martedì 22 settembre 2020
Il capitano degradato a soldato semplice
giovedì 17 settembre 2020
Una delle tante bufale: se vince il NO non si faranno più riforme e tutto sarà bloccato
martedì 15 settembre 2020
Clima avvelenato, superficialità e ignoranza
lunedì 14 settembre 2020
Prosegue l'attuazione del piano di Licio Gelli
Che ci piaccia o meno il piano della P2 di Licio Gelli con la riduzione del numero dei parlamentari continuerà ad essere attuato dalle forze politiche della repubblica italiana. Sono molti i punti già attuati in maniera trasversale vari governi che si sono succeduti dalla caduta della prima repubblica (ammesso che il passaggio dalla prima alla seconda repubblica sia mai avvenuto).
Abolizione articolo 18: Fatto dal Pd di Renzi
Limitazione del peso dei sindacati: fatto da tutti i governi del centro destra e centro sinistra indistintamente
Riduzione dei Partiti di massa a reti di club: oggi questa trasformazione, iniziata con Forza Italia di Berlusconi, ha coinvolto tutti i partiti che ormai ruotano intorno ad un leader carismatico
Controllo politico della televisione: fatto con la Rai spartita, Mediaset controllata da Berlusconi, la7 ondivaga ma con le ultime uscite di Mentana non più obiettiva
Sopressione delle Province: fatta a metà ma forse ancora in maniera peggiore della reale soppressione in quanto continuano ad esistere ma i suoi organi non sono più eletti dai cittadini.
Mancano ancora pochi punti e con il referendum del 20-21 si tenta di portare a compimento quello della riduzione dei parlamentari e quindi di un'ulteriore contrazione della democrazia e del potere del parlamento. Che si vada in questo senso, nonostante le "rassicurazioni" di tutti i partiti per la prima volta uniti sotto l'unica bandiera di questa riforma, lo dimostra anche la bozza di legge elettorale approvata in Commissione che arriverà in aula dopo il referendum. Abolizione delle preferenze, liste bloccate, sbarramento al 5% e diritto di tribuna (altro meccanismo che consente ai partiti che non superano lo sbarramento ma che raggiungono certi limiti di mandare in parlamento qualcuno a loro piacimento). In sostanza quella legge elettorale "promessa" che dovrebbe in qualche modo controbilanciare la riduzione del numero dei parlamentari (anche se i veri contrappesi di questa ennesima scellerata riforma sono ben altri) tradisce già icn partenza le promesse verbali soprattutto del Movimento 5 Stelle. Si diminuisce la rappresentanza dei cittadini e si continua a togliere loro il sacrosanto diritto di scegliere i propri rappresentanti. Il tutto in nome di un risparmio sui costi della politica, come se la democrazia si misurasse in termini di costi. Le incongruenze comunque rimangono anche se ci si limita a parlare di costi. Coloro che sbandierano il vessillo del risparmio, principalmente il M5S, hanno poi un ministro, Di Maio, che sta spendendo più di ogni suo altro precedessore alla Farnesina per uno staff che prevede anche un fotografo personale. arsi e prendere doni (quelli che sono). Mi sono rasserenato e ho capito che la strada intrapresa è un pò diversa ma guidata da amicizia, affetto, confidenze, sentimento e attrazione o poi troverà ancora sfogo. Sempre il M5S ha costretto il Presidente del Consiglio a "mantenere" alla comunicazione un personaggio come Casalino che guadagna più dello stesso Giuseppe Conte. Sempre Di Maio, preoccupato per il crescente consenso del NO, sta in questi ultimi giorni sforzandosi di lanciare il messaggio sul taglio degli stipendi che sarà proposto dopo il referendum stesso. Insomma i dubbi su questa riforma e sulla sua utilità sono molti e non bastano le uniche motivazioni legate alla minore spesa soprattutto poi se addotte da chi non si pone limiti a spendere in altri ambiti sempre della stessa spesa pubblica.
venerdì 11 settembre 2020
L'ultimo campo di battaglia della propaganda politica: la scuola
Quando è iniziata l'epidemia Covid-19 in Italia si sperava tutti che ne saremmo usciti migliori, poi sono bastati due mesi di chiusura totale e la ripresa delle attività per capire subito che ne saremmo usciti molto peggiori. Affrontare questa emergenza inaspettata e soprattutto nuova, imprevedibile e pericolosa avrebbe richiesto un senso di responsabilità generale e invece si è visto che qualsiasi problema, qualsiasi passo falso, qualsiasi decisione presa è oggetto di polemica e critica verso chi ha la responsabilità di decisioni difficili. Ma d'altra parte che cosa ci si sarebbe potuto aspettare da una destra che a detta di tutti è la peggiore che mai la Repubblica Italiana abbia conosciuto ? Peggiore perché svolge la sua attività di propaganda non su basi costruttive ma semplicemente distruttive dimenticando un aspetto fondamentale: dal 1993 ad oggi il centro destra ha governato per ben 4 volte ed i problemi del nostro paese sono anche il frutto delle azioni di governo di questi ultimi decenni. Per esempio affrontare oggi i problemi della riapertura delle scuole in piena epidemia è ancora più gravoso per come la scuola è stata massacrata da tutti i governi degli ultimi 30 anni e anche prima. Edifici fatiscienti e inadeguati (quante volte abbiamo sentito parlare di un piano di investimenti per ristrutturare il patrimonio edilizio scolastico), aule affollate, corpo insegnante insufficiente, tutte polemiche che puntualmente si sollevano ogni anni per qualche giorno all'inizio dell'anno scolastico per poi essere accantonate fino all'anno successivo. Oggi riaprire le scuole dopo 6 mesi di stop tentando di mettere atto misure di sicurezza adeguate è praticamente impossibile grazie anche alle condizioni nelle quali la scuola versava in una situazione normale. Certamente il governo non le ha imbroccate tutte, ma le condizioni in cui ha dovuto lavorare e sta lavorando sono eccezionali e chiunque avrebbe sicuramente fatto dei passi falsi. Oltre ai problemi "normali", oltre a quelli introdotti dalla situazione eccezionale, poi chi deve decidere si trova a confrontarsi con problemi nuovi verso i quali nemmeno la comunità scientifica ha una visione comune. E a destra che si fa ? Propaganda al limite dello sciacallaggio. Sulla scuola che dovrebbe essere il problema primario da affrontare in questo momento, le uniche parole d'ordine della destra sono: ministro e governo incompetenti (senza naturalmente dare spiegazioni adeguate su questo "legittimo" punto di vista) e la soluzione sarebbe l'utilizzo degli edifici delle scuole private (soluzione impossibile in quanto tenderebbe a scaricare su privati eventuali problemi relativi a insorgere di focolai). Ma questa è proprio la strategia vergognosa di questa destra che pone in primo piano il potere e non il governo del paese. Per ottenere consensi che fa ? Si accanisce contro un "nemico", che sia l'immigrato che sia un ministro che sia la scuola fa poca differenza, e semina avversione verso quel nemico (quante volte si sono sentiti Meloni e Salvini affermare che il ministro Azzolina è incompetente ? ma qualcuno ha sentito il perché di questa affermazione ?). Non dialoga ma attacca, umilia, querela, pone questione di sfiducia e ottiene consensi verso quella parte del paese che si fa abbindolare da dichiarazioni ma non è capace di analizzare il contesto. Per mettere in atto questa strategia la destra da una parte ha occupato i social anche utilizzando un esercito di profili falsi e troll che rilanciano i vari tweet e post, dall'altra occupa le piazze lasciate libere dalla sinistra mostrando muscoli e mai attraverso parole d'ordine serie e adeguate. L'unico biettivo di questa propaganda è quello di diffondere odio verso il governo da una parte, verso i migranti, verso chiunque la pensi diversamente e dissente in maniera civile. Un odio che i questi ultimi anni poi sfocia in episodi come quello dell'uccisione del ragazzo di colore, un odio che si sente sdoganato proprio da chi ha fatto dell'odio e della violenza la propria bandiera politica anche riguardo a problemi come la scuola che rappresenta il futuro del paese.
lunedì 7 settembre 2020
Volevano aprire il parlamento come una scatoletta di tonno: poi hanno scoperto che il tonno è buono
mercoledì 2 settembre 2020
Salvini: candidato unico regionali 2020
A giudicare dalla campagna elettorale che si sta svolgendo per le prossime elezioni regionali (Valle d'Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Puglia, Campania) il candidato unico del centro destra è Matteo Salvini. Se si esclude infatti la Valle d'Aosta, dove si elegge solo il consiglio regionale che poi eleggerà il Presidente della Regione, ed il Veneto, dove Luca Zaia è un candidato forte che non ha bisogno del tutoriato salviniano, nelle altre regioni si vede solo Salvini che gira in lungo e in largo l'Italia per la sua propaganda elettorale. Il bello è che in questo girovagare fra mangiate a sbafo dei contribuenti (tutti i cittadini italiani che gli garantiscono lo stipendio da senatore) e selfie pro-Covid, il leghista parla sempre degli stessi argomenti come se si trattasse di una elezione politica. Gli argomenti sono: l'immigrazione naturalmente, i banchi con le rotelle, il plexigras nella scuola, il negazionismo dell'epidemia, e varie amenità che tali non sarebbero se trattate seriamente. Parla forse dei problemi locali della singola regione ? No non potrebbe perché non ne sa assolutamente niente e si limita a dire, in quelle regioni a guida centro sinistra come Toscana, Marche, Puglia, Campania che è giunto il momento di liberare queste regioni, non si sa da che cosa e da chi in quanto in tutte le regioni citate si sono sempre svolte elezioni democratiche. Purtroppo in alcune di queste il centro sinistra ha fatto diversi danni e c'è il rischio che vadano in mano al centro destra con disastri che potrebbero essere maggiori, soprattutto in virtù dei personaggi che il trio Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia presenta come candidati. Questo rischio è concreto anche a causa delle divisioni del centro sinistra che si presenta in ordine sparso con il M5S a fare da guastatore e Italia Viva di Renzi a svolgere un ruolo spesso di "appoggio" al centro destra. Senza poi contare le varie formazioni di sinistra che si presentano in ordine sparso in varie regioni e che potrebbero sottrarre ancora voti a favore del centro destra. La situazione più o meno è questa.
Veneto: il Presidente uscente, il leghista Luca Zaia, è abbastanza forte e inattaccabile grazie anche in virtù della gestione epidemia se confrontata con i disastri della Lombardia. Qui poi M5S, PD e Italia Viva si presentano ognuno con il proprio candidato e quindi nessuna speranza di ottenere un risultato positivo. Non per niente il Veneto è l'unica regione non battuta da Salvini, qui Zaia non ha bisogno di alcun tutore e l'intervento di Salvini potrebbe addirittura essere negativo.
Liguria: anche qui Toti, candidato del centro destra, sembra essere il favorito grazie nonostante PD e M5S si presentino insieme, ma in questa regione ci sono in totale 10 candidati e quindi la speranze di vincere per il centro sinistra sono ridotte al lumicino. Toti però non è fortissimo come Zaia e qui allora Salvini inizia ad imperversare meno che in altre regioni ma abbastanza tanto da oscurare lo stesso Toti.
Toscana: qui iniziano le note dolenti. La regione da sempre in mano al centro sinistra con il presidente Rossi uscente che in due mandati qualche disastro lo ha combinato. L'eterno problema dell'aeroporto di Firenze è sempre sul tappeto grazie anche al periodo renziano che ne ha agevolato il decollo buttando al vendo miliardi di investimenti effettuati per il collegamento di Firenze con l'aeroporto internazionale di Pisa. In Toscana il M5S si presenta da solo peccato perché il candidato del centro destra è quanto di peggio si potesse avere per una regione come la Toscana: l'ex sindaco di Cascina Susanna Cerccardi, ora deputata europea, pronta a lasciare anche questa poltrona per arrivare alla guida della regione. Qui Salvini imperversa portandosi sempre dietro la Ceccardi nelle sue scorribande mangerecce. Parla sempre lui e quando apre bocca la Susanna non fa che ripetere a pappagallo la lezioncina di Matteo (immigrati, liberare la toscana, etc. etc.) anche perché quando ci mette del suo emerge l'ignoranza smisurata di questa politicante. La Susanna si vanta di non avere nel suo ufficio di sindaco la foto di Mattarella e questo la dice lunga sul suo rispetto delle istituzioni. La Toscana non merita un simile presidente qualunque siano i disastri commessi dal Partito Democratico in passato.
Marche: situazione analoga alla Toscana, con una sola differenza, nelle marche Salvini imperversa ma da solo non si porta dietro il candidato del centro destra Francesco Acquaroli. L'Acquaroli non è ignorante come la Ceccardi ma è un fascista dichiarato, che ultimamente ha partecipato alla famosa cena di commemorazione fascista ad Acquasanta. Le smentite successive nelle quali Acquaroli dichiara di aver solo presenziato non sono sufficienti ad etichettarlo come fascista e nostalgico. Un impresentabile e indegno di essere anche solo candidato alla guida di una regione storica per la sinistra. Se poi avete voglia di leggere il suo programma è semplicemente generico infarcito del solito sviluppo (non sostenibile però), ricostruzione del dopo terremoto, lotta alle disuguaglianza .. e vi dicendo senza impegni precisi. Un appello ai marchigiani: volete dare una lezione al Pd ? Vale la pena mettere un fascista a guida della regione ? Non credo ci sono altre possibilità a sinistra.
Puglia: anche questa regione è territorio di caccia salviniano per compensare il "moscio" Fitto che quando parla farebbe venire il latte alle ginocchia anche ad un asino. Emiliano è il candidato uscente ma anche qui M5S e Italia Viva si sono messi di traverso. Italia Viva addirittura con un candidato "forte" come Ivan Scalfarotto, una bella lotta quella di Scalfarotto con Fitto. E allora Salvini imperversa a suon di mozzarelle, cacio cavallo e soliti selfie.
Campania: qui il centro sinistra con De Luca sembra essere abbastanza forte rispetto al candidato del centro destra, Caldoro, già stracciato da De Luca. Ed allora anche in Campania, considerata la scarsa personalità di Caldoro, imperversa Salvini che però ha preso qualche porta in faccia. Come quando si è presentato al centro Covid di Salerno con l'intenzione di entrare a fare la sua solita sterile polemica ed invece è stato sbattuto fuori a calci nel sedere. Ha ripetuto la bravata a Benevento in un bar dove, entrato per prendere un caffè, ha tentato di inscenare un comizio ed è stato multato da un solerte vigile per manifestazione non autorizzata e per non aver indossato la mascherina obbligatoria dopo le 18.
Insomma se si esclude il Veneto e in parte la Liguria, la campagna elettorale del centro destra nelle altre regioni è all'insegna di candidati impresentabili (Toscana e Marche) e/o di candidati vuoti (Toscana, Puglia, Campania) sia come personaggi politici che come idee. L'unica arma del centro destra è la debolezza a sinistra in quanto a parte il solito frazionamento a sinistra del PD (non si trova un candidato unico nemmeno fra queste formazioni), il gruppo governativo PD, M5S, Italia Viva, Leu non si presenta unito in alcuna regione.