mercoledì 29 agosto 2012

L'ipocrisia dell'etica statale


Quando lo Stato si preoccupa della nostra salute e lo fa imponendo tasse e balzelli da una parte assume un comportamento veramente ridicolo, dall'altra fa aumentare la rabbia dei cittadini soprattutto in momenti come questo dove ormai la pressione fiscale è più alta della pressione sul fondo della fossa delle Marianne. Poi c'e' l'aspetto ipocrita, che non è certo secondario, in quanto se davvero si volesse salvaguardare la salute del cittadino sono sicuramente molti altri gli interventi da fare e non solo a colpi di tasse. Se si seguisse questa linea di intervento perchè per esempio non tassare il consumo di uova ? Ogni cittadino non può consumare più di tre uova alla settimana. Oppure il consumo di sale ? Non più di 50 grammi al giorno. E vogliamo parlare del consumo di olio ? Non più di 30 grammi al giorno. Ecco se davvero lo stato intende occuparsi della nostra salute consiglierei di adottare una tessera per ogni cittadino dove vengono registrate le spese alimentari che ogni giorno vengono fatte da ognuno di noi, quando le quantità di un certo alimento superano la soglia del consentito, le quantità in eccesso sono supertassate. Si otterrebbe anche un altro risultato: i cittadini meno abbienti scoppierebbero di salute, i cittadini dei ceti più elevati sarebbero invece quelli più soggetti a problemi di salute ed in questo caso per rimpinguare le casse dello stato si potrebbe far pagare loro dei ticket molto più elevati. Comunque fa sorridere o arrabbiare, dipende dagli stati d'animo, uno stato che supertassa le bibite gassate e poi non si preoccupa dell'inquinamento atmosferico nelle nostre città (a meno che non vogliamo considerare lo stop di un giorno al traffico delle auto come un provvedimento per combattere lo smog in città) oppure deve aspettare l'intervento della magistratura per occuparsi di insediamenti industriali come quello dell'Ilva di Taranto palesemente pericoloso se non addirittura un vero e proprio killer per la salute di quella città. Ed invece nel provvedimento che il ministro della salute sta per varare, anche se ora sembra tutto bloccato, si parla delle aranciate e delle gassose, si parla di mettere i videogame ad almeno 500 metri da scuole e chiese, come se a distanza dalle scuole non si potesse sviluppare quella tremenda patologia (la dipendenza dal gioco) che si sta diffondendo a macchia d'olio, ed altre amenità varie. Uno stato ipocrita che mentre da una parte tassa le aranciate, dall'altra incassa soldi sulla pelle dei cittadini (sigarette e videogiochi). Senza poi parlare della pubblicità sulle reti televisive pubbliche relative ai prodotti che poi lo stato tassa per ridurne il consumo. La vera etica sarebbe da una parte eliminare tutti gli introiti su prodotti o attività dannose per la salute e dall'altra avviare una campagna di educazione i cittadini su uno stile di vita salubre e salutare e non certo agire con balzelli di varia natura facendo apparire una preoccupazione per la salute ma che in realtà hanno l'obiettivo di fare cassa. infine un'amara considerazione (meglio preservarsi visto mai che si decida di tassare anche le considerazioni e riflessioni dolci): cambiano i governi politici, si instaurano governi tecnici o presunti tali ma alla fine la musica non cambia, non si intravede una vera politica di sviluppo e soprattutto di cambiamento in questo paese che sta diventando sempre più stretto e sempre più in posizione antagonista con la vita reale, sarà solo un problema di testa che puzza od è l'intero pesce in disfacimento ?

martedì 28 agosto 2012

Chi piu' chi meno siete tutti fascisti ....


In questi giorni e' tornato di moda darsi del fascista nel mondo politico e giornalistico. E' un segno inequivocabile del momento storico profondamente decadente che stiamo vivendo ed una tremenda consequenza della caduta delle ideologie. Ascoltavo un dibattito televisivo ieri sera, ammesso che si possa parlare di dibattito quando volano frasi come "mi sono rotto i coglioni" .. "che cazzo di conduttore sei" ... ed offese vari scambiate senza freni fra i partecipanti al dibattito stesso (due nomi su tutti .. Travaglio, che quando sale in cattedra e' veramente un fascista, e Ferrara che fascista lo e' nell'anima). Eppure il conduttore era Mentana, ma alla fine ha deposto le armi e non ha saputo tenere sotto controllo la violenza che sputavano i vari contendenti. Fra ieri ed oggi piu' o meno da ogni parte si sono scagliati contro Bersani, accusandolo di aver dato del fascista a Grillo e di travisare chi siano i veri fascisti. In realta' Bersani ha detto altro, ha sbraitato (atteggiamento caratteristico del fascista) che le parole usate da Grillo ed i video pubblicati da Di Pietro rappresentavano un linguaggio tipicamente fascista e su questo sincermante e' difficile dargli torto e chi non lo riconosce probabilmente dovrebbe andarsi a erudire sul significato della parola fascista. Certo poi Bersani, gonfiando il petto ed i muscoli (pochi per la verita') ha sfidato coloro che avevano usato il web per denigrare il PD ed il suo segretario ad uscire dalla virtualita' della rete ed a presentarsi a fare le stesse affermazioni proprio alla festa del Partito Democratico. Che dire .... un altro atteggiamento fascista. E' un segno dei tempi disastrati, confusionari e privi di ideali che stiamo vivendo e che in Italia sono iniziati non tanto con la caduta del muro di Berlino ma con la presa del potere da parte di Berlusconi e i suoi amici ... fascisti doc. Da quel momento si e' iniziato a martellare che i termini destra e sinistra non avevano piu' significato, che il problema era governare bene il paese, erano le riforme ed a rafforzare questo sfascio con il tentativo di revisionismo storico mettendo sullo stesso piano le camice nere ed i partigiani. La sinistra e' caduta nel tranello, cambiando nome al partito storico, togliendo i simboli e creando una confusione totale, fino a ritrovarsi oggi ad appoggiare insieme al partito di centro destra del Pdl il governo Monti. C'e' confusione totale ma soprattutto c'e' un fascismo diffuso e forse inconsapevole che pervade tutto il mondo politico e giornalistico. Siamo allo scontro su ogni argomento, attenzione non al confronto o alla dialettica, ma allo scontro totale che si manifesta negli atteggiamenti e spesso nelle parole. A volte infatti non e' necessaria l'offesa verbale o la parolaccia, ma e' sufficiente l'atteggiamento di superiorita' e di tracotanza, quello alla Travaglio per intenderci, che manifestano palesemente attraverso una comunicazione non verbale pensieri di stampo fascista. Un gran bailamme del quale tutti sono vittime e protagonisti insieme che non possono che creare sconcerto oltre che affossare un paese ormai sull'orlo del collasso sociale.

domenica 26 agosto 2012

Dai pensieri filosofici ... alla realta'



Sono tempi pericolosi che potrebbero causare forti squilibri psichici al cittadino medio che si avventura nei meandri della politica e della cultura cercando di trovare un filo conduttore in questo periodo storico sconquassato. Certe volte viene da pensare che sarebbe meglio appartenere alla categoria di coloro che si mettono davanti alla televisioni e come una spugna assorbono tutto quanto lo scermo LCD, ex tubo catodico, fa transitare davanti ai loro occhi. Si perchè se un uomo di buona volontà cerca di informarsi, di capire, di analizzare, di elaborare ne esce nella migliore ipotesi sconcertato e nel peggiore dei casi in preda a schzzofrenia pura. Ecco che l'uomo ancora capace di intendere e volere la sera va ad assistere ad una conferenza del filosofo Massimo Cacciari sul "Mare Nostrum" più volgarmente identificato come mare mediterraneo. L'uomo, che fa parte del paese mediterraneo per eccellenza (l'Italia), si presenta alla conferenza con la speranza di essere illuminato sul caso politico-economico-finanziario che sta attanagliando l'europa, il mediterraneo e lui stesso, magari cogliendo spunti di riflessione sul come superare questo momento storico. Ma ecco che l'uomo si trova a volare cosi' in alto che la testa gira vorticosamente. Cacciari si avventura in questa analisi: la crisi in Europa e nel mediterraneo da una parte sceglie la sua prima vittima nella Grecia, dalla quale guarda caso si è sviluppata la civiltà mediterranea, e dall'altra trova nella Germania, i cui principali filosofi inneggiavano all'europa unità, nel carneficie dell'europa stesso. Secondo il filosofo questo non è una caso .... però la riflessione rimane sospesa. Non sarà un caso ma la riflessione rimane sospesa in aria e ... lentamente svanisce senza risposta. Da una riflessione ad un'altra secondo la quale è necessario riportare il Mediterraneo nella discussione politica europea per superare la fase di stallo, perchè l'europa è arrivata al tramonto nel senso di compimento. L'impressione è che si stia volando alto, talmente in alto che la gente, e non solo l'uomo qualunque, è disorientata rispetto ai problemi che deve affrontare ogni giorno. Certo l'Europa dovrebbe occuparsi dei paesi extraeuropei che si affacciano sul mediterraneo e che stanno vivendo una stagione di forti cambiamenti, ma come non si sa e nemmeno il filosofo lo fa intravedere. L'europa, all'interno della quale è in atto una vera e propria guerra civile fra paesi forti (Francia, Germania) e tutti gli altri, non credo abbia modo di andare a cogliere le opportunità che le rivoluzioni dei paesi africani stanno mettendo in atto. Filosficamente è possibile e auspicabile, praticamente impossibile. La serata termina e l'impressione è di essere stati su una nuvola a parlare di massimi sistemi ma ora si torna a casa e con la fine dell'estate chi risolverà i problemi pratici (tasse, Iva, benzina, disoccupazione, etc etc) ? La mattina dopo l'uomo si sveglia e forse ancora si trova sulla nuvoletta filosofica consapevole di aver assistito ad una serata di alta cultura, ma poi legge il giornale e scopre che dovrebbe mettere in atto i pensieri filosofici ha altro a cui pensare. Bersani, incazzato nero per i filmati di Di Pietro e delle parole di Grillo che lo dipingono come uno zombie, dal palco della festa nazionale del Pd sfida alle mani i due. "Escano dal web, fuori dal web e venite qui a dire che siamo zombie" sbraita la controfigura di Crozza. Non si mette in posizione di guardia come un pugile sul ring, ma il cipiglio e' proprio quello. Non si fa attendere la risposta del saltimbanco erede di Berlusconi, che subito risponde sbraitando anche lui che Bersani e' un fallito e pduista. Ed allora ecco che l'uomo scende dalla nuvoletta e torna finalmente sulla terra, questo e' il dialogo ed il dibattito che riconosce, altro che Europa, qui siamo nella cacca. Se questi sono i personaggi a cui affidare alle prossime elezioni i pensieri e le riflessioni del filosofo Massimo Cacciari, non solo affonder' l'Italia ma anche l'europa e poco importa se la prima barca ad inabissarsi sara' la Grecia da dove e' nata la mediterraneita' (chissa' se i contendenti dell'ultimora conoscono almeno la storia della Grecia). Insomma in 24 ore l'uomo pensante ha subito uno shock psichico non indifferente ma ha raggiunto la consapevolezza che in Italia deve ancora arrivare chi ci portera' fuori dal tunnel ammesso che ne usciamo.

venerdì 24 agosto 2012

Monti organizza la distruzione degli ultimi brandeli dello stato


Ormai in questo periodo storico dove le ideologie sono state purtroppo seppellite quasi nessuno ha la capacità di capire quale dovrebbe essere la differenza fra un modello di sviluppo della società orientato a destra ed uno che si ispira ai principi della sinistra o meglio ancora del comunismo. Questi principi sono sconosciuti anche a causa della politica dissennata della sinistra italiana che in questi ultimi venti anni, piuttosto che difendere e cercare di far valere i propri ideali, ha preferito combattere la destra ed in particolare il berlusconismo sullo stesso tereno di battaglia, uscendone sconfitta senza possibilità di risorgere. E ormai nemmeno quando se ne presenta l'occasione la sinistra ha la capacità di illustrare come si dovrebbe differenziare una politica di sinistra da una di destra. Senza scendere troppo su tematiche teoriche o filosofiche, oggi è il consiglio dei ministri del governo Monti ha dare un'ottima sponda per mettere in evidenza quelle che dovrebbero essere le differenza fra una politica di destra ed una politica di sinistra. Un consiglio dei ministri inutile e solo di facciata per dimostrare al paese che i ministri hanno lavorato anche di agosto, ma nel quale non sono state prese decisioni di alcun tipo. Però se le linee guida dell'azione di governo che ne sono uscite saranno rispettate, saranno altre mazzate in testa per il cittadino medio, quello per intenderci che ha un lavoro dipendente o è un pensionato, che paga le tasse fino all'ultimo centesimo e che oltre a pagare le tasse si vede ridotti i servizi dalle proprie amministrazioni locali.  Si legge infatti sui siti dei giornali on line che il governo avrebbe intenzione di procedere nelle liberalizzazioni in tre settori delicati: le poste, la cultura e la sanità. Poste a parte, che comunque sia si tratta di un servizio essenziale e in una logica di sinistra tali servizi dovrebbero essere garantiti ad ogni cittadino e quindi non dovrebbero essere oggetto di speculazione o di business, privatizzare la cultura e la sanità costituirebbe un vero e proprio disastro. Privatizzare la cultura singificherebbe che un patrimonio dello Stato e quindi di tutta la popolazione e di tutti i cittadini, viene messo in mano al privato che lo utilizza a scopo di profitto. Quindi un bene della comunità e del quale tutti dovrebbero beneficiare sarebbe consegnato all'imprenditoria privata, un po' come si intendeva fare per l'acqua. Immaginate che cosa possa significare in un paese pieno di opere d'arte e di musei come l'Italia, come consequenza immediata per esempio la quasi impossibilità per una scuola di andare a visitare un museo a causa dell'immediato innalzamento dei biglietti di ingresso. Ma a parte questo aspetto rimane il fatto che il patrimonio artistico e culturale di una paese non è certo un qualcosa su cui si possa speculare a vantaggio di pochi. Stesso discorso, ma sicuramente anche molto più grave dal punto di vista sociale, si può fare sulla privatizzazione della sanità. Mentre negli Stati Uniti Obama con grande fatica riesce a garantire una sanità pubblica a tutti, in Italia si intende seguire il modello che gli stessi Stati Uniti stanno abbandonando, una sanità privata. L'immediata consequenza sarebbe che un'assistenza sanitaria adeguata sarebbe garantita esclusivamente ai ceti alti, a chi ha buone assicurazioni, a chi in sostanza sarebbe in grado di pagarsela. Non è certo la diffusa inefficienza della sanità pubblica del paese un buon motivo per ricorrere alla privatizzazione, e nemmno gli alti costi della sanità pubblica ne giustificano la eventuale privatizzazione. Le modalità per ridurre questi costi ci sono, basta citarne due: non consentire ai medici pubblici di effettuare attività privata all'interno delle strutture pubbliche (unico esempio del pubblico impiego), ridurre gli stipendi de primari, razionalizzare la creazioni dei repati ospedalieri evitando politiche clientelari, evitare l'impiego di farmaci di marca. Le alternative sono tante, la privatizzazione costituirebbe un altro modo per scaricare sui cittadini i costi di un servizio che dovrebbe essere garantito a tutti. Possibile che i partiti cosidetti di sinistra si siano dimenticati di questi principi elementari ?

giovedì 23 agosto 2012

Anche i tecnici si preparano alle elezioni



Che le grandi manovre per le prossime elezioni siano iniziate è ormai chiaro a tutti. Non tanto per "l'intensa attività" dei partiti che in Italia, considerato che si vota mediamente una volta all'anno, sono sempre in campagna elettorale, quanto per le recenti dichiarazioni del governo a partire da domenica al meeting di Comunione e Liberazione. Questi ministri, che dovevno costituire un governo tecnico, in realtà sembrano averci preso gusto a fare i politici e, vestendo appunto i panni di politici navigati, in questi giorni si lasciano andare a dichiarazioni di stampo prettamente elettorale e cioè sostanzialmente false. Il politico italiano è avvezzo in campagna elettorale fare promesse esorbitanti, annunciare riforme eclatanti, illustrare provvedimenti senza precedenti, tutte promesse che sono peggio delle classiche promesse da marinaio: non saranno mai mantenuto. Il campione mondiale di questa tecnica è stato fino ad oggi Silvio Berlusconi che per vent'anni ha annacquato il cervello di molti italiani con le sue promesse ed i suoi proclami, affermazioni talmente credibili che per ben tre volte gli italiani ci sono cascati come pere cotte. Ora quella strada viene percorsa dai ministri del governo tecnico, ma è una strada per loro nuova e sicuramente della quale hanno poca esperienza, tant'è che le dichiarazioni di questi giorni, ed in particolare quelle di Monti, Passera e la Fornero, fanno quasi tenerezza per quanto poco credibili. L'intento è quello di farsi ben volere da popolo, quel popolo che hanno massacrato in questi mesi in vista di un possibile turno elettorale addirittura in autunno. I partiti stanno forse mettendo mano alla legge elettorale, partorendo un porcellinum al posto di un procellum, ed allora se qualche ministro ha delle velleità politiche (se sembrano in molti ad averle) meglio attrezzarsi. Ha iniziato il presidente del consiglio Monti domenica affermando che stiamo uscendo dalla crisi, seguito a ruota il giorno dopo dal ministro Passera e supportati adeguatamente dall'agenzia di rating Moody's. Oggi arrivano le dichiarazioni del peggior ministro di questo governo e probabilmente il peggiore di tutta la storia della Repubblica Italiana: Elsa Fornero. Lei aggiunge la solita punta di ipocrisia e falsità per non rovinare l'immagine consegnata al paese al momento della prima conferenza stampa di questo governo. Improvvisamente la ministra si rende conto che gli italiani stanno pagando troppe tasse e si batterà, dopo aver contribuito fortmente ad aumentare in maniera insostenibile la pressione fiscale, per far diminuire i livelli di tassazione. Chissa' se quando ha fatto questa dichiarazione alla radio non le sia scesa anche qualche lacrima. Ma la ministra ha di fatto lanciato un altro anatema: ha detto che si occuperà dei giovani. Ora dopo quanto ha fatto con i pensionati e con i lavoratori, i vari movimenti giovanili sono in subbuglio e stanno organizzando manifestazioni affinche la Fornerò non si occupi di loro. Insomma l'attività ferve, ma si tratta di un'attività di pura propaganda per cercare di raccogliere consensi in vista di una prossima tornata elettorale, vogliamo scommettere che molti di questi ministri scenderanno in campo ... ? tanto per usare un termine divenuto ormai popolare.

martedì 21 agosto 2012

Dall'ipnosi televisiva al copia e incolla compulsivo


Internet e tutti i suoi strumenti partecipativi (forum, blog, social network, etc. etc.) sarebbero una grande opportunità per passare dall'era della passività televisiva a quella del protagonismo individuale. Sembra però che i decenni trascorsi a "bere" tutto ciò che la televisione produceva siano difficili da metabolizzare e da lasciare dietro le spalle. In principio c'era lei la televisione e la sera ci si sedeva davanti allo schermo dove un bel giovane o una bella giovane, solitamente con voce accattivante, ci snocciolovanao le notizie del giorno. Il ritmo era talmente incalzante che non si aveva il tempo di riflettere, di ragionare, di analizzare la singola notizia e quindi tutto veniva preso per buono. Nella migliore delle ipotesi la mattina dopo si andava a leggere un giornale, di solito quello che più rispecchiava le nostre idee, e si trovava la notizia di interesse che o era esattamente la stessa ascoltata in televisione oppure radicalmente rivoltata come un calzino tanto da sembrare di segno opposto. Nel corso degli anni la televisione è cambiata ma la sostanza è sempre la stessa. Sono nate diverse trasmissioni di approfondimento per cui la stessa notizia è analizzata da diversi punti di vista a seconda dell'indirizzo della trasmissione stessa, ma la caratteristica di fondo di questo mezzo di informazione non è cambiata. Lo spettatore, colui che sta davanti allo schermo ad ascoltare, è un soggetto completamente passivo, costretto a sorbirsi quello che la tv gli propina senza possibilità di intervento, la notizia la deve "bere" o rigettare e non può fare altro. Internet è stata una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il mondo dell'informazione sotto due aspetti fondamentali: la diversificazione delle fonti di informazioni e la possibilità per "tutti" di mettere in rete il proprio pensiero, la propria analisi di una notizia o addirittura la notizia stessa. Una grande opportunità per tutti di non rimanere attori passivi ma anche un'arma a doppio taglio. Ognuno può scrivere tutto ed il contrario di tutto ma soprattutto chiunque può scrivere senza nessun controllo sulla veridicità di quello che scrive. Ecco che quindi mentre da una parte si ha modo di avere diversi canali per verificare una notizia o un'informazione, dall'altra è necessario al contempo sviluppare una grande capacità di analisi per capire ed individuare quelle fonti di informazione attendibili dalle bufale che continuamente vengono messe in rete. Purtroppo anni di dipendenza televisiva hanno provocato danni notevoli sulla massa delle persone, prima spettatori televisivi ora utenti della rete. Capita spesso incontrare una notizia falsa che, perchè letta in rete su qualche sito o qualche blog, viene presa per vera e immediatamente rilanciata in una specie di copia e incolla compulsivo senza nessun minimo controllo. Sarebbe sufficiente invece spendere solo alcuni secondi per verificare se una notizia, una foto, un'informazione letta in rete, sia attendibile o meno. Questa capacità di analisi ed anche di ricerca è spesso carente nella maggioranza degli utenti della rete che fanno da cassa di risonanza attraverso la loro pagina del social network di turno o del loro blog. Una malattia che colpisce anche i giornalisti di professione che presi dal vortice di dare nel minor tempo possibile una notizia, utilizzano spessissimo nei loro articoli il copia e incolla dei comunicati stampa perdendo in questo caso anche un minimo di originalità. Ogni tecnologia porta con se aspetti positivi e negativi, aspetti che più che intrinsechi della tecnologia stessa dipendono dal come questa viene utilizzata dall'essere umano. Ecco che internet, con la sua peculiare anarchia, consente ad ognuno di scrivere qualsiasi cosa, ma questo aspetto positivo, che fa diventare attore una qualsiasi persona, è anche la fonte della grande quantità di rumore prodotta e spesso scambiata per informazione.

lunedì 20 agosto 2012

Morire per vivere


Sudafrica: 30 minatori uccisi durante una protesta per ottenere aumenti salariali.
Italia: muore 54enne precario che si era dato fuoco davanti a Montecitorio
Libia: mure mentre tenta di raggiungere l'Italia su una carretta del mare Saamiya la ragazza somala che aveva partecipato alle olimpiadi di Pechino
Taranto: l'acciaieria della morte in questi anni ha provocato decine di morti per tumore
Potrebbe sembrare un bollettino di guerra ma altro non e' che la semplice cronaca di questi giorni estratta da un qualsiasi giornale, morti accumunate da un unico fattore, da un sottile filo che le lega l'una alle altre: il lavoro o la semplice ricerca di un lavoro e di una vita migliore. Non sono morti per una guerra, per un attentato terroristico, per un incidente stradale od altro ma semplicemente morti per un semplice diritto che ogni essere umano dovrebbe avere: quello di lavorare e vivere dignitosamente con il frutto del proprio lavoro. Questo e' il mondo a cui abbiamo dato vita. E mentre la povera gente muore per un proprio diritto calpestato e ignorato dal mondo capitalista, i vari governanti pensano a tutt'altro e ignorano cio' che sta avvenendo. Obama sta pensando alla propria rielezione ed alla caccia al fondatore di Wikileaks come se fosse il novello leader di AlQaeda, la Merkel e' impegnata ad affossare lentamente l'europa per prendere possesso dei vari stati come se si trattasse di una nuova invasione, Monti non trova di meglio che andare all'annuale meeting di Comunione e Liberazione a prendere in giro i giovani dicendo che stanno pagando troppo come se fosse responsabilità di chissà chi se in questo momento sono proprio i giovani a pagare le consequenze della crisi. Nel frattempo mentre questa gente si ... badurla .. si trastulla ... si fa i fatti propri .. la gente muore e non solo in Italia come abbiamo visto ma in tutto il mondo. Per non parlare poi dei politici italiani tutti presi da attività veramente estenuanti e di capitale importanza come:
- mettere a punto una legge elettorale che non abbia più le sembianze del cosidetto procellum di Calderoli ma che sorta gli stessi effetti (privare il cittadino della libertà di eleggere i propri rappresentanti), 
- stendere una legge anticorruzione (già fa ridere di per se che uno stato abbia bisogno di una legge per stabilire che la corruzione è un reato) che potrebbe essere costituita da un singolo articolo: chi è anche solo indagato per qualche reato non può ricoprire nessuna carica politica,
- tentare di mettere il bavaglio alla giustizia ed alla magistratura per impedire le intercettazioni telefoniche vera caporetto del politico truffaldino,
- cercare in ogni modo di sopravvivere alle prossime elezioni.
Insomma nessuno si occupa del vero problema di questa crisi mondiale: il lavoro. Anche perchè chi governa non è toccato da questo problema, solitamente il politico è una persona agiata con vari privilegi e con uno stipendio che gli consente di vivere al di sopra della media ... che gli importa se la povera gente non ha lavoro, viene sfruttata e muore per il lavoro ? Ma questa corda prima o poi si spezzerà ed allora forse saranno guai per tutti. 

giovedì 16 agosto 2012

Farmaci di marca no, si ... ed alla fine ni come sempre in Italia


"Ciao che belle le tue scarpe da ginnastica che cosa sono ?" .. 
"Ah guarda io solo Nike spendi un po' di piu' ma vuoi mettere la resa .. " ... 
"Ma tu che cosa prendi per il mal di testa ?" .. 
"Ah guarda io solo farmaci di marca non bado a spese, Optalidon o Aspirina e tu ?" .. "
"Boh una pillola gialla ma passa subito e costa la meta'"
Che strano paese e' l'Italia dove ormai il marchio ha invaso anche il mercato della salute e in maniera inappropriata. Si perche' se alla fine e' semplice stabilire se un capo di abbigliamento firmato sia piu' o meno buono di uno senza firma (basta lavarlo qualche volta o vedere in che stato e' ridotto dopo qualche anno che lo si indossa) per un farmaco in sostanza non c'e' assolutamente nessuna differenza. Quello che conta e' il principio attivo che ne determina l'efficacia e non certo se la sua confezione e' colorata o completamente anonima senza scritte altisonanti. L'etica vorrebbe che ad un paziente sia somministrato un farmaco efficace e non tanto una marca piuttosto che un'altra. Invece in Italia, terreno fertile per ogni multinazionale ma maggiormente per le case farmaceutiche, un farmaco e' sempre stato identificato con il nome commerciale e non con il principio attivo che ne determina la patologia di applicazione. La sanita' e' uno di quei settori che non dovrebbe essere lasciato al libero mercato ed al business, come i servizi essenziali (acqua, telecomunicazioni, trasporti, energia, ..)che dovrebbero essere garantiti a tutti indipendentemente da condizioni socio economiche, politiche e religiose. Perche' se due farmaci hanno lo stesso principio attivo e quindi svolgono la stessa funzione terapeutica devono avere un prezzo ed un costo diverso ? Al paziente dovrebbero costare allo stesso modo e non dovrebbe essere permesso fare fortune e accumulare ricchezza sulla salute degli altri. Sembrava che il governo dei tecnici volesse mettere fine a questo scempio anche in nome del risparmio e del contenimento della spesa sanitaria (un risparmio che le strutture pubbliche potrebbero mettere in atto tranquillamente anche senza decreti e leggi ad hoc semplicemente acquistando i farmaci meno costosi), ma come al solito l'hanno avuta vinta le cause farmaceutiche. Oggi i telegiornali annunciano la rivoluzione: il medico dovra' indicare nella prescrizione medica solo il principio attivo e non il nome commerciale del farmaco. Poi sottovoce e velocemente alla fine del servizio annunciano sorvolando: il medico potra' indicare il nme commerciale motivandone il motivo. Et voila' il gioco e' fatto e niente cambiera': si prescrive Asprina perche' il paziente trova giovamento dal colore verde riportato sulla scatola. E tutti sono felici e contenti. Che strano paese e' l'Italia dove sono necessarie anche delle leggi per prendere per i fondelli il cittadino qualunque.

mercoledì 15 agosto 2012

Il governo ci massacra ... il presidente della repubblica ci prende in giro


Ho nutrito profondo simpatia e stima per Giorgio Napolitano per i treanni e mezzo dell'ultimo governo Berlusconi durante i quali, usando tutti i poteri che la Costituzione mette a disposizione, ha contrastato in tutti i modi l'azione del presidente del consiglio mirata alla emanazioni di leggi tutte a proprio vantaggio. E' solo grazie all'azione di Napolitano se il paese ha potuto in parte limitare i danni in particolare sulla giustizia e non si è ritrovato con normative che avrebbero creato problemi seri ed alle quali sarebbe stato difficile porre rimedio. Le riforme estremamente peggiorative della costituzione sono state contrastate cosi' come è stata contrastata tutta l'azione di governo indirizzata esclusivamente nel preservare Silvio Berlusconi da processi e probabili condanne. La caduta del governo Berlusconi è stata anche opera sua e comunque è stato un bene per il paese anche se oggi ci troviamo a combattere con un governo che se la prende con i piu' deboli e che sta massacrando i ceti medio bassi. E' in questa seconda parte della legislatura che il Presidente della Repubblica sta rapidamente sperperando tutto il credito acquisito nei precedenti tre anni. La ricusazione dei giudici che stanno indagando sulla collusione stato-mafia utilizzando anche intercettazioni di Giorgio Napolitano e le continue esortazioni al governo a procedere su una strada equa suonano come una vera presa in giro per il cittadino medio. La lettera di oggi non può che essere interpretata in questo senso. Come si puà reclamare equilibrio e sostenibilità su un provvedimento ormai approvato in tutti i suoi dettagli ? Quale equità chiedere ad un governo che ha sommerso di tasse lavoratori dipendenti e pensionati ? che ha tassato la prima casa in maniera insostenibile, che ha stracciato lo statuto dei lavoratori ed i loro diritti conquistati con il sangue ? Quale equità chiedere quando si faranno tagli sulla sanità che andranno ad incidere sempre su coloro che non possono permettersi un'assistenza sanitaria privata ? Insomma il presidente della repubblica sembra totalmente fuori dal tempo e dalla storia da qualche tempo, scrive una lettera chiedendo equità e sostenibilità ad un provvedimento che è tutto fuorchè equo e sostenibile come d'altra parte tutti i provvedimenti di questo governo che è andato a cercare i soldi nella maniera piu' facile e meno impegnativa. Caro Giorgio Napolitano forse se evitavi di scrivere quella lettera facevi piu' bella figura e soprattutto il popolo italiano non sarebbe sentito preso in giro. Quella lettera se proprio la dovevi scrivere. l'avresti dovuto fare almeno sei mesi fa ormai non serve a niente.

lunedì 13 agosto 2012

Tutti bravi sulla pelle degli altri






Strano paese questo dove chi fa il proprio dovere, la magistratura, viene attaccato da ogni parte perfino dagli organi istituzionali dello stesso stato di cui la magistratura fa parte e dove chi avrebbe dovuto fare il proprio dovere e non lo ha fatto attacca senza mezzi termini chi ci prova. Discorso forse un po' contorto ma che rappresenta benissimo la situazione che si è creata a Taranto in seguito alla vicenda dell'Ilva. Per anni quella fabbrica oltre a dare lavoro ha anche seminato morte fra gli abitanti della zona, morti naturalmente di cui nessuno si è occupato e tanto meno i vari governo che si sono succeduti alla guida del paese e che dovrebbero avere come primo obiettivo la salvaguardia si del lavoro ma anche della salute dei propri cittadini. Ora finalmente la magistratura, organo istituzionale che altro non ha fatto che il proprio dovere, decide che è il momento di finirla e impone alla fabbrica di chiudere e dare avvio a quel risanamento indispensabile per garantire lavoro e salute. Ed ora apriti cielo. Governo, partiti, sindacati, istituzioni tutti o quasi contro la sentenza della magistratura che ha solo, ed è bene ribadirlo, messo mano ad un problema del quale chi avrebbe dovuto ha sempre trascurato. E' una specie di guerra fra istituzioni con un ministro, Clini ministro dell'ambiente, che intima alla magistratura di rispettare il ruolo della politica, già e la politica in tutti questi anni dove la gente moriva dove era ? Un avvertimento di stampo mafioso come se la politica in quanto tale dovesse avere carta bianca infischiandosene delle regole, delle leggi e della salute dei cittadini. E' chiaro che, allo stato attuale delle cose, il problema non è certo di facile soluzione ma non è certo con una "guerra civile" fra istituzioni che il problema può essere risolto perchè in una simile guerra alla fine le vittime sarebbero sempre le stesse: i cittadini. Chiudere la fabbrica, soprattutto in questo periodo storico di grande crisi economica, sarebbe una tragedia, ma si è arrivati a questo punto grazie all'incuria della politica tutta senza esclusione di schieramenti e colori. Ora il governo parte in missione verso Taranto a difendere i lavoratori ma nello stesso tempo a dare ancora un colpo mortale ha chi la morte l'ha vissuta fra i propri cari, in una guerra di stampo mafioso contro la magistratura in perfetto stile berlusconiano. Un governo che proprio oggi ha dimostrato quanto tenga alla salute ed all'ambiente con le proposte del ministro Passera per un piano di sviluppo per l'energia. Riduzione dei fondi per le energie rinnovabili e aumento delle risorse per nuove trivellazioni petrolifere e per i rigassificatori, il tutto nel mare Adriatico una specie di grande lago dove il rischio ambientale è al livello 6 su una scala di 5. Oggi nel 2012 se si pensa ancora al petrolio ed al gas come fonte energetica per il futuro significa, oltre a non aver capito niente in materia di approvigionamenti energetici, anche mettere a forte rischio l'ambiente di una nazione che ha nel turismo e nelle bellezze naturali la sua risorsa principale. E' significativo e non casuale che queste proposte arrivino proprio nel bel mezzo della crisi dell'Ilva. Un disastro politico senza precedenti.  .

venerdì 10 agosto 2012

In principio fu Berlusconi, poi arrivo' Grillo ed infine Di Pietro


Quando si faceva politica seriamente e quando soprattutto i politici erano tali ed avevano idee, principi, progetti ed ideologie in cui credevano, non c'era tempo per denigrare l'avversario ma le dichiarazioni ed i dibattiti erano incentrati quasi esclusivamente sull'esporre i propri convincimenti. Ognuno era impegnato nel far prevalere le proprie idee su quelle dell'avversario politico e poiche' le idee c'erano ed i momenti di visibilita' sui media erano limitati e rari, non c'era tempo per tentare esclusivamente di mettere in cattiva luce le idee altrui. Poi arrivo' sulla scena politica un teleimbonitore il cui obiettivo era esclusivamente uno solo: quello di fare i propri interessi ed in particolare di salvaguardarsi dalle proprie malefatte, attivita' che fino a quel momento aveva assolto un amico fidato quale Bettino Craxi. Da quel momento il modo di far politica e' radicalmente cambiato o meglio si e' smesso di fare politica. Le apparizioni nelle televisioni sono aumentate a dismisura ed in maniera inversamente proporzionale alle idee da proporre al paese. Il teleimprenditore ha fatto dell'offesa e dell'ingiuria dell'avversario politico la propria bandiera arrivando per fino ad offendere pubblicamente tutti quei cittadini che gli votavano contro. Un gioco sporco al quale pero' si sono assoggettati tutti gli uomini politici di qualsiasi colore e fede politica. D'altra parte il teleimbonitore non aveva idee da proprorre ed allora la buttava sempre sulla gazzarra seguito dai suoi fedeli leccapiedi opportunamente addestrati. I suoi slogans erano meno tasse, piu' lavoro per tutti, pensioni minime elevate, giustizia adeguata ma senza esporre un progetto o un percorso sul come raggiungere quegli obiettivi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti soprattutto anche in seguito ad una crisi economica senza precedenti. Purtroppo sono scesi sullo stesso piano sia i partiti dell'opposizione sia eventuali personaggi politici emergenti che stanno cercando di cavalcare i vuoi lasciati di partiti politici storici. Il primo seguace di questa nuova strategia politica e' il saltimbanco Grillo che sta seguendo le orme del cavaliere. Slogan altisonanti, offese a tutto campo, ingiurie mascherate da satira ed ironia ma che sostanzialmente hanno l'unico obiettivo di screditare l'avversario politico senza per altro presentare un progetto politico reale e attuabile. Grillo non ha lo stesso imperio mediatico del cavaliere ma la risonanza che viene data alle sue sparate da tutti i mezzi di informazione ottiene praticamente lo stesso risultato di presenza continua in televisione, sui giornali e sulla rete. In questi ultimi mesi la strategia della denigrazione ha fatto un altro proselito nella figura del leader dell'Idv Antonio Di Pietro. L'ex magistrato incapace di elaborare un progetto credibile per portare il paese fuori dalla crisi e di fare proposte alternative alla politica del governo Monti, se la sta prendendo a tutto campo con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ma ancora una volta non lo fa su un terreno propositivo ma essenzialmente offensivo. Ora sicuramente Napolitano non sara' ricordato come uno dei migliori presidenti della repubblica italiana, ma altrettanto sicuramente gli va ricnosciuto di aver frenato, per quanto fosse nelle sue possibilita', l'attivita' eversiva del governo di centro destra Pdl-Lega e che senza il suo intervento ci sarebbero voluti decenni per riportare la legislazione italiana ad un livello di decenza. Ora va bene attaccare Napolitano per non consentire ai magistrati di fare chiarezza sui rapporti fra Stato e mafia, ma vorremmo anche proposte serie per capire cosa questi signori intenderebbero fare qualora qualcuno nel paese pensi di votarli alle prossime elezioni. Oppure decidiamo di votare chi è più bravo nell'attaccare l'avversario ed allora la lotta sarà ristretta fra Berlusconi e Grillo ... ma dopo ???

mercoledì 8 agosto 2012

Il peggio non è mai morto ... e infatti arrivò la Fornero


Con l'ultimo governo Berlusconi pensavamo di aver toccato il fondo in quanto a ministri insulsi, incapaci e inappropriati di un paese che si vantava di stare fra gli 8 paesi più industrializzati del mondo ma ancora una volta un detto popolare ha dimostrato la sua enorme saggezza. Brunetta, Gelmini, Sacconi, Romano, Fitto, Carfagna sembravano coloro che avevano toccato il fondo in quanto a incompetenza e arroganza. Tanto più si mostravano incompetenti e tanto più erano arroganti nelle loro apparizioni in pubblico, nelle interviste ai giornali e nelle dirette televisive dei vari talk show politici. Certo l'incompetenza non era responabilità loro in quanto chiamati a ricoprire ruoli del tutto inadeguati alle loro capacità e conoscenze (ricordiamo la Gelimini guardiaparchi fallita al comune di Brescia o la Carfagna ex velina o Brunetta economista mancato), ma l'arroganza faceva parte del loro bagaglio politico per mascherare la propria inefficienza e per far apparire i loro provvedimenti come la panacea di tutti i mali del bel paese. Poi tutti sappiamo come è andata a finire, Berlusconi costretto a dimettersi per l'inadeguatezza sua e dei suoi ministri a governare e gestire uno dei momenti più critici della storia republicana italiana. L'insediamento del governo Monti e dei suoi ministri-professori lasciava ben sperare quanto meno per avere al governo delle figure professionali capaci nel gestire i gravi problemi economici italiani. Il buongiorno però si è visto dal mattino e subito si è capito che l'Italia si stava dotando di un governo dove all'incapacità di alcuni ministri si sostituiva la falsità di altri condita comunque dalla stessa arroganza. Il capofila di questa schiera era la ministra Elsa Fornero che si è presentata alla conferenza stampa del primo provvedimento preso dal governo Monti in lacrime per aver dovuto varare una riforma lacrime e sangue per una delle fasce più deboli del paese, quella dei pensionati. Non si capisce prchè se era così dispiaciuta per quei provvedimenti non si fosse dimessa dal governo che stava per prendere decisioni alle quali lei dichiarava di essere contraria e pensava di dimostrarlo con le sue lacrime. Ma eravamo solo all'inizio ed il peggio della ministra doveva ancora arrivare. La farsa degli esodati di cui la Fornero si era completamente dimenticata nella sua riforma delle pensioni, la distruzione dello statuto dei lavoratori con l'abolizione dell'art. 18 e la riforma del mercato del lavoro sono stati i suoi passi siccessivi che hanno dato il via ai licenziamenti indiscriminati proprio in un momento in cui i lavoratori andavano in qualche protetti. Oggi la ministra da sfoggio della sua incommensurabile ipocrisia lanciando l'allarme per un autunno caldo e denso di tensioni sociali con a rischio il futuro industriale del paese. Gia' la ministra pero' nelle sue dichiarazioni si dimentica di sottolineare che questi rischi non sono solo il frutto della crisi economica mondiale ma anche dei suoi provvedimenti distruttivi del mondo del lavoro. Un'ipocrita forse piu' pericolosa dei ministri incompetenti del governo Berlusconi che non perde occasione per dimostrare questa sua perculiarita': sono di qualche giorno fa sempre le sue dichiarazioni che si lamentava dell'odio profondo mostrato nel paese nei suoi confronti chiedendosi se questo sentimento non fosse causato dal fatto che lei e' una donna. Insomma ipocrita e falsa .... la peggiore dei ministri di questo governo ma anche dei precedenti governi del cavaliere.

lunedì 6 agosto 2012

Parole a vanvera

Una volta i politici parlavano molto poco o almeno giornali e televisioni non erano pieni zeppi di loro dichiarazioni come ai giorni nostri. Come dicono molti proverbi popolari del nostro paese parlare è facile, più complicato fare i fatti. "A discorre non è fatica", "I discorsi li porta via il vento" sono due classici esempi di questi detti popolari. Oggi i tempi sono cambiati e vuoi perchè ci troviamo nella cosidetta società dell'informazione o vuoi perchè il politico non perde occasione per mettersi in mostra o in evidenza, non passa giorno in cui tutti o quasi i nostri governanti e politici in genere ci delizino con il loro (contorto) pensiero. Un'attività senz'altro poco faticosa ma che purtroppo da adito a dichiarazioni veramente sull'orlo della follia, dichiarazioni rilasciate con estrema superficialità che poi sono costretti a rimangiarsi o nella migliori delle ipotesi a darne un'interpretazione fantasiosa. Si pensava che almeno i componenti del governo tecnico si astenessero da questa presenza mediatica considerato che i ministri-professori, non appartenendo alla categoria del politico, non avrebbero necessità di mettersi per forza in evidenza per garantirsi visibilità in prossimità di nuove elezioni. Vana speranza ed anche i professori economisti spesso di perdono in voli pindarici da lasciare perplessi non solo il nostro paese ma l'Europa intera. Oggi tocca a Monti salire sul banco degli imputati a proposito di dichiarazioni pericolose prontamente rimangiate dopo che hanno sollevato critiche a non finire. Prima Monti riferisce alla cancelliera tedesca del sentimento antitedesco crescente nel nostro paese in funzione della rigidità della germania nel rendersi disponibile ad aiutare i paesi in difficoltà. Monti quasi si scusa con la cancelliera di questo sentimento crescente cercando di spiegare quanto lui stesso sia estraneo a questo sentimento. Poi il Mario scivola su altre dichiarazioni nelle quali auspicherebbe una maggiore sudditanza dei parlamenti europei alle decisioni presi dall'Europa, parlamenti, dei quali lascia intendere, vorrebbe una minore autonomia democratica. Si scatenano i tedeschi contro Mario Monti mentre in Italia il silenzio è assoluto e nessuno dei politici o partiti che siedono in parlamento alza la voce. D'altra parte il governo Monti ha di fatto rinchiuso in uno stanzino la democrazia parlamentare con il ricorso continuo al voto di fiducia ad ogni provvedimento portato alla discussione del parlamento. Naturalmente Monti non è stato l'unico a salire alle cronache odierne relative a dichiarazioni fuori luogo e senza un filo logico. Di Pietro gli ha fatto buona compagnia con uno dei suoi tanti attacchi di queste settimane al Presidente della Repubblica. Il leader dell'Idv non sapendo a che cosa attaccarsi per scagliarsi con Giorgio Napolitano è andato a scovare fatti di oltre venti anni fa quando infuriava tangentopoli e l'inchiesta di mani pulite. Ha rispolverato l'interrogatorio a Bettino Craxi per riportare alla luce il sospetto del finanziamento del Partito Comunista Italiano da parte del PCUS. Addirittura Di Pietro si sbilancia nell'affermare come veritiere le dichiarazioni rilasciate da Craxi durante il processo, ma sinceramente non si capisce perchè questo ripensamento considerato che a quel tempo non prese nessuna iniziativa contro Napolitano. Insomma parole lasciate al vento che non servono a niente se non a rendere sempre più pesante un clima politico nel quale i partiti non si rendono contono di rischiare grosso alle prossime elezioni. Incapaci di gestire e governare la crisi, incapaci di contrapporsi ai provvedimenti capestro di Monti, incapaci di proporre alternative valide, tutti non trovano di meglio che parlare al vento, un gioco al quale pero' si presta anche lo stesso Monti e non se ne capisce veramente il motivo. 
 

sabato 4 agosto 2012

Ma i pazzi siamo noi ... ???


A leggere le cronache politiche del bel paese il dubbio che sia il cittadino medio a soffrire di pazzia e di sdoppiamento dalla realta' alla fine rischia di diventare una certezza. Dopo che i partiti hanno abdicato al governo Monti, dopo che ad ogni provvedimento del governo stesso sollevano proteste e critiche ma alla fine in aula finiscono sempre per approvare tutto, dopo che di fatto tutto il sistema politico ha completamente fallito proprio nel momento in cui il paese si trovava e si trova nella piu' grave crisi della sua storia, il cittadino normale si aspettava e si aspetta un campio di rotta o di strategia da parte dei partiti stessi. In qualsiasi azienda nella quale la dirigenza fallisce gli obiettivi, si cambiano strategie, si cambiano uomini ed organizzazione, si corre insomma ai ripari per evitare la chiusura totale dell'azienda. Ecco questo il cittadino comune del ceto medio basso si aspetterebbe dai politici ai quali ha dato la propria fiducia negli ultimi venti anni. Ma cosi' in realta' non e'. Tutti continuano a comportarsi come se niente fosse accaduto in questo ultimo anno. Tutti sono impegnati nel mantenere i propri privilegi e nel non arretrare nemmeno di un millimetro mentre il paese e' sotto una pressione fiscale senza precedenti che ha intaccato perfino i consumi alimentari. Soprattutto pero' nessuno si impegna nell'elaborare un via di uscita da questa situazione disastrosa e tutti continuano con i loro giochetti di politica di basso livello. A destra il Pdl riprende la filastrocca delle promesse fallite sventolando davanti agli occhi allibiti del paese la favola della diminuzione della pressione fiscale al ritmo di un punto l'anno, mentre dal punto di vista della ridicolaggine politica si tocca il fondo con il burattino segretario Alfano che aspetta le scuse del paese nei confronti del proprio capo, il Silvietto nazionale. Scuse per averlo accusato di essere la causa della salita dello spread tornato in questi giorni a livelli pericolosi, dimenticando il buon Angelino che se fosse rimasto il suo capo la nave sarebbe affondata ed avrebbe emulato il comandante Schettino. A sinistra le cose non vanno meglio. Privi di un progetto, privi di una reale alternativa, il centro sinistra recita come se si trovasse in una soap opera di infimo livello. I leader pensano ad avviare delle improbabili storie d'amore cambiano di volta in volta i propri partner a seconda del momento e della temperatura esterna. Qualcuno addirittura di propone come un missionario impegnato nella conversione del presunto blasfemo, come ha fatto oggi Vendola con le sue dichiarazioni per convincere Casini ad accasarsi insieme a lui al traino del Pd. Insomma giochetti senza senso che non lasciano intravedere un progetto sensato per proporre una reale alternativa di governo. Poi ci sono i battitori liberi che recitano la loro parte tragico comica, la Lega da destra ormai alla frutta, Di Pietro da sinistra che ormai sbraita contro tutti e contro tutto attaccandosi ancora una volta alla boa del referendum, peratro improbabile considerato che nell'anno precedente alle elezioni non possono essere indetti referendum. Infine il comico Beppe Grillo che fa il battitore libero cercando di occupare spazi lasciati liberi dalla politica scellerata ma anche lui senza progetti concreti. Rimangono a sinistra un serie di partitelli con la falce ed il martello che ormai stanno diventando merce rara come le figurine di Pizzaballa quando da ragazzi negli anni 50/60 si faceva la raccolta delle figurine panini. Continuando questa storia senza fine il cittadino si chiede: ma forse sono impazzito e sto vivendo un sogno ..... No purtroppo e' tutto vero e quando ci sveglieremo saranno dolori.. 

venerdì 3 agosto 2012

La democrazia perduta


In questi ultimi venti anni di predominio politico del centro destra la democrazia nel nostro paese si e' andata sempre piu' spegnendo e l'avvento del governo dei tecnici non sembra invertire questa tendenza. Naturalmente la responsabuilita' di questa situazione e' anche delle opposizioni, Partito Democratico in testa, che non hanno saputo opporsi anzi addirittura agevolando in alcuni casi questo continuo rosicchiare dei principi democratici a danno dei cittadini. I fatti piu' eclatanti di questo progressivo annullamento dei principi democratici sono la legge elettorale, il continuo ricorso al voto di fiducia, l'attacco continuo ai diritti dei lavoratori ma anche altri fatti minori che vengono fatti passare come elementi di progresso ma che in realta' sono continue erosioni alla liberta' individuali. La legge elettorale attuale ma anche quella in gestazione da parte delle forze politiche di fatto annulla il piu' alto momento democratico di una repubblica parlamentare: quello cioe' della scelta dei propri rappresentanti da parte dei cittadini. Le preferenze fanno ormai parte del passato da due legislature e sembra che difficilmente potranno essere reinserite nel processo elettorale e questo soprattutto a causa del partito che ha il termine democratico nel suo nome: il PD. Come puo' definirsi democratico un paese che non consente ai propri cittadini di scegliere liberamente chi li rappresentera' al governo del paese ? La democrazia e' di fatto sospesa anche nel parlamento, ma non per la questione del governo tecnico, che legittimamente e secondo quanto prevede anche la Costituzione sta guidando il paese, quanto per il continuo ricorso al voto di fiducia in occasione di ogni provvedimento portato dal governo stesso alla approvazione del parlamento. Una pratica iniziata da Berlusconi che, nonostante le schiaccianti maggioranze dei suoi governi, ha sempre fatto ricorso a questa modalita' senza nemmeno nascondere la sua ritrosia al fatto di dover sottostare alla discussione parlamentare dei suoi provvedimenti. Monti non e' certo da meno e qualsiasi provvedimento del suo governo viene sistematicamente sottoposto ad approvazione tramite voto di fiducia. A che serve il parlamento in questa situazione  ? Questi sono gli episodi piu' eclatanti ma poi non passa un giorno nel quale la nostra democrazia in un modo o nell'altro viene calpestata senza nessun ritegno. In questa attivita' nel governo attuale si distingue uno dei peggior ministri che la storia della repubblica ricordi: Elsa Fornero. Oggi la Fornero esulta per l'approvazione delle quote rosa nei consigli si amministrazione di enti pubblici e che cosa sono le quote rosa se non un ulteriore taglio alla democrazia ? Per quale motivo in un Cda o in un partito o in qualsiasi altro organo pubblico o privato debbano essere riservati dei posti alle donne (o per assurdo anche agli uomini) semplicemente per questione di equità di rappresentanza sulla base del sesso ? L'unica discriminante per ricoprire certi ruoli dovrebbe essere la capacità e non certo l'appartenenza ad un sesso piuttosto che ad un altro o peggio ancora ad un partito politico. E questo criterio dovrebbe essere valido anche per i ministri ... e se lo fosse la Fornero sarebbe una delle prime a dover abbandonare per manifesta incapacità dopo il grande pasticcio commesso con la sua riforma delle pensioni nei riguardi degli esodati avendo lasciato circa 300.000 persone senza pensione e senza stipendio. Ma il nostro paese metabolizza tutto anche la manifesta incapacità e l'abbattimento dei principi democratici. 

giovedì 2 agosto 2012

Caos politico totale


Il periodo storico che stiamo vivendo è caratterizzato da un caos politico totale in mezzo al quale hanno preso forza e vigore altri poteri come quello economico-finanziario e bancario occupando gli spazi lasciati vuoi dalla politica con la P maiuscola. E non si tratta di un problema solo italiano ma almeno europeo dove ormai la speculazione finanziara gioca con l'euro come il gatto con il topo. In Europa nessuno prende il toro per le corna e non riconosce quali sia la vera debolezza dell'euro: quella di avere una moneta unica in un sistema politico estremamente variegato e difforme. Si è data vita ad una moneta, dalla quale non sarà più possibile tornare indietro, senza costruire le necessarie fondamenta e cioè omogeneizzare sistemi politici e pubblica amministrazione di stati estremamente difformi fra loro. Alla lunga quindi i paesi più deboli sono caduti nella trappola della speculazione, guidata nel sottobosco dagli Stati Uniti che hanno visto sempre l'euro come un pericolo per il biglietto verde dello Zio Sam, e non ne usciranno se non attraverso una politica europea forte e soprattutto compatta. Invece ogni giorno assistiamo a dichiarazioni che si contraddicono causando balzi e sobbalzi delle borse e dello spread. Accordi sottoscritti e poi rinnegati dopo alcune ore, dichiarazioni di difesa ad oltranza dell'euro e subito dopo chiarimenti che vanno in senso opposto (Draghi docet) senza che alla fine la politica prenda davvero il toro per le corna al fine di dirigere tutti su un binario unico. Se poi scendiamo al livello nazionale, ed il livello è davvero al di sotto di tutti i paesi europei, la situazione politica di certo non è migliore. La politica italiana, dopo aver abdicato al governo dei tecnici, ora tenta di risollevare la testa in vista delle elezione nella prossima primavera, ma si tratta di un risollevamente antico senza nuove proposte e con idee vecchie come il cucco. La Lega, dopo aver ampiamente dimostrato di essere un partito corrotto come tutti gli altri, tenta la sortita extraparlamentare e si dimostra un'accozzaglia di ignoranti senza un progetto che non sia quello eversivo della secessione. Il Pdl torna alla carica con la sinfonia ripetuta ormai da venti anni di abbassare la pressione fiscale e questa volta ci torna con un progetto surreale come quello della vendita di beni pubblici che nessuno potrà mai acquistare. Ma ormai la novella del meno tasse è stata abbastanza sputtanata. Gli altri partiti, quelli che erano all'opposizione del governo Berlusconi, non hanno la minima idea di che pesci prendere per cui si passa dal trio Bersani, Di Pietro, Vendola al trio Bersani, Vendola, Casini per finire al duo Di Pietro, Grillo .... insomma una caos completo con nessuno che presenti un progetto politico credibile e attuabile. Cambiano alleanze, cambiano strategie, cambiano percorsi ma di fondo nessuno ha la minima idea di che cosa proporre e attuare. Lo stesso Vendola ha le idee ormai annebbiate e dopo le critiche ricevute rispetto alla sua apertura a Casini, molto innocentemente dichiara che a lui va bene allearsi con chiunque per battere le destre: come dire io non so che cavolo fare quindi alleiamoci tutti. Una strada già seguita con risultati disastrosi. La sostanza alla fine è questa: nessuno ha un progetto alternativo e credibile da proporre. Che sarà di noi ?

mercoledì 1 agosto 2012

Nuove professioni: il consulente del diritto dell'ingiuria


Una volta quando si litigava le ingiurie e gli improperi partivano senza problemi ed alla fine la contesa verbale terminava in un sano pareggio, oggi è tutto più complicato anche litigare. Prima di lanciare un 'vaffa' o un  'pirla' o un 'sei senza palle' è necessario avere a disposizione il codice civile o meglio ancora la raccolta aggiornata all'ultimo secondo delle sentenze della Suprema Corte o della Cassazione che ci informano sulle espressioni consentite e quelle punibili per legge. Le persone economicamente più solide stanno assoldando, in caso di una sonora litigata con amici o parenti, un giurista che assolve la funzione di consulente dell'offesa. E' di oggi infatti la notizia che la Suprema Corte ha sentenziato che rivolgere ad una persona l'espressione "Non hai le palle" è reato e quindi si può essere condannati ad un risarcimento dei dannialla persona offesa. Se invece alla stessa persona avessimo dedicato un sonoro "Vaffa", questo sarebbe stato ammissibile perchè la cassazione a suo tempo stabilì che questa espressione è ormai facente parte dell'ioma comune e quindi non può più essere considerata un'offesa. Viene allora il dubbio che anche il "non hai le palle" se venisse usato più frequentemente potrebbe diventare una espressione comune e quindi non condannabile. Ma ormai districarsi nel lessico dell'ingiuria senza incorrere in possibili sanzioni sta diventando un vero problema come d'altra parte lo è capire qualcosa nella complessa legislazione italiana sia di tipo civile che penale. Sta tutto qui il vero problema della giustizia italiana, altro che processo breve meno breve o lungo, prescrizione si o prescrizione no e via dicendo, il vero problema sta nella giungla legislativa che, oltre ad essere costituita da migliaia di norme, leggi e leggine, consta anche di testi legislativi poco chiari e facilmente interpretabili a proprio piacimento anche da parte di un avvocato di medio livello. Questa è l'origine dell'inefficienza della giustizia italiana che vede alla fine enti supremi come la Corte di Cassazione occuparsi di problemi veramente ridicoli come quelli di stabilire se una espressione ingiuriosa sia un reato oppure no, il tutto in un paese dove per esempio ancora sono impuniti tantissimi atti criminali come la strage di Bologna della quale domani ricorre il 32esimo anniversario. Una strage della quale il famigerato Licio Gelli, capo della P2, si permette oggi di affermare che fu causata da un mozzicone di sigaretta. Se ci fosse una giustizia seria quet'uomo dovrebbe finire in galera per ingiurie verso tutte le vittime ed i loro parenti, per via direttissima e senza nemmeno processo o sentenze della corte di cassazione.