mercoledì 30 giugno 2010

Berlusconi show, un mafioso in senato e la manovra cambia pelle ogni giorno: triste cronaca di una giorno di inizio estate

"Sapete ormai ho una certa età e inizio a dimenticarmi le cose. Stamattina ad esempio volevo farmi una ciulatina con una cameriera dell'albergo e questa mi ha risposto: ma presidente, l'abbiamo già fatto un'ora fa! Vedete che scherzi fa la memoria"

"Ho la fila di ragazze che vogliono sposarmi adesso che sono ridiventato single. E ci credo: sono simpatico, sono ricco e in più sono anche vecchio: hanno tutte la speranza che muoia presto per poi ereditare tutto! Ma io sto lavorando con Don Verzé per allungare la vita fino a 120 anni. a questo scopo ho finanziato un centro di ricerche nel cuore dell'Amazzonia, presto lo andrò a inaugurare"

Di chi saranno mai queste dichiarazioni ? Ma di un vecchio boss della malavita napoletana, calabrese o siciliana che si è arricchito magari con il pizzo estorto ai commercianti del quartiere. No sbagliato queste sono dichiarazioni di un capo di governo di una nazione che una volta era conosciuta come la patria di poeti, naviganti, musicisti ed oggi invece è famosa nel mondo per il cattivo gusto, per la maleducazione e per la volgarità del suo presidente del consiglio appunto. Sono le battute che Berlusconi ha sciorinato durante la sua visita ufficiale in Brasile. E la ragazza della foto ? Beh grazie alla fama di grande puttaniere che il dittatore di Arcore si è guadagnato nel mondo, la ragazza è stata utilizzata da una televisione privata brasiliana affinchè si gettasse addosso al cavaliere. Ecco questa è la considerazione che l'Italia si è guadagnata all'estero grazie al suo capo di governo. E mentre il Berlusconi sfoggiava tanta ironia in Italia i suoi accoliti inneggiano perchè dell'Utri è stato condannato al processo di appello per mafia a 7 anni invece che i 9 del primo grado. Festeggiano come se si trattasse di un'assoluzione e invece si tratta di una conferma della condanna di un senatore della repubblica italiana per concorso esterno alla mafia, insomma nel nostro parlamento siede un mafioso riconosciuto oltre ad altri che ancora non sono stati processati. Sempre in concomitanza con le sceneggiate del cavaliere, nella maggioranza di governo regna la confusione più assoluta sulla manovra che dovrebbe servire a contrastare la crisi economica riducendo la spesa pubblica come richiesto dall'europa. Tagli alle regioni, no i tagli saranno rivisti, no non si puo' rivedere niente, si oggi c'e' la conferma che saranno rivisti, insomma la confusione più assoluta confermata dagli oltre 1500 emendamenti presentati dalla maggioranza stessa per modificare la manovra di Tremonti. Naturalmente gli emendamenti serviranno non per migliorare la manovra stessa ma soprattutto a tutelare gli interessi delle lobby e di alcuni ministri più vicini a Berlusconi stesso. Gli unici che se la vedranno male saranno i pubblici dipendenti che vedranno decuratati gli stipendi e vedranno allontanarsi la pensione, per tutti gli altri nessun sacrificio. Ma la crisi è finita, è l'ultima battuta di Berlusconi, mentre la borsa oggi lascia sul campo oltre il 4% a confermare che la crisi ancora deve far vedere il peggio di se stessa. Va bene dai ... tanto ora non leggeremo più nemmeno i giornali perchè o gli italiani si decidono a lasciarli nelle edicole o ci pensarà Lui a farli chiudere.


giovedì 24 giugno 2010

L'Italia è fuori dal mondiale .... ed i nostri ministri fuori dalla galera

Se qualcuno aveva sollevato dubbi sulla necessità del nuovo ministero per il Federalismo è subito servito. Il primo atto del nuovo ministro, l'inquisito Aldo Brancher, è stato quello di sfuggire al processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta facendo ricorso alla legge fortemente voluta dal suo capo, il legittimo impedimento. Il neo ministro non può presentarsi al processo in quanto è troppo impegnato ad organizzare il nuovo ministero e come dargli torto considerato che si tratta di un ministero completamente inventato dal dittatore di Arcore per salvare uno dei tanti suoi fedeli amici. Certo non si può dire che Berlusconi non tratti bene i propri amici, basta giurargli eterna fedeltà e non mettere in discussione mai le sue idee e le sue proposte e state certi che il cavaliere sarà sempre disponibile a tirarli fuori dalle grinfie di qualsiasi giudice. E' così mentre l'Italia intera è davanti alla televisione a inveire contro i miliardari omuncoli vestiti di azzurro che si fanno fagocitare da undici ragazzoni vestiti di bianco che per la prima volta giocano un mondiale, e mentre la televisione pubblica da giorni ormai si occupa per ore ed ore di come gli ex eroi del calcio italiano si allenano, di come mangiano, di quanto respirano, di come vanno al cesso e di cosa fanno, ecco che nel silenzio generale si fa un ministro e in barba alla giustiza lo si tira fuori dalle pastoie di un processo nel quale probabilmente sarebbe stato condannato. Ma a noi italiani che ci importa ? Ora siamo qui a strapparci i capelli perchè dovremo vedere il resto del mondiale senza la nostra squadra, dovremo vedere vincere quella coppa chissà la Germania o l'Argentina e addirittura vedere il Ghana, squadra fatta di giocatori strappati da poco alla savana, arrivare in semifinale. Che cosa volete che sia un ministero inventato di sana pianta per sottrarre dalle grinfie della giustizia un poveraccio come Brancher. E l'opposizione che fa ? Non si scende in piazza per protestare ? Ah no era pronta la manifestazione per il passaggio del turno della nazionale di calcio ai mondiali con tanto di bandiere tricolori, era quelle bandiere non servono piu' e quindi non si puo' organizzare niente. Tanto il Partito Democratico sarà per metà favorevole al legittimo impedimento del ministro e per metà contrario. Povera Italia, sindacati divisi che non riescono nemmeno a difendere gli operai di Pomigliano da un accordo capestro con la Fiat, l'opposizione divisa su tutto, il paese in lutto per l'esclusione dal mondiale di calcio, i ministri ed il loro capo che si sottraggono ai processi, ed il popolo che fa ? Aspetta di sapere di che morte dovrà morire quando sarà passata la manovra di Tremonti. .

mercoledì 23 giugno 2010

Ecco chi metterà le mani nelle tasche degli italiani

La stagione del "meno tasse per tutti" inaugarata nel 2001 dal tele imbonitore di Arcore è ormai alla fine. La pressione fiscale, aumentata durante questo terzo governo di centro destra, subirà una nuova impennata grazie al federalismo fiscale. Fino ad oggi i costi di questa riforma così agognata da tutti per motivi diversi, sono stati tenuti nascosti ma ora lentamente vengono alla luce. Il ministro dell'economia, utilizzando il solito linguaggio politichese, annuncia che nel prossimo decreto base sul federalismo sarà previsto "il ritorno ai Comuni del potere fiscale, nel loro comparto naturale di competenza: immobiliare e territoriale". In parole comprensibili dal popolo e dai cittadini: tornerà l'ICI. Naturalmente il suo nome sarà diverso, si parla di IMU, come si è soliti fare in Italia dove gli spazzini sono diventati operatori ecologici o gli infermieri operatori sanitari, ma così come per queste professioni la sostanza è rimasta la stessa al di la' del nome, anche in questo caso la sostanza sarà che si tratta della reintroduzione di una tassa sugli immobili. Ecco quindi che alla fine, ma qualcuno aveva ancora dei dubbi ?, le mani in tasca agli italiani, espressione veramente squallida, qualcuno la mette. Non sarà lo Stato direttamente, ma lo Stato sarà l'artefice diretto di questa manovra i cui meri esecutori saranno i Comuni costretti da una parte dal taglio dei fondi e dall'altra dal federalismo fiscale a reperire fondi e in che modo se non tassando i poveri cittadini ? Ecco che i giochi sul federalismo lentamente si scoprono e questa sarà l'arma in mano alla Lega per portare alla divisione del paese tranciandolo in due o addirittura in tre parti per dare vita al disegno secessionista del suo leader Bossi. Il tutto sempre con la complicità del maggiore partito di opposizione, il Partito Democratico, diviso ormai su tutto: una parte è per il federalismo ed una parte no, una parte appoggia la legge sulle intercettazioni e una parte no, una parte è favorevole all'accordo truffa di Pomigliano ed una parte no. Insomma questo non è un Partito ma un accozzaglia di politicanti divisi su tutto e con la loro divisione consegnano giorno per giorno il paese al tele imbonitore di Arcore.

lunedì 21 giugno 2010

Italia: un paese straordinario

Alla fine della storia lo si deve ammettere: l'Italia è un paese straordinario dove accadono o non accadono cose che non potrebbero mai accadere in nessun altro paese del mondo. Un paese l'Italia allo sbando, governato da una maggioranza che incapace di occuparsi dei reali problemi causati dalla crisi economica e dove l'opposizione mostra altrettanta incapacità a proporsi come alternativa di governo seria. I due maggiori partiti, Pdl da una parte e Pd dall'altra, mostrano ogni giorno il fallimento della strategia politica comune che li ha portati a costituirsi come le due maggiori formazioni politiche di un sistema bipolare che in Italia non riesce a decollare come in altri paesi occidentali. Il Pdl ha messo insieme da una parte un vero e proprio partito, Alleanza Nazionale, con una specie di Club privato come era Forza Italia, arrivando presto allo scontro quasi fisico fra queste due anime. Da una parte quindi la vera politica, sulla quale si può non essere d'accordo, dall'altra la gestione dittatoriale del cavaliere, o con me o contro di me. In questa situazione fino a che si appoggiano incondizionatamente le leggi ad personam del dittatore di Arcore, tutto funziona egregiamente, ma quando si devono mettere in cantiere provvedimenti strategici come l'attuale manovra finanziaria per fronteggiare la crisi, ecco che sorgono tutte le contaddizioni di una maggioranza incapace di governare. Una maggioranza che propone un decreto e che al momento della sua discussione in parlamento lo emenda con oltre 1500 emendamenti, non può che fornire l'immagine di una completa confusione e indecisione. Dalla parte dell'opposizione le cose non vanno meglio. Il Pd nato dalla fusione di ex-democristiani ed ex-comunisti ha dato vita ad una formazione ibrida le cui contraddizioni vengono alla luce nei momenti sostanziali e decisivi. Già ci sono state diverse defezioni, la più clamorosa quella di Rutelli uno dei cofandotori del Partito Democratico, ed altrre sicuramente ne arriveranno mettendo in ginocchio un'opposizione incapace di incidere sulla politica di governo di questo paese. Un partito che rinnega le proprie radici storiche dove alcuni suoi militanti sollevano un polverone perchè durante l'ultima manifestazione organizzata nello scorso weekend, un oratore ha osato utilizzare la parola compagni.
In mezzo a questa confusione totale la fa da padrone un partito al limite della legalità e dell'eversione come la Lega Nord. Nella sceneggiata annuale svoltasi a Pontida si mettono in luce i ministri leghisti che dimenticano il loro giuramento sulla costituzione inneggiando alla Padania e cantando a squarcia gola il Va Pensiero, nel silenzio generale di chi dovrebbe far rispettare la Costituzione Italiana. Ecco questa è l'Italia che nonostante tutto continua ad andare avanti non si sa come.

venerdì 18 giugno 2010

Ho il sospetto che gli italiano provino piacere a farsi prendere per i fondelli

Strana la politica di questo governo per non dire scellerata ma soprattutto una politica che prende in giro il paese intero. Mentre Tremonti sta mettendo a punto il descreto sulla manovra da 24 miliardi di euro (a proposito ma Napolitano che cosa aveva firmato considerato che ogni giorno ci sono cambiamenti e modifiche ?) con tagli a destra e sinistra senza riguardo e senza distinzione, il dittatore di Arcore che cosa fa ? Mette in piedi un altro ministero ed un altro ministro tanto per incrementare la spesa pubblica che altrimenti con i tagli del suo ministro per l'economia rischierebbe davvero di ridursi. Il ministro si occuperà dell'attuazione del federalismo e così chi si chiedeva quanto sarebbe costato alle casse dello Stato il passaggio al federalismo appunto, comincia ad essere servito: per ora un ministero, un ministro in più e naturalmente anche qualche sottosegretario. La voce spese comincia ad essere riempita. Senza contare poi che questo ministero sarebbe anche un doppione del ministero di Bossi, quello delle riforme. A meno che il federalismo non venga considerato una riforma. Bene mentre i dipendenti pubblici si apprestano a stringere la cinta, mentre chi deve andare in pensione vede allungarsi i tempi, mentre gli operai della Fiat di Pomigliano devono cedere al ricatto per poter continuare ad esercitare il diritto al lavoro, mentre la scuola viene saccheggiata delle risorse minime indispensabili al proprio funzionamento, ecco che Berlusconi se ne frega di tutto e continua a spendere a vanvera. Ma in fondo che cosa volete che sia un ministro in più o in meno, beh mio nonno diceva da avercelo a non avercelo il costo raddoppia. Saggezza di un tempo che fu..

lunedì 14 giugno 2010

L'unico paese al mondo con il ministero della semplificazione ... sforna leggi per educare

Ad un paese come il nostro dove ormai valori come senzo civico, rispetto degli altri, senso di appartenenza, sono stati calpestati e stracciati non rimane che imporre certi comportamenti che attraverso delle leggi che o intimano o proibiscono. E' strano che questo avvenga in un paese, unico al mondo, il cui governo ha instituito addirittura un ministero per la semplificazione che dovrebbe avere appunto il compito di ridurre le leggi. E invece, sceneggiate a parte come l'episodio nel quale il ministro in questione ha provveduto a bruciare diverse centinaia di testi di legge appunto, ormai in Italia si ricorre ad una legge anche per educare il cittadino maschio a fare la pipì al centro del cesso e non di fuori come se fosse una specie di sport nazionale. Dopo l'episodio di domenica in cui il governatore leghista del veneto ha fatto sostituire in una cerimonia ufficiale l'inno di Mameli con Va pensiero, vecchio pallino leghista, ora sembra che i fascisti al governo guidati dal ministro della guerra La Russa, abbiano in mente di proporre una legge per rendere obbligatorio l'inno nazionale in cerimonie ufficiali. Altro esempio è la proposta di Pdl e Pd insieme (quando il Partito Democratico si renderà conto come fare opposizione sarà sempre troppo tardi) di rendere obbligatorio per i neopapà di starsene a casa per quattro giorni in caso di nasciat di un figlio. Due esempi della stessa medaglia di un paese che non sa educare. Il primo episodio ha radici lontane, dagli anni nei quali è nata la Lega, una formazione politica che ha sempre agito ai limiti della legalità e che spesso ha sconfinato ed è stata sempre considerata un fenomeno goliardico. La Lega ha sempre avuto fra i suoi obiettivo quello di minare le istituzioni creando pseudo-istituzionio parallele come il parlamento padano, un esercito padano per arrivare anche ad una nazionale di calcio padana. Dopo queste prime uscite, il partito dei verdi ha deciso di cambiare strategia e di minare le istituzioni dall'interno, grazie anche all'appoggio di Berlusconi. Ed ecco allora i ministri che saltano davanti al parlamento al grido di "chi non salta italiano è ..", alle innumerevoli dichiarazioni di guerra del ministro Bossi, fino all'episodio di ieri. La Lega è un partito eversivo e illegale e porterà il paese alla divisione se addirittura alla secessione. Il secondo episodio invece è il segnale di un paese che ha scelto la via dell'autoritarismo e che non è in grado di far conoscere ai cittadini nemmeno i propri diritti. La legge parenterale già oggi consente ai neo papa' di usufruire di giorni di congedo alla nascita del figlio, ma sono poco utilizzati per vari motivi non ultimo la disinformazione. Ed ecco allora che i due partiti maggiori propongono una legge per far diventare obbligatorio usufruire di questi quattro giorni di permesso. Un esempio di incapacità sia di informare, ma si sa di questi tempi meno si informa meglio è, sia di educare. Uno stato veramente democratico dovrebbe fornire gli strumenti ad ogni cittadino per conoscere i suoi diritti e per pretendere che siano rispettati, ma obbligare per legge ad esercitare un diritto è un'altra forma di limitazione della propria libertà individuale. Insomma mentre da una parte si dovrebbe semplificare, dall'altra si producono leggi in quantità industriale sia per soddisfare i voleri del capo del governo sia per educare il cittadino per il quale oltre ad una legge per sancire un diritto serve poi una legge per obbligarlo a rispettare questo suo diritto.
.
E

venerdì 11 giugno 2010

Cambiare tutto per non cambiare niente

Cambia la sigla, cambia lo studio, cambia il sito, insomma aria nuova al Tg1, peccato che non abbiano proceduto anche al cambio del direttore, sarebbe stato davvero un nuovo telegiornale. E invece ecco che da due giorni i giornalisti del Tg1 non fanno altro che pubblicizzare e lodare il nuovo telegiornale, ma di nuovo non c'è niente a parte le apparenze. Insomma in linea con i tempi che stiamo vivendo quello che conta è l'esteriorità, il contenitore piuttosto che i contenuti. Quelli non sono affatto cambiati anzi sono peggiorati da quando Berlusconi ha messo un suo "uomo" alla guida del telegiornale di Rai 1. E il buon Minzolini non si è smentito nemmeno ieri con il suo editoriale nel quale non si è limitato ad illustrare la nuova veste del telegiornale, ma si è esibito in una messa in scena nella quale il suo padrone è un maestro. Quella di negare la crisi e di lodare l'Italia come il paese che ne sta uscendo meglio. Gia' tanto a lui mica viene bloccato lo stipendio o decurtato come ai dipendenti pubblici. E' sufficiente poi fare una breve visita al sito del Tg1 (breve mi raccomando può causare effetti collaterali non indifferenti potreste Berlusconizzarvi ... ) per rendersi conto che la qualità delle notizie è sempre la stessa .... scarsissima e sempre super allineata con il padrone del sistema televisivo italiano nonche' capo del governo. Nel paese tutti i giornali protestano contro la legge bavaglio sulle intercettazioni telefoniche e sul sito del Tg1 per trovare qualche notizia in merito è necessario andare a scavare a fondo. Per non parlare poi dei servizi televisivi incentrati sulle solite interviste a Cicchitto, Gasparri e Capezzone per poi lasciare il passo a notizie fondamentali per il paese: come affrontare l'estate, come prepararsi al caldo, cosa mangiare in estate e via dicendo. Concludendo .... cambiare tutto per non cambiare niente.

giovedì 10 giugno 2010

La nazionale di calcio fa opposizione meglio del Partito Democratico

Ormai l'opposizione del Partito Democratico è talmente all'acqua di rose che perfino la Nazionale di calcio riesce a sorprendere e a fare un'opposizione più efficace dell'ex partito di sinistra. Qualche giorno fa il ministro leghisa Calderoli aveva sfidato la nazionale di calcio affermando che i calciatori avrebbero dovuto rinunciare a parte dei loro premi come esempio in un momento in cui si chiedono tutta una serie di sacrifici al paese. Facile chidere agli altri di fare sacrifici mentre chi chiede gode di un'infinità di privilegi e non ne fa nemmeno mezzo di questi sacrifici. Oggi i calciatori rispondono per le rime al ministro verde: i calciatori della nazionale devolveranno parte dei premi che vinceranno ai mondiali di calcio alla fondazione per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia. La Lega è servita, soldi proprio per quella manifestazione che la Lega vorrebbe abolire come vorrebbe distruggere il paese e l'Italia intera. Una bella lezione agli ominidi verdi che si presentano come salvatori della patria con il loro federalismo. Ci sarebbe da ridere se non si dovesse poi piangere considerato che tutte queste battute, controbattute, donazioni e elemosine varie sono fatte sulle spalle della gente che davvero si trova in brutte acque grazie a questa crisi mondiale e grazie anche alla politica del governo che per due anni ha negato la crisi ed ora chiede sacrifici a tutti meno a quelli che guadagnano centinaia di migliaia di euro se non milioni come i calciatori. Poi un imbecille di ministro fa una proposta senza ne' capo ne' coda e viene ripagato con la stessa sua moneta. Intanto la crisi continua a fare vittime fra la povera gente mentre politici, faccendieri, industriali, uomini di spettacolo e di sport se la passano senza troppi problemi. E in mezzo a questo casino il Partito Democratico che fa ? ... Nemmeno si degna di votare contro un decreto come quello che limita la libertà di stampa e blocca le intercettazioni telefoniche. Bravi è così che si continua a regalare l'Italia a fascisti vecchi e nuovi.

Il regime avanza, il PD spiana la strada: censurate le notizie su traffici illegali dei parlamentari ma in cambio sapremo quanto guadagna Bruno Vespa.

Stamani altro passo in avanti per l'instaurazione di un vero e propio regime nel nostro martoriato paese. Non bastano i danno causati da una crisi economica senza precedenti alla quale i governi, compreso il nostro, non hanno saputo rispondere in maniera adeguata portando centinaia di migliaia di persone a perdere il lavoro, ma da oggi sarà più difficile anche contrastare la criminalità e l'illegalità diffusa, compresa quella dei nostri parlamentari. A queste difficoltà si ne aggiungono altre relative al diritto di informazione che già è così precario nel paese. Da oggi difficilmente si riuscirà ad avere una qualsiasi informazione circa i traffici illegali dei nostri politici fino a che questi non siano condannati in giudizio di primo grado e cioè quindi .... mai. Oltre al danno anche la beffa in quanto il governo, nonostante la forza della sua maggioranza in termini numerici, ha posto la questione di fiducia blidando una legge antidemocratica e fascista come questa. Ed è già chiaro che l'operazione si ripeterà anche alla Camera dove non dovranno essere fatte modifiche di alcun tipo come già dichiarato dal capo supremo. Dinanzi a questo colpo autoritario il più grande partito dell'opposizione, il Partito Democratico, non ha saputo far meglio che .... abbandonare l'aula e non partecipare alla votazione, una specie di resa delle armi senza nemmeno ribellarsi o reagire come hanno fatto per esempio i senatori dell'Italia dei Valori. Nonche il risultato sarebbe cambiato ma almeno un segnale di opposizione e resistenza forte avrebbe quanto meno fatto capire che nessuno si arrende all'avanzata del regime. Invece come al solito è il povero Di Pietro ad annunciare l'ennesimo referendum per cancellare un'altra legge vergogna, ma da parte del Pd niente di niente. Quindi non avremo più intercettazioni e l'informazione sui processi sarà fortemente limitata se non abolita ma in compenso ora in coda ad ogni trasmissione televisiva potremo leggere i compensi di presentatori e opinionisti in nome della trasparenza. Sarà contento l'italiano medio con uno stipendio di 1400 euro, o il lavoratore a progetto che intasca circa 6 euro lordi l'ora, o peggio ancora il cassa integrato o il disoccupato di sapere che la sgallettata Simona Ventura per condurre una trasmissione spazzatura si becca qualche milione di euro a puntata, o che il lecchino Bruno Vespa per la sua terza camera prende qualche decina di milioni di euro, e via dicendo. Sarà una bella soddisfazione non c'è che dire. E chi dice che l'informazione è in pericolo è servito.

mercoledì 9 giugno 2010

Sono stufo di essere intercettato e non lo sapevo ...

Accidenti le mie telefonate sono intercettate e non lo sapevo, a dire il vero non sapevo nemmeno di essere stufo di essere intercettato, già ma se non sapevo che ero intercettato come potevo sapere anche di essere stufo ? Per fortuna che c'è Berlusconi a ricordarlo alla Confartigianato ha detto che gli italiani sono stufi di avere intercettate le loro telefonate e per questo che lui e la sua cricca probabilmente metteranno la fiducia al famigerato decreto contro le intercettazioni. Ma mi sono chiesto: "Che cosa mai ci farà la magistratura con le mie telefonate ?" Forse si arrovellerà il cervello cercando di scoprire quale torbida tresca io stia mettendo in atto con il mio amico Peppe. Ecco una telefonata che pubblico integralmente.
"Pronto"
"Ciao sono Peppe"
"Ciao Peppe che c'e' ?"
"L'incontro di giovedì sera e' anticipato a stasera"
"A stasera ... ? ma io non ce la faccio, ho una certa età"
"Su dai che dici, domani sera è tutto occupato non si può"
"Ma non possiamo rimandare a Venerdì ?"
"Venerdì gli altri sono impegnati"
"Ho capito ... va beh prenderò qualcosa per recuperare"
"Ok ci vediamo alle 19 al solito posto"
"Va bene Peppe a stasera"
Quale terribile tresca si nasconderà dietro questa telefonata, i carabinieri stanno già indagando e stanno organizzando una battuta per stasera alle 19. Chissà magari c'è qualche traffico di droga dietro o peggio una tratta di prostitute dai paesi dell'Est. Ma no ... semplicemente dovevamo giocare una partita di calcetto sulla spiaggia che è stata anticipata a stasera. Ma Berlusconi ha ragione, mettete che questa telefonata fosse stata intercettata, chissaà quale razza di indagine ne sarebbe scaturita, quanti poliziotti e carabinieri sarebbero stati impiegati per poi scoprire che si trattava solo di una partita di calcetto. Quanti soldi sprecati. Grazie Berlusconi che eviti alle forze dell'ordine indagini inutili, peccato che questo eviterà anche di sapere in futuro quello che tu e la tua cricca combinate, i vostri traffici di escort e peggio ancora i vostri appalti truccati o le vostre case pagate da non si sa chi. Dimenticavo ... senza queste intercettazioni sicuramente un sacco di delinquenti la faranno franca, ma quello che importa è che soprattutto il grande capo, novello nuovo dittatore, la faccia franca. Grazie Berlusconi il paese te ne sarà grato ... ed anche il mio amico Peppe, anche lui stanco di essere intercettato e beccato in flagrante: per lui una partita a calcetto vale più di qualsiasi altra cosa ... donne comprese.
?
Per fortu

martedì 8 giugno 2010

E Fini si prostitui' per ... 24 ore

Sul reale dissenso di Fini dalla linea politica del Pdl ho sempre dubitato fortemente, una cosa sono le chiacchere e la arringhe di facciata, un'altra cosa sono poi i fatti concreti. Ed ecco infatti il via libera dal fascista presidente della camera per il decreto sulle intercettazioni telefoniche che mettera' in ulteriore serio pericolo la liberta' di informazione. Sono bastate 24 ore per convincere l'abbronzato presidente di An. L'arco temporale della proroga delle intercettazioni e' salito da 48 a 72 ore con buona pace di tutti. La sostanza del decreto non cambia ma Gianfranco ha fatto la voce grossa per ottenere qualcosa di piu' del nulla. Insomma il dittatore di Arcore prosegue per la sua strada e mai come in queste ore l'appellativo di dittatore calza a pennello. Riunione dell'Ufficio di Presidenza del Pdl a Palazzo Grazioli tanto per ribadire che il partito e' cosa sua. Intimdiazione ai deputati del Pdl affinche' quando il Ddl sulle intercettazioni tornera' alla Camera dovra' essere approvato senza nessuna modifica, alla faccia della democrazia biparlamentare. Altro schiaffo in faccia a Fini che, pienamente soddisfatto delle sue 24 ore, incassa e se ne sta in silenzio. E tanto per continuare su questa linea il dittatore se la prende anche con la magistratura che sta indagando sulle eventuali responsabilita' della commissione grandi rischi in occasione del terremoto dell'Aquila. La minaccia e' di proibire alla Protezione Civile di prestare la loro opera ai terremotato dell'Aquila se le inchieste non saranno sospese. "Il rischio e'" ... parole del presidente del consiglio ... "che qualcuno gli salti addosso o che gli sparino in testa" Non c'e' che dire parole adeguate per la terza carica dello Stato. E gia' che c'era il cavaliere affonda anche sulla Rai e le sue trasmissioni faziose che remano sempre contro il governo e la maggioranza. Altro proclama: "Se la Rai non cambia non firmo il contratto di servizi". A quando la chiusura definitiva del parlamento ? Sarebbe una bella economia per la finanza pubblica, tanto per quello che serve ormai.

lunedì 7 giugno 2010

Taglieremo tutto ... meno i nostri stipendi

Siamo ormai a oltre 10 giorni da quando la manovra è stata varata e ancora non si sa niente di preciso ed ogni giorno qualche ministro spara qualche cartuccia o qualche minaccia di tagli senza distinzione di colpi. Oggi è la volta del ministro più ignorante che la Repubblica italiana ricordi: il leghista Calderoli. Il semplificatore, che brucia le leggi piuttosto che semplificarle, annuncia tagli agli stipendi in Rai e manda una raccomandazione ai giocatori della Nazionale: rinunciare ai loro premi relativi al campionato mondiale di calcio. A Calderoli si associa il super nano Brunetta impaziente di portare le donne alla pensione non prima dei 65 anni. Insomma tutto il governo, Tremonti in testa, taglia a destra e a manca non con chirurgica precisione ma usando l'ascia di guerra. L'unico settore del quale si è solo timidamente parlato per poi insabbiare il tutto dietro una cavillo burocratico è quello dei parlamentari. Non solo questi signori si sono subito dati da fare per mettere a tacere la proposta di un taglio del 5% sulle loro retribuzioni, ma addirittura nemmeno pensano per esempio di costringere tutti coloro che hanno un doppio incarico a fare una scelta e quindi rinunciare ad una delle due cariche che ricoprono. E' difficile dare credito a chi costringe il paese, o meglio una parte del paese, a fare sacrifici tagliando stipendi e pensioni, ma allo stesso tempo si guarda bene dal conrtibuire a questi sacrifici. La manovra di Tremonti colpisce esclusivamente i dipendenti pubblici con blocchi degli aumenti contrattuali e spostamento delle finestre per andare in pensione, ma questi provvedimenti non toccano deputati e senatori che a loro volta non sono altro che dipendenti pubblici. Difficile quini dare credito a certe sparate come quelle di Calderoli che vanno a toccare un settore come il calcio che è gestito a livello privato e nel quale i premi sono concordati con gli sponsor. Naturalmente appare anche ridicola la immediata mini ricolta scoppiata fra i giocatori della nazionale di calcio che subito si sono ribellati verbalmente alle proposte del ministro. Un comportamento veramente squallido da parte di chi guadagna cifre astronomiche per cui la rinuncia ad un premio non costituirebbe certo un sacrificio. Ma questo e' il paese in cui viviamo: si toccano personaggi plurimilionari e scoppia una mini rivolta, si toccano gli stipendi di lavoratori il cui guadagno medio e' di circa 1400 euro al mese ed un solo sindacato proclama una ciopero generale dopo un mese dall'approvazione della manovra ed in pieno periodo di vacanze. Beh come dare torto a chi ci governa .... ??

domenica 6 giugno 2010

Quando la storia non insegna ... e il lager è ancora di moda

Le recenti incursioni delle navi contro l'embargo israeliano su Gaza ha avuto il merito almeno di portare di nuovo l'attenzione pubblica sul lager del terzo millennio, la striscia di Gaza appunto. Certo ci sono stati dei morti che sembrano essere dei morti di serie B, se ne è parlato per un giorno poi tutto è stato messo a tacere, e sicuramente la perdita di vite umane è un gioco che non vale la candela, ma almeno si è tornati a parlare dell'inferno di Gaza. Naturalmente la comunità internazionale e in particolare tutto l'occidente non ha nessuna intenzione di risolvere il problema, fra l'altro creato dagli occidentali stessi alla fine della seconda guerra mondiale, del medio oriente e della convivenza impossibile fra l'imposto Stato d'Israele e il mondo arabo-mussulmano, ed Israele in virtù di questa immunità internazionale adotta metodi che dovrebbero essere tristemente noti a questo popolo. Non sono stati sufficienti i milioni di ebrei eliminati nei campi di concentramento nazzisti per insegnare a questo popolo come affrontare e cercare di risolvere una difficile coabitazione nei territori del medio oriente. Piuttosto che cercare il dialogo e consentire che anche i palestinesi potessero avere il loro legittimo stato, gli israeliani sono ricorsi da sempre agli stessi metodi, che hanno tristemente sperimentato sulla loro pelle, per affrontare e contrastare il terrorismo palestinese. Un terrorismo che a volte risulta difficile definire tale considerato che il popolo palestinese si è visto imporre la presenza di una stato nei propri territori senza avere un uguale riconoscimento. Chi critica i metodi israeliani nell'affrontare e contrastare il terrorismo palestinese è subito accusato di sionismo, ma i primi sionisti sono tutti i governi occidentali che hanno imposta questa presenza su territori sui quali non avevano nessuna giurisdizione e che erano occupati non solo dagli ebrei. L'occidente scelse a suo tempo questa strada per togliersi un peso dalla coscienza rispetto a crimini commessi dalla germania nazista da una parte e per liberarsi dalla scomoda presenza di molti ebrei all'interno dei propri stati. Ed ora gli israeliani, forti di questo consenso internazionale, adottano gli stessi metodi messi in atti dal nazismo nei loro confronti. Hanno trasformato la striscia di Gaza in un lager e sparano su chiunque si azzardi a portare aiuti umanitari al popolo palestinese.Vale la pena di sottolineare il comportamento del governo italiano che ha votato contro una commissione di inchiesta internazionale sui fatti relativi all'assalto della nave pacifista di lunedi' scorso da parte degli israeliani, come dire da un governo di cui fanno parte diversi fascisti, piena solidarietà ai nuovi fascisti di questo terzo millennio.

venerdì 4 giugno 2010

Giovani se ci siete battete un colpo ed ascoltate ... Monicelli

E' una domanda che sorge spontanea se la reazione piu' violenta ed estremista alla manovra taglia tutto della coppia Berlusconi-Tremonti la dobbiamo ad un grande vecchio come il regista Monicelli. I sindacati protestano, ma poi solo uno, la CGIL, indice uno sciopero generale che si terra', udite udite, il 25 giugno. A quella data saranno iniziate le vacanze e la manovra ormai sara' stata digerita, metabolizzata e dimenticata, soprattutto se il mondiale di calcio che sara' in pieno svolgimento vedra' la nazionale italiana comportarsi bene. I giovani sonnecchiano e non si rendono conto che, a parte i pubblici dipendenti che si vedranno decurtare i loro stipendi, loro saranno il principale obiettivo di questa manovra distruggi paese. Si perche' le forbici di Tremonti, oltre che sui dipendenti pubblici, si sono scagliate contro istruzione e cultura, quei settori che dovrebbere essere i motori per la futura ripresa. Quando in un paese si considerano l'istruzione e la cultura due voci di spesa piuttosto che due voci relative all'investimento, il futuro diventa subito prima grigio e poi nero. L'esempio l'abbiamo proprio in Italia dove si assiste da tempo ad un decadimento culturale senza precedendti grazie a questa politica scellerata che ha raggiunto il culmine con il terzi governo Berlusconi, ma che e' stata messa in atto anche dai governi precedenti di qualsiasi schieramento politico. Ecco allora il grido del regista Monicelli che incita alla rivolta i giovani del nostro paese, un grido che pero' si perde in un deserto senza fine soffocato immediatamente dal ministro della cultura Bondi e dal solito leccapiedi del cavaliere, Cicchitto. Naturalmente i tagli alla cultura fanno parte di un disegno ben preciso che niente hanno a che vedere con il contenimento della spesa pubblica, perche' non diminuire invece i finanziamenti relativi alla nostra partecipazione alle varie guerre nel mondo ? O perche' non rinunciare al ponte sullo stretto che non serve a niente oltre a rovinare l'ambiente ? Ma si sa meglio tenere il popolo nell'ignoranza e nutrirlo a suon di reality e veline sculettanti in televisione che farlo crescere e magari abituralo a ragionare con la propria testa. Forse l'Italia si riprendera' dalla crisi economica ma i danni saranno irreparabili e avremo un popolo piu' cerebroleso di quanto non lo sia gia'..

martedì 1 giugno 2010

L'Italia è malata ... ma il pianeta non sta meglio

Il nostro paese sta vivendo un periodo storico di crisi non solo economica ma anche di valori, di ideali e di una profonda crisi culturale. Purtroppo questa crisi colpisce anche il pianeta intero nel quale non si trovano punti di riferimento validi che possano costituire un valido modello di sviluppo da seguire. E' questo uno dei mali della società globale nella quale un singolo Stato da solo difficilmente può sganciarsi dallo sviluppo globale appunto e seguire un percorso diverso o alternativo. Nonostante la crisi abbia messo in evidenza tutti i lati deboli del capitalismo e dell'economia globale non si intravedono in nessuna parte del mondo segnali che possano far sperare in un cambiamento di rotta. Gli effetti della crisi ancora non si sono sviluppati nel loro complesso e soprattutto in Europa la risalita sarà lenta ed ancora disseminata di sacrifici non indolori. Ma quello che più preoccupa è appunto la mancanza di una diversa strategia di sviluppo per una società malata. Tutti i governi sono intervenuti con interventi statali nella più perfetta tradizione socialista e comunista, insomma il capitalismo sta per essere salvato con metodologie che fanno riferimento all'ideologia socialista. Una contraddizione che dovrebbe far riflettere governanti e politici che invece proseguono sempre sulla strada che ha portato a questa disfatta economica. Ai grossi problemi economici mondiali si affiancano problemi ambientalisti e venti di guerra che non trovano pace soprattutto in quell'area infuocata che è il medioriente. Dal punto di vista dell'ambiente il disastro del pozzo petrolifero nel Golfo del Messico sta mettendo in evidenza la pericolosità estrema delle tecnologie per l'approvigionamento del petrolio e dell'energia in generale. Purtroppo nel mondo si ragiona sempre in termini economici, ma spesso l'economicità fa a cazzotti con l'ambiente. Il petrolio del Golfo del Messico sta distruggendo un oceano, ma tutto questo non induce i vari stati a investire massicciamente in fonti energetiche alternative. Da questo punto di vista l'Italia poi sta per imboccare di nuova la strada dell'energia nucleare seguendo una politica scellerata che in ogni parte del mondo si sta lentamente abbandonando. Entrando poi nel campo della politica internazionale, il fatto del giorno è l'attacco terrorista dello Stato di Israele ad una missione umanitaria che si stava dirigendo via mare verso la striscia di Gaza. La guerra in Afghanistan ed in Iraq completano il quadro di questo territorio che assme sempre più gli aspetti di una polveriera pronta ad esplodere cone effetti disastrosi da un momento all'altro. Una vicenda che si trascina dalla fine della seconda guerra mondiale quando i vincitori, Usa e Inghilterra, decisero di disfarsi degli scomodi ebrei assegnando loro un territorio per instaurare lo Stato di Israele. La scelta del territorio non poteva essere più infelice ed il progetto occidentale (quello di tenere sotto controllo il mondo islamico attraverso lo stato di Iasraele) fallì miseramente e fu la vera origine del terrorismo islamico integralista. Purtroppo quella lezione di storia non è servita a niente ed oggi si è arrivati a utilizzare la guerra come strumento principe per la lotta al terrorismo, uno strumento forse indispensabile ma inutile se non affiancato ad una politica diversa da parte di tutto l'occidente. In questo contesto anche ciò che concerne la cultura rimane relegata in una specie di nicchia in quanto tutti i media o almeno la maggior aparte di loro, punta tutto sull'apparenza sull'esteriorità piuttosto che sui contenuti. Insomma un quadro tutt'altro che incoraggiante nel quale i segnali positivi sono veramente pochi e soprattutto sono poche le persone che vi hanno accesso.