martedì 28 febbraio 2012

Altro che giornalista sei solo un imbecille fascista

Ho sempre ritenuto che non bisognerebbe mai scendere sullo stesso piano volgare di un proprio avversario in ogni campo ci si trovi ad esprimere opinioni diverse, ma a volte non è facile seguire questa regola. Quando poi il nostro contendente, o colui che esprime pareri ed opinioni diverse, lo fa sempre in maniera irrispettosa e offensiva, ogni tanto è necessario rendere pan per focaccia ed esprimere il proprio pensiero in maniera comprensibile anche per chi usa sempre e comunque certi toni di bassa lega. Se poi a farlo è un presunto giornalista incapace di fare un discorso corretto ed educato, incapace di esprimere le proprie opinioni rispettando quelle dell'avversario allora diventa forse indispensabile usare lo stesso suo linguaggio per evitare fraintendimenti ed essere c apito senza ombra di dubbio. Il Giornale è il quotidiano simbolo di questo atteggiamento volgare e offensivo verso tutti coloro che esprimono dissenso o semplicimente critica verso la famiglia del padrone, Silvio Berlusconi per quei pochi in Italia che non lo sapessero, uscendo spesso con titoli ed articoli al limite della denuncia. Naturalmente poi il tono offensivo è tanto più alto quanto più l'oggetto delle critiche è debole. Il titolo dell'editoriale odierno di questo pezzo di carta non buono nemmeno da usare come carta igienica, ha come oggetto il leader dei No Tav, Luca Abbà, che ieri, durante una protesta contro l'intervento delle forze di polizia per allargare il cantiere, è rimasto fulminato dai cavi dell'alta tensione ed ora si trova in coma. Ora si può essere favorevoli o meno a questa opera, si possono condividere o meno le ragioni della gente della Val di Susa che si oppone con tutte le forse alla realizzazione della nuova linea ferrovaria, ma credo che il rispetto per chi manifesta e si oppone con tutte le sue forze ed in maniera pacifica, sia la base essenziale del confronto democratico. Quando poi qualcuno rischia, sempre in maniera pacifica, la propria vita e non quella di altri per far valere le proprie ragioni, il rispetto dovrebbe essere ancora maggiore. Ed invece il direttore del Giornale, tale Alessandro Sallusti, dall'alto della sua ignoranza, volgarità ed imbecillaggine, si permette di dare del "cretinetti" al povero Luca che in questo momento sta lottando fra la vita e la morte. Certo la mente del povero Sallusti non può concepire che un uomo possa rischiare la vita per difendere le proprie idee, i propri principi e la propria terra, lui abituato a leccare le chiappe al proprio padrone ed incapace di avere un proprio pensiero da esplicitare senza scendere sul piano dell'offesa e della volgarità. Questi sarebbero davvero i giornali da chiudere ma non perchè esprimono un'idea diversa dalla mia quanto piuttosto perchè l'unica idea che sanno diffondere è quella dell'odio, della mancanza di rispetto perfino della vita altrui.



lunedì 27 febbraio 2012

Uno Stato debole ma che uccide il proprio popolo


La sensazione di queste ore e' quella di uno stato che si schiera nettamente contro i propri cittadini e che non ha piu' la forza e l'autorevolezza di far valere le proprie ragioni in maniera democratica. Gli avvenimenti odierni non sono altro che l'ultimo atto di un periodo storico nel quale la distanza fra la politica, fra chi ha la responsabilita' di governo e la situazione reale del paese e' aumentata irrimediabilmente raggiungendo dimensioni misurabili in anni luce. Purtroppo questa distanza e questo allontanarsi dalla realta' hanno causato come effetti immediati un elenco interminabile di morti. Si ' iniziato con le morti sul lavoro causate dalla mancata attuazioni delle norme sulla sicurezza. Lo stato si e' dimostrato infatti incapace di far rispettare tali norme che sicuramente pesano in maniera non indifferente sul bilancio delle imprese, le quali, in tempi di crisi, risparmaino in prima battuta proprio sulla sicurezza dei propri dipendenti. L'elenco dei decessi sul luogo di lavoro e' diventato interminabile in questi ultimi anni con la compicita' dello stato stesso che non interviene e non e' mai intervenuto per combattere questa situazione il cui costo si misura in vite umane. Alle morti sul lavoro ni questi ultimi mesi si sono aggiunti i suicidi di coloro che, sempre a causa del lavoro, si ritrovano senza occupazione se lavoratori dipendnti o costretti a chiudere la loro azienda sommersi dai debiti se imprenditori o liberi professionisti. Gli ultimi episodi sono proprio di oggi con due suicidi: un elettricista in Liguria che si e' ucciso dopo aver perso il proprio lavoro ed un imprenditore in toscana che si e' impiccato nel capannone della propria azienda. Tutto questo mentre il governa concentra le proprie attenzioni sul mercato del lavoro cercando da una parte di varare una riforma della quale non si capiscono ne' significato ne' tantomeno i contenuti considerato che il lavoro in Italia non c'e' e soprattutto non ci sara' sicuramente nell'arco di questo anno, e dall'altra attacccando l'art. 18 per cancellare uno dei pochi diritti dei lavoratori che ancora resistono. Alle morti che in qualche modo sono legate al lavoro oggi si e' rischiato di aggiungerne un altra, pericolo ancora non del tutto scongiurato, legata alle proteste relative alla sciagurata realizzazione della Tav in Val di Susa. Ancora lo Stato, che contro i propri cittadini, intende realizzare un'opera inutile e mettendo in pericolo un ambiente naturale come quello della Val di Susa. I cittadini di quella valle sono da anni in lotta per impedire quella realizzazione ed oggi, quando lo Stato ha messo in atto un blitz improvviso per occupare i terreni da espropriare, uno di quei cittadini esasperati e' salito su un traliccio dell'alta tensione rimanendo fulminato dalla corrente. L'ex ministro Mattioli ha dichiarato che la protesta era eccessiva rispetto al problema in questione, ma come puo' un politico, per di piu' di una partito come il Pdl che assomiglia piu' alla legione straniera che ad una formazione politica, capire che ci sono delle persone disposte anche a sacrificare la vita per quello in cui credono ? Una vicenda paradossale quella dell'alta velocita' in Val di Susa, dove ancora una volta in nome dell'Europa, si spendono milioni di euro per costruire una nuova linea ferroviaria dove gia' ne esiste una per un traffico che attualmente sarebbe insufficiente anche mantenere in vita l'attuale linea. Il tutto deturbando una delle piu' belle valli delle nostre alpi. Lo Stato quindi si mostra debole e incapace a governare una crisi economica le cui consequenze sono anche le morti sul lavoro ed i suicidi, mentre mostra la voce grossa contro i propri cittadini per realizzare opere inutili e dannose ma volute dai poteri forti europei, lo stato contro il popolo.

sabato 25 febbraio 2012

I nostri soldi per salvarlo dalla galera


In molti oggi si lamentano e inveiscono contro il governo Monti ed i suoi provvedimenti per salvare l'Italia dal disastro. Tutto condivisibile se non che il governo tecnico di Mario Monti e le sue manovre Salva Italia e Cresci Italia, che hanno finito per colpire i soliti emeriti "sfigati" (loro si che lo sono) e cioe' lavoratori dipendenti a reddito fisso e pensionati, non sono altro che il risultato di quattro anni di governo di centro destra guidato dal superinquisito del consiglio. Quattro anni in cui il governo ha negato la crisi, ha negato il baratro verso cui il paese stava andando, e lo ha fatto semplicemente perche' doveva occuparsi dei guai giudiziari del presidente del consiglio. Leggi anticostituzionali a raffica con le quali si e' bloccata per mesi l'attivita' del parlamento in attesa delle varie sentenze della Corte Costituzionale. Leggi che allo stesso tempo allungavano i processi nei quali il dittatore di Arcore era strenuamente impegnato. Cose' mentre il governo non si occupava di fornteggiare la crisi economica perche' ain altre faccende affaccendato, il paese scivolava lentamente verso quel rischio di default inseguendo a distanza ravvicinata la Grecia. U governo ed una maggioranza che non avevano altra scelta che negare la crisi sia perche' incapaci di prendere i dovuti provvedimenti per contrastarla sia perche' troppo impegnati nella strenua difesa del loro capo. Un gioco perverso aggravato da una parte dalla complicita' della Lega attratta dalla carota del federalismo agitata dallo stesso Berlusconi (ma Berlusconi ed il Pdl non credono e non vogliono il federalismo come ampiamente dimostrato anche dal precedente governo) e dall'altra all'atteggiamento sconsiderato del presidente del consiglio che ha portato discerdito su tutto il paese a livello internazionale. Grazie a questo atteggiamento si e' arrivati alle dimissioni del governo di centro destra ed all'insediamento del governo Monti. Per salvare l'Italia, Mario Monti ed i suoi professori hanno scelto la strada piu' semplice e piu' facile da perseguire: quella di prendere i soldi da coloro che non avrebbero potuto fare niente per evitarlo, i soliti noti, lavoratori dipendenti e pensionati. Le manovre del governo tecnico sono quindi figlie dell'inefficienza del precedente governo Lega-Pdl che comunque ha raggiunto il suo obiettivo come dimostra la sentenza odierna del tribunale di Milano: ancora una volta e' stata evitata una giusta condanna di Berlusconi. Ecco quindi che la nuova raffica di tasse a cui sara' sottoposto il cittadino italiano nell'arco del 2012 e 2013 non sono altro che il frutto della sconsiderata politica del centro destra ed costituiranno il "giusto" tributo per tenere il superinquisito del consiglio dalle giuste condanne. Insomma i sacrifici degli italiani come primo risultato hanno concesso una nuova prescrizione a Silvio Berlsuconi ... questa si che democrazia.

giovedì 23 febbraio 2012

Ed ora chi paga .... ?

I danni dell'ultimo governo Berlusconi sono incalcolabili per il nostro paese a partire dalla crisi in cui ci troviamo accentuata dall'inadeguatezza della politica del governo di centro destra e che ha portato ad un governo tecnico che ora sta dissanguando il paese. Ma i danni non sono solo quelli economici e finanziari. Leggi incostituzionali rigettate dalla Corte Costituzionale che avevano l'obiettivo di perservare l'inquisito del consiglio dalla galera fino ad arrivare alle famose leggi sulla sicurezza, sul reato di clandestinità e sui respingimenti che oggi hanno portato alla sentenza della Corte europea sui diritti umani che ha condannato l'Italia. Una condanna che comporta anche un onere finanziario in quanto lo Stato italiano dovrà risarcire le vittime di quei respingimenti con un importo di circa 15.000 euro cadauno. A parte l'esiguità della cifra, ammesso che si possa monetizzare la perdita di una vita umana, chi dovrà sborsare ora quelle cifre ? Lo Stato italiano e quindi i cittadini o meglio chi ha voluto quelle terribili leggi degne del nostro inglorioso passato ? Seguendo la logica dell'accoppiata Pdl-Lega i rimborsi dovrebbero essere a carico dei partiti che hanno voluto quelle leggi terribili, considerato cje questi due partiti sono i sostenitori per esempio della responsabilità civile dei giudici. Secondo il centro destra il giudice che sbaglia dovrebbe pagare (senza tenere conto in una sentenza giudiziaria c'e' sempre una parte per la quale il giudice ha sbagliato) ed allora seguendo la stessa logica i partiti che sbagliano allo stesso modo dovrebbero pagare. La legge sui respingimenti era una legge chiaramente in contrasto con la Convenzione dei diritti umani e quindi una legge sbagliata e secondo la teoria di Pdl-Lega chi sbaglia paga ... bene allora pagate. Ma gli italiani si ricorderanno di tutti questi disastri oppure di faranno ancora raggirare dalla capacità comunicativa del super inquisito del consiglio ?. Gi

mercoledì 22 febbraio 2012

I diritti dei lavoratori sotto attacco del duo Fornero-Marcegaglia



La riforma del mercato del lavoro sta diventando un nodo cruciale sul quale si gioca il destino di un governo che ogni giorno di più tenta si scaglia contro le classi deboli del paese anche grazie all'appoggio di chi dovrebbe difendere il ceto sociale medio basso e cioè il Partito Democratico. L'attacco al mercato del lavoro ed ai diritti dei lavoratori portato da una parte dalla ministra Fornero che intende procedere anche senza un accordo con sindacati e dall'altra dalla presidente della confindustria è senza precedenti e rischia di provocare tensioni sociali di non poco conto. La ministra vorrebbe fare la sua riforma, abolendo in primis il più elementare diritto del lavoratore rappresentato da quell'art. 18 che sembra essere il responsabile di tutti i mali, contro tutti e tutto addossando poi la responsabilità al parlamento qualora la "sua" riforma non venisse approvata. Un atteggiamento irresponsabile ed autoritario inaccettabile per affrontare una riforma cosi' delicata come quella del lavoro che, dopo la riforma Biagi, è diventato un grosso problema nel nostro paese soprattutto per i giovani. Per fortuna sembra che a questo attacco concentrico, Fornero-Marcegaglia, i sindacati abbiano ritrovato un minimo di unità e rispondono abbastanza compatti anche se critici con la Fiom che ha già proclamato uno sciopero per i primi di marzo. Uno sciopero più che legittimo che ci riporta alle lotte sindacali degli anni 70 quando lo sciopero appunto era uno strumento per mostrare alla controparte la forza dei lavoratori. Uno strumento le cui potenzialità sono state, in questi anni di divisione sindacale, notevolmente abbattute sia per un utilizzo scriteriato sia per una frammentazione della rappresentatività dei lavoratori che hannor eso sempre meno incisive le astensioni dal lavoro. A fronte di questa, seppur fragile, ritrovata unità sindacale, si fa avanti però ancora una volta l'indecisione e la divisione del Partito Democratico che, attraverso alcuni suoi esponenti con in testa il buon Walter Veltroni, è arrivato a ventilare un possibile rinuncia alla difesa dell'articolo 18 stesso. Veltroni ed il Pd hanno costituito la vera sciagura della sinistra italiana prima causando la caduta del governo Prodi e poi andando a perdere le elezioni del 2008 che hanno portato all'esclusione dal parlamento italiano di tutta la sinistra. Ora sempre Veltroni e Partito Democratico potrebbero agevolare l'azione del suo Fornero-Marcegaglia nella cancellazione di quell'articolo simbolo dei più elementari diritti dei lavoratori.

I muscoli di Monti si sgonfiano contro le lobby

Non credo che la liberalizzazione dei servizi di Taxi cosituisca uno di quei provvedimenti che contribuiranno a risollvare le sorti del paese, anche se il governo Monti aveva affrontato di petto questo problema, fatto sta che oggi tutto si risolve in una bolla di sapone e dimostra quanto anche questo governo sia impotente contro le lobby e quella dei tassisti di sicuro lo è. All'annuncio del provvedimento ci fu una vera e propria sollevazione popolare dei tassisti durata per giorni e su tutto il territorio nazionale. Il governo ha dato il proprio ok ad un emendamento che rimetterebbe in mano ai sindaci ed alle regioni l'eventuale aumento delle licenze taxi, come dire .... nessuna liberalizzazione e nessun controllo sulle tariffe di un servizio che è il più caro al mondo. Ripeto non credo che al cittadino comune importi più di tanto, proprio in virtù di tariffe carissime, nel nostro paese il Taxi è da sempre un mezzo di spostamento nelle grandi città riservato a pochi eletti e del quale la grande massa della popolazione non fa uso. Non siamo negli Stati Uniti dove prendere il taxi equivale come prendere l'autobus da noi ed ha costi confrontabili e sicuramente vantaggiosi rispetto al servizio pubblico. Altrettanto sicuramente il cittadino italiano si aspetterebbe liberalizzazioni in altri settori molto più importanti (avvocati, notai, farmacie) ma se il governo non riesce a liberalizzare un servizio come quello dei taxi cosa potrà mai fare contro lobby molto più potenti come quelle degli avvocati, dei notai e dei farmacisti ? Non c'è dubbio che siamo al cospetto di un governo che usa maniere forti contro gli strati più deboli della popolazione per i quali è iniziato il calvario di questo anno che sarà probabilmente terribile. Il tasso d'inflazione si mantiene intorno al 3,2% ma nel contempo generi alimentari e carburanti registrano un aumento di un punto più alto: 4,2%. Insomma il 2012 si presenta come un anno terribile dove oltre all'aumento dei prezzi si dovranno fare i conti con le tasse sulla casa, sul blocco degli stipendi e delle pensioni e su aumenti generalizzati relativi all'aumento dell'Iva. Altro che liberalizzazioni .... la corda si stringe sempre più.

martedì 21 febbraio 2012

Dopo la stangata anche la presa in giro


E da stamani siamo tutti più contenti perchè il governo ci ha dato la possibilità di sapere quanto guadagnano ministri, sottosegretari, funzionari. Ad appena tre giorni dal festival di Sanremo dove Adriano Celentano per due ore di prediche si è preso 700.000 euro, ora sappiamo che i ministri dell'attuale governo viaggiano su redditi di qualche milione di euro all'anno. Una bella consolazione per quei dipendenti delle ferrovie che sono da alcuni mesi su un traliccio alla stazione di Milano in segno di protesta contro i licenziamenti delle ferrovie, oppure per tutti quei giovani, il 30% almeno, che non riescono a trovare lavoro o per quelli che hanno un lavoro nelle famigerate cooperative di servizi alla fantasmagorica cifra di 7 euro lordi l'ora, per non parlare dei cassa integrati, dei disoccupati per arrivare a lavoratori dipendenti e pensionati tartassati dalle ultime manovre di Tremonti e Monti. Come si sentirà oggi il cittadino medio che è andato a controllare i redditi dei ministri ? Appagato sapendo che chi lo governa economicamente se la passa bene .... o incazzato perchè gli vengono chiesti sacrifici da chi guadagna da qualche centinaio di migliaia di euro l'anno fino a 7 milioni di euro ? Secondo me vale la seconda ipotesi. E a che cosa serve questa presunta trasparenza in un momento di crisi come questo dove la maggior parte del paese non riesce a sbarcare il lunario e soprattutto a quale titolo questi signori chiedono sacrifici ai ceti medio bassi preservando da questi sacrifici i grandi patrimoni ed i grandi redditi ? In questi utimi 20 anni la forbice fra redditi bassi ed alti è notevolmente aumentata raggiungendo l'apice proprio in questi ultimi tre anni di crisi economica mondiale grazie ad una politica scellerata di tutti i governi che si sono succeduti alla guida del paese. Politica che come consequenza diretta, oltre all'impoverimento della maggioranza della popolazione, ha avuto anche un sostanziale allontanamento del cittadino dalla politica come testimoniano i sondaggi che mostrano come la coalizione che ha la maggioranza nel paese è costituita da tre partiti: quello dell'astensione (che ha anche la maggioranza relativa nel paese, quello della scheda bianca e quello degli indecisi che non sanno se andranno a votare alle prossime elezioni. Ma alla politica questo non interessa troppo presa oggi a tentare di riprendere in mano il paese dopo averlo ceduto ai così detti tecnici.

domenica 19 febbraio 2012

Tutti gli aspetti della crisi: c'e' anche chi chiede scusa ad Adriano


In un paese in crisi non solo economica e finanziaria ma anche di costume, di cultura, di morale, di ideali puo' accadere di tutto anche che qualcuno si prenda la briga di chiedere scusa ad un uomo di spettacolo che, pagato profumatamente, si mette a predicare come se fosse un santone con in mano la verita' assoluta. Il tutto accade su Facebook dove si e' dato vita ad un evento dal nome "Adriano scusa per l'ipocrisia italiana". Si qualcuno storcera' il naso trattandosi del social network piu' famoso ma ormai anche Facebook che lo si voglia o no e' uno specchio del momento socio-culturale che stiamo vivendo. Ed anche questo evento, considerato poi l'alto numero di commenti positivi ed adesioni, e' uno specchio dei tempi che viviamo alla ricerca di qualcuno che ci rappresenti e, a causa della poverta' dell'offerta, c'e' gente che si attacca a personaggi come Adriano Celentano. A che titolo un uomo di spettacolo che per mestiere fa il cantante, si permette di salire su un palco e tenere presunte lezioni moralistiche al resto del paese o almeno a quella parte del paese che cade nel tranello e si piazza davanti allo schermo ad assorbire come una spugna senza un minimo di capacita' di analisi critica. A parte il compenso ricevuto da Celentano per le sue prediche (700.000 euro per piu' o meno due ore di predica) che comunque e' di per se' scandaloso come pero' lo sono quasi tutti i compensi elargiti dalla Rai a nostre spese, rimane il fatto che si offre l'opportunita' di fare prediche a chi per mestiere fa altro. E perche' a Celentano piuttosto che magari a uno di quei cittadini che sono un traliccio della stazione di Milano a protestare e che sono stati sfruttati dal cantante a proprio uso e consumo. Senza poi parlare del discorso di stampo fascista che ci ha riportato nel ventennio relativo alla chiusura di due giornali che si erano permessi nei giorni scorsi di criticare appunto il compenso elargito dalla Rai in un momento di crisi come questo. Che altro dire .... stamani leggere che qualcuno di prende la briga di organizzare delle scuse per la presunta ipocrisia del popolo italiano mi ha scatenato da una parte un senso di rabbia, dall'altra un senso di sconforto per un paese per il quale sara difficile uscire dalla crisi non solo economica ma anche di costume. L'ipocrisia sta nel fatto di protestare per le tasse a cui siamo sottoposti per poi metterci davanti alla tv e difendere personaggi come Celentano che offendono chi giorno dopo giorno combatte con problemi legati alla sopravvivenza.

sabato 18 febbraio 2012

Venti anni e le mani non siamo riusciti nemmeno a spolverarle


Fanno quasi tenerezza i giornali di oggi nel loro sforzo comune, tutti indistintamente, di dimostrare che la corruzione ed il malaffare non sono tipicamente italiani ma si annidano anche negli altri paesi. Prendono spunto dalle dimissioni del presidente tedesco Wulff le testate giornalistiche atrtaversano voli pindarici teorizzano un parallelismo che non regge ad una analisi appena appena più approfondita. Ed il tutto proprio mentre in questi giorni di celebrano i venti da quando prese il via l'inchiesta di mani pulite che smantellò, almeno temporaneamente, il sistema politico italiano avvezzo alla pratica della tangente. Il sorriso forse è l'effetto di un pallido sole dopo giorni di clima siberiano, perchè in condizioni atmosferiche diverse la reazione prevalente ai giornali di oggi sarebbe una vera e propria rabbia incontenibile. Se si dovessero fare paragoni seri e attenti come sarebbe possibile mettere a confronto la vicenda del presidente tedesco che si è dimesso per avere avuto un mutuo a tasso agevoltao rispetto ad un presidente del consiglio italiano, per esempio, che continuava a svolgere la propria funzione nonostante una serie infinita di processi a suo carico dei quali uno per sfruttamento della prostituzione minorile ? O che cosa dire del ministro Romano che viene chiamato a fare parte del governo nonostante sia indagato in un processo per mafia ? O di queel ministro che occupava un appartamento a Roma senza sapere chi lo avesse pagato ? Non c'è una sola di queste vicende che sia minimamente paragonabile a quella tedesca ma anche se questo paragone fosse possibile rimane il fatto che il presidente tedesco si è dimesso dalla sua carica mentre in Italia con la storia della presunzione di innocenza abbiamo in parlamento dei veri e propri delinquenti che non avrebbero titolo nemmeno a partecipare a concorsi per un posto di bidello nella scuola pubblica. La presunzione di innocenza è sicuramente valida per tutti fino a condanna definitiva, ma ricoprire incarichi di governo o politici nelle istituzione non dovrebbe contemplare nemmeno il sospetto prima ancora che la condanna definitiva in un processo. E' questa la differenza fra l'Italia ed il resto del mondo: in tutto il mondo il sospetto è motivo sufficiente per lasciare l'attività politica, in Italia si consente anche a dei condannati in via definitiva di ricoprire cariche istituzionali anche di rilievo. La polemica con la germania appare ancora piu' ridicola in questi giorni che, a venti anni di distanza da mani pulite, in Italia la corruzione dilaga fra i politici come ha sentenziato la Corte dei Conti ed in parlamento latita una legge anticorruzione la cui discussione viene continuamente rimandata. Una legge che già annovera qualche migliaio di emendamenti e che sarebbe molto semplice da varare, sarebbe sufficiente un singolo articolo: chiunque sia oggetto di indagini giudiziarie di qualsiasi natura o imputato in un processo penale o civile, non può ricoprire nessuna carica politica e di governo a qualisiasi livello. Con questo articolo l'attuale parlamento sarebbe completamente rinnovato

mercoledì 15 febbraio 2012

Per non decidere una sega fate le pre-primarie delle primarie




In principio c'erano i partiti della prima Repubblica. Bellini erano 6 o 7 e funzionavano benissimo. Avevano i loro iscritti, facevano i loro congressi ai quali partecipavano i delegati, eleggevano i segretari, rubavano ma sempre a favore del partito, in televisione si vedevano solo in occasione delle elezioni. Ma il paese andava avanti tranquillo e a Sanremo si cantavano canzoni senza che nessuno ci venisse a fare la predica. Si è vero gli elettori non conoscevano il programma di governo, ma non c'era bisogno perchè ogni partito aveva la sua idea, la sua ideologia da seguire e non c'era bisogno di programmi. Si andava dal Partito Comunista che difendeva lavoratori e ceti sociali deboli fino al Movimento Sociale che sognava il ritorno del fascismo, in mezzo PSI, PSDI, DC, PRI e PLI che cercavano di barcamenarsi per mantenere le poltrone di governo. Ma quan to si stava bene. Si è vero tutti rubacchiavano ma senza esagerare e sempre a favore dell'organizzazione del partito ma per proprio tornaconto. Insomma un sistema quasi perfetto. Poi in giorno qualcuno diventò più ingordo e dopo aver riscosso qualche tangente non elargì i servizi per i quali aveva riscosso ed allora colui che aveva pagato s'incazzò, andò dai magistrati e fece una bella denuncia. Ecco che scoppiò un gran casino che decretò la fine di quel paradiso terrestre. Tutti quei partiti finirono nel mirino della magistratura ma si da quando c'è tanto fumo, l'arrosto non riesce bene e quell'enorme baraccone di Tangentopoli finì con un solo politico condannato: Bettino Craxi. Gli italiani si sfogarono a lanciargli le monetine perchè non ebberò la soddisfazione di vederlo in galera (cicli e ricorsi storici) in quanto il buon Bettino si dette alla macchia in Tunisia ad Hammamet. Certo che lo spavento fu notevole per il Craxi socialista considerato che nemmeo da morto è tornato in Italia per paura che la sua salma fosse rinchiusa in galera per scontare quella pena esemplare. Fu così che da quella vicenda saltò fuori il dittatore di Arcore, sconosciuto ad una buona parte del paese perchè in Italia si è sempre letto poco preferendo alla lettura la poltrona davanti alla televisione, ma ben noto a quella parte dei cittadini che non si accontentavano di subire passivamente le notizie propinate dal tubo catodico. Il bell'imbusto aveva fondato il suo potere grazie ai favori proprio dell'unico condannato di mani pulite, Bettino Craxi, e questo potere consistenva nell'aver messo in piedi la prima rete televisiva privata del nostro paese. Attraverso questa televisione, che poi si è moltiplicata come i pani ed i pesci del noto miracolo di Gesù Cristo, il tizio ha messo in atto un lavaggio del cervello su scala nazionale, facilitato in questo dall'italiota medio bevitore di notizie senza colpo ferire. E così il tipo si è fatto eleggere una prima volta, una seconda ed anche una terza volta alla guida del paese dando a bere agli italiani che loro, con le elezioni ogni volta decidevano chi sarebbe andato al governo e soprattutto che eleggevano il presidente del consiglio. Una delle più grosse fandonie mai raccontate dal tizio che a forza di ripetere la stessa manfrina ha fatto dimenticare agli italiani che nella nostra costituzione il presidente del consiglio è nominato dal presidente della repubblica ed il governo deve ottenere la fiducia del parlamento, qualunque sia la composizione del governo stesso. In questa sua opera però il tizio è stato enormemente facilitato dall'opposizione e soprattutto dal maggiore partito di opposizione, l'ex PCI, diventato DS ed oggi PD. In quel partito infatti, alla seconda vittoria risicata che aveva portato al governo Romano Prodi appoggiato da una schiera di partiti che definire eterogenei è quasi volerli assemblare in un partito unico, ha avuto una bella pensata. La pensata è stata quella di creare un partito unico composto da tutti coloro che si opponevano a Berlusconi ed alla Lega sicuri in questo modo di arrivare alla vittoria. Ma anche una persona di intelligenza politica media aveva capito della enorme cazzata che si stava per fare. Ed infatti ai Ds disse di si solo la Margherita di Rutelli, uno che altrimenti sarebbe scomparso dalla circolazione. E cosi' nacque il PD ma i disastri non erano finiti. Considerata l'enorme etereogenità dei componenti di quel partito si decise che per nominare il segretario si sarebbero svolte delle vere e proprie elezioni fra i simpatizzanti del partito stesso. Da quelle presunte elezioni democratiche uscì il nome di Veltroni. Ora possibile che a nessuno fosse venuto il dubbio della scemenza delle primarie ? Chiunque sborsando 1 euro poteva andare a votare e così è stato perchè mi rifiuto di credere che un simpatizzante sano del Partito Democratico abbia potuto votare un uomo, Veltroni, che stava facendo disastri come sindaco del comune di Roma. Ma Veltroni diventò segretario del Pd e le sue due prime ed uniche mosse furono: la caduta del governo Prodi e, nno contento di questa prima autotrombata che si era dato, la sconfitta alle elezioni del 2008 con la consequente scomparsa di tutta la sinistra dal parlamento. Si perchè il tronfio Veltroni, inorgoglito dalla presunta investitura popolare decise di andare alle elezioni alleandosi con Di Pietro e lasciando al proprio destino tutto ciò che stava alla sua sinistra, e così si prese la seconda trombata. Il buon Walter si dimise ma le sciagure per il PD erano appena all'inizio. Passando di sconfitta in sconfitta, lo scorso anno il segretario Bersani ebbe la brillante idea di organizzare delle primarie di coalizione in occasione delle elezioni dei sindaci di Milano, Napoli e Cagliari. Come andò a finire lo sappiamo tutti, non solo i candidati del Pd furono trombati alla primarie, ma i candidati Pisapia di Sel, De Magistris dell'Idv e Zedda di Sel vinsero alla grande le elezioni a Milano, Napoli e Cagliari una batosta per il Partito Democratico in quanto tale. Ma a questo partito le lezioni vanno sempre ripetute almeno due volte e così quest'anno a Genova sta accadendo la stessa cosa. Questa volta due candidati del Pd ed uno Sel, il Pd ce l'ha messa tutta, ma la batosta è arrivata puntuale come un orologio svizzero ed il candidato di Sel ha vinto le primarie. Bersani, dopo che gli è stato fatto notare che in Unione Sovietica quando si svolgevano le elezioni c'era un solo partito e guarda caso vinceva, ha pensato prima ad un unico candidato ma poi qualcun altro gli ha suggerito che questo meccanismo strideva con il nome del partito (democratico) allora ha proprosto di fare delle pre selezioni. Ecco bravo Bersani io ti suggerirei, per raggiungere le vette della democrazia, di organizzare delle pre-primare per slezionare i candidati da mandare alle primarie che poi slezioneranno il candidato alle elezioni vere e proprie. Ma dico io una volta una decisione seria riuscirete a prenderla ? Ma d'altra parte in questo paese dove 14 milioni di tartassati da tasse e balzelli, di pensionati con pensioni bloccate, di lavoratori dipendenti a chi hanno tolto anche la canna del gas, si siedono davanti alla tv a sorbirsi le prediche farneticanti di santone che si becca 350.000 euro a sera, il problema delle primarie del Pd è secondario.

martedì 14 febbraio 2012

In tempi di vacche magre notizie normali diventano straordinarie


Ormai siamo abituati da tempo a telegiornali, notiziari e mezzi di informazione che sono dei veri e propri bollettini di guerra per il cittadino medio. Borse che oscillano come sulle montagne russe, prezzi con la benzina intesta che schizzano in alto giorno per giorno, tasche che allo stesso tempo si svuotano a causa di entrate sempre piu' assottigliate, agenzie di rating che si divertono a sparare sulla croce rossa (l'Italia in questo caso) ed in ultima analisi il tempo che ormai da 15 giorni sta martoriando il paese del bel sole trasformandolo in una specie di nuova siberia. Sono settimane se non mesi se non anni che non arriva una buona notizia. L'ultima in ordine di tempo sono state le dimissioni del governo Berlusconi e presumibilmente la fine del berlussconismo anche se pagato a caro prezzo grazie al disastro causato dal governo di centro destra. Ecco che allora oggi due notizie in che condizioni normali forse passerebbero in inosservate o quasi, diventano quasi notizie straordinarie che lasciano vedere un piccolo spiraglio di ottimismo. La prima notizia è la rinuncia alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 sancita dal Presidente del Consiglio Mario Monti. Sono anni che un governo italiano non prende una decisione così giusta e condivisibile come quella adottata oggi. Il sindaco di Roma Alemanno ed il presidente della Regione Polverini descrivono una cittadinanza, quella romana, delusa abbattuta disperata, in realtà i disperati sono loro che speravano con i soldi che sarebbero arrivati con le Olimpiadi di porre rimedio alle cattedrali nel deserto iniziate e poi abbandonate in occasione dei mondiali di nuoto del 2009. Si sperava di tentare di portare a termina la realizzzione della cittadella sportiva di Tor Vergata e quindi mascherare il fallimento di quella esperienza costata milioni di euro ed invece Monti ha detto no. Perchè Monti per fortuna non è l'uomo Del Monte. Certo il governo potrebbe mostrare la stessa coerenza e quindi tagliare altre spese inutili o quanto meno superflue considerato il momento che sta attraversando il paese come l'acquisto dei caccia bombardieri o il blocco di emolumenti da fantascienza come quello di Celentano a Sanremo o come gli stipendi dei calciatori, tutte situazioni che rappresentano uno schiaffo al cittadino lavoratore dipendente e pensionato chiamato a esborsare parte dei propri emolumenti. La seconda notizia è la decisione della Consulta di respingere il ricorso presentato dalla Camera per conflitto di attribuzione relativo al processo Berlusconi per il caso Ruby. La Consulta ha messo riparo ad una decisione della Camera che era una vera e propria offesa all'intelligenza del cittadino. La Camera infatti, con il suo ricorso, aveva di fatto deliberato che Ruby fosse la nipote di Mubarak e che il Presidente del Consiglio fosse convinto di questa relazione di parentela. Una decisione presa quando ormai tutto il mondo conosceva i veri connotati della vicenda grazie agli atti processuali ed alle intercettazione telefoniche. Partendo da questa tesi, Ruby nipote di Mubarak, la Camera intendeva sotrarre il processo alla magistratura ordinaria per consegnarlo al tribunale dei ministri e successivamente quindi negare l'autorizzazione a procedere. La Consulta ha riportato la vicenda nei suoi giusti binari, Ruby era una semplice prostituta, minorenne, e Berlusconi ne era "l'utilizzatore finale". La giustizia a volte funziona bene come dimostra anche la sentenza relativa alla Eternit. Per oggi ci dobbiamo accontentare di queste due notizie che in tempi normali sarebbero scontate ma che oggi appaiono straordinarie.

Il Partito Democratico vittima della propria democrazia


Sono ormai lontani le prime primarie (ottobre 2007) che decretarono Veltroni come segretario del Partito Democratico e che furono sventolate com un momento di alta democrazia anche se quello stesso momento segnò di fatto la fine del governo Prodi e la successiva consegna del paese di nuovo in mano a Berlusconi. Sembrava che le elezioni primarie, sul modello statunitense, drecretassero una svolta epocale nella politica italiano, dove per la prima volta un segretario non era nominato dal congresso in seguito voti dei delegati, ma niente meno che eletto dai cittadini attraverso delle vere e proprie elezioni. Sono trascorsi appena cinque anni ed è stato ampiamente dimostrato che non è sufficiente un momento più che altro scenico per sancire la grandezza e la natura democratica di un partito, anzi se questo partito non ha una struttura solida e soprattutto non ha al suo interno componenti omogenee, momenti come le elezioni primarie finiscono per essere un vero e proprio boomerang. Ed è ciò che non si è capito fin dalla nascita del Pd con un un progetto folle: quello di mettere insieme anime talmente diverse da risultare incompatibili. Il carrozzone del Pd è stato un disastro fin dalla sua nascita, iniziando con causare la caduta del governo di centro sinistra di Romano Prodi, passando attraverso la sconfitta disastrosa delle elezioni del 2008 e proseguendo sconfitta dopo sconfitta fino alle elezioni amministrative del 2011, dove il Pd ed il centro sinistra hanno raccolto finalmente un successo non tanto per proprio merito ma per demerito di un centro destra dilaniato dalle vicende giudiziare e scndalistiche di Berlusconi. Le stesse vittorie di Milano e di Napoli sono il risultato di due candidati non appartenenti al Partito Democratico. Già perchè non contenti degli insuccessi inanellati in tre anni, i dirigenti del Pd hanno pensato bene di allargare le primarie non restringendole più solo ai candidati del partito stesso ma bensì a candidati di coalizione. Ed è cosi' che a Napoli ha vinto De Magistris dell'Idv ed a Milano Pisapia di Sel. L'esperienza è stata ripetuta a Genova dove i candidati erano tre due del Partito Democratico ed uno di Sel, e come al solito, ha vinto Doria candidato di Sel. Apriti cielo. Ecco che il partito che si vanta di aver introdotto in Italia un momento altamente democratico come le elezioni primarie, ora dopo i risultati che hanno visto sconfitti i candidati della segreteria, cade in crisi e in mezzo alle polemiche mostrando tutta la propria insofferenza a questa grande democrazia. Purtroppo le lezioni del 2011 a Napoli e Milano non sono servite a niente ai dirigenti del Pd che, gongolandosi con i sondaggi che decretano il Partito Democratico come primo partito italiano, non si sono resi conto che questo primato è dovuto prima di tutto per demerito dell'avversario piuttosto che per proprio merito ed i cittadini ancora una volta hanno bocciato questo carrozzone politico. Ed ora che succede ? Chi si dimette, chi si infuria, chi strilla, aggravando ancora di più la situazione e dimostrando che questa delle elezioni primarie altro non è un grande bluff al quale gli stessi dirigenti del Pd non credono e quei cittadini che sono andati a votare, hanno assestato l'ennesima lezione ad un partito corresponsabile della grave situazione del paese.




lunedì 13 febbraio 2012

La vera emergenza


In questi 10 giorni di inverno polare e di maltempo eccezionale tutti i mezzi di informazione hanno enfatizzato le varie emergenze che si sono susseguite in seguito alla forti nevicate che da giorni investono il centro Italia. Emergenze serie e meno serie. Dai paesi isolati per giorni, alle interruzioni di energia elettrica ed acqua, dai treni bloccati per ora sui binari in mezzo alle tormente, alle autostrade chiuse per i cumuli di neve e ghiaccio, fino ad arrivare alla farsa di Roma dove un amministrazione comunale ed un sindaco incompetente hanno trasformato una nevicata di due ora in una tragedia nazionale. Insomma un paese che ha si dovuto affrontare un'ondata di maltempo veramente eccezionale, ma al tempo stesso un paese completamente impreparato e inadeguato a sopperire ai disagi che questo maltempo, ampiamente previsto, ha provocato. Il tutto spettacolarizzato dalle televisioni e dai telegiornali che sono diventati una specie di bollettino di guerra. Una guerra finta nella quale però ci sono state anche delle vittime vere, vittime passate completamente innosservate sotto i riflettori della notizia e dell'informazione. Semplici numeri che sono stati citati frettolosamente dai vari notiziari, ed alcune volte nemmeno questa semplice citazione, in quanto lo spettacolo richiedeva di far vedere i cumuli di neve, il sindaco con elmetto e pala, il treno fermo sui binari sommersi dalla neve. Il morto in se stesso fa poca notizia in questi casi e quindi si aggiorna solo il contatore e poi si passa oltre. Per questi morti non c'e' la retorica del soldato che ha perso la vita in Iraq o in Afghanistan in una guerra stupida e inutile, non ci sono le istituzioni a rendere onore e ad affibbiare l'epiteto di eroe a persone che stanno svolgendo un lavoro ben retribuito e volontario, non ci sono funerali di stato. C'e' solo una lugubre conteggio che oggi è arrivato a quota 57 ad una media di quasi 6 decessi al giorno per un'ondata di freddo intenso ma sicuramente gestibile con un minimo di organizzazione. Non si sa chi sono questi sventurati, una buona percentuale sono dei senzatetto e quindi persone sulle quali bisogna sorvolare perchè vittime, non tanto del freddo che in questi casi è semplicemente l'esecutore materiale, quanto piuttosto di una società e di un modello di sviluppo che ha fallito su tutti i fronti. Forse dal punto di vista economico-finanziario il sistema si salverà, ma a spese di chi e di che cosa ? Sicuramente moltissimi di quei 57 morti sono il risultato di questo fallimento perchè nel 2012 che decinde di persone muoiano per il freddo credo che dovrebbe far riflettere sul tipo di società che abbiamo saputo mettere in piedi. E' questa la vera emergenza dei 10 giorni piu' freddi dal 80 anni a questa parte (questo sembra l'ultimo aggiornamento) e i venti di rivoluzione che spirano in europa a partire dalla Grecia, non lasciano spazio all'ottimismo, chissa' quanti saranno i morti se il freddo del 2012 si ripeterà anche nel 2013, ma queste sono davvero morti bianche da tenere ben nascoste senza darne troppa enfasi.


sabato 11 febbraio 2012

Venti di guerra in europa ... ?


Nei tempi antichi quando uno stato aveva intenzioni egemoniche non aveva altro mezzo che la guerra per estendere la sua influenza e il suo dominio su altri territori. Nel momento storico che stiamo vivendo si pensava che queste tendenze espansionistiche appartenessero ormai al passato e che nessuna nazione o stato avesse mai potuto avere pretese di dominazione su altri stati. La crisi economica, la consequente crisi dell'unione europea hanno dimostrato purtroppo che non è così e che esistono ancora stati che non hanno ancora abbandonato la tendenza all'espansionismo e rivendicano, ben mascherate, pretese egemoniche rinnovate. Il più potente di questi stati è ancora una volta la Germania, che non usa più la forza delle armi per dominare l'europa ma bensì la sua potenza economica e la sua solidità finanziaria che le consente di presentarsi come lo stato che potrebbe si salvare l'europa, ma a quel prezzo ? Gli avvenimenti della crisi greca hanno evidenziato questo stato di cose. L'europa, per mano della Germania, è disposta a versare 130 milioni di euro nelle casse della Grecia ma a quale prezzo ? Le richiese dell'europa sono tremende e difficilmente sostenibili da una popolazione già messo allo stremo dall'aumento delle tasse, dei prezzi e da manovre che come in Italia colpiscono sempre le solite fasce medio deboli della cittadinanza. Soprattutto sono due le richieste che sembrano insostenibili per il popolo ellenico: la diminuzione delle retribuzioni minime e il licenziamento di decine di migliaia di dipendenti pubblici. Bizzarra la richiesta di abbassare il livello minimo della retribuzione piuttosto che richiedere un abbassamento delle retribuzioni piu' elevate, ma forse questo provvedimento è ancora niente rispetto alla richiesta di procedere a una valanga di licenziamenti. In Grecia ormai il livello di disoccupazione ha superato il 20% con un incremento di quasi due punti in solo mese, il tutto mentre poi anche in Grecia si procederà ad una pesante revisione dela sistema previdenziale. Provvedimenti ancora più pesanti di quelli adottati dal governo Monti ma che seguono la stessa direttrice: tagliare soldi e posti di lavoro ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati. Ma in Grecia a differenza che in Italia, i lavoratori rispondono in maniera compatta e violenta a questo tentativo di distruzione dei più deboli: scioperi generali e manifestazioni che inevitabilmente sfociano nella violenza. Partirà da qui l'eventuale rivoluzione che potrebbe davvero far cambiare direzione alle modalità scelte dall'europa per uscire dalla crisi ? Chissà se le manifestazioni greche saranno l'inizio di una vera e propria rivoluzione europea, ma se così non sarà difficilmente si potrà uscire da questo momento storico tentando di cambiare sia le regole che hanno guidato l'economia e la finanza mondiale e che hanno portato a questo disastro sia di modificare la rotta dei governi europei tutti tesi al salvataggio delle banche a spese di lavoratori e pensionati. Insomma l'europa ed in prima analisi la germania stanno lavorando per distruggere l'europa stessa o per lo meno quella parte dell'europa che non ha certo responsabilità nel disastro economico/finanziario.

mercoledì 8 febbraio 2012

Ad un passo dal Partito Unico


Che il Partito Democratico fosse un carrozzone era noto fin dalla sua nascita avendo raccolto al suo interno tutto il raccoglibile, ma da qui a pensare che un giorno si potesse arrivare ad un inciucio con Silvio Berlusconi anche i piu' pessimisti non lo avevano nemmeno immaginato. Se poi questo inciucio arriva dopo i quattro anni in cui il berlusconismo ed il partito di Berlusconi hanno dato il peggio di se, credo superi ogni limite dell-immaginazione politica. Eccoi invece arrivati al capolinea di questa vicenda che suona come una campana a morte di quello straccio di democrazia che ancora rimane nel nostro paese. Il duo Berlusconi/Bersani stanno preparando un versione del porcellum, la famigerata legge elettorale di Calderoli, che non potra' che sfociare nell'ennesima fregatura per il cittadino italiano. Se ancora esisteva qualche dubbio recondito nella mia anima comunista di da il voto al Pd alle prossime elezioni (cosa che non ho mai fatto fin da quando quello sciagurato di Occhetto cambio' il nome al PCI) ora questo dubbio e' totalmente svanito insieme alla neve che si sta sciogliendo. Bersani in nome delle riforme condivise, che sarebbe un principio giusto se in mezzo non ci fosse un ex presidente del consiglio che ha combinato quello che ha combinato e che ha piu' processi sulla sua testa che capelli (anche considerando quelli posticci), ha trovato la scusa per fare una legge elettorale senza le preferenze (che a pate i discorsi di facciata nessuno vuole) e soprattutto alzando lo sbarramento per evitare sorprese da quei partiti che non sono riusciti ad entrare in parlamento nel 2008 e che rischiano di farcela questa volta. Tutto questo dopo che il Partito Democratico si trova a fianco del Pdl ad appoggiare il governo Monti che forse ci porta fuori dalla crisi ma creandone un'altra all'interno del paese con la disoccupazione che sale vertiginosamente, con le famiglie che si ritrovano a buttare i loro soldi in un pozzo senza fondo e con un paese messo in ginocchio da qualsiasi evento naturale che esca dall'ordinarieta'. Stando cosi' le cose sarebbe piu' logico per Bersani annettersi al Pdl e dare vita al PU, il Pdl ci rimette una L, il PD ci rimette una D e vissero tutti felici e contenti, magari lasciando al gogverno Monti cos= non si sporcano nemmeno le mani e rimangono tutti sulle loro poltrone. Ora aspetto i sondaggi del lunedi' di Mentana per vedere cosa pensano gli elettori virtuali del Pd di questa mossa del loro segretario.

martedì 7 febbraio 2012

E questi sarebbero eroi ?


Quante volte abbiamo sentito la parola eroe per celebrare i militari italiani che hanno perso la vita nelle missioni di "guerra" dell'esercito italiano. E quanto volte l'uso di questa parola strideva con il suo vero significato. Certamente massimo rispetto per quei giovani e meno giovani che sono caduti in nome di non si sa bene che cosa, magari loro ci credevano anche, ma dichiarare eroe una persona che va a fare una guerra lautamente pagato e per di più una guerra che non ha niente a che vedere con la difesa della patria, è sicuramente fuori luogo. Quando si va in guerra il rischio di lasciarci la vita è all'ordine del giorno, quando poi ci si va volontariamente e dietro una paga non da poco, il rischio è anche ben retribuito. Oggi quella parola appare ancora più anacronistica se si pensa a che cosa sta accadendo in occasione dell'emergenza neve e gelo. Molti comuni sono in difficoltà per liberare frazioni isolate da giorni oppure a liberare le proprie strade anche se in certe situazioni questa difficoltà è il frutto dell'incapacità di affrontare situazioni del genere (vedi Roma ed il suo irascibile sindaco). Poi ci sono molti comuni che hanno anche difficoltà economiche a causa dei tagli di bilancio voluti dal governo centrale, tagli che hanno tolto risorse anche per gestire l'ordinario fiduriamoci quindi in una situazione straordinaria come questa. Due giorni fa è stato annunciato in pompa magna l'intercento dell'esercito, sicuramente un intervento molto più utile e civile di andare a fare guerre in giro per il mondo. Ma ormai l'Italia è un paese nel quale può accadere di tutto ed ecco che i sindaci che hanno usufruito dell'opera dei militari si sono visti presentare un conto piuttosto salato. Questo il tariffario: 800 euro al giorno per una ruspa, 200 euro al giorno per un mini ecscavatore, 60 euro al giorno per ogni militare impiegato più vitto e alloggio. Questi sono i nostri eroi che anche per intervenire il soccorso alla popolazione si fanno pagare e questi sono i risultati di un governo che ha portato letteralmente allo sfascio un paese non solo per quanto riguarda la situazione economica e finanziaria, ma anche per quanto riguarda i servizi pubblici, il senso di solidarietà, l'educazione civica, la cultura, la morale. Tutto è stato quasi completamente distrutto nel nome del dio denaro ma soprattutto nel nome del mantenimento dei privilegi di quel sistema politico che ormai è diventato anacronistico racchiuso nella propria reggia dorata che può essere scalfita solo dalla rabbia popolare. Un'istituzione ormai inutile come l'esercito che potrebbe eventualmente essere impiegato in situazioni come queste dove l'emergenza richiede interventi massicci, ormai non è più nemmeno in grado di svolgere attività di assistenza civica o meglio la assolve ma dietro lauto pagamento.




lunedì 6 febbraio 2012

Ci tolgono anche l'ultima speranza ...


Una volta quando ci si trovava in una situazione tipo ultima spiaggia od ultima speranza, il detto era .... Non ci rimane che attaccarci alla canna del gas. Ora questo governo, frutto della politica scellerata del centro destra e della opposizione inesistente del centro sinistra, ci avvisa che il gas è garantito fino a mercoledi' ... e dopo ... accendiamo i fuochi. Altro che caos a Roma qui il caos è a livello nazionale. Prima ci hanno portato ad usare tutti il gas ... ora si scopre che il gas non sara' sufficiente ad affrontare un'emergenza di due settimane dopo un inverno con temperature primaverili. C'e' qualcosa che non funziona in questo paese e qui non si tratta più di un'emergenza temporanea ma di uno stato di emergenza continuo. Uno stato ed un pubblico in generale che sta perdendo se non ha già perso totalmente la sua peculiarità che è quella di garantire i servizi essenziali al cittadino che paga le tasse. E cosi' accade che una città sia messa in ginocchio da una nevicata di pochi centimetri, ma non è l'unica città ad essersi trovata in quelle condizioni, ce ne sono molte altre meno note e che non fanno notizia. Il sindaco Alemanno che chiama a raccolta i cittadini per spalare la neve, il sindaco di Ancona che chiede alla cittadinanza di salire sui tetti per togliere le stalattiti di ghiaccio che si sono formate per il freddo ed ora il govenro che nel pieno di una depressione proveniente dalla Siberia con temperature che oscillano fra i -5 ed i -25 non garantisce la fornitura di gas per il riscaldamento. Insomma ma che tempo deve fare in inverno ? Fino a pochi giorni fa ci si lamentava per l'inverno caldo frutto del riscaldamente globale, oggi siamo finalmente in inverno ed allora non ci danno il gas per riscaldarci oltre a chiederci di andare a spasso sui tetti, il tutto dopo averci prosciugato le tasche per rimettere in piedi un sistema distrutto dalle banche e dagli speculatori finanziari. Ma arriverà l'estate e se ancora ce la faremo ... ci toccherà sorbirci l'emergenza caldo perchè per chi non lo sapesse in estate fa caldo ... ed allora a raccomandarci di andare a rinchiuderci nei centri commerciali con l'aria condizionata. Questa è ... Italialand

Chi non sa che dire .... abbaia


Le sceneggiate di questi giorni del Sindaco Alemanno sono davvero patetiche per chi sta fuori Roma e sicuramente fonte di ulteriore incazzatura per i romani. Vederlo poi a spalare la neve e spargere sale .... alimentare ... per le strade della città non so come abbia potuto non provocare una rivolta popolare contro questo incompetente. Ha addirittura tentato di investire parlamento e governo, ma l'invito gli è stato rispedito con tanti saluti. D'altra parte nell'era di internet c'era forse bisogno della protezione civile per sapere che giovedi' scorso sarebbe stata una giornata piena di neve a Rioma come in tutta Italia ? E che cosa sarebbe successo se invece degli 8-15 cm di neve ne fossero caduto 50-60-80 come in molte altre parti d'Italia ? Ed il povero sindaco dopo aver rifiutato aiuti si e' trovato ... nella neve fino al collo (non ci vuole molto considerata la sua altezza) .... ed a cominciato a dimenarsi affondando sempre di più. Fino a quando, dopo un timido tentativo di soccorso del segretario del Pdl Alfano, è stato abbandonato da tutti. Ieri su Rai Tre la sua animosità strideva con la pacatezza e la tranquillità di Franco Gabrielli, responsabile della protezione civile, dando vita ad un tipico confronto fra chi da una parte sa di essere in torto ma la propria superbia e tracotanza gli impediscono di riconoscerlo e quindi alza la voce, e chi dall'altra parte sa di aver fatto in pieno il proprio dovere e parla con assoluta tranquillità. Ma nel nostro paese le mezze misure sono sempre lasciate da parte e si passa tranquillamente da un estremo ad un altro. La Protezione Civile, per esempio, è un classico esempio di questo comportamento estremo. Dopo i fasti di Bertolaso, amico intimo di Berlusconi, quando cioè la protezione civile era una specie di quarto potere che poteva agire liberamente e senza controllo anche in situazioni che niente avevano a che fare con l'emergenza (tipo i grandi eventi), siamo passat ad un regime in cui per intervenire la stessa organizzazione ha bisogno di un'autorizzazione governativa. Ed infatti per esempio al Giglio è potuta intervenire dopo una settimana dal naufragio della Costa. Ma in questo caso la Protezione Civile non ha nessuna colpa. Anche il piu' sprovveduto cittadino, quello che per esempio si informa solo attraverso la televisione, sapeva che questi giorni, a partire da mercoledi' scorso 1 febbraio, sarebbero stati giorni freddi e nevosi. Se poi si parla di un sindaco o di un politico, non siamo in presenza di un cittadino qualsiasi ed i nostri politici se invece di usare gli strumenti tecnologici per giocare al solitario o sbirciare in siti prono, li usassero per avere informazioni inerenti la propria attività (nel caso specifico siti meteo) tutto questo caos non sarebbe accaduto.

sabato 4 febbraio 2012

Bersani bambino bizzoso


La mia prima baruffa con un coetaneo si concluse a mie spese .... presi un bello schiaffone. Corsi da mia madre piangendo e lamentandomi del compagno di scuola che mi aveva mollato cinque dita sulla faccia. Ma invece di un coccola mia madre tranquillamente mi disse "E che vuoi da me ? Sbrigatela da solo se non vuoi uno schiaffo anche sull'altra guancia". Rimasi molto male ma appresi subito la lezione ed imparai a sbrigarmela da solo (forse anche troppo .... potrei dire ora). Quanto mi piacerebbe che anche Napolitano avesse risposto alla stessa maniera a Bersani che si è andato a lamentarsi del voto del Pdl alla camera sulla responsabilità civile dei magistrati. Non si sa niente di come abbia reagito Napolitano ma se avesse detto al segretario del Pd "Chi è causa del proprio mal pianga se stesso" sarebbe stata una risposta adeguata. Ma con quale faccia il segretario di un partito che si professa di sinistra va a lamentarsi del voto di un partito di destra dal presidente della repubblica ? Come non pensare all'immagine di quel bambino che subito un sopruso da un compagno, va subito a lamentarsi dalla madre affinchè intervenga ? Un comportamento quello di Bersani infantile, puerile e indegno del segretario del maggior partito di opposizione. Come mi piacerebbe se il Presidente della Repubblica avesse ricordato al segretario del Pd che, dopo le dimissioni di Berlusconi, si sarebbe potuti andare alle elezioni ed il Pd avrebbe potuto vincere le elezioni e ritrovarsi al governo. Ma Bersani e soci hanno avuto una fifa gigantesca ed hanno preferito un comportamento da coniglio, preferendo che la guida del paese in un momento difficile fosse affidata ad un governo formato da personaggi non appartenenti alla politica per poi appoggiare il governo stesso in compagnia dell'odiato nemico. Ma che cosa si aspettava il buon Bersani che il Pdl fosse lì per aiutarlo a raddrizzare le gobbe ai cammelli ? e che rinunciasse a favorire il suo padre-padrone indiscusso ? Ecco servito il buon Bersani e se alle prossime elezioni sarà ancora il centro destra a spuntarla dovrà prendersela solo con se stesso: quando il nemico è gravemente ferito non bisogna avere pietà altrimenti c'è il rischio di prenderle di nuovo di santa ragione. Soprattutto quando il nemico è il peggior politico e uomo di governo che l'Italia abbia mai avuto e non solo nella storia della su repubblica, ma in tutta la sua storia.

giovedì 2 febbraio 2012

Il virus non è ancora debellato


I segnali già erano stati avvertiti e lo stato d'allerta delle autorità sanitarie era salito da 3 a 4 ad un punto dal massimo che è 5. Pochi giorni fa infatti un sottosegretario aveva fatto una sparata che dimostrava chiaramente la nuova virulenza dell'infezione che stava per essere debellata. "Chi si laurea a 28 anni è uno sfigato" aveva dichiarato il rampante giovanotto e subito era scattato il nuovo allarme, il Silvium Berlusconis, temuto virus che imperversava nel paese da oltre 15 anni e che negli ultimi tre era divenuto particolarmente pericoloso, si era rifatto vivo andando a colpire un esponente del nuovo governo che sembrava immune a questa patologia. Il segnale era inequivocabile: il soggetto colpito assume un atteggiamento che lo rende indistinguibile dal ceppo dal quale il virus si era sviluppato. La dichiarazione del sottosegretario sembrava una delle tante sparate tanto care a Berlusconi e a leggere il giornale sembrava strano che non l'avesse rilasciata proprio Silvio in persona. L'incubo era tornato e proprio ora che i componenti del governo sembravano aver evitato l'infezione, si presentava questo primo pericoloso segnale. Il livello di allerta è subito scattato e le misure di protezione previste sono state adottate tempestivamente. Sembrava che il cordone sanitario steso intorno ai membri del governo avesse avuto successo, passavano i giorni e nessun altro segnale che facess pensare ad una nuova epidemia si era rivelato. Ieri sera, come un fulmine a ciel sereno, altro segnale inequivocabile che l'infezione era arrivata proprio al cuore del sistema colpendo addirittura il capo del governo Mario Monti. "Il posto fisso è una monotonia, i giovani si abituino a cambiare" la frase ad effetto sparata dal taciturno Monti, un chiaro segnale che anche lui ormai è diventato infetto. La pacatezza, la sobrietà sono improvvisamente scomparse dall'atteggiamento di Super Mario che sembrava ormai posseduto dall'anima di Berlusconi. Qualcuno ha tentato di speigargli che una cosa è cambiare lavoro per propria scelta ma avendo comunque la sicurezza di averlo un lavoro, un'altra cosa è vivere in una situazione di perenne precarietà che impedisce al giovane di pensare a costruirsi un futuro. Altro che monotonia, i giovani di oggi vivono sui carboni ardenti tutti: quelli che hanno un lavoro perchè oltre ad essere mal pagato sono sempre sotto la spada di damocle dei contratti a termine, altri più sfigati mi verrebbe da dire, ma non per colpa loro, perchè il lavoro non lo hanno e non lo trovano. Altro che monotonia caro Berlusconti questa situazione è un vero inferno. Comunque il livello di attenzione è salito a 5, il massimo, ed ora non resta che aspettarci di tornare a qualche mese fa quando di queste sparate ne ascoltavamo almeno tre o quattro al giorno, insomma siamo ancora lontani da aver debellato la peggior epidemia che il sistema politico italiano ricordasse: il Berlusconismo.

mercoledì 1 febbraio 2012

Tracotanza politica


Il popolo italiano è diciamo abituato a leggere notizie relative alle bravate dei suoi rappresentanti in parlamento da quando è nata la Repubblica Italiana. Prima di mani pulite il sistema delle tangenti era già conosciuto al cittadino anche se prove oggettive non erano mai state portate alla luce. Poi venne l'era di tangentopoli e si pensò che finalmente la pratica della tangente, soprattutto per ciò che concerneva il settore dei lavori pubblici, venisse debellata. Il quadro politico sembrò essere completamente modificato ma poi lentamente con il tempo e con il passare degli anni, prima si impedì ai magistrati di mani pulite di portare a compimento il loro lavoro e poi la pratica della mazzetta tornò lentamente di moda con qualche piccolo aggiustamento. Nell'era pre-tangentopoli le tangenti erano devolute a favore del proprio partito, nell'era post-tangentopoli il politico quando svolge attività di quel genere, la svolge esclusivamente a proprio favore. Un piccolo salto di qualità o uno scadimento della qualità della mazzetta a secondo della prospettiva attraverso la quale esaminiamo il fenomento delle tangenti o della corruzione come si usa indentificarlo oggi. Oltre a questa diversa natura dell'attività extrapolitica del politico di turno (scusate il gioco di parole) si aggiunge una specie di arroganza dello stesso che, una volta colto con le mani nel sacco, sembra cadere dalle nuvole, sorpreso che questa attività sia considerata anomala o peggio ancora illegale. Oggi questo atteggiamento appare ancora maggiormente ingiustificabile al cittadino comune sia perchè il politico chiede sacrifici al cittadino stesso e poi lui tenta di arricchirsi in maniera illecita a spese sempre del povero cittadino, sia perchè con l'avvento del governo Monti tutta la politica italiana ha dimostrato la propria inadeguatezza a governare un paese nel pieno di una crisi economica e finanziaria. Il politico reagisce a questa sua resa con la tracotanza ed l'arroganza tipiche di chi è pienamente coscienza di non sapere da che parte iniziare e che pesci prendere. I due fatti che sono alla ribalta della cronaca sono un chiaro esempio di questa arroganza che forse fa ancora più rabbia del fatto in se stesso. Il senatore Luigi Lusi dal 2008 al 2011 si appropria di 13 milioni di euro di rimborsi elettorali del suo partito e li utilizza per fare "acquisti". Una volta scoperto oggi candidamente cerca il patteggiamento che consisterebbe nella restituzione di 5 milioni di euro ed un anno di galera. Hai capito il furbetto. In pratica un anno di galera per aver trafugato 8 milioni di euro, però ci si può stare quasi quasi sembra un incentivo per qualche giovane disoccupato: rubate 8 milioni di euro, poi confessate ed al patteggiamento rimediate 1 anno di galera. Ci si può stare no ? A parte il fatto che la pena per avera rubato 13 milioni di euro sembra che si di ben "tre anni" dico "tre anni" di galera, ma vogliamo almeno farglieli fare tutti ? E restituiti i 5 milioni di euro non vogliamo anche recuperare gli altri 8 confiscandogli i beni (ville e appartamenti) acquistati con quei soldi ? Io penso che sarebbe il minimo, ma il buon senatore ritiene che se la può cavare con molto meno e soprattutto tenersi gli acquisti effettuati con denaro non suo. L'altro volpino della politica italiana è il senatore Riccardo Conti che nell'arco della stessa giornata acquista un palazzo per 26,5 milioni di euro e nella stessa giornata lo rivende per 44,5 milioni. Cazzo ... scusate .. ma non siamo in un momento nel quale il mercato immobiliare è in crisi e chi compra un immobile ad un prezzo quasi doppio di quello al quale è stato comprato poche ore prima ? Ad un povero cristo per comprare una casa ci vogliono almeno tre mesi e questo in meno di 6 ore ha comprato e rivenduto un palazzo con un guadagno di 18 milioni di euro. Ed il caro senatore, una volta scoperto, si è indignato pure per la notizia dell'operazione diffusa dal Tg di Mentana. Il senatore ha detto che quello il suo mestiere, ma allora se in un giorno riesce a guadagnare 18 milioni di euro, ma chi glielo fa fare di mettersi in politica .... o forse la politica gli serve proprio per effettuare operazioni di quel genere nell'arco di poche ore ? Ma io uno così lo farei subito ministro dell'economia, non dico in un giorno ma sicuramente nel giro di poche settimane ci porta fuori dalla crisi.