venerdì 30 luglio 2010

Per risolvere il caos politico-istituzionale c'è una sola strada .... nuove elezioni

La strada scelta da Berlusconi e Veltroni a suo tempo di formare due grossi partiti che mettessero insieme anime così diverse fra loro (Forza Italia e An da una parte, Ds e Margherita dall'altra) si è da tempo mostrata fallimentare ed oggi ha portato ad un vero e proprio caos politico-istituzionale. Indipendentemente dai numeri, per rispetto dei cittadini e del paese, sarebbe veramente il caso che si andasse alle elezioni con tutte le nuove formazioni e i nuovi schieramenti che si sono già formati e che si formeranno, perchè la situazione politica rispetto alle elezioni del marzo del 2008 è ormai notevolmente cambiata. Il Partito Democratico è stato il primo ha subire defezioni ed oltre al distacco di personaggi che non erano più in linea con il progetto politico del partito (Binetti docet) c'è poi stato la fuga di Rutelli che ha addirittura dato vita ad un'altra formazione politica. Ora l'etica vorrebbe che questi signori, oltre a staccarsi dal PD, si dimettessero anche da parlamentari in quanto non facenti più parte del partito con il quale si erano presentati alle elezioni. E se non lo fanno dovrebbero addirittura essere gli elettori a chiedere le loro dimissioni, ma gli italiani ormai sono assuefatti a tutto. Situazione analoga sta vivendo ora il Pdl con l'estromissione da parte del suo padre-padrone del cofondatore Fini che si appresta a dare vita ad un'altra formazione politica staccandosi dal Pdl stesso. Ma in questo caso la situazione è ancora più grave in quanto Fini ricopre un ruolo istituzionale di primo piano in quanto Presidente della Camera. Il suo comportamento, pur essendo condivisibile nei contenuti, non può essere condiviso nella forma in quanto il ruole che ricopre lo dovrebbe porre al di sopra delle parti e tenerlo fuori dalle beghe di partito. Questo è naturalmente un indice del senso delle istituzioni della maggioranza di centro destra, un senso che non può certo far parte di una coalizione che accetta di governare a fianco di un partito come la Lega che per sua natura mira alla distruzione delle istituzioni e del paese intero. Fini si è comportato come un politico di partito e non come la quarta carica dello stato aggiungendo confusione alla confusione. Ora risponde alla intimazione di Berlusconi di dimettersi riappropriandosi del suo ruolo: il presidente della Camera una volta eletto non ha bisogno nè della fiducia nè della sfiducia di nessuno. Ma qui si ritorna al concetto del senso delle istituzioni che se manca alla Lega non è certo Berlusconi che ne fa sfoggio. Lui tratta il paese come se fosse una propria azienda e quindi pensa che tutti siano al suo servizio. Insomma la confusione regna sovrana e, come ha detto ieri uno dei leccapiedi del dittatore di Arcore il direttore del Tg1 Minzolini (si anche lui qualche volta dice una cosa giusta), ci sarebbe bisogno di chiarezza. L'unico modo per fare chiarezza sarebbe azzerare tutto, cambiare la legge elettorale e ritornare alle elezioni anticipate come nelle migliori tradizioni della prima Repubblica.

giovedì 29 luglio 2010

Tutta l'ipocrisia del governo italiano nel voto della risoluzione Onu sul diritto all'acqua.

Da oltre 15 anni si discute all'Onu su una risoluzione che sancisca il principio che l'accesso all'acqua pulita è un diritto dell'essere umano. Queste sono le stranezze della politica, quindici anni di discussioni per un diritto che qualsiasi persona "normale" dotato di un minimo di intelligenza ritiene sacrosanto. E invece perchè questo diritto sia riconosciuto dalla più grande organizzazione mondiale, l'Onu appunto, ci sono voluti 15 anni. Ma oggi finalmente l'accordo sulla risoluzione è stato raggiunto. Purtroppo la risoluzione non è stata approvata all'unanimità: 122 paesi favorevoli, 41 astenuti, ma almeno nessuno contrario. Pensate nemmeno l'Italia, anche il nostro paese ha votato a favore. E questi sono i risvolti della politica che non entreranno mai nella testa del cittadino comune, atti incomprensibili, ipocriti e controversi. Si perchè proprio nel nostro paese è appena terminata la raccolta delle firme contro il decreto legge del 25 giugno 2008 n.112 che ha lo scopo di privatizzare la gestione dell'acqua potabile in Italia. Insomma l'Italia da una parte si fa bella votando a favore della risoluzione Onu che sancisce il diritto di ogni essere umano di accedere all'acqua pulita, dall'altra pero' lo stesso paese con le sue iniziative di legge sconfessa la risoluzione stessa consentendo, anzi quasi obbligando, le amministrazioni comunali ad assegnare ai privati la gestione degli impianti idrici e di distribuzione dell'acqua potabile che sgorga dai nostri rubinetti. Insomma uno dei firmatari della risoluzione è uno dei primi paese a disattendere la risoluzione stessa. L'acqua è un bene comune e di tutti, un dono della natura indispensabile per la vita e quindi come tale non è possibile consentire a nessuno di ricavare profitti sulla sua distribuzione ai cittadini. L'acqua deve essere gestita dalle amministrazioni pubbliche che non devono speculare ma bensì garantire a tutti l'accesso a questo bene essenziale. Ma questa maggioranza ormai con la scusa di riordinare i conti pubblici svende tutto quanto il pubblico dovrebbe gestire e curare.

mercoledì 28 luglio 2010

Bondi emula Totò e vende il colosseo ... ma non è un film

Mitico l'episodio del film "Tototruffa 62" nel quale Totò riuscì a vendere la fontana di Trevi ad un turista americano. Avreste mai pensato che quell'episodio magistralmente scritto da Totò diventasse realtà ai giorni nostri ? Nessuno credo, nemmeno il grande Totò, avrebbe mai potuto pensare che un giorno la sua truffa fosse presa ad esempio da un governo della Repubblica italiana e messa in pratica. Ma si sa da questo governo e da questa maggioranza ci si può aspettare di tutto anche la messa in vendita dei beni dello Stato di qualunque genere essi siano comprese opere d'arte come il Colosseo testimonianza fra l'altro di una delle più grandi civiltà di tutti i tempi. D'altra parte il primo atto del federalismo, la riforma delle riforme, è stato proprio quello di trasferire i beni dello stato alle regioni con consequenze che porteranno quasi sicuramente alla cessione a privati di alcuni di questi beni a causa dei drastici tagli messi in atti dalla manovra Tremonti. Ma torniamo al Colosseo. Il monumento ha bisogno urgente di lavori di restauro per un costo stimato di circa 25 milioni di euro ed allora il ministro Bondi che cosa ha pensato ? Di far intervenire i privati che a fronte dei lavori necessari, potranno usare l'immagine del Colosseo e forse non solo l'immagine come logo pubblicitario. Insomma un bene di tutti, non solo dell'Italia ma del patrimonio artistico e culturale mondiale, viene messo in mano ai privati che naturalmente lo sfrutteranno a loro uso e cosumo, naturalmente per trarne profitto. E naturalmente Bondi canta vittoria per questa pensata perchè il monumento verrà restaurato senza spendere un solo euro di soldi pubblici ..... ma consentendo a privati di trarne profitto .. aggiungerei io. Questa gente non solo non ha il senso dello Stato, ed infatti lo stanno smontando e distruggendo pezzo per pezzo con la scusa del risparmio del denaro pubblico, ma non ha nemmeno un briciolo di amore per la cultura, per l'arte e per la storia di questo paese, storia della quale il Colosseo è una delle più grandi testimonianze. Ma i soldi pubblici se non sono utilizzati per mantenere e gestire queste opere d'arte a cosa altro possono servire ? Ah si dimenticavo a pagare circa 18-20 milioni di euro di stipendio mensile ai nostri parlamentari, ed a spendere circa 61 milioni di euro al mese per una missione di pace che però è una vera e propria guerra in un paese straniero. Ed allora mettiamo in mano ai privati il nostro patrimonio artistico e monumentale ed altri beni essenziali e di tutti come l'acqua.

Un paese che rotola anche in estate

Una volta durante l'estate, che più o meno in Italia si identifica nei mesi di luglio ed agosto, il paese si metteva tranquillo per la maggior parte al mare sotto ombrelloni e sede a sdraio e non si parlava di altro che di amenità: musica, spettacoli, l'acqua piu' o meno sporca, il mare mosso o calmo e via dicendo. Perfino la politica andava in vacanza ed i giornali erano costretti a fare le solite previsioni funeste per l'autunno quando gli italiani avrebbero trovato le solite stangate di fine estate: aumenti di tariffe, scioperi per i contratti da rinnovare, i prezzi dei libri di testo lievitati come quelli della frutta e della verdura. Ma quella era la prima Repubblica, ora siamo nella seconda Repubblica e tutto è cambiato. La politica guidata dall'imprenditore milanese efficiente, il dittatore di Arcore, non va in vacanza anzi intensifica le sue attività, le stangate arrivano prima del mese estivo per eccellenza, agosto, e gli scandali si susseguono senza pausa e senza mai andare in ferie. Perfino la massoneria sorge agli onori della cronoca, ma anche in questo caso, come per la Repubblica, si è passati dalla P2 alla P3. Insomma non c'è più un momento di tranquillità. Nella prima repubblica almeno luglio ed agosto si aveva l'impressione di vivere in un paese normale, in cui tutto andava bene, con i cittadini a godersi le meritate vacanze. Nella seconda repubblica non c'è tregua a causa della iper attività dei nuovi politici italiani. Troppe sono le cose da fare per cambiare questo paese e non ci si può permettere di andare in vacanza due mesi. Prima di tutto c'è da mettere a tacere il sistema dell'informazione costituito per il 99,9% da giornali comunisti che pensano solo a discreditare i politici della maggioranza ed in particolare quelli del Pdl. Ormai è più facile trovare un parlamentare del Pdl che non sia implicato in qualche indagine piuttosto che trovare il classico ago nel pagliaio ed il povero (si fa per dire) Berlusconi impegna tutto il suo tempo ad esprimere solidarietà e fiducia prima ad un sottosegretario, poi ad un coordinatore del suo partito, poi al cofandotore di Forza Italia, insomma dopo essersi liberato dagli impegni processuali (è sempre impedito ma legittimamente) ora sta studiando come risolvere il problema di tutti questi scandali che vengono alla luce. A dire la verità lui ci aveva già pensato bloccando le intercettazioni e mettendo il bavaglio alla stampa ed all'informazione in generale (blog compresi che ancora sono a rischio), ma poi è insorto quel rompiscatole del Presidente della Camera a rompergli le uova nel paniere ed ora quella legge non si sa ancora che fine farà. Nel frattempo la famosa stangata che solitamente arrivava a settembre-ottobre, grazie all'efficienza del governo, viene anticipata a luglio anche perchè riguarderà solo una minima parte del paese e naturalmente la meno ricca. Per indorare la pillola i deputati, sempre sotto la spinta del rompiscatole, si sono decurtati le loro indennità di 1.000 euro, attenzione non lo stipendio ma solo l'indennità, un bruscolino se si pensa ai circa 20.000 euro mensili che si beccano. Un risparmio irrisorio rispetto a quello che era stato previsto nel programma elettorale del Pdl che prevedeva riduzione dei parlamentari, riduzione delle province, riduzione degli enti inutili. Niente di tutto questo è stato fatto ed allora ecco l'elemosina di 1000 euro allo stato. Nel frattempo l'opposizione che fa ? Beh cerca di mettere a tacere un elemento di disturbo che forse potrebbe rappresentare realmente una svolta per quella macchina scassata che fatica a camminare che è il Partito Democratico. Nicky Vendola, il governatore della Puglia, si candida come segretario del partito alle prossime primarie e come anti-Berlusconi, ma si tratta di un personaggio un po' scomodo ed al di fuori degli schemi ed allora anche nell'opposizione c'è maretta. Intanto i deputati del Partito Democratico oggi, in occasione del voto di fiducia sulla manovra economica, diserteranno la Camera e si ritroveranno all'Aquila. Insomma ormai la politica non si fa più nei luoghi istituzionali: Berlusconi la conduce a palazzo Grazioli o Villa Certosa, la Lega a Pontida, ora il Pd a l'Aquila, si potrebbero chiudere Montecitorio, Palazzo Chiggi, palazzo Madama e risparmiare un po' di soldi. Insomma il paese che nella prima repubblica iniziava a rotolare a settembre, ora rotola continuamente e quel che è peggio che non si vede la fine di questa tragica corsa.

sabato 24 luglio 2010

La manovra di Tremonti ... taglia a destra e a manca meno che per la guerra

In questi giorni on cui tutti parlano delle intercettazioni, della libertà di stampa e della manovra di Tremonti con continue modifiche ed aggiustaqmenti, a tutti gli organi di informazione è sfuggita una notizia: mercoledi' scorso la Camera ha approvato il rifinaziamento delle missioni militari italiane all'estero, compresa la guerra in Afghanistan, missione ipocrita ed anticostituzionale. E' strano questo fatto. Mentre i giornalisti si inalberano contro il decreto sulle intercettazioni, mentre l'opposizione strilla contro lo stesso decreto e contro la manovra da 25 miliardi di euro, nessuno si è preoccupato di dare risalto a questa notizia e di mettere in evidenza che il costo delle nostre missioni militari salirà nei prossimi sei mesi da 51 milioni di euro al mese a 65 milioni di euro al mese. Mentre il governo si appresta a tagliare le spese della pubblica amministrazione bloccando stipendi e pensioni dei dipendenti pubblici, tagliando i fondi a regioni e comuni che saranno costrette ad aumentare le tasse e a diminuire i servizi, lo stesso governo invierà in Afghanista ben 1000 militari in più oltre che ulteriori 17 carri armati. Si perchè i carri armati sono fondamentali per una missione che dovrebbe essere di pace. Nei prossimi sei mesi l'Italia, costretta ad una finanziaria extra da 25 miliardi di euro per mettere in ordine i suoi conti, spenderà circa 393 milioni di euro per le missioni militari. Di questi quasi 400 milioni di euro, mezzo milione saranno per la Rai allo scopo di finanziare la propaganda di guerra come ai tempi del fascismo, mentre solo 18,7 milioni di euro saranno impiegati per progetti di ricostruzione, quelli che servirebbero per una vera missione di pace, il resto saranno solo ed esclusivamente spese militari. Insomma si taglia ovunque meno che per la guerra, in barba anche alla Costituzione Italiana nella quale si proclama che l'Italia è una nazione ch ripudia la guerra. Un bel modo di ripudiare, spendendo oltre 350 milioni di euro in sei mesi. Ultimo particolare: alla camera tutti hanno votato a favore di questo scempio ad esclusione dell'Italia dei valori e dei radicali, che però come tanti Ponzio Pilato si sono astenuti. Sarà per questo motivo che nessuno ne parla ?

giovedì 22 luglio 2010

Chi si loda s'imbroda e imbroglia il paese

Non ho mai amato molto chi parla troppo di se stesso e chi si loda per quello che riesce a fare, forse per l'educazione ricevuta anche dai miei nonni che con la saggezza che contraddistingue le persone anziane mi ricordavano sempre quel famoso proverbio "Chi si loda si imbroda". Ecco sarebbe opportuno leggere le lodi che oggi il dittatore di arcore si è ritagliato addosso, utilizzando fra l'altro a proprio uso e consumo il servizio pubblico del Tg1, alla luce di questo proverbio e degli insegnamenti dei nostri vecchi. Un governo che veramente opera per il bene del paese o che abbia operato per il bene del paese avrebbe bisogno di questa campagna mediatica filogovernativa ? Di certo no, ma il dittatore e tutta la sua cricca sanno benissimo che fino ad ora hanno fallito sul fronte che più sta a cuore al paese ed alla gente e che ha prodotto notevoli danni in questi due anni e mezzo: l'economia e la finanza. Certo il governo ha sfornato provvedimenti, decreti e disegni di legge approvati a suon di voti di fiducia desautorando il parlamento, ma nessuno di questi provvedimenti ha affrontato in maniera seria ed efficace la crisi economica che ha attanagliato l'Italia come il mondo intero. Anzi per oltre due anni e mezzo Berlusconi stesso, non sapendo che pesci prendere, ha addirittura negato l'esistenza della crisi invitando all'ottimismo i cittadini e spingendoli al consumismo sfrenato. Poi all'imporvviso ecco la manovra taglia spese che raschia le tasche degli italiani, non tutti naturalmente solo i meno abbienti, e produce un ulteriore impoverimento delle condizioni di vita del cittadino medio. L'Istat proprio oggi registra che il potere di acquisto delle famiglie italiane e' diminuito del 2,5%, che una famiglia su quattro taglia sull'essenziale, per non parlare del livello di disoccupazione che ha toccato il 10% della popolazione con punte del 25% fra i giovani. Ecco perchè servono i proclami del dittatore sull'operato del governo, per mascherare il fallimento più mascroscopico che ha impoverito il paese aumentando la forbice fra ricchi e poveri. Un paese balzato indietro di anni anche per quanto riguarda le conquiste dei lavoratori con la maggior azienda italiana, la Fiat, che licenzia senza motivi seri, che propone contratti capestro e che alla fine porta la produzione delle auto all'estero con inevitabili consequenza sull'occupazione. Un fallimento che quindi va mascherato con le parole, un'attività nella quale il cavaliere eccelle, e con manovre di distrazione come le leggi razziali, le leggi sui clandestini, la presunta riforma della giustizia ed il tentativo di mettere il bavaglio al paese e all'informazione in generale. Questo è il senso della pubblicità-progresso messa in campo dal dittatore di arcore per promuovere l'azione del suo governo.

lunedì 12 luglio 2010

Mentre l'Italia è stordita dal caldo si preparano tasse, censure e inciuci vari

Fini mostra insofferenza dilagante, la Lega scalpita per fregare il paese con il federalismo, la maggioranza uscita dalle elezioni di due anni fa mostra crepe sempre più vistose ed il dittatore di Arcore corre ai ripari in perfetto stile prima Repubblica, ammesso che questa prima Repubblica sia mai finita sul serio. Naturalmente al centro di queste manovre c'è il figlio leggittimo di quella Democrazia Cristiana che era maestra in questo genere di operazioni: Pierferdinando Casini. Colui cioè che alle ultime elezioni regionali ha stretto alleanze con tutti in diverse regioni pur di ottenere la sua bella fetta di potere locale, e gli italiani, alla fine solo loro che si fregano con le proprie mani, lo hanno votato. Ora il Pdl si appresta per mano del suo padre-padrone- dittatore incontrastato a sostituire le frange ribelli di Alleanza Nazionale guidate dalla coppia Fini-Bocchino con le frange del brizzolato Casini, pronto ad entrare a spada tratta nella maggioranza di cui fino ad ieri diceva peste e corna. In fin dei conti il cavaliere fa un'operazione nemmeno tanto scandalosa sostituendo un bolognese con un altro bolognese quindi gli equilibri interni rimangono inalterati. C'e' un piccolo particolare, ma trascurabile, e cioè che gli elettori avevano votato per Fini nella maggioranza e Casini all'opposizione ed ora si vedrebbero scambiate le parti, ma questo è un dettaglio. D'altra parte anche nell'opposizione sono stati fatti simili pappocchi. Primo fra tutti quello di Rutelli che dopo essere stato eletto nelle file del Partito Democratico se ne è uscito tranquillamente fondando un nuovo partito, che nessun a marzo del 2008 ha votato, ma che ora si trova in parlamento. Anche questa insomma è una storia da prima repubblica, anche se rischia di diventare un paragone offensivo per i partiti di quel periodo storico del paese. In fin dei conti i partiti erno sempre quelli e non si assisteva a questo travaso da una parte all'altra senza colpo ferire. Un democristiano era tale e lo rimaneva a vita cosi' come un comunista o un repubblicano, ma in quel periodo anche le differenze fra le varie formazioni politiche erano ben distinte e nette. Oggi si fa fatica a discernere fra una proposta del Pdl da una del Pd e i travasi sono continui come se si trattasse di semplici vasi comunicanti. Naturalmente in barba ai cittadini che hanno votato formazioni che già oggi sono stravolte e che potrebbero essere completamente ribaltate fra pochi giorni. Ma gli italiani ora dopo la delusione dei mondiali sono stretti nella morsa del caldo, se ne riparlerà a settembre forse quando sarà ormai troppo tardi: saremmo sommersi dalle nuove tasse comunali provinciali e regionali sdoganate da Tremonti che fa mettere le mani nelle nostre tasche da altri, avremo probabilmente le bocche cucite a causa la legge sulle intercettazioni telefoniche (in cambio pero' della certezza di potere telefonare all'amante senza correre il rischio di essere intercettati dalla moglie) e ci ritroveremo con le carte cambiate nella forma ma non nella sostanza. Insomma ora intanto andiamo al mare a settembre avremo tutti i problemi risolti in quanto non avremmo piu' nemmeno la possibilità di essere informati sulle malefatte dei nostri politici.

sabato 10 luglio 2010

Il giorno di silenzio ci restituisce un paese nel caos istituzionale e sull'orlo di un nuovo golpe.

Dopo un giorno di silenzio dell'informazione giornalistica e readiotelevisiva ci eravamo subito dimenticati del paese in cui viviamo, e puntualmente oggi ci ritroviamo con un'Italia nel caos istituzionale e con alle porte una nuova P2 smascherata che tendeva a condizionare anche la Corte Costituzionale. Ma andiamo con ordine.
Intanto la ripresa dei telegiornali televisivi ci presentano subito una bella telefonata del dittatore di Arcore che subito elogia l'opera del governo e illustra la ripresa economica nel nostro paese come se fosse un frutto degli interventi del governo. Il governo in questi mesi ha impegnato tutto lo Stato nell questione relativa alla giustizia ed alla difesa ad oltranza dell'immunita del presidente del consiglio, ma di interventi in campo economico poco più che zero. La ripresa se c'è è solo il frutto della dinamica fisiologia dell'economia mondiale trainata da due paesi: Cina ed India. Tutto il resto sono fandonie supportate dal numero impressionante di disoccupati che ha raggiunti livelli record nel paese. Ma il dittatore non si ferma qui e si sbilancia scoprendo ancora una volta le sue reali intenzioni affermando che la libertà di stampa non è un diritto assoluto: chi non crede nel nuovo regime fascista di Pdl e Lega è servito come sono serviti coloro che ieri si sono ridotti al silenzio.
Ieri poi ci sono stati gli incontri fra governo, Regioni, Comuni e Province per discutere la manovra economica di Tremonti. Ed oggi ecco la sorpresa: le Regioni sono arrivate ai ferri corti con il governo e si preannuncia una crisi istituzionale senza precedenti, allo stesso tempo Comuni e Province sono soddisfatti dell'incontro perche' hanno avuto il via libera per reintrodurre tasse come l'Ici o nuove tasse con le quali reintegrare i tagli. Insomma un caos competo che è un segno molto indicativo di cosa sarà il futuro federalismo fiscale e istituzionale tanto voluto dalla Lega: una maniera legale per arrivare alla secessione ed alla divisione dell'Italia.
La confusione è aumentata dai problemi politici all'interno del Pdl. Mentre i finiani si contano e scoprono di avere i numeri per far cadere il governo, Berlusconi corre ai ripari raccomandandosi (l'istituto della raccomandazione nel nostro paese è intramontabile) a Vespa, il cardinale Bertone e Draghi per ingraziarsi di nuovo Casini e l'Udc. Questa è l'Italia: l'avvicinarsi ed il riavvicinarsi di formazioni politiche non avviene sulla base di programmi e progetti politici, ma sulla base d cene compiacenti con personaggi di dubbia moralita'.
Nel frattempo spuntano le ombre di una nuova P2 guidata dal coordinatore del Pdl Verdini, dal solito dell'Utri e da altr vari faccendieri. Questi personaggi meditivano un golpe istituzionale con i loro tentativi di corruzione condotti fino alla Corte Costituzionale per far passare il Lodo Alfano. Certo che il dittatore di Arcore è un gran furbone: manda ormai allo sbaraglio i suoi accoliti restandosene nell'ombra ma è pensabile che Verdini agisse senza il placet del suo padre padrone Berlusconi ? Insomma per chi avesse ancora qualche dubbio questo è un paese governato da una banda di malfattori senza scrupoli che agiscono quasi legalmente.
Ecco questo è il paese che ci ritorna dopo un giorno di silenzio stampa ... ne valeva la pena ? O piuttosto in un momento come questo l'informazione assume un ruolo cosi' importante e strategico da non potersi permettere battute di arresto ? Fate voi.

venerdì 9 luglio 2010

Questo blog non è una testata giornalistica ... e quindi non sta zitto anzi

In molti fra coloro che curnao un blog amano scrivere "Questo blog non è una testata giornalistica .... ecc.ecc." per sottrarsi ad eventuali problemi in merito a quanto scrivono. Nonostante questo pistolotto molti sono i blog, che pur non essendo una testata giornalistica (un'ovvietà inutile da ribadire), oggi aderiscono allo sciopero dei giornali contro la legge che vuole imbavagliare i giornali e l'informazione. Come ho scritto ieri e come tanti sostengono una cotraddizione: si protesta contro il governo del dittatore di Arcore che vuole mettere a tacere l'informazione seguendo la strada di quella stessa legge e cioè non facendo informazione per un giorno. Oggi sarebbe stato invece opportuno fare più informazione del solito ed allora su questo blog farò un breve riassunto di alcune delle malefatte di questo governo di fasscisti vecchi, Fini e company, e di fascisti nuovi, Bossi ed i suoi ominidi verdi.
Il primo atto di questo governo, in un momento in cui stava prendendo corpo la crisi economica e finanziaria mondiale, è stato il famoso Lodo Alfano che, riprendendo diversi tentativi fatti da Berlusconi nei suoi governi precedenti, aveva lo scopo di preservare dai processi le quattro più alte cariche dello Stato creando una sorta di cittadini di seria A e di srie B al cospetto della legge. Il tentativo è fallito per manifesta incostituzionalità, ma il fido ministro Alfano ha continuato la sua opera coadiuvato dall'avvocato Ghedini, colui che scrive le leggi in materia di giustizia per il cavaliere. E così è stato proposto il legittimo impedimento che esonera sempre il presidente del consiglio ed i suoi ministri, dal presentarsi sempre ai processi nei quali sono implicati, anche quelli precedenti alla loro carica, per impegn istituzionali. Insomma l'attività frenetica e la tanto riforma della giustizia sventolata in campagna elettorale è stata fino ad ora indirizzata a salvaguardare dalle corti di giustizia Berlusconi ed i suoi amici ministri.
Altro settore di intervento, tanto caro alla Lega, è stato quello della lotta agli extracomunitari con la famosa legge di stampo razzista che ha introdotto nel paese il reato di clandestinità. Non contenti di questa vergogna, i ministri leghisti guidati da Maroni, si sono impegnati nel rigettare in mare i clandestini che partivano dalla Libia fino a trovare un accordo con la Libia, alla quale abbiamo sganciato diversi milioni di euro, affinchè si impegnasse a rinchiudere in vere e propri campi di concentramento tutti i disperati che fossero arrivati sulla costa per poi partire alla volta dell'Italia. Gli sbarchi sono drasticamente diminuiti ma la situazione umanitaria di questi disperati è peggiorata e drammatica.
Come poi non ricordare l'attività della ministra Carfagna, arrivata agli onori del governo per meriti ... sportivi, per combattere la prostituzione ? Naturalmente questa lotta non si è rivolta a coloro che sfruttano o peggio ancora obbligano le ragazze a prostituirsi ma molto piu' semplicemente verso le vittime di questo mercato del sesso. Ci è voluto qualche mese per capire questo accanimento verso le prostitute e non verso chi le sfrutta, quando è scoppiato lo scandalo delle escorts nel quale è stato coinvolto sempre lui il caro Silvio Berlusconi. Poteva la ministra proporre una legge che punisse o si accanisse contro il procacciatore di prostitute del suo presidente del consiglio ? Certo che no almeno per gratitudine verso il suo protettore. Lo scandalo delle escorts ha determinato anche la fine del mantrimonio del presidente del consiglio che mentre da una partettraverso il suo governo ed il suo partito predica e difende la moralità, dall'altra parte tiene un comportamento completamente opposto arrivando perfino ad insidiare una minorenne. La moglie Veronica diffonde la notizia che l'uomo è malato di sesso, ma nemmeno questo scandalo, che in qualsiasi altra parte del mondo civile e democratico avrebbe causato come minimo le dimissioni del presidente del consiglio, scalfisce minimamente la fiducia che tutti i suoi leccapiedi hanno nell'uomo di Arcore.
Altro ministro che si distingue per la sua operosità nei primi mesi del terzo governo Berlusconi è il nano Brunetta che sfoga tutta la sua voglia di fare contro i pubblici dipendenti e nel tentativo di mettere ordine e di aumentare l'efficienza dei pubblici dipendenti non trova di meglio che colpire con la scure piuttosto che con le forbici. Emette un decreto che punisce chi si assenta dal lavoro per malattia togliendo soldi per ogni giorno di malattia appunto. Risultato: la pubblica amministrazione continua a funzionare a rilento e il dipendente pubblico trova altre forme per ... fregare lo Stato.
In mezzo a questa attività frenetica nessuno del governo per due anni e passa si occupa della crisi economica che però si diffonde a macchia d'olio anche nel nostro paese. Licenziamenti, cassa integrazione, consumi che calano drasticamente, produzione industriale che scende in negativo, in mezzo a tutto questo marasma Berlusconi ed il suo fido Tremonti si sgolano per nascondere la crisi e per convincere gli italiani che non esiste crisi. Tutto questo fino ad arrivare ad un mese e mezzo fa quando anche il governo messo alle strette dall'europa e dalla crisi greca è costretto ad ammettere la necessità di una super manovra per rimettere in sesto i conti pubblici. E dove si vanno a prendere i soldi ? Ma sempre nello stesso posto ... dai dipendenti pubblici e dai lavoratori dipendenti senza toccare minimamente chi i soldi li ha veramente, ma quelli sono tutti amici di Berlusconi e quindi sono esonerato dallo sborsare gli euro che sarebbe giusto tirassero fuori. Pochi mesi prima Tremonti , nell'estremo tentativo di rastrellare soldi, aveva inventato lo scudo fiscale trasformando lo Stato in un ricettatore legalizzato: chiunque avesse esportato illegalmente capitali all'estero avrebbe potuto reintrodurli legalmente in Italia pagando allo Stato un'elemosina ... il 5%. Infuriati tutti i cittadini onesti che pagano regolarmente le tasse anche perchè questi capitali che rientrano spesso sono il frutto anche di attività illegali e criminose, ma a nessuno viene in mente di scendere in piazza e mandare a casa questo governo.
Spesso il silenzio assordante copre le attività deleterie di questo governo anche grazie alla complicità del mondo dell'informazione che sembra essere quasi totalmente asservito al potere del cavaliere. E' un caso eclatante il provevdimento che porterà alla privatizzazione dell'acqua e che vedrà consegnare in mano ai privati la gestione di un bene di tutti in quanto donato dalla natura ed indispensabile per la vita su quale si faranno dei profitti. L'acqua così come l'ambiente in generale non possono essere messi in mano a società private che speculeranno sopra lo sfruttamento di tali beni, questo dovrebbe essere un principio sul quale non si dovrebbe nemmeno discutere, ma questo è il governo guidato da un imprenditore che ha le mani in pasta in attività di ogni tipo e quindi la sua politica è quella di gestire il paese come se fosse una sua azienda anche per quei beni che l'azienda trova in natura e non produce direttamente.
Vogliamo poi dimenticare le innumerevoli figuracce a livello internazionale che il dittatore di Arcore ha fatto e farà ancora fare a questo paese ? Prima l'Italia all'estero era conosciuta come il paese degli spaghetti e della pizza, ora quando un italiano si trova all'estero e viene riconosciuto, viene subito additato con una risatina ironica al grido di ... Berlusconi. Come dire ... ma come fate a sopportare di essere goernati da un uomo del genere.
Ultimo atto del governo, quello che ha provocato questo assurdo sciopero, è il tentativo di bloccare le intercettazioni telefoniche facendo credere a tutti i cittadini che sono tutti intercettati e bloccando l'informazione verso la quale il presidente del consiglio ha una vera e propria idosincrasia soprattutto quando viene criticato. Non più tardi di qualche giorno fa Berlusconi ha invitato gli italiani a non leggere i quotidiani (come se ce ne fosse bisogno in un paese che si trova all'ultimo posto in tutte le classifiche per cio' che riguarda la lettura) ed oggi i giornali chiudono per sciopero venendo al verso dei desiderata del cavaliere ... nessuno mai mi convincerà che non ci fosse stata qualche altra forma di protesta più efficace di questa.

giovedì 8 luglio 2010

Quando lo sciopero è usato in maniera scellerata

Mai uno sciopero fu mai così dissennato e a favore solo del padrone del dittatore che intende proprio chiudere la bocca ai giornali. Nel momento in cui il dittatore di Arcore e la sua banda di fascisti vecchi e nuovi sta tentando con tutti i mezzi di chiudere la bocca ai giornali ed alla informazione con la legge sulle intercettazioni telefoniche, nel momento in cui sempre il dittatore di Arcore invita i cittadini a scioperare contro i giornali stessi sollecitandoli e non leggere i quotidiani, i giornalisti non trovano di meglio che allinearsi con i desideri del padrone e per un giorno, domani, chiuderanno i rubinetti dell'informazione. Un modo del tutto scellerato di utilizzare lo sciopero. Ci sarebbe voluta una giornata di indirizzo contrario ai voleri del potere, altra cosa sarebbe stata per esempio una distribuzione gratuita e capillare dei giornali ai cittadini per esempio sulle spiagge, per la strada, sui luoghi di lavoro oppure in una sorta di porta a porta. Immaginate una edizione straordinaria di tutti i giornali distribuita gratuitamente a tutto il paese, un modo per raggiungere anche coloro che magari non leggono i quotidiani oppure leggono solo quelli di un certo tipo oppure si informano solo attraverso le televisioni del dittatore di Arcore. Questo sarebbe stato un vero sciopero contro il bavaglio all'informazione che Berlusconi intende e probabilmente riuscirà a mettere a tutto il sistema di informazione del paese. Lasciare domani i cittadini senza giornali e senza informazione non è altro che un modo per dare una mano all'uomo che più di altri ha interesse a mettere sotto silenzio con le buone o con le cattive tutti coloro che dissentono dal suo volere, un modo per favorire il sorgere di un regime in un paese in cui la demcorazia piano piano sta crollando sotto le picconate di questa maggioranza al servizio del cavaliere.

mercoledì 7 luglio 2010

Il regime instaurato da Berlusconi non contempla il dissenso

Da due anni e mezzo si sente sempre la stessa musica da parte della maggioranza di centro destra, da parte del governo e da parte del dittatore di arcore: "Gli italiani ci hanno votato e quindi dobbiamo governare". Certo la maggioranza degli italiani ha consegnato il paese a questi manigoldi che devono si governare, ma in un paese democratico governare significa anche rispettare le regole della democrazia e soprattutto rispettare la costituzione. Il cavaliere ed i suoi leccapiedi invece interpretano il voto popolare come una sorta di investitura a fare ciò che pare e piace in una sorta di nuova dittatura democratica. Non si accettano critiche, non si accettano pareri difformi, non si accetta l'opposizione nè di partiti politici rappresentati in parlamento, nè di giornali, nè tantomeno di cittadini esasperati da una politica che alla lunga, ma nemmeno tanto, si rivela esclusivamente ad personam. Anche la gestione di una catastrofe come il terremoto dell'Aquila viene utilizzata a scopi puramente propagandistici e di immagine. Dopo il terremoto dell'aprile 2009, il dittatore di Arcore aveva promesso tempi rapidissimi per la ricostruzione ed in parte è stato così ma solo ed esclusivamente per i propri scopi elettorali in vista delle elezioni regionali del marzo 2010. Dopo quella data, l'Aquila è stata abbandonata a se stessa, con decine di migliaia di cittadini sparsi fra alberghi e campi profughi e con il centro della città desolatamente occupato dalle macerie. Ed oggi che c'è stata la protesta a Roma degli aquilani come ha reagito il governo ? Prendendoli a manganellate e scatenando su di loro la furia della polizia. Nel regime instaurato da Pdl e Lega sotto la guida di Berlusconi, la protesta non è contemplata ma è previsto solo il consenso. Ma oggi è stata una giornataccia per tutta la maggioranza e ancora non è finita. Alla protesta dei terremotati se è aggiunta davanti a Montecitorio la protesta degli invalidi e di tutti coloro che non saranno pù considerati tali a causa dell'innalzamento del punteggio per essere riconosciuti tali previsto dalla manovra di Tremonti. Per fortuna che su di loro non si è abbattuta la scure del manganello, ma non è ancora detto. Le cose non sono andate meglio alla Camera dove un deputato dell'Italia dei Valori è stato colpito in volto con un pugno da un deputato del Pdl, come dire a chi dissente si riserva questo trattamento molto ... democratico. Infine perfino i presidenti delle regioni, tutti indistintamente di destra e di sinistra, stanno protestando contro il governo per i tagli indiscriminati portati dalla manovra che arriverà al Senato e sulla quale la discussione è già bloccata da un voto di fiducia. Questa manovra è quanto di più assurdo si possa immaginare in una paese che si trova si in difficoltà economiche, ma che per uscire da queste difficoltà non trova di meglio che rapinare i ceti medio bassi della popolazione piuttosto che da tutto il paese in ragione del proprio reddito. Per finire lo stesso Presidente Napolitano prende le dovute distanze dal governo che intende riproporre un Lodo Alfano costituzionale contemplando questa volta anche reati commessi prima degli incarichi istituzionali. Che farà ora Berlusconi prenderà a manganellate anche il Presidente della Repubblica ... ?

martedì 6 luglio 2010

Chi si accontenta gode ...

In questo periodo di vacche magre è necessario prendere quello che passa il convento e così l'opposizione, in particolare il Partito Democratico, spaccia come una propria vittoria le dimissione del ministro del nulla Aldo Brancher. Ognuno vende quello che ha ed anche la maggioranza, con il dittatore di Arcore in testa, plaude al grande senso di responsabilità dell'aspirante ministro. Il cavaliere ha la sfacciataggine di dichiarare che condivide la volontà di Brancher di evitare il trascinarsi di polemiche ingiuste e strumentali. Siamo nel pieno del ridicolo. Il dittatore prima nomina un suo fedele ministro di non si sa che cosa, non lo sa nemmeno Brancher che intervistato farfuglia di andare a leggere la Gazzetta Ufficiale che purtroppo non illumina in merito, poi creato il problema ed il casino si compiace per averlo risolto. Ecco il governo dell'apparenza che crea i problemi per poi risolverli con un colpo di spugna. Il tutto naturalmente sulla pelle di un paese che è sulla corda per sapere di che morte dovrà morire a causa della manovra di Tremonti. Nella stessa messa in scena, tutti i leader abilitati alla parola (Cicchitto, Bonaiuti, Capezzone, ecc.) si meravigliano che qualcuno abbia sollevato un polverone sulla faccenda di questo mniistero fantasma. Una fantasma tale che una volta dimessosi il Brancher, nessuno, nemmeno il dittatore di Arcore, si è preoccupato di annunciare alla nazione il sostituto. Se questo era un ministero di importanza essenziale per il federalismo come mai non si è pensato subito alla sostituzione di Mario Brancher ? Forse Barluesoconi sta scorrendo la lista dei suoi fedeli impelagati in qualche processo per scegliere quello più idoneo ad avvalersi del legittimo impedimento. Nel frattempo la notiziola che sulla manovra economica sarà chiesta la fiducia, passa sotto banco. Insomma il cavaliere sta governando a colpi di fiducia, una specie di dittatura democratica nella quale il parlamento a che serve ? Ad alzare la mano per contare quelli che dicono si da una parte e quelli che dicono no dall'altra .... ma sono sempre gli stessi. .

domenica 4 luglio 2010

Il paese nel caos ... nemmeno le previsioni del tempo sono più attendibili ...

Ormai in Italia è il caos totale, un caos inammiginabile dopo le elezioni di due anni fa quando Pdl e Lega ottennero una maggioranza schiacciante nel paese. Un caos dovuto alla intrasigenza del dittatore di Arcore che, nonostante i programmi utilizzati in campagna elettorale, ha come unico obiettivo quello di tenersi lontano da processi ed eventuale galera per arrivare al Quirinale ed ottenre una specie di immunità senza limiti. In questa sua fissazione ha perso di vista la crisi econmica negata per mesi e mesi fino ad arrivare alla manovra di Tremonti per aggiustare i conti ma on una maniera tale che non sta bene a nessuno. In questo suo gioco al massacro ha sempre avuto al suo fanco la Lega disposta a tutto pur di ottenere il federalismo una passo obbligato per arrivare alla tanto sospirata secessione e distruggere 150 anni di storia di questo paese. Berlusconi però non ha fatto i conti con Fini e gli ex di Alleanza Nazionale esponenti di un vero partito politico, per quanto discutibile e con ideali da combattare, ma un partito che a suo modo avrebbe in animo di occuparsi di governare il paese e non di imbavagliarlo per avvantaggiare una singola persona. Ecco quindi i dissidi interni scoppiati grazie alle esternazioni di Fini e dei suoi fedelissimi. Al caos della maggioranza di governo si aggiunge il caos dell'opposizione incapace di cavalcare le difficoltà di chi governa per disarcionarlo magari con elezioni anticipate. Un'opposizione che addirittura oggi cercherebbe accordi con i fascisti di Fini per fronteggiare la legge bavaglio sulle intercettazioni telefoniche fino ad arrivare ad una proposta alternativa di governo mettendo insieme anime incompatibile come quella di Casini ed dei resti della Democrazia Cristiana. Un'opposizione il cui maggiore esponente e' diventato l'ex magistrato Di Pietro che causa la propria difficoltà comunicativa, perde efficacia e credibilità. Insomma il paese è nel caos completo stretto nella crisi economica, si deve difendere dalle voglie di imbavagliare quelle poche fonti informative che cercano di illustrare la verità al paese da controbattere alle fandonie ed alle messe in scena del dittatore di Arcore. Un'informazione che non riesce nemmeno ad essere credibile nelle previsioni metereologiche: fino ad ieri ci avevano detto che dopo due giorni di caldo avremmo respirato qualche giorno, oggi ci dicono che per respirare dovremo aspettare il 12-13 luglio, nel frattempo quella poca aria rimasta è davvero maleodorante.

sabato 3 luglio 2010

Le istituzioni ... queste sconosciute ... ai governanti ma anche ai cittadini

Il popolo italiano o meglio la maggioranza del popolo italiano ha consegnato il paese in mano ad un'accozzaglia di manigoldi che difettano di una caratteristica fondamentale per governare un paese, purtroppo ex-democratico, come il nostro: il senso delle istituzioni. Purtroppo questa mancanza ha colpito anche Giorgio Napolitano, che sicuramente non fa parte della banda di manigoldi del dittatore di Arcore, ma altrettanto sicuramente nel suo tentativo di contrastare un vero pericolo come Berlusconi e la sua cricca, anche lui ha finito per dimenticare il suo ruolo di Presidente della Repubblica italiana. Quando mai si e' visto un presidente della repubblica che interviene su una legge prima ancora che questa sia discussa e approvata dal Parlamento ? Certo le intenzioni di Napolitano sono sicuramente lodevoli e tese alla salvaguardia della democrazia che non e' mai stata cosi' in pericolo in Italia dopo la caduta del fascismo, ma altrettanto certamente le sue esternazioni sono fuori luogo e forse anche anticostituzionali. Naturalmente il campione di questa mancanza di senso delle istituzioni è senza dubbio Silvio Berlusconi. Un presidente del consglio che gestisce il governo come se si trattasse di un consiglio di amministrazione di una propria azienda anzi anche peggio. Riunioni fra ministri organizzate nei propri palazzi proprio a dimostrare che alla fine il padrone e' lui, dichiarazioni che saltano sempre i propri interventi all'interno di consessi internazionali, putualmente smentite dai giornalisti italiani e stranieri presenti a queste riunioni. Per non parlare poi delle dichiarazioni relative ai suoi interventi sulla maggioranza come quello fatto oggi quasi a reti unificate dove ha dato l'immagine a lui piu' cara: quella del capetto che mette a tacere tutti colori che la pensano diversamente da lui. Insomma la parola istituzione per il dittatore di Arcore e' completamente sconosciuta e assente dal proprio personale vocabolario. In questa gara a chi calpesta maggiormente le istituzioni non si tirano indietro nemmeno i presidenti della Camera e Senato, Fini e Schifani. Il primo che interviene pubblicamente in questioni interne del proprio partito dimenticando appunto il ruolo che ricopre e che dovrebbe vederlo, almeno per il periodo in cui ricopre la carica, sganciato dalle questioni del partito stesso. Schifani è meno plateale del suo collega ma anche lui interviene spesso nel merito delle leggi in discussione oltre ad avere fatto qualche tempo fa esternazioni in favore del Vaticano e del Papa che non sono sicuramente degne della seconda carica dello Stato. Gli stessi ministri non sono da meno in questo gioco al massacro, soprattutto i ministri della lega che si distinguono per la loro assenza a manifestazioni cge riguardano la repubblica, che si distinguono per l'ostentazioni di simboli secessionisti come cravatte e fazzoletti verdi, oltre che in dichiarazioni spesso offensive dello stato. Ecco questo è il degrado istituzionale dello Stato un degrado nel quale le esternazione delle cariche istituzionali sono l'ultimo stadio ma che sono generate dai cittadini che, ormai dopo anni di lavaggio del cervello televisivo, non si rendono conto a chi hanno consegnato il governo del paese.

giovedì 1 luglio 2010

Come derubare i cittadini senza mettere le mani nelle tasche .... e come renderli inoffensivi

L'indecenza e l'arroganza del dittatore di Arcore ormai è nota e senza limiti. Solo la maggioranza del paese ormai subito il lavaggio del cervello televisivo, distrutta dal fallimento della nazionale di calcio e pronta a immettersi nei lager autostradali per le vacanze, non si rende conto di aver messo in mano il paese ad un farabutto ormai legalizzato. Mentre la crisi economica produce e produrrà effetti ancora devastanti, l'unico problema per il dittatore è continuare l'opera per mettersi al riparo da giustizia e per imbavagliare il paese. La legge che introdurrà di fatto la dittatura in Italia sarà in aula alla camera il 29 luglio mentre ancora si dovrà approvare la manovra economica ammazza economia. Una accerchiamento congiunto ai cittadini italiani: da una parte si toglieranno risorse e servizi ai ceti medi e meno abbienti, dall'altra si toglierà loro il diritto all'informazione e soprattutto a quella informazione che racconta la storia delle malefatte della classe politica. A compendio di questa azione di accerchiamento c'è il progetto di estendere anche al dittatore del consiglio ed ai suoi ministri leccapiedi l'immunità dai processi per reati commessi prima dell'investitura istituzionale. Fatto questo l'instaurazione della dittatura sarà completata, ed il tutto naturalmente in piena estate quando anche le poche menti pensanti di questo paese, staranno per chiudere i battenti per il mese di agosto. Insomma questo paese in cui ormai tutto è possibile si ritroverà in autunno più povero e meno libero. Nel frattempo, dopo lo sbandieramento di una manovra senza ulteriori tasse o prelievi fiscali messi in atto dallo stato e deal governo, ecco che i primi soldi vengono sotratti dalle tasche degli italiani per vie traverse magari aprendo un piccolo buco proprio sul fondo della tasca. Oggi scattano gli aumenti autostradali ed i pedaggi sui raccordi e le tangenziali. Naturalmente a farne le spese saranno ancora i ceti meio bassi, coloro che per lavorare vivono al di fuori delle grandi città per ragioni economiche ma che sono costretti ad entrare in città per lavoro. L'Anas assicura che i maggiori introiti copriranno semplicemente i tagli effettuati dal governo a carico dell'Anas stessa, insomma la parte del cattivo finale la fa l'Anas ma la causa e' la politica dissennata di questo governo che taglia fondi a tutti per poi consentire la creazione di un nuovo ministero. Forse Tremonti e company contavano sul successo della Nazionale di calcio ai mondiali per far passare inosservati queste tasse, ma e' andata male e qualcuno è ancora sveglio da rendersi conto delle fregature che spuntano da questa manovra ... tasse esente