venerdì 30 gennaio 2015

La farsa del condannato e del fiorentino


Il condannato ed il fiorentino, padre e figlio, hanno messo in scena una bella rappresentazione e dei due sicuramente il condannato è l'attore più bravo. Sono sicuramente due furbacchioni che si stanno prendendo gioco dei loro partiti ed in parte anche del paese. Per fortuna che il nome uscito dall'accordo fra i due, non dal Nazzareno si badi bene ma solo da Renzi e Berlusconi, è il meno peggio dei nomi che sono circolati in questi mesi, quasi uno dei migliori. Tanto è vero che nessuno mette in discussione il nome del candidato presidente della repubblica, ma si mette in discussione il metodo. Ma proprio il metodo costituisce il colpo di genio di Renzi e Berlusconi. Se Renzi avesse presentato Mattarella come il candidato uscito dal Nazzareno, il Partito Democratico si sarebbe sicuramente diviso, Mattarella sarebbe stato eletto comunque ma dopo ci sarebbe stato un grosso rischio di elezioni anticipate. Invece il nome per la presidenza della repubblica esce direttamente dall'assamblea degli elettori del Partito Democratico e basta questo fatto per compattare tutti dimenticando le divisioni di appena qualche giorno fa. La candidatura sembra uscita solo dalla testa di Renzi senza accordi nè con gli alleati della maggioranza nè tantomeno con la finta opposizione di Forza Italia. Infatti tutto il centro destra si scandalizza e si scatena, recitando almeno per quanto riguarda Berlusconi e Alfano, contro Renzi ed il Pd. In realtà alla fine non potranno che votare questo nome che potrebbe anche essere accettato per fino dai grillini. Alfano sicuramente lo voterà, pena le dimissioni da ministro dell'interno, sarebbe infatti il primo ministro dell'interno della Repubblica Italiana che non vota il Presidente della Repubblica. E' vero che Alfano ne ha già combinate tante per meritare l'estromissione dall'incarico di ministro, ma a tutti c'è un limite. Berlusconi forse non lo voterà ma altrettanto sicuramente non abbandonerà il proprio figlioccio, nonostante le sceneggiate di questi due giorni. A lui interessano le proprie aziende e così come nel 2011 se ne andò senza essere sfiduciato dal parlamento non a causa di Napolitano o dell'Europa, ma esclusivamente perché se non se ne fosse andato le sue aziende sarebbero crollate. Ecco perché il nome di Mattarella non può che essere uscito da accordi fra padre e figlio a dispetto di tutta la parentela che ho esulta o si indigna ma alla fine farà quello che hanno deciso i due strateghi della politica, che non c'è dubbio hanno messo in scena una bella rappresentazione.

giovedì 29 gennaio 2015

Renzi: l'uomo del faccio tutto mi.

Il disegno di Matteo Renzi è proprio questo: smontare la democrazia garantita dalla costituzione smontandone alcuni pezzi senza dare troppo nell'occhio per non svelare l'obiettivo finale. E l'obiettivo è quello di avere un presidente del consiglio di fatto nominato dagli elettori, senza però scriverlo in costituzione, ed assegnarli superpoteri fino ad arrivare alla nomina del presidente della repubblica, ed anche in questo caso senza scriverlo in costituzione. I fatti di questi ultimi giorni ne sono una dimostrazione se collegati alle controriforme messe in campo in questo anno dal governo Renzi: finta abolizione del senato e nuova legge elettorale. Con la riforma del senato non si elimina solo il bicameralismo perfetto, che forse potrebbe anche essere auspicabile, ma si da vita ad una seconda camera di nominati che svolgono il compito si senatori come un secondo lavoro o come un passatempo da pensionati. Sarà quindi una secondo ramo del parlamento che non darà più fastidio in quanto da una parte desautorato di poteri mentre dall'altra composto esclusivamente da filogovernativi. Il secondo tassello del progetto Renzi-Berlusconi è la legge elettorale che continuando a non prevedere le preferenze (se si escludono alcuni parlamentari che potranno essere eletti nel partito che vincerà le elezioni) aggiunge poi un anticostituzione premio di maggioranza non più alla coalizione ma addirittura al partito che vincerà la tornata elettorale. Alla fine quindi si avrà una sola camera con un partito che, grazie al premio di maggioranza, avrà appunto la maggioranza assoluta senza opposizione di sorta. In queste condizioni il presidente della repubblica non potrà che nominare presidente del consiglio il candidato del partito che avrà vinto le elezioni e non ci saranno alternative di alcun tipo. Allo stesso tempo quando ci saranno le elezioni del presidente della repubblica di fatto sarà il presidente del consiglio con il suo partito di maggioranza ad eleggere la più altra carica istituzionale. Il tutto semplicemente eliminando un ramo del parlamento senza toccare il resto anche se di fatto sarà uno stravolgimento della democrazia del nostro paese. In queste ultime ore Renzi sta dando la dimostrazione pratica di tutte queste riforme: è lui che fa le consultazioni per trovare un accordo sul nome del presidente della repubblica e guarda caso queste consultazioni, almeno quelle che contano, dove le tiene ? A Palazzo Chigi ..... non si era mai visto nella storia della Repubblica Italiana ... ma sarà niente rispetto a quello che vedremo.

lunedì 26 gennaio 2015

Elezioni Grecia: Renzi antesignano di Tsipras


L'Italia è un paese che capisco sempre meno o meglio che capisco e mi piace sempre meno. Oggi tutti allegramente sul carro di Tsipras, dalla Lega a Fratelli d'Italia passando per Forza Italia fino ad arrivare al Pd e finire a Sinistra Ecologia e Libertà, quando poi il leader greco appena arrivato alla guida del governo greco annuncia un accordo con la destra neofascista, razzista e xenofoba greca. Insomma alla fine Matteo Renzi tanto bistrattato da chiunque e perfino da correnti di minoranza del suo partito, ha tracciato la strada che segue Tsipras già un anno fa. Però in Italia tutti o quasi tutti massacrano Renzi per gli accordi segreti con il nemico di sempre, Silvio Berlusconi, mentre il vincitore delle elezioni greche viene celebrato sul carro del vincitore esattamente dagli stessi che criticano il presidente del consiglio italiano. Se si volesse andare fino in fondo Renzi ha fatto meglio di Tsipras: è arrivato al governo senza farci andare alle elezioni e quindi facendo risparmiare allo stato italiano milioni di euro, poi fa un accordo almeno non proprio con la peggiore destra che si possa trovare in Italia, la Lega Nord, ma con un condannato il cui unico obiettivo è quello di avere la grazia del futuro capo dello stato. Non è una consolazione verificare che la politica funziona anche in altri paesi come in Italia: tutto quello che viene detto in campagna elettorale ha l'unico scopo di ottenere voti, poi una volta arrivati alle poltrone le cose cambiano improvvisamente. E cambiano a tal punto che un uomo di sinistra, che è stato considerato la guida della sinistra europea alle ultime elezioni europee, stringe un accordo con un partito di destra per formare un governo solo perché quel partito è antieuropeo, fregandosene di tutto il resto (razzismo, xenogofobia, omofobia e via dicendo)

mercoledì 21 gennaio 2015

Nasce il partito unico di Renzusconi: il partito dei demoforzisti.


Oggi 21 gennaio 2015, anniversario fra l'altro della nascita del partito Comunista Italiani (21 gennaio 1921 a Livorno), Matteo Renzi di fatto distrugge l'erede di quel partito traghettandolo nelle braccia di Silvio Berlusconi, padre putativo dell'attuale presidente del consiglio. In epoche passate nelle quali aveva ancora senso di parlare di democrazia in Italia, oggi si aprirebbe una crisi di governo in quanto la maggioranza che sostiene da circa un anno l'attuale esecutivo, di fatto non esiste più. Con una magistrale operazione di taglia e cuci alla bocca delle opposizione, il Senato cancella di fatto qualche migliaio di emendamenti compresi quelli che avrebbero dovuto riportare la legge eletterale nell'ambito di una legge democratica che avrebbe riconsegnato ai cittadini la possibilità di eleggere i propri rappresentanti. Il tutto non grazie ai voti della maggioranza e soprattutto del partito di maggioranza relativa che sostiene il governo, ma grazie ai voti del partito, Forza Italia, partito che si è sempre dichiarato all'opposizione. Renzi lentamente sta ottenendo quello che si era ripromesso fin da quella cena ad Arcore quando era ancora sindaco di Firenze: portare a termine il progetto di Silvio Berlusconi nel riformare il paese. Ha trovato terreno fertile in un partito che fin dalla sua nascita è sempre stato più che un partito un carrozzone senza anima, ma allo stesso tempo ha saputo giocare "sporco" per ottenere il suo obiettivo. Prima ha preteso che la buffonata delle primarie diventassero ancora di più una presa in giro per i militanti del Partito Democratico aprendo il voto a chiunque, una situazione che gli è poi sfuggita di mano a Napoli e in Liguria. Poi preso il potere all'interno del partito ha "accoltellato" alle spalle Letta e compagnia bella. Infine si è messo a fare accordi con il condannato di Arcore sapendo benissimo che senza i suoi voti una parte del Partito Democratico si sarebbe ribellata alla sua manovra di spostamento a destra del partito figlio del più grande partito della sinistra europea. Ora però forze la corda per quel partito si sta definitivamente rompendo. Il primo a mollare è stato Cofferati, la vittima degli imbrogli che ormai si verificano puntualmente ad ogni tornata di elezioni primarie. Dai renziani arriva la critica al cinese che, secondo il loro punto di vista, fa le bizze dopo aver perso. Purtroppo non è così perché Cofferati avave più volte segnalato, ancora prima dello svolgimento delle primarie in Liguria, il rischio di imbrogli con le truppe liguri della destra che si preparavano a sostenere la renziana contro l'ex sindacalista. Appena dopo pochi giorni dalle dimissioni di Cofferati arriva il voto del Senato taglia emendamenti alla legge elettorale e nasce di fatto il partito dei Demoforzisti. E così Renzi dopo essere andato al governo senza passare per elezioni, oggi fa nascere una nuova maggioranza anche questa senza investitura popolare e con questa maggioranza si appresta sia a varare una legge elettorale fotocopia del porcellum anticostituzionale sia a riformare la costituzione ancora in termini antodemocratici trasformando il Senato da elettivo a nominativo. Di fatto Silvio Berlusconi pur tenuto lontano dal parlamento, governa il paese per mano di Renzi che ha sua volta sta completando l'opera di distruzione di un partito che fu di sinistra.

sabato 17 gennaio 2015

Ormai oggi basta un tweet ...




L'Italia è il paese della polemica ad ogni costo e su qualsiasi argomento, avvenimento, decisione, che accada o venga presa nel nostro paese. D'altra parte se non fosse così non avremmo 50 milioni di allenatori di calcio oppure schede elettorali che ormai hanno le dimensioni di un lenzuolo per contenere tutte le formazioni politiche che di volta in volta si presentano alle elezioni. Oggi l'oggetto del contendere è la liberazioni delle due ragazze, Greta e Vanessa, da mesi in mano ai terroristi islamici in Siria. Nella società dell'informazione è sufficiente un tweet (si perché oggi non servono approfondimenti, analisi o inchieste .... si lanciano nell'etere anzi nella rete 140 caratteri e su questi si scatena l'inferno) scritto a casa nel quale si paventa il pagamento di un riscatto da 12 milioni per incendiare o meglio per ravvivare il fuoco eterno che sta sotto la cenere di menti annebbiate. A voglia poi il governo a "negare", ammesso che possa poi ammettere palesemente l'eventuale pagamento di riscatti, che non si sono sborsati euro in cambio della vita di queste giovani ed avventate ragazze, ormai la miccia è accesa ed il fuoco divampa. L'assurdo però sta nel fatto che se le due ragazze per caso fossero andate ad aumentare il numero delle vittime causate dalla follia dell'integralismo islamico, il fuoco si sarebbe acceso ugualmente e con la stessa violenza. Anzi molto probabilmente sarebbero stati sgli stessi incendiari di oggi ad accendere l'immancabile ed infuocata polemica. Con una differenza: in questi giorni ci si scaglia contro il governo italiano accusato di far la parte del "finanziatore" del terrorismo o contro le due ragazze che "se la sono cercata", se non fossero state liberate allora gli stessi accusatori di oggi avrebbero cosparso la rete di tweet o messaggi al grido di #siamotuttigretaevanessa. Ma l'aspetto più assurdo della vicenda e della polemica sta nel fatto che si ragiona sul nulla in quanto nessuno è in possesso di prove certe sull'eventuale pagamento di riscatto anche se è abbastanza ovvio che dopo un rapimento, la liberazione degli ostaggi non avviente certo per grazia ricevuta ma sicuramente in cambio di qualcosa. Che le ragazze siano state avventate, incoscienti e poco accorte, sia loro che le famiglie, è fuori dubbio ma per questo devono subire una condanna a morte senza via d'uscita ? E se comunque le si voglia condannare senza possibilità di appello dai giustizieri di casa nostra ci si aspetterebbe la stessa intransigenza verso chi all'interno del nostro paese si appropria o ruba la cosa pubblica per proprio tornaconto danneggiando il paese intero. Almeno le ragazze nella loro incoscienza erano mosso da spiriti umanitari verso popolazioni delle quali "nessuno" dei benpensanti polemizzatori si occupa minimamente. E' più grave spendere dei soldi pubblici per salvare due ragazze spinte semplicemente da intenti umanitari o "rubare" soldi ai cittadini onesti per comprarsi un set di mutande ?

venerdì 16 gennaio 2015

Dalle matite in mano al pugno in faccia


Viviamo in uno strano paese inserito in uno strano mondo dove una specie animale ha iniziato a camminare eretta arrogandosi la caratteristica di essere intelligente ma i cui comportamenti nella maggioranza dei casi fanno sorgere molti dubbi su questa presunta intelligenza. Da una specie intelligente ci si sarebbe aspettati un modello di società dove a tutti fosse permesso di esprimersi secondo le proprie capacità e secondo i propri interessi, dove ad ogni essere umano fosse consentito di vivere al meglio delle proprie possibilità nel rispetto degli altri, dove il solo fatto di essere venuto al mondo rappresentasse un diritto ad una vita quanto meno dignitosa. Pura utopia e nonostante secoli di guerre e di atrocità l'essere umano continua a farsi la guerra per un credo religioso, per un credo politico, per interessi economici che hanno un unico filo conduttore: la presunzione che la nostra idea, che il nostro credo, che il nostro interesse stia dalla parte giusta e che tutto il resto è sbagliato, talmante giusto che ci si possa sentire autorizzati a commettere le più spietate atrocità verso il "diverso" fino ad arrivare a sopprimerlo. Dopo i tragici avvenimenti di Parigi tutti il mondo occidentale ha preso la matita in mano per mostrare la propria solidarietà verso quel giornale satirico i cui giornalisti sono stati trucidati in maniera spietata. Ma quando si mette in campo un pensiero unico, qualunque sia questo pensiero, qualcosa non torna. Ecco allora che è bastato che il Papa, il capo supremo del mondo cattolico, mostrasse il pugno affinché in molti si siano sentiti autorizzati a fare un minimo di critica anche ai giornalisti di Charlie. Naturalmente è difficile districarsi ed elaborare un pensiero che non sfoci da una parte nella censura a parziale giustificazione di atti terroristici e dall'altra nella difesa ad oltranza di parole e pensieri offensivi verso il "diverso" o quanto meno il non uguale a noi. Purtroppo l'umanità è costellata di tante tragedie che da una parte fare satira sulle stesse dovrebbe avere l'obiettivo di alleggerirne il peso sulle coscienze dell'umanità, ma dall'altra la stessa satira potrebbe scatenare reazioni inconsulte dalle "vittime" della satira stessa. E' anche difficile fare un'analisi seria sotto l'emotività di quanto è accaduto e probabilmente solo dopo un certo periodo di decantazione si potrà riuscire nell'intento di una critica equilibrata degli avvenimenti di questi giorni. Naturalmente per una società veramente incentrata nel rispetto reciproco, non solo dell'essere umano ma anche dell'ambiente nel quale l'essere umano vive, la soppressione di una vita è un fatto che non trova giustificazione alcuna ma allo stesso modo "ferire" i sentimenti di una parte dell'umanità può essere discutibile. Soprattutto se questo atteggiamento viene messo in campo dal più forte nei riguardi del più debole. Purtroppo poi l'essere umano ne combina talmente tante che siamo ancora nel bel mezzo di un'emozione forte come l'uccisione dei giornalisti francesi e dei terroristi assassini che si è travolti da un altro avvenimento che scatena discussioni e forti polemiche. Ieri sono state liberate le due ragazze, Greta e Vanessa, rapite in Siria dove si erano recate per portare aiuti a quelle popolazioni, ma il problema sta nel fatto che la loro liberazione è avvenuta dietro pagamento di un forte riscatto ai terroristi che le avevano rapite. Ed ecco allora che una parte di quel mondo occidentale che si è giustamente scatenato contro i terroristi autori della strage a Parigi, nello stesso momento finisce per finanziare gli stessi terroristi per portare a casa due giovani ragazze che per la loro incoscienza erano finite nelle mani del terrorismo islamico. Ed anche qui non è facile mantenere il giusto equilibrio per capire quanto sia stato giusto o meno cedere al ricatto. Certo da una parte si sono salvate due vite umane innocenti ma dall'altra probabilmente con quei soldi si provocheranno altri attentati ed altre vittime. Emotività a parte nessuno può dire di avere l'idea giusta anche su questo avvenimento. Di certo c'è un fatto: questo mondo va cambiato e cambiato radicalmente, per il momento non sono stati sufficienti oltre 3000 anni di storia del genere umano per dare vita ad una società dove siano abolite guerre, sopraffazioni, sfruttamento e tutto quanto ne consegue ma 3000 anni sono proprio niente rispetto ai tempi dell'universo. Forse quindi c'è speranza a meno che l'umanità non finisca per autodistruggersi. 

mercoledì 14 gennaio 2015

Dimissioni Napolitano: un'altra vetrina per pagliacciate e ipocrisia della politica italiana


Oggi finalmente si è dimesso il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e la politica italiana non perde certo occasione per dimostrare la propria inadeguatezza a governare un paese come l'Italia. Da una parte ci sono i politici che ringraziano il Presidente e si affannano a fare dicahiarazioni ovvie sul futuro inquilino del Quirinale: "Dovrà essere un garante delle istituzioni ed una personalità di spessore". Affermazioni inutili che mai si alcun rappresentante della politica italiana si era mai sognato di precisare. E' la Costituzione che sancisce le caratteristiche della figura del Presidente della Repubblica e non c'è alcun bisogno di ripetere principi ovvi. Il solo fatto di fare simili dichiarazioni dimostra lo spessore e l'alto profilo istituzionale di tali politici guidati dal dispensatore dell'ovvio per definizione: Matteo Renzi. Ho vissuto le elezioni di Napolitano primo mandato, di Ciampi, di Cossiga, di Spadolini, e via dicendo ma non ho mai sentito alcun leader politico e di governo di quegli anni affermare che il presidente della repubblica avrebbe dovuto essere un personalità di spessore e garante delle istituzioni. Sono principi ovvi e sanciti dalla Costituzione. Dall'altra parte poi ci sono i detrattori di Giorgio Napolitano, Forza Italia e Lega in testa seguiti a ruota dal Movimento 5 stelle. I primi due si dimenticano di essere andati due anni fa in ginocchio, insieme al Pd, dal Presidente chiedendogli di accettare un secondo mandato, fatto unico nella storia della Repubblica. Ora lo accusano entrambi: Forza Italia di non aver liberato un pregiudicato da un giusto processo che finalmente era arrivato alla condanna finale, la Lega di essere un presidente schierato a sinistra. Entrambi lo accusano di aver costretto Berlusconi a dimettersi da presidente del consiglio e di aver dato mandato a tre governi (Monti, Letta e Renzi) nessuno dei quali "eletti" dal popolo. Purtroppo o per fortuna nella repubblica italiana la costituzione prevede che il capo del governo sia nominato dal Presidente della Repubblica ma che deve ricevere la fiducia del parlamento per poter governare. Questo è quello che è accaduto in Italia e quindi la responsabilità dei tre governi sopra citati non è certo di Giorgio Napolitano ma solo ed esclusivamente del parlamento. Giorgio Napolitano ha salvato l'Italia nell'ultimo governo Berlusconi facendo da baluardo ad un governo che avrebbe potuto fare danno anche più irreparabili di quelli che ha combinato se non ci fosse stato il Presidente della Repubblica. Ha poi costretto il condannato a lasciare il governo del paese evitando al paese una fine come quella ed anche peggiore della Grecia. Tutto quello che è avvenuto è rimasto nel limiti fissati dalla Costituzione, quella Costituzione che oggi si vuole cambiare per renderla più malleabile e più duttile a personaggi come Berlusconi e Renzi, assetati di potere e nemici della dmocrazia se pur per motivazioni diverse. Grazie quindi a Napolitano ed ora vedremo che cosa sarà capace di fare questa politica che di parole ne spende tante ed a sproposito ma che poi nei fatti è una vera e propria tragedia.

giovedì 8 gennaio 2015

Siamo tutti detentori della verità ...


Parole a fiumi in queste ultime 36 ore che si concludono con mille diverse verità, ognuno ha la sua a portata di mano, e con tutti che indossano la maglietta per sentirsi tranquillo con la propria coscienza. Il mondo occidentale punta il dito giustamente contro gli assassini (non so sinceramente se si possono definire dei veri e propri terroristi in virtù di come si sono svolto i fatti) di Parigi e purtroppo usa uno stesso termine utilizzato nel 2001 commettendo probabilmente lo stesso errore: siamo in guerra. C'è un aspetto che non mi convince in tutto questo "rumore" di queste ore: la certezza che il mondo occidentale sia l'unico detentore della verità. Ma il mondo occidentale in questi anni, dal 2001 in poi, di errori ne ha fatti a bizzeffe, partendo dalle guerre in Iraq ed Afghanistan che oltre a qualche centinaio di migliaia di morti e all'uccisione di Bin Laden non ha certo risolto il problema del terrorismo. Fra l'altro, oltre a non aver risolto il problema del terrorismo, le condizioni di vita di paesi come Afganistan e Iran non sono certo migliorate anzi tutt'altro. Insomma il mondo occidentale non ha minimamente messo in discussione il proprio modello di sviluppo sociale, un modello fallimentare anche in considerazione della crisi economica di questi ultimi anni, che ha peggiorato le condizioni di vita di tutto l'occidente, ha tolto speranze ai giovani, ha creato disoccupazione. Tutti elemendi che hanno contribuito a creare terreno fertile per esempio per quel fenomento di questi ultimi mesi che riguarda il flusso di giovani occidentali che si arruolano nelle file dell'Isis. Naturalmente nessun comportamento può giustificare atti criminali come quelli di Parigi ma di certo l'occidente, oltre ad atti di guerra, non è stato capace fino ad oggi a mettere in campo alcuna azione veramente efficace per creare una società più "umana" non fondata sullo sfruttamenteo e sulla prevaricazione. E se questa azione non la mette in campo il mondo occidentale che si sente superiore e detentore della verità non se ne esce. Una volta durante una partita di un torneo di calcetto la mia squadra stava perdendo pesantemente contro un avversario molto più forte. AD un certo momento i tifosi della squadra avversaria iniziarono a prenderci in giro facendo pesante ironia sulle nostre capacità calcistiche. Due o tre di noi dopo 10 minuti di questo atteggiamento, scavalcarono la rete di recinzione affrontando questi scalmanati in maniera anche un po' violenta. Questo per dire che l'ironia del potente sul povero può essere pesante, sebbene ripeto che niente possa giustificare la ferocia inaudita messa in atto a Parigi, ma una riflessione forse sarebbe adeguata ... magari fra qualche settimana.

mercoledì 7 gennaio 2015

Un governo illegale genera illegalità in un paese sbandato


Il governo attuale era stato presentato come un governo di facce nuove, di giovani che finalmente avrebbero dato una svolta al paese, alla politica italiana ed alla società intera. Dopo quasi un anno e dopo gli scandali che si sono ripetuti uno dietro l'altro (Mose di Venezia, Expo di Milano, Mafia capitale, e via dicendo) forse si può dire che questo governo si appresta a conquistare il titolo del peggior governo non solo della seconda repubblica ma anche della prima. Peggiore anche per le enormi aspettative che aveva sollecitato grazie al parolaio magico ed annunciatore compulsivo che si è dimostrato il suo presidente. Peggiore perché uscito da un partito che si definiva di sinistra ma che in pochi mesi ha subito uno spostamento a destra senza precedenti. Peggiore perché ormai si è dimostrato al soldo di un pregiudicato per frode fiscale che tenta disperatamente di riportare in auge con provvedimenti più o meno nascosti. Peggiore perché nonstante gli innumerevoli episodi di corruzione non fa altro che emanare decreti a favore di chi per esempio tenta di evadere e frodare il fisco. L'ultimo provvedimento, a parte i vantaggi che ne otterrebbe Berlusconi che alla fine sono esclusivamente dettagli, ne rappresenta una prova paese. Il decreto fiscale in pratica garantisce a chiunque di poter evadere "legalmente" una cifra pari al 3% o 2% se sarà modificata la soglia del suo fatturato. Un bonus sottratto ai cittadini onesti che sono "costretti" in quanto lavoratori dipendenti o pensionati a pagare fino all'ultimo centesimo senza sconti di alcun tipo. E che dire poi di un decreto approvato in una seduta notturna che depenalizza alcuni reati minori come il furto in appartamento o altre "amenità" del genere ? Al di là degli annunci, dei proclami, delle dichirazioni di intenti questi sono i fatti: un governo che predica la lotta alla corruzione e che favo risce con i suoi provvedimenti la corruzione stessa. Nel frattempo anche il parlamento è allo sbando martoriato dalle lotte interne ai vari partiti (il Pdl si è diviso, il Pd ha il suo interno frange di dissidenti per ora tenuti insieme a colpi di voti di fiducia, il M5s perde pezzi a causa delle cannonate suicide di Grillo) e ridotto da un organismo istituzionale che non fa altro che votare fiducia su fiducia al governo per far passare provvedimenti inaccettabili per molti. Ed allora ecco la politica non trova di meglio che polemizzare sulla vicenda dei vigili urbani di Roma discutendo per giorni e lanciando i proclami dell'ovvio quando sarebbe molto semplice risolvere o affrontare il problema: si va a vedere chi è stato assente senza giustificazione valida e si applicazioni le sanzioni previste dalla legge. La politica invece instaura discussioni da bar senza andare al cuore del problema perché se è accaduto quello che è accaduto un problema nell'amministrazione della capitale d'Italia ci sarà sicuramente. Ed il paese reale ? Beh non è che navighi in acque migliori. Basta vedere che accade in occasione di un evento tragico come la morte di Pino Daniele. C'è chi ha provato a farsi un selfie con la salma. Una salma che sarà fatta girare fra Roma e Napoli per celebrare funerali che il cantante non avrebbe voluto: lui voleva farsi cremare e conservare le sue ceneri in toscana, da Napoli si era allontanato da tempo. Ma ormai il povero Pino non c'è più e quindi chi se ne frega delle sue volontà. Con buona pace di tutti. Insomma non siamo messi bene a nessun livello ed il 2015 non sarà migliore degli anni bui appena trascorsi.

martedì 6 gennaio 2015

Renzi che aiuta Berlusconi ? E dove sta la notizia ....


La memoria di questo paese è sempre stata molto corta: dimentica presto per poi stupirsi o scandalizzarsi in merito a certi comportamenti che dovrebbero essere ormai consolidati. La vicenda del decreto fiscale venuta alla luce in questi giorni ne è un classico esempio. Non c'era certo bisogno di questo decreto per capire che Renzi altro non è che il braccio armato di Berlusconi, colui che in nome della sinistra sta tentando di attuare tutte quelle riforme, o meglio controriforme, che il condannato non è riuscito a portare a termine. Il buongiorno era già palese dal mattino durante l'ultimo governo Berlusconi quando il pregiudicato di Arcore chiamò a rapporto il sindaco di Firenze nella sua residenza milanese. Renzi non ewsitò un attimo a presentarsi a cena dall'ex cavaliere giustificandosi che si trattava di un incontro istituzionale, ma guarda caso si svolgeva non nella sede naturale di un simile incontro e cioè Palazzo Chigi ma bensì ad Arcore. Probabilmente è proprio in quell'incontro che fu studiata la strategia da seguire per portare Renzi dove si trova adesso per poi portare a termine il piano berlusconiano. Le primarie che portarono Matteo alla guida del Partito Democratico furono il primo atto di questa strategia: si cambiarono le regole del gioco consentendo a chiunque di andare a votare per quelle votazioni tanto decantate come un momento di alta democrazia. Sarebbe come se al consiglio di amministrazione di un'azienda si consentisse a chiunque di partecipare e di votare. Renzi ha così conquistato il partito e subito dopo ha pugnalato alle spalle Letta presidente del consiglio di un governo a guida Pd. Subito poi si è premunito di far entrare il condannato Berlusconi nella sede del partito stesso per stendere un accordo "segreto" per mettere in campo riforme sia costituzionali che di altro genere con un unico obiettivo: dare le ultime spallate ad una democrazia malata per togliere potere ai cittadini e concentrarlo nelle mani del mondo imprenditoriale e finanziario. Il famoso patto del Nazareno non è mai stato reso pubblico, ma lentamente  contorni si vanno via via palesando e ne fanno vedere l'obiettivo finale: riportare Berlusconi, condannato per frode fiscale, nel mondo della politica dopo esserne stato giustamente allontanato grazie alla legge Severino. Il decreto fiscale di Natale sarebbe stata la mossa finale per riconsegnare l'agibilità politica al pregiudicato, ma l'imbroglio è stato scoperto troppo presto e Renzi ha dovuto fare una parziale marcia indietro. Questo passo indietro secondo il presidente del consiglio dimostrerebbe che si è trattato solo di una svista, in realtà è a dimostrazione che quell'articolo salva Berlusconi è stato inserito di proposito: se il governo fosse stato convinto di quella norma l'avrebbe sostenuta anche se a favore di un singolo come l'ex cavaliere. Invece il decreto è stato ritirato e sarà ripresentato addirittura dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, altra prova che sarà usato come merce di scambio per quella elezione. Qualcuno ha ancora dubbi sulla sudditanza del giovane presidente del consiglio al furfante di Arcore ?