martedì 2 ottobre 2012

Il decreto anticorruzione ? Dovrebbero attuarlo gli italiani


Come già scritto sulle pagine di questo blog il decreto anticorruzione altro non è che un'emerita presa in giro per gli italiani e ne abbiamo avuto una prova lampante proprio ieri. Anche un bambino delle elementari capisce che non si può chiedere a dei corrotti di stendere una legge da utilizzare contro il dilagare del fenomeno della corruzione, sarebbe come chiedere ad un ladro di processarsi e poi anche di stabilire una pena per i suoi furti. I parlamentari che hanno avuto, che hanno e che sono in procinto di avere problemi con la giustizia, basti pensare che dal 1994 ad oggi la giunta per le autorizzazioni a procedere della camera ha esaminato ben 500 casi di procedimenti giudiziari. Possibile allora che questo parlamento riesca ad emanare una legge che taglia realmente le gambe a tutti i corrotti riconosciuti o i potenziali corrotti che si annidano nel parlamento stesso ? Utopia. Senza pensare che oggi il leader del più grande partito di centro destra, il Pdl, è il maggior indagato di tutta la storia della Repubblica. Ed infatti ieri quel partito ci ha provato ancora una volta a salvare, attraverso il decreto anticorruzione, il suo capo dall'attuale processo che lo vede in pericolo di una condanna, il processo Ruby. Due o tre emendamenti, molto tecnici o difficilemente comprensibili, che però a detta dei tecnici salverebbero il buon Silvio da quel processo ma insieme a lui tanti altri processi andrebbero a carte quarantotto. Sono state sufficienti due paroline per cambiare il senso della legge in merito al reato di concussione. Ma la domanda che sorge spontanea è allora la seguente: ma gli italiani hanno bisogno di una legge che impedisca a indagati o condannati di presentarsi candidati in qualsiasi lista elettorale o possono loro senza nessuna legge più o meno seria impedire che questi furfanti vadano in parlamento a governarli ed a continuare la loro attività truffaldina ? Sarebbe semplice e anche indipendente da un'altra legge truffa che il parlamento non intende cambiare, la legge elettorale. Se l'elettore quando entra nella cabina elettorale evitasse di votare chiunque abbia problemi con la giustizia di qualsiasi genere, il problema sarebbe in parte risolto. Si dirà: ma se non saranno reinserite le preferenze con ci sarà modo per mettere in pratica questo repulisti elettorale. Sbagliato: se la legge elettorale rimarrà l'attuale allora non si vota nessun partito che fra i suoi candidati abbia un inquisito, condannato o sospettato. Questo sarebbe un bel segnale che i cittadini dovrebbe mettere in pratica a meno che non continuino a provare gusto ad essere presi in giro. 

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