sabato 31 agosto 2019

Siamo su scherzi a parte ?


La domanda sorge spontanea dopo gli ultimi sviluppi sulla crisi di governo e su alcune iniziative della Lega.
Dopo l'entrata in vigore della nostra Costituzione nel 1947, la carta costituzionale è stata modificata 16 volte ma su questioni di secondo piano. Solo Berlusconi prima e Renzi dopo hanno tentato modifiche sostanziali per trasformare la democrazia parlamentare e dotare il Presidente del Consiglio di maggiori poteri. Riforme che sono poi sempre state respinte dai cittadini attraverso lo strumento del referendum costituzionale. Ora abbiamo un nuovo tentativo, non tanto di cambiare la carta costituzionale, ma quanto meno di calpestarla in alcuni dei suoi principi fondamentali: quelli che riguardano i poteri del Presidente della Repubblica. A mettere in discussione questi poteri sono proprio coloro che avrebbero dovuto rappresentare il cambiamento ma che, più che cambiamento, rappresentano una minaccia alla democrazia parlamentare ed alla Costituzione stessa. In seguito alla crisi di governo causata dalla Lega, il Presidente della Repubblica ha svolto le sue consultazioni ripetute dopo una settimana in quanto erano sorte le condizioni per un nuovo governo Pd-M5S. Dopo l'ulteriore giro di consultazioni il Presidente Mattarella ha conferito un incarico "pieno" a Giuseppe Conte per la formazione di un nuovo governo. Non un incarico esplorativo ma pieno quindi significa che Mattarella ha avuto indicazioni precise dai due partiti circa la disponibilità per la formazione del governo Conte bis. Ora dopo 10 giorni salta fuori che, qualora si trovi un accordo per l'avvio del nuovo governo, il Movimento 5 Stelle sottoporrà l'accordo alla votazione sulla loro piattaforma Rousseau. In pratica il governo Conte bis dovrebbe essere approvato da un voto di qualche migliaio di iscritti, su una piattaforma gestita da una società privata, dopo che il Movimento stesso ha dato la sua disponibilità al Presidente Mattarella. Follia pura: una piattaforma informatica che si colloca al di sopra del Presidente della Repubblica e della Costituzione. Questa gente meriterebbe di tornare a scuola di educazione civica, di costituzione e di politica, non sono certamente adeguati per governare una democrazia occidentale ma bensì un regime dittatoriale.
Gli ex alleati di questi facinorosi grillini non sono da meno. Dopo che il Canton Ticino ha chiuso le frontiere con l'Italia per evitare che "i ladri italiani sconfinino in Svizzera" (parole degli svizzeri) c'è stata una rivolta dei sindaci leghisti dei comuni confinanti. Le proteste dei sindaci erano rivolte aggli svizzeri sottolineando che "non è con la chiusura delle frontiere che si garantisce la sicurezza". Non è uno scherzo queste sono le vere motivazioni della protesta: coloro che chiudono le frontiere alle navi Ong che salvano vite in mare a loro volta protestano se altri chiudono le frontiere per evitare che gli italiani sconfinino. Beh se l'Italia avvia la politica di "primaglitaliani" non si capisce perché la Svizzera a sua volta non possa applicare la politica "primaglisvizzeri".
Questa è l'Italia governata da eversivi, razzisti e perfetti imbecilli.

venerdì 30 agosto 2019

Dio li fa e poi li accoppia


Al cospetto dei due presunti leader e politici, i conigli Matteo Salvini e Giorgia Meloni, anche l'ex cavaliere si eleva alla figura di statista. I due politicanti uniti dallo stesso senso delle istituzioni e da un sentimento fascistoide con contorni razzisti e liberticidi, oggi non si presenteranno all'incontro che il Presidente del Consiglio incaricato terrà con tutte le forze politiche per la formazione del nuovo governo. I due conigli sono infatti figli dell'era social nella quale dietro un monitor, dietro una tastiera o dietro il proprio smartphone fanno gli spacconi e sputano il loro veleno senza alcun contraddittorio. Poi quando si tratta di fare Politica seria, andare a confrontarsi con l'avversario oppure rispettare le istituzioni, i due amichetti fuggono, si dileguano e preferiscono appellarsi alle masse "ignoranti" quelle che fanno parte della loro stessa spregevole e pericolosa specie. E così entrambi organizzano le future marce su Roma imbonendo i propri sostenitori con bufale e menzogne ma che, per i due conigli, diventano vere in virtù di una ripetizione ossessiva. La Meloni radunerà le sue truppe davanti a Montecitorio il giorno della fiducia al nuovo governo al grido del colpo di stato e della bufala del governo non scelto dagli italiani. Una storia ormai talmente trita e ritrita che la povera signorina Meloni fa quasi tenerezza quando urla la "presunta" rabbia con quegli occhi a palla fuori dalle orbite. Il coniglietto del Papeete, Matteo Salvini, chiamerà invece a raccolta le proprie truppe il 19 Ottobre, sempre a Roma per protestare contro il governo "voluto da Bruxelles". Anche in questo caso si rispolvera una vecchia filastrocca inventata con il governo Monti, quel governo del "colpo di stato" imposto appunto da "Bruxelles", ma la cui fiducia fu votata dal parlamento "coniglio" che non voleva fare il lavoro sporco necessario dopo i disastri dell'ultimo governo Berlusconi. In questo caso la tesi di Salvini è ancora più ridicola essendo lui il responsabile della crisi, lui che preso dalle orge Papetiane era convinto di ottenere il 51% alle elezioni che si sarebbero dovute tenere il giorno di Ferragosto. Poi, capito che le cose sarebbero andate diversamente, il Matteo fascistoide si è messo a piagnucolare con Di Maio affermando di avere una manovra economica pronta, invitandolo a formare un nuovo governo e proponendolo come Presidente del Consiglio ma ricevendo in cambio schiaffi (giusti e sacrosanti) sia da Conte che dallo stesso Di Maio. Altro che Bruxelles, il nuovo governo se nascerà sarà figlio di un mojito di troppo bevuto sotto il sole in mezzo a culi e tette saltellanti. C'è da capirlo il buon Salvini, dopo la scoppola presa dalla Isoardi e dovendo ripiegare sulla figlia di Verdini, ritrovandosi in mezzo a quel ben di Dio di culi e tette è stato preso una colpo di megalomania. Ora che ha ricevuto un "niet" secco e duro dalla sua ormai ex fiamma Luigi Di Maio, il povero si butta nelle braccia della Meloni sotto lo sguardo vigile del buon Berlusconi, che da sempre lo aveva sconsigliato dal avere fiducia nei grillini.

giovedì 29 agosto 2019

Le poltrone interessano a tutti ... soprattutto a Salvini



Chiariamo subito ciò che dovrebbe essere chiaro a tutti soprattutto ai nostri politici: il governo che si sta formando è perfettamente legittimo come lo sono stati tutti i governi della storia repubblicana di questo paese. I colpi di stato evocati da Berlusconi o che qualcuno evoca anche in queste ore (Meloni) sono delle vere e proprie bufale inventate per sobillare i cittadini. Nel nostro ordinamento i cittadini eleggono il parlamento, il parlamento elegge in capo dello stato, il capo dello stato nomina il presidente del consiglio ed i suoi ministri che per governare devono ottenere la fiducia del parlamento. Lo stesso Monti, additato come il governo del golpe, in parlamento ottenne la fiducia ed il voto a tutti i suoi tanto vituperati provvedimenti. Diverse volte si è tentato di modificare la Costituzione ma nessuno al momento ci è riuscito ed anche negli anni della legge elettorale maggioritaria il sistema non è cambiato. Quindi qualunque governo ottenga la fiducia in parlamento è perfettamente legittimo e chiunque evochi la piazza compie semplicemente un atto sovversivo, quello davvero sinonimo di tentativo di colpo di stato. Sono concetti semplici che dovrebbero essere chiari a tutti, ma nell'epoca dei terrapiattisti, dei novax, dello sbarco sulla luna mai avvenuto vale la pena sempre ricordarlo.

Detto questo non illudiamoci: in fondo tutti i nostri parlamentari tengono alla poltrona ed a mantenerla il più possibile anche a dispetto delle dichiarazioni di facciata o alle giravolte impensabili per non andare al voto. Il secondo giro di consultazioni di questa crisi estiva ne sono la conferma. MELONI e BERLUSCONI chiamano le elezioni sperando di potersi attaccare alla giacca del "condottiero" Salvini e quindi andare alla conquista insieme a lui di qualche poltrona in più in parlamento e forse al governo. SALVINI, il più ipocrita di tutti, chiede il voto davanti ai microfoni e nelle dirette Facebook ma poi prende il telefonino e chiama o manda sms, come un amante segreto, al buon Di Maio per tenersi la tanto amata poltrona. Il duro, il "non si molla mai", il "sempre avanti" piagnucola e chiede perdono per essere ripreso sulla carrozza del governo e propone al signor "Prima di tutto" la poltrona di Palazzo Chigi. Non contento porta la sua proposta anche davanti al Capo dello Stato, poi esce e, da coniglio quale è, chiede elezioni e grida al poltronificio. Ma ormai Salvini ne ha combinate troppe e dopo gli schiaffi in Senato da Conte, ne prende altri due da Di Maio che spiffera a tutti la proposta "segreta" e indecente ricevuta dal capo della Lega. Qualcuno avrà ancora un briciolo di fiducia in questo coniglio, che qualora arrivi davvero al potere sarebbe un reale pericolo per il paese, capace solo di bloccare navi di disperati ? RENZI fa compiere una giravolta senza precedenti al Partito Democratico ma non illudetevi la sua mossa ha un unico fine: mantenere in parlamento la sua poltrona e quella dei suoi amichetti. I gruppi parlamentari del Pd, usciti dalle elezioni del 2018, sono tutti di estrazione renziana, qualora si fosse andati a nuove elezioni i nuovi gruppi sarebbero stati di estrazione zingarettiana ed il guappo di Rignano avrebbe perso tutto o quasi il suo potere. Ecco allora che il Renzi, dopo averci "regalato" 14 mesi da incubo con un ministro dell'interno fasciorazzista, conditi non solo da performances da vero e proprio bullo ma da tre decreti libertidici come i due decreti sicurezza e quello sulla legittima difesa, fa una capriola ed apre ad un governo con il M5S. Lo stesso Zingaretti, da sempre contrario a questa alleanza, è costretto a girare sui tacchi (ha tutti i parlamentari contro) e aprire a questa alleanza, senza dare spiegazioni o senza nemmeno pretendere un minimo di scuse sulle innumerevoli offese ricevute dai grillini. Su DI MAIO ed il M5S si può stendere un velo pietoso: che dire di un movimento che può governare indistintamente con la Lega o con il PD ? Niente sarebbe come sparare sulla croce rossa.
Ora se questo governo partirà avrà un compito difficile: mettere all'angolo Salvini e la sua destra sovranista che oltre a provvedimenti liberticidi e repressivi vorrebbe portarci fuori dall'europa e dall'euro avvicinandoci a Putin e la Russia. Il Pd avrà una occasione imperdibile di riavvicinarsi alle classi sociali medio-basse abbandonate durante il governo Renzi, ma si tratta proprio di tornare indietro su alcuni provvedimenti cardine di quel governo (abolizione Jobs Act e reintroduzione diritti dei lavoratori). Il compito sarà difficile mentre per Salvini dall'opposizione sarà tutto più semplice perché potrà dire tutto ed il contrario di tutto fregandosene del fallimento dei suoi 14 mesi di governo. Le perplessità sono molte ma per il momento è stato sventato un grosso pericolo, ma si tratta solo di una piccola battaglia, la guerra è ancora lunga.

martedì 27 agosto 2019

Da gialloverde a giallorosa


I due principali partiti responsabili dello sfascio dello stato sociale e del rigurgito fascista-razzista alla fine sembra che si metteranno insieme pr fare cosa si vedrà. Pensiamo cosa sarebbe potuto accadere a questo paese se nel 2013 il M5S avesse accettato la proposta di Bersani. Ci saremmo risparmiati un governo con ancora Berlusconi in campo e poi forse ci saremmo risparmiati un Renzi il cui obiettivo era semplicemente quello di affondare il Partito Democratico (un'impresa facile considerato il carrozzone messo in piedi di Veltroni a scapito del governo Prodi). Forse ci saremmo risparmiati anche l'affossamento del lavoro a tempo indeterminato grazie al Jobs Act e all'abolizione dell'Art. 18 e forse ci saremmo risparmiati l'abbandono da parte del Pd delle classi medio-basse. Ma anche se nel 2013 non si fosse dato vita ad un governo Pd-M5s, che cosa sarebbe accaduto se questo governo fosse nato nel 2018. Ci saremmo risparmiati 14 mesi di strapotere salviniano con annessi e connessi e forse con una Lega ancora sotto il 20%. Anche in quella operazione ci fu lo zampino di Renzi con il suo No al governo che si sarebbe formato. Quanti danni ha compiuto quest'uomo in pochi mesi, sicuramente in un rapporto danni/governo molti di più di quelli che ha compiuto Berlusconi in tre legislature. Ora i due nemici acerrimi sembra che stano dando vita ad un loro governo (sempre perché Renzi ora ha detto Si) ma potrebbe essere troppo tardi per rimettere in piedi una baracca che riesca a mettere nell'angolo una destra pericolosa, antidemocratica e razzista. Se il futuro governo M5S-PD non funzionerà e farà il minimo errore saranno guai e nessuno salverà il paese da un governo di centrodestra a trazione leghista che magari eleggerà Berlusconi presidente della repubblica, porterà il paese fuori dall'europa e dall'euro, mettendo in peidi magari uno stato repressivo e fascista più di quanto si sia potuto vedere in questi mesi.
Purtroppo il rischio di questa fine ingloriosa dell'Italia è alto, sia perché il M5S si è dimostrato un movimento qualunquista e senza un progetto reale di paese (ma d'altra parte chi ha un progetto serio a parte quello folle della Lega), disposto a governare con chiunque non ha importanza il suo colore politico (con tutto la contrarietà al Partito Democratico è difficile immaginare che Lega e Pd siano la stessa cosa). e pronto a cancellare la democrazia con riforme costituzionali folli ( e qui purtroppo troverà la sponda del Pd renziano). Chi ha votato questo movimento si troverà, dopo aver governato con fasciorazzisti della lga, con gli odiati nemici del PD: credo che nessuno degli elettori del Movimento 5 Stelle avesse in mente nessuno dei due governi. Ma questa è la democrazia parlamentare della Repubblica Italiana, quella democrazia che molti non conosco, Lega compresa, e che prevede possa governare qualsiasi coalizione di partiti ottenga la fiducia in parlamento, altro che inciuci o colpi di stato ... solo applicazione della Costituzione Italiana.

venerdì 23 agosto 2019

Il vizietto ... della Lega


La Lega, il più vecchio partito presente in parlamento, è stata certificata da una sentenza passata in giudicato di aver sottratto denaro pubblico utilizzato per interessi privati (si va dalla laurea del Trota, all'acquisto dei diamanti e varie altre amenità), denaro cioè ottenuto come rimborsi elettorali o finanziamento pubblico ma poi speso in maniera impropria. Poi abbiamo vari personaggi della Lega che hanno subito condanne per vari motivi e che sono stati addirittura portati nella squadra di governo o in parlamento (Siri, Molinari, Romeo, etc.etc.). Insomma il vizio della Lega di utilizzare a proprio uso e consumo denaro pubblico fa ormai parte del Dna del partito stesso. Lo stesso Salvini ha portato nel suo ministero questa pratica, probabilmente nel suo caso non ci saranno gli estremi per un'indagine e per una condanna rimane il fatto che l'utilizzo dei denari pubblici anche nel caso di Salvini è molto dubbio. Il ministro della propaganda prima di arrivare al governo spendeva circa 170mila euro l'anno per la sua squadra, guidata da Luca Morisi, addetta alla propaganda via social. Soldi che venivano presi dalle casse del partito. Una volta arrivato al Viminale il buon Matteo non ha certo rinunciato alla sua squadra, quella che ha dato vita alla Bestia per intenderci, ma anzi ne ha rinfoltito le fila con dei giovanotti ed ha anche aumentato la spesa portandola a quasi il doppio, crica 340mila euro. Ma di che cosa si occupa questa fantomatica squadra. Di quella che si chiama la comunicazione che in pratica consiste nel lanciare tweet e post su facebook in maniera continua e ossessiva. Ma non solo. La squadra infatti, usando il software messo a punto da Morisi (la Bestia appunto), intercetta i like i commenti in modo da rilanciare tweet non che siano indicativi del pensiero salviniano ma che siano in linea con quanto i sostenitori del ministro si aspettano. Ora che un ministro abbia degli addetti alla comunicazione può anche essere giusto (anche se incomprensibile per certi aspetti) me che questo addetti sommergano i social con tweet e post che niente hanno a che fare con l'attività politica del ministro stesso è quanto meno scandaloso. I cittadini in pratica in questi mesi hanno pagato con i propri denari un team di persone, circa dieci, che quotidianamente ci hanno fatto sapere che cosa mangia Salvini durante la giornata, quando va al cesso, quanta ne fa sia solida che liquida, inondandoci di immagini e video sulle performance private del ministro. Il tutto ripeto con nostri soldi: i cittadini, tutti, hanno pagato in pratica la propaganda del politico Salvini lanciando ogni tanto qualche tweet anche sulla attività del ministro. Un vero furto di denato pubblico, tanto per cambiare.

giovedì 22 agosto 2019

Aridatece la prima repubblica (qualora davvero fosse terminata nel lontano 1993).


"Una crisi di governo POLEMICA" queste la parole del Presidente della Repubblica, Mattarella, che certifica l'inadeguatezza dei due partito del governo che si è appena dimesso. Parole alle quali ne sono seguite altre (la Costituzione prevede che si voti ogni 5 anni) dedicate a tutti gli altri attori del quadro costituzionale per affermare anche per loro la suddetta inadeguatezza. Tutti hanno presentato delle false ricette, tutti hanno dichiarato di lavorare per il bene dell'Italia e degli italiani, in realtà tutti lavorano per cercare di mantenere le loro poltroncine o, nella migliore delle ipotesi, tentare di migliorare la loro posizione. Forza Italia e Fratelli d'Italia chiedono il voto sperando di poter salire sul carro della Lega di Salvini per raggiungere insieme quel 40% che consentirebbe loro di governare. Attualmente, nonostante le dichiarazioni di Berlusconi che ormai lasciano il tempo che trovano, non hanno i numeri per fare un governo di centro destra e comunque Salvini non ha alcun interesse di caricarsi sulle spalle un peso morto come il buon Silvio. Ma veniamo ai pezzi grossi. 

Salvini, leader della Lega il partito che ha rubato 49 milioni al paese, si presenta al Quirinale con i suoi due capigruppo: Molinari condannato a 11 mesi per peculato, Romeo condannato ad 1 anno e 8 mesi per spese pazze. Ragionate su questo perché loro si sono presentati e continuano a presentarsi come quelli che vorrebbero cambiare l'Italia. Il buon Matteo, ministro dell'odio, dimostra ancora una volta di non essere in grado di capire a chi sta parlando. Per lui la spiaggia di Torvaianica, il Papeete Beach, il Senato o il Quirinale non fanno differenza: i suoi discorsi sono slogan privi di senso che colpiscono solo le menti annebbiate che non sono in grado di capire quello che ascoltano o che leggono. Ma dopo le consultazioni Salvini ha continuato a strizzare l'occhiolino alla Lega lasciando intendere che se loro tengono così tanto alla riduzione dei parlamentari, lui ha pronta la manovra di 50 miliardi e quindi si può andare da Mattarella e dirgli: sei su scherzi a parte.
Il PD di Zingaretti si presenta, ufficialmente, con un programma di 5 punti che potrebbe essere condiviso da chiunque perfino da Salvini, Meloni e Berlusconi. Appartenenza leale alla Ue, Democrazia rappresentativa a partire dalla centralità del parlamento, Sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale, Cambio nella gestione dei flussi migratori, Ricette economiche e sociali in chiave redistributiva. Insomma con una buona trattativa qualunque governo su questi punti potrebbe essere varato e chiunque potrebbe starci. Ma d'altra parte il Pd quando mai ha preso una posizione decisa e seria ?.
Infine Di Maio ed i 5 stelle alla fine i più inadeguati di tutti che, consapevoli ormai da quasi venti giorni della crisi, si ripresentano con i loro dieci punti, irrealizzabili se non con un loro governo monocolore (per fortuna impossibile), e con il solito strabismo (non di venere) chiunque ci sta le porte sono aperte. Non solo in queste condizioni mettono al primo punto la riduzione scellerata dei parlamentari per non chiudere le porte a Salvini, e a seguire altri punti anche questi condivisibili da tutti fino a che non su scende nei particolari. Insomma coloro che hanno fallito, pur essendo il primo partito in parlamento, vorrebbe tornare al governo co un altro alleato, o peggio ancora contraente, senza rinunciare a niente magari nemmeno ad alcun ministero o ad alcun punto dei loro programma. Più che inadeguati scellerati.
Insomma alla fine tutti lavorano per un solo fine: portare Salvini a Palazzo Chigi alle prossime elezioni.

mercoledì 21 agosto 2019

Il rutto del coniglio


Qualora ce ne fosse stato ancora bisogno ieri è andata in scena l'ennesima pagliacciata di questo governo, pagliacciata che ha certificato la completa nullità politica del segretario della Lega Matteo Salvini. Un uomo (non lo chiamiamo politico per rispetto di chi politica la fa davvero e con una minima professionalità) che non è in grado di fare un discorso organico, programmatico e progettuale che vada oltre i 280 caratteri. Se all'uomo togliete lo smartphone, togliete gli slogan (porti chiusi, difesa dei confini, vado avanti, senza paura, flat tax, etc. etc.), e mettete davanti un microfono che non sia in spiaggia o davanti a folle che hanno subito il lavaggio del cervello, non sa come usarlo e non sa sollevarsi dalla sua bassezza da persona bipolare. Ieri è stato preso a schiaffi, a bastonate, a ciabattate dal Presidente del Consiglio e lui, che gli stava a fianco, non ha saputo che esternare con una serie di faccette incredibili. Non sembrava di stare nell'aula del Senato, non sembrava che la seconda carica dello Stato, il Presidente del Consiglio, stesse trattando a pesci in faccia un proprio ministro, ma sembrava di stare assistendo ad una scenetta di varietà, di basso livello per altro, degli anni 60.Dopo gli schiaffi di Giuseppe Conte, Matteo Salvini ha subito preso la parola e subito si è notata la differenza per quanto il discorse del Presidente del Consiglio non fosse poi così di elevati contenuti politici. Ma per mettere all'angolo, almeno per quanto riguarda la dialettica, il ministro della propaganda è stato più che sufficiente. Il Salvini ha continuato a snocciolare le sue parole d'ordine vuote e prive di significato in quanto slogan che chiunque può dire: manovra coraggiosa (ok ma con quali soldi e presi dove), flat tax (prendendo i soldi dove), porti chiusi e sbarchi zero (oltre 4000) con ogni nave Ong che dopo essere stata trasformata per alcuni giorni in un lager, sbarca il proprio carico di disperati. Insomma un uomo che oltre gli slogan da spiaggia, oltre le spacconate dopo aver bevuto qualche mojito è incapace di fare un discorso organico e programmatico serio. D'altra parte dopo 14 mesi di governo uno che inizia con "Rifarei tutto quello che ho fatto" è rivelatrice della bassezza, dell'arroganza e della retorica di un uomo con seri problemi mentali inadeguato a ricoprire qualsiasi ruolo istituzionale in un paese democratico. Ascoltare poi Renzi dopo il discorso di Salvini ha fatto elevare al rango di statista anche l'altro Matteo.
Ultima annotazione: una delle riforme più urgenti per il paese Italia è quella di rendere la carica di segretario di un partito incompatibile con qualsiasi carica istituzionale. Abbiamo avuto tre esempi disastrosi, Berlusconi Renzi e Salvini, tutti hanno giocato su questo doppio ruolo, con Matteo Salvini si è raggiunto l'apice del ridicolo e dello squallore con le istituzioni messe all'angolo rispetto agli interessi di partito.

martedì 20 agosto 2019

Il ministro delle bufale


In questo governo sono in molti a sparare bufale a qualsiasi livello. D'altra parte il Movimento 5 Stelle è noto per avere fra le sue fila personaggi ambigui spargitori di fake news a partire dai novax per finire al famoso che grazie alle sue sparate sullo sbarco sulla Luna (per Sibilia non è mai avvenuto) ma non solo è arrivato addirittura a ricoprire la carica di sottosegretario. Sarà per la paura di essere da meno che anche il ministro dell'interno e dell'odio, Matteo Salvini, si è messo a sparare cavolate e falsità fin dal suo insediamento al governo (d'altra parte Sibilia è proprio sottosegretario all'interno). La prima e più clamorosa l'ha sparata in campagna elettorale e l'ha confermata al primo consiglio dei ministri, quello che secondo la propaganda salviniana avrebbe dovuto cancellare le accise sui carburanti. Sicuramente in molti sono caduti nel tranello di questa promessa non mantenuta ma nonostante la bufala di prima mano servita da Salvini il suo consenso ha continuato a salire (poi ci si meraviglia se anche delle persone normali si trasformano sui social in spargitori di notizie false). La bufala gigantesca però del ministro è quella relativa alla sua ossessione che non lo fa dormire la notte: gli sbarchi degli immigrati ed il presunto traffico delle navi delle Ong. Ormai Salvini ha preso di punta questo problema anche giocando con la vita degli esseri umani che tentano di fuggire da guerra, miseria, fame, torture attraversando il mediterraneo per arrivare in Italia e quindi in Europa. Il ministro dell'odio sta dando vita, con la complicità dei grillini, ad una guerra senza quartiere a quelli che definisce "trafficanti di esseri umani" ma che in realtà semplicemente si prodigano per salvare vite umane: le navi delle Ong. Sia Salvini che il Movimento 5 Stelle, non dimentichiamo che fu proprio il signor Prima di tutto Luigi Di Maio a definire queste navi taxi del mare, hanno tentato in ogni modo di criminalizzare gli attivisti delle Ong senza ottenere alcun risultato in quanto sempre sconfessati dalla magistratura. Le bufale di Salvini sono quindi due: etichettare le Ong come trafficanti di esseri umani e dichiarare di aver azzerato gli sbarchi. In realtà gli sbarchi continuano gli immigrati portati dalle navi Ong sono solo il 4-5% del totale degli arrivi sulle nostre coste, poca cosa per avrebbe organizzato un business su questo traffico. Ma le bufale non si fermano qui. Il 19 agosto scorso quando il Tar del Lazio concesse alla Open Arms di entrare in acque italiane, subito il ministro twittò un presunto e immediato ricorso al Consiglio di Stato, naturalmente quel ricorso non è mai stato presentato perché il nostro ordinamento non lo consente. Intanto la sparata ad effetto c'è stata e gli allocchi come al solito hanno abboccato.
Questo è Salvini, un politico spregiudicato che usa qualsiasi mezzo anche a costo di mettere a repentaglio la vita delle persone o a trasformare un nave in un lager galleggiante, per avere consenso, un consenso però che arriva da persone con poco cervello e pericolose perché danno credito ad un uomo che costituisce una vera e propria minaccia per la democrazia.

lunedì 19 agosto 2019

Governati da psicopatici


Ormai è chiaro da almeno due settimane che il paese è in mano a degli psicopatici che non riescono più a governare (se mai ci fossero riusciti). Da una parte il ministro Salvini che, dopo una crisi di onnipotenza, vedendo crollare le sue aspirazione gira in lungo e in largo il paese gridando "Porti chiusi, nessuno sbarca, Renzi e Boschi no, crisi di governo, resterò al Viminale per 10 anni" twittando in maniera sconsiderata. Dall'altra i ministri del M5S che continuano a gridare in maniera ossessiva "Riduzione dei parlamentari, dimezziamo il numero dei parlamentari, riforma storica" e si riuniscano sulla spiaggia di Capalbio per non essere da meno del loro competitore Salvini.

Il povero Salvini pensava fosse sufficiente dire "non ho più fiducia in Conte" perché si andasse direttamente al voto senza passare dal VIA dove per via si intende: dimissioni del governo (inseguito ad un voto di sfiducia o alla dimissione di una parte dei ministri), consultazioni del Presidente della Repubblica ed eventualmente scioglimento delle camera qualora non si formasse un'altra maggioranza (come previsto dalla Costituzione). Salvini invece pensava che dopo la sua dichiarazione di sfiducia, naturalmente via social e non via mozione da discutere in parlamento, si potesse andare al voto il giorno dopo e quindi avere un governo verde dopo due massimo tre giorni. Toccare con mano che esiste una Costituzione da rispettare l'ha mandato in paranoia ed ora sfoga la sua rabbia in prima battuta contro la solita nave ONG che ha effettuato un salvataggio in mare, in seconda battuta twittando ossessivamente NO ad un presunto governo PD-M5S citando Renzi e Boschi (chissà perché), ed infine scagliandosi contro chiunque spenda qualche parole di sostegno alla nave Open Arm da quasi venti giorni in mare con oltre 100 naufraghi. La guerra contro le Ong è veramente l'apice della follia: in Italia nel 2019 sono arrivati circa 4240 immigrati, di questi solo il 7-8% sono sbarcati da navi Ong a dimostrazione che il problema non sono certo le navi della organizzazioni non governative che salvano esclusivamente vite umane quando ci riescono. In questa follia si inserisce la farsa della crisi di governo, annunciata ma mai formalizzata, anzi quasi ritirata dallo stesso Salvini e quindi da 15 giorni si parla del niente.
L'alleato di Salvini, il M5S, dopo aver dimostrato un attaccamento senza precedenti alle proprie poltrone (la loro mozione respinta sul No alla Tav era sufficiente per terminare l'esperienza di governo), si sono trovati spiazzati dall'uscita di Salvini che in pieno agosto con il parlamento chiuso ha twittato la sfiducia al governo Conte (poi mai arrivata formalmente). I grillini si sono visto crollare il mondo addosso e già in preda al panico per doversi cercare un lavoro, anche se aiutati dal loro reddito di cittadinanza, sono ricorsi al loro ultimo provvedimento di bandiera: il dimezzamento del numero di parlamentari. Anche loro, ignorando la Costituzione, hanno pensato che prima di andare al voto per le elezioni politiche si sarebbe potuto votare in parlamento la riforma costituzionale con un governo dimissionario. Insomma la nuova road map dei fasciogrilloleghisti avrebbe dovuto essere: sfiducia dichiarata da Salvini, il giorno dopo voto sulla riforma costituzionale, poi subito al voto per nuove elezioni ed in una settimana tutto fatto. Ora che per loro i tempi si allungano i grillini si vedono, si parlano e twittano "riduzione dei parlamentari" come se fosse il primo problema di un paese allo sbando in un mare agitato da tensioni internazionali non di poco conto.
Domanda: considerato che qualsiasi persona che intende lavorare nella pubblica amministrazione deve sostenere un concorso, non possiamo stabilire che prima di fare il ministro un qualunque politico debba sostenere e superare un esame sulla Costituzione ? Forse sarebbe il minimo.

sabato 17 agosto 2019

La bufala dell'inciucio


Una delle prime bufale, o fake news per usare un termine di tendenza, dispensate a piene mani dalla politica e assorbite dai media ed a cascata dai cittadini è la teoria dell'inciucio. Secondo questa teoria alle elezioni politiche in Italia si voterebbe non per eleggere un parlamento ma un governo. In realtà la nostra Costituzione identifica il sistema politico italiano come una democrazia parlamentare, questo significa che qualunque sia la maggioranza, che si forma in parlamento e che da vita ad un governo che ottiene il voto di fiducia dal parlamento stesso, è costituzionalmente autorizzata a governare. A maggior ragione quando il sistema elettorale è proporzionale ma allo stesso modo con un sistema maggioritario. Nell'era berlusconiana in realtà si votò per tornate elettorali con un sistema maggioritario ma senza cambiare la Costituzione per cui, qualunque altra maggioranza si fosse formata anche in quegli anni diversa da quelle vincitrice delle elezioni, sarebbe stata perfettamente legittima. Quando nel 2011 Berlusconi si dimise e si insediò il governo Monti, tutti parlarono di inciucio ma la realtà era che Monti ottenne la fiducia, anche con i voti di Berlusconi che poi tirò fuori a sproposito la storia del colpo di stato, e quindi il suo governo fu del tutto lecito e in linea con la Costituzione.
In questi giorni nei quali c'è una "finta" crisi di governo provocata da Salvini e dalla Lega si torna a parlare di nuovo di inciucio alle prime avvisaglie di un'eventuale maggioranza che si potrebbe formare fra M5S e Pd. Mai come in questa occasione la teoria dell'inciucio è semplicemente un'arma di distrazione di massa ed una bufala gigantesca. Secondo quella teoria anche il governo M5S-Lega potrebbe essere considerato un vero e proprio inciucio: quell'alleanza si è formata in parlamento e nessuno fra gli elettori dei due schieramenti ha mai votato per avere un simile governo. Se quindi ora Salvini, svestisse i panni del codardo, e desse vita realmente ad un crisi di governo dimettendosi lui e facendo dimettere tutti i suoi ministri, potrebbe formarsi una nuova maggioranza formata per esempio da M5S e Pd, che sarebbe legittima e costituzionalmente autorizzata a governare. Questa è la nostra Costituzione che sia Berlusconi che Renzi hanno provato a modificare, ma nessuno dei due, per fortuna, è riuscito nell'impresa. Quindi che tutti se ne facciano una ragione: qualunque maggioranza si formi in parlamento non si tratta di inciucio ma semplicemente di un nuovo governo.

martedì 13 agosto 2019

Nessuno si salva



L'uscita dell'aspirante dittatore nonché ministro dell'odio e della propaganda (definirlo ministro dell'interno è uno sgarbo istituzionale considerato che non svolge mai le sue funzioni) che dopo aver ottenuto la fiducia sul suo decreto (in)sicurezza e il Si sulla Tav provoca un crisi di governo, ha fatto venire alla lice il guazzabuglio della politica italiana. Guazzabuglio perché ognuno pensa a se stesso e nessuno pensa seriamente al paese anche perché nessuno ha un progetto a lunga scadenza che non vada oltre il prossimo voto.

Il M5S, movimento qualunquista e populista, nato sul manifesto del "Vaffa a tutti" è finito per essere triturato dal potere perdendo quelle "discutibili" peculiarità che lo distinguevano. Ma cosa si poteva pretendere da un movimento che alla prima prova seria, dopo aver vinto le elezioni del 2018, era disposto a formare un governo con chiunque fosse disponibile fra Lega e Pd, due partiti opposti, escludendo Forza Italia solo perché altrimenti non avrebbero avuto i numeri altrimenti sarebbe andato bene anche lui. Ora si dimenano per far sopravvivere la legislatura per un provvedimento inutile, il taglio dei parlamentari, che senza una vera e propria riforma costituzionale (quella che gli italiani hanno già dimostrato di non volere) si ridurrebbe esclusivamente ad un taglio della democrazia. Ma quel provvedimento potrebbe tornare utilie per raccogliere qualche voto e tentare di non scomparire.

La LEGA considerato che sarebbe andata incontro a due possibili tonfi, l'inchiesta su Moscopoli ed il fallimento dell'autonomia differenziata, prova a dare vita ad una crisi di governo dopo aver ottenuto due successi in parlamento (qualcuno pensa davvero di non essere ancora nella prima repubblica ?). Salvini però si accorge presto del granchio che ha preso pensando di non essere in una repubblica parlamentare nella quale ancora la Costituzione per fortuna conta qualcosa. Per lui si sarebbe votato già il 17 agosto per andarsi a prendere la poltrona di Presidente del Consiglio dopo aver ottenuto un bel 40% alle elezioni. Invece arrivano le prime botte sui denti nel suo tour continuo, mai interrotto dal 2018 in poi, incontrando le prime serie contestazioni, poi si sveglia dal suo sogno, capisce che potrebbe prendere un'altra botta dal parlamento (che di fatto una bottarella l'ha già assestata non decidendo ancora la data della discussione in Senato) e torna a corteggiare il buon Berlusconi. Altro che prima repubblica qui siamo alla repubblica zero.
Il PD ... beh sparare su questo carrozzone messo in piedi quando era il governo Prodi facendolo dimettere, è come sparare sulla croce rossa. Non è mai stato un partito vero e proprio ma un guazzabuglio di gente incompatibile che cercava di prendere i voti sufficienti per sconfiggere Berlusconi. Poi è arrivato Renzi che ha trovato terreno fertile per distruggere un partito inesistente. La farsa si sta consumando proprio in queste ore: nel 2108 il Pd tenta un accordo con il M5S e Renzi si oppone mettendo il secondo partito all'angolo, oggi lo stesso Renzi propone un accordo con il M5S per continuare la legislatura e Zingaretti, l'attuale segretario, si oppone. Se non è un comica questa. Quando Renzi se ne andrà sarà sempre troppo tardi, di danni ne ha fatti anche troppi.
La SINISTRA che in questo frangente avrebbe terreno fertile per raccogliere consensi non fa altro che dare vita a divisioni subcellulari che costituiscono il terreno fertile sul quale la destra salviniana è cresciuta a dismisura. Invece di raccogliersi intorno a qualche idea e progetto serio alternativo alla sciagura del fasciogrilloleghismo continuano nel trovare, anche con il lanternino, motivi di divisione perché ognuno tenta la scalata ad una poltroncina. Ultimo in ordine di tempo è De Magistris che darà vita alla sua formazioncina.
Infine la narrazione. Ci sarà la crisi di governo e che succederà ? Elezioni qualcuno grida, governo di scopo qualcun altro urla. Una cosa è certa ed è bene che sia sottolineata: qualora si formi un altro governo, nessun scandalo e nessun golpe (come quello inventato nel 2011 quando lo stesso narratore del golpe, Berlusconi, appoggiò il governo Monti e tutti i suoi provvedimenti): perché per esempio dovrebbe essere uno scandalo un governo M5S-PD, il primo ed il secondo partito in parlamento, e non dovrebbe esserlo stato il governo M5S-LEGA, il primo ed il terzo partito in parlamento ? La nostra Costituzione prevede che si possa formare un qualsiasi governo che ottenga la maggioranza in parlamento e questa semplice regola, che sia Berlusconi che Renzi hanno provato a cambiare, è stata sempre confermata dal referendum popolare. Quindi nessun golpe, nessun scandalo e nessuna truffa per gli italiani anzi il contrario: solo rispetto per il volere degli italiani.

sabato 10 agosto 2019

Ed ora speriamo di non cadere davvero nel baratro

La politica criminale del governo (Lega e M5S sono della stesa razza basta con la storia del cambiamento ... i fatti lo hanno dimostrato) ci sta portando verso il baratro e se pioverà di quel che sta tuonando (i sondaggi che danno alla Lega di Salvini il 37%) il paese ci cascherà per non rialzarsi più. Anche la crisi di governo è stata avviata seguendo la linea criminale: se tutto andrà bene si voterà alla fine di Ottobre dopo che scadono i termini per la presentazione della legge di bilancio, se tutto andrà bene il nuovo governo non potrà insediarsi che alla fine di novembre, se tutto andrà "bene" andremo in esercizio provvisorio e aumenterà l'IVA, se invece tutto andrà male avremo anche un governo con Presidente del Consiglio il ministro dell'odio Matteo Salvini maggiore responsabile di tutto questo sfascio. Certo, se non ci fosse la Costituzione che assegna al Presidente della Repubblica il compito di guidare la crisi, tutto si risolverebbe in pochi giorni come vorrebbe sempre il ministro dell'odio Matteo Salvini. Questo sarebbero i tempi della crisi secondo il ministro dell'odio e dittatore in pectore:
- lunedì 12 agosto convocazione delle camere e sfiducia al governo
- martedì 13 scioglimento delle camere 
- martedì 20 elezioni
- venerdì 30 insediamento del governo Salvini con pieni poteri
E da quel momento addio democrazia e bel paese. Si perché il programma di Salvini sarebbe questo:
- uscita dall'europa e dall'euro
- blocco navale con dichiarazione di guerra alla Libia supportato da Putin
- espulsione di tutti gli stranieri dal paese
- decreto sicurezza ter con coprifuoco, proibizione di assembramenti con più di tre persone, autorizzazione alle forze dell'ordine di sparare ad altezza d'uomo, censura della stampa, abolizione del voto democratico e della Costituzione
- riforma della giustizia che non sarà più un potere indipendente ma totalmente dipendente dal potere esecutivo
- riforma costituzionale con pieno mandato al presidente del consiglio per sciogliere le camere
- approvazione della riforma sulla autonomia differenziata per affossare definitvamente le regioni del sud
- secessione e dichiarazione della Padania come stato libero
- FINE DELLA REPUBBLICA ITALIANA.

Tutto questo naturalmente se qualcuno nel paese non si sveglia e capisce il pericolo costituito da quest'uomo senza scrupoli che il M5S, quelli del cambiamento, non solo hanno portato al governo ma gli hanno affidato un incarico delicato come il ministro dell'interno. Lo scenario riportato sopra non è fantapolitica ma quanto potrebbe avvenire soprattutto se le prossime elezioni saranno gestite dall'attuale ministro dell'interno, dell'uomo cioè che, oltre ad aver chiesto al popolo di dargli pieni poteri, è leader di un partito ed è candidato alla carica di presidente del consiglio: una situazione che fa impallidire anche il conflitto di interessi dell'ex cavaliere. Il primo passo quindi per tentare di non cadere dal baratro è quello di far gestire le elezioni ad un altro governo senza la Lega. FORZA MATTARELLA IL POPOLO, QUELLO IL CUI CERVELLO E' ANCORA FUNZIONANTE, E' CON TE E CON LA COSTITUZIONE

venerdì 9 agosto 2019

Continua la farsa criminale sulle spalle degli italiani


Allora vediamo che cosa è successo:
- lunedì il governo incassa la fiducia sul decreto-criminale (in)sicurezza bis
- martedì il senato dice Si alla Tav come voleva la Lega bocciando la mozione del M5S
Dopo questi due fatti ci si aspettava la crisi di governo con il ritiro della delegazione dei grillini. No il vice ministro "Pria di tutto" dice che tutto va bene e il governo prosegue. E allora ecco Salvini che provoca la crisi, ma in che modo ? Non si sa. Salvini chiede a Conte di dimettersi, ma Conte non lo fa perché ha appena incassato la fiducia e quindi risponde a Salvini di sfiduciarlo. Ma Salvini non si muove. Ora una crisi di governo si può avere o perché il governo non ha più la fiducia del parlamento o perché un parte dei ministri si dimettono. Niente di tutto questo Nel frattempo il ministro dell'odio lancia il suo diktat: "Senatori e deputati alzino il culo e vengano in parlamento", insomma dopo aver fatto approvare un decreto incostituzionale con il quale si attribuisce poteri che non gli competono, il ministro che adotta politiche criminali vorrebbe anche il parlamento al suo servizio.Vorrebbe gestire lui tempi e modi della "eventuale" crisi senza però avere il coraggio di prendere l'unica iniziativa che dovrebbe prendere per far cadere il governo: ritirare la delegazione della Lega ed i suoi ministri dal governo. Ma Salvini non lo fa perché è un codardo, oltre che un dittatore in pectore molto pericoloso, forte con i deboli ma poi incapace di intraprendere azioni forti nel rispetto poi delle regole Costituzionali. Bene farà Conte a costringerlo ad andare in parlamento a spiegare agli italiani, quelli che lui chiama sempre in suo aiuto, perché vuole una crisi di governo quando praticamente ha ottenuto tutto quello che ha voluto compreso il SI sulla Tav. In realtà quello che vuole non lo può dire apertamente perché rischierebbe di perdere le elezioni: il suo obiettivo è uscire dall'europa, uscire dall'euro e infine dividere in due l'Italia con l'autonomia differenziata delle regioni. Attenzione un progetto criminale come tutta la ua azione di governo, un progetto che viene da lontano e che sta alla base della nascita della Lega: la secessione e la divisione del paese. Intanto le prime conseguenze per il paese si vedono già a poche ore degli annunci salviniani: spread a 240 e via così. Se si andasse alle elezioni attenti a votare questo energumeno perché le conseguenze sarebbero davvero disastrose.

sabato 3 agosto 2019

Non solo ministro dell'odio ma anche delle bufale


La propaganda salviniana via twitter non è fatta solo di odio, razzismo e propaganda, ma anche di falsità e bufale a nascondere il fallimento della sua politica sull'immigrazione. I porti chiusi in realtà non sono chiusi, gli sbarchi zero non esistono, i ricollocamenti raggiunti con le sue politiche di ricatto sulla pelle degli esseri umano sono una percentuale infinitesimale. Insomma se non ci si ferma ai tweet ed ai proclami si scopre che fra la narrazione del ministro dell'odio e la realtà dei fatti non c'è un semplice mare ma bensì un oceano. Oggi il ministro esulta perché la Alan Kurdi si dirige verso Malta con il suop carico di donne incinte, bambini e disperati e nell'esultazione si lancia nella solita affermazione propagandistica: "Senza permesso in Italia non si entra". In realtà i numeri sono altri. Dal giugno 2018 al giugno 2019 gli sbarchi in Italia sono stati 13.850 altro che sbarchi zero e porti chiusi. I ricollocamenti di cui vanno tanto fieri Salvini ed i suoi complici grillini non sono stati che 840 circa, quindi circa il 6 %. A questi numeri vanno poi aggiunti i così detti dublinanti: cioè coloro che, secondo il regolamento di Dublino, devono tornare in Italia dagli altri paesi europei. Le richieste nel 2018 sono state circa 62.000 nel 2018 e di questi ben 6.300 sono di fatto rientrati in Italia dai vari paesi europei, principalmente dalla Germania. Questi sono i numero altro che porti chiusi, sbarchi zero e tutte le narrazioni del ministro dell'odio. In realtà fino a quando l'Italia non si deciderà a sedersi seriamente ai tavoli europei dove si discute di immigrazione per ridiscutere regolamenti e per avviare una seria politica di ricollocazione, niente si risolverà. Naturalmente il ministro del razzismo e della propaganda non ha alcuna intenzione di risolvere alcunché perché se davvero tutto si svolgesse all'interno di un accordo fra i paesi europei, perderebbe un bel 90% della sua propaganda fuorviante con la quale imbonisce e nutre i suoi sostenitori. Meglio fare il duro con donne e bambini tenendoli per giorni su una nave in mezzo al mare fino a quando qualcuno non si fa avanti a prendere questi disperati salvo poi magari lasciarli sul suolo italiano. Nel frattempo la maggior parte degli sbarchi ormai avvengono con altri mezzi che non siano le navi Ong e questi sfuggono alla furia del ministro dell'odio accecato solo dalla sua personale guerra, fino ad oggi persa su tutti i fronti, a coloro che si impegnano a salvare vite umane.

venerdì 2 agosto 2019

Il ministraccio che usa il figlio per la propria propaganda politica ha rotto le palle



Magari usando lo stesso linguaggio, gli ombnubilati sostenitori del ministro dell'interno riusciranno a capire la gravità delle affermazioni del proprio idolo. Ormai il ministro dell'odio, della propaganda e del bullismo, Matteo Salvini, ogni giorno abbassa il livello di decenza delle sue affermazioni seguendo un progetto ben definito: mettere alla prova la sopportazione del paese. Il problema è che quando qualcuno si sveglierà da questa ipnosi collettiva potrebbe essere troppo tardi per tornare indietro ed il paese potrebbe essere definitivamente in mano a questo criminale politico. Ogni tweet di Salvini, ogni sua parola in qualsiasi conferenza stampa (compresa quella messa in scena tenuta su una spiaggia) è un'istigazione al razzismo e all'odio. Appellativi come criminale, bastardo e l'ultimo usato ieri, zingaraccia, sarebbero inaccettabili in bocca a qualsiasi politico, ma diventano ancora più gravi se in bocca ad un ministro che ha giurato solo un anno e mezzo fa sulla Costituzione e sul suo rispetto. Purtroppo questi atteggiamenti insofferenti e da bullo non hanno niente a che fare con la politica ma sono comportamenti da condannare a prescindere dal proprio credo politico ed i primi a urlare contro questi comportamenti dovrebbero essere proprio i suoi sostenitori. Sulle ricette politiche del ministro (a proposito quali siano poi se ne sa molto poco perché a parte i vergognosi decreti sicurezza la Lega ha prodotto poco altro) si può discutere, si può essere favorevoli o contrari, si possono fare valutazioni, ma sugli atteggiamenti che offendono l'essere umano, che calpestano la Costituzione, che sottolineano i privilegi del potere, su questi atteggiamenti non si transige. In qualsiasi altro paese democratico un ministro che apostrofa un persona come criminale senza una condanna definitiva, o che pubblica la foto di un indagato ammanettato e bendato, oppure che afferma di essersi rotto le palle, sarebbe rispedito a casa senza alcuna attenuante. In Italia no, un paese anomalo e diverso da ogni altro paese al mondo per quanto concerna la correttezza politica, un bullo come Matteo Salvini arriva persino a fare il ministro alimentando il proprio consenso proprio con i suoi atteggiamenti. 

L'ultimo episodio, sempre lanciato attraverso un tweet, è l'esempio incontrovertibile dell'inadeguatezza di un personaggio come Matteo Salvini a ricoprire qualsiasi ruolo istituzionale. Il sedicente ministro afferma di aver ricevuto una minaccia da una donna residente in un campo Rom (una pallottola si narra), ed il ministro invece di recarsi dalla magistratura a presentare una giusta denuncia, risponde a questo atto come un qualsiasi altro criminale: lancia un tweet razzista contro la donna minacciando la "distruzione" di tutta la sua "presunta" razza. E questo sarebbe un rappresentante delle istituzioni ? No questo è "degno" rappresentante di coloro che lo idolatrano ma attenzione che se un giorno avrete qualcosa da ridire sul suo comportamento, l'odio, la rabbia e le minacce del ministro del bullismo potrebbero rivolgersi anche contro di voi.