giovedì 31 luglio 2014

Mentre in Italia ci trastulliamo con le riforme ... il mondo brucia


E' difficile prestare grande attenzione a quello che sta accadendo nel parlamento italiano mentre in giro per il mondo migliaia di civili e fra loro centinania di bambina stanno perdendo la vita in nome della stupidità umana. Certamente l'Ialia da sola non è che possa fare granché ma dal fare poco al silenzio assoluto c'è una bella differenza. Il mondo sta subendo un'accelerazione dal punto di vista della violenza a dimostrazione che 10 anni di guerre in nome della pace sono state un fallimento totale e che da questa situazione non se ne uscirà mai con la violenza ma solo con una cambio di modello di sviluppo. Un cambiamento del quale però non si hanno segnali di alcuna sorta, anzi l'acuirsi delle crisi è purtroppo sotto gli occhi di tutti non solo per la violenza gratuita ma anche per le giustificazioni che si portano, ammesso che la violenza sia giustificabile, da parte di chi la mette in atto. Ieri per esempio a Gaza dopo che una scuola Onu è stata distrutta dalle bombe israeliane, il premier israeliano Netanyahu ha avuto il coraggio, nel silenzio totale, di giustificare il bombardamento affermando che vicino alla scuola si trovava un postazione dalla quale i palestinesi lanciavano i loro missili. Una dichiarazione allucinante sulla quale c'è stato il silenzio assoluto da parte del mondo intero incapace di porre fine a questa carneficina. Ma d'altra parte come può il mondo occidentale riuscire a bloccare lo scontro israelo-palestinese in atto da 70 anni a causa proprio delle decisioni che il mondo occidentale stesso prese dopo la fine della seconda guerra mondiale ? Gaza non è l'unico territorio di guerra anche se è quello più cruente ed evidente. Cosa dire di quanto è accaduto in Ucraina dove per lo scontro fra Russia e Europa si è arrivati ad abbattere un aereo di civile causando la morte di oltre 200 persone. Ma anche in quell'area ormai siamo oltre 1000 morti senza che nessuno sia in grado di fare niente di concreto. Ora si parla di sansioni economiche che avranno un impatto relativo e che porteranno probabilmente ad una crisi energetica durante il prossimo inverno con una probabile chiusura delle forniture di gas da parte della Russia che si è già premunita stringendo accordi con la Cina. Questi sono gli effetti dell'economia globale, ormai strettamente interconnessa per cui una singola nazione ma ormai nemmeno un singolo continente può risolvere da solo un problema come quello dello scontro Russa-Ucraina. Poi in questo momento c'è la Libia che dopo l'uccisione di Gheddafi non trova pace a dimostrazione che la violenza non può che generare violenza. Il paese sembra cadere giorno dopo giorno nel caos con le varie tribù interne che si scontrano per il potere sempre con vittime di civili oltre che con la distruzione di depositi di petrolio che oltre a creare problemi all'occidente costituiranno un problema anche per il paese per il quale il petrolio è forse l'unica fonte di reddito. Infine anche l'Iraq attualmente è tornato in fiamme e sono stati sufficienti pochi mesi dal ritiro delle truooe d'invasione americane e occidentali per lasciare il paese in mano ai terroristi. Un'altra dimostrazione della inefficacia della guerra per combattere il terrorismo. L'unico risultato ottenuto da oltre 10 anni di ivasione di Iraq ed Afghanista è stato quello di allontanare il terrorismo dai territori degli stati occidentali ( a discapito delle libertà personali che sono state pesantemente minate in tutti questi paese ) per relegarlo ai paesi dove il terrorismo islamico è nato. Ma per sconfiggere il terrorismo non serve e non servirà mai la forza, la guerra, la violenza le stesse armi cioè che usa il terrorismo stesso, ma serve cambiare direzione per il genere umano, una direzione però che il genere umano stesso non conosce o almeno non la conosce chi guida le sorti del pianeta. 

sabato 26 luglio 2014

Nè statisti nè politici ..... ma solo politicanti di bassa lega



I padri costituenti ma anche molti politici degli anni 60-70-80 si rivoltano nella tomba e impallidiscono al cospetto di coloro che si definiscono politici dei giorni nostri. Ed è indicativo che questo arretramento di valori, di culture politiche e di modalità di fare politica si sia accentuato proprio con i giovani emergenti quali Matteo Renzi ed i vari ministri di prima nomina dei quali si è circondato. E non si parla solo delle riforme che questi due personaggi stanno tentando di far approvare al parlamento affossando la democrazia, ma quello che è ancora più grave sta nel fatto di come si è arrivati alla situazione attuale. Un parlamento "moralmente" non adeguato e incostituzionale, un governo guidato da un "usurpatore" sebbene di stampo costituzionale con l'appoggio di un pregiudicato, stanno tentando di modificare la costituzione. Non è importante in che modo la modificheranno, ma è importante che questi signori non avrebbero titolo nè politico nè morale per portare in porto queste riforme. Certo è tutto legale e nel rispetto delle carta costituzionale, ma un politico o uno statistica che si ritengano tali non oserebbero mai fare quello che sta facendo Renzusconi. Il parlamento è frutto di una legge dichiarata incostituzionale e quindi per la legge transitiva anche i parlamentari sono incostituzionali. Certo la Corte ha sancito che il parlamento ha pieno titolo a svolgere le proprie funzioni, ma se un politico si ritenesse anche uno statista che pensa al paese e non a se stesso, sa benissimo che non è così. E che dire del presidente del consiglio che, pur non avendo partecipato ad alcuna tornata elettorale, pur non sedendo in parlamento, (tutto in linea con quanto previsto dalla costituzione) non solo si arroga il diritto di fare le riforme costituzionali ma le vuole anche portare a termine in maniera autoritaria e senza prestare minima attenzione alle critiche che arrivano sia dall'opposizione che dalla maggioranza. Gli italiani hanno votato un parlamento che sta facendo tutto il contrario di quanto le varie formazioni politiche avevano nel loro programma elettorale. Si è votato per dei programmi e ce ne ritroviamo altri. Se Renzi fosse davvero stato un vero statista, una volta arrivato alla segreteria del Pd avrebbe dovuto costringere il governo ed i propri parlamentari ad approvare una legge elettorale decente (senza cercare un accordo con un pregiudicato) e poi andare subito alle elezioni. Ma questo percorso etico, morale e politicamente corretto cozzava con la sua smisurata ambizione ... per la quale si può anche spendere e distruggere la democrazia.

giovedì 24 luglio 2014

Re Giorgio fuori controllo


Il Presidente della Repubblica ha avuto il grande merito nel suo primo settennato di fermare il presidente del consiglio condannato ogni volta che c'erano gli estremi per farlo, se ci fosse stato un altro presidente probabilmente il pregiudicato avrebbe combinato ben altri guai di quelli che è comunque riuscito a fare. In questo secondo mandato però Giorgio Napolitano si sta giocando tutto il credito acquisito nei suoi primi anni. Certo la responsabilità non è solo sua ma anche di tutto il parlamento, Pd e Pdl in testa, che lo hanno costretto ha farsi rieleggere, unico caso della storia della repubblica. Ora il presidente non vede l'ora che quelle riforme che aveva chiesto siano portate a casa dal governo Renzi, per poi lasciare ed abdicare, ma questo suo legittimo desiderio non lo autorizza nè ad accettare qualsiasi tipo di riforma nè tanto meno a bacchettare il parlamento, il Senato in questo caso, perchè chi si oppone democratocamente a questa riforma scellerata sia messo a tacere senza se e senza ma. Per la seconda volta in tre giorni Re Giorgio, ormai la sua figura è equiparabale ad un monarca e non più ad un garante della costituzione di un paese democratico, invita il Senato ad andare avanti ma non si ferma solo agli inviti. Ieri ha ricevuto il presidente del senato e Nichi Vendola di Sel, il partito che da solo ha presentato circa 6.000 emendamenti, per bloccare l'assalto alla democrazia. Un comportamento inaccettabile per una paese a democrazia parlamentare. Invece di chiedere che sia dia ascolto alle molti voci sia da parte della politica, che da parte dei cittadini e di costituzionalisti, che si alzano contro questa controriforma e garantire all'opposizione di far sentire la propria voce, Napolitano cerca di bloccare e mettere a tacere queste voci. Che poi basterebbe accettare una piccola modifica al disegno Renzi-Berlusconi: accettare l'idea del Senato elettivo. Con questa apertura la riforma andrebbe in porto velocemente e senza problemi come richiesto dal governo. Ma il paese è ormai sotto ricatto di un pregiudicato invischiato, come si è dimostrato anche in questi giorni, con la mafia e che ora detta le regole per riformare niente meno che la costituzione. Il tutto con la complicità di un giovanotto pieno di ambizione come Renzi e con il bene placito del Presidente della Repubblica: che cosa vogliamo ancora per capire che si sta veramente finendo di annientare la democrazia ?

martedì 22 luglio 2014

La presidenza italiana dell'Unione Europea ovvero .... la presidenza del silenzio


C'è un silenzio assordante in questo momento delicato a livello internazionale in merito agli avvenimento drammatici che si stanno verificando e che vedono come al solito vittime predestinate dei civili innocenti. Mentre il conflitto usraelo-palestinese sta vivendo una delle crisi più gravi da quando è stato fondato lo stato di israele, mentre in ucraina i filorussi in nome di una indipendenza abbattono un aereo civile, mentre in Iraq nonostante la guerra portata dal mondo occidentale al fine di instaurare la democrazia si ha una recrudescenza del peggiore fondamentalismo islamico, mentre sta accadendo tutto questo l'europa come al solito è assente dalla scena internazionale. Non è una novità che la UE sia impotente e incocludente sui temi internazionali, ma in questo momento tale assenza è ancora più significativa proprio in virtù della presidenza italiana alla guida dell'europa. Il governo italiano nella figura del suo presidente, ma anche nelle figure di tutti i suoi ministro è totalmente assente su tutti i conflitti e le vicende di questi giorni, troppo impegnato ad uccidere la democrazia in Italia per soddisfare le ambizioni del suo presidente Matteo Renzi. Non una dichiarazione, non una parola nè ufficiale nè ufficiosa su una qualsiasi di queste questioni, il cittadino italiano ed il cittadino europeo avrebbero il diritto di conoscere il pensiero e la posizione di chi li governa su questione tanto delicate nelle quali le vittime sono dei civili la cui unica colpa è di trovarsi in quei territori martoriati. Un altro tassello che dimostra quanto basso sia il profilo di questo giovanotto fiorentino che ha preso il posto di un filibustiere, ma che ne sta proseguendo il cammino e la politica. Non avevamo uno statista prima e non lo abbiamo ora, forse non avremo un condannato ma sicuramente avremo un politico di bassa lega che pensa alla propria ambizione.

Tutte le bugie dell'allucinata


"L'abolizione del bicameralismo perfetto, la riforma del titolo quinto della Costituzione, l'abolizione del Cnel non costituiscono una deriva autoritaria, chi dice questo dice una bugia" strilla stizzatta la giovane ministra e per avvallare la sua tesi cita addirittura Fanfani e qiesto la dice lunga sia sul nuovo che dovrebbe rappresentare la ministra sia sulle sue radici di rappresentante della nuova sinistra italiana. Si calmi minista Bochi, le sue affermazioni sono vere e condivisibili, quelle riforme che ha citato non rappresentano la deriva autoritaria che purtroppo lei ed il suo capo Renzi state mettendo in atto. Ecco anche lei, come le ha insegnato molto bene il presidente del consiglio, non fa altro che raccontare delle bugie al parlamento ed anche ai cittadini italiani. La deriva autoritaria, che lei tenta di nascondere non perché in preda ad allucinazioni ma piuttosto condapevolmente, sta nascosta nel combinato disposto fra legge elettorale e senato non elettivo, due aspetti che lei si è ben guardata da citare nella sua sfuriata. La deriva autoritaria sta nel fatto che state tentando di far approvare una legge elettorale che altro non è che una brutta copia del porcellum, diciamo un porcellinum, nella quale rimane il premio di maggioranza esorbitante, continuano a mancare le preferenze in modo da avere ancora una volta una camera di nominati, e rimangono soglie di sbarramento antidemocratiche. Se poi affiancamo a questo sconcio di legge elettorale il fatto che il nuovo senato sarà a sua volta una camera di nominati, ecco che il cerchio è chiuso. Chi vincerà le elezioni con il suo (suo per il ministero che rappresenta ma sappiamo benissimo che queste riforme non sono farina del suo sacco) sistema elettorale avrà il potere assoluto sulle istituzioni alla faccia della democrazia che lei si ostina a difendere. Cara ministra Boschi non siamo allucinati le garantisco, ormai non ne abbiamo più la possibilità in considerazione della crisi economica che stiamo attraversando, e nemmeno i vostri 80 euro sono sufficienti per farci qualche canna. Siamo ben svegli e speravamo che, dopo venti anni di poetere del condannato, finalmente si potesse tornare ad una parvenza di democrazia, ed invece come dice il proverbio il peggio non è mai morto. E per favore la smetta lei insieme al suo capo di dire che chi si oppone alla vostra controriforma è contro le riforme, le riforme servono si ... ma non ad ogni costo ed al prezzo che voi farete pagare al paese.

lunedì 21 luglio 2014

L'essere umano ... una specie destinata all'autodistruzione


Nonostante la storia dell'umanità sia contrassegnata da secoli di guerre, l'essere umano non demorde e continua su questa strada. La violenza fa parte ormai di questa specie animale che ha prevalso su tutti gli altri esseri viventi della terra, una violenza che si è rivolta sia verso gli altri esseri viventi che abitano questo pianeta sia verso i propri simili. L'uomo non riesce a convivere nè con gli altri nè con se stesso guidato da un sentimento di sopraffazione, di potere, di mancanza totale di solidarietà e di rispetto per chi ha idee, principi, ideali e credenze diverse. Ognuno ha la propria verità in tasca, ha il proprio credo, le proprie convinzioni e la propria soluzione ai misteri della vita, ognuno pensa di essere dalla parte del giusto e pronto a sopraffare chi ha le stesse convinzioni ma diverse. E per far valere le proprie idee, le proprie convinzioni l'uomo non usa più la parola, il dibattito, il confronto ma la violenza. Che poi si tratti di violenza fisica o violenza economica poco cambia, sempre di violenza si tratta forse la prima più emotiva, più evidente e più mediatica, ma anche la violenza economica ha sicuramente i suoi effetti drammatici. Il conflitto infinito fra israeliani e palestinesi con il beneplacito di tutte le potenze occidentali (e non potrebbe essere altrimenti dato che sono le potenze occidentali stesse ad aver insediato ufficialmente gli israeliani in palestina), i missili russi contro un aereo civile in ucraina, il conflitto siriano ormai passato nel dimenticatoio dopo aver tolto una manciata di armi chimiche al regime di Assad, il ritorno in Iraq degli integralisti islamici che massacrano chi non si alliena con il loro integralismo, i continui sbarchi di poveri disgraziati che spesso perdono la vita in mare alla ricerca di quell'Eldorado che non esiste, i conflitti tribali del continente africano, sono tutti i focolai del momento che dimostrano quanto l'umanità forse si trovi su una via di non ritorno. Nel mondo occidentale nel frattempo l'economia globale invece di portare maggior benessere ha portato ad una crisi economica senza precedenti con milioni di disoccupati che ormai vivono nella più completa povertà. Come si uscirà da questa spirale ? Difficile ... ci vorrebbe una vera e propria rivoluzione, ma non una rivoluzione armata e violenta, quel tipo di rivoluzione ha sempre fallito come dimostra la storia dell'umanità, ma una rivoluzione "culturale" (non nel senso inteso da Mao) che trasformi l'umanità infondendo il virus della solidarietà, dell'accoglienza, del principio che solo per il fatto di essere venuto al mondo ogni essere umano dovrebbe avere il diritto ad una vita dignitosa e decente senza le disparità enormi che si sono accentuate proprio con l'economia globale.

venerdì 18 luglio 2014

Renzi porta a casa il primo risultato di rilievo del suo governo: salva Berlusconi dalla galera


Le sentenze vanno sempre rispettate, è indubbio, ma quando si passa da una sentenza di primo grado dove l'imputato viene condannato a 7 anni con l'interdizione perpetua da ricoprire incarichi nella pubblica amministrazione, alla sentenza di secondo grado dove si assolve l'imputato qualcosa non funziona. Che la pena commisurata nel processo di primo grado a Berlusconi fosse ridimensionata era nell'aria, ma che fosse addirittura annullata nessuno se lo aspettava. Questo è il risultato più eclatante dell'attuale legislatura iniziata nel febbraio 2013. Tutto è iniziato con il rifiuto del Movimento 5 Stelle a collaborare per un governo Pd-M5S che sicuramente avrebbe messo al palo il condannato con il suo partito in considerazione anche della imminente estromissione dal Senato e dalla vita politica anche se solo per un anno. In una situazione drammatica per il paese tornare alle elezioni sarebbe stato un suicidio e quindi si arrivò, dopo aver costretto Napolitano a accettare la rielezione, ad un governo che in pratica ripercorreva la strada del governo Monti: un'alleanza mortale fra Pdl e Pd. Dopo il colpo di mano di Renzi la situazione si è riproposta e il giovane ex sindaco è andato oltre l'alleanza Pd-Pdl spingendosi a coinvolgere un pregiudicato nella stesura di quelle che lui chiama riforme. Quello che esce da questo patto scellerato è sotto gli occhi di tutti: una legge elettorale che ripercorre le brutture del procellum, una riforma costituzionale che azzera di fatto buona parte di quella democrazia che il cittadino può esercitare attraverso lo strumento elettorale. Questo non era sufficiente, era necessario anche cancellare l'onta di stendere queste riforme con un uomo che stava per essere condannato per concussione e peggio ancora per prostituzione minorile. Il gioco è semplice: basta far azzerare le condanna nel processo di appello.  E così è stato. Berlusconi non conosceva l'età di Ruby, sostengono i magistrati .... peccato che per il cittadino comune non sia ammessa "l'ignoranza" e non pui difenderti dalla non osservanza di una legge semplicemente sostenendo che non conoscevi la norma. Sta tutto qui l'assurdità della sentenza. Bene questo è certamente il più importante risultato ottenuto da Renzi dopo le tante promesse fatte nel febbraio scorso, soldi di qua, soldi di là, riforme a destra, a sinistra al centro .... ma alla fine i tanti discorsi portano ad un unico risultato: sottrarre Berlusconi dalla galera e questa volta non è stato lui con qualche legge speciale o ad personam ... sono stati Renzi, il Pd ed il Movimento 5 Stelle ... non dimentichiamo che anche Grillo ha la sua fetta di responsabilità.

giovedì 17 luglio 2014

Renzi sbatte contro Renzi


Quando se ne spara tante, si possono ottenere due risultati: qualcosa ti va bene e la porti a buon fine oppure per aver messo troppa carne al fuoco finisci per bruciarla e non combinare niente. La seconda è quello che sta accadendo a Renzi. Il fiorentino in questi cinque mesi ha dimostrato ampiamente di non essere uno statista e probabilmente di non essere nemmeno un buon politico. Preso dalla fretta di portare a termine le riforme delle quali sicuramente il paese ha bisogno, ha pensato bene di metterle in campo tutte insieme tralasciando però uno dei problemi essenziali della crisi che sta attraversando l'Italia in questi ultimi anni: il lavoro e l'occupazione. Questa sua smania di fare, dettata soprattutto da ambizione personale (se non fosse stato "dotato" di tale ambizione si sarebbe impegnato per far funzionare il governo Letta guidato dal suo stesso partito), lo ha portato a promettere un calendario di riforme inattuabile sia per i tempi sia per i tempi necessari per provvedimenti complessi. Ma Renzi ha commesso anche un altro errore. Ha rottamato politici navigati per circondarsi di ministri giorvani e rampanti completamente però privi dell'esperienza necessaria per portare a termini cambiamenti radicali nel paese. Un errore ancora guidato dalla propria ambizione che lo ha portato a circodarsi di personaggi (ad esclusione forse di Padoan e Poletti) pronti ad eseguire gli ordini ed i voleri del capo senza che potessero mettersi di traverso. Il risultato di questa politica scellerata dell'ex sindaco di firenze è che di tutte le promesse fatte a febbraio di fatto è riuscito solo a fare l'elemosina di 80 euro mensili a 10 milioni di lavoratori (un bonus che come era prevedibile non ha sortito alcun effetto di ripresa come annunciato invece da Renzi) ed a mettere in campo due riforme, legge elettorale e senato, che stanno creando notevoli problemi al presidente del consiglio, per fortuna aggiungo. Se quelle pesudoriforme andranno in porto, ne uscirà un paese molto peggiore e sicuramente senza aver risolto un problema annoso che nemmeno in questo giro sarà risolto: i privilegi ed i costi della politica ormai inaccettabili considerando i tempi che sta vivendo il paese. Oggi Renzi poi si scontra anche in europa dove vorrebbe portare una delle sue ministre giovani e inadeguate a ricorprire un ruolo complesso come rappresentare la politica estera dell'unione europea. Questa sua propensione allo scontro ed al muro contro muro è una dimostrazione della poca propensione al dialogo ed al confronto se si eccettua l'accordo con il condannato, ma in quel caso l'accordo stesso era scontato: Renzi e Berlusconi sono due facce della stessa medaglia. Renzi è un piccolo Berlusconi senza televisioni e guai giudiziari, ma per il pensiero politico sono molto vicini, da qui l'accordo e i progetti di riforma veramente scandalosi.

sabato 12 luglio 2014

Gaza il mattatoio


La nuova crisi in medio oriente segna come sempre lo scatenarsi di un'informazione parziale dei media schierati quasi totalmente con lo stato di Israele al quale deve essere garantito il diritto alla "difesa". Ma di quale difesa si parla se all'uccisione di 3 soldati israeliani si reagisce bombardando una popolazione confinata in un territorio ormai molto più simile ad una grande campo di concentramento dal quale non si può uscire e nel quale mancano i più elementari servizi essenziali. Certo da Gaza partono dei missili verso Israele ma il divario fra le forze in campo fa apparire questo lancio una specie di confronto moderno fra Davide e Golia dove però in questo caso, Davide, con la sua fionda riesce solo a lanciare dei sassolini che non arrivano nemmeno a scalfire il piede di Golia. Ad una visione un pò più attenta dei telegiornali questo divario di forze appare comunque evidente. Da una parte si sottolinea oltre modo la paura degli israeliani che al suono delle sirene in occasione dell'arrivo dei sassolini, scappano verso i loro rifugi abbandonando strade, piazze e negozi tutti ben ordinati. Poi scorrono alcuni secondi di immagini, per una finta par condicio, su Gaza dove si vedono levarsi colonne di fumo e fiamme, macerie ovunque e file di morti, oltre 120 ormai, dei quali molti bambini. Se pur i tempi dei servizi siano diverso e l'enfasi dei giornalisti molto diversa, un occhio attento non può non notare la disparità di forze e l'accanimento "terapeutico" di Israele contro la popolazione della striscia di Gaza. Certamente in mezzo alla popolazione palestinese si annidano i terroristi con le loro fionde ma questo non autorizza di certo Israele ad mettere in opera una specie di sterminio legalizzato. Le ragioni di quanto sta accadendo in quei territori da oltre 60 anni si sono perse nella notte dei tempi e ognuno ha la sua versione, la propria opinione e la proprio verità, una questione sulla quale non si arriverà mai ad un giudizio ed un pensiero comune ora non ci sono che i morti e non solo quelli. Da una parte una popolazione, quella palestinese, che si vede "abbandonata" da tutte le potenze mondiali e che quindi non ha trovato di meglio che reagire con atti terrostici "all'invasione" legale del proprio territorio; dall'altra un popolo, quello ebraico, "ingombrante" che è stato piazzato in quei territori sia per essere tenuto lontano dal mondo occidentale sia per tenere a bada il mondo mussulmano considerato in toto di stampo terroristico. Una situazione che ormai si è incancrenita e dalla quale sarà sempre più difficile uscire, considerato anche il comportamento completamente diverse delle potenze occidentali rispetto ad altre crisi del nostro pianeta, il problema è che nel frattempo c'è una popolazione che o muore o vive in condizioni impossibili, quelle condizioni che il popolo israeliano dovrebbe conoscere bene .... ma la storia sembra non insegnare niente.

martedì 8 luglio 2014

Il processo di dedemocratizzazione del paese ....


Incontri segreti, dirette streaming, twitter, post il tutto portato avanti da leader decaduti, condannati, autonominati ma comunque non passati sotto l'unico processo democratico che dovrebbe costituire il più alto momento della democrazia in un paese: le elezioni. Naturalmente questi incontri, confronti, discussioni e "inciuci" avvengono tutti al di fuori del luogo principe che la Costituzione prevede come istituzione deputata al dibattito ed al confronto politico: il parlamento. Senza poi considerare che i componenti dell'attuale parlamento sono stati eletti attraverso una legge incostituzionale. Questa è la sintesi del processo di riforme che si stanno cercando di attuare in questa legislatura: riforme che non scaturiscono da un dibattito politico e da un confronto fra le varie componenti della politica italiana, ma riforme decise a tavolino da un leader non eletto, da un leader pregiudicato con il contorno di un leader che gioca a fare il politico. Una volta che i tre si saranno accordati il tutto andrà in un parlamento deasutorato dalla corte costituzionale. Qualunque siano i contenuti delle stesse riforme che saranno emanate, il processo che l'Italia sta vivendo è costituisce un processo di abbattimento della democrazia che ne uscirà sicuramente mal ridotta. Il parlamento dimezzato nelle sue componenti ma soprattutto un parlamento la cui composizione sarà decisa nelle segreterie dei partiti e non da una competizione elettorale democratica. Un ramo, il senato, sarà desautorato delle sue funzioni e non avremo più una seconda camera lasciando tutto il potere in mano ai nominati stessi. E' davvero questo che vogliono quegli elettori che hanno votato Pd alle ultime elezioni europee ?