lunedì 29 ottobre 2012

Ed alla fine rubare paga ... almeno in Sicilia

Tutti si lamentano, tutti a parole vorrebbero mandare a casa questi politici, tutti scandalizzati per i loro stipendi, i loro privilegi, i denari pubblici che sperperano, a parole sembra sempre che una rivoluzione sia dietro l'angolo ... poi ci sono delle elezioni ed abbiamo in mano gli strumenti per iniziare questa rivoluzione ma come al solito non succede niente, non cambia niente. Risultato finale ci ritroviamo a governare i soliti partiti contro i quali fino al giorno prima tutti si sono scagliati. Questo è quello che sta accadendo in Sicilia quando si è arrivati allo scrutinio di oltre due terzi dei seggi elettorali. Ecco i numeri ancora non definitivi. Il 53% circa degli elettori se ne sono fregati e non sono andati a votare. Del rimanente 47% solo il 21,5% ha votato partiti che non sono implicati in scandali (Movimento 5 stelle, Partiti comunisti di varia natura, Movimenti locali) o direttamente o attraverso qualche loro uomo. Il 21,5% del 47% che hanno votato fa all'incirca il 10% degli elettori. Quindi in buona sostanza solo il 10% degli elettori siciliani hanno effettivamente dimostrato il loro malconento alla politica italiana. Il restante 90% o si è astenuto oppure ha votato i soliti partiti, con il risultato che non ci sarà nessun cambiamento. Il maggior partito siciliano di queste elezioni siciliane, il partito dell'astensionismo, è alla fine il grande sconfitto in quanto, pur avendo la maggioranza assoluta, si rotrovera' governato da Pd e Udc. Questo è il succo delle elezioni siciliane al netto di tutte le chiacchere che si fanno in queste ore e che si faranno in questa serata. A che serve l'astensionismo tanto sbandierato come una forte protesta contro il sistema politico italiano ? A niente, a non cambiare le cose e a ritrovarsi nella medesima melma in cui il paese sta lentamente affondando. Se non si entra nell'ordine di idee che l'unico modo per cambiare le cose in questo paese è andare a votare e votare chiunque, meno coloro che ci hanno portato al disastro e che ci stanno derubando ogni giorno, la strada che ci aspetta sarà ancora più buia di quella in cui ci troviamo adesso. Questa è la triste realtà. Proteste, scioperi, manifestazioni, ma quando siamo chiamati davvero a fare qualcosa di concreto o si sta a casa o si tracciano sempre le stesse croci. E' avvenuto in Sicilia è vero, ma non ci sono elementi per sperare che a livello nazionale le cose vadano diversamente.

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