo di organizzazione è stata fatta propria anche da Grillo con il suo Movimento 5 Stelle, una formazione che, anche dopo essere entrata in parlamento, segue pedissequamente i diktat del capo (che nel caso specifico sono due Grillo e Casaleggio) e quando i propri parlamentari escono minimamente dai binari tracciati, gli stessi sono subito redarguiti e ripresi (come è accaduto oggi con la discesa a Roma di Grillo per riportare all'ordine i suoi burattini). Ora anche il Partito Democratico sta scendendo inesorabilmente verso questo tipo di organizzazione grazie al rampante sindaco di Firenze. Renzi ha utilizzato il partito come trampolino di lancio prima verso la provincia di Firenze, poi per il Comune, per poi arrivare a diventare segretario e tentare la scalata alla presidenza del consiglio. In questo suo passaggio si è lentamente spogliato dei simboli che identificano il Pd a dimostrare che a lui il partito interessa ben poco, il partito è solo uno strumento per soddisfare la propria ambizione. Emblematica la sua frase di ieri durante la kermesse della Leopolda: "L'importante non è che ci siano le bandiere sul palco, ma le croci sulle schede". Insomma a lui come al condannato e come a Grillo interessano i voti con come poter arrivare a prendere quei voti (e cioè attraverso un partito con un progetto da perseguire indipendentemente dal leader). Certo nel Pd si faranno le primarie ma saranno un semplice pro forma considerato la rilevanza mediatica che viene data a Renzi rispetto agli altri candidati. Ecco quindi il paese è in mano a tre galletti, uno spennacchiato, uno ancora in penne ed uno che le penne le sta mettendo che con la loro dialettica e la loro capacità comunicativa nascondono il ... nulla per il paese.

Omofobia: le leggi non bastano ....


Quando si è obbligati ad emanare delle leggi per stabilire che ogni persona ha il diritto di essere rispettata in quanto essere umano indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla religione, dalle proprie tendenze sessuali o qualsiasi altra caratteristica antropologica, significa che viviamo in una società che non ha nessuna considerazione per l'essere umano in quanto tale. E' certo allora che una legge per limitare o contrastare certi atteggiamenti sia si indispensabile ma sicuramente non è sufficiente per risolvere il problema e per correggere simili storture. La legge è un provvedimento d'urgenza per contrastare una patologia acuta, ma se tale legge non è poi accompagnata da interventi più strutturali il problema non si risolve. E' quanto sta accadendo nel nostro paese per quanto riguarda l'omofobia e ne è la dimostrazione l'ultimo caso di suicidio di un ragazzo omosessuale di 20 anni circa. Per combattare l'omofobia è necessario ricorrere all'educazione al rispetto, alla educazione sessuale vera, alla cultura e non è certo con provvedimenti restrittivi o repressivi (che sono comunque necessari) che si risolve il problema. La società in cui viviamo e nella quale coloro della mia generazione sono cresciuti è sempre stata omofoba, gli omosessuali sono sempre stati oggetto di derisione e di avversione, considerati come dei diversi da evitare. In queste condizioni al contorno sarebbe stato difficile non sviluppare un sentimento omofobo verso gli omosessuali ed anzi forse rispetto a queste condizioni, per fortuna la maggioranza delle persone ha comunque sviluppato il senso del rispetto incondizionato verso l'essere umano in generale. Ma le frange omofobe e razziste sono comunque presenti nella nostra società e ne è un lampante esempio l'ascesa di questi 20 anni del Lega e di tutta la cultura di destra che fa del reazzismo e appunto dell'omofobia una propria bandiera. Ecco allora che se si vuole davvero cambiare questa nostra società per cio' che concerne il rispetto dell'essere umano, le leggi solo un piccolo strumento che diventa inefficace se non accompagnato da un piano educativo efficace a partire sempre dalla scuola.

giovedì 24 ottobre 2013

Anche l'Italia ha il suo guerrigliero


Sono trascorsi solo pochi anni da quando gli studenti scatenarono la loro protesta contro la disastrosa riforma Gelmini e si organizzarono nel movimento denominato l'Onda e il nanoministro Brunetta definiva gli stessi studenti dei guerriglieri. Oggi lo stesso nanouomo, non più ministro, veste gli stessi panni degli studenti dell'Onda e si appresta a scatenare la "guerriglia". Questa volta non contro qualche personaggio televisivo ed i suoi emolumenti, quanto piuttosto ancora una volta contro l'alleato di governo, il Partito Democratico. Non gli è stata sufficiente la figura meschina da perfetto leccapiedi, subito sconfessato, rimediata in occasione dell'ultimo voto di fiducia al governo Letta che torna all'attacco vestendo i panni del condottierio rivoluzionario. E' la condanna dei nanocondottieri: dato che a causa della loro "altezza" non sono visibili ad alcuno, per salire agli onori della scena devono assolutamente strillare, gridare, lanciare anatemi, insomma fare casino affinchè qualcuno li noti. Certo ci sarebbe una diversa modalità, quella di dire cose intelligenti, proporre soluzione furbe, insomma avere una caratura intellettuale con la quale sopperire alla inconsistenze fisicità e quindi essere comune notato per l'acume mentale ed intellettuale. Non è certo il caso del neoguerrigliero, mancato premio Nobel ma solo nei suoi sogni, mancato riformatore della pubblica amministrazione, mancato economista, mancato perfino leccac..o del proprio padrone (troppo basso perfino per questa "alto" incarico), che quindi per salire agli onori della cronaca deve strillare, battere i piedi, salire su un pacchetto e continuare a strillare a squarciagola. L'occasione gliela presta la nomina di Rosy Bindi a presidente della commissione antimafia. Ora sicuramente la Bindi probabilmente ne sa poco di mafia, ma forse qualsiasi uomo del Pdl ne sa in tutt'altro che anti quanto piuttosto pro. Il guerrigliero ora ha deciso di tirare fuori il suo fucile e passare appunto all'azione .... sulla pelle di qualche decina di migliaia di precari della pubblica amministrazione. Ecco questa è la guerriglia che mette in atto il novello rivoluzionario. O la Bindi se ne va ... o 120.000 precari della P.A. non avranno il dreceto di stabilizzazione. E' un ricatto che qualcuno in un tragico passato della nostra storia metteva in atto regolarmente. Alore che guerrigliero ... qui siamo in presenza di un delinquente bello e buono.

mercoledì 23 ottobre 2013

Ora Grillo si autovaffa


Ed eccoci arrivati al terzo Vday annunciato di Grillo, che come dice Michele Serra, è ormai un appuntamento immancabile come Sanremo. Anche il M5S quindi ha il suo appuntamento tradizionale, una manifestazione diversa da quelle che organizzano ormai tutti partiti sulla scia delle indimenticabili feste dell'Unità del Partito Comunista Italiano. Certo niente a che vedere con quelle feste popolari durante le quali si mangiava, si beveva, si assisteva a spettacoli indimenticabili e si dibatteva animatamente e con passione su come affrontare e combattare l'avanzata del capitalismo attraverso la politica e la cultura. Oggi tutti i partiti organizzano feste di quel genere, feste che però si sono ridotte ad una misera raccolta di fondi senza contenuti di nessun valore politico, culturale e sociale. Le stesse feste del PD, indegno erede del Partito Comunista Italiano, sono diventate di uno squallore unico, lo specchio reale di ciò che rappresenta questo carrozzone che è il Partito Democratico. I Vday di Grillo seguono in pratica la scia di queste menifestazioni. Non si mangia, non si beve, non ci sono spettacoli ma semplicemente una grande assemblea di gente, guidate dal capocomico, che ha come unico slogan e parola d'ordine il noto Vaffa rivolto alla politica italiana. Ma se nel 2007 e 2008 questo grido e questo slogan aveva un senso in quanto il movimento di Grillo si teneva fuori dalle istituzioni e quindi la contrapposizione fra "noi" (i grillini) e "loro" (i partiti) seguiva un filo logico, che significato può avere oggi lo stesso grido quando il Movimento 5 stelle siede in parlamento e in molte istituzioni locali (regioni e comuni) ? In pratica si tratta di una Vaffa anche contro se stessi, una specie di autovaffa. Una specie di ulteriore dimostrazione del delirio del duo Grillo-Casaleggio che non hanno la consapevolezza del ruolo che occupa la loro setta una volta che questa è entrata nelle istituzioni in virtù di un voto democratico. La contrapposizione "noi" e "loro" oggi non ha più significato in quanto i "noi" sono entrati di diritto nel gruppo dei "loro" a meno che non si pensi alla costituzione di un gruppo di "loro 2". Ma a Grillo e Casaleggio questa contraddizione interessa poco a loro importa muovere un po' le acque con una manifestazione populista che, come si è già potuto vedere nel 2007 e nel 2008, ha zero contenuti se si escludono vaffa ed offese generalizzate lanciate in ogni direzione. Un parte dei vaffa del 2013 però agiranno come dei perfetti boomerang e torneranno il testa al mittente, un autovaffa ... niente male.

lunedì 21 ottobre 2013

Dall'ipocrisia di Brunetta allo scandalo di Maradona ... un'altra trasmissione che inciampa nel servizio pubblico


La Rai, televisione pubblica, ha ormai da tempo smarrito la propria funzione di servizio pubblico distrutta dall'ingresso in politica di un imprenditore senza scrupoli con il fardello di un enorme conflitto di interessi al quale la politica stessa non ha saputo e non ha voluto mettere un freno. Unico caso al mondo di un capo di governo, padrone della più importante televisione privata italiana con tre canali, che prende anche il controllo della televisione pupplica da sempre in Italia sotto il controllo della politica. Non era difficile prevedere che il tizio avrebbe agito in questi anni per sfruttare il suo potere politico a proprio favore distruggendo la televisione pubblica. Il canone è stato trasformato in una tassa di possesso di un apparecchio radiotelevisivo e il servizio televisivo pubblico ha iniziato ad inseguire il modello privato: pubblicità sempre più invadente, programmi di qualità sempre più scadente, emolumenti dei personaggi televisivi sempre più "indecenti" rispetto al livello medio dei cittadini che pagano il canone. Lentamente ma inesorabilmente il Rai ha perso i propri connotati di servizio pubblico rendendo anche anacronistico il pagamento del canone pur avendone modificato la natura di vera e propria tassa. Un'operazione che continua tutt'ora e che non trova tregua anche in maniera ipocrita. Ultimo esempio lo show dell'ex ministro Brunetta che, mentre da una parte lui ed il partito nel quale milita si ispirano ad un modello liberale guidato solo dalle leggi di mercato, allo stesso tempo pretenderebbe che gli emolumenti dei personaggi Rai rispettassero regole che lui stesso ha contribuito a distruggere. Senza poi contare che un politico che polemizza sugli emolumenti di un conduttore Rai fa veramente ridere, il politico che in questo momento di crisi è il primo a non rinunciare a nessuno dei propri privilegi, pretende di fare il pelo e contropelo ad un uomo di spettacolo i cui guadagni sono soprattutto regolati dagli incassi pubblicitari della trasmissione che conduce. Certo sapere che un personaggio televisivo ha un contratto con una televisione pubblica che gli garantisce 5 milioni annui di reddito e che tali emolumenti sono tutti dovuti al rastrellamento pubblicitario della trasmissione che conduce fa venire un dubbio: che paghiamo a fare il canone ? ma se questo dubbio viene da un politico come Brunetta, cioè un politico che ha agevolato questo cambiamento della televisione pubblica, allora il discorso cambia. Non è certo un politico del Pdl che ha titolo per porre una questione del genere, perchè lo stesso politico fa parte del sistema che ha distrutto la televisione pubblica. Il cittadino che pagail canone invece non può che sentirsi preso in giro soprattutto poi quando assiste a spettacoli come quello di ieri sera dove viene invitato in una trasmissione della televisione pubblica un evasore fiscale che deve al fisco ben 39 milioni di euro. Questo è l'esempio che un ente pubblico fornisce ai nostri giovani. Esaltare un uomo per le sue doti tecniche ma che poi ne ha combinate di tutti i colori nella propria vita privata, dalla droga a figli non riconosciuti fino ad arrivare a quella evasione fiscale che è uno dei principali motivi del disasatro economico finanziario del nostro paese, non credo sia un esempio che una televisione pubblica dovrebbe dare al paese. Un'offesa doppia per tutti cittadini onesti: vedere un uomo di spettacolo che in un anno guadagna più di quanto il cittadino onesto possa mai guadagnare in due vite e vedere che lo stesso uomo di spettacolo da spazio ad un evasore fiscale, uno di quei personaggi cioè che contribuisce al continuo salasso del cittadino onesto. Un'altra trasmissione da spengere definitivamente per dedicarsi magari alla lettura di un buon libro.

giovedì 17 ottobre 2013

Coerenza ? .... Ma mi faccia il piacere ... trasformismo opportunista


Una delle più note "virtù" del politico italiano è la coerenza, la difesa delle proprie idee ad ogni costo. Ne abbiamo infiniti esempi da parte della politica ma non solo. Che dire per esempio di Capezzone che dai radicali è finito fra le braccia del condannato del quale è diventato uno dei servitori più fedeli. O di Cicchitto passato dai socialisti anche lui alla corte del caimano. Per arrivare all'ultimo esempio quello del "grande" Scilipoti che ha cambiato totalmente sponda: da fedele da Di Pietro, il più acerrimo nemico del tizio, al tizio stesso per il bene del paese. Ma questi voltafaccia li troviamo anche in altri ambienti legati in qualche modo sempre alla politica: Giuliano Ferrara uno su tutti, classico esempio di transumanza addirittura dal Partito Comunista a Forza Italia o Pdl che sia. Poi ci sono quelli che pur non cambiando drasticamente sponda, adattano le loro idee in maniera più che flessibile arrivando a sostenere una tesi ed esattamente l'opposto della stessa in  poco tempo. Il comico del 5 stelle ne è un esempio con il suo voltafaccia per esempio sulla legge elettorale, un cavallo di battaglia contro il procellum durante la campagna elettorale stessa, per poi diventare uno sfegatato fan dello stesso Porcellum. Poi ci sono quelli che cambiano il modo di vedere le cose a seconda che siano al governo o all'opposizione. Difendono o attaccano lo stesso concetto in virtù della sponda che occupano, scambiandosi allegramente i ruoili. Stamani infine si è potuto apprezzare un'altro esempio eclatante di estrema "coerenza" e attaccamento alle proprie idee. I commenti sulla legge di stabilità, o legge finanziaria che si voglia, ne sono stati un fulgido esempio. I sindacati, Cisl esclusa me era prevedibile considerate le origini del Letta nipote, sono stati estremamente critici con una legge che non dovrebbe aumentare le tasse, a detta dei loro estensori, ma che invece aumenta la pressione fiscale (basta pensare che quest'anno l'Imu non l'abbiamo pagata e che nel 2014 avremo la Trise che ingloba tutto Imu, Tarsu e via dicendo oltre ad aggiungere anche un altro pezzettino che si chiamerà Tasi, insomma alla fine pagheremo più della vecchia Imu con annessi e connessi), che blocca ancora una volta i contratti dei dipendenti pubblici, e che porterà nelle buste paga ben 14 euro lordi per una ridicola defiscalizzazione del costo del lavoro. Senza poi considerare l'Iva aumentata ed il progetto di rivedere le aliquote che non fa prevedere niente di buono. La segretaria della Cgil è stata la più dura insieme al segretario della Fiom Landini e non poteva essere altrimenti. a bilanciare queste critiche ci sono state le dichiarazioni del segretario del Pd, Epifani, ex sindacalista ed ex segretario della Cgil. E manco a dirlo i commenti di Epifani sono stati di tutt'altro segno. Come può una persona che ha ricoperto per tanti anni il ruolo di segretario del sindacato più a sinistra del paese cambiare opinione in così poco tempo e così radicalmente. O fingeva prima o finge ora oppure più verosimilmente fingeva sia prima che ora, un trasformismo dettato dal più becero opportunismo. In questo paese con questa gente andremo poco lontano ...

mercoledì 16 ottobre 2013

Lo stato deficiente


Capita spesso che cittadini con un minimo di cervello, ma proprio minimo anche al di sotto del cosi' detto minimo sindacale, non si ritrovino in questo stato che non perde occasione di apparire proprio senza testa, senza cervello e inadeguato ad affrontare situazioni altamente prevedibili nel loro svolgimento. E molto spesso accade che mentre i politici si affannano a comparire almeno tre volte al giorno, prima durante o dopo i pasti non fa differenza, a sparare cavolate anche su questioni banali o banalizzate dalle continue polemiche. Poi accade che muore un criminale delle S.S. che da quando e' stato stanato dal suo rifugio in Argentina e estradato in Italia e' stato getto di processi e polemiche a non finire a partire dall'agosto del 1996 quando un tribunale militare sentenzio' che i reati del criminale erano caduti in prescrizione e ne ordinò la scarcerazione. Scarcerazione che non avvenne grazie ad una serie di tumulti popolari terminati solo quando il governo assicurò che il nazista non sarebbe mai stato liberato. Ma la vicenda è proseguita in questi anni con sentenze, revisioni, condanne fino ad arrivare allo scandalo dell'ottobre 2010 quando venne reso noto che già da un anno al criminale era concesso di uscire e affrontare indispensabili esigenze di vita. Ora che la morte del nazista Priebke, se non gestita in maniera adeguata, sarebbe stata un ulteriore motivo di tumuti non era difficile prevederlo. Invece di spedire in silenzio la salma al mittente o di cremarla nel silenzio assoluto, un silenzio che le sue vittime cosi' come tutte le vittime del nazismo avrebbero meritato, si è preferito sbandierare ai quattro venti orario del funerale, della cerimonia funebre e dell'eventuale sepoltura. E così il caos totale con i cittadini di Marino giustamente idignati, con alcune decini di criminali che ancora inneggiano al fascismo e nazismo che avrebbero voluto "onorare" il criminale, con la polizia in mezzo ai tumulti, con un prete costretto a non celebrare il rito funebre e con lo scontro fra un prefetto orbo ed un sindaco inignato che ha tentato di evitare questa vergogna. In mezzo a tutto questo uno Stato assente e silenzioso come se la vicenda non lo riguardasse, un governo impegnato ad "autocelebrarsi" per una manovra che fra le tante "novita'" reintrodurrà l'Imu sotto mentite spoglie. Insomma la solita vicenda all'italiana nella quale sarebbe stato sufficiente un minimo di attenzione per risolverla senza il caos che ha generato ma che alla fine è servito a stanare qualche decina di imbecilli come il portavoce della comunità lefebrvriana che ha avuto l'indecenza di dichiarare "la comunione a Luxuria è più grave che celebrare i funerali di Priebke". Nessun politico ha avuto niente da dire su tutta la vicenda .... ma forse è meglio cosi' di cazzate ne sentiamo ogni giorno.

lunedì 14 ottobre 2013

Immigrazione, giustizia, alitalia .... tutti problemi seri per fare polemica


Si è già detto molte volte che la politica italiana è scaduta di qualità negli ultimi venti anni diventando motivo di scontro e di guerra fra i due poli centro destra e centro sinistra. Negli ultimi mesi a questo scontro a due se ne sono aggiunti altri, sia all'interno dei due schieramenti (Pdl e Pd sono ormai dilaniati da scontri interni, soprattutto il secondo), sia per l'ingresso nella polemica di Grillo. Il problema sostanzialmente sta nel fatto che nessuno si sforza di abbandonare la polemica faziosa per lanciare proposte serie da difendere e portare avanti soprattutto non rinchiudendosi in un ambito nazionale che oggi non ha più senso. E questo accade su tutti i temi in discussione in questo periodo.
Immigrazione. Se si intende affrontare il problema in maniera seria non si può certo prescindere dalla politica messa in atto dal mondo occidentale che ha fondato le basi del capitalismo sullo sfruttamento dei paesi del terzo mondo sottraendo le loro ricchezze a fronte di povertà, miseria e fame. Senza contare delle guerre che sono state portate in questi ultimi 10 anni in quei paesi nel nome della pace e della democrazia, ma soprattutto senza trascurare un fatto fondamentale che associato alle guerre hanno reso la situazione esplosiva. Fino a dieci anni fa quesi paesi, dai quali oggi arrivano gli immigrati, erano paesi chiusi all'interno dei quali non arrivava l'informazione e nessuno aveva la percezione di cosa accadeva al di fuori dai loro confini. Oggi con le televisioni satellitari e con internet i siriani, gli eritrei, i libici, i palestinesi possono tranquillamente vedere e capire che le condizioni di vita nel mondo occidentale sono estremamente diverse e migliori delle loro. Ecco allora che la fuga da quei paesi aumentano giorno per giorno anche in virtù delle guerre civili e delle rivoluzioni fallite a causa dell'integralismo islamico.  Naturalmente fare questo tipo di analisi e soprattutto spiegarla comporterebbe scendere nel dettaglio del problema in maniera approfondita e questo tipo di approccio non portarebbe voti. Il problema non si risolve in maniera autonoma, ma non lo si risolve nemmeno con respingere chi fugge da condizioni di vita disastrose per mandarlo a morte certa nel proprio paese. Di certo questo è il modo più semplice e più redditizio e su questo concetto si è formato l'asse razzista fra Lega (già radicata su questa linea) ed il duo Grillo-Casaleggio. Mentre l'atteggiamento della Lega era già noto ed alla fine anche coerente con la sua storia, il comportamento di Grilleggio appare ipocrita, pretestuoso ed opportunista teso semplicemente al "fatturato" in termini di voto. Dire che l'immigrazione non era nel programma è una giustificazione che non regge: nel programma non c'era nemmeno la legge sull'omofobia o la questione degli F35, mentre c'era la questione della legge elettorale sulla quale c'e' stato un cambiamento di rotta da parte del comico. Conclusione: Lega e Pdl continuano sulla questione razzista, Pd non sa che fare, M5S si alle con la Lega ... ed il governo manda l'esercito ... qualcuno ci capisce qualcosa ... ???
Amnistia-Indulto. Il problema della giustizia in Italia sarà sempre un tabù fino a quando non sarà scomparso il condannato che ha segnato 20 anni di storia in una lotta cruenta con la magistratura nella quale ha coinvolto anche lo stato. Il Capo dello Stato ha continuato semplicemente a fare quello che ormai fa dalla fine del 2011: sostituirsi alla politica che ormai da diversi anni non è più in grado di governare. La situazione carceraria è ormai insostenibile grazie soprattutto a coloro che ci hanno governato in questi ultimi venti anni troppo impegnati, sia da destra che da sinistra, ad occuparsi dei problemi del tizio. Il presidente della repubblica ha solo invitato il parlamento ha prendere in considerazione un provvedimento come l'indulto o l'amnistia. E si è scatenata la polemica. Grilleggio non ha detto niente in quanto il provvedimento proposto e la giustizia non fanno parte del programma e quindi si dovranno fare prima delle consultazioni in rete e poi magari inserire il problema nel prossimo programma e nella prossima legislatura. Il Pdl ha subito colto la palla al balzo per estendere indulto o amnistia che sia anche al condannato in modo per salvarlo dall'interdizione dai pubblici uffici anche se poi a decidere a chi si applicherà il provvedimento lo deciderà il parlamento ed il reato fiscale in passato è sempre stato escluso. Nel Pd si è scatenato l'inferno per una volta che Renzi ha detto una cosa giusta. Emanare un indulto o un'amnistia ha poco senso che questo provvedimento non viene accompagnato e preceduto da una riforma della giustizia e del sistema carcerario. Naturalmente Renzi non ha fatto nessun accenno a che tipo di riforma ed a quali provvedimenti servirebbero per rendere le carceri più vivibili, ma se lo avesse detto non sarebbe quel "migliore berlusconiano" che è come è stato definito da un suo fan.
Alitalia. Dopo cinque anni siamo di nuovo a dover salvare l'Alitalia, che poi il motivo per il quale debba essere salvato ad ogni costo ancora qualcuno ce lo deve spiegare. E' curioso, come spesso però avviene in Italia, che nel 2008 era il tizio ed il Pdl a voler salvare la compagnia aerea a tutti i costi mentre oggi è il governo ed il Pd a voler perseguire questa strada che aveva contrastato fortemente cinque anni fa. La sostanza comunque è che a dover tirare fuori i soldi saranno sempre gli italiani. Nel 2008 l'Alitalia venne consegnata a dei privati dopo che fu depurata dai debiti accollati da una società pubblica creata appositamente, oggi intervengono le poste, azienda di proprietà del ministero del tesoro, e quindi a pagare saranno ancora gli italiani. In questo caso nessuno fa polemica e forse l'unico ad averne titolo sarebbe il cittadino italiano che proprio nel momento in cui fra poche ore saprà di che morte dovrà morire grazie alla legge di stabilità, cintinua ad essere salassato anche per salvare aziende che in altri paesi sono state tranquillamente vendute senza tanti problemi. Naturalmente anche in questo caso il M5S sta zitto considerato che l'Alitalia non era nel programma.
 

venerdì 11 ottobre 2013

Partiti e movimenti allo sfascio


La prima repubblica con i suoi 7 partiti (Msi, Pli, Dc, Pri, Psdi, Psi, Pci) andò avanti per circa 40 anni e nonostante l'instabilità continua dei vari governi che cambiavano all'incirca ogni 1 o 2 anni, i partiti mostravano una certa solidità. Solidità dovuta soprattutto a due fattori: da una parte il partito costituiva un centro di aggregazione di persone con medesimi ideali, principi e progetti, dall'altra gli ideali ed i principi rappresentavanp appunto il vero e proprio collante indipendentemente dalle persone che si succedevano alle cariche direttive del partito stesso. Se gli stessi partiti non avessero messo in piedi un sistema di potere basato sulle tangenti forse quel modello sarebbe sicuramente andato avanti per molti altri anni. Mani pulite ha però messo fine a quel sistema di corruzione, un sistema conosciuto da tutti anche dai cittadini comuni, ma che fu portato giustamente alla luce dalle inchieste di inizio anni 90 causando lo scioglimento di tutto il sistema partitico italiano. Ebbe inizio così la seconda repubblica che fu subito indirizzata verso il bipolarismo, tentando di copiare i sistemi politici delle democrazie europee tutti basati sull'alternanza di due opposte fazioni. Per qualche anno il sistema ha funzionato ma era destinato al collasso soprattutto perchè i nuovi partiti, che si sono formati nella seconda repubblica, hanno abbandonato le ideologie e si sono sostanzialmente trasformati in partiti ad personam. Il successo del partito dipendeva e dipende dalla capacità trainante del proprio leader segretario o padrone che fosse. Allo stesso tempo la corruzione, che non è stata mai completamente debellata, è diventata anche questa un fenomeno ad personam: nella prima repubblica si rubava per il partito, nella seconda si ruba per proprio tornaconto. I partiti della seconda repubblica sono quindi arrivati allo sbando in tempi molto più brevi ed in particolare l'ultimo nato, il Movimento 5 stelle, è già dilaniato dopo solo pochi mesi che sta in parlamento. Il tutto proprio a causa di questa loro nuova natura che li identifica come formazioni politiche aggregate intorno non ad un'ideale quanto piuttosto intorno ad una persona. Ecco allora il Pdl che con il tramonto, ancora non definitivo, del proprio leader a causa sia della sua inettuttidine politica che dei propri guai giudiziari, si sta completamente sfasciando in due fazioni (dopo aver già espulso altri pezzi importanti come Fini e gli ex An). La Lega, fondata dal buon Umberto Bossi, si è sgretolata appena il capo è caduto sotto gli strali della malaconduzione del partito causato dall'utilizzio dissennato dei fondi del finanziamento pubblico. Il Pd da sempre è dilaniato da leader in pectore che si divertono al gioco delle primarie e che cadono come pere cotte in virtù di una mancanza totale di un programma che si possa definire tale e di una precisa identità politica. Fra pochi giorni si celebrerà l'ennesimo congresso nel quale sarà eletto il 5 segretario, in soli sei anni che probabilmente traghetterà definitvamente il partito verso quella L che manca ormai solo nel nome. Ultimo arrivato il Movimento 5 stelle ha battuto tutti i record: in pochi mesi ha sperperato il proprio patrimonio di voti affermandosi come il primo partito ad personam del paese, superando in questa categoria lo stesso Pdl. I parlamentari del M5S sembrano tanti burattini sotto il controllo del burattinaio genovese, burattini che al minimo movimento fuori del controllo del capo ... anzi dei capi ... sono subito redarguiti e riportati sotto il comando o direttamente espulsi dal movimento. Questo è il quadro politico del paese oggi, un quadro desolante che rende ancora più cupo e senza prospettive il futuro dell'Italia, un futuro già derubato e irrimediabilmente distrutto dalla crisi economica.

giovedì 10 ottobre 2013

Il comico ed il suo mentore rivelano la loro vera anima


Era solo questione di tempo ma prima o poi i due leader del Movimento 5 stelle sarebbero usciti allo scoperto rivelando la loro vera anima: quella di due dittatori con forti tendenze fasciste. I segnali a dire il vero erano noti da tempo: intolleranza alle critiche, rifiuto di confronti democratici, espulsione di chi dissente (se avesse potuto sarebbe ricorso all'esilio), offesa a tutto campo degli avversari politici. Insomma tutti segnali della vera natura di questo movimento che utilizza la rete semplicemente non per diffondere la democrazia quanto piuttosto per esercitare un completo controllo sui propri affiliati. Già il fatto di non volerlo chiamare partito politico è di per se un segnale molto indicativo. Fino ad oggi però queste deduzioni non erano supportate da fatti reali ma solo dai comportamenti del duo GriCa. Oggi siamo arrivati al dunque. In commissione giustizia del senato due senatori grillini avevano proposto l'abolizione del reato di clandestinità e la proposta era passata con i voti anche di Pd e Sel oltre al parere favorevole del governo. Tutto tranquillo e già sul web molti sostenitori del M5S sbandieravano questa vittoria nata da una loro proposta. Sono state sufficienti meno di 24 ore per essere tutti sconfessati, parlamentari iscritti e sostenitori del Movimento, dai capi supremi di quella che pare sempre di più una setta. Grillo e Casaleggio hanno dichiarato che quella iniziativa era ed è esclusivamente personale e che non faceva parte del programma "Se avessimo durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico" Dichiara Grillo a dimostrazione di quanto gli importi dei problemi del paese e quanto sia più sensibile ai voti che ai problemi. Una dichiarazione che fa il paio con quella dell'ex ministro Fitto del Pdl che diceva "Berlusconi è mio leader perchè da vent'anni prende milioni di voti" Insomma la politica del voto e del consenso costi quel che costi. D'altra parte è vero se il M5S avesse avuto nel programma l'abolizione della legge Bossi-Fini non avrebbe preso quei 6 milioni di voti persi dal Pdl. Peccato che molti iscritti al M5S e molti parlamentari pensavano di entrare a far parte di un partito che avesse a cuore la ricostruzione e la rinascita del paese distrutto da venti anni di Forza Italia, Pdl, Lega da una parte e Pd dall'altra, ed invece si sono ritrovati in un movimento politico che dopo aver favorito il ritorno di Berlusconi ora si ritrova suo alleato nel difendere una legge vergognosa. Ed ora quanti ne espelleranno Grillo e Casaleggio ? Attendiamo i numeri.

mercoledì 9 ottobre 2013

L'ignoranza fatta movimento


Da chi ci rappresenta in parlamento si pretenderebbe competenza, professionalità e soprattutto obiettività nell'analisi delle proposte politiche. Tutte caratteristiche sconosciute ai politici del nostro paese, vecchi e nuovi. Sono appunto i nuovi che stupiscono rispetto a questa situazione di incompetenza ed "ignoranza" politica. Il putiferio scatenato ieri dal Movimento 5 stelle è una dimostrazione plateale di questo tipo di ignoranza che non è più accettabile da parte di chi pretende di sedere nelle istituzioni democratiche di un paese. Certo l'amnistia rappresenta un provvedimento che costituisce per lo Stato una sconfitta sul piano della giustizia e della politica carceraria, oltre che un'offesa per tutti i cittadini onesti, ma non è con la gazzarra o che le ingiurie gratuite che si risolve un problema (gazzarra spesso gratuita in quanto per esempio il provvedimento non si applicherà a reati di natura fiscale e quindi non salverà il condannato). Allo stesso tempo uno stato che si definisce civile non può mantenere nelle proprie carceri esseri umani in condizioni di vita al limite della decenza. Se si è arrivati a questa situazione lo si deve alla completa indifferenza di una classe politica troppo impegnata negli ultimi venti anni a disinteressarsi della giustizia se non per i problemi riguardanti un unico personaggio che ha condizionato l'azione di ogni formazione politica. Oggi le carceri scoppiano ed il problema non è risolvibile a breve. Allora l'amnistia può essere un primo provvedimento a patto che sia seguito da interventi strutturali. Questo dovrebbe chiedere un partito politico che abbia a cuore i problemi del paese. Troppe volte si è assistito in passatio a provvedimenti di questo genere che hanno avuto nell'immediato effetti benefici sulle condizioni di vita dei detenuti, ma che nel breve spazio di qualche mese sono tornate al punto di partenza. Non è con un provvedimento una tantum che si risolve il problema, il problema si risolve realmente se oltre al provvedimento di urgenza se ne prendono altri che siano di riforma e di lunga durata come per esempio aumentare la capacità delle strutture carcerata. Un discorso semplice ma arduo da affrontare per una classe politica orba e di corte vedute che promette da anni riforme, quasi sempre annunciate per poi essere immancabilmente dimenticate. Insomma non serve molto per fare un ragionamento serio e costruttivo in merito ad un problema come quello della condizione carceraria, basta avere un minimo di sale nella zucca e non scatenare gazzarre pretesteuose e fine a se stesse.

martedì 8 ottobre 2013

Il ventennio finito ? Lo sarà quando il condannato ed i suoi compari scompariranno


Un'era storica termina e finisce quando sono rimosse le cause che l'hanno provocata e soprattutto quando escono dalla scena i personaggi della storia che hanno segnato il periodo storico, fino a quel momento non se ne può certo decretare la fine. Nel caso poi dell'ultimo disastroso ventennio che ha segnato il nostro paese e la sua politica è difficile pensare che sia terminato solo per una semplice sconfitta da parte di chi lo ha pesantemente segnato. Quell'uomo, il condannato, è ancora in sella e probabilmente lo rimarrà ancora anche se dovesse finire fuori dalle istituzioni, eventualità sempre più remota soprattutto se oggi il messaggio del presidente della repubblica al parlamento parkerà di amnistia. Per il momento non è finito proprio niente. Il partito o meglio la setta (parlare di partito a proposito del Pdl o di Forza Italia è un semplice eufemismo) guidata dal condannato è al governo e detta le condizione a Letta ed al Pd per la politica da seguire. Alfano, Quagliariello, Lupi, Di Girolamo sono ancora ministri e l'unico risultato della scorsa settimana e del voto di fiducia è stato quello di togliersi dalle scatole un'invasata come la Biancofiore, un misero risultato per decretare la fine di un periodo storico tanto più che comunque la tipa siede ancora in parlamento. Un parlamento dove le cariatidi sono ancora in discreto numero e non solo nelle frange del centro destra ma anche nel centro sinistra. Questo periodo nefasto terminerà solo quando per prima cosa sarà restituito il diritto di voto ai cittadini italiani, che al momento esprimono semplicemente una preferenza ad un partito, e poi quando gli stessi cittadini si decideranno a mandare veramente a casa non solo i servitori del Pdl o Forza Italia come si chiamerà, ma anche quei personaggi del centro sinistra che in questi anni hanno favorito l'ascesa al potere del condannato. Terza condizione per la fine dell'era berlusconiana sarà la sostituzione di questi politici, non con dei burattini guidati da un comico che usa stesso linguaggio e metodi adottati in questi anni dal tizio, ma da veri politici o cittadini che abbiano davvero a cuore la sorte del paese e soprattutto che sappiano dare una svolta per tornare davvero a fare politica e a ridare il lustro che merita questa parola. Solo allora potrà dirsi terminato il "ventennio" che invece rischia ancora di diventare un trentennio, la strada è ancora molto lunga e non si vede ancora una reale luce alla fine del percorso.

lunedì 7 ottobre 2013

Cercasi politico competente


Il più eclatante risultato di questi ultimi venti anni di storia del nostro paese è davanti agli occhi di tutti: un sistema piolitico e soprattutto una classe di politici insompetenti e incapaci. Per chi ha vissuto gli anni 70-80 indipendentemente dall'idea politica non può che giungere a questa conclusione avendo ancora nella mente uomini come Berlinguer, Moro, La Malfa e via dicendo. Mi sarebbe piaciuto vedere i politici di allora confronto con gli attuali politici e con le problematiche che il paese sta affrontando in un'epoca nella quale uno stato da solo può fare ben poco. Una cosa è certa: un politico in quanto tale dovrebbe avere una capacità di analisi in merito ai problemi della società più larga e più lungimirante di un cittadino qualsiasi. Facendo riferimento agli eventi tragici di questi giorni relativi al barcone affondato a Lampedusa con centinaia di morti, qualunque cittadino ora, dopo che è accaduto l'irreparabile, è in grado di capire che una legge che impedisce di dare assistenza a chi è in difficoltà in mare o che invece dichiara indagati i superstiti per reato di clandestinità, è semplicemente una legge vergognosa. Ma scoprirlo dopo i fatti è molto facile. Oggi ascoltare i politici che si affannano a dichiarare che quella legge va cambiata, che questi eposodi non devono più accadere, che l'Italia deve farsi valere in ambito europeo per affrontare il problema dell'immigrazione, non può che aggiungere alla vergogna anche la rabbia. Fino ad oggi dove erano queste menti illuminate ? Non erano a conoscenza di quanto stava e sta accadendo in medio oriente e nei paesi nord africani per capire che la fuga da quei paesi di morte si sarebbe impennata ? O davvero si pensa che sia il colore della pelle di un ministro ad aver provocato l'incremento della fuga da quei paesi ? Possibile che ci sia bisogno di qualche morto, in questo caso qualche centinaio, per rendersi conto del problema ? E poi che questa consapevolezza sia raggiunta in base al numero di morti, come se la perdita anche di una sola vita umana in questa ma come in qualsiasi altra circostanza non rappresenti un evento tragico, è veramete squallido. Insomma ormai non si fa più politica per passione o per ideologia ma semplicemente per convenienza, fare politica è un business, un investimento, un modo per garantirsi in pochi anni di lavoro (si fa per dire) una vita tranquilla. La riforma delle riforme sarebbe una sola: chi entra in politica continua a percepire lo stipendio che pecepiva quando lavorava oltre le inevitabili spese, niente viatlizio, conservazione del posto di lavoro. Credo che il numero di parlamentari si dimezzerebbe automaticamente senza fare alcuna legge.

sabato 5 ottobre 2013

Crimi: al Senato come al Luna Park


La politica in Italia è scaduta di livello e di qualità ormai dall'ingresso sulla scena del condannato anche e soprattutto a causa della sinistra che ha scelto il suo stesso di scontro, risollevarsi da questo baratro un cui siamo scivolati non sarà semplice e ci sarà bisogno di molto tempo. La difficoltà di un eventuale percorso di innalzamento del quadro politico la si è percepita ieri e proprio a causa di coloro che avrebbero dovuto rappresentare il nuovo, la rivoluzione di questa legislatura. Il senatore dei grillini, Vito Crimi, mentre partecipava alla delicata riunione della giunta delle elezioni e delle immunità in merito alla decadenza del leader del Pdl, si trastullava sulla propria pagina facebook  in un post "offensivo" l'oggetto del quale era proprio il condannato, cioè la persona sulla quale la giunta si sarebbe dovuta esprimere. Ora al di là delle parole utilizzate sul post, parole che pronunciate o scritte da parte di una senatore della repubblica sono esemplificative della qualità intellettuale e politica di questi nostri rappresentanti, il reale problema sta nel fatto che questo personaggio (vorrebbe essere chiamato cittadino ma mi rifiuto di considerare un cittadino un personaggio simile) non ha la minima percezione del ruolo che sta ricoprendo mentre siede in senato ed in qualsiasi organo di questo ramo del parlamento. Venti anni durante i quali i veri cittadini onesti si sono sentiti offesi dagli atteggiamento del tizio sia in ambito nazionale che internazionale, screditando continuamente il nostro paese, sono trascorsi inutilmente ed anche chi si propone come il cambiamento in realtà non fa che proseguire sulla squallida strada tracciata in questi anni. Senza contare che il "senatore" che è entrato in Senato per debellare la vecchia politica e la casta si comporta esattamente ne' più ne' meno come la casta e nel bel mezzo di una riunione importante "passa il tempo" a scrivere cavolate su facebook .... chissà se magari anche chattava con il suo burattinaio, probabile perchè difficile pensare che un post di senso compiuto sia uscito dalla sua testa in maniera autonoma. Altra piccola considerazione sull'uso della rete da parte di questi grillini che fanno appunto della rete stessa il loro punto di forza. Una favola che va sfatata a partire dal loro mentore. Chi he seguito un minimo la nascita di Grillo e del suo blog sa per esempio che non si è mai degnato di dare una risposta alle decine diventate poi centinaia di commenti ai suoi post per quanto deliranti, ed anzi in un recente passato è ricorso in alcune occasioni alla censura cancellando commenti scomodi. Insomma Grillo usa la rete come se fosse un canale televisivo, come una sorta di comunicazione dall'alto senza repliche seguendo il principio che sia sufficiente cambiare il mezzo di comunicazione per cambiare la comunicazione ma non è cosi e Grillo o meglio Casaleggio lo sa bene. Ma è facile parlare di democrazia diretta, di piattaforme per il liquid feedback (a proposito dove sono ?) quando si parla ad una massa di "ignoranti" informaticamente parlando. Il comico non ha costruito il suo successo sulla rete ma ha sfruttato la sua fama e la sua popolarità che se non avesse già avuta, non avrebbe certamente raggiunto il successo che ha raggiunto solo attraverso la rete. poi si è circondato di gente incompetente da spedire in parlamento e da manovrare adeguatamente facendo poi le figure che stanno facendo.

venerdì 4 ottobre 2013

Non sappiamo nemmeno stare zitti almeno per rispetto


La morte merita sempre rispetto chiunque colpisca e per qualunque causa, ma quando questa causa è la stupidità umana allora a maggior ragione dovremmo starcene in silenzio e riflettere sul mondo al quale abbiamo saputo dare vita. Tutti nessuno escluso. Non esiste un più responsabile ed un meno responsabile, lo siamo tutti sia quelli che oggi, con grande spirito razziale e razzista, additano un ministro per il colore della pelle ed un rappresentante delle istituzioni per la propria appartenenza politica, sia coloro che li difendono, che quelli che gridano vergogna o quelli che pretenderebbero di mettere in atto una pulizia etnica seguendo esempi tragici della storia europea. E stiamo qui a scannarci gli uni con gli altri sulla Bossi-Fini, una legge vergognosa per uno stato democratico, oppure sul presunto lassimo di una parte politica, o su altre amenità quando abbiamo qualche centinaio di morti molti di quali resteranno senza nome. Nessuno è capace di stare zitto e, almeno in questo momento, lasciare un attimo da parte polemiche inutili, dettate dal momento, ma che fra qualche giorno saranno disposte in un dimenticatoio insieme a molte altre per poi essere immancabilmente rispolverate in occasione dei prossimi morti. Il ciarlare poi è direttamente proporzionale al numero di morti come se ci fosse una soglia al di sotto della quale ... chi se ne frega ... è nel conto. Senza poi ragionare sul fatto che la morte di questi esseri umani altro non è che l'atto finale di un viaggio attraverso l'inferno, fatto di spostamenti su territori assolati senza cibo e sepsso senza acqua, in furgoni stipati come bestie da macello, tanto che a volte la morte potrebbe essere quasi vista come una liberazione. Ma che ne sanno coloro che sparlano senza sosta e solo, in occasione della morte, delle vicende di questa gente ? Insomma questa dovrebbe essere l'ora del silenzio, per poi iniziare a parlare quando, una volta data degna sepoltura a dei corpi senza nome, si dovrebbe pensare, non a come pattugliare le coste per repingere chi fugge da una guerra, dalla fame, dalla distruzione; non a incriminare chi si prova a portare aiuto in mare a persone che stanno morendo, ma soprattutto a come evitare che si creino le condizioni affinchè degli esseri umani siano costretti a "fuggire" dalla propria terra. Un piccolo vantaggio queste esternazioni comunque lo hanno: quello di farti scoprire la mancanza di umanità anche da parte di persone insospettabili, misera consolazione.

giovedì 3 ottobre 2013

Triste primato di una vergogna globale

La tragedia che si è consumata a Lampedusa e della quale ancora non si ha il bilancio definitivo (94 morti e 250 dispersi per il momento) è la triste conseguenza del capitalismo globale che si nutre dello sfruttamento del povero a favore del ricco. Poco importa se il ricco sia un semplice individuo, o un'azienda, o un'impresa o addrittura uno stato, è comunque il principio dello sfruttamento che porta a queste tragiche vicende. Persone costrette a fuggire dai propri paesi di origine, africa e medio oriente, dove si vive in condizioni spaventose e che sono disposte a tutto pur di sbarcare nel nostro paese per morire, nella peggiore delle ipotesi, oppure per andare a vendere fazzoletti facendo decine di chilometri sotto il sole nell'ipotesi migliore. Arrivano da noi perchè costituiamo l'approdo migliore e più facilmente raggiungibile ma il problema non può essere solo italiano, deve essere condiviso con tutta l'europa, anzi con tutto il mondo occidentale che usa i paesi di provenienza di questi disperati a proprio uso e consumo. Sono tanti i segnali di questi ultimi anni che dovrebbero mettere in discussione il modello di società al quale tutto l'occidente si è votato. Dalla crisi economica che ha messo sul lastrico milioni di persone all'escalation dell'immagrazione clandestina che porta alla sicura morte di migliaia di persone che vorrebbero semplicemente vivere in maniera decente. Ma l'occidente non sembra proprio intenzionato ad imparare da queste drammatiche vicende e cerca di uscire dal tunnel nel quale si è gettato semplicemente non cambiando strategia, ma togliendo risorse ai più deboli per salvare i più potenti, le banche in primis la vera causa del disastro globale. Questa strategia di uscita dalla crisi sommata al fatto che nei paesi sottosviluppati e supersfruttati, mentre fino a qualche anno niente si sapeva di quello che accadeva al di fuori dei propri confini, oggi con tv satellitari ed internet l'informazione arriva piu' facilmente anche in questi paesi e fra quelle genti che possono fare quindi un confronto fra le proprie condizioni di vita e quelle dell'occidente. Da qui le rivolte che dovrebbero abbattere i regimi, quei regimi però che hanno fatto molto comodo all'occidente e che quindi guarda con sfavore a questi movimenti di liberazione. Ecco che alla povertà congenita si sommano i disastri di guerre civili o di attentati (le famose guerre per portare pace e democrazia hanno avuto questo semplice effetto, spostare gli atti terroristici dai paesi occidentali ai paesi sfruttati e piu' poveri) e quindi la fuga anche a costo della vita da quelle situazioni disumane. Nessun paese da solo potrà mai risolvere questo problema e tanto meno l'Italia che viene da venti anni di politica disastrosa in ogni settore della vita sociale, culturale ed economica compresi quindi i problemi relativi alla solidarietà verso queste popolazioni. C'e' da vergognarsi oggi a leggere le dichiarazioni di fascisti come gli esponenti della Lega, persone che nemmeno al cospetto di una tragedia come quella che si è verificata oggi a Lampedusa hanno il buon senso di tenere le loro bocche chiuse e ben cucite. Abbiamo sicuramente un primato in europa quello di aver portato al governo gentaccia come questa degna di finire in quelle fogne dove gli slogan degli anni 60-70 tentavano di rinchiudere i fascisti. 

mercoledì 2 ottobre 2013

Il caimano se la fa sotto ... e per salvare le proprie aziende torna indietro

Ed eccoci al colpo di scena che poi tanto colpo non è: il condannato dopo 10 giorni ci ripensa ed in pochi minuti dichiara di dare la fiducia a Letta e poi ... vestendo totalmente i panni del coccodrillo ... si mette a piangere consolato dai suoi scagnozzi. Va bene la politica ma i soldi son soldi. Si perchè lunedì dopo che il caimano aveva emanato l'ordine di scuderia ai suoi ministri di dimettersi dal governo, la sua azienda aveva perso in borsa oltre il 7% e subito dopo ieri quando i ministri ed un gruppo di parlamentari del Pdl aveva manifestato di votare la fiducia al governo, sempre la sua azienda aveva recuperato immediatamente il 5% in borsa. Non è difficile fare due conti soprattutto alla luce delle centinaia di milioni che dovrà sborsare a De Benedetti ed i circa 3 milioni al mese che dovrà staccare tutti i mesi a Veronica. Va bene l'Iva, va bene l'Imu, va bene la decadenza ma i soldi sono soldi e soprattutto sono suoi. Ed allora dopo aver messo a ferro e fuoco governo e paese, dopo aver diviso a metà il suo ... partito .. ops scusate .. la sua associazione, dopo essere uscito da una riunione con i suoi leccapiedi dopo aver deciso la sfiducia, arriva in senato e annuncia la fiducia. Personalmente non so come si faccia a militare in quella associazione ma se io fossi uno di loro .... me ne andrei. Beh qualcuno lo sta facendo. Ma che desolazione .... che squallore .... tutti nessuno esclusi compresi i grillini che hanno adottato metodi mafiosi contro coloro che, appartenenti al gruppo misto come ex M5S, avevano dichiarato voto favorevole.