giovedì 28 settembre 2017

Storie di ... fine legislatura


Siamo ormai agli sgoccioli di una legislatura che sarebbe dovuta terminare il 4 dicembre 2013 quando la Corte Costituzionale dichiarò costituzionalmente illegittima la legge elettorale definita "Porcellum". Che credibilità avrebbe avuto un parlamento eletto con una legge incostituzionale ? E che credibilità avrebbe avuto un Presidente della Repubblica eletto da un parlamento, il precedente, anche esso illegittimo ? Insomma dopo quella sentenza il parlamento italiano ed il Presidente della Repubblica avrebbero dovuto varare il prima possibile una nuova legge elettorale e portare il paese a nuove elezioni. Invece la Corte nelle motivazioni si affrettò a scrivere che tutte le istituzioni erano pienamente legittime e tutti i partiti, compreso il Movimento 5 Stelle, presero spunto da tale motivazione per proseguire la legislatura. Come se non bastasse il parlamento illegittimo fu trascinato dal partito di maggioranza, il Partito Democratico guidato da Matteo Renzi, nell'avventura della riforma della Carta Costituzionale. Per fortuna quella riforma è stata bocciata dal voto popolare ma in questi cinque anni il parlamento ed il governo ne hanno inanellata una dopo l'altra: un nuova legge elettorale dichiarata anticostituzionale ancora prima di essere applicata, una riforma della Pubblica Amministrazione anche questa respinta per ben due volte dalla Corte, una riforma del lavoro disastrosa che ha cancellato di fatto il lavoro a tempo indeterminato ed il futuro di milioni di giovani condannati al precariato a vita. Tutto pur di andare avanti nella legislatura ed arrivare ai fatidici 4 anni 6 mesi ed un giorni e garantirsi un migliaio di euro al momento di andare in pensione. E la fine della legislatura si barcamena fra una buffonata e l'altra pur di tirare a campare. Il Pd tenta di farsi bello portando in aula due provvedimenti, ius soli e cancellazione "retroattiva" dei vitalizi, che sa benissimo di non poter sostenere con la maggioranza che si ritrova. Il primo, infatti, dopo l'approvazione alla camera, è abbandonato a proprio destino con la promessa della sottosegretaria Maria Elena Boschi (premiata dal governo Gentiloni dopo la disfatta della sua riforma nel governo Renzi) dell'approvazione nella prossima legislatura. Cara sottosegretaria qui dimostra ancora una volta tutta la sua superbia: è già sicura di vincere le prossime elezioni e di ritrovarsi al governo anche nella futura legislatura ? Dei vitalizi non se ne parla proprio più e forse è una fortuna in questo caso dato che quel provvedimento, andando a normare anche il pregresso, molto probabilmente sarebbe ancora un provvedimento incostituzionale. Nel frattempo si torna a parlare di legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni. Il Partito Democratico dopo aver affossato una sua proposta a causa di un emendamento approvato dal parlamento contro il parere del governo (e questa sarebbe democrazia ?), riporta all'attenzione delle camere una nuova proposta nella quale ancora una volta si fa un pastrocchio ma soprattutto si impedisce ancora una volta ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti. Ultimo atto, per il momento ma ci sono ancora 5 o 6 mesi per combinare altri danni, della Camera l'istituzione di una commissione d'inchiesta sul salavataggio di alcune banche a danno dei risparmiatori. Nel nostro paese si sa benissimo che quando si vuole affossare uno scandalo, quello di Banca Etruria e del conflitto di interessi della sottosegretaria (allora ministra) M.E.Boschi, si insedia una commissione d'inchiesta parlamentare che solitamente non arriva ad alcuna conclusione. Nel caso specifico le conclusioni sono già scritte essendo stato nominato a presidente di questa commissione Ferdinando Casini, colui che aveva detto peste e corna sull'opportunità di insediare la commissione stessa. Quale miglior modo di affossare i lavori ancora prima del loro inizio mettendo a presidente un personaggio contrario all'inchiesta ? Insomma una legislatura disastrosa che si avvia al termine percorrendo i binari del disastro che potrebbero essere percorsi anche dalla prossima qualora non si mettano in condizione i cittadini almeno di eleggere i propri rappresentanti e non di vederseli serviti dai soliti organi di partito.

domenica 24 settembre 2017

Il paese delle ... buffonarie


Era il 14 ottobre del 2007 ed il neo nato Partito Democratico si inventò, brutta copia mutuata dagli Stati Uniti, le primarie per individuare il segretario del partito che sarebbe poi stato anche il "presunto" candidato alla presidenza del consiglio o candidato premier come venne inopportunamente chiamato da quel momento in poi. Naturalmente niente a che vedere con quello che accadeva e accade negli Stati Uniti dove le primarie sono utilizzate dal Partito Repubblicano e dal Partito Democratico per individuare i rispettivi candidati alla presidenza che parteciperanno poi alla competizione per l'elezione diretta del Presidente degli Stati Uniti. Il Pd presentò quell'evento come un eccezionale momento di democrazia come se in precedenza il segretario del partito (prima PCI poi DS) fosse individuato con metodi antidemocratici. Anzi quasi sicuramente c'era pèiù democrazia e certamente più confronto e dibattito prima di quel fatidico 14 ottobre 2007 quando il segretario veniva scelto dal consgresso nazionale dopo i congressi provinciali e regionali che si svolgevano in tutta Italia. Con le primarie invece si va si a un voto ma senza un confronto vero e proprio far i militanti e i candidati. Che dire poi della scelta del candidato presidente del consiglio quando nel nostro paese non esiste l'elezione diretta di quella carica istituzionale ? E infatti Veltroni non arrivò mai alla presidenza in quanto sconfitto alle elezioni, ma nemmeno Bersani nel 2013 dopo essere diventato segretario del partito e quindi candidato "premier" arrivò mai alla presidenza del consiglio nonostante la vittoria alle eleizoni politiche. Poi arrivò Renzi e le primarie si trasformarono inequivocabilmente in una farsa in quanto il Matteo di Firenze, per assicurarsi la vittoria, fece cambiare le regole e da quel momento alle primarie del Pd può andare a votare chiunque sia disposto a versare 2 euro. Una democrazia a pagamento dove il segretario di una formazione politica non viene scelto fra gli attivisti del partito, come sarebbe giusto, ma da chiunque indipindentemente da razza, religione e soprattutto fede politica. Io fossi stato un iscritto al Pd mi sarei incavolato a bestia. E infatti anche l'affezione degli italiani a questo strumento pseudodemocratico è andata via via scemando, passando dai 3.554.169 votanti del 2007 ai 1.838.938 del 2017, un calo di quasi il 50% in soli 10 anni.
Poi sono arrivati quelli del Movimento 5 Stelle, quella dell'uno vale uno, della democrazia diretta, del "conta il programma e non le persone", quelli che nonostante tutti i loro buoni propositi sono caduti anche loro nella farsa delle primarie. Quelli che, utilizzando questo metodo, portano in parlamento persone che hanno ottenuto 10 click o giù di lì. Loro però fanno, giustamente, votare solo gli iscritti e quindi, essendo qualche migliaio, i voti sono quelli che sono. Il problema sta nel fatto che in questo modo hanno mandato al Senato ed alla Camera di tutto di più: credenti delle scie chimiche, dell'esistenza delle sirene, fruttariani, e chi più ne ha più ne metta. Fino alla scorsa settimana dove la farsa è andata in scena per la nomina del famigerato "candidato premier". Un votazione inutile in quanto il candidato era praticmente unico: Luigi Di Maio. Per fare avere una parvenza di "democraticità" Grillo e Casaleggio hanno precettato altri 7 candidati prefettamente sconosciuti e probabilmente ignari del tutto della competizione. Risultato: Di Maio vince con oltre l'80% dei voti, ma la buffonata sta, oltre che nella candidature, nella partecipazione. Dei 140.000 aventi diritto al voto, i votanti sono stati 37.442, quindi nemmeno il 27% con oltre il 73% di astensione. Praticamente Luigi Di Maio non rappresenta nemmeno il Movimento 5 Stelle
Di fronte a queste dimostrazioni di "alta democrazia" viene voglia di dire ... aridateci i vecchi partiti.

mercoledì 20 settembre 2017

E se il prossimo presidente del consiglio fosse un fruttariano ?


Mentre tutti i partiti se le stanno suonando per arrivare alle prossime elezioni con un candidato che possa essere vincente (il centro destra con Salvini e Berlusconi, il Pd con Renzi che alcuni non vorrebbero anche candidato alla presidenza del consiglio, i partiti della sinistra che tentano di trovare un punto d'incontro su Pisapia) il Movimento 5 Stelle quello per intenderci nato all'insegna del "Vaffa a tutti" lancia le sue pseudo primarie per scegliere il proprio candidato. Anche in questo nuovo movimento se le stanno dando di santa ragione, naturalmente senza dsiretta streaming come promesso appena arrivati in parlamento, e nessuno dei big di questi cinque anni vuole sfidare Luigino Di Maio. Ecco allora che Grillo decide per tutti e manda sul ring sette perfetti sconosciuti: si va dall'ingegnere all'artigiano passando per il fruttariano. Però vedete che non si finisce mai di iparare, se non ci fosse stato Grillo ed il M5S non avrei mai scoperto che esistono anche i fruttariani, quelli che si alimentano solo di frutta. Una specie di fans delle scie chimiche dell'alimentazione. Ora la domanda è questa: e se quelli del Vaffa decidessero di votare il fruttariano e poi magari vincessero le elezioni magari anche con una schiacciante maggioranza, potremmo davvero ritrovarci un simile personaggio a presidente del consiglio ? Magari la presenza di questo singolare candidato potrebbe anche convincere i milioni di astensionisti ad esprimere un vero voto di protesta e mandare il fruttariano alla presidenza del consiglio. Immagino il suo primo provvedimento (si perché questa è gente integralista): imporre immediatamente in tutta la scuola dell'obbligo un menù fruttariano come quello che si vede nella foto sopra. Chissà magari questa scelta comporterebbe un immediata crescita del PIL grazie all'aumento della produzione di frutta nel nostro paese. Comunque certamente meglio un fruttariano che un sostenitore delle scie chimiche. Scherzi a parte anche l'ultima flebile fiammella di speranza per il nuovo, che avrebbe dovuto cambiare il paese, cade definitivamente (ammesso che fosse ancora accesa) e non si vede come questo movimento nato da un Vaffa e comandato da un comico (si lo so lo so ... i comici nel panorama politico italiano non mancano) possa davvero governare un paese qualora davvero vincessero le elezioni. Che poi secondo la logica del Movimento non si capisce a che servano queste primarie. Ad ogni domanda su chi sarà il loro candidato alla presidenza del consiglio, la risposta ripetuta come un mantra dagli intervistati grillini è sempre la stessa: "Per noi è importante il programma, non fa differenza se a capo del governo ci andrà Tizio piuttosto che Caio: chiunque vada dovrà seguire e realizzare il programma del Movimento". E allora che cavolo le fate a fa le primarie, mandateci il fruttariano o quella che crede alle sirene o il primo che acchiappate a passeggiare davanti alla villa di Grillo, tanto deve solo seguire il programma. E questi prenderanno circa il 30% dei voti .... poera Italia.

martedì 19 settembre 2017

A proposito di bufale: quella del "candidato premier"


Questa è l'epoca della lotta alle notizie false diffuse in rete, purtroppo le falsità e le così dette bufale non circolano sono attraverso la rete ed i social network. Esistono notizie false molto più pericolose diffuse dalle istituzioni. Più pericolose perché le bufale della rete sono facilmente individuabili: è sufficiente spendere un pò di tempo nella rete per scoprire o quanto meno mettere in discussione la veridictà di una notizia. Molto più subdole è pericolose sono quelle "ripetute" come un mantra in modo tale che alla fine finiscono per essere considerate vere, se poi il tam tam proviene dalle istituzioni o dai partiti politici (coloro che in questi giorni vorrebbero combattere appunto le falsità della rete) è molto più complicato smontarle. Quella che circola in questi giorni ma che la politica diffonde da qualche decina di anni, più o meno da quando si è passati al maggioritario, è quella relativa al "candidato premier" che ogni partito si appresta a schierare alle prossime elezioni. Intanto precisiamo che in Italia non esiste il premier ma esiste il presidente del consiglio che è una figura diversa soprattutto per un aspetto fondamentale: il premier è eletto direttamente dal popolo, il presidente del consiglio nella nostra repubblica costituzionale è nominato dal presidente della repubblica e, per governare, deve ottenere la fiducia del parlamento. Ecco allora che tutte le volte che un politico afferma che "quel presidente del consiglio non è stato eletto da nessuno" dice una cosa vera ma che è totalmente prevista dalla nostra Costituzione e quindi niente di scandaloso. Gli ultimi due governi con a capo un personaggio un "non eletto" sono stati quelli con presidente del consiglio Monti e poi Renzi, entrambi nominati dal presidente della repubblica ed entrambi hanno ottenuto la fiducia del parlamento per cui sottolineare che né Monti né Renzi siano stati eletti non ha alcun senso. In questo periodo che ci stiamo avvicinando alle prossime elezioni politiche quasi tutti i partiti si affannano a "nominare" quello che chiamano il loro candidato premier. Nella Lega si è autonominato Salvini, nel Pd è nominato per statuto il segretario del partito e quindi Matteo Renzi, nel M5S (perfino loro sono complici di questa falsità) sarà probabilmente eletto Di Maio, Forza Italia (la prima forza politica ha lanciare questa bufala) si aspetta di poter nominare ancora Berlusconi. Tutta fatica inutile perché dopo le elezioni potrà accadere di tutto soprattutto con la legge elettorale proporzionale attualmente in vigore. L'attuale legislatura rappresenta un esempio lampante di quanto può accadere e di quanto sia falsa la nomina di una candidato premier. Il Partito Democratico, che ha vinto se pur di poco le elezioni del 2013, aveva in Bersani il proprio candidato premier, bene Bersano non ha mai ottenuto un vero incarico e in questa legislatura si sono succeduti tre governi sostenuti da coalizioni diverse da quelle che si erano presentate alle elezioni ed un governo addirittura guidato da un non parlamentare (Matteo Renzi). Insomma quella del candidato premier è di fatto una bufala istituzionale e dispiace che anche il nuovo movimento, il M5S, che appunto doveva rappresentare il nuovo modo di far politica, abbia alla fine ceduto alla retorica di questa candidatura ingannando i propri sostenitori. Tralasciando la farsa delle votazioni on line con, di fatto, un solo candidato, il futuro eletto (probabilmente Luigi Di Maio) molto presumibilmente potrebbe non arrivare mai alla guida di un governo. Non si vede attualmente come un governo M5S possa ottenere la fiducia di altri partiti loro che sono contro tutti e tutto oltre a non accettare alleanze con alcuno. Insomma il tam tam del candidato premier è di fatto la madre di tutte le bufale che irride addirittura la Carta Costituzionale, difficile pensare che coloro che sostengono questa falsità, praticamente tutti i partiti, pretendano di varare norme per garantire la veridicità delle notizie pubblicate sul web.

lunedì 18 settembre 2017

Ora tutti hanno il loro "golpe" da denunciare


Spesso in questo millennio le parole della lingua italiana sono utilizzate a sproposito rispetto al loro reale significato. Si va da circostanze innocenti sebbene significative ad altre più gravi e pericolose. Per fare un esempio nel social network più famoso sul pianeta, Facebook, il termine inflazionato e che va oltre il significato reale è la parola "Amico". Ogni contatto che abbiamo su questo social è indicato con il sostantivo amico, un termine mutuato dalla lingua inglese, che su Facebook è utilizzato a sproposito dato che l'amico di Fb può tranquillamente essere un perfetto sconosciuto. Per andare su questione un pò più serie un altro termine inflazionato ed utilizzato a sproposito è spesso la parole "eroe". Questo termine viene non di rado utilizzato per stigmatizzare una persona che semplicemente fa il proprio dovere, comportamento che diventa un fatto eccezionale in un paese come l'Italia dove spesso i conportamenti sono al limite della legalità. Un termine che in questi giorni è tornato in voga nella politica è una parola che identifica un avvenimento drammatico e violento come può essere un colpo di stato: la parola è Golpe. Recentemente è stata utilizzata dal leader della Lega Matteo Salvini, in occasione del sequestro cautelativo dei beni del suo partito nella vicenda relativa all'utilizzo illegale che ne fece l'allora segretario Umberto Bossi, e dal Partito Democratico in ordine alla vicenda Consip che vede coinvolti sia alcuni apparti del governo che alcuni magistrati in un caos del quale ancora non sono chiari molti aspetti. Era qualche anno che un politico non utilizzava questo termine ed allora il buona vecchio Berlusconi, rincuorato dal fatto che anche il Partito Democratico è caduto fra i destinatari di un golpe in Italia, ha ricordato che lui ne ha subiti addirittura cinque nella sua carriera politica. Dal primo quando la magistratura gli fece pervenire un avviso di garanzia durante un summit internazionale a Napoli, all'ultimo quando è stato cacciato dal Senato per una condanna definitiva ed in virtù di una legge che anche il suo partito aveva votato. In quelle occasioni il Partito Democratico si prese gioco del cavaliere e, giustamente, ridicolizzò la sua accusa di aver subito un golpe; ora però che le presunte vittime del persunto golpe sarebbero esponenti del Pd renziano, il voltafaccia del partito è stato immediato ricorrendo all'utilizzo a sproposito del termine golpe. Naturalmente in Italia, per fortuna, non ci sono stati golpe o colpi di stato di alcun tipo a partire della vicenda Craxi, che fu il primo ad utilizzare questo vocabolo in occasione della sua condanna nella inchiesta di mani pulite. Ci sono solo inchieste della magistratura scatenate dal comportamento spesso illegale della politica italiana, che quindi si ribella anche solo quando la magistratura fa semplicemente il proprio dovere indagando chi è sospettato di tali comportamenti. Ecco allora che il politico passa allegramente da "fare piena luce e in tempi brevi" se l'inchiesta riguarda suoi avversari politici, a "inchiesta ad orologeria o addirittura golpe" se l'inchiesta riguarda la sua persona o il suo schieramento politico. E questi ruoli si scambiano allegramente senza distinzione di colore politico in virtù di una parola ormai cancellata dal vocabolarioa della lingua italiana: coerenza.

lunedì 11 settembre 2017

Imbecillità, ignoranza e politica: un miscuglio esplosivo


Diversi anni fa, ma nemmeno tanti, c'era il mese di agosto durante il quale tutti andavano in ferie compresa la politica che se ne stava buona e zitta almeno in quel periodo dell'anno dedicato allo svago. Non esisteva Twitter, Facebook, Internet e nemmeno gli avvisi di allerta meteo. Ce ne stavamo in vacanza a casa o in qualche località di villeggiatura tenendo lontani dibattiti, dichiarazioni e soprattutto polemiche. Poi si rientrava dalle ferie, l'estate terminava con il solito acquazzone dopo ferragosto o ai primi di settembre, si verificavano i soliti allagmenti dopo due mesi di piogge scarse e si riprendeva la vita di sempre. Certo ancora non avevamo deturpato il clima e l'ambiente per cui i temporali di fine estate difficilmente causavano morti o disastri a ripetizione. Oggi tutto è diverso. Ormai siamo il popolo delle ferie "intelligenti", non ci affolliamo più tutti insieme nel mese di agosto, così che la vita nelle città prosegue normalmente anche in agosto ed anche normalmente prosegue senza soluzione di continuità la polemica politica su qualsiasi avvenimento più o meno tragico. Una polemica infarcità però di imbecillità ed ignoranza che, anche grazie ai social, mettono a nudo il preoccupante stato mentale del paese. Ecco alcuni degli ultimi episodi che attestano quanto affermato.
Un bambina muore di malaria nel nord Italia e subito si scatena la polemica basata non solo sul comportamento da imbecille di chi la fomenta ma anche sulla ignoranza degli stessi autori e della platea che li segue. Il buon Salvini accusa naturalmente l'immigrazione portatrice a suo parere di nuove malattie (evita naturalmente di citare quali malattie e i dati su eventuali epidemie) proponendo quindi un collegamento fra la morte della bambina e l'immigrazione stessa. Qui il comportamento imbecille si associa all'ignoranza in quanto il politico in questione, che ci rappresenta in Europa, ignora che la malaria si trasmette sono attraverso la puntura di una particolare zanzara o venendo in contatto con sangue infetto e che le zanzare che causano circa 300 casi di malaria ogni anno in Italia arrivano attraverso i voli commerciali. Ma se Salvini è ignorante e si comporta da imbecille, non sono da meno coloro che gli danno ascolto, amplificano le sue castronerie (che niente hanno a che vedere con il pensiero politico) e lo votano mantenendolo al posto che occupa. 
Due ragazze americane denunciano due carabinieri di averle stuprate. Prima ancora di aver accertato lo svolgimento dei fatti (c'è stato stupro ? i carabinieri hanno approfittato di questa due ragazze consenzienti ? erano o no ubriache) sui social si scatenano post, tweet e quant'altro da parte di imbecilli patentati che naturalmente vanno dal "se la sono cercata" alla difesa senza se e senza ma dei carabinieri oppure alla criminalizzazione di tutta l'arma. Ora che ci sia stato o meno lo stupro, la gravità della vicenda sposta di poco la situazione nel senso che i due carabinieri potranno avere consequenze penali o no, ma il fatto che due pubblici ufficiali si siano comunque approfittati di due ragazze più o meno consenzienti non sposta di una virgola tutta la vicenda. I due si sono comportati da perfetti imbecilli con l'aggravante di arrivare ad un comprtamento criminale se c'è stato stupro e proprio per il fatto di essere di rappresentanti delle forze dell'ordine e quindi, stupro o non stupro, da condannare subito. Anche in questo caso però la fa da padrona il politico dal comportamento imbecille impersonato questa volta dal sindaco di Firenze Nardella. Il sindaco si scaglia su questa vicenda che rappresenta un attentato all'immagine della città, ma non se la prende con i due carabinieri che hanno usato auto di servizio e uniforme per rimorchiare, bensì con le due ragazze che si sono date allo sballo e naturalmente se la sono "andata a cercare"
Un violento acquazzone di fine estate mette in ginocchio Livorno causando 6 morti (forse 8) e come al solito anche in questa occasione prima di gestire l'emergenza si pensa alla polemica. Il presidente della regione toscana Rossi (PD) contro il sindaco di Livorno Nogarin (M5S). Il primo accusa il secondo di non aver preso provvedimenti dopo l'allerta meteo, il secondo si difende affermando che l'allerta era arancione e non rossa (il massimo grado di allerta). Il primo, Rossi, dice che bisogna lavorare sulla prevenzione e sulla manutenzione, dimenticando che Livorno è stata amministrata da oltre 50 anni dal PCI prima, poi dai DS ed infine dal PD e solo da tre anni dal M5S quindi se ci sono delle responsabilità come minimo andrebbero divise fra questi due partiti ma nella percentuale come minimo di 1 a 10. Il problema è che in Italia si scopre solo che serve manutenzione, che si è edificato male solo dopo eventi catastrofici e ed ora questi eventi si verificano a ritmo più intenso grazie anche alla distruzione del clima che l'uomo sta portando avanti.
Sempre in tema di eventi meteorologici, ieri è toccato anche a Roma (poteva mancare la capitale ?) dove il solito nubifragio ha allagato la città. Naturalmente tutti contro la Raggi ed il M5S e qui la storia è veramente comica anche perché per fortuna non ci sono morti. Nel 2011 è toccato ad Alemanno sorbirsi le critiche del Pd e del M5S, nel 2014 è toccato a Marino essere preso di mira da centro denstra e M5S, oggi tocca a Raggi cadere nel mirino di centro destra e Pd. Insomma qui l'imbecillità è circolare e non risparmia nessuno.
Ed in questa carrellata di comportamenti "imbecilli" poteva mancare lui Matteo Renzi ? Certo che no. Ieri l'ex premier era in Sicilia per l'ennesima presentazione della sua "opera" Avanti e naturalmente non poteva farsi sfuggire le solite battute sul M5S (quando uno non ha argomenti a proprio favore non può che denigrare gli avversari). Peccato che in questo suo sproloquio ha coinvolto una bambina distruggendo in lei l'ingenuità tipica per quella età (si vede che Renzi ha nel suo DNA la distruzione del futuro dei giovani). Parlando del grillini che credono alle sirene ha apostrofato una bambina, che forse lo infastidiva coi suoi strilli, dicendole di non credere alla Sirenetta perché quella è solo una favola e che se avesse continuato a credere che quel personaggio fosse reale sarebbe diventata da grande una grillina a sua volta. C'è un comportamento più "imbecille" di uno che se la prende con i bambini distruggendo la loro innocenza e ingenuità ? Ma forse più imbecilli sono stati i presenti in sala che a questa presunta battuta si sono addirittura messi a ridere invece di tirare un pomodoro in faccia al giovanotto di Rignano. E che dire poi del genitore che porta sua figlia bambina alla presentazione di un libro di Matteo Renzi ? Un comportamento degno dell'imbecillità del comportamento dell'autore del libro.