martedì 30 marzo 2010

E' iniziata la nuova marcia su Roma dei fascisti del terzo millennio

L'Italia che ci viene lasciata da questa tornata elettorale è un paese nel quale è difficile riconoscersi per chi ama la democrazia, la libertà, la cultura, la solidarietà, e pensa che questi siano principi fondamentali di vita in una società civile. Gli scandali di questi mesi, la politica urlata del dittatore di Arcore, le leggi ad personam con cui si è ottenuto occupato il parlamento, l'incapacità di rispondere alla crisi economica, la censura messa in atto per imbavagliare il paese, hanno indebolito fortemente il partito così detto del Popolo della Libertà (parola offesa e calpestata dal suo stesso fondatore) che ha racimolato 5 punti in meno delle regionali del 2005 e ben 7 in meno rispetto alle politiche del 2008, ma lo spazio lasciato libero e' stato occupato dai nuovi fascisti del terzo millennio: i verdi della Lega. I verdi hannmo occupato il Nord e sono scesi al centro anche nelle regioni traidizionalmente rosse: 10% in Liguria, 14% in Emilia Romagna, 6,5% in Toscana, 4,3% in Umbria, 6,3% nelle Marche. E' questo il dato più preoccupante che dovrebbe fare riflettere tutta la sinistra e tutti coloro che hanno a cuore la democrazia. Mentre si pensava che il pericolo fosse Berlusconi, ecco le orde barbare che in silenzio scendono dalle loro roccaforti del nord per invadere il resto d'Italia. E' un dato preoccupante e preoccupante è l'incapacità della sinistra, Partito Democratico in testa, di rispondere a questa discesa ed occupare gli spazi lasciati liberi dal dittatore di Arcore. Partito Dmocratico e Italia dei Valori sono scesi sullo syesso piano di Berlusconi ed hanno risposto alle sua politica urlata e fatta di niente con altrettanta politica del niente lasciando spazio libero in questo niente alla Lega. Ora l'Italia è in mano Bossi e company (anche il figlio è riuscito a farsi eleggere) e l'Italia si sveglia avendo davanti un futuro preoccupante fatto di intolleranza, xenofobia, leggi razziali, e sceneggiate come la discesa del Po per portare l'acqua delle sergenti nella laguna di Venezia. Il fatto che in Veneto sia stato eletto governatore il peggiore ministro dell'agricoltura che l'Italia abbia mai avuto, giudizio della comunità europea e non di qualche communista sprovveduto, la dice lunga. Bene questa è l'Italia che ci ritroviamo stamani, le speranze di cambiare qualcosa sono veramente ridotte al lumicino soprattutto se il maggiore partito di opposizione, il Partito Demcoratico, si ostina a vedere non oltre il proprio il naso e valuta solo il calo di consensi di Berlusconi. Se il Pd non si mette in testa di recuperare tutta le sinistra e la sinistra non smette di dividersi in mille rivoli, anche l'ultima tenue speranza se ne va e non esistono movimenti che tengano per sconfiggere il nuovo fascismo e riportare il paese su una strada democratica. .

lunedì 29 marzo 2010

Il progetto del Partito Democratico definitivamente fallito ...

Quante altre sconfitte dovrà subire la sinistra per far capire al Partito Democratico che il progetto da cui è nato e con il quale è andato avanti in questi quattro anni altro non è che un fallimento consolidato ? Per far nascere questo partito si sono sotratte forze che sarebbero state necessarie per mantenere in vita il governo Prodi. E' stata distrutta la coalizione dell'Ulivo che aveva con fatica portato il centro sinistra al governo per dare vita al Partito che come primo atto ha causato la caduta dello stesso governo. Si è presentato alle elezioni politiche del 2008 da solo mettendo da parte tutte le formazioni della sinistra integralista consegnando il paese in mano a Berlusconi per la terza volta ed estromettendo dal parlamento la stessa sinistra, lasciando senza rappresentatività milioni di italiani. Ha proseguito nella sua politica scellerata arrivando alla terza sconfitta in tre anni con le elezioni europee dello scorso anno. Nel frattempo ha iniziato a perdere quei pezzi anomali inseriti nel Partito solo per fare numero ma non certo per affinità ideologiche o di principio. Ora siamo arrivati alle elezioni regionali e, per quanto i dirigenti del Partito Democratico si sforzino di interpretare i dati in maniera positiva per la sinistra, i numeri non sono certo un'opizione: delle 13 regioni che sono andate al voto 11 erano governate dal centro sinistra e 2 del centro destra, dopo queste elezioni i numeri saranno 7 per il centro sinistra e 6 per il centro destra. Un vero e proprio disastro. Tutte le altre storie che ci verranno raccontate dal Partito Democratico sono acqua fresca. Un risultato preoccupante soprattutto se si pensa nuovo peso che avrà la Lega all'interno della coalizione del centro destra. Alla luce di questi risultati se il maggiore partito di opposizione non cambierà strategia, non ci sarà speranza per questo paese, ammesso che ancora qualche barlume di luce si veda in fondo al tunnel. Da questo punto di vista la Puglia dovrebbe servire da punto di riferimento sulla strada da seguire. Rimane poi lo sconcerto dell'astensionismo che dovrebbe far riflettere tutti considerato che l'astensionismo tocca in maniera trasversale tutti i partiti, Lega esclusa forse. La politica italiana [ marcia e non rappresenta le necessita' ed i bisogni del paese, questo e' il vero risultato di queste elezioni.o ha iniziato a

domenica 28 marzo 2010

Al voto al voto .... a sinistra naturalmente

I dati sull'affluenza alle uren indicano che la percentuale di astensione sarà piuttosto elevata. Solitamente l'astesione colpisce la maggioranza che sta al governo e non l'opposizione ed è quindi importante che coloro i quali intendono dare il loro voto a qualsiasi partito dell'opposizione si rechino alle urne. Il dittatore di Arcore ha impostato la campagna elettorale come se si trattasse di elezioni politiche piuttosto che regionali. Non avendo argomenti e programmi validi da mettere sul tavolo del confronto politico, ha subito spostato la campagna alettorali su temi di interesse nazionale e sul piano del litigio e dell'offesa gratuita verso le opposizioni. Il cavaliere si aspetta un voto di apprezzamento per l'attività di questi due anni di governo del centro destra, ma sapendo che non è facile ottenere un apprezzamento su leggi di cui si è occupato il parlamento, ha evitato di parlare dei problemi reali dei cittadini. In questi ultimi sei mesi si sono svolte diverse manifestazioni di dissenso e di protesta contro questo governo, manifestazioni che hanno avuto luogo anche in quei territori nei quali Berlusconi pensa di aver operato bene come l'Abruzzo, bene ora è il momento che questo dissenso si trasformi nell'unico atto concreto che i cittadini hanno a disposizione in un paese democratico: il voto. Se questo paese vuole avere ancora speranza di salvarsi da un decadimento irreversibile imposta dal dittatore di Arcore e dalla Lega, questo è il momento per uscire allo scoperto e dimostrare che ancora c'è qualche possibilità. Non perdiamo questa occasione che lo stesso Berlusconi ha servito su un bel piatto d'argento.

sabato 27 marzo 2010

Il ridicolo finale della campagna elettorale

La tecnica ormai è vecchia e non ci casca più nessuno o meglio non ci casca chi ha ancora una testa che pensa in maniera autonoma e non guidata dallo scatolotto mediatico. Buste con petardi carnevaleschi e proiettili lugubri sono l'ultimo colpo di coda di chi tenta di parlare ancora di politica anche quando non si potrebbe e di trarre vantaggio da azioni che lasciano il tempo che trovano. E' pensabile che chi avesse realmente intenzioni di fare un attentato sprechi energie e tempo a mettere in scene rappresentazioni come quelle di cui ci danno notizie i giornali stamani ? E' pensabile che colui che intenda attentare alla vita di un personaggio politico per prima cosa gli inivii tramite posta un avviso ? Su via per chi ci avete preso, ormai a queste buffonate non crede più nessuno. E' uno dei tanti mezzucci messi in campo in questa campagna elettorale per distrarre il cittadino medio dai problemi reali e per mettere in scena una rapppresentazione del bene e del male molto distorta rispetto a quella che è la realtà. Chi sta da due anni al governo e ci è stato per la maggior parte del tempo in questi ultimi 15 anni avrebbe molte frecce al suo arco per convincere la popolazione a dargli ancora fiducia. Ma se la maggioranza di centro destra ricorre a strattagemmi del tipo di quelli messi in atto stamani significa che nemmeno Berlusconi e company sono convinti di aver fatto bene in questi anni e d'altra parte come potrebbe essere diversamente: il paese è attanagliato da una crisi senza precedenti alla quale il governo non ha saputo rispondere, le riforme tanto sventolate non sono state nemmeno abbozzate tanto il governo è stato preso dal mettere in sicurezza il proprio capo sovrastato da scandali e problemi giudiziari, la censura messa in atto nel periodo elettorale non ha funzionato grazie a buona parte del paese che si è ribellato dando vita alla stupenda trasmissione di giovedi' sera, il partito del dittatore di arcore è un fallimento dilaniato dalla contrapposizione delle due anime di Forza Italia e An, la Lega probabilmente supererà il Pdl e terrà ancora maggiormente in ostaggio il ditattore di arcore, in questi mesi sono sorti diversi movimenti come il popolo viola che dimostrano la volontà nel paese di ribellarsi a questo stato di cose diventato ormai insopportabile. Difficile in questa situazione per la maggioranza impostare una campagna elettorale parlando di politica, programmi, progetti ed ecco il risultato: una gazzarra infinita conclusa oggi con la scenata di buste esplosive e pallottole finte. Ma davvero si pensa che questi atti siano compiuti da chi vorrebbe la fine politica della maggioranza fascista di centro destra ?

venerdì 26 marzo 2010

Berlusconi ha paura ... il centro sinistra non è da meno

La paura è strisciante e circola sia a sinistra ma soprattutto al centro destra, forse solo la Lega è indenne dal timore del risultato di questa tornata elettorale. Sicuramente il più nervoso di tutti è il dittatore di Arcore che, dopo qualche giorno di silenzio all'indomani del pasticcio della presentazione delle liste nel Lazio, ha cominciato a cavalcare quella dimostrazione di insicurezza all'interno del Pdl per trasformarla in un boomerang a proprio favore. La faida interna al Pdl fra l'anima di Forza Italia e quella di An ha causato il ritardo che ha alla fine ha lasciato fuori la lista del Pdl a Roma, ma il grande manovratore dopo qualche giorno di incertezza ha iniziato a rovesciare la fritatta. Un problema interno è diventata una congiura da parte della sinistra e naturalmente dei giudici affiliati alla stessa sinistra. Ha in pratica ripreso il suo tam tam preferito quello della congiura contro la sua persona. La manovra per impedire al paese di parlare dei programmi politici in occasione delle elezioni regionali era comunque già iniziata da qualche settimana con la chiusura delle trasmissioni di approfondimento, prima su tutte le reti televisive, poi sulla televisione pubblica e naturalmente mediaset. Un fatto eccezionale senza precedenti in qualsiasi paese democratico dove, proprio in occasione delle elezioni, i dibattiti e gli approfondimenti televisivi si intensificano. Dopo aver messo a tacere personaggi scomodi come Santoro, Flores e Annunziata il dittatore di arcore si è scatenato trasformado una tornata elettorale amministrativa in una elezione politica nazionale come se si dovesse decidere sul governo del paese. Ha iniziato a parlare di giustizia, dei presunti successi del governo, di immigrazione, insomma di tutti i temi possibili ad esclusione di quelli che avrebbero interesse a livello regionale come la sanità, il lavoro ed il nucleare. Ha poi messo in scena la rappresentazione di Roma con il giuramento dei candidati governatori del Pdl e con la sceneggiata delle domande lanciate a squarciagola ai partecipanti alla manifestazione in perfetto stile mussoliniano (come ha ben dimostrato Santoro ieri sera). Insomma ha impostato la campagna elettorale in prima persona come se si trattasse di vere e proprie elezioni politiche nazionali. Proprio il silenzio sul nucleare rappresenta la cartina di tornasole dei timore del cavaliere. Il rilancio dell'energia nucleare da parte del governo passa gioco forza attraverso le regioni che dovranno ospitare le centrali nucleari che si intendono realizzare. Bene se il centro destra pensa che sia la scelta giusta quale migliore occasione per indicare proprio in campagna elettorale i siti dove il governo pensa di installare le centrali stesse. Invece silenzio assoluto sia per il timore di perdere voti considerato che il popolo italiano si è già espresso in merito ed a larga maggioranza sia perchè i vari candidati governatori hanno già dichiarato la loro opposizione alla installazione di una centrale nella propria regione. E' stata quindi una non campagna elettorale ed ora dalla mezzanotte di stasera fino a lunedì alle 15 staranno tutti con il fiato sospeso, si perchè anche il centro sinistra non è che se la passa tanto bene con i vari scandali scoppiati in alcune regioni amministrate dalla sinistra. Una cosa è certa: considerato che Berlusconi l'ha messa sul piano nazionale e personale sarebbe il caso che il paese fornisse finalmente una risposta degna di merito al dittatore di arcore che, non dimentichiamolo, in qualsiasi altro paese democratico del pianeta sarebbe già stato costretto a dare le dimissioni.

Ed ora alle prossime elezioni chiuderanno la rete ?

Grande serata stasera sul web dove è andata in ondata la trasmissione organizzata da Michele Santoro per rispondere alla censura di stato che ha chiuso le trasmissioni di approfondimento, durante la campagna elettorale, sulle reti della televisione pubblica. Che la trasmissione sia stata un successo lo dimostra anche il fatto che il servo del dittatore di Arcore, Vittorio Feltri, ha già dato fiato alle trombe sul Giornale on line per denigrare Raiperunanotte. E' stata una grande vittoria contro il bavaglio che Berlusconi e il governo volevano e vorrebbero mettere alla informazione che va contro la politica della maggioranza di centro destra. Certo internet, il web, il digitale terrestre, sky e le varie emittenti locali che hanno trasmersso l'evento non hanno il seguito che ha la Rai, ma è stato comunque un successo che dimostra come censurare l'informazione nell'era della rete non sia così facile come può sembrare. Naturalmente il cittadino, lo spettatore deve cambiare abitudini e soprattutto usare quella parte del proprio corpo che ormai per molti è diventato un accessorio: il cervello. Non è più sufficiente accendere la scatola nera, prendere il telecomando e premere in sequenza i tasti 1, 2, 3, 4, 5 o 6, ma è necessario attivare quei neuroni ormai atrofizzati se non del tutto distrutti e andarsi a cercare informazione su altre emittenti, oppure accendere il computer e andare in rete dove si possono trovare quelle notizie che sui canali televisivi tradizionali difficilmente arriveranno. Come ha detto il filoso Gillo Dorfles siamo circondati da tante falsità che ripetute all'inversomile finiscono per essere considerate dei fatti veri. Per difenderci è necessario attivare lo spirito critico e confrontare quello che viene detto con quello che viene effettivamente fatto. Un'attività molto difficile e complicata che la maggioranza degli italiani non sono in grado di portare a termine, non si spiega in altro modo il terzo governo Berlusconi. Da questa situazione non se ne uscirà con tanta facilità, come ha detto in maniera molto cruda il regista Monicelli: l'unica via d'uscita è una rivoluzione. Difficile dargli torto. Insomma finalmente si è assistito ad una trasmissione vera, senza i lacci imposti dalla televisione pubblica, dove finalmente Santoro ha potuto mettere in scena un cannovaccio liberamente evitando di portare in trasmissione esponenti del centro destra o amici intimi del cavaliere. In questo clima perfino Morgan è riuscito a dire una frase sensata sulla quale tutta l'opposizione dovrebbe riflettere: al vuoto si risponde con la poesia. Purtroppo in questi anni la sinistra al risposto al vuoto con altrettanto vuoto, mettendo da parte la cultura, l'unico modo per tentare di risollevare un paese che sta scivolando verso il baratro e dove tutto viene sopportato senza lasciare il minimo segno. Quale sarà ora la prossima mossa del cavaliere ? Qualche giro di telefonate per chiudere internet e la rete ? Intanto sarebbe ora interessante mandare un bel segnale con le votazioni di domenica per le regionali tanto per proseguire sulla strada intrapresa stasera.

mercoledì 24 marzo 2010

Fahrenheit 451: quando la fantascienza diventa realtà

Stamani è andata in scena l'ennesima rappresentazione che offende chi ancora in questo paese ha una testa pensante: il ministro Calderoli tiene impegnata una caserma dei Vigili del Fuoco a Roma per bruciare i faldoni delle leggi che sono state abolite. Un gesto teatrale come tutte le iniziative del governo del dittatore di arcore che a parole e sceneggiate è molto bravo ma a fatti, leggi ad personam a parte, non è in grado di farne. Ma d'altra parte che cosa ci si può aspettare da un personaggio come Calderoli, stereotipo del livello culturale medio al quale questo paese è ormai sceso. A quando un bel rogo di libri "inutili" o magari di qualche extracomunitario di colore o clandestino ? A volte la fantascienza è premonitrice. Come non pensare al libro di Ray Bradbury, Fahrenheit 451, che racconta un ipotetico futuro nel quale leggere libri è un reato e quindi vengono bruciati, beh non ci siamo molto lontani ormai. Al di là del gesto da imbecille, non trovo altro termine per qualificare questa sceneggiata, ecco alcune considerazioni di ordine più pratico. Ma nessuno ha pensato che tutta quella carta potesse essere riciclata ? In tutta Italia ormai si pratica la raccolta differenziata per sopperire alla enorme mole di rifiuti prodotta giornalmente, rifiuti che possono essere o riciclati o reimpiegati per la produzione di energia. Invece un ministro del governo che si vanta di aver eliminato il problema dei rifiuti a Napoli che fa ? Brucia quintali di carta. Complimenti. Altra piccola considerazione. Chi lavora nella pubblica amministrazione sa che qualsiasi documento prodotto, anche una semplice richiesta di ferie di un dipendente, è considerato un documento sottoposto al controllo dei Beni Culturali. Questo comporta che la sua distruzione può avvenire solo dietro richiesta al ministero con conseguente autorizzazione. Ed il ministro verde, amico dei maiali, che fa ? Brucia i testi delle leggi che sono state abolite. Ancora complimenti. Ma d'altra parte questo gesto rientra nello stile di questa maggioranza, di questo governo e del suo capo indiscusso. Il dittatore di Arcore ha nel suo stile oratorio l'offesa dell'avversario come ha fatto nel suo ennesimo intervento telefonico offendendo la candidata del Pd in Piemonte alle elezioni regionali, uno stile ripreso dai suoi ministri che oltre che con le parole offendono l'intelligenza e la civiltà degli italiani anche con i fatti e le sceneggiate.

martedì 23 marzo 2010

La censura vale per tutti esclusi Berlusconi e la Chiesa

Sebbene il servizio pubblico televisivo sia sotto censura e nessuna informazione viene data in merito ai programmi delle varie formazioni politiche per le regionali, sue soggetti politici superano questa barriera imposta dal governo neo-fascista azzurro e verde: il dittatore di Arcore e la chiesa. A queste due entita' viene dato ampio spazio con interventi telefonici da parte del primo in trasmissioni che non dovrebbero parlare di politica e con servizi dei vari telegiornali in merito agli anatemi che la Chiesa, per bocca del cardinale Bagnasco, lancia agli elettori. Un clima veramente pesante quello che si respira in questi giorni, un clima che riporta di fatto il paese indietro di oltre 60 anni quando imperversava il regime fascista di Benito Mussolini.
Il cavaliere non manca di intervenire ogni giorno lanciando i suoi messaggi pieni di retorica e di falsita' come e' solito fare da ormai 15 anni. Il suo obiettivo principale sono naturalmente i giudici colpevoli di cercare ad ogni costo di portarlo in tribunale per i vari reati commessi nella sua carriera di imprenditore e che ora hanno anche impedito la presentazione delle liste del Pdl a Roma. Naturalmente la causa dell'assenza della sua lista non e' stata causata dalle irregolarita' commesse nella fase di presentazione delle liste ed a forza di gridare che la colpa e' della sinistra e dei giudici senza che nessuno possa controbattere con ugual forza, la maggioranza degli italiani teledipendenti abituati aggli strilli delle trasmissioni spazzatura, finira' per credere alle sue parole. Nonostante poi la tornata elettorale di domenioca prossima sia per rinnovare i presidenti ed i consigli regionali, il dittatore lancia sul tappeto questioni di interesse nazionale, come la tanto desiderata riforma della giustizia e della costituzione. Non avendo argomenti da mettere sul tappeto del confronto, che per altro e' stato abolito, Berlusconi tenta di dare una connotazione nazionale a queste elezioni come se da queste dovesse ricevere un mandato per fare quelle riforme che per ora non e' riuscito a fare. Una mossa astuta attraverso la quale tenta di riottenere quel consenso ricevuto alle politiche ed allo stesso tempo eludere di parlare dei problemi piu' attinenti alle competenze delle regioni come per esempio quello della sanita'. Purtroppo un giochetto che avra' il suo effetto in virtu' del livello di capacita' di analisi e di critica degli elettori del Pdl.
In aiuto del dittatore di Arcore arriva poi, puntuale come un orologio svizzero, la chiesa per bocca della Cei e del suo presidente, cardinale Bagnasco, che interviene soprattutto contro la candidata della sinistra alla presidenza della regione Lazio, Emma Bonino. In questa regione il Pdl e' in difficolta' per la manzata presentazione della liste ed allora Bagnasco interviene introducendo ancora una volta un argomento che non ha nessun interesse per le elezioni regionali: l'aborto. Che la Chiesa sia contro l'aborto e' naturalmente un fatto piu' che noto, ma che interesse c'e' nel torare fuori dal cilindro questo argomento in occasione di una elezione regionale se non quello di dare contro un candidato come la Bonino abortista per eccellenza ? Altro che giustizia ad orologeria, qui le bombe a tempo sono un'arma ben utlizzata da tutto il centro destro insieme ad un alleato come la Chiesa che nel nostro paese ha un'influenza non da poco.
Questo e' il clima instaurato dal centro destra per la prossima tornata elettorale, un'ulteriore prova per verificare quanto il paese abbia ancora quella capacita' di analisi propria e quanto sia ormai teleimbonito dalla spazzatura multimediale dell'accoppiata RaiSet.

sabato 20 marzo 2010

Il regime scende in piazza

Quando il partito che sta al governo scende in piazza, la democrazia è proprio alla frutta. Tornano alla mente le oceaniche manifestazioni di regimi vecchi e nuovi come le sfilate sulla Piazza Rossa ai tempi dell'Unione Sovietica, o le manifestazioni del regime cinese, o meglio ancora per arrivare ai giorni nostri le prove di forza del regime iraniano. Anche l'Italia ha conosciuto sceneggiate di questo tipo che risalgono al regime fascista quando la gente scendeva alla domenica in piazza con la camicia nera e mostrando il braccio destro ben teso. Oggi sono cambiati i colori ma la sostanza è rimasta la stessa. Il paese è guidato da un uomo che non sa che cosa significhi governare una democrazia e che bada solo ed esclusivamente al suo interesse, un uomo che si è fatto strada usando modi al limite della legalità e spesso oltre la legalità, che ha scelto la strada della politica quando sono venuti a mancare meno i suoi protettori politici appunto. Oggi scenderanno in piazza disoccupati che hanno ricevuto 100 euro per andare a manifestare, oggi il fascista Alemanno aprirà le porte della metropolitana per consentire alle masse vocianti di osannare il dittatore di Arcore. Ma contro chi protesta il capo del governo se non contro se stesso ? Contro i giudici che gli impediscono di governare. Già però gli stessi giudici non gli hanno impedito di far approvare al parlamento due leggi per tenersi lontano dalla galera, di far tornare nel nostro paese leggi razziali che equiparano un clandestino ad un criminale, di promuovere leggi che stanno mettendo in ginocchio il sistema dell'istruzione in Italia con tagli indiscriminati, di favorire il rientro di capitali sporchi promuovendo lo Stato ad una sorta di ricettatore legalizzato. Insomma di leggi questo governo ne ha approvate anche troppe, magari ne avesse prodotte in numero minore, sicuramente il paese ne avrebbe guadagnato. Ma Lui non riesce a governare per la sua incapacità di occuparsi dei problemi reali della gente offuscato dalla sua sete di potere, dall'insofferenza verso chi la pensa diversamente da lui e verso le leggi che regolano la vita democratica. Non è riuscito a fare la sua riforma della giustizia quella che legalizzerebbe le sue malefatte e lo terrebbe lontano dalla galera, non è riuscito a cambiare la costituzione per togliere quei legacci che gli impediscono ancora di agire senza controlli, che gli impediscono, senza essere inquisito, di telefonare al presidente di un comitato di controllo per chiudere le trasmissioni che approfondiscono troppo sulle sue reali intenzioni. Ecco questo per il dittatore significa governare. Ed allora scende in piazza portandosi dietro il popolo dei mercenari, dei teledipendenti ormai decerebrati e dei furfanti della sua stessa specie. Qulunque sia il numero delle persone che parteciperanno alla manifestazione, rimarrà una delle tante pagine nere della storia di questo paese che ormai si stanno scrivendo da 15 anni a questa parte.

mercoledì 17 marzo 2010

Oggi nessuno grida assassini ...

Ricordate questa faccia che urla ? E' quella del senatore Quagliarello che urla al Senato assassini alla notizia della morte di Eluana Englaro alla quale fu tolta l'alimentazione forzata. Ma dove è oggi lo stesso senatore ? Perchè lui e tutti i senatori del Pdl non urlano allo stesso modo alla notizia che, proprio lo Stato, ha fatto morire per disadratazione Stefano Cucchi ? Stefano si rifiutava di bere e mangiare per attirare l'attenzione su quanto gli era accaduto nell'indifferenza totale. Il povero ragazzo era stato pestato da alcune guardie carcerarie ma nessuno intendeva ascoltarlo e fargli giustizia ed allora iniziò uno sciopero della fame e della sete. I medici hanno sottovalutato le consequenze di questa sua azione e Stefano è morto disidratato, queste le conclusioni della commissione d'inchiesta del Senato. Quindi lo Stato, che urla e sbraita contro chi, il padre in questo caso, ha lasciato morire Eluana rispettando le volontà della ragazza, oggi ha usato gli stessi metodi per uccidere in questo caso un ragazzo che stava in carcere a scontare una pena. Con una piccola differenza: Eluana voleva morire, Stefano no. Come mai il Senato non si è riunito in seduta straordinaria come fece per Eluana, perchè oggi nessuno grida assassini, E soprattutto perchè ci è voluta addirittura un'inchiesta parlamentare per arrivare alla verità ? Ed ora che cosa accadrà ? Qualcuno organizzerà una fiaccolata davanti al Senato ? Qualcuno si preoccuperà almeno di inquisire le guardie carcerarie ed i medici che hanno causato la morte di Cucchi come fu inquisito il padre di Eluana ? Un'altra pagina buia per un paese che ormai non vede la luce da tempo e soprattutto vede sempre di più allontanarsi la possibilità di tornare alla luce.

Il regime censura l'informazione pubblica ma il cittadino ha ancora qualche arma per sottrarsi alla dittatura del centro destra

La situazione storica, politica, sociale, tecnologica del periodo storico che stiamo vivendo è molto diversa dagli anni venti quando nascque il fascismo. A quel tempo non esisteva la televisione, le testate giornalistiche erano molto poche e soprattutto non esisteva internet. Instaurare un regime dittatoriale come il fascismo non fu poi così tanto difficile. Oggi la situazione è diversa e il nuovo dittatore le prova tutte per tappare la bocca ai suoi oppositori con leggi e regolamenti che tendono a privare il cittadino della propria libertà. Uno degli aspetti fondamentali per instaurare un regime è il controllo dell'informazione. Il dittatore di Arcore ci sta provando in tutti i modi controllando quasi completamente il sistema dell'informazione televisivo, ma l'impresa è davvero ardua. Ha tentato di chiudere il rubinetto dell'informazione con un regolamento estrapolato con estrema fantasia dalla legge sulla par condicio, ma l'obiettivo non è stato raggiunto totalmente. Oggi siamo nell'assurda situazione che le televisioni private riprendono le trasmissioni di approfondimento politico mentre la televisione pubblica, che dovrebbe essere la televisione maggiormente accreditata per un'informazione pluralista ed obiettiva, continua ad avere il bavaglio stretto. In altri tempi questa mossa sarebbe stata sufficiente ad ottenere una censura totale dell'informazione, ma oggi non è più così semplice. Oltre alle televisioni private che sfuggono al controllo del cavaliere (poche per la verità ma per fortuna qualcuna ancora non è nelle sue mani) c'è la rete ed internet che possono in qualche modo costituire un altro canale informativo non trascurabile. E' vero che certe fasce di età di hanno facile accesso e dimestichezza con questo mezzo ma rimane pur sempre un canale attraverso il quale veicolare l'informazione. Ed ecco allora il fermento che nasce in rete per mitigare gli effetti negativi di questa censura senza precedenti in atto nel paese. Repubblica TV, il Corriere della Sera con Mentana Condicio, per rimanere in ambito televisivo, ma poi innumerevoli siti di informazione che veicolano quelle notizie che la televisione pubblica oscura totalmente rendono più difficile se non quasi impossibile una censura totale. Insomma il potere politico ed in questo caso la maggioranza di centro destra ed il suo capo hanno oscurato l'informazione pubblica proprio nel momento in cui il paese ne avrebbe più bisogno, ma ora siamo noi cittadini che abbiamo in mano il pallino e che possiamo recuperare quella informazione direttamente dalla rete. Certo questo comporta un po' di fatica, ma ci rende anche protagonisti di noi stessi. La domanda purtroppo è: quanti cittadini hanno ancora una capacità critica e di analisi delle notizie ? E quanti invece completamente oscurati dalla tv spazzatura rimarranno passivi magari anche non andando a votare ?

martedì 16 marzo 2010

Quando i giudici fanno il gioco del cavaliere

I magistrati di Trani indagano su Berlusconi, gli scagnozzi di Alfano indagano sui magistrati di Trani, il Consiglio Superiore della Magistratura indaga sugli scagnozzi di Alfano, sembra una catena di Sant'Antonio. Manca che qualche procura si metta ad indagare sul CSM ed ciclo si chiuderà. Ma a chi giova tutto questo rincorrersi gli uni con gli altri ? A chi giova tutto il can can mediatico messo in piedi con la buffonata delle liste elettorali ? A chi giovano le contromanifestazioni ad una settimana dal voto regionale ? Altro che giudici politicizzati e di sinistra, se davvero si dovesse dare una connotazione ai giudici che stanno tentando per l'ennesima volta di mettere Berlusconi in galera, non potremmo che assegnare a loro un ruolo ... pro-Berlusconi. Si perchè in ogni caso la loro azione non avra' seguito a causa di leggi e leggine che il servo Alfano con la compiacenza dell'avvocato MaVaLa' alias Ghedini, mettono a punto per bloccare qualsiasi procedimento processuale nei confronti del cavaliere di Arcore. Ma allo stesso tempo queste incriminazioni ad orologeria evitano al dittatore ed alla sua congrega politica di confrontarsi sui temi che dovrebbero essere oggetto della campagna elettorale. Ma meglio tenersi alla larga da quei temi soprattutto nel caso delle elezioni regionali dove il centro-destra non ha argomenti da controbattere e da mettere sul tavolo della discussione. Qui non si puo' parlare di riforma della giustizia, o di smantellamento della costituzione, oppure della lotta alle prostitute di strada o di criminalizzazione dei clandestini, qui bisogna parlare dei problemi reali e pratici della gente, un tema sul quale Pdl e Lega non hanno argomenti da mettere sul tappeto. Come allora smantellare le undici regioni ben amministrate dalla sinistra in questi ultimi cinque anni ? Mettendola in cagnara come si direbbe volgarmente. Creando caos e confusione, strillando e sbattendo i piedi contro i giudici che in verità in questo momento sono i maggiori alleati del dittatore di Arcore e dei suoi scagnozzi. Se il centro destra avesse avuto argomenti da proporre e programmi da discutere, il suo capo indiscusso non avrebbe messo in scena queste rappresentazioni grottesche. Ma lui sapeva bene che tutto questo sarebbe accaduto e quindi si è messo a fare le sue brave telefonate intimidatorie ben sapendo che sarebbe stato intercettato e che il caso sarebbe scoppiato in campagna elettorale. Insomma un piano ben congeniato che per andare a buon fine e non rischiare di essere smascherato aveva bisogno di un altro colpo di mano: chiudere la bocca alle trasmissioni televisive che gli sono ostili. E così ha fatto. Certo ha dovuto sacrificare anche uno dei suoi leccapiedi più fedeli, Bruno Vespa, ma il neo-giornalista si è sacrificato volentieri per il suo padrone. Altro che giudici di sinistra o politicizzati ... qui siamo tutti vittime di un bel raggiro messo in atto per sfuggire ad una campagna elletorale nella quale si parlasse di problemi seri e reali.

lunedì 15 marzo 2010

Quando Berlusconi è dalla parte della ragione ...

Questo è un paese veramente strano e per certi versi suggestivo oltre che disgustoso in cui diventa sempre più difficile riconoscersi per un cittadino "normale" che ancora è in grado di far ragionare il proprio cervello. Allora intanto inizio con riconoscere al dittatore di Arcore il merito di aver capito che la crisi economica era una grande bufala e di essere stato stato l'unico politico a capirlo dichiarando che si trattava di una crisi psicologica e fomentata dalla sinistra. Oggi, leggendo sui giornali i dati sui redditi dei politici, si capisce che in realtà la crisi è stata una vera e propria bufala. Iniziamo subito con Berlusconi, colui cioè che ha sconfessato per primo la crisi economica: il suo reddito dichiarato nel 2009 è stato superiore di ben 8.500.000 di euro al reddito dell'anno precedente. Come dargli torto quando dichiarava che la crisi non esisteva ? Ma analizzando i redditi dei vari politici, si nota con sorpresa che solo Di Pietro, Casini e Bertolaso hanno visto diminuire il loro reddito nel 2009 rispetto al 2008, ma attenzione stiamo sempre parlando di redditi che viaggiano bel al di sopra dei 110.000 euro l'anno. Ma scorrendo l'elenco le curiosità sono moltissime ma quello che traspare è una semplice conclusione: come è possibile che una classe politica il cui reddito minimo si aggira oltre i 100.000 euro per arrivare alle decine di milioni del capo del governo, possa capire, interpretare e soprattutto risolvere i problemi di persone che sono costrette e vivere con redditi che a malapena arrivano a 1.000 euro al mese quando va bene ? E come negare a Berlusconi di dichiarare l'inesistenza della crisi quando ha visto il suo reddito incrementare in un anno di ben 8.500.000 di euro ? Sta tutto qui o quasi il problema della politica in Italia. Sono anni che si ragiona su quale sia la legge elettorale più giusta, ma non sarà mai possibile trovare una legge elettorale che consenta di avere un governo rappresentativo fino a che fare politica costituisca un bell'investimento per ogni cittadino del paese. Riuscire ad entrare in politica, ottenere un poltrona o in parlamento o in un consiglio regionale o in un comune significa sistemarsi per tutta la vita con un lavoro super retribuito e di impegno che non è paragonabile con il lavoro di un operaio. Ecco il proliferare dei partiti e delle formazioni politiche che si costituiscono solo per difendere i diritti di un piccolo gruppo di persone: fondare un partito e riuscire ad entrare in parlamento è un investimento che rende veramente in maniera impressionante. Ecco allora la vera riforma elettorale che potrebbe essere efficace nel nostro paese: ridurre gli stipendi ed i privilegi dei politici facendoli diventare al livello del cittadino medio.
Ma a Berlusconi dobbiamo dire grazie anche per altri motivi oggi. Dopo l'intervento del Tar che ha sancito la ripresa dei talk show che parlano di politica nelle televisioni private, la Rai si rifiuta di adeguarsi alla sentenza del Tar e continua la censura dell'informazione con la sospensione delle tramissioni di approfondimento. Oggi se non ci fossero le televisioni private saremmo in un completo black out dell'informazione politica, proprio nel momento in cui ci sarebbe più bisogno che mai di tale informazione. Ed allora ecco che mentre la 7 trasmette le trasmissioni di Lilly Gruber e Gad Lerner, sulla Rai proseguono le trasmissioni spazzatura e l'informazione dei Tg si riversa su servizi di gossip e di nessun interesse. Ed allora che cosa sarebbe oggi l'informazione se Silvio Berlusconi non avesse inventato venti anni fa la televisione privata ? Ecco un'altra anomalia. Oggi la televisione pubblica è censurata, in perfetto stile di regime sudamericano, da parte di Silvio Berlusconi, l'uomo cioè che ha inventato la tv privata e grazie al quale oggi possiamo accedere a qualche programma di approfondimento politico. Insomma il nuovo dittatore oscura la tv pubblica ma allo stesso tempo è sempre lui che ha dato voce alla tv privata.
La domanda ora è: riusciranno mai gli italiani a capire il casino che hanno combinato e che continueranno a combinare dando il voto a quest'uomo senza scrupoli ?

domenica 14 marzo 2010

La cronaca lo specchio del marciume politico del paese

La politica è ormai un gioco molto sporco come non lo è mai stato in questo paese e questo grazie da una parte al dittatore di Arcore insofferente alle regole democratiche, ai legacci della costituzione, al parlamento e a tutti coloro che si oppongono al suo regime, ma dall'altra parte grazie anche all'opposizione che non ha saputo controbattere questa offensiva continua allo Stato ed alle istituzioni con idee, con programmi e progetti degni di nota. Così mentre il potere mediatico di Berlusconi ha sferzato colpi distruttivi alla cultura ed alla società, dall'altra la sinistra ha finito per scendere sullo stesso piano del cavaliere dando vita alla propria sutodistruzione. Un decadimento generale che trapela anche dai fatti di cronaca quotidiani e che hanno visto una settimana nella quale i protagonisti, in senso negativo, sono stati i bambini. Si inizia con il continuo scandalo dei preti pedofili al quale il Vaticano non intende porre fine senza se e senza ma. Sconcertante l'autodifesa di un alto esponente della Santa Sede che in settimana ha dichiarato "La pedofilia è un fenomento non solo dei preti e dei sacerdoti" come a dire ... considerato che anche persone comuni si dedicano alla pedofilia ... non attacchiamo solo i sacerdoti. Bella autodifesa. Il prete come per altri versi il politico dovrebbe essere una persona al di sopra di ogni sospetto e di ogni dubbio, irreprensebile sia dal punto di vista morale che sociale, ma nel nostro paese invece sembra il contrario. A queste persone è concesso di tutto al contrario del cittadino normale che per ogni minima mancanza viene punito senza sconti. Poi si è passati alla sentenza della cassazione che sancisce l'espulsione di un clandestino anche se ha dei figli che frequentano le nostre scuole. Nessun rispetto quindi per i bambini. sei figlio di un clandestino, devi essere espulso o addirittura messo in galera insieme al genitore. Un legislazione insomma che fa la voce grossa con i deboli mentre per i potenti c'è sempre un'ancora di salvataggio o una legge ad personam come per il dittatore del governo. Ci è scappato anche il morto: un ragazzo di 13 anni morto durante un incendio scoppiato in un campo Rom nel quale non c'era nemmeno l'acqua disponibile per domare le fiamme. Gia' un problema in meno cosniderato che uno degli sport preferiti di questa maggioranza è la caccia ai poveri diavoli che occupano questi campi. Una lotta senza quartiere con sgomberi di campi, con rastrellamenti che ricordano tanto periodi storici del recente passato. Un bambino oggi ricoverato in ospedale per un'esplosione causata da lui stesso dopo aver riempito una bottiglia di polvere pirica. Insomma una sequenza di fatti che dimostrano come questi ragazzi siano abbandonati a se stessi e come questo governo si stia impegnando allo spasimo per difendere il suo capo supremo dalla galera che si merita, ma allo stesso modo lascia allo sbando i nostri ragazzi che dovrebbero rappresentare il futuro di un paese, un futuro che appare sempre piu' torbido e privo di luce.

venerdì 12 marzo 2010

Nemmeno nello Zimbabwe ... il paese sull'orlo del baratro

"Nemmeno nello Zimbabwe" è l'espressione usata dal direttore generale della Rai, Mauro Masi, in risposta alle pressioni del dittatore di arcore per mettere a tacere AnnoZero e Santoro. Siamo in pieno regime con il capo del governo, che dopo aver ricevuto dalla sua maggioranza l'ennesima legge per tenerlo lontano da processi a galera, si scatena contro la magistratura e la sinistra per non aver consentito al Pdl di presentare le sue liste nel Lazio. Stravolgendo in questo modo la realtà dei fatti e state certi ottenendo l'effetto voluto sulla maggioranza del popolo italiota il cui cervello è invaso dai reality. E la magistratura oggi da un altro colpo mortale alla voglia di regime e di dittatura del cavaliere di Arcore. Il Tar accetta il ricorso di Sky e Telecom contro il blocco dei talk show in periodo elettorale, una censura inaccettabile in un paese che si dichiara democratico, ma orami in Italia democrazia e costituzione sono carta straccia nemmeno buona per i bagni pubblici. Lo stesso Napolitano, sempre più deludente nelle sue esternazioni, era partecipando ad una cerimona in una università della capitale, dichiarava "Qui si respira aria buona, fuori è una bolgia", come voler abdicare e cedere le armi al clima instaurato dal nuovo dittatore. In queste ultime settimana la situazione sta precipitando ed ormai la magistratura rappresenta l'ultimo baluardo per difendere la democrazia in questo paese anche se i notano segni di cedimento perfino in questa istituzione. E' di ieri infatti la sentenza della Cassazione che stabilisce l'espulsione dei clandestini anche se hanno dei figli che frequentano regolarmente la scuola italiana, una sentenza figlia delle leggi razziste volute dai fascisti in camicia verde. In questo sfacello totale il governo tenta anche di instaurare un clima di terrore annunciando che si temono attentati o brogli in occasione della prossima tornata elettorale per le regionali. Come dire si mettono le mani avanti per eventualmente scongiurare o deligittimare un eventuale insuccesso della maggioranza di governo considerato i vari ... brogli ... che gia' sono stati messi in atto dal Pdl e dal suo capo supremo. Il Viminale ha ragione, il clima è davvero pesante e torbido, ma non per il rischio attentati, ma per l'offensiva scatenata dal dittatore di arcore e dai suoi scagnozzi alla democrazia, alle istituzioni, alla informazione, alla magistratura, all'oppoisizione insomma contro tutti coloro che ancora riescono a far girare non a vuoto quelle rotelline che hanno in testa e che hanno ben chiaro quanto il paese abbia accelerato la corsa allo sfacello. Siamo ormai sull'orlo di un baratro ed è sufficiente un lieve alito di vento per cadervi dentro senza possibilità di scampo.

giovedì 11 marzo 2010

Dopo l'arroganza, la strafottenza ... quando i cittadini italiani si ribelleranno al regime e la smetteranno di farsi prendere per il culo ?

In queste giorni grigi, ventosi di pioggia e neve, ci si alza la mattina e si avrebbe voglia di non leggere le solite notizie che per qualche motivo ci fanno uscire dai gangheri (termine toscano elegante per dire .... incazzare). La mattinata scorre tranquilla e si spera che la tranquillità prosegua per il resto della giornata. In fin dei conti sono quindici giorni che il capo del governo e la sua cricca ci sfondano tutto quello che c'e' da sfondare con la storia delle liste elettorali per le regionali. Ormai il Pdl è fuori dal Lazio, sabato 13 ci sarà la manifestazione dei cittadini ancora con il cervello che funziona, sabato 20 quella dei celebrolesi, prendiamoci due giorni di riposo e non ci pensiamo. E invece no ... ecco il Tg1 che ti aspetta al varco mentre non te lo aspetti. Si perchè il Tg1 ormai è diventato un telegiornale di Gossip e stronzate varie (scusate ma non trovo un termine elegante che renda l'idea). Carla Bruni e Sarkosy in crisi, le emicranie dovute al freddo intenso, un elefantino nato in australia, la moda che ripropone la gonna corta e via dicendo. Oggi, in mezzo a questa nullità, una notiziola in sordina buttata lì senza troppa attenzione. Conferenza stampa della ministra Carfagna, si proprio lei che dopo la sua ipocrita lotta contro la prosituzione (lo stesso mondo da dove proviene), non si era più sentita e si pensava che fosse caduta negli strali del ministro Brunetta, novello cavaliere contro i fannulloni. Beh una fannullona più di lei dove la si può trovare ? Nemmeno nel più recondito ufficio postale. Insomma la ministra appare al TG1 per promuove la sua settimana, dal 15 al 21 marzo, di inziativa contro il razzismo. Salto sulla sedia. Un ministro anzi una ministra del governo Berlusconi che promuove una campagna contro il razzismo, ma forse ho bevuto, ho capito male. No no è proprio così. Il governo che ha reintrodotto le leggi razziali in Italia, il governo che ha promosso la caccia porta a porta degli extracomunitari, il governo che ha introdotto la vergogna del reato di clandestinità nel nostro paese, ora per mezzo di un suo ministro promuove una settimana di lotta al razzismo. E come se non bastasse lo stesso governo ha sperperato denaro pubblico per creare un fantomatico Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) con tanto di sito web. Scandaloso. Insomma questo governo arrogante, che ha instaurato in Italia un clima da regime dopo la caduta del fascismo, che ha messo il bavaglio all'informazione, ora intende anche prendere per il culo il paese (licenza poetica ma non c'era altra espressione adatta al caso) promuovendo una settimana contro il razzismo. Un governo formato da fascisti storici e dai nuovi fascisti verdi crea un ufficio antidiscariminazioni razziali. Non c'e' speranza, ogni giorno abbiamo un motivo per andare fuori dai gangheri e sentirci presi per i fondelli, riusciranno i nostri eroi, quelli che ancora hanno la forza di incazzarsi ad una notizia del genere, a portare fuori il paese dalla melma e dalle sabbie mobili nella quali il cavaliere di arcore e la sua gang lo stanno affossando ?

mercoledì 10 marzo 2010

Berlusconi ci ha preso gusto: in arrivo un altro decreto interpretativo

La nuova stagione legislativa inaugurata da Berlusconi con la farsa del decreto interpretativo riceverà fra poche ore un altro impulso. Il capo del governo ha infatti in cantiere un altro decreto che sarà presto emanato. Il decreto riguarda la manifestazione del prossimo 20 marzo indetta sempre dal cavaliere a Roma. La solita arroganza del dittatore del terzo millennio ha infatti trascurato un semplice fatto: per il 20 marzo è già in programma a Roma un'altra manifestazione nazionale, quella indetta dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua per protestate contro un altro scempio commesso da questo governo. Difficilmente quindi la manifestazione del Pdl, anzi di Silvio Berlusconi, potrà tenersi a meno di un decreto che sancisca per esempio che chi indice una manifestazione per ultimo ha diritto ad effetturarla prevaricando chi aveva già occupato la piazza. I legali del cavaliere, guidati dal signor MaVaLa', alias avvocato Ghedini, sono già all'opera per stendere il testo del decreto che sara' di un solo articolo: L'autorizzazione alle manifestazione indette nella capitale sarà assegnata in ordine inverso all'ordine secondo il quale le stesse manifestazioni sono indette. Tale interpretazione trova logica spigeazione nel detto popolare: Beati gli ultimi. Alle voci di queto ulteriore decreto, Di Pietro ha già chiesto al Capo dello Stato di non firmare, ma Napolitano ha subito risposto "Di acqua ne è gia caduta tanta in questi giorni, una manfestazione non serve ... firmero' per garantire l'ordine democratico". Insomma si preannuncia un nuovo scontro che andrà avanti a colpi di ricorsi alla giustizia e forse con una nuova legge ad personam, sulla quale sarà chiesta naturalmente la fiducia, ed anche questa legge composta da un solo articolo: Il capo del governo può indire una manifestazione quando, come e dove vuole per garantirgli di governare serenamente.
Vicenda tutta da seguire ... alla prossima puntata.

Berlusconi manifesta ... contro se stesso

Da che mondo è mondo e da quando esiste la democrazia le manifestazioni di piazza e le proteste di popolo si fanno da sempre contro chi detiene il potere. Solo nei regimi totalitari, dittatoriali e antidemocratici a volte si svolgono le manifestazioni oceaniche organizzate dal regime stesso per dimostrare al popolo ed al mondo intero la propria forza ed il falso consenso. Ne sono un esempio recente le manifestazioni in Iran di appoggio al presidente Ahmadinejad oppure quelle che spesso si tengono in Cina o ancora le manifestazioni sulla piazza Rossa ai tempi dell'Unione Sovietica. Insomma il potere che manifesta è una vera e propria anomalia in democrazia ed è invece uno strumento per dimostrare un consenso che non c'è nei regimi dittatoriali. Il regime imposto da Berlusconi non sfugge a questa regola e la manifestazione indetta dal cavaliere di arcore per sabato 20 marzo non si capisce bene contro chi o che cosa sia stata indetta. Contro i giudici che hanno applicato la legge ? Contro i suoi a addetti che per faide interne fra Forza Italia e An non hanno presentato le liste elettorali in Lazio nei termini previsti dalla legge ? O contro chi si è inventato un decreto anticostituzionale e non applicabile ? Tutta l'arroganza e l'incapacità di rispettare le leggi da parte di un uomo che non sopporta le regole è venuta a galla in questa vicenda sfociata poi in un provvedimento che va contro addirittura la politica del federalismo tanto strombazzata in campagna elettorale. Infatti la materia elettorale per le regioni è di stretta competenza delle regioni stesse e quindi l'intervento del regime non poteva che essere respinto e rimandato al mittente dai giudici ai quali si è fatto ricorso per riammettere la lista del Pdl nel Lazio. nel frattempo con questa vicenda ancora una volta il governo e la maggioranza sono riusciti a distrarre il paese dai problemi seri e reali ed a meno di 18 giorni dalle elezioni regionali la campagna elettorale è incentrata sullo scontro istituzionale fra maggioranza e legge elettorale disattesa. Non si parla di altro ed i cittadini che andranno a votare ancora non sanno niente di programmi e di proposte per la propria regione. Non dimentichiamo per esempio che la regione ha competenze non trascurabili come per esempio la sanità che nel nostro paese non naviga certo in acque tranquille. E l'arroganza oltre che a livello regionale prosegue anche in parlamento dove al senato si sta discutendo il provevdimento sul legittimo impedimento, uno dei tanti tasselli di quella pseudo-riforma della giustizia che dovrebbe consentire a Berlusconi di evitare processi e galera. Naturalmente il governo fa ricorso alla fiducia usando in modo improprio uno strumento al quale bisognerebbe fare ricorso per provvedimenti di iniziativa governativa urgenti e facenti parte del programma di governo. Il legittimo impedimento è invece un provvedimento di iniziativa parlamentare e non fa parte del programma di maggioranza a meno che non si voglia far passare questo obbrorio come appunto riforma della giustizia. E ancora una volta quindi il parlamento e' impegnato a risolvere le questioni personali del capo del governo piuttosto che occuparsi di disoccupazione, della benzina che continua ad aumentare in maniera indiscriminata, o delle tasse avrebbero dovuto diminuire, insomma di tutti quei problemi che il cittadino medio conosce bene e che vede irrisolti. In questo clima il Pdl sabato 20 marzi scende in piazza .... ma contro chi e che cosa se non contro se stesso ed il suo capo incontrastato ?

lunedì 8 marzo 2010

Caro Giorgio Napolitano, ci hai deluso e continui a deluderci


Caro Presidente della Repubblica, avevamo riposto una grande fiducia in lei noi italiani che ancora riusciamo a far ragionare il nostro cervello e non abbiamo consegnato il paese in mano a quella associazione a delinquere formata da Popolo della Libertà e Lega. Speravamo in lei com ultimo baluardo contro il regime che i nuovi fascisti verdi e azzurri avrebbero tentato di instaurare in questo paese con la complicità di quella parte di cittadini sottoposti al lavaggio del cervello mediatico. Purtroppo in pochi mesi questa fiducia è andata via via scomparendo per finire definitivamente sotterrata oggi, dopo la firma del decreto truffa salva liste del PDL, e dopo le sue dichiarazioni in occasione della festa della donna. Lei oggi ha detto "Al di la' delle differenze politiche tutti gli italiani si riconoscono e credono nei valori della Costituzione". Un'affermazione completamente al di fuori della realtà odierna che conferma quanto anche lei sia distante dal paese reale e quanto sia diventato ostaggio del cavaliere di Arcore. no signor Presidente, non tutto il paese crede nei valori della Costituzione ma solo quella parte del paese che non ha commesso la scelleratezza di consegnare per la terza volta il paese stesso in mano ad un uomo come Silvio Berlusconi. Come può pensare che i cittadini che sostengono il Presidente del Consiglio credano ancora nella costituzioe considerato che proprio il capo del governo ha fra i suoi maggiori obiettivi il disfacimento, la revisione, la modifica in senso antidemocratico della Costituzione stessa ? Come può pensare che coloro che sostengono un uomo che produce ogni giorno decreti e proposte di legge che vanno proprio contro la costituzione abbiano a cuore a nostra carta costituzionale ? Come può pensare che i cittadini che appoggiano il cavaliere di arcore che governa usurpando giorno dopo giorno il parlamento italiano credano ancora in quei valori democratici per i quali tante persone della sua generazione hanno sacrificato la vita ? Come può pensare che quella parte del paese che si ferma la sera a guardare la tv spazzatura del cavaliere e non s'incazza per la sospensione delle trasmissioni di approfondimento politico in perfetto stile da regime sudamericano, possa ancora credere nei valori di democrazia sanciti dalla nostra Costituzione ? No signor presidente, nei valori sanciti dalla costituzione crede ancora solo una parte del paese, quella parte che da sabato protesta vibratamente contro quel decreto da colpo di stato che lei ha firmato, minando quella fiducia che ancora riponevamo in lei. Oggi quella parte del paese si sente in balia di un regime arrogante, che disprezza i principi di democrazia, uguaglianza e libertà che sono alla base di quella Costituzione che lei stesso ha violato. Ma Signor Presidente, quei cittadini che oggi non possono nemmeno più sperare nella sua figura istituzionale, non si arrendono, non si arrenderanno e non lasceranno che questa Italia finisca di sprofondare definitvamente in un baratro dal quale sarà poi difficile risollevarsi. Sono quei cittadini, scesi in piazza spontaneamente ieri, entrati nella rete a manifestare la loro protesta ed il loro dissenso, che proveranno ad arrestare lo scempio che si sta perpretando della democrazia anche sensa il suo aiuto.

domenica 7 marzo 2010

Dalle leggi ad personam ai decreti interpretativi ad partitum

Alla fine il famigerato decreto emanato dal regime del centro destra un merito l'ha avuto, ma non quello che cita Eugenio Scalfari nel suo editoriale di oggi e cioè di consentire al partito di maggioranza di partecipare alle elezioni, ma bensì il pregio di aver finalmente smosso la protesta e di aver fatto scendere in piazza i cittadini, sperando che ci rimangano il più a lungo possibile. C'è stato un salto di qualità nella politica del governo e nella sua strategia legislativa: si è passati infatti dalle leggi ad personam alle leggi pro-partito e soprattutto dalle leggi vere e proprie all'interpretazione per decreto delle stesse leggi. Andando avanti di questo passo un giudice non avrà più l'autonomia di applicare la legge secondo la propria interpretazione ma dovrà attenersi all'iterpretazione che il regime darà delle stesse leggi. Un cambiamento pericoloso e che lascia appunto prefigurare un tentativo di colpo di stato. Questo è il problema fondamentale che va oltre gli aspetti tecnici che rendono questo decreto incostituzionale (impossibilità di regolare la materia elettorale per decreto, materia che fra l'altro è di comptenza delle regioni). Poi ci sono gli aspetti morali e di opportunità che sbattono in faccia al cittadino comune tutta l'arroganza del potere e dei partiti in particolare. Si perchè non dimentichiamo che tutti erano favorevoli a trovare un escamotage per rimediare al non rispetto delle regole da parte del partito di maggioranza nella presentazione delle liste elettorali in Lombardia e nel Lazio, quando il cittadino medio non trova mai altrettanta comprensione da parte del potere nel caso in cui sia lui stesso a non rispettare le regole che determinano la vita civile e democratica del paese. Insomma questo decreto rappresenta un atto eversivo oltre che un atto di arroganza in quanto emanato senza nemmeno avere un minimo di consenso da parte delle opposizioni e senza nemmeno riconoscere i propri errori. Per questi motivi il Presidente della Repubblica avrebbe dovuto respingerlo richiedendo almeno che il provvedimento fosse concordato con tutte le forze politiche. I cittadini onesti si sentono ancora una volta presi in giro: dopo le leggi sulla giustizia che tendono a tenere lontano Berlusconi dai processi, dopo lo scudo fiscale che consente a delinquenti e mafiosi di riciclare denaro sporco per mezzo dello stato, mancava questa nuova trovata del decreto interpretativo per cambiare le regole del gioco e riaprire il gioco quando il gioco stesso sarebbe stato finito .... MA ORA BASTA

sabato 6 marzo 2010

Il salto di qualità eversivo sarà la prossima tomba di Berlusconi

A giudicare dalle reazioni provocate dall'ultima porcata eversiva di questo governo, appoggiata purtroppo dal Presidente della Repubblica, si apre un filo di speranza in questo paese ormai soggiocato al nuovo regime fascista di Pdl e Lega. La mobilitazione è scattata stanotte e continua oggi, una mobilitazione che si sta trascinando a traino anche il PD sempre piuttosto statico e lento nel muoversi. Berlusconi e company hanno con questo ultima mossa superato ogni limite dimostrando tutta l'arroganza propria di chi pensa di detenere il potere assoluto dimenticando che in un regime democratico chi governa ha il dovere di occuparsi di tutto il paese e non solo di chi ha manifestato il proprio consenso. Con questo decreto si è passati dalle leggi ad personam alle interpretazioni ad personam, un chiaro segnale per giudici e tribunali amministrativi ai quali, proprio con la ratio del decreto salva PDL, si lancia un segnale che ne limita l'autonomia: rispettare le leggi e interpretarle secondo i voleri del potere. Uno schiaffo in faccia ad un potere fondamentale dello stato, quello della giustuzia, ma anche a tutti i cittadini di un paese che non possono ricorrere ad interpretazioni ad hoc quando per qualche motivo non rispettano leggi e regolamenti. Un'escalation continua quella del cavaliere di arcore che in questi due anni del suo terzo governo ha pensato a tutto fuorchè al paese attanagliato da una crisi economica senza precedenti. Una politica che ha finito per miniare la stessa formazione politica che aveva formato in un pomeriggio sbraitando sul predellino di un'auto in mezzo alla folla, un modo stravagante e in perfetto stile dittatoriale per dare vita ad un partito che avrebbe dovuto governare il paese. Ora quel partito mostra tutte le varie crepe dovute al tentativo di assemblare anime fasciste con anime manageriali ma che niente hanno a che vedere con la politica scatenando lotte interne, ben tenute nascoste ai mass media, che hanno portato al papocchio della presentazione delle liste elettorali. Ora per sopperire a questa incapacità di tenere insieme una formazione politica, Berlusconi ha messo in mezzo tutto il paese fino nelle sue più alte istituzioni partotendo un decreto che altro non è che un colpo di stato travestito da diritto alla democrazia. Ma il popolo, almeno quella parte che si è sottratta al lavaggio del cervello mediatico messo in atto da anni dalle televisioni del cavaliere e dopo dalla rai, sta reagendo a questo tentativo di soggiogare il paese al volere del capo. Un abuso di potere che ha provocato finalmente una reazione spontanea senza precedenti a cui segue proprio in questi minuti l'annuncio di una manifestazione di piazza del PD già sabato prossimo. Mai una manifestazione era stata organizzata e annunciata in cosi' breve tempo. E' un segnale ed una speranza che forse ancora bnon tutto è perduto e qualcosa si può ancora fare e questa alzata di ingegno del cavaliere potrebbe rappresentare la sua tomba politica.

La mobilitiazione è iniziata



Un filo di speranza comunque ancora resiste: la mobilitazione è iniziata forse questa è la volta buona che si riesce a ribellarci a questo regime.

venerdì 5 marzo 2010

Un decreto al limite del colpo di stato

L'arroganza del governo e soprattutto del suo capo si è manifestata in tutta la sua sfrontatezza nella vicenda buffa della presentazione delle liste elettorali. Forse sarebbe stato sufficiente ammettere i propri errori e chiedere un aiuto per intervenire a risolvere il problema affinchè le elezioni regionali si svolgessero normalmente. Invece subito tutta la maggioranza compatta si è lanciata in ciò che gli riesce meglio: lanciare anatemi contro la giustizia che pretende il rispetto delle regole, insinuare il dubbio del complotto, minacciare interventi in stile militaresco per far valere le proprie ragioni. Insomma una serie di sproloqui, insulti, minacce e chi più ne ha più ne metta, tutto fuorchè ammettere i propri errori. Errori che, se analizzati, non fanno altro che confermare l'insofferenza del cavaliere di arcore e dei suoi scagnozzi al rispetto delle regole democratiche, quelle regole che al contrario tutti i cittadini sono tenuti a rispettare pena delle multe salate se non addirittura delle condanne altrettanto gravose. Ed ora si cerca di porre rimedio al papocchio con un papocchio ancora più contorto, arrogante ed anche al limite della costituzionalità. Di Pietro ha reagito alla sua maniera ma non è andato molto distante dalla verità affermando che questo intervento del governo non è che una specie di colpo di stato. Il governo afferma che il decreto che sta approvando è solo un decreto interpretativo, ma in realtà eè un decreto che cambia le regole a gara terminata. Ecco i tre famigerati articoli.
Art. 1 "Il diritto all'elettorato attivo e passivo è prominente rispetto alle formalità" In sostanza le regole non servono assolutamente a niente.
Art. 2 "Eventuali irregolarità potranno essere regolarizzate entro 24 ore a partire dalla accettazione delle liste. In via transitoria le 24 ore per la Lombardia e per il Lazio partono dal momento dell'approvazione del decreto" Qui non siamo in presenza di una interpretazione, ma di una nuova regola del tutto modificata a giochi ormai terminati ... Questo è l'articolo che ha fatto dire a Di Pietro che siamo in presenza di un colpo di stato .. come dargli torto ?
Art. 3 "Si potrà dimostrare di essere stati presenti nell'ufficio competente al momento della chiusura delle liste con ogni mezzo di prova" Insomma sarà sufficiente essere nell'ufficio e quindi decade l'ora entro cui presentare le liste, poi che cosa si sta facendo nell'ufficio non ha importanza. Il buon Milioni sembra si dedicasse a scrivere sulle liste per cambiare qualche nome invece di assolvere al dovere di presentarle entro l'ora di scadenza dei termini.
Insomma la sostanza è che per riparare l'errore di una manipoli di incompetenti, si sovvertono le regole del gioco quando ormai il gioco è terminato per salvare coloro che sono risultati perdenti a causa della propria incompetenza. Questa è la democrazia tanto invocata da Gasparri, Cicchitto, Bondi, La Russa, e via dicendo ?

giovedì 4 marzo 2010

Il pericolo per la democrazia viene anche dal Partito Democratico.

E' vero quello che ripete il fascista Gasparri ormai da due giorni: la democrazia e' in pericolo in questo paese. Gasparri se ne rende conto solo oggi ma in realta' la democrazia scricchiola ormai da 15 anni e da due anni a questa parte ormai cade a pezzi, uno dopo l'altro. L'ultimo governo del cavaliere di Arcore e' quello che piu' di ogni altro governo sta assestando grosse spallate alla liberta' a tutto il sistema democratico della repubblica iataliana, spallate che stanno dando i loro frutti con la complicita' degli italiani che lo hanno votato e del Partito Democratico, il piu' grande partito di opposizione o presunta tale. Se Formigoni e la Polverini saranno ammessi alla tornata elettorale del 28 marzo, questa sara' un'ulteriore grande sconfitta per il sistema democratico e per le sue regole che finiranno per valere solo per i cittadini di serie B, mentre possono essere eluse dai politici stessi che alla fine sono quelli che in parlamento stabiliscono le regole del gioco. Che cosa potranno mai pensare i cittadini che sono costretti a rispettare termini e scadenze pena multe salate e sanzioni amministrative nei confronti di un partito di maggioranza che non e' in grado di rispettare le regole e se le modifica a proprio uso e consumo ? La democrazia e' gia' a rischio anche se le elezioni si svolgessero regolarmente a causa di un sistema elettorale veramente osceno che molte regioni hanno riproposto in piena autonomia spesso partorendo sistemi ancora piu' cervellettici e antidemcoratici. Si perche' per queste elezioni regionali diverse regioni avranno una propria legge elettorale che e' piu' complessa e macchinosa della legge elettorale porcata di Calderoli. Naturalmente il sistema delle preferenze e' stato cancellato anche nelle regioni rosse con buona pace di tutti e questo gia' sarebbe un buon motivo per mandare al diavolo tutti ed il 28 marzo andare a fare una bella gita fuori porta. Per non parlare degli sbarramenti di vario tipo, che vanno dal 5 al 3% e dei famigerati premi per cui chi vince anche con solo il 40% dei voti viene premiato con un bonus per portarlo al 55%. Insomma una serie incommensurabile di porcate, questa volta pero' non commesse solo dal leghista di turno ma anche da giunte guidate dal Partito Democratico a dimostrazione che anche questo famigerato PD alla fine non e' che un ammasso di politici da strapazzo il cui obiettivo e' la poltrona, per ora regionale ma poi si vedra'. Ecco il vero pericolo per la demcrazia: andare a votare senza la certezza che la volonta popolare sia rispettata ma piuttosto contraffatta da regole dettate da leggi elettorali peggio della porcata di Calderoli. .

mercoledì 3 marzo 2010

La nuova democrazia: sostanza e non forma

Fa una certa impressione in queste ore sentire le dichiarazioni dei rappresentanti del Pdl in merito alla esclusione delle loro liste in Lazio e Lombardia. All'improvviso Gasparri afferma che è in pericolo la democrazia, Cicchitto che bisogna rispettare la costituzione, parole stonate che escono dalla bocca di coloro che non hanno la minima idea del significato di quei termini. Democrazia e costituzione proprio due entità che fino ad ieri il Pdl, guidato dal capo di Arcore, ha fatto di tutto per stracciare e distruggere. Molto più coerenti le parole del ministro della guerra, il fascista La Russa, che uscito di senno, avvisa: "Non risponderemo delle nostre azioni". Dimostra invece tutta la propria ignoranza, in fatto di democrazia, il presidente del Senato, Schifani, che afferma: "Si faccia prevalere la sostanza e non la forma" Qualcuno potrebbe spiegargli che in democrazia la forma è sostanza, guai se si trascendesse dalla forma per raggirare le regole che devono essere appunto formali e non sostanziali. Ma che volete che ne sappia il popolo del Pdl di democrazia. La componente di Alleanza Nazionale, figlia del partito fascista, teorizza proprio l'abbattimento della democrazia stessa a favore della dittatura, la componente di Forza Italia è ancora peggiore in quanto non ha nemmeno un principio o un ideale a cui ispirarsi, l'unica politica che segue questa componente è quella di obbedire ai voleri del cavaliere di Arcore. Bisogna capire questa massa di ignoranti che non è stata educata al significato delle parole che oggi usa senza nessuna cognizione. Dopo avere messo in pericolo reale democrazia e costituzione con leggi e leggine più o meno gravi e pericolose, ora che si trovano a rischio di esclusione dalle elezioni in due regioni come Lombardia e Lazio, credono che se si verificasse questa eventualità verrebbe meno proprio la democrazia in questo paese. E invece è proprio il contrario, la loro esclusione sarebbe una vera e propria vittoria della democrazia stessa in quanto non sono state rispettate delle regole che sono il fulcro di qualunque stato democratico. Nel frattempo mentre tutti sbraitano e fanno la voce grossa in nome della difesa delle democrazia, in Senato si da il via libera ad una leggina che raggira l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Non un attacco frontale come tentato qualche tempo fa, ma una norma piccola piccola (la possibilità di ricorrere all'arbitrato e non solo al giudice per risolvere le controversie sul lavoro) che invece di prendere a spallate l'art. 18 comincia a scavare intorno alle fondamenta per facilitarne l'abbattimento. E mica sono scemi questi, da una parte con manovre diversive chiedono democrazia, dall'altra scavano delle belle trappole per abbatterla lentamente.
Credo che a questo punto l'opposizione debba cambiare strategia ed anche noi cittadini che ci opponiamo a questo regime, che piano piano ci toglie l'aria, dovremmo cambiare il tiro. Forse piuttosto che protestate e lottare contro certe azioni e leggi di questo governo, converrebbe chiedere a gran voce che determinati privilegi e determinate leggi siano estese a tutto il paese e non solo fatte ad hoc per il solito privilegiato e la sua cricca. Proviamo a pensare che cosa accadrebbe se si aggirassero le regole che sono state infrante per la presentazione delle liste elettorali in Lazio e Lombardia e quindi Formigoni e Polverini fossero di consequenza ammessi alla competizione elettorale. Immediatamente dovremmo chiedere che tale raggiro fosse esteso a tutti i cittadini: quindi niente più sanzioni se si paga una tassa o una multa in ritardo ammesso che non sia possibile addirittura non pagarla; e chi ha detto che il bollo dell'auto si debba pagare dopo 12 mesi ? per analogia potremmo anche pagarlo dopo 18 o 36 mesi; e quando si stabiliscono i termini per un bando di concorso perchè rispettarli ? Si potrebbe tranquillamente presentare la domanda in qualsiasi momento. Insomma se deve prevalere la sostanza e non la forma si potrebbero eludere tutte le varie scadenze che scandiscono la nostra vita: importate sarebbe pagare le tasse non tanto quando queste debbano essere pagate ... questa è la democrazia che invocano i vari Gasparri, Cicchitto e Schifani
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La dittatura degli arroganti

Chi nutriva ancora dei dubbi sulla possibilità che questa maggioranza portasse il paese verso un vero e proprio regime è servito a dovere. Si può infatti in una paese democratico, ad un mese da una tornata elettorale, mettere il bavaglio all'informazione televisiva solo perchè questa informazione tratta argomenti di approfondimento politico ? Un provvedimento senza precedenti che riporta l'Italia in piena era fascista fornendo una interpretazione della parcondicio estremamente restrittiva e al di fuori della logica per la quale questa norma era nata. Si renderanno conto i cittadini italiani che hanno votato questa maggioranza a chi hanno consegnato il paese ? Ma questo episodio è solo il più eclatante di una escalation senza precedenti nell'attacco alla Repubblica democratica ed alle sue istituzioni. Il ministro della giustizia Alfano, colui cioè che dovrebbe difendere la magistratura e garantire la sua indipendenza, oggi si è distinto per la sua dichiarazione di guerra verso i magistrati del processo del processo Mediaset che hanno detto no al legittimo impedimento del presidente del consiglio. I giudici provocano, vogliono la guerra, non ci lasciano governare, .. sono alcune delle gravissime invettive lanciate dal ministro contro i giudici. Ma ormai l'uso quotidiano di espressioni di questo genere, le fa sembrare per la maggioranza dei cittadini teledipendenti come normali e tutto passa sotto silenzio anche da parte dell'opposizione. E che dire poi delle altrettanto gravi dichiarazioni del presidente del Senato, Schifani, in merito a quanto sta accadendo per la presentazione delle liste del Pdl nel Lazio e in Lombardia ? "Si badi alla sostanza e non alla forma" come dire ... freghiamocene della regole, tipico atteggiamento di chi si sente investito da un potere dittatoriale. Le regole ed il loro rispetto sono il fondamento della democrazia, se la seconda carica dello stato inneggia al non rispetto delle regole per garantire alla propria fazione politica di presentarsi alle elezioni, siamo in presenza di un fatto gravissimo in perfetto stile da regime.
Ed il cittadino che fa al cospetto di un tale attacco alle istituzioni ed alla informazione ? Niente. Per la televisione per fortuna ci sono trasmissioni come il Grande Fratello e l'Isola dei Famosi, per la giustizia ormai non riesce più a rendersi conto che il problema sta nell'avere dato il voto ad una delle classi politiche più corrote e più indagate della storia della repubblica, mentre per le dichiarazioni di Schifani si tratta di un'analisi troppo sottile e impegnativa per chi è abituato a spendere un euro al fine di votare per i partecipanti al Grande Fratello. Quindi tutto tranquillo, il 28 marzo si andrà a votare non si sa bene nè per chi nè per che cosa e probabilmente senza saper nemmeno come considerato che diverse regioni hanno una propria legge elettorale.

lunedì 1 marzo 2010

Alla fine anche la Santache' la diede ....

E così anche colei che dichiarò "Considera le donne solo in orizzontale, ma io comunque non gliela do .." ha ceduto. Daniela Santachè è stata nominata oggi sottosegretario all'attuazione del programma e poichè non è deputata ne' tantomeno sono stati rfesi noti i suoi meriti per meritare tale nomina, il motivo può essere solo uno: anche lei alla fine la data al cavaliere. Si sa ormai che per una poltrona si è disposti a tutto e così anche la bella Daniela ha rinunciato ai suoi principi per arrivare a quella poltrona tanto agognata. Proprio oggi che il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge sulla corruzione e quindi presto dovrà dimettersi in tronco, c'è stata quella bella novità della nomina di un nuovo sottosegretario. Ormai purtroppo non ci si stupisce più del modo di fare politica di questa maggioranza e di questo governo che sono al servizio assoluto di un solo uomo: il cavaliere di arcore. Un governo che non ha un progetto o un programma politico che non si quello di soddisfare i desideri del suo capo. Silvio si alza la mattina e dice: qui bisogna fare un ponte ... e tutti i suoi scagnozzi si lanciano in interviste e dichiarazioni per spiegare quanto quel ponte sia necessario e indispensabile per il paese. Un'altra mattina Berlusconi mette i piedi in terra dal letto e proclama: oggi riformiamo la giustizia con il processo breve ... e via ministri e sottosegretari che illustrano i benefici per tutti i cittadini di una tale riforma. Oggi il cavaliere invece si è alzato dopo aver probabilmente usufruito delle attenzioni della bella Daniela ed allora perchè non nominarla sottosegretario ? Se ne sentiva la mancanza e magari stasera Rotondi o Gasparri ci spiegheranno l'alto profilo morale della Santache' e la sua indispensabile presenza nel governo oltre che nel letto del cavaliere. Che bello però vivere in Italia per una donna .... quante opportunità che possono realizzarsi in pochi minuti ... una visita a palazzo Grazioli e diventi un assessore regionale, una seconda visita e siedi in parlamento ... alla terza poi diventi sottosegretario ... e vai ... questo si che si chiama far politica.

La protesta corre su Facebook ... l'oppio dei popoli del terzo millennio

Il concetto della religione come oppio dei popoli fu introdotto da Marx per indicare la religione come una parte di quella cultura non materiale che forniva l'illusione ai popoli di un mondo diverso, nel quale bene e giustizia trionfavano in modo da far loro sopportare le ingiustizie del mondo terreno in cui vivevano. Una specie di oppio appunto che offuscava la mente della gente. L'analogia con quanto avviene oggi quando si deve protestare per qualcosa mi pare abbastanza azzeccata. Ormai la protesta scorre spesso su Facebook, stravolgendo l'utilizzo di questa tecnologia, il social network appunto, nata per tutti altri scopi. E cosi' chi protesta utilizzando il social network ha l'impressione di far sentire la propria voce, di fare chissà quale atto rivoluzionario mentre nella realtà i risultati sono nulli. Si firma un appello, si aderisce ad un gruppo e ci si sente a posto con la propria coscienza ma quell'appello e quell'adesione a che cosa serviranno ? A niente a parte il loro potere illusorio che avranno su chi utilizza tali metodi. E' quanto sta avvenendo in questi giorni in merito alla protesta scatenata dai servizi del TG1 sul caso Mills. Il telegiornale della Rai ha mistificato o meglio ingannato i telespettatori con una informazione falsa affermando più di una volta nel servizio di due giorni fa che l'avvocato Mills era stato "assolto" mentre in realtà Mills è stato riconosciuto colpevole ma non condannato in quanto il reato è risultato prescritto. Fortunatamente la disinfomazione non è sfuggita a qualche cittadino ed allora è sorto un movimento di protesta. Un buon segno perchè significa che in questo paese c'è ancora qualcuno che non assorbe come una spugna tutto quello che passa il convento della disinformazione televisiva in Italia, ma bene o male fa funzionare "la cabina di comando", analizza, elabora e trae conclusioni. Purtroppo però come avviene sempre più spesso, come si estrinseca il movimento di protesta ? Semplicemente aprendo un gruppo su Facebook, scrivendo una lettera e cercando adesioni. Adesioni che possono raggiungere anche le centinaia di migliaia, ma quali saranno i risultati ? Zero ... nessuno .... niente. E' una protesta impalpabile, immateriale, inconsistente che come nasce, muore e non lascia nessun segno se non negli archivi di questo grosso contenitore che è Facebook. Si sta dando troppo importanza a strumenti di questo tipo, nati per gioco e trasformati, anche grazie al tanto parlare a vanvera che ne fanno i soliti mezzi di informazione, in una specie di droga attraverso la quale illudere chi entra in tali network di impegnarsi anche in campo politico e sociale. L'impegno, la partecipazione, la protesta, sono tutt'altra cosa e non si può manifestare attraverso questi mezzi o almeno non solo attraverso di essi. Creare un gruppo su FB, iscriversi ad esso è un'operazione semplicissima che si può fare comodamente da casa propria con un semplice click, quel click è come una dose di droga che ci annebbia il cervello fornendo l'impressione di aver fatto chissà quale atto rivoluzionario.