domenica 14 ottobre 2012

Cadono come pere cotte ...

Le elezioni di primavera del 2013 potrebbero trasformarsi in un grande election day e, se i cittadini italiani si sveglieranno definitivamente dal loro torpore, in una grande rivoluzione pacifica e democratica. Dopo il Lazio ora nelle prossime ore toccherà alla Lombardia e c'e' già un capoluogo di provincia in fila, Reggio Calabria, per accodarsi alla giornata del voto. In Lombardia, la Lega fa la parte del partito moralizzatore, dopo essere stato il partito che clamorosamente è stato preso con le mani nel sacco. Clamorosamente per i propri trascorsi, per la propria storia e per il grido di battaglia dietro il quale è nato il più grande bluf della storia politica italiana: Roma ladrona. Ma i ladroni abbiamo visto che non sono annidati solo a Roma ma sparsi in maniera paritaria piu' o meno in tutta Italia. Chi ruba per scopi personali e privati, chi compra case per se ed i propri familiari, chi si finanzia gli studi e il proprio tenore di vita, chi, ancora legato alla vecchia politica di una volta, ruba per il partito, chi per farsi eleggere e chi per farsi pubblicità, insomma il panorama è variegato e difficilmante censibile ma tutti strenuamente legati da un fattore comune: l'utilizzo indiscriminato ed improprio dei soldi pubblici, dei nostro soldi. Un fiume di denaro, prelevato dalle nostre tasche, che attraverso consigli regionali, provinciali e comunali cambia rapidamente di tasca e soprattutto viene utilizzato per fini impropri. Spesso magari anche in maniera legale per la mancanza di una legislazione chiara e non interpretabile, ma sicuramente impropria dal punto di vista morale ed etico. Si scopre così che Roma alla fine è l'ultima della lunga lista dei ladroni e che il maggior sperpero e distrazione di denaro pubblico avviene in quegli enti che avrebbero dovuto essere il cardine del federalismo. Un federalismo che per venti anni è stato perseguito e professato dalla Lega, ma un federalismo al quale non ha mai creduto in maniera convinta nessuno nemmeno il più fedele alleato di Bossi, l'ex tizio del consiglio Silvio Berlusconi. In maniera intelligente il capo del Pdl ha menato per il naso Bossi e company mostrando la carota del federalismo che pero' si allontanava sempre piu' ogni volta che la Lega sembrava essere ad un passo. Clamoroso quanto avvenuto alla fine del precedente governo Berlusconi (2001-2006) quando è stata approvata alla fine della legislatura una riforma costituzionale bocciata poi dal referendum che ne è seguito. Insomma l'unico aspetto del federalismo pienamente attuato è stato quello della corruzione, esportato proprio dalla Lega nelle sedi delle amministrazioni locali prima fra tutte la regione Lombardia. Il maggior risultato di 20 anni di politica guidata in maggioranza dal binomio Lega-Pdl (nato da Forza Italia+i fascisti di Alleanza Nazionale) è proprio questo: corruzione diffusa ed utilizzo improprio di soldi pubblici. Nella prossima primavera il popolo italiano potrà con il proprio voto dare vita ad una vera e propria svolta, ma ad una condizione: che in questi mesi piuttosto che abbandonarsi alla sfiducia, al menefreghismo, al motto "sono tutti uguali" o nascondersi dietro il paravento di una legge elettorale insoddisfacente, diventi protagonista scovando nei meandri della politica italiana quei soggetti e quelle formazioni che possano costituire una garanzia di onestà e trasparenza. Un'azione che dovrà essere condotta oltre la legge bluf anticorruzione che sicuramente sarà insufficiente ed inefficace a tenere lontano dalla politica i corrotti o coloro in odore di diventarlo, proprio perchè sarà una legge messa a punto proprio da coloro che hanno già pendenze di qualsiasi natura con la giustizia. Insomma le prossime elezioni sono una grande opportunità per cambiare le cose ma solo se il cittadino saprà coglierla questa opportunità che potrebbe essere l'ultima per uscire in tempi brevi dai danni causati da venti anni di berlusconismo.

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