lunedì 29 luglio 2013

Diamo a Cesare quel che è di Cesare ... ops ai grillini


Questa volta non c'è che dire si deve riconoscere ai deputati del Movimento 5 stelle di aver fatto un buon lavoro e di aver quanto meno ritardato l'ennesimo attacco portato alla nostra costituzione. Un attacco che in questi ultimi anni è stato sempre portato dalla maggioranza di centro destra (Pdl e Lega) che ha più volte tentato di cambiare la carta costituzionale per aprire la strada al proprio leader al Quirinale con poteri presidenzialisti, attacco che è stato respinto nel 2006 con il referendum, attacco che in questa legislatura sta diventando pensante e pericoloso perchè al Pdl si è aggiunto il Pd e quindi il rischio di modificare la carta costituzionale e di peggiorarla è veramente concreto. Questa volta si è pensato di agire in maniera più subdola ed articolata. La prima strategia è stata quella di concentrare l'attenzione dei media e dei cittadini su problemi di secondaria importanza per la vita del paese, come per esempio Imu e Iva, poi si è pensato di  scardinare un articolo della costituzione attraverso il quale aprire la strada e renderla meno irta di ostacoli per l'attacco finale, il presidenzialismo. L'articolo in questione è il 138 che detta le modalità ed i tempi attraverso i quali si possono effettuare modifiche alla carta costituzionale. Tempi e modalità che i padri costituenti hanno stabilito in maniera da evitare colpi di mano come quelli che ha tentato di mettere in atto Berlusconi nel 2006 e che costituiscono una garanzia democratica per procedere in maniera ponderata e condivisa a tali modifiche. Letta ed il Pdl avrebbero voluto stravolgere questo articolo entro il mese di luglio per poi procedere a settembre allo stravolgimento della costituzione dopo aver liberato il campo dai lacci dell'art. 138. Si deve essere grati al Movimento 5 stelle (ed al Fatto Quotidiano unico giornale che si è occupato di questa vicenda organizzando anche una raccolta di firme contro questa modifica) di aver organizzato una strenua opposizione al momento del voto di fiducia sul decreto del fare per far slittare il calendario dei lavori della camera e quindi anche l'approvazione di questa famigerata modifica dell'art. 138. E' questa l'opposizione di cui avrebbe veramente bisogno il paese e la nostra democrazia ora che i due maggiori partiti si sono accordati per governare il paese e portarlo non si sa dove. Purtroppo il Movimento ed i suoi parlamentari sono vittime del movimento stesso e soprattutto dei suoi leader Grillo e Casaleggio che non hanno ancora capito, o meglio fanno finta di non aver capito ma anche loro come tutti perseguono i propri fini che niente hanno a che vedere con gli interessi del paese, che la forza del M5S non sarebbe trascurabile se oppotunamente utilizzata per contrastare la dittatura Pd-Pdl. Una dittatura che è anche frutto della intransigenza del Grillo parlante, intransigenza senza la quale ora avremmo potuto avere un vero governo del cambiamento. Speriamo che di queste azioni parlamentari dei grillini ce ne siano altre perchè altrimenti davvero saremmo alla mercè di chi per venti anni ha portato il paese al disastro attuale.

domenica 28 luglio 2013

La meraviglia è il meravigliarsi


Che la ministra Kyenge diventasse la vittima di idioti razzisti era facilmente prevedibile ed era solo questione di aspettare le sue uscite pubbliche per far salire alla ribalta dei riflettori il razzismo strisciante che pervade il nostro paese da almeno venti anni. Un razzismo che non nasce per caso considerato che in Italia, ormai dal lontano 1993, continua ad occupare alternativamente la prima o la seconda posizione dei partiti più votati, una formazione politica che ha di fatto portato al potere ed al governo fascisti vecchi (An ex MSI) e nuovi (la Lega Nord). Formazioni cioè che hanno nel loro Dna proprio il razzismo e che hanno consentito l'emanazione nella scorsa legislatura di nuove leggi razziali con l'introduzione del reato di clandestinità. Un razzismo che si manifesta non solo nel voto ma anche per esempio nello sport e soprattutto nel calcio dopo l'invasione di calciatori di colore nelle squadre italiane. Un razzismo che non si è combattuto adeguatamente in questi anni nè in ambito politico, e non sarebbe stato possibile considerato che le poltrone del governo erano occupate da politici che facevano del razzismo la propria bandiera, nè in altri settori dove sarebbe stato possibile come nell'ambito sportivo. Ma se non lo si è fatto la responsabilità non è solo della politica o dei vertici sportivi ma anche e soprattutto dei cittadini. Quando in uno stadio ci sono dei cori razzisti i primi a ribellarsi o a scandalizzarsi o a reagire dovrebbero essere proprio quegli spettatori che con il loro silenzio di fatto avvallano gli idioti del buuuuuu. Ed i calciatori che, oggetto dei cori razzisti, lasciano il campo anche loro non fanno altro che darla vita a questi personaggi che purtroppo non costituiscono una minoranza. Ora che il primo ministro di colore della storia della Repubblica diventasse oggetto di queste manifestazioni era facilmente prevedibile ma non era prevedibile il silenzio di chi assiste a queste manifestazioni senza reagire con altrettanta violenza contro i lanciatori di banane o contro chi esterna con dichiarazioni orribili il proprio sentimento razzista. E fanno ridere anche le dichiarazioni di solidarietà della Carfagna, una del Pdl, una ministra che ha lavorato nello stesso governo dove erano presenti ministri della Lega e che ha approvato quella famosa legge sul reato di clandestinità. Insomma il razzismo diffuso di oggi non deve meravigliare perchè è solo uno dei frutti marci di venti anni di governo del centro destra e di un'altrettanto inconsistente opposizione del centro sinistra che non ha saputo contrastare adeguatamente la politica disastrosa di Pdl e Lega. Risollevarsi da questo ventennio non sarà facile anche perchè non sembra eessere ancora terminato e soprattutto perchè chi si presenta come un possibile nuovo non sembra avere uno spessore culturale e sociale talmente elevato da poter dar vita ad un'inversione di rotta. Le esternazioni di Grillo sul suo blog attraverso il quale lancia anatemi, offese della peggior specie contro tutti e tutto sono molte diverse dalle esternazioni razziste contro la Kyenge di questi giorni ?

giovedì 25 luglio 2013

La bolgia dentro e fuori ... ma ora arriva Caronte


Sono ore caotiche all'interno del parlamento dove in risposta ad un voto di fiducia (sono lontani i tempi durante i quali la maggioranza di centro destra ricorreva al voto di fiducia come procedura ordinaria ed il Partito Democratico protestava in parlamento e fuori) M5S, Sel e Fratelli d'Italia stanno bloccando con l'ostruzionismo i lavori della camera. E' in questi frangenti che viene a galla il peggio del peggio dei politici che siedono in parlamento. Volano offese e parole grosse con poco rispetto per le istituzioni che coloro stessi che inveiscono rappresentano, cadendo in una sorta di autoreferenzialità: se il parlamento è un ammasso di letame e chi lo afferma siede all'interno del parlamento stesso alla fine della storia non fa altro che darsi esso stesso del letame. Un giro perverso nel quale si gioca duro a chi la spara più grossa dell'altro. Cosi' il grillino apostrofa Brunetta come il capo del malaffare, Brunetta che strilla contro la presidente della camera che a sua volta deve alzare la voce per far valere le proprie ragioni ed il proprio ruolo. Per non parlare delle prese in giro di stampo cameratesco o bullesco dei deputati verso l'onorevole grillino che perde il filo del discorso non avvezzo a questi scontri dialettici in aula. Il grillino parla attraverso la rete, dietro monitor e tastiera ed in aula è un pesce fuor d'acqua a causa della propria inesperienza. Insomma uno scontro verbale senza mezzi termini che forse sarebbe degno di un palcoscenico meno istituzionale e più di bassa lega tipo bar del porto, con tutto il rispetto per questi locali pubblici. I deputati poi quando si trovano fuori del parlamento continuano a spararle grosse ormai non facendo più distinzione del contesto all'interno del quale parlano. E cosi' accade che un sottosegretario all'economia, tal Fassina esperto economico del Pd, si avventura nel dare giustificazioni agli evasori che, a suo parere, sono a volte costretti ad evadere. Una tesi sostenuta qualche tempo da dal plastificato che sollevò giustamente un vespaio, mentre oggi che a sostenere la stessa tesi è un del Pd si alza qualche timida molto timida protesta. E' davvero inaudito che un rappresentante del governo sostenga una tesi del genere e sarebbe da richiederne le dimissioni alla stessa stregua del pupillo del plastificato. Basti dire che si è fatto prendere in giro perfino da Brunetta che lo ha paragonato al cavaliere. Questo governo delle larhe intese e delle larghe fregature per il paese si sta dimostrando una vera e propria Waterloo per il Partito Democratico che ormai è completamente allo sbando contraddicendosi ogni cinque minuti. Letta non risponde al Senato sull'Imu, Fassina ancora lui dichiara che sarà mantenuta sulle case di lusso, Saccomanni solo sugli appartamenti sfitti, insomma il caos completo. In questo caos il cittadino se la prende con tutti ma poi dimentica che quei tutti sono li' a fare finta di spararsi l'un sull'altro solo perchè sempre il cittadino li ha votati. Ma ora il paese avrà altro a cui pensare ... siamo in estate e fatto strano arriverà il caldo vero ed allora attenzione alla televisione che ci dirà come difenderci: vestirci leggeri (chi ha comprato una giacca a vento dovrà aspettare a indossarla), rimanere in casa nelle ore piu' calde quindi niente passeggiata alle 2 del pomeriggio, bere molto ... anche se l'acqua ormai costa cara, mangiare verdura e frutta anche se vi ci vorrà un mutuo e via dicendo. Buon caldo. 

domenica 21 luglio 2013

Berlusconi ed il Pd la rovina dell'Italia, con la complicita' degli italiani


In questi ultimi venti anni tutti i mali del paese sono stati addebitati a Berlusconi ed alla sua politica ad personam trascurando una regola essenziale per il funzionamento della democrazia: la presenza di una valida e solida opposizione. La nascita del berlusconismo e' piu' o meno coincisa con la distruzione del Partito Comunista Italiano da parte di Achille Occhetto, D'Alema e Veltroni e sono questi due fattori concomitanti che hanno portato il paese al disastro totale. Un disastro che non riguarda solo la crisi economica ma anche ogni settore della vita sociale e culturale del paese. Il degrado politico, culturale, sociale, economico e' ormai totale e questo non solo grazie a Berlusconi ed al suo potere mediatico attraverso il quale ha messo in atto un lavaggio del cervello di massa, ma anche grazie ad una opposizione che si e' collocata sullo stesso piano del plastificato di Arcore risultando perdendo su tutti i fronti. Un degrado che poi si e' diffuso anche fra i cittadini comuni che oltre a cedere all'astensionismo si fanno inculcare nella testa concetti malsani come quello che non pagare le tasse non e' un reato o che la cultura non e' essenziale .. e via dicendo. Oggi questo connubio terrificante fra Berlusconi e finta opposizione e' venuto alla luce in tutta la sua drammaticita' ed il risultato e' che, mentre da una parte c'e' un partito ad personam compatto dietro al suo padrone (e non potrebbe essere altrimenti), dall'altra parte c'e' uno pseudo partito formato ad un'accozzaglia di gente che in nome di un governo di servizio per il paese calpesta chi ha creduto ancora in questo carrozzone e non fa altro che il gioco del plastificato. La vicenda Alfano e' quanto di piu' emblematico potesse accadere e far scoprire le carte per chi ancora avesse dei dubbi. Da una parte, Pdl, compattezza e ricatto totale: con la sfiducia ad Alfano il Pdl avrebbe fatto cadere il governo. Un ricatto bello e buono perche' la mozione di sfiducia non era sul governo ma su un ministro inetto ed incapace. Un ricatto al quale si e' assoggettato il Pd che prima vota contro la sfiducia, poi dichiara per voce del suo segretario che a settembre ci vuole un rimpasto, subito smentito ad un ministro dello stesso Pd il quale smentisce che ci sia in programma un rimpasto. Senza poi tenere conto di tutte le polemiche interne di un partito che ha un proprio uomo come presidente del consiglio mentre poi al suo interno ci sono personaggi che mirano senza mezzi termini a scalsarlo per occupare quella poltrona (leggi Matteo Renzi). Insomma il paese nel pieno di una crisi economica senza precedenti, e' alla merce di un superinquisito che tenta di sfuggire alla condanne, un partito che e' super impegnato fin dalla sua nascita dalle faide interne, un Movimento guidato da un comico saltimbanco ed un maniaco esaltato che manovra tutti gli affiliati, e la popolazione incapace di ribellarsi a questo stato di cose che subisce senza battere ciglio se non per problemi futili.

sabato 20 luglio 2013

Alfano ? Tutta colpa della spending review


Diciamola tutta allora la verità. Prima si chiedono a gran voce tagli ai costi della politica poi quando questi tagli portano, come tutte le cure, anche degli effetti collaterali ce la prendiamo con chi è vittima dei tagli stessi. Insomma il povero Angelino da tre mesi è sotto stress ed all'improvviso si è ritrovato a ricoprire tre incarichi mica di poco conto: segretario del Pdl, ministro dell'interni e vicepresidente del consiglio. Ora sfido chiunque ad assolvere questi incarichi e a non finire sotto stress. E poi avete idea di che cosa significhi fare il segretario di un partito il cui fondatore-padrone è sotto attacco continuo della magistratura ? Per non parlare delle energie che il segretario deve spendere per tenere sotto controllo le pitonesse del partito come la Santanchè. Insomma povero Angelino qualcosa doveva pur tralasciare e poi che ne sapeva lui del Kazakistan, l'unica informazione che aveva era che il dittatore di quello stato era amico intimo del suo padrone  e questo per lui era una garanzia. Ieri seduto su quello scranno vicino al presidente del consiglio faceva quasi tenerezza. Era comunque a suo agio: aveva solo cambiato tutore dal plastificato al Nipote ex democristiano. Insomma era in buone mani. E la tenerezza era cosi' tanta che tutti si sono dati da fare per proteggere il bamboccio Al dagli strali degli esaltati grillini e dai comunisti di Sel. Gente senza pietà davvero. Tutti si sono messi ad elogiarlo, a dire che non poteva sapere, che non era colpa sua ma di quelle vipere annidate nel suo dicastero e che importa se la Costituzione all'art. 95 recita ".... I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri ...." tanto la Costituzione va riformata e quell'articolo sicuramente sparirà. In questa difesa strenua si è impegnato anche il presidente del Senato che ha richiamato continuamente il capo gruppo grillino che nel suo intervento citava continuamente il Presidente della Repubblica. Eh no questo è troppo ha pensato Grasso ed ha detto che non si poteva citare Giorgio, qualcuno lo ha guardato con stupore ma lui ha continuato inventandosi una regola sfornata al momento dell'intervento grillino e subito cancellata appena terminato lo stesso intervento. Ma il momento più esaltante è stato quando ha preso la parola il buon Letta che alla fine ha pure alzato la voce dichiarando "Attenti io sono buono si ... ma coglione no" come dire di coglioni nel governo ne abbiamo già uno ed è sufficiente. Unica nota stonata l'intervento del capogruppo del Pd che prima dichiara di votare a favore di Alfano, poi dice che Alfano si dovrebbe dimettere a conferma che nel Pd si può dire tutto ed il contrario di tutto senza mai prendere una posizione chiara. Ma insomma la giornata si è conclusa trionfalmente con il grande lavoratore Angelino che stringe le mani a tutti mostrando la sua stupende dentatura e alla fine lascia l'aula abbracciato al plastificato che gli impartisce le disposizioni per i prossimi giorni. Insomma dopo la votazione sul grado di parentela fra Ruby e Mubarak, un'altra pagina storica è stata scritta dal nostro parlamento: questa volta si è certificato che abbiamo un ministro fesso ma ce lo teniamo stretto perchè è l'unico che ricopre tre incarichi e poco importa se per questa certificazione si è dovuto fare uno strappo alla costituzione ... uno più, uno meno. La prima consequenza a livello internazionale è stato l'ennesimo schiaffo da parte degli Stati Uniti passato quasi sotto silenzio. L'agente della Cia del caso Abu Omar condannato in Italia per rapimento e catturato a Panama .... è stato subito liberato ed è volato negli Stati Uniti .... se fosse estato estradato in Italia toccava poi farlo fuggire con il rischio di un'altra crisi di governo con relativo foto di fiducia .. meglio risolvere prima ... grazie Obama. 

venerdì 19 luglio 2013

Il ministro con la tripla F


Questa volta non è un'agenzia di rating a declassare il nostro stato o le nostre banche, la declassazione arriva direttamente dalle istituzioni, prima il presidente della repubblica, poi il presidente del consiglio ed infine il senato, l'Italia è l'unico stato occidentale a poter vantare un ministro con la tripla F. Il povero ministro degli interni è stato sempre all'oscuro di tutto perchè non informato dai suoi collaboratori e dai funzionari del ministero di quanto stava accadendo. E la certificazione finale, quella del Senato, arriva proprio oggi quando si svelano altri retroscena inquietanti. Praticamente il Viminale era diventato una succursale dei servizi segreti kazaki che scorrazzavano all'interno del ministero e addirittura nella sede della pubblica sicurezza di Roma per gestire tutte le operazioni sia durante l'estradizione della donna e della figlia sia anche dopo ad operazione avvenuta. Ma il ministro era all'oscuro di tutto. Sarebbe come se in casa vostra entrassero a vostra insaputa estranei e prendessero in mano la gestione dell'abitazione senza che voi ne sappiate niente. Come si potrebbe definire un proprietario di abitazione dove avenisse un fatto del genere se non fesso ? E sarebbe già un complimento. Qui però si tratta non di un'abitazione qualsiasi, bensì di un ministero delicato come quello dell'interni, il cuore cioè della sicurezza del nostro paese. Ma tutti dal presidente della repubblica, al presidente del consiglio, al senato, al Pdl, al Pd sono tutti preoccupati da ben altro e quindi tutti a difendere il ministro ma allo stesso momento tutti a certificare che il ministro sia un vero e proprio campione in fattore di F. Delle istituzioni serie avrebbero costretto il ministro alle dimissioni, lo avrebbero sostituito e non penso sarebbe stato difficile trovare un politico della stessa levatura, ed il governo avrebbe potuto continuare ad attuare il proprio programma ... quello del rinvio. L'unico che avrebbe potuto pretendere questa soluzione della vicenda sarebbe stato proprio il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, forte della sua posizione ormai in linea con una vera e propria repubblica presidenziale, invece di minacciare le proprie dimissioni se fosse stato sfiduciato il ministro, la stessa minaccia avrebbe potuto riproporla se il ministro non si fosse dimesso. Ed invece ecco un'altra pagina nera per la democrazia e per le istituzioni. Questo parlamento non ha voluto essere inferiore al parlamento della precedente legislatura: quello aveva certificato che l'allora presidente del consiglio credeva che Ruby fosse la nipote di Mubarak, questo certifica che il governo ha un ministro degno della tripla F. E gli italiani ? Beh agli italiani sta bene tutto un fesso in più o un fesso in meno che volete che sia rispetto ai quasi trenta milioni di fessi che hanno consegnato il paese a questo parlamento.

giovedì 18 luglio 2013

Finalmente un ministro che tutela la nostra salute


Dopo giorni e giorni che si sprecano fiumi di parole per descrivere l'incapacità di un governo nel trovare misure adeguate a risolvere la crisi e l'inadeguatezza di alemno due ministri (interni ed esteri) nella gestione di una vicenda con il Kazakistan, finalmente arrivano buone notizie e i cittadini possono dormire sonno tranquilli almeno per quanto riguarda la sanità e la loro salute. Si perchè il ministro o la ministra come preferite Lorenzin, anche lei targata Pdl, oggi ha pubblicato un decalogo sul sito del proprio ministero che ci aiuterà non poco a superare i tanti problemi ai quali andiamo incontro ad ogni estate. La ministra infatti ci spiega in dieci semplici regole come utilizzare il frigorifero durante il periodo estivo. Erano anni che aspettavamo un decalogo del genere ed ancora molte persone della mia generazione si stanno chiedendo come abbiano fatto a superare decenni di mesi estivi senza queste regole fondamentali per la nostra salute. Ora mi spiego la disperazione di mia madre quando arrivava il mese di giugno e la vedevo disperata trascorrere ore ed ore davanti al frigo cercande di capire come sistemare i cibi e come utilizzare al meglio questo strano elettrodomestico che doveva dare il meglio di se proprio nei mesi estivi. Da oggi questo problema è risolto grazie alla sagacia della Lorenzin. Vediamo le regole essenziali che rappresentano una vera e propria rivoluzione nell'utilizzo del frigorifero. La temperatura dovrebbe essere mantenuta intorno ai 4-5 gradi, questa è una scoperta non da poco e finalmente tutti coloro che tenevano temperature intorno ai 10-15 o anche 20 gradi oggi sanno che all'interno del frigo ci deve essere freddo. I cibi non vanno conservati oltre la data di scadenza e finalmente anche il mistero di questa data è finalmente risolto, so di migliaia di casalinghe che sopno dovute ricorrere allo psicologo per cercare spiegazioni su questa misteriosa data. Non mettere mai dentro il frigo alimenti caldi, come possiamo definire questa scoperta ? La classica scoperta dell'acqua calda. Ricordo mia madre quando nel 1958 acquistò finalmente il suo primo frigorifero fu la prima cosa che mi disse e ricordo in prima elementare la maestra che mentre ci faceva disegnare le aste ci indottrinava su questa basuilare regola di vita. Ma la regola successiva è ancora più importante: utilizzare contenitori puliti per riporre gli alimenti. Capito ? Cade un mito ... l'utilizzo di contenitore sporchi è finalmente abbattuto. Evitare di sovraccaricare il frigo con troppi alimenti. Questa la definirei la ciliegina sulla torta. In tempi di dura crisi economica con l'Istat che ogni mese ci aggiorna sul calo drastico dei consumi anche quelli alimentari, la Lorenzin va contro corrente e ci avvisa di non comprare troppe derrate alimentari perchè altrimenti il frigo si sovraccarica e potrebbe subire dei malfunzionamenti. Lorenzin lo sa lei che gli italiani da diversi mesi a questa parte comprano lo stretto indispensabile e milioni di famiglie non possono permettersi nemmeno di tenere nel frigo quanto sarebbe sufficiente per un paio di giorni. Ecco spiegato il motivo per il quale l'estate è iniziata con ritardo quest'anno .. stavamo aspettando il decalogo della Lorenzin altrimenti avremmo passato diversi guai senza sapere come usare il nostro frigorifero. Pero' confessate da stanotte dormirete tutti più tranquilli e sereni ... la nostra salute è in frigorifero ormai.

mercoledì 17 luglio 2013

I poveri salgono al 15,8% della popolazione .... ma il governo non ne sa niente


Che un governo ignori quello che i funzionari dei suoi ministeri stiano facendo è gravissimo, che un rappresentante delle istituzioni si eserciti in esternazioni razziste è vergognoso, che in un paese il voto democratico di milioni di cittadini sia tradito è destabilizzante, ma alla fine i reali problemi sono altri. In questo periodo storico il cittadino medio si deve scontrare con la crisi economica da una parte e con la politica dall'altra incapace di governare la crisi stessa ed incapace di fare gli stessi sacrifici che poi sono richiesti ai cittadini. Questo è ciò che accade ormai nel nostro paese orami da oltre venti anni ed oggi siamo arrivati alla resa dei conti. Dopo anni di gestione allegra e sconsiderata della cosa pubblica, la crisi ha aggravato in maniera pesanti gli effetti di tanta sconsideratezza ed oggi nel nostro paese oltre ad aumentare la disoccupazione aumenta in maniera esponenziale il numero di poveri ed indigenti. Siamo arrivati a toccare la soglia del 16% con un aumento medio di un punto percentuale annuo. Questo è il problema dei problemi, quello che rende insopportabile tutto il resto soprattutto perchè in questi mesi di governo dalle larghe intese, si parla di tutto ma oltre a rimandare certi provvedimenti, oltre ad occuparsi di problemi che con il lavoro e la crisi economica hanno ben poco a che fare, per il resto non si sta facendo assolutamente niente. Sembra proprio che il cammino del governo sia stato disseminato in maniera opportuna di tante piccole bombe ad orologeria che stanno esplodendo nei modi e nei tempi opportuni per evitare che si parli e si discuta dei problemi reali. Fra i processi del plastificato, i rinvii di decisioni importanti, le esternazioni di personaggi come Calderoli e company, le dichiarazioni di Renzi ed altri ambigui personaggi del Pd, le faccende internazionali gestite maldestramente, non c'è mai un momento di tregua durante il quale ci si possa concentrare sui problemi del lavoro e degli effetti della crisi economica. Certo è che se un ministro degli interni ed un ministro degli esteri sono completamente ignari delle attività dei propri collaboratori che lavorano all'interno del ministeri, come si può pretendere che un ministro dell'economia o del lavoro sia a conoscenza delle difficoltà economiche nelle quali si trova la maggioranza delle popolazione. Anche lui può tranquillamente dichiarare "La crisi economica ? La disoccupazione ? mi sono state tenute nascoste .... qualcuno la pagherà cara .. cadranno molte teste". Ormai la politica del io non ne sapevo niente è diventata una prassi per i politici italiani.

lunedì 15 luglio 2013

Siamo un popolo di rivoluzionari


Stiamo scoprendo in questi giorni che l'Italia è un paese di rivoluzionari pronti a scendere in piazza per protestare contro questioni che minano la vita del paese. Per il lavoro e contro la disoccupazione ? Pensarà qualcuno. No troppo banali questi motivi. Per le tasse ? No per questo c'è già un governo che ci pensa con la politica dei rinvii. Per il calcio allora ? Si va beh ma per questo motivo scende in piazza il popolino degli italioti qui si tratta di politici che occupano le piazze. I politici ? E che motivo hanno per scendere i piazza ? Fino ad ora c'è stato e probabilmente ci sarà il popolo del Pdl a scendere in piazza per difendere l'immunità del proprio capo: il plastificato ex presidente del consiglio. La giustizia non funziona e pretende di funzionare proprio nei suoi riguardi ed allora i parlamentari del Pdl sono sempre sul piede di guerra ad ogni sentenza contro il loro condottiero per fare in modo che anche nel suo caso la giustizia non funzioni. Ne abbiamo avuto prova qualche mese fa ma ora si aspetta il 30 luglio per celebrare un'altra manifestazione qualora ci sia la famosa condanna per il processo Mediaset. Ma oggi ecco un altro partito di rivoluzionari pronto ad occupare la piazza, è il popolo della Lega pronto a difendere uno dei loro peggior rappresentanti: il vicepresidente del Senato Calderoli. Dopo le offese razziste e gratuite da più parti si chiedono le sue dimissioni da quella importante carica istituzionale, ma la Lega si è armata di elemetti con le corna e di scudi dicendosi pronta a scendere in piazza a difendere il loro degno rappresentante. Ecco quindi pronta un'altra rivoluzione. All'appello mancano quelli del Pd ma si parla già di organizzare una manifestazione e un'occupazione delle piazze rimaste libere per protestare contro la Merkel che ha ricevuto il sindaco di Firenze non si sa a quale titolo. Sembra che il bel Matteo si sia spacciato per il futuro segretario del Pd, capo del governo e probabilmente futuro anche presidente della repubblica ed allora la cancelliera, affascinata dal bamboccione fiorentino, si è intenerita e lo ha ricevuto. Ma con tutte queste rivoluzioni qualcuno che pensi al popolo ed ai suoi problemi sarà ancora disponibile ?

domenica 14 luglio 2013

Scusate ma fino ad oggi dove eravate ?


Sembra che l'Italia si sia resa conto solo oggi che in parlamento c'è la Lega. Tutti a stupirsi dell'ennesima battuta di Calderoli, ma fino ad oggi dove eravate ? La Lega sono ormai venti anni che ci regala perle di saggezza o qualcuno si è dimenticato di un ministro della giustizia, tale Castelli, che in piazza saltava al grido: "Chi non salta italiano è". E che dire di Bossi che nei suoi comizi trattava la bandiera italiana come se fosse un rotolo di carta igenica ? E Calderoli che si mostrava in giro con quella maglietta provocatoria ed offensiva verso i mussulmani ? Insomma la Lega da quando è stata sdoganata e portata all'interno dello istituzioni non ci ha mai fatto mancare un'interminabile sfilza di esternazioni offensive per il paese, per lo stato, per i cittadini. Il problema non è Calderoli, Maroni, Bossi o Borghezio, il problema sono tutti coloro che hanno consentito a questa massa di zoticoni di andare a ricoprire certe cariche in maniera indegna. Ed ora tutti a meravigliarsi per le esternazioni di un partito razzista, omofobo ed eversivo che è stato trattato nel corso degli anni come un gruppo folcloristico che ogni tanto lanciava battute e che ogni volta per qualche motivo veniva giustificato. Ed ora che cosa c'è da meravigliarsi ? Solo perchè un vicepresidente del senato ha offeso secondo la più bieca tradizione razziale un ministro della repubblica ? Perchè quante volte questa gentaglia ha offeso nel corso degli anni persone comuni solo perchè erano extracomunitari o di colore ? E vogliamo dimenticare le leggi razziali approvate dall'ultimo governo Berlusconi che hanno introdotto il reato di clandestinità ? Insomma cari italioti e cari politici scandalizzati, questa è l'Italia, un paese che, crisi economica a parte, è caduto talmente in basso che la merda stessa sta al di sopra di tutto, ecco perchè la cassazione ha sentenziato che l'affermazione "L'Italia è un paese di merda" è un reato ... semplicemente per tutelare i diritti della cacca.

sabato 13 luglio 2013

La legge non ammette ignoranza ... per il cittadino comune non per il ministro


E' qualche anno che un nuovo modo di far politica si è diffuso fra i politici italiani in maniera trasversale: la politica del non sapere. I casi più eclatanti sono la famosa casa di Scajola davanti al Colosseo, il povero ex ministro non sapeva chi gli aveva pagato quella casa e non si era mai posto il problema. Poi abbiamo avuto il caso del plastificato che non sapeva che Ruby era minorenne e che soprattutto non era la nipote del dittatore Mubarak, in questo caso il tizio si è fatto certificare questa sua lacuna addirittura dal parlamento che ha votato appunto la buonafede del capo del governo di allora. E che dire poi del governo dei tecnici e della ministra Fornero che in lacrime annunciava la riforma delle pensione, ignara del problema degli esodati lasciati senza lavoro e senza pensione, centinaia di migliaia di persone delle quali il ministro non era al corrente dell'esistenza. Ed eccoci ai giorni nostri. L'Italia espelle la moglie, con figlio annesso, di un dissidente del regime del Kazakistan, nonostante avessero un regolare passaporto e nessuno sa niente. Il ministro degli interni non sa niente, il ministro degli esteri non sa niente, il ministro della giustizia non sa niente, il presidente del consiglio non sa niente, sembra che l'unico a sapere qualcosa fosse l'usciere di Palazzo Chigi e per questo rischierebbe qualche decina di anni di carcere. Tutti i ministri coinvolti dichiarano di non sapere niente di questa vicenda e questo loro ignorare dei fatti così gravi li salverebbe dal dimettersi. Ora ammesso e non concesso che un ministro degli interni non sia a conoscenza che sta per essere buttata in pasto ad un regime dittatoriale un donna con il proprio figlio che sono in Italia regolarmente, non penso che ci siano margini per un decisione che può essere una sola: deve dimettersi. Non può dirigere un ministero che lo tiene all'oscuro di fatti cosi' gravi. Ma questa politica del non sapevo e non so servirà proprio a questo a mettere alla gogna un povero funzionario qualsiasi e a lasciare al proprio posto politici e governanti incompetenti. Vale la pena solo ricordare che al cittadino non è consentita l'ignoranza e quindi a maggior ragione dovrebbe non essere consentita a chi ha la responsabilità di governo.

venerdì 12 luglio 2013

Torno quasi subito


Dopo il piccolo golpe, durato solo qualche ora, da ieri sera ad oggi se ne sono ascoltate di tutti i colori da parte degli esponenti del Partito Democratico al fine di dimostrare che quello che hanno autorizzato ieri non è stato un atto eversivo. Certo che comunque lo si deve ammettere: come sono bravi quelli del Pd ad arrampicarsi sugli specchi, nessuno può batterli. Epifani prima ha dichiarato che interrompere i lavori del parlamento per un giorno non era assolutamente un atto eversivo, come lo sarebbe stato se la chiusura fosse stata prolungata per tre giorni.. Stamani ha rincarato la dose affermando addirittura che nella vicenda è uscito vincitore in quanto Brunetta aveva chiesto tre giorni di stop, mentre il Pd ha autorizzato solo una giornata. Altri esponenti di quello che ormai più che un partito, ammesso che lo sia mai stato, sembra un'accozzaglia di persone con teste, progetti, programmi ed ideali diversi, hanno dichiarato che è prassi comune interrompere i lavori della camera o del senato per consentire ad un gruppo parlamentare che ne faccia richiesta di riunirsi per discutere. Fa parte del gioco democratico. Nessuno che avesse fatto cenno alle motivazioni di questa richiesta da parte del Pdl. Certo interrompere la seduta per discutere sui provvedimenti che sono all'esame dell'aula fa parte sicuramente del gioco, ma fa parte del gioco anche interrompere i lavori del parlamento per discutere di vicende private e giudiziarie di un politico anche se questo si chiama Silvio Berlusconi ? Questo è un fatto che riguarda il gruppo e non certo tutto il parlamento e quindi accettare l'interruzione dei lavori è come accettare che il parlamento sia ad uso e consumo del singolo politico. Un concetto che dovrebbe essere molto semplice ma ormai per il Pd non c'è niente di semplice anche se si deve dar atto appunto di un'estrema fantasia nel giustificare l'ormai quasi totale asservimento al partito del plastificato. Ieri hanno attaccato un cartello sulla porta di Camera e Senato, non c'era scritto torno fra tre giorni come voleva il Pdl ma nemmeno torno subito perchè si sarebbe potuto interpretare come una normale chiusura e sempre al Pdl non stava bene, ed allora si è scelto il torno quasi subito e tutti sono stati contenti. Il governo però ha lavorato ugualmente .... ha annullato la cerimonia per l'inizio dell'assemblaggio del primo F35 che nonostante il rinvio si è iniziato a montare.

mercoledì 10 luglio 2013

Primo risultato del governo dalle larghe intese: una giornata da colpo di stato


Ormai in Italia siamo assuefatti a tutto e niente piu' stupisce ma oggi e' accaduto un fatto gravissimo che purtroppo e' solo un timido preludio di quello che potrebbe accadere il 30 luglio se saranno confermate le condanne al plastificato ( 4 anni piu' 5 anni di interdizione dai pubblici uffici). Fino ad oggi almeno una voce, se pur flebile, a contrastare le proteste degli affiliati alla massoneria del Pdl c'era, ma da oggi in poi con il governo delle larghe intese e delle grandi fregature anche questa si e' spenta. Ma non solo questo e' accaduto in questa triste giornata per la democrazia, oggi si e' messo a tacere il parlamento per protestare contro la corte di cassazione e la giustizia in generale che, per evitare l'ennesima prescrizione a carico del politico piu' inquisito del pianeta, ha accelerato i tempi della prossima sentenza. Un fatto che avrebbe dovuto ricevere il plauso da parte di tutto il mondo politico e che invece e' stato letteralmente condannato e questa volta non solo dai massoni del Pdl mai anche dagli amici del Pd per arrivare fino al Presidente della Repubblica che ha badato bene di non dire una parola in merito. Unica voce contro a questo scippo della democrazia messo in atto da chi governa il paese, e' stata quella dei grillini che se riuscissero a liberarsi dall'ideatore del movimento, Beppe Grillo, potrebbero davvero diventare una forza rivoluzionaria. I parlamentari di Pd e Pdl hanno deciso di bloccare il parlamento e quindi di indire una giornata di sciopero, sarebbe interessante sapere se la loro paga giornaliera sar' decurtata dallo stipendio mensile considerato che a tutti i lavoratori quando effettuano degli scioperi viene tolto il salario corrispondente alle ore di sciopero. Ed ora che cosa accadra' ? Vivremo nell'immobilismo totale e nell'attesa del 30 luglio quando la corte di cassazione si pronuncera' e forse quel giorno potrebbe scoppiare la guerra civile.

La democrazia e la libertà gli italiani l'hanno persa da ormai venti anni


L'aspetto più squallido e indecente delle reazioni dei parlamentari del Pdl alla decisione delle consulta di accelerare la sentenza sul processo Mediaset e sulla condanna di Berlusconi, riguarda le varie dichiarazioni in merito all'attacco alla democrazia ed alla libertà degli italiani. Ha iniziato ieri quel "grande uomo e politico" che risponde al nome di Renato Brunetta che ha sentenziato: "E' in gioco la libertà di tutti gli italiani". A rincarare la dose ci ha pensato poi l'altro eminente politico Schifani che ja aggiunto che è in gioco la democrazia nel nostro paese. Il tutto perchè la magistratura ed in particolare la cassazione accelarano i tempi per arrivare a conclusione di una sentenza prima che il reato vada in prescrizione. Ma gli italiani quando si incazzeranno veramente al sentire queste enormi bestialità ? Le democrazia e la libertà sono valori ben più importanti di un processo e di una eventuale sentenza definitiva di condanna per un uomo politico, quello stesso uomo politico che insieme ai suoi leccapiedi ha davvero messo in ginocchio il paese minando seriamente la democrazia e la libertà. La democrazia è in pericolo quando manca il lavoro, quando la disoccupazione sale a livelli come quelli attuali, quando i giovani non hanno speranze per la mancanza di lavoro, quando le famiglie sono costrette a ridurre le spese anche per l'alimentazione, quando i centri della Caritas si riempono anche di cittadini italiani in cerca di un pasto. La democrazia viene uccisa quando un partito blocca il parlamento intero per discutere dei problemi giudiziari di un solo uomo, la democrazia è uccisa quando si consente ad un uomo senza scrupoli che controlla l'informazione televisiva in Italia di andare al governo per occuparsi dei propri affari. La democrazia è finita se un parlamento blocca i propri lavori anche solo per un giorno perchè un leader politico sarà giudicato piuttosto che lasciar cadere in prescrizione il suo reato. Insomma la democrazia in questo paese è ormai morta da molto tempo ed è stata sepolta circa 8 anni fa con una legge elettorale che ha consentito sempre allo stesso uomo di riempire il parlamento con i propri avvocati. Quale libertà e quale democrazia sono in pericolo se già da tempo questi due termini sono stati svuotati del loro reale significato ?

Se la giustizia non funziona il cittadino s'incazza ... se la giustizia funziona i politici si incazzano


Il dovere di ogni politico che siede in parlamento dovrebbe essere quello di lavorare affinchè il paese funzioni soprattutto per quanto concerne i vari poteri dello stato. Quando qualcosa non funziona il politico avrebbe il dovere di intervenire nell'interesse della collettività. Questo naturalmente in un paese normale ma non Italia, il paese dove un imprenditore scende in politica per difendersi dagli innumerevoli processi che gli stanno arrivando sulla testa e gli italioti lo mantengono ai verrici della politica per venti anni senza nemmeno vergognarsi.
Uno dei grossi problemi del nostro paese è sempre stato il funzionamento della giustizia soprattutto per i suoi tempi biblici che fanno della lentezza uno stato di fatto. Il problema è dovuto a due fattori: la grande complessità delle leggi italiane e la loro immensa poca chiarezza che rende le stessi facilmente manipolabili e interpretabili, la litigiosità del cittadino italiano e la grande diffusioni di attività illegali, A causa di questi due fattori negativi la macchina della giustizia è da sempre in Italia lenta e faragginosa con cause che si prolungano per anni prima di arrivare ad una qualche conclusione. L'imprenditore in questione e gli affiliati al partito che ha fondato sono venti anni che promettono una riforma della giustizia che poi immancabilmente non portano a termine. Le uniche leggi in materia di giustizia fatte apporvare dal parlamento sono quelle che in qualche modo ed attraverso diversi espedienti portano il loro capo sul percorso della prescrizione o depenalizzazione dei reati che gli sono ascritti. Finalmente però una volta tanto la giustizia funziona. Accade cosi' che in uno di questi processi nei quali è coinvolto sempre lui, l'imprenditore, dopo la sentenza della corte di appello avvenuta l'8 maggio scorso (condanna a 4 anni più 5 anni di interdizione dai pubblici uffici), la cassazione si riunirà dopo solo due mesi e mezzo, il 30 luglio, per decidere la sentenza definitiva. Ci si aspetterebbe un plauso alla giustizia che piuttosto che far cadere anche questo processo nell'ennesima prescrizione, accelera i tempi per arrivare a sentenza definitiva. Una dimostrazione che anche in Italia la giustizia può funzionare in maniera decente. Ma questo accadrebbe in un paese normale dove anche gli appartenenti ad un partito politico dovrebbero avere tutto l'interesse a sapere se il loro leader è un uomo privo di macchie cosi' infami come la corruzione. In Italia no. E cosi' accade che tutti coloro che hanno sempre condannato una giustizia che non funziona ma che non hanno mai fatto niente per migliorarla, oggi si scagliano contro la giustizia che funziona. Il cittadino "normale", ed in questo caso per cittadino normale intendo quello che ormai dopo venti anni ha capito che non si può mantenere ancora certa gente sulle poltrone della politica, auspicherebbe che la giustizia si comportasse cosi' celermente anche con lui e non che fosse il contrario, ma il termine normale è un vocabolo ormai cancellato dalla lingua italiana quando si parla di costume politico.

martedì 9 luglio 2013

La finta guerra di trincea di Pd e Pdl

Dopo che i due psuedo partiti Pd e Pdl hanno dato vita al governo delle larghe intese, è iniziata una "finta" guerra per continuare ad ingannare gli italioti. Non passa giorno che qualcuno del Pdl, non lanci attacchi al governo, mentre dall'altra parte quelli del Pd rispondono a mezza bocca in quanto troppo presi dalle proprie beghe interne. I due ex nemici ormai da due anni alleati nel governare il paese, prima con Monti ed ora con Letta, recitano la parte dei litiganti e mostrano i prsunti "muscoli" per dimostrare la loro forza. Ma entrambi sanno benissimo che l'uno non può fare a meno dell'altro per continuare a governare. Ed allora ecco che ogni giorno il Pdl lancia bordate che comunque si limitano a richiedere l'abolizione dell'Imu e il blocco dell'aumento dell'Iva come se non sapessero che una cancellazione cosi' netta senza ricorrere ad altre misure per recuperare il mancaito introito non sarebbe assolutamente possibile. Da parte sua il Pd non riesce a dare un rifiuto netto e deciso su questo tema, che è stata la causa della non vittoria alle recenti elezioni, e quindi entrambi mostrano i muscoli ma senza passare alle vie di fatto. Ed ecco allora che viene messa in scena la presunta "distanza" fra i due schieramenti mandando in scena le esternazioni dei più odiosi da una parte, Brunetta e Santachè per il Pdl, e di qualche comparsa dall'altra parte, Fassina e Epifani o altri per il Pd. I primi arroganti ed irrispettosi, i secondi pacati e sinceramente noiosi. Insomma una bella farsa se non fosse che in gioco c'è il destino del paese e la sopravvivenza di milioni di cittadini senza lavoro. E dire che basterebbe tanto poco per far diventare questo "pseudo scontro" una cosa seria. Sarebbe sufficiente che da una parte, quella del Pdl, si mettesse nero su bianco come recuperare i soldi che mancherebbero a bilancio con la cancellazione dell'Imu ed il blocco dell'Iva, e che dall'altra si chiedesse appunto ai sostenitori di questi provvedimenti un semplice conteggio per far quadrare i conti. Ma quelli del Pd si guardano bene dal chiedere chiarimenti e quello del Pdl si guardano bene dal "dimostrare" come far quadrare i conti. Ed allora si prosegue su questo sparare a salve da una parte e dall'altra "giocando" una guerra pericolosa per il paese.

domenica 7 luglio 2013

E' sempre più difficile trovare le parole


Quello che accade in questo paese ha veramente dell'incredibile ed ogni giorno si rimane sorpresi dall'indecenza di molti personaggi del mondo politico, soprattutto di coloro che ricoprono cariche e ruoli fondamentali soprattutto in un momento critico come questo per tutto il paese. L'indecenza però colpisce anche certi personaggi che hanno rappresentato per molti italiani in questi ultimi mesi una speranza di reale cambiamento. Oggi sono due le figure che occupano in negativo la ribalta delle cronache politiche: Beppe Grillo e Renato Brunetta. Il comico genovese sono settimane che se la prende con il presidente della repubblica ricoprendolo dei peggiori epiteti e invitandolo a dargli udienza per esporre le sue ragioni. Finalmente Napolitano ha deciso d riceverlo ed il capo del movimento 5 stelle però ha fatto rimandare l'incontro, che si doveva tenere venerdi' scorso, in quanto aveva precedenti impegni improrogabili. Oggi è stato pizzicato proprio nel bel mezzo dei suoi faticosi impegni: a bagn o nella limpide acque della sardegna. Uno schiaffo alla più alta carica istituzionale che conta più delle offese che dal suo blog puntualmente partono verso Giorgio Napolitano a dimostrazione del rispetto che il buffone ha per il presidente. A questo punto se io fossi nei panni di Giorgio lo manderei delicatamente a quel paese, ma in primis dovrebbero mandarcelo coloro che hanno affidato a questo saltimbanco il loro voto sperando in unun reale cambiamento del modo di far politica. Insieme al Grillo parlante metterei il peggior politico presente sull scena nazionale: il nano in seconda Renato Brunetta. Da quando il nanetto svolge le funzioni di capo gruppo del Pdl non passa giorno che dalla sua bocca escano delle stronzate che spararle di più grosse sembra impossibile. Oggi se l'è presa  con i presidenti di camera e senato colpevoli a detta sua di essere dei comunisti incalliti. la prima per aver finalmente mostrato un atto di non servilismo nei confronti di Marchionne , il secondo per aver paventato una maggioranza alternativa a quella attuale in caso di caduta del governo. Ha concluso poi definendo maggioranza strampalata quella che Bersani intendeva formare insieme ai grillini senza rendersi conto che non c'è niente di più strampalato della maggioranza di cui lui fa parte. Una maggioranza che nessuno ha votato e che governa grazie al trafimento messo in atto da tutti coloro che siedono in parlamento nei confronti degli elettori, lui compreso. Difficile ancora parlare di politica in Italia in queste condizioni e con questi uomini ... si fa per dire.

venerdì 5 luglio 2013

L'Italia è un paese di .... cacca


La giornata è stata segnata oggi dalla storica sentenza della Cassazione che ha sancito il reato di vilipendio per chi pronuncia la frase "L'Italia è un paese di merda". E' risaputo che dire la verità fa sempre male ed il detto popolare è stato pienamente rispettato. Ora, dopo questa sentenza, si preannuncia un nuovo processo a carico di Silvio Berlusconi, che ha pronunciato questa frase in piu' di occasione riportata anche a tutta testata dai giornali di qualche mese fa. Il plastificato comunque sarà in buona compagnia nell'eventuale processo perche' insieme a lui ci saranno alcuni leghisti con Bossi in testa, Sgarbi, D'Agostino e tanti altri. Si dice che in attesa dell'annuncio della nuova incriminazione Ferrara e la Santanchè stiano già preparando altre magliette con le scritte "Siamo tutti delle merde". Insomma la collezione di T-shirt per la prossima estate si presenta interessante. Più furbo il buon Letta che prevedendo la sentenza della cassazione, fa riferimento composizione merdaiola del paese preparando un bel suppostone di fine anno. La supposta sarà caricata con Imu (prima e seconda rata), Tares (2 o 3 rate tutte insieme), Iva. Il marpione infatti dopo aver rimandato i tre balzelli a fine anno facendo ventilare una possibile cancellazione o decurtazione, prima ha mandato in avanscoperta qualche ministro per annunciare che sarebbe stato difficile mantenere quell'impegno, poi oggi si è fatto aiutare dal Fondo Monetario Internazionale e poi ha iniziato anche lui a far trapelare qualche perplessità. Insomma gli italiani, che nella cacca ci sono ormai fino al collo, dopo il suppostone-Letta di fine anno, riempiranno il paese di altra materia organica per tutto il 2014. Chissà magari a fine anno anche la Cassazione tornerà sulle proprie decisioni. Intanto per distrarre la popolazione da questa fine d'anno con il botto, i vari partiti ogni giorno ci mettono del loro. In prima posizione sempre il Partito Democratico che oggi si è riunito in un convegno per .... boh chi lo sa è bravo. Loro si riuniscono è chiaccherano ed il dibattito deve essere stato talmente interessante che le uniche notizie trapelate riguardano lo scambio di battute a distanza fra D'Alema e Renzi. A distanza perchè Renzi è come Grillo: Grillo non va in televisione e Renzi non va alle riunioni del Pd. Baffino lo ha rimproverato da buon padre di famiglia, ed il giovanotto ribelle gli ha risposto che lui ormai è maggiorenne, che fa il sindaco di Firenze e che quindi fa come gli pare. Ma oggi è stata la giornata dei parlamentari del M5S che finalmente, dopo aver sbattuto fuori chi non era d'accordo, restituiscono i soldi che non hanno speso: oltre 1 milione e mezzo di euro. Ora però fate anche qualcosa di concreto per chi vi ha votato perchè se state in parlamento solo per risparmiare allora potevate starvene a casa cosi' si risparmiavano anche i soldi degli stipendi. E poi per ripagare chi vi ha votato della fregatura che gli avete dato riportando il partito di Berlusconi a governare ... ancora troppi milioni dovete restituire. A questo punto la legislatura dovrebbe durare tutti e 5 gli anni, perchè se questi restituiscono un milione e mezzo ogni 3 mesi, in 5 anni si potrebbe arrivare a 30-35 milioni di euro risparmiati. Non avranno combinato niente ma almeno si recuperano un po' di soldi.
Ma oggi c'è anche una notizia positiva. Di quelle che si vorrebbe leggere ogni tanto, che non portano effetti pratici ma che piace sentire ogni tanto. La presidente della Camera, Laura Boldrini, manda un bello schiaffo virtuale a quell'uomo che in questi anni ha calpestato ogni diritto elementare dei lavoratori della Fiat con la complicità dei sindacati: Sergio Marchionne. L'invito a visitare lo stabilimento in Abruzzo è stato elegantemente declinato dalla Boldrini dopo le critiche che l'amministratore delegato aveva rivolto alla Boldrini stessa per le sue affermazioni in sostegno della Fiom. Brava Boldrini, finalmente dopo anni di ministri sottomessi al fare e disfare di Marchionne, una rappresentante delle istituzioni che lo manda a quel paese. Brava.

giovedì 4 luglio 2013

Mentre in Italia si fanno chiacchere ... negli altri paesi si fanno i fatti


L'Italia e' completamente assorta in dibattiti politici di alto livello, ne cito solo alcuni: 

Le primarie del Pd si faranno solo per il segretario o anche per il candidato premier ? 

Sara' Renzi il candidato ed i vincitore di entrambe ?

Daniela Santache' ce la fara' a diventare vicepresidente della camera ?

Chi decidera' sugli F35 ? 

Grillo andra' da Napolitano venerdi' alle 11 dopo aver chiesto insistentemente questo incontro o riuscira' a farlo rimandare ?

Insomma tutte questioni di importanza fondamentale che rischiano di togliere il sonno agli italiani. Ma gli italiani in questi giorni hanno imparato come fare per essere ascoltati dalla politica e magari modificare decisioni se non gradite al popolo. Quanto accaduto in Turchia ed in Egitto servira' di insegnamento. In Turchia il governo aveva deciso di distruggere un parco all'interno della capitale per costruire un centro commerciale mentre in Egitto il presidente Morsi, eletto appena un anno fa, in questo anno ha preso provvedimenti restrittivi e modificato la costituzione tentando di assoggettarla alla religione mussulmana. In entrambi i paesi la popolazione e' scesa in piazza, non per fare la solita manifestazione, ma determinata a cambiare la situazione e in piazza ci e' rimasta fino a farsi ammazzare in Turchia ma facendo tornare indietro il governo su quella decisione folle, e fino a far destituire il presidente Morsi in Egitto. A vedere queste manifestazioni oceaniche nei due paesi c'e' da rabbrividire al pensiero di quanto, al contrario, accade in Italia. Gli italiani dopo aver rivotato il plastificato nonostante le sue malefatte, in paesi come la Turchia o l'Egitto sarebbe stato mandato in qualche sua residenza a forza di calci nel sedere, stanno sopportando di essere stati ingannati da tutti i partiti che siedono in parlamento dopo le recenti elezioni. Chi ha votato Pdl o Pd non ha certo dato il voto a questi partiti per vederli governare insieme, Chi ha votato Movimento 5 stelle non ha certo dato il proprio voto per vedere il leader paranoico del Movimento prendersela non solo con tutti gli altri politici ma anche con i propri parlamentari dando vita ad espulsioni a ripetizione. Ognuno dei circa 8/9 milioni di elettori che ha scelto ognuno di questi tre partiti (Pd-Pdl-M5S) lo ha fatto perche' ha creduto non solo alle promesse elettorali, che in Italia contano poco si sa, ma anche alle linee programmatiche diverse le une dalle altre. Ed invece tutti si sono trovati raggirati, con un governo di larghe intese Pd-Pdl e con un Movimento che sta implodendo su se stesso. Se una situazione del genere si fosse verificata in Turchia o in Egitto quasi certamente la popolazione avrebbe costretto il presidente della repubblica a sciogliere le camere magari dopo aver cambiato l'unica legge da cambiare prima di tornare al voto e cioe' la legge elettorale. Ma siamo in Italia e le manifestazioni si fanno e solo per qualche ora .. magari davanti ad un palazzo di giustizia per impedire che un filibustiere sia sottoposto a regolare processo come un qualsiasi cittadino. Insomma cari italioti forse faremmo bene a non lamentarci piu' di tanto perche' chi sta su quelle poltrone e ci prende in giro, ci sta perche' noi lo consentiamo.

mercoledì 3 luglio 2013

I grandi temi della politica italiana in tempi di crisi: puttane, pitonesse e piccioni


Sono giornate dense queste per il paese e per l'attività politica. Grandi dibattiti, confronti, discussioni, iniziative .... per affrontare la crisi qualcuno penserà .... ma no quello della crisi economica è un tema secondario, le questioni importanti per il paese sono altre. Oggi il tema intorno al quale si è sviluppata la giornata politica nel nostro paese è stato .. udite udite ... la nomina a vicepresidente della Camera di una puttana o di una lesbica ancora non lo sappiamo. Si perchè la vestale Santachè qualche settimana fa da Santoro dichiaro' di essere lesbica mentre una decina di giorni fa manifestò a sostegno del suo padrone indossando la maglietta che riportava la scritta "Siamo tutti puttane". Ma i deputati, attanagliati da questo dubbio atroce, hanno preferito rinviare la nomina, seguendo di fatto la politica del governo Letta che praticamente passa di rinvio in rinvio delle decisioni importanti che dovrebbe prendere. Sinceramente come è possibile assegnare un incarico istituzionale ad una donna che rimane nell'ambiguità ed allora ecco il rinvio nell'attesa che la Santanchè, detta la pitonessa, chiarisca questo dubbio: lesbica o puttana ? In attesa del chiarimento è stata anche istituita una commissione parlamentare per studiare il problema e venirne a capo al massimo entro la prossima settimana. Intanto il paese ha trascorso buona parte della mattinata e del pomeriggio nella fremente attesa che poi si è risolta con un nulla di fatto. Attanagliati da questa situazione i deputati non sono stati in grando di fare altro e nessun altro rinvio di altre decisioni è stato preso. Ma a ravvivare la giornata, nel tardo pomeriggio, ci ha pensato un altro giovanotto rampante che ormai quotidianamente ci snocciola le proprie esternazioni .... sulla crisi economica dirà prontamente qualcuno .... oohhh no ma allora è una fissazione ci sono problemi più importanti di come risolvere la crisi ... e l'ambizioso giovanotto si dedica con dedizione ai problemi che gli stanno a cuore: proseguire nell'azione di disfacimento del Partito Democratico per soddisfare le proprie ambizioni politiche. Qualcuno tenta di impallinarlo ricordandogli qualche regola che era stata modificata per consentirgli di partecipare alla primarie di dicembre ed ora lui vorrebbe ricambiare quelle regole per diventare sia segretario del partito sia candidato premier in una botta sola, sperando in elezioni anticipate. Allora accanto alla pitonessa è apparso il piccione quasi come se fosse la giornata dedicata alla fauna ed alla protezione degli animali. Ecco allora che il paese si ritrova a sera con due questioni irrisolte: stabilire se la pitonessa è puttana o lesbica e quindi capire se sia degna di una carica istituzionale, verificare se il piccione fiorentino sarà impallinato e ben cucinato, magari ripieno come si usa fare in toscana. Apprestiamoci ad affrontare la notte imm ersi in questi dubbi e sperando che come al solito porti consiglio, in modo che domani i nostri politici possano dedicarsi ad altro. 

lunedì 1 luglio 2013

Siamo seduti su una polveriera .... ma i partiti italiani hanno altro a cui pensare


La società alla quale abbiamo dato vita è ormai una polveriera che potrebbe esplodere da un momento all'altro. I focolai sono ormai innumerevoli ed in ogni angolo del mondo a dimostrazione del completo fallimento del capitalismo, il modello di sviluppo che ha preso il sopravvento nonostante le rivoluzioni che hanno riempito la storia dell'umanità. La crisi economica scoppiata proprio grazie alla crisi del capitalismo sta mettendo in luce tutta la precarietà della società civile, una precarietà che si manifesta secondo modalità diverse a seconda del paese o dello stato dove si sviluppa.
Le rivoluzioni del nord africa. L'Egitto è stato il simbolo delle rivoluzioni che hanno percorso il nord africa fornendo l'illusione che qualcosa finalmente stesse cambiando proprio a partire da questo paese, la cui storia antica ne fa uno dei focolai della civiltà. In realtà questa rivoluzione, come altre in atto, sta mostrando tutti i propri limiti in virtù dell'onnipresente integralismo islamico dilagante in quella regione del mondo che abbraccia anche il medio oriente. Gli egiziani, dopo aver defenestrato il dittatore Mubarak, sono caduti nel tranello di affidarsi ai fratelli mussulmani ed oggi, stanchi di pagare le consequenze di questo errore, sono scesi a milioni in piazza per scacciare dal potere questa gente che ha il pallino di mischiare le leggi della religione con la legge del vivere civile. Ecco allora una seconda rivoluzione. Ma la fortuna dell'Egitto è quella di avere un esercito democratico che davvero serve la nazione ed il popolo, un esercito quindi che ha dato un ultimatum al governo mussulmano per andarsene secondo il volere del popolo. Purtroppo altre rivoluzioni stanno protraendosi oltre il limite, come quella in Siria, che ormai sta diventando una specie di guerra civile permanente senza che nessuno si prenda la briga di porre fine ad un massacro di donne, bambini e civili.
Il vizietto degli Usa. Mentre le popolazioni del nord africa e del medio oriente sono alla disperazione e tentano la loro rivoluzione, gli Stati Uniti d'America nonostante da 4 anni guidati da un presidente di colore, democratico, ed al quale è stato assegnato sulla fiducia un premio Nobel per la pace, non abbandonano il vizietto di sentirsi padroni del mondo. Sono passati dalle prove di forza degli anni della guerra fredda, a interventi più subdoli come lo spionaggio di chiunque, avversari ed amici. Tutti spiati, tutti sotto controllo, ambasciate, consiglio europeo e via dicendo. Non basta essere alleati, gli Usa non si fidano nemmeno della propria ombra salvo poi farsi uccellare da un gruppo di disperati che dirottano due aerei e li mandano a sbattere contro i grattaceli più alti di quel paese. Alla luce di questi fatti come non pensare che l'attentato dell'11 settembre non sia stato in qualche modo favorito dagli stessi servizi segreti Usa al fine di trovare la scusa buona per scatenare la guerra in medio oriente ? Anche quei fatti vanno rivisti ma soprattutto sarebbe cosa buona e giusta sbattere fuori dal nostro paese tutte le basi americane come si chiedeva sempre nelle manifestazioni del '68. Ma figuriamoci.
La crisi in Italia. Parlando dei fatti di casa nostra, anche se la storia dello spionaggio Usa è sicuramente un fatto che ci riguarda direttamente, la crisi non allenta la morsa ed il numero di disoccupati continua ad aumentare fino ad abbattere l'ultima paravento dietro al quale la politica nostrana si faceva scudo: il tasso di disoccupazione ha superato quello medio nella Ue ... quindi siamo passati a tutti gli effetti fra i paese che stanno peggio. A maggio i disoccupati rispetto a maggio 2012 sono 480.000 in più a conferma che la riforma del lavoro della ministra Fornero è quanto di peggio il paese potesse avere. Questo dato non lo sottolinea nessuno. Certo i più informati diranno che sono gli effetti della crisi, sicuramente, ma effetti amplificati da una riforma che di fatto ha incentivato il ricorso alla politica del licenziamento. 
I partiti italiani al lavoro. E allora davanti a questo quadro disastroso sia a livello internazionale che nazionale possiamo immaginare quale sia l'attività frenetica dei partiti nel nostro paese, tutti indaffarati a cercare soluzione alla crisi, a chiedere agli Stati Uniti spiegazioni, oltre che ad essere impegnati a livello internazionale per capire e verificare gli sviluppi delle varie crisi all'interno dei paesi del mediterraneo. Ma come ci pensate .... Ecco a cosa si dedicano i nostri partiti.
Il partito democratico ormai è continuamente impegnato a risolvere le proprie beghe interne soprattutto causate dal rampollo Matteo Renzi. Il sindaco lo scorso anno pretese le primarie per il candidato premier quando lo statuto del partito recitava che il segretario, eletto appunto attraverso le primarie, sarebbe stato il candidato premier in occasione delle elezioni. Per dare soddisfazione alle bizze di Matteo furono indette nuove primarie di coalizione ed il Renzi risultò primo fra i trombati. Ora che a settembre ci sarà il congresso del Pd per nominare il nuovo segretario, sempre il bel Matteo pretende che il segretario sia anche il candidato premier tornando  indietro sulle sue decisioni ma soprattutto non si sa in virtù di quale tornata elettorale. e poi non venitemi a dire che questo non è un infiltrato di Berlusconi.
Il Partito delle Libertà dal canto suo è impegnato a far eleggere il sostituto di Lupi alla vicepresidenza della camera, presentando come candidato niente meno che una vestale del calibro della Santachè. Pensate un po' una carica istituzionale assegnata ad una che è andata in piazza per rivendicare la sua appartenenza alla classe delle puttane, appartenenza che gli spetta di diritto per meriti sportivi, e per difendere il suo magnaccia. Se sarà eletto sembra che qualcuno presenterà una mozione per riabilitare Franco Battiato che era stato un preveggente in merito alla composizione della Camera.
Scelta civica alza la voce grazie ad una sniffata di troppo del suo leader Mario Monti al quale nemmeno Napolitano da credito, confermando le voci di una partita di roba di scarsa qualità consegnata a SuperMario. Sembra che Monti intenda far cadere il governo .... ma si spera che domattina, trascorsa la nottata, torni in se e riponga toni che non gli sono usuali.
Il Movimento 5 Stelle ormai è in preda alla famosa implosione ed oltre a perdere ogni settimana un parlamentare, perde anche consensi bruciando in circa tre mesi più della metà dei propri voti. D'altra parte si tratta di tutta gente inesperta nell'affrontare le dinamiche parlamentari, se poi a questo aggiungiamo la lobotomizzazione a cui sono stati sottoposti dal duo Grillo-Casaleggio il quadro è completo. Sembra comunque che sia stata trovata un'efficace terapia per riprendere le proprie facoltà mentali, come è stato dimostrato dalle recenti espulsioni e dalle recenti fughe di parlamentari dal Movimento.