lunedì 30 settembre 2013

I miracolati .... il condannato santo subito




Da stasera si parla di un nuovo santo da affiancare ai prossimi, Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, che saranno santificati da Papa Francesco: sarebbe il primo condannato santificato. Il miracolo di è verificato oggi, ben sei "diversamente berlusconiani", come si sono definiti associandosi ai diversamente abili, sono, dopo appena 24 ore dalla loro presunta patologia, tornati normalmente berlusconiani. Un fatto senza precedenti che rischia di oscurare i due prossimi e grandi santi. Il condannato ha riunito tutti i suoi leccapiedi compresi i presunti "diversi", ha parlato per pochi minuti senza concedere ad alcuno diritto di parola e di replica, dopodichè tutti se ne sono andati con la coda fra le gambe mentre i diversi sono tornati perfettamente normali. Ma davvero si tratta di un miracolo o dei soliti sbruffoni che sono barvissimi a parlare ma poi una volta richiamati all'ordine non hanno nemmeno le p...le per far valere il loro pensiero. D'altra parte questa è la forza del condannato quella di essersi circondato semplicemente da leccapiedi che in questa occasione si erano montati la testa solo per essere stati nominati ministri in un governo dove il capo non era il loro foraggiatore. Poveri .... avete avuto il vostro momento di gloria ma è durato poco, è arrivato il boss e vi ha rimesso in fila in poche ore, ma almeno la vostra disabilità è rientrata subito. Attenti ad usare le parole in seguito in prima analisi per non essere smentiti in pochi minuti ma in seconda analisi, e nemmeno meno importante, per rispetto verso chi davvero è un diversamente qualcosa e ne soffre grazie anche ad una società che discrimina il diverso di qualsiasi natura. Voi siete stati discriminati per poche ore ... siete tornati dei normali leccapiedi.

Ma nel Partito Democratico sono tutti così ingenui ?


Che il successo del condannato di questi ultimi venti sia dovuto anche alla inconsistenza dell'opposizione è un fatto ormai appurato. Democratici di Sinistra prima, Partito Democratico poi hanno sempre pensato di affrontare il centro destra ed il suo boss scendendo sullo stesso piano del tizio plastificato senza rendersi conto che su quel terreno sarebbe stato imbattibile. Chi ha fondato il suo potere sulla truffa e sulla corruzione riuscendo a sottrarsi alle grinfie della giustizia per tutti questi anni, ma soprattutto ricevendo un consenso popolare non indifferente, ha sicuramente dalla sua un talento non indifferente, pur trattandosi di talento malavitoso. La sinistra questo non lo ha mai capito ed invece di contrastarlo con le armi proprie lo ha fatto scegliendo le armi delle quali il condannato ha una completa padronanza e ne è uscita sconfitta sempre anche in questi ultimi mesi dove il plastificato sembrava alla frutta. Anche in questa ore, analizzando attentamente gli eventi, sembra che Letta ed i suoi siano caduti in una trappola non da poco offrendo al condannato l'ennesima sponda per farsi bello ai decerebrati che lo votano. Vediamo i fatti. Il tizio sa benissimo che comunque vada sarà interdetto da ricoprire incarichi pubblici per un anno minimo per tre massimo e che il 18 il tribunale di Milano deciderà in merito. Poi arriverà la sentenza definitiva del processo Ruby ed in quela caso l'interdizione potrebbe essere perpetua. Insomma la sua carriera nelle istituzione è terminata. Il suo obiettivo allora è quello di non ricevere un voto dal senato per la decadenza, in modo da poter continuare ad addossare la colpa ai giudici comunisti. Visto che ne' il presidente della repubblica ne' gli altri partiti sembravano dargli speranza ha messo in campo una messinscena diabolica. Ha radunato i suoi parlamentari e ha fatto firmare loro una lettera di dimissioni ma non indirizzata ai rispettivi presidenti di Camera e Senato, secondo quanto previsto dalla costituzione, ma bensi' ai rispettivi capi gruppo. Una sceneggiata inutile al limite della farsa che non avrebbe potuto avere nessun valore. Anche le dimissioni presentate come dovuto avrebbero comunque dovuto avere il via libera del parlamento e poi deputati e senatori sarebbero stati sostituiti dai primi non eletti. Insomma un atto privo di conseguenze reali almeno nell'immediato. Letta è caduto nel tranello (in maniera inconsapevole o malignamente era tutto premeditato ?) e venerdi' non ha dato il via al decreto che avrebbe bloccato l'aumento dell'Iva decidendo poi di andare a chiedere la fiducia. Per inciso sarà un bene perchè il mancato aumento dell'Iva, che guarda caso è stato deciso dal governo del centro destra guidato dal condannato nel 2011, sarebbe stato coperto da una nuova accise sulla benzina con conseguenze ancora più disastrose per le tasche degli italiani. Il condannato non aspettava altro: via i propri ministri perchè il governo non rispetta gli accordi e non attua il programma delle larghe intese. E giù dichiarazioni ipocrite, irreali, false supportate dalle bordate dei propri giornali. Sallusti: il tizio è un uomo di onore e chi pensava anteponesse i propri guai giudiziari è stato servito, prima di ogni altra cosa il bene del paese. Ed ora ? ... Ed ora il governo richiederà la fiducia che non sarà accordata e nel frattempo il rischio sempre maggiore che non si arrivi a votare la decadenza di un pregiudicato è sempre più concreto. Nel frattempo borsa giù, spread su e tasche ormai prosciugate ... unica piccola e mera consolazione ... anche Mediaset crolla.

sabato 28 settembre 2013

Un pregiudicato e la sua banda contro lo Stato e le Istituzioni .... con la complicità di un comico


Siamo arrivati al dunque: il condannato ha ordinato ai propri ministri di dimettersi e avviare la crisi di giverno. Dopo venti anni durante i quali il paese, il parlamento, le istituzioni sono stati ostaggio del pregiudicato, grazie anche alla inadeguatezza di una sinistra smembrata e distrutta dal Pd, ecco che nel momento di una profonda crisi, la banda del Pdl da vita ad una delle più pericolose crisi di governo che la repubblica abbia mai vissuto. Ma si profilano anche scenari foschi per il paese che potrebbero sfociare in soluzioni impensabili grazie alla intransigenza di una formazione politica che, pur di salvare il proprio capo dalla decandenza politica in virtù di una condanna in via definitiva, è disposta a tutto anche e soprattutto al sovvertimento della democrazia. Vanno a farsi benedire le promesse di quel filibustiere, ma su questo non c'erano dubbi considerato che in venti anni non ne ha mantenuta una di promesse e solo un branco di cittadini privi della capacità di intendere e volere ha potuto rinnovargli la fiducia in tutti questi anni. Ed ora Imu, Iva, tasse .. tutto va a farsi benedire mettendo naturalmente ancora una volta sul lastrico quesi cittadini onesti che per ora erano riusciti a salvarsi. Pensare che il presidente Napolitano stamani, colpito forse anche lui da una crisi di coerenza, aveva paventato il ricorso ad un'amnistia ed a un indulto per svuotare le carceri, un provvedimento che avrebbe avuto come effetto secondario un'ancora di salvezza per il condannato. La maggioranza del paese ostaggio dei complici del condannato che lo hanno mantenuto per venti anni al potere fino ad arrivare al disastro di questi giorni. Un disastro agevolato in questi mesi da coloro che avrebbero dovuto rappresentare il nuovo, coloro che avrebbero fatto pulizia generale, ma che appena ne hanno avuto l'opportunità si sono tiratu indietro facendosi manovrare da burattinaio genovese. Avrebbero potuto insieme al pd finalmente rinchiudere in un angolo il condannato ed i suoi, ma anche loro per i puri interessi del saltimbanco hanno preferito agevolare qiesto disastro. Ed ora aspettiamo lunedi' .... per vederne le consequenze.

giovedì 26 settembre 2013

Scusi signor Presidente della Rpubblica ma dove ha vissuto negli ultimi venti anni ? E come lei giornalisti e molti politici ?


Siamo arrivati al dunque, quello che in molti si aspettavano, tutti coloro che non si sono fatti abbindolare e mangiare la materia grigia da un imprenditore filibustiere che scendeva in politca per "amore del suo paese" e per "strapparlo dalla lunga mano del comunismo". In tanti hanno abboccato felici di non doversi sforzare a far girare qualche rotellina ormai arrigginita del loro cervello, pronti a bere ed a saltare su un carro vuoto privo di contenuti che aveva un unico obiettivo: mantenere il capo lontano dalle patrie galere e dalle grinfie della giustizia. Fino a quel momento ci avavno pensato i suoi amici del garofano rosso ma dopo che il loro leader era stato cacciato a suon di monetine, il baratro si avvicinava inesorabilmente. Ed allora arriva il discorso accorato e commosso del grande uomo che si sacrifica per il bene del paese, un discorso al quale, solo grazie alla disinformazione totale, si poteva credere. Il tizio si e' scelto qualche fedele seguace disposto a seguirlo ciecamente in cambio di poltrone e naturalmente quattrini ed ha iniziato la sua corciata contro lo Stato, contro la magistratura, contro le istituzioni. E passi il suo primo governo ed anche il suo secondo, ma al terzo non ci sono piu' scusanti: chi lo vota o ha perso totalmente la capacita' di intendere e di volere oppure e' della stessa pasta del condannato, non ci sono alternative. In questi anni la politica eversiva dell'associazione a delinquere comandata dal tizio e' stata il motivo portante dell'azione dei governi di centro destra, azione coadiuvata da un altra formazione eversiva come la Lega Nord. Che prima o poi la magistratura riuscisse finalmente a incastrare il tizio in virtu' delle sue innumerevoli attivita' al limite della legalita' era solo questione di tempo. Che poi sempre il tizio usasse il suo "partito" o meglio la sua associazione (parlare di partito per il Pdl e' fuori luogo: oggi Bondi ha dichiarato "se decade Berlusconi noi non possiamo continuare a stare in parlamento, e' una questione morale", come a dire questo non e' un partito che si rifa a dei principi ad un modello di societa' a degli ideali che rimangono in piedi anche se cade un leader, questa e' solo un'associazione di proprieta' del condannato) per scardinare lo Stato, per minarne la democrazia, per scagliarsi in una guerra senza fine contro le istituzioni era solo questione di tempo. Caro Presidente della Repubblica non si tratta di un fatto improvviso ma semplicemente della logica consequenza di 20 anni di politica eversiva del tizio. Cari giornalisti che gridate la irresponsabilita' dei parlamentari del Pdl .... ma in questi anni quando sono stati responsabili ? Quando hanno proposto leggi per imbavagliare la magistratura e bloccare i processi del loro capo ? Quando hanno depenalizzato il falso in bilancio per evitare ancora una volta condanne al loro capo ? Oppure quando hanno varato una legge elettorale con l'unico obiettivo di rendere il paese ingovernabile e portarlo sull'orlo di una guerra civile ? Quando mai questa gente ha mostrato il famoso senso di respondabilita' ... non mi risulta e se a qualcuno risulta lo spieghi in qualche modo. Io non so se davvero i parlamentari del Pdl si dimetteranno, intanto porto a conoscenza a quelle belle menti che le dimissioni le dovrebbero rassegnare ai presidenti di Camera e Senato e non ai loro capigruppo, ma se per caso non si dimettessero propongo di andarli a prendere a calci nel culo e costringerli a sparire dalla politica e dal paese.

mercoledì 25 settembre 2013

Agibilità politica, Iva, Imu annessi e connessi ... ma intanto l'Italia perde i pezzi


Mentre i politici italiani governano tutti insieme appassionatamente (M5S escluso) e fingono di darsi bastonate almeno tre volte al giorno prima e dopo i pasti, il paese è diventato terra di conquista per chiunque dalla Francia, alla Spagna, passando anche per la Cina. Già non dimentichiamo che non ci sono le grandi sociatà straniere a partecipare al saccheggio dell'Italia ma ci sono anche le formiche cinesi che per esempio hanno distrutto l'economia di intere città come per esempio Prato. Poi ci sono anche gli imprenditori italiani che esportano le loro attività all'estero come Marchionne che muore dalla voglia di far sbarcare la Fiat in america dove ha già messo una solida testa di ponte. Insomma lo smantellamento del sistema produttivo italiano non è questione di questi giorni ma è già da tempo che è in atto, più o meno da venti anni. Oggi i politici si meravigliano, gridano allo scandalo, convocano commissione per analizzare il problema, ma in questi ultimi venti anni dove hanno vissuto ? Su quale pianeta ? E si badi bene non solo il centro destra, ma anche la presunta sinistra che di sinistro forse ha perso anche l'uso degli arti. Il caso più eclatante è stato sicuramente la farsa, la buffonata o come la si voglia chiamare della vicenda  alitalia sulla quale il condannato ha costruito una delle tante campagne elettorali vincenti salvo poi essere smontata dopo qualche anno, come lo sarà l'Alitalia. Ma che dire della sinistra e del partito nato sulle sue ceneri, il Pd appunto, che ha perso la propria identità su uno dei capisaldi che dovrebbero distinguere destra e sinistra. Servizi essenziali e strategici per il paese come l'istruzione, i trasporti, la sanità, le comunicazioni in una ideologia di sinistra dovrebbero essere in mano allo stato che non dovrebbere permettere al privato di fare business in questi settori ai quali tutti i cittadini dovrebbero avere accesso. Ed invece non solo si stanno svendendo aziende strategiche per i trasporti e la comunicazione ma si è fatto entrare il privato anche nella sanità e nella istruzione addirittura distribuendo finanziamenti statali a discapito del beon funzionamento delle strutture pubbliche. Ma d'altra parte il sistema dei partiti italiano è sempre stato autoreferenziale ed in questi ultimi anni la situazione si è aggravata con un centro destra impegnato nella difesa di un pregiudicato e nell'assalto alle istituzioni, giustizia in primis, per tenere lontano dalla galera il condannato, e con un centro sinistra piegato sui propri problemi di sopravvivenza piuttosto che nel mettere a punto un reale programma di salvaguarda e sviluppo del paese. Insomma la svendita continua ma è una svendita che arriva da lontano e nella quale episodi come telecom ed alitalia sono solo gli atti finali, non gli unici, non i primi e sicuramente nemmeno gli ultimi.

domenica 22 settembre 2013

PD: il Partito del Disastro


Una delle ragioni dei disastri di questi ultimi venti anni segnati dal berlusconismo, da tre governi disastrosi del condannato e da due governi con i finti avversari abbracciati nella guida del paese, è la incosistenza della sinistra finita nel disastro del Partito Democratico, disastro che si sta celebrando ormai dal marzo scorso e del quale l'atto finale (per ora) è stata l'assemblea nazionale di ieri. Dopo il primo governo del centro destra, conclusosi anticipatamente non per l'avviso di garanzia al tizio del consiglio, ma bensì per l'abbandono della Lega contraria alla riforma delle pensioni, la sinistra riuscì a mantenere palazzo Chigi solo in virtù di ben quattro esecutivi: prima Prodi, poi D'Alema seguito da se stesso ed infine Amato. Cinque anni tormentati che misero in evidenza la debolezza di quell'alleanza che andava dal centro fino all'estrema sinistra. Dopo altri cinque anni di centro destra disastrosi si ma che misero in evidenza la compattezza senza condizioni di quell'alleanza, arrivò il secondo governo Prodi con tutta la sua debolezza a causa di una legge elettorale tranello che difficilmente avrebbe garantito la governabilità del paese. Piuttosto che dedicarsi anima e corpo a sostenere quel debole governo, Veltroni e soci, ebbero la brillante idea di confluire le proprie energie nel mettere in piedi il partito più disastrato che la storia della repubblica abbia mai avuto: il partito democratico. Quello sforzo immane di mettere insieme anime completamente diverse e distanti costituì un atto di terrorismo verso il governo Prodi che franò miseramente in soli due anni senza fare nessuna delle poche cose che avrebbe dovuto portare a termine. La nascita del carrozzone fu salutata quindi dal quel primo insuccesso al quale ne seguirono altri uno dietro l'altro fino ad arrivare al disastro di questi giorni. Dopo il caos della elezione del presidente della repubblica e dopo la scelta scellerata di andare al governo insieme ad un pregiudicato che spara su tutte le istituzioni, ieri è arrivata la direzione nazionale che ha messo in evidenza quanto il partito sia dilaniato anche al proprio interno. Non riescono a trovare un accordo su niente nemmeno su come eleggere il segretario. Addirittura ieri al momento del voto non c'era nemmeno il numero legale a causa di un drappello di delegati che avevano abbandonato l'assemblea con in testa il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Già l'ascesa del vero delfino del condannato ha scombussolato le deboli fondamenta del Pd mettendone in evidenza la fragilità e mettendo in evidenza quanto il vero pericolo del governo Letta sia il suo stesso partito. Renzi è la vera scheggia impazzita il cui reale obiettivo è distruggere quel carrozzone cone le sue uscite e con le sue pretese che vanno una volta contro le regole, poi per il rispetto delle regole, poi per il cambiamento delle regole a seconda del proprio tornaconto. Forza Italia, Pdl e poi ancora Forza Italia hanno avuto e avranno gioco facile perchè oltre alla potenza comunicativa del tizio mettono in campo una solidità granitica, fatta si da persone leccapiedi senza testa che recitano la lezione impartita dal capo, ma quindi difficilmente incrinabile. Non dico che il Pd debba mettere in campo la stessa cecità e la stessa devozione, anche perchè un partito non può seguire pedissequamente il proprio leader, ma nemmeno litigare su tutto e non trovare un accordo su niente, perchè in queste condizioni sarebbe molto meglio che ritornasse alle origini separando quelle anime che in nessun modo riescono a seguire lo stesso percorso.

venerdì 20 settembre 2013

Omofobia: l'integralismo del parlamento fa impallidire papa Francesco


Proprio nel giorno in cui Papa Francesco rilascia dichiarazioni storiche in fatto di omosessualita', divorzio e aborto, il parlamento italiano o meglio la camera contribuisce ad approfondire il fossato che separa la politica dalla realt' del paese. Certo il Papa ha solo fatto discorsi e come sappiamo dalle parole ai fatti c'e' sempre un abisso ma per la prima volta un capo della chiesa cattolica non sbatte la porta in faccia ad omosessuali, ai divorziati e perfino alle donne che hanno praticato l'aborto. Da qui a chiamarla rivoluzione c'e' ancora tanto da fare, ma il cambiamento di rotta e' evidente comunque e la timida apertura segna un avvicinamento sia agli insegnamenti di Gesu' Cristo sia alla realta' della societa' attuale. Tutto questo proprio nel giorno in cui la camera del parlamento italiano non riesce ad emanare una legge contro l'omofobia, contro la discriminazione e l'offesa verso le persone con tendenze sessuali diverse. La legge che dovrebbe difendere queste persone dalla discriminazione e dall'offesa gratuita e' stata vanificata con l'introduzione di una eccezione. Il cittadino normale non puo' offendere un omosessuale, non puo' chiamarlo frocio, finocchio o pederasta che sia, ma se il cittadino parla dall'interno di un'organizzazione politica o dal proprio incarico istituzionale allora a lui tutto e' permesso. Ancora una volta in questo paese non si riesce a far valere il principio che il politico altro non e' che un cittadino normale e che piu' di ogni altro dovrebbe tenere comportamenti irreprensibili come avviene in qualsiasi paese del mondo. In Italia no. Il politico e' un cittadino super partes al quale e' permesso di tutto, che puo' disattendere le leggi e che, se per caso viene condannato dopo tre gradi di giudizio, si fa di tutto per sottrarlo alla galera ed alla giusta pena come un cittadino qualsiasi. Questo cavillo inserito in questa legge-farsa contro l'omofobia consentira' quindi ai leghisti ed ai fascisti di forza nuova di continuare con le loro sparate razziste e omofobe senza che nessuno possa far niente. A questo punto invece che Francesco santo subito dovremmo gridare Francesco presidente della repubblica subito .... a cosa si e' ridotto questo paese ad avere un papa che sovrasta in riformismo e laicita' il parlamento stesso.

Il comico ed il codannato ... due facce della stessa medaglia


Per arrivare al fallimento del suo presunto progetto politico il codannato ci ha messo circa 20 anni, il comico, pur avendo preso come riferimento il modello comunicativo del pregiudicato, ci ha messo molto meno ed in solo qualche mese ha già dimostrato ampiamente come il suo progetto di basasse sul niente. Sono i due lati della stessa medaglia o dello stesso disco, i 45 giri di una volta che sul lato A avevano inciso il pezzo migliore dell'artista mentre sul lato B era inciso un altro pezzo solitamente di qualità e contenuti più scadenti. Entrambi hanno comunque lo stesso progetto: il condannato quello di fare politica per curare i propri interessi che erano quelli di sfuggire alla giustizia, il comico quello di mandare allo sbaraglio una pattuglia di sprovveduti goliardici mentre lui manovra i fili dalla sua stanza dei bottoni guidato dal profitto del proprio blog. Altra analogia riguarda il bacino elettorale dei due soggetti costituito da persone che hanno perso o forse non hanno mai avuto, qualsiasi capacità di analisi e di vedere oltre le dichiarazioni di forma prive di contenuti e costruite solo su fondamenta fatte di slogan. Via le tasse, riforma della giustizia, via dall'euro, democrazia diretta, sono alcuni slogan presi da entrambe le facciate, ma che rimangono slogan in quanto non supportati da un programma o un progetto esecutivo. E mentre il primo, il condannato, spara i suoi anatemi a colpi di videomessaggi, il secondo, il comico, spara i suoi strali attraverso il proprio blog, due mezzi apparentemente diversi ma sostanzialmente uguali in quanto rifiutano entrambi il contradditorio. Col videomessaggio il primo e con i post del blog il secondo, possono dire e scrivere quello che vogliono anche una valanga di falsità senza che nessuno possa contraddirli all'istante. Entrambi a capo di due partiti costituiti da fedelissimi pronti a ripetere la lezione loro impartita dal capo dove ognuno è perfettamente allineato (ne ascolti uno ed è come se li avessi ascoltati tutti), talmente allineato che appena qualcuno si discosta minimamente viene subito individuato ed espulso. Mentre i due capi amano lo sproloquio, l'offesa e la denigrazione dell'avversario politico, i vari adepti sono pronti a mettere in scena rappresentazione farsesche ed eversive: la manifestazione davanti al palazzo di giustizia da parte dei fan del condannato e l'occupazione del tetto della camera o l'abbraccio ed il bacio di oggi sempre allacamera da parte dei fan del comico ne rappresentan un valido esempio. Insomma due parruglie dalle quali non c'è niente di buono e di concreto da aspettarsi, ma mentre per la prima questo fatto era già assodato da almeno 5 legislature, per la seconda in molti speravano che davvero portassero una ventata nuova e di cambiamento in parlamento. Una speranza diventata ben presto una chimera. Questi giovanotti pensano di essere ancora sotto il palco del loro mentore o alla manifestazione del V-day e non hanno ancora realizzato che invece si trovano in parlamento, dove le goliardate del genere studentesco non servono a niente e serve fare politica ma quella vera perchè di buffoni della politica ne abbiamo già abbastanza. Meno male che fra poco entrerà in pista anche il sindaco di Firenze, quella specie di Fonzy nazionale, così per la prima volta nella storia del paese ma forse anche nella storia dell'umanità, avremo una moneta a tre facce .... ma con una stessa anima.

giovedì 19 settembre 2013

Tristezza, rabbia, vergogna per un paese sotto ricatto di un pregiudicato


Dopo venti anni sono finite le parole, è finita l'indignazione e sono rimaste solo rabbia e vergogna di vivere in un paese governato ormai da due decenni sotto il ricatto di un pregiudicato che ha fondato il proprio successo imprenditoriale sulla corruzione e sulla frode fiscale, ma che probabilmente sarà condannato anche per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile oltre ad essere incriminato per corruzione politica. Altro che accanimento della magistratura, toghe rosse e odio della sinistra, siamo davanti ad un uomo che, sfruttando il proprio potere ecomico e finanziario ottenuto grazie alle sue azioni illegali, ha conquistato il potere e lo ha mantenuto ancora una volla corrompendo gli avversari politici. Ma la vergogna maggiore è l'incapacità del paese, della parte sana del paese, di ribellarsi al potere di questo pregiudicato. Incapacità certificata da quella parte del paese che ancora ripone in quest'uomo la propria fiducia nonostante la certezza che si tratta di un delinquente, incapacità della parte sana del paese che non trova la forza di chiedere a gran voce che si tolga dai piedi e non solo dal parlamento ma dalla politica in generale, incapacità poi della politica di far fuori per sempre questo impostore senza scrupoli. Anzi siamo nella condizione che coloro che hanno ricoperto il ruolo di avversari politici in questi venti anni, oggi governano insieme a lui e sono trattati a pesci in faccia dagli ex nemici. L'elettore del Partito Democratico è oggi il cittadino più preso in giro e più violentato dalla situazione politica attuale. Ed oggi il Pd, insieme alla magistratura ed alle istituzioni tutte, è stato preso a schiaffi in faccia dal condannato e non si capisce come possa ancora rimanere nello stesso governo del codannato e soprattutto rimanga in silenzio a prendere botte da un condannato come tutti i condannati professa la priopria innocenza. Ma il silenzio è totale. A partire dal M5S e dal suo santone, pronti a prendersela con la presidente della camera, a salire sui tetti ma non ha spendere una parola per un atto eversivo e vergognoso, soprattutto per i suoi contenuti, come quello del videomessaggio odierno. E se ne sta zitto il Presidente della Repubblica che avrebbe dovuto alzare la voce contro certe affermazioni contro la magistratura che ha avuto la sfrontatezza di condannare in via definitiva un evasore fiscale che ha ricevuto 7 milioni di voti alle ultime elezioni, come se il voto costituisse una sorta di immunità giuridica. Inutile vantarsi di riuscire a portare a termine imprese mai tentate se poi lasciamo libero un politico pregiudicato di lanciare i suoi messaggi contro la democrazia, contro il popolo, contro le istituzioni e non reagire di fronte a questo attentanto al paese.

mercoledì 18 settembre 2013

Io sono e sarò sempre il padre e non l'altro genitore


Spesso ormai in Italia ormai per salvaguardare i diritti di pochi si finisce per ledere quelli della maggioranza finendo per passare da un estremo ad un altro e causando episodi di intolleranza nei rapporti sociali. L'ultimo episodio è quello che sta accadendo a Bologna dove nelle scuole saranno aboliti termini padre e madre in favore di "genitore" e "l'altro genitore". Il tutto per non creare difficoltà a quelle coppie omosessuali che ottenuto di adottare un bambino e nelle quali distinguere il ruolo di padre e di madre diventerebbe complicato. Tralasciando l'opportunità o meno di consentire l'adozione di bambini a coppie omosessuali (personalmente sono assolutamente contrario e non per una questione di discriminazione ma semplicemente perchè credo che lo sviluppo di un bambino sia necessario avere dei riferimenti certi come il padre e la madre rappresentati da due esseri umani di sesso diverso) non penso che per difendere un diritto di poche coppie si possa offendere e togliere l'appellativo di padre e madre alla maggioranza dei genitori. E poi chi stabilisce chi è il genitore e chi l'altro genitore ? o chi il genitore 1 ed il genitore 2 ? Ma a parte questo io e la madre di mio figlio vogliamo e pretendiamo di continuare ad essere il padre e la madre e se qualcuno ha dei problemi ha farsi chiamare padre o a farsi chiamare madre, sono problemi suoi e non certo della collettività o della maggioranza dei genitori. Provvedimenti di questo tipo non fanno altro che esasperare la discriminazione da parte anche di coloro che non discriminano una persona semplicemente per le proprie tendenze sessuali, quelle sono giustamente un fatto personale. I diritti di una persona devono essere assoluti e non dipendere dalle proprie tendenze poltiche, religiose o sessuali ... ma i diritti devono essere garantiti a tutti .. ed allora io voglio e pretendo di continuare ad essere chiamato padre e se invece a qualcuno questo titolo o questo ruolo non piace, per questo non posso essere privato io dello stesso titolo. Sembra che questo provvedmento sia stato sponsorizzato dalla ministra Kyenge. Personalmente a me non interessa il colore della pella di un ministro o di un politico, io mi faccio un'idea a seconda della sua azione politica e fino ad ora la ministra è stata una totale delusione, ma non è l'unica in quel governo sia chiaro.

Altro che persecuzione ... si tratta solo dei nodi che arrivano al pettine

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"Silvio Berlusconi è un perseguitato dalla magistratura" 
"C'e' un attacco a Silvio Berlusconi cittadino, politico, imprenditore" 
"La democrazia è sotto attacco della magistratura" 
"Non si può impedire a Silvio Berlusconi di rappresentare i suoi elettori" 

Questo è il tam tam mediatico di tutti i galoppini del Pdl in favore del loro capo, una raccolta di fandonie e di idiozie che continua da venti anni e che sono riusciti ad inculcare in un certo numero di cittadini che addirittura si commuovono rispetto al baratro nel quale sta finalmento cadendo un imprenditore senza scrupoli che per i suoi affari è arrivato a corrompere un giudice ed a frodare il fisco e tutto il paese. Questa è la realtà altro che gli slogan dei vari Cicchitto, Alfano, Gasparri, Santanche', Gemini e via dicendo. Tutto quello che si sapeva al momento della sua discesa in politica si è puntualmente avverato. Ci sono voluti venti anni affinché finalmente la verità venisse a galla, una verità d'altra parte che era già sotto una cenere nemmeno troppo spessa ed era conosciuta da chi seguiva un minimo le vicende del politico (Bettino Craxi) che aveva agevolato l'ascesa imprenditoriale dell'imprenditore di Arcore. Un tempo immemorabile grazie al consenso che l'uomo ha ricevuto da parte di milioni di cittadini e che gli ha consentito di bloccare con tutti i mezzi il corso della giustizia. Attraverso le sue leggi ad personam perscrizioni e reati depenalizzati hanno impedito che alcuni processi arrivassero ad una sentenza di condanna, ma le sue malefatte erano innumerevoli e sarebbe stata un'impresa titanica bloccarle e nasconderle tutte. Ecco finalmente che due processi nei quali era implicato sono arrivati a sentenza definitiva e non è ancora finita, altri nodi sono in arrivo e si chiamano processo Ruby e forse il processo per corruzione di parlamentari durante il giverno Prodi. La democrazia sarebbe veramente e definitivamente cancellata in questo paese, se al condannato fosse ancora consentito di sedere sui banchi del senato, senza contare che si tratta di un posto occupato virtualmente considerato che il tizio non si degna di partecipare all'attività parlamentare. Il voto ed il consenso popolare non sono dei lasciapassare per disattendere la legge anzi dovrebbero costituire un motivo in più di integrità morale, sociale e civile tale da rendere un dovere per il politico lasciare il proprio incarico istituzionale non solo a condanna definitiva ma semplicemente in caso di un semplice sospetto, come d'altra parte avviene in qualsiasi paese realmente democratico. Nel frattempo, tutti concentrati sulle sorti del loro capo, i parlamentari del Pdl sparano sul commissario europeo Rehn che avvisa sulla fragilità dei conti italiani, ma questo è un dettaglio, la crisi non tocca tutti e soprattutto non tocca i nostri politici.

domenica 15 settembre 2013

Voto palese o voto segreto fra populismo, depistaggio e ignoranza


La politica dovrebbe essere una cosa seria e non un giochino per manovrare il popolo ed i creduloni sia quando la si fa al di fuori delle istituzioni sia quando nelle istituzioni si entra in virtù di  milioni di voti ricevuti dagli elettori come attestato di fiducia. Entrare nel parlamento di un paese democratico dovrebbe comportare da una parte la più alta assunzione di responsabilità verso i propri elettori, dall'altra impegnarsi nell'ambito delle leggi e dei regolamenti che appunto rappresentano i limiti entro i quali muoversi nell'esercitare la propria attività politica. Principi questi elementari e scontati in una paese normale ma non certo in Italia dove accade di tutto e di più anche e soprattutto all'interno delle istituzioni. Dopo il gran parlare in questi giorni della decadenza del condannato, un fatto scontato in qualsiasi altro paese democratico dove non ci sarebbe stato bisogno di alcun voto perchè il condannato si sarebbe dimesso immediatamente qualora non lo avesse già fatto al momento dell'incrimnazione, ora che si sta arrivando al voto del Senato (per modo di dire perchè ci sarà ancora da aspettare quasi un mese) ecco che viene sollevata la questione del voto palese o del voto segreto. Un falso problema, sollevato dal boss della setta del Movimento 5 stelle, giusto per creare scompiglio, per affondare le mani nel populismo più becero e per continuare a sparare a zero dal suo blog fonte di propri guadagni. Naturalmente se si chiede ad un cittadino comune se sia favorevole al voto palese o al voto segreto, chiunque esprimerebbe la propria preferenza al voto palese soprattutto in questa faccenda veramente squallida. Io stesso vorrei conoscere i nomi di coloro che votano per mantenere sulla poltrona di senatore un evasore fiscale, ma i regolamenti e le leggi vanno rispettati. Il regolamento del senato stabilisce che le votazioni che riguardano persone sono a scrutinio segreto e questo i senatori del Movimento 5 stelle lo avrebbero dovuto sapere dal momento in cui sono entrati in parlamento. Scrivere come fa Grillo che il voto segreto è un tradimento degli elettori, significa prendere in giro gli elettori stessi ed il tradimento è il suo perchè avrebbe potuto semplicemente dare istruzioni ai propri senatori (di testa loro quelli non possono agire pena l'espulsione dal movimento) di prodigarsi per la modifica del regolamento. Se questa modifica fosse proposta oggi significherebbe ritardare ancora il voto sulla decadenza del condannato. Ma certo fare qualcosa di concreto ai parlamentari del M5S non conviene o meglio non conviene al loro capo che altrimenti perderebbe gli spunti per scrivere post populisti sul proprio blog e perderebbe magari anche qualche migliaio di accessi al blog che significano incassi e fatturato. Insomma cari parlamentari del M5S non siete piu' a giocare sul blog e sui social network, ora siete in parlamento e sarebbe ora che invece di mettere in piedi sceneggiate inutili, come quella del tetto, prendeste qualche iniziativa da ... parlamentari ... e non da burattini manovrati dal burattinaio genovese.

Cari partiti i vostri problemi non sono i nostri


Se si analizzano i titoli e gli articoli dei giornali di questi ultimi mesi, o si ascolta un qualsiasi telegiornale di questi giorni, si scopre che gli argomenti ed i problemi di cui si discute all'interno dei partiti non sono certo relativi ai problemi del paese reale. Si dice che questo atteggiamento sia il frutto di una legge elettorale che toglie all'elettore l'unico strumento che il cittadino ha di incidere sulla vita democratica del paese: eleggere chi lo rappresenterà in parlamento. Probabile che sia cosi' ma è altrettanto vero che una formazione politica seria dovrebbe sempre occuparsi di chi rappresenta in maniera diretta o indiretta, soprattutto in un momento di grande crisi come questo. Il Partito delle Libertà è da tempo immemorabile che ha come suo unico problema il proprio leader ed i suoi guai giudiziari. Un problema che si è acuito in questi mesi dopo che, finalmente, almeno un suo processo è arrivato a sentenza definitiva, senza incappare in prescrizioni, depenalizzazioni e via dicendo, e per di più con condanna definitiva. Quella condanna che gli dovrebbe costare la carica da senatore e la presenza futura in parlamento, grazie anche ad una legge votata dallo stesso suo partito. Dovrebbe perchè ora tutte le energie del partito sono incanalate non sui problemi della crisi economica, non sul lavoro, non sulle tasse (l'Imu è stata solo una boutade elettorale, non è stata cancellata ma solo cambiata di denominazione) ma esclusivamente su come sottrarre il condannato dalla mannaia della esclusione dalla vita politica. Il Partito Democratico fin dalla sua nascita è invischiato da sempre in lotte intestine senza fine la cui origine è la composizione etereogena del partito stesso che ha messo insieme anime diverse e spesso contrapposte che non riescono a trovare una linea comune in niente. Unico momento di compattezza sono le primarie, anche se a volte anche in queste tornate elettorali interne, il Pd è stato sconfitto da se stesso, inventate sia per giustificare il proprio nome ma sia finalmente per avere delle elezioni nelle quali qualcuno del Pd o della coalizione alla fine vinca. Tutto bene fino a che all'interno del Pd non è salito agli onori della cronaca un giovanotto rampante, infiltrato del condannato, che ha portato lo scompiglio nella fragile organizzazione e struttura del Partito Democratico. Ed ecco che ora in piena crisi economica del paese il partito è impegnato nell'organizzare un congresso dopo le figuracce post elettorali di febbraio, e deve affrontare una specie di guerra civile interna condotta appunto dal sindaco di firenze. Proprio nel momento in cui il Pd guida il governo, sia pure con il presunto acerrimo nemico, Letta e i suoi ministri prima che del can che abbaia, leggi Pdl, devono vedersela proprio con Matteo Renzi che un giorno si e l'altro pure spara a zero sul governo. Ed arriviamo al nuovo che avanza, il Movimento 5 stelle, quella formazione politica che avrebbe dovuto dare vita ad una specie di rivoluzione ma che già dopo poche settimane dall'inizio della legislatura si è trovato ad affrontare problemi interni che ne hanno  portato alla luce l'enorme fragilità. Anche questo Movimento infatti fa parte della categoria delle formazioni politiche ad personam, gestite da un padre-padrone che in questo caso ricopre anche le veci del dittatore, che tarpa le ali ai suoi parlamentari ed in particolar modo a quelli che si mostrano critici verso le idee del capo. Alcuni di questi giovanotti entrati freschi freschi in parlamento pensavano di poter incidere all'abbattimento del condannato dando vita all'unico governo che il paese aveva indicato: Pd-M5S. Ma i giovanotti non avevano fatto i conti col dittatore che ha pronunciato il suo No sbattendo fuori questi presunti traditori. E su questa falsariga il movimento è andato avanti mettendo in scena proteste di effetto ma inutili per il paese, i problemi dei cittadini ed i propri elettori. 
Questa è la sostanza mentre governo ed i ben informati ci dicono che la crisi sta finendo ma che la sua fine non significherà per esempio il ritorno del lavoro, che le aziende superstiti sono in leggera ripresa grazie alle esportazioni mentre nel paese i consumi si stanno contraedno ulteriormente, che agli incidenti sul lavoro che provocano vittime innocenti si aggiungo le vittime che non perdono la vita ma che perdono speranze e sogni. Ma di tutto questo si sente parlare nei dibattiti politici ? Assolutamente no .... la politica ed i partiti italiani soffrono di autoreferenzialità.

venerdì 13 settembre 2013

Un paese senza futuro a causa della politica


Il fallimento della seconda repubblica è ormai davanti agli occhi di tutti e ormai tutti sono coinvolti in questo fallimento: dai cittadini che non hanno saputo pretendere un cambiamento dalla politica,  passando per i politici che sono molto più distanti dal paese reale di quanto non lo fossero nella prima repubblica, fino ad arrivare alle istituzioni nel suo più alto rappresentante che oggi più che mai calpesta la costituzione rivestendo un ruolo che la carta costituzionale non prevede. Alla base del disastro di questi ultimi 20 anni che hanno portato il paese alla situazione attuale c'è naturalmente il cittadino che si è fatto irretire dal potere mediatico di un filibustiere. Prima non ha capito che stava consegnando il paese ad un uomo che, dopo la caduta del suo protettore Craxi e del partito socialista che gli avevano garantito l'ascesa nel mondo della televisione, era sceso in politica con un unico obiettivo: quello di mettere il bavaglio alla magistratura ed in ultima analisi di sfuggire agli innumerevoli processi che gli stavano cadendo sulla testa. Successivamente è caduto nel tranello di credere che sulle ceneri del più grande partito comunisto europeo potesse nascere un nuovo partito, il Partito Democratico, che staccandosi dalla sinistra vera avrebbe potuto contrastare il potere del condannato. Sfruttando questo terreno fertile la politica è passata dalla corruzione della prima reppubblica, durante la quale chi rubava lo faceva per sovvenzionare il proprio partito, alla corruzione ad personam della seconda repubblica durante la quale si ruba per proprio interesse e tornaconto personale. Ma la politica lentamente è andata oltre ed ognuno ha fatto la propria parte. Ha tolto al cittadino lo strumento sul quale si fonda una qualsiasi democrazia: ha stravolto la legge elettorale in modo che siano i partiti stessi a nominare i propri rappresentanti in parlamento. Il parlamentare non risponde piu' all'elettore ma alla direzione del partito e questo vero e proprio golpe ha dato vita a tutte le storture di questi anni (parlamentari che cambiano allegramente colore, che utlizzando soldi pubblici per proprio tornaconto, governi che non rappresentano il quadro politico uscito dalle urne e la volontà degli elettori). Lo stesso M5S, ultimo arrivato nel panorama parlamentare, di fatto ha tradito i milioni di voti ricevuti e che erano stati consegnati affinche questo movimento iniziasse il cambiamento promesso. Il Movimento assomiglia sempre di più ad una setta e come in tutte le sette si deve obbedire strenuamente ed incondizionatamente al capo, che naturalmente non ci mette la faccia e rinchiuso nella sua fortezza si gode i guadagni della sua impresa. Ultimo in ordine di tempo, ma non per gravità di comportamento, ecco il presidente della repubblica che svestendo i panni che la costituzione italiana gli imporrebbe ed ha inossato quelli del presidenza di una repubblica presidenziale. Naturalmente con la complicità di tutti i partiti a cui questa veste fa comodo come una specie di scarico di responsabilità. Gli ultimi interventi sono stati veramente indicativi del ruolo che veste Giorgio Napolitano non più arbitro del rispetto della costituzione. Ha convinto il partito democratico ha mollare la presa sulla decadenza del condannato, per cui i tempi si allungheranno e la decadenza sarà praticamente decretata dalla rimodulazione della pena accessoria che il trobunale di Milano stabilirà ad ottobre. Ha poi in maniera inopportuna nel momento in cui, per rispetto ai cittadini supertassati, sarebbe necessario ridurre i costi della politica, nominato 4 senatori a vita. Infine ieri ha portato nella Corte Costituzionale niente popodimenoche Giuliano Amato, un politico ex socialista fedele di Craxi, un uomo con una pensione di 31.000 euro al mese e nemmeno si vergogna. Insomma ormai Giorgio Napolitano ricopre il ruolo di monarca del paese e occupando quegli spazi che la politica gli ha lasciato liberi da quando lo ha costretto ad un nuovo mandato come Presidente della Repubblica. Se si andasse al voto domani che speranze avrebbe il paese di cambiare realmente ? Nessuna.

mercoledì 11 settembre 2013

Il Partito Democratico alla frutta affossato dal condannato


Non mi piace la denigrazione di cui fa ampio uso il comico genovese fondatore del Movimento 5 stelle, ma sinceramente è difficile non dargli torto quando chiama il Partito Democratico il Pdmenoelle. Certo che a conoscere la storia del PD non era difficile prevedere la serie infinita di insuccessi in cui sarebbe incappato finendo per fare da spalla al dichiarato avversario politico (solo nelle intenzioni ma non certo nei fatti) per poi arrivare a governare insieme per poi garantire il salvacondotto al suo leader pregiudicato e condannato. Il Partito Democratico nasce nel 2007 proprio mentre l'alleanza dell'Ulivo aveva vinto a fatica le elezioni portando Prodi al governo in virtù di qualche voto in più al Senato. I DS piuttosto che impegnarsi al massimo per mantenere in vita il governo e cancellare qualche legge ad personam del precedente governo di centro destra, preferi' impegnarsi nel dare vita a questo carrozzone, sul quale fece salire cani e porci, causando di fatto la caduta del traballente governo Prodi. Quindi la sua nascita coincide con il fallimento del governo di centro sinistra dopo solo due anni. Ma questo insuccesso, piuttosto che essere fonte di analisi critica e ripensamenti, spinse il partito alla seconda scellerata sconfitta. Veltroni guidò il Pd alle elezioni del 2008 in perfetta solitaria abbandonando i partiti della sinistra al loro destino. Risultato: pesante sconfitta e cancellazione dal parlamento italiano di pezzi importanti e rappresentativi di un buon 10-15% del paese. Gli anni successivi segnarono una sconfitta dopo l'altra con la perdita di quei pezzi caricati in maniera totalmente contradditoria sul corrazzone: Binetti e Rutelli in primis. Ed arrivò la fatidica estate del 2011 con la crisi economica e con gli innumerevoli scandali che stavano coinvolgendo il condannato e la sua gestione allegra di vita pubblica e privata. In qualsiasi altra democrazia si sarebbe andati alla elezioni e finalmente il Partito Democratico avrebbe vinto e sarebbe andato al governo, ma il suo segretario e candidato premier, il buon padre di famiglia Bersani, se la fece sotto e cosi' si fece convincere ad appoggiare, insieme all'odiato nemico, il governo Monti. Un anno il 2012 che servì a .... creare i presupposti per riperdere le elezioni del 2013. Nel frattempo cresceva fra le fila del Pd il giocanotto rampante Renzi, che perse le primarie per il candidato premier, ma che si impegnava e si impegna tutt'ora come non mai per dividere il partito e contribuire dall'interno alla sua disgregazione. E così dopo l'appoggio ad un governo di tecnici insieme al nemico, siamo arrivati a governare insieme al nemico stesso, tradendo circa 8 milioni di elettori. Ed arriviamo ai giorni attuali. Dopo la condanna definitva del pregiudicato il PD si è sperticato durante questo ultimo mese a dichiarazioni: "La legge è uguale per tutto" "La legge Severino va applicata" "Voteremo per la decadenza" ma come sempre dalle parole ai fatti c'e' un abisso. Domani ci sarà la terza riunione della giunta delle elezioni e di voto non se ne parla ed il Pd "finge" di osteggiare questo atteggiamento per arrivare ad un obiettivo: portare alla lunga i lavori per arrivare alla sentenza del tribunale di Milano che stabilirà l'interdizione dai pubblici uffici del condannato. Indipedentemente dai lavori e dal voto della giunta delle elezioni e del successivo voto in Senato, il pregiudicato dovrà lasciare il Senato e probabilmente non si potrà presentare alle prossime elezioni ma nessuno potrà dire che il Partito Democratico sia il responsabile di questa interdizione. Ed il Pd cerca di andare il più tardi possibile alle prossime elezioni perchè o subirà un'ulteriore pesante sconfitta e si metterà nelle mani di Matteo Renzi, quello che se la intende apertamente con il condannato e quello che utilizza le ricchezze artistiche della propria città per fare affari ..... come dire dalla padella nella brace con il marchio del progressista di sinistra.

La politica questa sconosciuta


Questa estate 2013 è stata caratterizzata dalle non ferie della politica o meglio della non politica considerati gli argomenti che hanno tenuto banco e che sono stati riversati sulla opinione pubblica in questi primi due giorni di ripresa dei dibattiti televisivi. In due giorni si è fatto il pieno di spettacoli indecorosi e squallidi sia per il numero esorbitante delle trasmissione di approfondimento politico sia per gli argomenti anzi l'argomento trattato ma poi soprattutto per il livello veramente  infimo dei partecipanti. Ormai sono settimane, mesi se non anni che l'argomento con cui si tiene in ostaggio il paese è uno ed uno solo: le sorti del condannato in via definitiva. Fino all'agosto 2013 e durante i governi Pdl-Lega il dibattito era mascherato da una presunta riforma della giustizia che portava sempre a leggi calibrate sui problemi giudiziari del pregiudicato. Una "non politica" che ha avuto comunque l'effetto di ritardare o addirittura far cadere in prescrizione molti dei suoi processi o parte di essi (come l'ultimo arrivato per fortuna a sentenza definitiva ma per il quale si è potuto giungere alla condanna solo per una minima parte, 7 milioni di euro, della sua evasione totale di oltre 300 milione di euro). In questo ultimo mese e mezzo, dopo la sentenza definitiva di condanna a 4 anni del capo del Pdl, il dibattito si è "alzato" di livello ed ora ha invaso le case degli italiani attraverso i talk show. In queste trasmissioni in soli due giorni se ne ascoltano di ogni colore e fanno apparire i cari "dibattiti" delle specie di discussioni da bar ma di quei bar frequentati da personaggi come dire di "elevate" capacità dialettiche. Naturalmente in questi dibattiti la fanno da padrone gli esponenti del Pdl supportati dai giornalisti al servizio del condannato che diventano ogni giorno più inguardabili. La strategia è sempre la stessa: si parte dalla tesi che il processo arrivato a sentenza definitiva è solo il risultato dell'accanimento dei magistrati contro il pregiudicato (anche se in questo caso non possono appellarsi alla magistratura politicizzata e comunista), il condannato che ha pagato miliardi di tasse con le sue aziende non può evadere per soli miseri 7 milioni, il pregiudicato è stato votato da oltre 7 milioni di elettori che non possono rimanere senza il loro delinquente a rappresentarli. Queste sono le argomentazioni che perfino un bambino delle elementari troverebbe classiche "cazzate" da nojn prendere nemmeno in considerazione. Naturalmente queste tesi sono portate avanti con la solita tecnica dell'interrompere gli altri partecipanti al dibattito, del sovrapporre le proprie considerazioni mentre l'altro sta parlando dando vita a gazzarre infinite dalle quali nemmeno il conduttore riesce a districarsi. Naturalmente complici di questo squallore e dell'era della non politica sono anche coloro che una volta erano falsi oppositori e che ora spudoratamente governano con un partito guidato da un pregiudicato. Ma l'aspetto peggio degli ex oppositori del Pd è che da una parte non sanno sottrarsi a questo continuo dibattito sulle sorti giudiziarie di un pregiudicato dall'altra sostengono e votano provvedimenti che rappresentano un fatto gravissimo come quello approvato ieri sulla futura commissione dei 40 saggi e sull modifica dell'art. 138 della costituzione. In poche settimane di legislatura sarà smontato un caposaldo della Costituzione Italiana che era stato studiato proprio per evitare colpi di mano da parte di una maggioranza, ora il Pdl con la complicità del Pd smontano questo articolo per procedere alla distruzione della nostra carta costituzionale. Questo è l'evento grave e di stapo golpista che sta avvenendo e del quale tutti, ad esclusione del M5S, naturalmente evitano di parlare troppo presi dalla grande questione "politica" delle sorti del condannato.

martedì 10 settembre 2013

Venti anni di conati di vomito ..... e ancora non è finita


In questi venti anni spesso il paese si è trovato ad affrontare avvenimenti con i quali si pensava di aver toccato il fondo, ma come dice un proverbio della saggezza popolare "Il peggio non è mai morto" e ancora oggi ci troviamo ad abbassare l'asticella del peggio, della ipocrisia, dello squallore sempre a causa di quel pregiudicato e dei suoi leccapiedi che tengono in ostaggio l'Italia. Ora che il caimano si vede stringere al collo il cappio che si è messo da solo con le sue attività delinquenziali, il popolo dei leccapiedi è scatenato e riempe giornali e televisioni con dichiarazioni allucinanti con l'intento di scaricare su altri le proprie responsabilità. Un manipolo di irresponsabili e complici del condannato che in nome della illegalità accusano chi la legalità, almeno in questo caso e comunque troppo tardi, intende farla rispettare. Purtroppo le loro capacità mediatiche sono nettamente superiori rispetto a quelle degli avversari politici: il Pd ed il M5S. I grillini del M5S abituati ad "obbedire" a ciò che il comico-burattinaio scrive sul proprio blog, sono incapaci di comunicare con la gente e con il paese trincerati dietro la loro tracotanza e superbia e quindi il confronto con le bocche da fuoco del Pdl è perdente in partenza. Il Pd, che avrebbe la struttura, la capacità ed i mezzi per contrastare dal punto di vista mediatico il condannato ed i suoi, è troppo impegnato nelle proprie beghe interne per far arrivare al paese dei contro messaggi che almeno tentino di sbarrare la strada alle tante falsità messe in circolo in queste pre dagli alleati Pdellini. E così i messaggi che passano sono i seguenti. La giustizia ha sbagliato nonostante il condannato con la sua potenza difensiva abbia perso la battaglia in tre gradi di giudizio ed ora si tenta di metterne un quarto inesistente per qualsiasi cittadino normale. Il condannato ha evaso per soli 7 milioni di euro a fronte dei milioni che le sue aziende hanno versato allo stato come se 7 milioni fossero noccioline e soprattutto tralasciando che l'evasione reale è stata di oltre 300 milioni di euro ma la magistratura è riuscita a intervenire solo nell'ultima misera trance di 7ml a causa delle leggi ad personam messe in atto dal condannato stesso. La legge Severino che provocherà la decadenza del condannato è incostituzionale, sebbene sia già stata applicata in diversi altri casi senza che fosse sollevata alcuna eccezione, e quindi chiedono il conforto della corte costituzionale, tralasciando anche in questo caso che il parlamento potrebbe modificare quella legge se riconoscesse l'incostituzionalità. Infine l'ultimo vomitevole messaggio sarebbe che non potrebbero più dare l'appoggio al governo qualora la legge fosse fatta rispettare anche al loro capo pregiudicato, insomma paladini dell'illegalità alla faccia del paese. Ora se questo fosse l'unico conato di vomito per finalmente liberarci del pregiudicato che ha rovinato l'Italia in ogni settore della vita sociale, politica ed economica ... potremmo anche sopportarlo infilarci le dita in gola e farlo il prima possibile, ma qualcosa dice che non sarà l'ultimo e purtroppo grazie anche a qualche nuova formazione politica intransigente che, per gli interessi di un comico, agevolerà il ritorno alle elezioni con una legge che riproporrà gli stessi problemi.

sabato 7 settembre 2013

Oggi la giornata dell'ipocrisia


Sembrano far parte di un'altra era geologica gli anni in cui i partiti della sinistra sia parlamentare che extraparlamentare radunavano le masse per protestare contro la guerra in Vietnam portando in piazza centinaia di migliaia di persone. Oggi per una protesta del genere dobbiamo aspettare che sia addirittura il Papa ad organizzarla e per fortuna che abbiamo questo Papa, che oltre a fare discorsi inutili da una finestrella cosi' lontana dalla gente da renderlo quasi irriconoscibile, si preoccupa anche di radunare la gente per dare qualche dimostrazione concreta del ripudio verso la guerra. Certo la fa secondo i suoi principi, che sono quelli della religione cristiana, e quindi imponendo il digiuno e la preghiera ma almeno agisce mentre tutto il resto del mondo politico tace ed anzi il governo avvalla l'eventuale intervento degli Stati Uniti firmando un documento che autorizza Obama anche ad ignorare l'Onu. Ma alcuni politici e ministri italiani vanno oltre nella loro ipocrisia e parteciperanno alla veglia del indetta dal Papa mettendosi la coscienza a posto ma ignorando che loro, per il ruolo che occupano, potrebbero fare ben altro. Che dire di un ministro che approva l'acquisto di caccia bombardieri e poi va a pregare con Francesco per la pace ? Che dire di un ministro che potrebbe convocare l'ambasciatore degli Stati Uniti e dirgliene quattro in merito all'intervento in Siria ed invece non lo fa e poi va a pregare per la pace ? Quel Gesù che si dice abbia cacciato i mercanti dal tempio se fosse presente stasera sicuramente prenderebbe a calci nel sedere questi ipocriti. Ma d'altra parte l'ipocrisia del parlamentare italiano non si manifesta solo in questa occasione di protesta contro una guerra imminente e soprattutto non sono solo i politici navigati a metterla in scena ma anche quei giovani che sono entrati in parlamento per aprirlo e cambiare le cose. Ecco che i deputati del M5S salgono sul tetto di Montecitorio per protestare contro il golpe del governo delle larghe intese contro la costituzione. Anche questi ipocriti non si rendono conto che, sedendo in parlamento, hanno in mano strumenti più incisivi ed efficaci per contrastare questa scellerata riforma. Ma che cosa pretendere da chi aveva la possibilità di cambiare realmente il paese liberandolo dal condannato che ormai tiene in ostaggio tutti e tutto ed invece di iniziare la vera rivoluzione ha seguito i vaneggiamenti di un comico che, seduto nella sua poltrona, sfrutta il Movimento ed il voto di un terzo degli elettori per fare affari con la sua bibbia: il blog. Cari grillini scendete da quel tetto e smettete di giocare a fare il parlamentare, abbandonate i vostri twitter, le vostre pagine facebook, il blog del vosto comico e iniziate a fare politica seria. Scendete fra la gente portatela in piazza se ne siete capaci a bloccare quella riforma che distruggera la nostra costituzione e voi bloccate il lavori del parlamento informando la gente ma non attraverso un blog dove ogni 3 per 2 si lanciano offese, vituperi e parolacce contro tutti e tutto ... non è così che si fa informazione e tanto meno politica.

venerdì 6 settembre 2013

Evasore e mafioso ora tutto certificato


Bene ora nessuno potrà dire io non sapevo chi fosse perchè ora sono arrivate le attestazioni della magistratura: prima la condanna definitiva per frode fiscale ed ora la certificazione che il suo leccapiedi Dell'Utri svolgeva le funzioni di mediatore fra la mafia e il condannato stesso negli anni che vanno dal 1974 al 1992. Non saprei quale delle due accuse sia la più grave. Il capo di un governo che attraverso le sue aziende froda il fisco ed allo stesso tempo si atteggia a paladino della lotta all'evasione è sicuramente un fatto gravissimo. Un fatto che richiederebbe una ribellione di qualsiasi cittadino onesto affinchè al suddetto sia impedito di svolgere qualsiasi attività politica e pubbblica, sia da chi gli è stato avversario politico ma soprattutto da chi milità nel suo partito che, difendendolo a spada tratta, se ne rende complice. Ma della stessa gravità è la vicenda che lo vede in qualità di patteggiatore con la mafia sia per ricevere protezione e che per svolgere la sua attività di imprenditore. Quelle che erano solo voci già si conoscevano al momento della sua discesa in politica e solo gli sprovveduti e poco informati (una grande moltitudine purtroppo in Italia) erano all'oscuro di queste voci insistenti. Ci sono voluti 40 anni ma alla fine le voci sono diventate fatti assodati e certificati dalla magistratura. D'altra parte la presenza di Vitorio Mangano era già di per se un fatto incontrovertibile che dimostrava lo stretto filo che legava ... e forse lega ... il condannato a Cosa Nostra. Mangano entrò ad Arcore non tanto per svolgere le attività di stalliere quanto per garantire la presenza della mafia come lunga mano protettrice delle attività al limite della legalità del buon cavaliere. Questa seconda notizia, scaturita dalle motivazione della condanna di Dell'Utri a 7 anni, è stata fatta passare senza commenti da parte della politica e soprattutto da parte del Pd che a questo punto se non pretenderà le dimissioni immediate da senatore del condannato si troverà nel ruolo di complice non solo di un evasore ma anche di un mafioso. E nello stesso ruolo si ritroveranno tutti coloro che non disconosceranno il loro voto e continueranno a sbandierare lo spauracchio della magistratura rossa che perseguita il povero pregiudicato: ora sappiamo ma già lo sapevamo .... che la magistratura ha agito a ragion veduta. 

mercoledì 4 settembre 2013

Obama peggio di Bush


Tutte le speranze che il primo presidente di colore della storia degli Stati Uniti aveva seminato non solo nel contentinente americano ma nel mondo intero, sono andate via via sfumando fino al completo incenerimento di questi giorni. Nel 2009 gli era stato assegnato anche un nobel della pace, più sulla fiducia o sulle sue parole (la frase pronunciata in un discorso al Cairo: "La democrazia non si può imporre" sembrava un vero e proprio manifesto del nuovo corso della politica internazionale americana) che in virtù di atti concreti. Ma poi si è visto che questo riconoscimento ha perso negli ultimi di anni di significato se lo stesso nobel per la pace è stato assegnato all'europa che niente ha fatto per dimostrare la sua anima pacifista. Come si può assegnare un nobel ad un'entità che dal punto di vista militare e di politica internazionale non esiste ed ogni paese agisce in maniera autonoma come è stato dimostrato in Libano e come ogni giorno è palese in merito al problema dei profughi dai paesi nord africani e del medio oriente. Obama ora si appresta a dare le ultime spallate agli irriducibili che ancora credevano in lui ed in un'america diversa, ma lo fa nel peggiore dei modi. La sua frase la democrazia non si può imporre è certamente vera come hanno dimostrato le guerre in Afghanistan ed in Iraq, soprattutto poi se questa imposizione arriva con la forza, con la distruzione e da parte di uno stato che ha costruito, con la politica imperialista e con lo sfruttamento di quei paesi, le fondamenta per il proprio benessere. Obama si appresta a far approvare al congresso, che ormai sembra favorevole, un intervento in Siria senza ricorrere nemmeno all'Onu, cosa che nemmeno Bush aveva osato fare. Certo l'amministrazione Bush si era inventata la storia delle armi chimiche e di distruzione di massa in possesso di Sadam, e su queste false prove aveva raggirato il consiglio di sicurezza e strappato una risoluzione che, se pur controversa, dava il via alla guerra in Iraq. Obama, con tutta la sua democrazia, con tutta la sua politica pseudo-pacifista decide di intervenire saltando a piè pari l'Onu ed ergendosi a paladino dell'ordine mondiale, senza che nessuno lo abbia investito di tal ruolo. Non c'è dubbio che quanto è avvenuto in Siria sia grave e disumano, e questo indipendentemente da chi abbia usato le armi chimiche, ma ormai sono diversi mesi che in quel paese sono uccisi civili, donne e bambini, e fino ad ora tutti se ne sono fregati altamente in virtù della relativa importanza economica di quel paese. Ora le coscienze improvvisamente si risvegliano e guarda caso proprio da parte di quei potenti dai quali il mondo intero si aspettava un cambiamento: Hollande in Francia e Obama negli Usa ed entrambi di testa loro. L'intervento Usa sarà di 60 giorni prorogabile di altri 30 è già questa calusola dimostra la stupidità di chi non ha imparato niente dalla storia che insegna quanto una guerra sia imprevedibile nel suo svolgimento e soprattutto nella sua durata. Andreotti diceva che il potere logora chi non ce l'ha, verissimo, ma è altrettanto vero che da alla testa a chi lo detiene e da talmente alla testa fino ad arrivare a mettere in pericolo il mondo intero.

domenica 1 settembre 2013

Per una firma in più .....


I danni provocati da questi ultimi 20 anni di anni di politica scellerata, anzi di non-politica perchè la politica è un'altra cosa, sono infiniti e molti irreparabili se non al prezzo di un lungo periodo di oscurantismo come quello che stiamo vivendo. E non parlo solo dei danni economici e finanziari dai quali il paese si potrà risollevare dalla crisi economica ed in tempi relativamente brevi, lasciando comune sul campo una serie impressionante di morti (imprese chiuse, lavoro perso, disoccupati,etc.), ma il degrado socio culturale, etico e morale (non inteso in senso bigotto) quello sarà molto difficile da combattare per rispristinare un minimo si senso civico ed il rispetto di quei principi che rendono una società avanzata, democratica e realmente libera. Ogni giorno abbiamo esempi di quanto la nostra società sia caduta in basso e di quanto continui a sprofondare nell'indifferenza della maggioranza. Ieri è stata la volta di Pannella a dare un esempio di quanto siano lontani i tempi in cui si lottava per far diventare il nostro paese un paese moderno e rispettoso dei suoi cittadini e della loro libertà. Lotte come quella per il divorzio e per l'aborto furono il fiore all'occhiello di un movimento (quello si era un vero movimento parola deturpata dal comico genovese e dal suo mentore Casaleggio) come quello dei radicali che si batteva appunto per i diritti civili. Dopo quei due storici referendum Pannella iniziò a dare segni di scompenso prima tentando di trasformare i radicali in un partito, poi portando in parlamento personaggi come Ilona Staller, in arte Cicciolina, avvenimento che rappresentò il primo motivo di far cadere nel ridicolo l'Italia agli occhi dell'europa e del mondo intero. Il tentativo di fare dei radicali un vero partito falli' miseramente e con l'avvento del condannato Pannella ed i suoi iniziarono la loro transumanza da uno schieramento all'altro in cerca di poltrone da occupare in parlamento. Il Pannella dopo aver portato lo strumento referendario all'attenzione del paese, ha avuto poi il merito di affossarlo facendosi promotore di referendum a raffica e soprattutto mischiando problematiche di diverso tipo che hanno allontanato il paese da questo istituto democratico e importantissimi se usato con criterio (il referendum sulla privatizzazione dell'acqua è stato l'ultimo esempio lampante). Oggi Pannella torna alla carica con la proposta di 12 referendum ma proprio oggi tocca il fondo andando a raccogliere la firma e l'adesione del condannato e diventando quindi esso stesso strumento di propaganda per il pregiudicato al fine di sfuggire ancora una volta alle maglie della legge. Ed il tutto per una firma. Quella firma, anzi quelle dodici firme perchè i referendum sono 12, fanno perdere di significato e di valore tutti i quesiti referendari ma soprattutto quello sulla giustizia. Se Pannella fosse stato coerente avrebbe dovuto dare due calci nel sedere a quel delinquente e tenerlo lontano da quel banchetto, ma ormai sappiamo che chiedere coerenza a Pannella ed ai radicali è una vera e propria chimera, Capezzone docet. I 12 referendum dopo la firma e l'approvazione del condannato diventano impresentabili anche senza scendere nel merito degli stessi e sono l'ennesimo segnale del degrado etico della politica del paese che per raccattare una firma si prende indipendentemente da chi sia a porla, mentre chi firma lo fa non perchè crede nei referendum (avete mai sentito il pregiudicato parlare bene di un referenrum ?) ma semplicemente perchè in questo momento gli fa comodo apparire e soprattutto comprare consensi per rimanere su quella poltrona dalla quale dovrebbe già essere stato cacciato a pedate.