giovedì 11 ottobre 2012

Monti: una carota e dieci bastonate




La legge di stabilità, la finanziaria di un tempo, si è trasformata in una nuova batosta per il cittadino italiano. Monti ha cercato di mascherarla con una diminuzione delle due aliquote Irpef più basse, ma alla fine dei conti il bilancio è sempre a favore dello stato. A fronte infatti della diminuzione di un punto di queste due aliquote c'è l'aumento di un punto dell'Iva non solo dal 21% al 22% ma anche dal 10% al 11%, quella aliquota che riguarda cioè beni a più larga diffusione. Come se non bastasse inserirà un tetto ai rimborsi Irpef e continuano i tagli alle spese della pubblica amministrazione in particolare a scuola e sanità. Per concludere in bellezza questa vera e propria manovra d'autunno si bloccano i contratti dei dipendenti pubblici per 4 anni compresi gli adeguamenti dovuti alla vacanza contrattuale. Alla fine dei conti se facciamo 100 la quantità minore di tasse da pagare con la revisione delle aliquote Irpef, il governo se ne riprenderà almeno 500 con tutti gli altri provvedimenti. Una manovra che assume anche un significato particolare in questo momento in cui, quasi quotidianamente, sono scoperti casi di politici o amministratori locali che si intascano denari pubblici in maniera dissennata e esclusivamente per spese personali. Perchè non si vanno a prendere i soldi dai partiti che non hanno nemmeno la capacità di spenderli adeguatamente ? Oppure perchè non ci si decide finalmente ed una volta per tutte a tassare i grandi patrimoni ed i grandi redditi piuttosto che prevedere un aumento dell'Iva che colpisce tutti indiscriminatamente o mettere un tetto ai rimborsi Irpef che ancora una volta va a colpire i ceti medio bassi ? Paradossale il provvedimento che instituisce un massimo di 3000 euro per i rimborsi Irpef, quando tutti sono concordi nell'indicare nella detrazione delle spese dalla dichiarazione dei redditi il provvedimento principe per la lotta all'evasione. Domande al vento che non avranno mai risposta anche perchè il partito che per storia e principi dovrebbe difendere le classi socialmente più deboli, appoggia incondizionatamente questo governo massacratore. La domanda è: come si pensa davvero di rilanciare la crescita se si continua a tartassare la maggioranza della popolazione ed in particolare quella con minor capacità di spesa (dipendenti e pensionati) ?.

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