giovedì 29 aprile 2010

Un fallimento totale dall'economia all'ambiente

I segnali che il modello di sviluppo scelto dall'essere umano ormai a livello planetario, a parte qualche piccola eccezione, sia sbagliato e possa portare all'autodistruzione sono innumerevoli. Dalla crisi economica mondiale, ancora in pieno sviluppo nonostante le dichiarazioni sempre ottimistiche del nostro governo, ai disastri ambientali come l'ultimo che si sta svolgendo nel golfo del Messico. Si pensava che questi segnali, sempre più frequenti e di maggiore gravità, facessero in qualche modo avere un ripensamento all'umanità intera per cambiare rotta e dirigersi verso modelli di sviluppo più orientati alla salvaguardia ed al rispetto dell'ambiente e dell'essere umano. Ma i recenti avvenimento e le politiche dei vari governi, chi più chi meno, lasciano poche speranze in tal senso.
La recente crisi economica mondiale ancora non ha prodotto tutti i suoi effetti e quanto sta avvenendo in Grecia, e forse avverrà fra poco in Spagna e Portogallo, ne sono un segnale inequivocabile. L'ingordigia del capitalismo non ha limiti ma la crisi greca pone una questione che fino ad oggi era forse stata trascurata o non sufficientemente analizzata dai media e dagli analisti. Fino ad oggi alla crisi finanziaria ed economica si era risposto con interventi diretti dello stato a favore di banche e di industrie private in modo da evitare il tracollo definitivo, questo è quanto è avvenuto negli Stati Uniti, in Germania, in Francia e nel nostro piccolo anche in Italia. La crisi greca apre un altro fronte: quello del fallimento dello stato. In questo caso chi dovrà intervenire ? Ci si è interrogati a lungo in questi giorni ed alla fine si è convenuto che devono intervenire gli altri stati, ma ora il governo greco dovrà prendere provvedimenti seri e gravi. Chi pagherà a questo punto ? I soliti: operai e lavoratori dipendenti. Insomma il capitalismo tenterà di uscire dalla sua crisi riversando sulle classi più deboli e più facilmente intercettabili dei lavoratori dipendenti. Più o meno come è avvenuto in Italia in maniera diffusa e silenziosa, ma questa classe sociale fino a quando sarà disposta e sopportare ? In Grecia sembra si sia arrivati al limite ed i prossimi giorni diranno se siamo alle soglie di uno scontro sociale non indifferente.
Ma questa società non si limita a provocare danni solo nel settore economico e produttivo ma anche in quello ambientale. Quanto sta avvenendo nel Golfo del Messico è uno dei più grossi e gravi disastri ambientali che si siano mai verificati . Enormi quantità di petrolio stanno invadendo l'oceano con ripercussioni sull'ambiente marino che saranno gravissime. Su questo fronte molti governi, se pur a rilento, si stanno muovendo verso l'utlizzo e lo sviluppo di fonti energetiche alternative e rinnovabili. La indipendenza dal petrolio o dall'uranio è uno degli obiettivi che ogni governo lungimirante dovrebbe porsi sia per questioni economiche ma anche e soprattutto per problemi legati all'ambiente. Purtroppo ancora una volta il nostro paese rimane indietro dopo aver scelto la strada del nucleare, una strada lunga, che riproporra la questione degli approvvigionamenti come per il pertrolio e per il gas, ma soprattutto una strada pericolosa che non mette al ripari da disastri come quello che sta andando in scena nel golfo del messico.
Insomma l'umanità si muove velocemente si, ma in maniera poco integrata e soprattutto distruttiva sia verso se stessa che verso chi ci ospita: il pianeta e l'universo. Se si prosegue su questa strada le prospettive sono poco rosee.

martedì 27 aprile 2010

Quando chi governa è incompetente

Ci sono settori dell'attività di governo nei quali gli interventi dovrebbero essere guidati non tanto dell'ideologia politica o dall'essere di destra o di sinistra, quanto dalle competenze tecnologiche e scientifiche. Un concetto però che nel nostro paese solitamente non trova applicazione per cui se un governo di destra fa una scelta solitamente uno di sinistra ne fa un'altra e viceversa. La scienza e le tecnologia non seguono però i dettami della politica mentre la politica ne stravolge spesso l'utilizzo. Ieri è stata una di quelle giornate in cui la politica ha fatto cattivo uso di scienza e tecnologia in due settori che come l'approvigionamento energetico e le tecnologie informatiche, mettendo in campo scelte che isolano il nostro paese dal resto del mondo. In campo energetico ormai si sa che questo governo punta sul nucleare mentre tutto il mondo non effettua più investimenti significativi in questo settore e rivolge tutta la sua attenzione alle fonti energetiche alternative e rinnovabili. L'Italia non solo si rivolge al nucleare acegliendo soluzioni rischiose e as lunghissimo termine, ma stringe addirittura accordi con un paese, la Russia, che ha subito il più grande disastro della storia per quanto riguarda una centrale nucleare. Il dittatore di Arcore privilegia come al solito un modo di far politica del tutto originale e controverso che mette al primo posto le amicizie personali piuttosto che gli interessi del paese. Ma questo ormai è un fatto noto a tutti colori che non hanno gli occhi e la mente annebbiati dalle sue televisioni, da tutti coloro che conoscono la storia dell'ascesa al potere di quest'uomo, che si è buttato in politica nel momento in cui è scomparso, travolto dallo scandalo di tangentopoli, il suo punto di riferimento, Bettino Craxi. Purtroppo ora Berlusconi non si occupa solo delle sue aziende, ma deve governare il paese e lo fa come se l'Italia fosse Mediaset o il gruppo Mondadori. Nello stesso momento in cui il capo stringeva accordi con l'amico Putin in materai di nucleare, il ministro più tecnologico del suo governo, Brunetta, strombazzava ai quattro venti l'avvio del servizio di posta elettronica certificata, conosciuta come PEC. La PEC è una tecnologia che consente di inviare posta elettronica con lo stesso valore legale di una raccomandata, al contrario della posta elettronica normalmente usata fino ad oggi che non può avere le garanzie necessarie per assumere valore legale. C'è solo un piccolo problema. Così come per il nucleare l'Italia si imbarca in un'avventura che tutto il mondo sta progressivamente lasciando, anche la PEC è una tecnologia tutta italiana che non trova riscontro in nessuna parte del mondo dove la tecnologia si chiama Rem ed è del tutto diversa. Insomma anche nel campo della posta elettronica certificata l'Italia si troverà isolata dal resto del mondo e non potrà comunicare usando le tecnologie informatiche. Bella scelta vero ?. Nel frattempo, nonostante tutto lo strombazzamento del piccolo Brunetta (ma si sa un nano per farsi notare deve alzare la voce) che ieri sera era anche dal leccapiedi Vespa con tanto di portatile fra le mani, il sito messo a punto dal suo ministero non funziona ed il cittadino, che dovrebbe avere gratuitamente una casella di posta certificata, si vede rispondere da ieri che il numero massimo della connessioni è stato raggiunto. Ma questo è il governo delle fanfare e dei proclami non solo per quanto riguarda le scelte tecnolgie ma per tutti gli interventi politici che dovrebbe mettere in atto. Sono 15 anni che il cavaliere parla di riduzione della tasse e di riforme ma a parte i tentativi di mettersi al riparo dalla giustizia e qualche legge razziale per dare spago alla Lega non è riuscito fino ad ora a concludere niente.

domenica 25 aprile 2010

Memoria condivisa un cavolo ...

Oggi si è andato in scena un altro oltraggio alla nostra storia, uno dei tanti messi in atto in questi anni da questa maggioranza che si regge sull'appoggio di fascisti vecchi e nuovi. Quanta ipocrisia, quante parole inutili e offensive, quanti discorsi privi di significato se non quello di distruggere la storia della resistenza che ha portato alla Liberazione. Già questa fantomatica parola che è spartita dai discorsi ufficiali a partire da quello del dittatore di Arcore. Un presidente del consiglio che nemmena si degna di presenziare a nessuna cerimonia ufficiale per commemorare una data così importante per il paese, la dice lunga sulla reale considerazione della Resistenza da parte di un uomo che ha riportato al governo proprio quegli uomini e quelle ideologie contro le quali i protagonisti della resistenza hanno combattuto. Nel suo discorso il cavaliere ha poi commesso una gaffe, voluta e non casuale, sulla quale nessun giornalista si è soffermato: ha definito il 25 aprile festa della libertà e non della liberazione. Un vero e proprio oltraggio per ciò che questa data rappresenta. Ha poi scomodato i padri costituenti affermando che ora il suo compito è andare oltre "il compromesso dei costituenti", peccato che il suo andare oltre significhi modificare radicalmente i principi della costituzione per mettere nella mani di un solo uomo, lui naturalmente, un potere assoluto e senza nessun controllo democratico. Ma le parole dell'aspirante dittatore non sono state le uniche ad offendere questa festa nazionale. Gli ha hatto degna eco il ministro della guerra La Russa che ha tracciato un parallelo fra la Resistenza, i partigiani e la missione di guerra dei nostri soldati in Afghanistan. Un confronto veramente offensivo per coloro che hanno dato la vita in nome della democrazia e della libertà dell'Italia, rispetto a coloro che hanno invaso una nazione straniera nel nome della difesa di interessi globali. Purtroppo un'associazione che ha fatto anche il Presidente Napolitano, che spero dopo il suo discorso, sia andato a vomitare per la sciempiaggine che anche lui ha detto forse non coscientemente. Tutta gente senza ritegno degnamente rappresentata dalla neo-governatrice del Lazio, la Polverini, che ha avuto la faccia tosta di presentarsi sul palco delle celbrazioni a Roma dopo aver fatto il saluto romano durante la campagna elettorale. E pretendeva anche di non essere presa ad uova marce in faccia. Meno male che in questo paese c'e' ancora gente che non ha subito il lavaggio del cervello dalle televisioni del dittatore di Arcore e quindi sa ancora riconoscere il valore storico di una giornata come il 25 aprile e pretende che certa gente se ne stia rinchiusa in casa in questo giorno piuttosto che mostrare la propria ipocrisia. Altro che memoria condivisa, come qualche ministro fascista ha dichiarato, sul 25 aprile non c'e' proprio niente da condividere con questa gentaccia che pretende non solo di cancellare costituzione, democrazia e libertà ma anche di riscrivere la storia che ha portato queste conquiste grazie al sacrificio di molte vite umane. Per il momento la storia non si riscrive, prima dovrete lobotomizzare tutto il paese se ne siete in grado.

sabato 24 aprile 2010

Il disagio di un uomo qualunque

Le giornate uggiose, grige e piovose che arrivano dopo che la primavera è sbocciata portano a riflettere, pensare, analizzare e solitamente ad immalinconirsi. Che ci azzecca tutto questo con un blog politico come questo. Beh ultimamente ho apportato una piccola modifica al titolo del blog aggiungendo quel "ma non solo" che lasciava intravedere la possibilita' di parlare anche di argomenti che esulassero un po' dalla politica. Il fatto è che per un uomo che ha vissuto da giovane studente il '68, che ha vissuto poi gli anni '70 durante i quali si pensava che in Italia finalmente ci potesse essere una svolta, ritrovarsi oggi immerso in un paese come l'Italia di questi anni, tutto questo risulta essere incomprensibile e allo stesso tempo deprimente nonche' fallimentare. E non sono tanto le convinzioni politiche di una parte o dell'altra che portano a questa crisi di identità ma soprattutto la mancanza di ideali, di principi, di progetti reali da realizzare, di tutte quel patrimonio che dovrebbe formare il bagaglio di una formazione politica che governa un paese sul quale improntare il confronto, il dibattito, lo scontro anche ma che dovrebbe comunque portare ad uno sviluppo del paese. Il tutto naturalmente senza disconoscere la storia di questo paese, soprattutto quando questa storia ha portato la democrazia e la libertà grazie al sacrificio di migliaia di vite umane, di uomini che seguivano un ideale, che potranno anche aver commesso degli errori, ma che hanno messo la loro vita in secondo piano rispetto al perseguire di un principio dondamentale: la libertà. L'aspetto più sconcertante del periodo storico che stiamo vivendo è appunto mettere in discussione tutto questo da patrte di uomini "ignoranti" e privi di cultura che, solo per aver raggiunto un posto di potere, tentano di mandare al macero anni di storia che fra l'altro non hanno nemmeno vissuto oltre che nemmeno studiato. Un decadimento che comunque non colpisce solo la politica me è generalizzato e sostenuto dalla maggioranza dei cittadini che hanno in sostanza consegnato il paese nelle mani di persone totalmente prive di cultura, ingoranti in merito alla storia dell'Italia e guidate esclusivamente da interessi personali o corporativisti. Una crisi di identita' e culturale che non risparmia nessuna settore della società nemmeno la religione. Come inquadrare infatti la difesa ad oltranza del vaticano dei preti pedofili oppure la questione scoppiata con la comunione somministrata a Berlusconi durante le esequie di Raimondo Vianello ? Due aspetti diversi per connotati e per gravità ma che sono il segno inequivocabile di un decadimento di principi anche nel mondo cattolico. L'aspetto più drammatico ed inquietante è che non esiste in Italia nessuna formazione politica che sappia dare una risposta concreta a questo stato di cose, una risposta che dovrebbe per forza fare leva su un impulso da dare alla cultura del nostro paese, ma chi ha capacità ed interesse ad elevare il livello culturale del paese ? Nessuno fra coloro che detengono e si giocano le sorti del potere. E così chi riesce in maniera autonoma ad elevarsi culturalmente si ritrova alla fine come una mosca bianca che non può riconoscersi in uno stato governato da ignoranti che sanno solo mettere in atto la politica del proibire e del vietare.
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venerdì 23 aprile 2010

Altro che seconda Repubblica ...


Che cosa c'è di diverso fra la prima repubblica e quella che viene denominata seconda repubblica per ciò che riguarda il panorama politico italiano ? Assolutamente niente a parte il fatto che nella prima repubblica le beghe interne ai singoli partiti, ed in principal modo alla Democrazia Cristiana, si svolgevano dentro i palazzi e all'esterno trapelavano solo le conclusioni finali; oggi, nella seconda repubblica, le diatribe interne sono spettacolarizzate come ogni altro evento di questa società multimediale e si può assistere in diretta ad una litigata fra il presidente del consiglio ed il presidente della camera. Questi sono gli aspetti esteriori che differenziano i due periodi storici, se poi procede ad una analisi appena appena più approfondita non si può che arrivare alla conclusione che nella seconda repubblica c'è stato un decadimento generale che investe anche la politica e soprattutto le istituzioni. Si è mai visto nella prima repubblica un presidente del consiglio litigare in maniera violenta e con modalità da bar del porto con il presidente della camera ? Si è mai visto due fra le quattro cariche istituzionali più importanti del paese beccarsi in questione politiche relative alla conduzione del proprio partito ? Berlusconi oggi ha detto a Fini che se vuole far politica dovrebbe dimettersi da Presidente della Camera, ma mentre faceva questa affermazione forse dimenticava che in quel momento anche lui stava facendo politica come presidente del Pdl e che quindi avrebbe dovuto dimettersi da presidente del consiglio. Questa confusione fra ruolo istituzionale e ruolo politico è tipica di questo periodo storico nel quale abbiamo una situazione anomala nella quale un imprenditore che controlla il sistema televisivo e informativo del paese è anche presidente del partito di maggioranza relativa e presidente del consiglio: una commistione di ruoli che crea una confusione ed un conflitto di interessi unico. E' questo il reale problema politico della "ribellione" di Fini rispetto al capo Berlusconi. Non c'è solo uno scontro per la lidership del partito ma anche uno scontro istituzionale senza precedenti ed è questo l'aspetto più rischioso per il paese e per la sua democrazia già messa a dura prova. Per il resto poi è difficile non essere dalla parte di Fini ma allo stesso tempo il paese sta dando ragione a Berlusconi, al quale non importa niente nè del paese, nè del programma con il quale si è presentato alle elezioni del 2008, nè tanto meno della crisi economica nazionale e mondiale. L'unico interesse del dittatore di Arcore è rimanere attaccato alla sua poltrona, che lascerebbe solo per una poltrona più prestigiosa, e se questo progetto significa appoggiarsi completamente alla Lega, che ha avuto un successo elettorale incontestabile, a lui non interessa più di tanto. Sostanzialmente quindi altro che seconda Repubblica, qui siamo abbaondantemente dentro la prima con qualche passo indietro in termini di etica e di rispetto delle istituzioni.

mercoledì 21 aprile 2010

Quattro anni allo sbando e non è finita

Ormai questo paese è quattro anni che si trova senza un governo che si possa definire tale, troppo impegnati i politici della maggioranza prima di centro sinistra ed ora di centro destra a risolvere le proprie beghe interne piuttosto che di occuparsi dei problemi reali del paese.
Prodi, sterile vincitore delle elezioni del 2006 per un soffio di voti, fu investito dalla bufera Veltroni che si mise a lavorare per dare vita a quell'abominevole progetto politico del Partito Democratico piuttosto che sostenere un governo che doveva fare affidamento sulla solidità della salute di alcuni senatori a vita come la Montalcini, Andreotti e Cossiga. Quel governo, che comunque non avrebbe potuto andare avanti a lungo, avrebbe dovuto fare due semplici riforme: risolvere il conflitto di interessi e riformare la legge elettorale porcata di Calderoli. Ed invece al buon mortadella è stata preparata la trappola del PD fatta scattare davvero con un congegno ad orologeria perfetto per mandare a casa quella esperienza di governo senza incidere minimamente sulla vita del paese e suoi problemi che lo attanagliavano. I dirgenti dei Ds pensavano che con il Pd avrebbero poi sconfitto Berlusconi facendo a meno della sinistra estrema, un errore di valutazione drammatico che ha portato alla situazione attuale nella quale una discreta percentuale del paese, intorno al 25%, non è rappresentata in parlamento.
L'attuale governo Berlusconi non è stato per ora da meno del suo predecessore. Benchè assistito da una solida maggioranza, almeno fino ad oggi, il cavaliere si è impegnato prima di tutto a garantirsi una specie di immunità a vita rispetto ai propri problemi giudiziari che non sono pochi. Tentativi maldestri fino ad ora condotti con approssimatività e con poca conoscenza della costituzione oltre che rispetto sia degli alleati che dell'opposizione. E' vero che questo governo sotto la spinta della lega ha anche approvato le leggi vergogna sulla clandestinità favorendo la rinascita nel paese di una xenofobia senza precedenti, ma questo e' il pegno che il cavaliere ha dovuto pagare fino ad ora per l'appoggio della Lega. Ora poi il Pdl ed il suo capo assoluto si trovano a dirimere ancora una volta una questione interna, provocata dalla ribellione di Fini, che ormai ne ha piene le tasche delle sparate di Berlusconi. Sicuramente in questo caso la maggioranza di centro destra non porterà il paese ad elezioni anticipate come fece il centro sinistra nel 2008, ma di sicuro i mesi prassano senza che il governo si impegni su problemi seri di interesse nazionale. Non c'e' da meravigliarsi poi che il partito dell'astensione sia il vero partito di maggioranza relativa in un paese dove ormai la politica pensa più a se stessa che ai problemi degli italiani.


martedì 20 aprile 2010

Immobilismo totale ... ora che si ferma anche il vulcano

Prima delle elezioni regionali il dittatore di Arcore insieme al fascista verde padano annunciavano che in caso di vittoria avrebbero cambiato il paese. Chissà perchè poi non avrebbero dovuto farlo anche prima considerato che si trattava di elezioni amministrative.. Subito dopo il risultato elettorale positivo, solo per fascista verde ma non per il dittatore, la parola d'ordine è subito stata: ora le riforme. Dietro a questo grido di battaglia si sono scatenate voci incontrollate: Calderoli va da Napolitano portando la sua riforma pur non essendo di sua competenza, Berlusconi lancia il presidenzialismo alla francese ma rivisto all'italiana, Bossi punta i piedi sul federalismo, sul comune di Milano e sull'occupazione della banche, Fini va contro i suoi alleati ed il cavaliere, Napolitano cerca inutilmente di far ragionare tutti ammonendo "Non parlate a vanvera ma solo con cognizione di causa". Povero Presidente, parole sparse al vento. L'opposizione dopo aver detto giustamente no a tutte queste proposte senza capo ne' coda, ha continuato con il tam tam dei reali problemi del paese di cui nessuno si occpua. Dopo alcuni giorni convulsi e di bagarre dialettica piano piano le voci si sono spente ed ora è tutto silenzio. Berlusconi ha la gatta da palera di Fini che minaccia di creare un gruppo autonomo, la Lega sta alla finestra godendosi la lite dei due alleati aspettando come il gatto fa con il topo, il Pd e tutta l'opposizione si sono adeguati a questo ritmo lento e non si scomodano nemmeno più a parlare. Insomme le bocce sono tutte ferme ad aspettare .... Fini. In questa paralisi totale sembra caduto a fagiolo il vulcano islandese che con la sua sfuriata che ha messo in ginocchio il sistema di trasporto aereo di tutta europa, ha occupato le pagine dei giornali. Un diversivo che consente a maggioranza ed opposizione di continuare a sbarcare il lunario senza impegnarsi a "governare" il paese. Ma ora che gli stati europei si sono messi d'accordo sulla ripresa dei voli (comica questa cosa ... si riprende a volare non perchè non ci sia più pericolo ma perchè si è raggiunto un accordo sul fatto che il vulcano non è più pericoloso) si tornerà a parlare di come risolvere i problemi del lavoro e della crisi economica in Italia ? Non contateci. Berlsuconi è impegnato prima di tutto con tenersi lontano dai processi, sembra che i giudici del processo mondadori non abbiano nessuna intenzione di tenere conto del legittimo impedimento, e quindi fa lavorare il suo leccapiedi Alfano per un nuovo lodo questa volta costituzionale. Poi deve decidere quale strada percorrere per arrivare al Quirinale e quindi garantirsi un'immunità eterna, la Lega lentamente cerca di insinuarsi nei vari centri di potere per arrivare al suo obiettivo: separare il paese, sganciare il sud e consolidarsi in un bel partito magna magna senza però passare da Roma. E l'opposizione ? Beh la vera opposizione a questo punto rimane Fini che potrebbe provocare un ricorso anticipato alle elezioni, ma l'ipotesi è remota e probabilmente ricorrerà allo strattagemma della separazione in casa .. una modalità molto diffusa nel nostro paese anche all'interno delle famiglie. Non si va più d'accordo ? Bene ognuno si fa i fatti propri o quasi ma si rimane sullo stesso tetto che è più conveniente econmicamente ma che è avvilente dal punto di vista della dignità umana. Insomma alla fine forse chi ha avuto ragione è chi non è andato a votare alle elezioni regionali ed ha dimostrato in questo modo il proprio dissenso dalla politica italiana, ma se non si cambia votando si potrà mai cambiare non votando ? Penso di no ...

domenica 18 aprile 2010

Lacrime di coccodrillo

Le cronache raccontano che il Papa, durante il suo viaggio a Malta, ha incontrato 8 vittime di sacerdoti pedofili (che enorme sforzo ed atto di clemenza ha fatto) e che durante l'incontro ha anche pianto. Poi ha sciorinato un bel discorso nel quale come al solito non si scaglia contro la pedofilia dei ministri della fede, ma piuttosto attacca i media che sono responsabili di diffondere idee anticristiane a contro la fede. Insomma niente di concreto, due parole alle vittime, due lacrimucce, poi un bel discorso contro chi porta alla luce e denuncia questi orribili fatti, e tutto alla fine torna come prima. Ma questi signori non dovrebbero seguire l'insegnamento di Cristo ? Forse però ci si dimentica un particolare non trascurabile: sacerdoti, vescovi, cardinali e il papa stesso non sono altro che ... esseri umani. Ed allora in quanto tali sono soggetti agli stessi vizi e virtu' dell'essere umano. Inoltre come i politici difendono i loro privilegi, come i vari ordini professionali difendono le loro congregazioni, come i sindacati difendono i diritti dei lavoratori, anche quella dei sacerdoti, vescovi, cardinali altro non e' che una casta che difende a spada tratta i propri affiliati. Alla faccia della religione cristiana e dei suoi insegnamenti professati dai testi sacri. Certo in quanto esseri umani anche loro sono destinati a sbagliare, a commettere errori, ma ci si aspetterebbe che questi errori fossero prontamente denunciati e non imboscati come accade all'interno di qualsiasi casta o lobby massonica. Altro che versare lacrime finte insieme alle vittime della pedofilia sacerdotale, il papa si sarebbe dovuto presentare alle 8 vittime con un bel foglio dove dovevano essere indicati i sacerdoti colpevoli di quegli atti affinche' gli stessi potessero essere consegnati alla giustizia. Ma questo non e' accaduto. Non ce ne facciamo niente di quelle lacrime, i danni provocati da queste oscenita' non potranno essere mai riparati ma almeno vedere processati e condannati chi li ha commessi questo si sarebbe stato un bel passo in avanti. Per la religione cristiana il Papa altro non e' che il rappresentante di Dio sulla terra .... se cosi' e' preferisco credere che questo Dio non esista e sicuramente non esiste l'immagine che il clero fornisce di Dio stesso.

sabato 17 aprile 2010

L'essere umano: un'anomalia sul pianeta terra

L'uomo con tutta la sua tecnologia è messo in ginocchio dalla natura, accade spesso in maniera violenta con tanto di morti e feriti, questa volta invece l'attacco della natura verso l'essere umano è portato in forma non violenta ma con consequenze sempre disastrose. Voli bloccati in tutto il Nord europa ed anche in Italia a causa di un vulcano inslandese che si è messo a brontolare con grande rumore. L'eruzione oltre a provocare lo scioglimento di ghiacciai con conseguenti inondazioni dei territori circostanti, ha provocato il blocco di tutto il traffico aereo nell'Europa del Nord a causa della notevole emissioni di ceneri fino ad un'altezza di 8.000 metri. E' strano questo pianeta del sistema solare immerso in una delle tante galassie che popolano l'universo. Su questo pianeta infatti per una serie di circostanze anche abbastanza casuali, si sono verificate le condizioni che hanno portato prima alla vita biologica e poi allo sviluppo di un essere intelligente (o presunto tale) quale l'essere umano. Questo essere piano piano ha preso possesso del pianeta terra utilizzandolo come se fosse una sua proprietà esclusiva. E il pianeta ogni tanto si ribella mettendo in ginocchio l'essere umano, la sua tecnologia, la sua organizzazione dimostrando ampiamente che la natura è la vera padrona di questo pianeta. In sostanza sebbene su questo mondo si siano sviluppate le condizioni affinchè nascesse la vita e si sviluppasse un essere intelligente, di fatto questo essere con il modello di sviluppo che si è dato, con l'organizzazione della società che ha messo in piedi basata sullo sfruttamento non solo dei propri simili ma anche della natura stessa, è un corpo estraneo al mondo stesso su quale vive. Probabilmente la natura nel suo programma di sviluppo non aveva previsto che "l'essere intelligente" a cui aveva dato vita, degenerasse e assumesse un modello di sviluppo contro la natura stessa. Questo è il senso di tutti lo sconvolgimenti naturali che avvengono sul pianeta terra (terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche, ecc.) e che solo l'uomo alla fine considera eventi eccezionali, ma che in realtà sono una dimostrazione della vita del pianeta stesso.

venerdì 16 aprile 2010

Posso anche dimettermi da parlamentare, faccio il deputato per difendermi dai processi

"Posso anche dimettermi da parlamentare, faccio il deputato per difendermi dai processi"
Una dichiarazione rilasciata al Tg3 da Marcello Dell'Utri dopo che il pm nel processo per mafia ha chiesto per il senatore del Pdl 11 anni di carcere. In questa affermazione, rilasciata quasi per caso, sta tutto il senso della politica di questi ultimi 15 anni di Forza Italia prima del Pdl dopo e di Silvio Berlusconi carissimo amico del senatore dell'Utri. Un'affermazione di una gravità unica che finalmente porta alla luce ed allo scoperto il senso della discesa in campo del cavaliere. Naturalmente una dichiarazione trasmessa, sebbene senza l'enfasi necessaria, solo dal Tg3, l'unico telegiornale che mantiene ancora una parvenza di indipendanza dal padre padrone. Quasi in contemporanea a questa dichiarazione, il dittatore di Arcore affiancato dai suoi fidi leccapiedi Maroni e Alfano, si lancia nell'ennesimo attacco a tutto ciò che ancora in questo paese fa cultura. Dopo aver chiuso per un mese le trasmissioni di approfondimento, dopo essersi scagliato contro la satira politica mandando al confino comici come Grillo, Luttazzi e company, ora si scaglia contro chi scrive libri e produce film e sceneggiati sulla mafia. Il problema non sono i politici e amministratori locali che regolarmente vengono pescati con le mani nel sacco per la loro collusione con le organizzazioni criminali, ma piuttosto chi scrive di mafia e chi porta alla luce del giorno attraverso libri, film, sceneggiati insomma attraverso strumenti tipici della cultura, le attività illegali di questa organizzazione mafiosa. Il paese è in mano a personaggi di questo genere che utilizzano la politica per difendersi dai processi e che attaccano chi parla delle attività illecite delle organizzazioni criminali. Si dirà ora che questo governo sta facendo molto per la lotta alla mafia, ma è il governo che sta facendo o sono le forze dell'ordine, polizia e carabinieri, che stanno raccogliendo i frutti di una lotta incisiva e costante ? il governo può tentare di prendersi tutti i meriti che vuole ma alla fine non è il governo che opera direttamente ma le forze di polizia grazie anche alla collaborazione dei pentiti. Ed i pentiti nascono così spontaneamente come i funghi oppure sono anche il frutto di una portare alla luce le attività mafiose come fanno scrittori e registi coraggiosi ? Rimane il fatto che chi in qualche modo attacca e vuole mettere a tacere la cultura ha sempre torto e guarda caso questa tendenza è sempre appannaggio di chi ha mire dittatoriali e una pervasa insofferenza alla critica ed alla contrapposizione. Pero' gli italiani continuano a consegnare le sorti del proprio paese in mano a personaggi di questo tipo, cavaliere e company, che, ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, sono molto poco trasparenti e molto più interessati alla propria incolumità soprattutto dalla giustizia ... Dell'Utri oggi se lo è lasciato scappare apertamente.

giovedì 15 aprile 2010

Anche chi vince alla fine perde

Per motivi diversi i due poli del sistema politico italiano, il Pdl ed il Pd, sono in una crisi profonda che mette in luce quanto sia improbabile la sopravvivenza del bipolarismo in questo paese. La politica in Italia è ormai un business grazie agli enormi privilegi sia in termini economici che in termini di favori veri e propri che ogni politico riceve in virtù della propria elezione a qualsiasi carica politica, che sia un semplice consigliere regionale o parlamentare per non parlare di incarichi ministeriali o istituzionali. Questo è il vero problema politico di questo paese: fare carriera politica è un vero e proprio investimento e non più una missione o una passione come dovrebbe essere. Il politico è diventata una professione e chi riesce a farsi eleggere praticamente trova una sistemazione a vita. Forza Italia da una parte e Ds dall'altra hanno seguito la stessa strada per eliminare e togliere dai piedi le formazioni minori ed occupare tutti gli spazi che si sarebbero resi disponibili. Una strategia che alla fine per strade diverse si sta riversando contro gli ideatori e le formazioni che sono state create, Pdl e Pd appunto.
Il Partito Democratico è stato il primo a patire una sconfitta cocente in seguito alla sua fissazione del bipolarismo. Ha sganciato tutta la sinistra italiana dopo l'esperienza dell'ulivo e con questa strategia ha fatto prima cadere un governo già poco stabile di suo e poi è passato di sconfitta in sconfitta nelle varie competizioni elettorali, sconfitte che hanno causato il passaggio attraverso tre segreterie di partito.
Il Partito della Libertà ha mascherato fino ad ora i suoi problemi grazie alla verve del suo capo-dittatore assoluto, Silvio Berlusconi, che dopo aver dato vita a questa formazione in maniera stravagante annunciandola dal predellino di un auto, ora si trova a dover arginare da una parte lo strapotere della Lega e dall'altra l'insofferenza dell'anima di Alleanza Nazionale alle bizzarrie politiche del cavaliere.
Certo le motivazioni sono diverse ma gli effetti sono esattamente gli stessi e cioè i due poli sono entrambi in crisi da una parte per aver isolato alcuni partiti minori ma di sostanza, dall'altra a causa di un uomo che ha nel suo dna prima di tutto la sua sicurezza e il suo potere indiscriminato senza controlli. Alla fine comunque si assiste alla fine del bipolarismo che ha visto l'aumento senza precedenti dell'astensione e la consequente non rappresentatività del paese reale da parte del sistema politico..

venerdì 9 aprile 2010

Scambio di cortesie

Passato il terremoto delle elezioni regionali, trasformate molto furbescamente dal dittatore di Arcore in evento politico nazionale, e trascorse le vacanze pasquali ora iniziano le trattative fra Pdl e Lega che naturalmente ha alzato la testa trovandosi in molte regioni a superare il Pdl oltre ad essersi affacciata anche in molte regioni rosse. Berlusconi durante la campagna elettorale ha molto intelligentemente evitato di parlare dei problemi regionali impegnandosi in prima persona in una campagna elettorale nazionale. Se il Pdl avesse vinto ne' avrebbe senza dubbio tratto vantaggi, avendo vinto la Lega ora può comunque raggiungere il suo obiettivo: quello di rendersi immune dalla giustizia che lo attende. Lo scambio fra pseudoriforma della giustizia, il primo passo è già stato completato con la firma del legittimo impedimento da parte di Napolitano, e riforme federaliste è stato l'accordo già raggiunto nel suo maniero durante la cena con Bossi e company. Ed ora i cittadini ed i lavoratori, alle prese con la disoccupazione, con il calo dei redditi, con la contrazione delle spese alimentari, si trovano sul piatto del dibattito politico una questione di importanza capitale: presidenzialismo o semipredenzialismo ?, modello francese o modello americano ? turno unico o doppio turno ? Insomma ne va delle sorti di tutti noi da queste scelte di fondo che il cavaliere si appresta a mercanteggiare con la Lega. Naturalmente ci fosse un cane di politico che perdesse un minuto del suo tempo prezioso a spiegare prima di tutto perchè sia necessaria una riforma del genere e poi magari a confrontare un modello rispetto ad un altro. Ma questo sarebbe informare il popolo ed il popolo ha dimostrato, sommergendo di voti la Lega, non voler essere informato ma di delegare una banda di fascisti vestiti di verde a gestire il potere insieme al cavaliere. Bene continuiamo a parlare di tutto ad esclusione dei problemi veri e reali, ora poi ci si mette anche Al Qaeda ha minacciare la nostras squadra che parteciperà ai prossimi mondiali di calcio: ma si è mai vista un'organizzazione terrorista che annuncia con mesi di anticipo i suoi attentati ? Ma sara' altro argomento di discussione e di distrazione piu' carne al fuoco c'è e meno ci si rende conto quanto questo paese vada a rotoli in tutti i settori.

giovedì 1 aprile 2010

Primo aprile senza pesce .... era tutto vero purtroppo

Siamo al primo aprile, giornata tradizionalmente dedicata allo scherzo, ma quello che è accaduto il weekend appena trascorso non è uno scherzo e l'Italia si sta avviando ad un trienno veramente disastroso, grazie al popolo teledipendente che ha riversato i suoi voti alle orde barbariche. Questa classe politica comunque, discorsi in politichese a parte dove tutti come al solito hanno vinto, non rappresenta il paese reale. Il maggiore partito di questo paese è infatti il partito dell'astensionismo che ha raggiunto ben il 35%, nessuno vanta una percentuale di voti così alta e quindi nessuno ha titolo per rappresentare la realtà italiana. Tutto il resto sono puri giochetti matematici che servono per aggirare in primo luogo questo dato in secondo luogo per suddividere il potere eliminando dalla torta anche quelle piccole formazioni espressione di una minoranza che non trova rappresentatività in nessun'altra formazione politica. Purtroppo chi si astiene non ha diritto di parola o di replica, ma questo è un dato sul quale tutta la politica dovrebbe ragionare mettendo da parte la propria arroganza ed i propri privilegi. Detto questo l'ultimo baluardo rimasto a difendere la democrazia per quanto possibile è il Presidente Napolitano, che forse risvegliato dalle polemiche seguite alla firma del decreto salva liste e impaurito dallo strapotere della Lega, questa volta ha rimandato al mittente una legge che tenta di minare lo statuto dei lavoratori ed il famoso articolo 18. Dopo un attacco frontale portato nella precedente legislatura e non andato a buon fine, il centro destra ha tentato una manovra di aggiramento e più sottile, ma il Presidente della Repubblica non è caduto nel tranello, almeno per ora, è la legge torna il parlamento. Intanto Berlusconi e company annunciano la prossima offensiva ed il prossimo attacco alla democrazia, alla costituzione ed alla libertà. La prima mossa sarà liberarsi della ghigliottina delle intercettazioni per garantirsi una libertà di manovra per i propri loschi traffici, anche se poi abbiamo visto che gli italiani sono insensibili a questo tipo di rilevazioni. In circa 6 milioni si mettono davanti alla tv per spiare un manipolo di rincoglioniti che si rinchiudono per tre mesi in una casa ripresi 24 ore per 24 con delle telecamere, ma se seguendo gli stessi metodi si scopre che il capo del governo trama e traffica per spegnere la democrazia e la libertà, allora questo spirito da guardoni svnisce. E qui si tratta di scoprire azioni malavitose e reati penali non di spiare le effusioni erotiche di ragazzi rinchiusi in una stanza. Nel frattempo nel suo piccolo il neo governatore leghista Cota pronuncia il classico: me ne frego. Si riferisce all'utilizzo della pillola Ru486 che consente l'aborto senza intervento chirurgico. In Piemonte la pillola rimarrà nei magazzini e non sarà utilizzata per rendere questo tragico evento almeno un po' meno doloroso. Chissà come saranno contente le donne verdi piemontesi. Questa è l'aria che tira sul paese da lunedì scorso ed il vento sarà sempre più forte. Ultima annotazione: nel frattempo all'interno del Pd si svolge l'ennesima discussione su dimissioni del segretario o non dimissioni come se si trattasse di una squadra di calcio che ad ogni sconfitta cambia allenatore, ma poi l'allenatore non cambia ne' giocatori ne' modulo di gioco ed i risultati sono ... sempre gli stessi ....