Stranissimo paese questo che si consegna ad un delinquente per essere governato, il paese dove in un processo per corruzione il corrotto è condannato mentre il corruttore riesce a sottrarsi al giusto processo ed alla probabile condanna grazie alle leggi che si fa ritagliare dal parlamento. E lo stesso corruttore nonchè Presidente del Consiglio è un abituè di questi sporchi affari anche se di natura diversa. Alcuni giorni fa sono apparsi infatti sui muri di Milano dei manifesti che teorizzano un parallelismo pericoloso fra Brigate Rosse e magistratura, pericoloso ed anche offensivo verso quei magistrati che in passato sono stati vittime proprio delle Brigate Rosse. L'autore di quei manifesti, un candidato del Pdl alle elezioni del comune di Milano, ha candidamente confessato il suo operato ritenendolo una bravata e meravigliandosi allo stesso tempo dell'indignazione generale perfino del suo stesso partito. Naturalmente il tapino, tale Roberto Lassini, non ha nemmeno pensato in un primo momento di togliersi da quelle liste e la sua tesi non è nemmeno tanto scellerata. In fin dei conti che cosa ha fatto il Tassini di tanto grave, niente altro che trasformare in un manifesto le stesse parole del presidente del consiglio Silvio Berlusconi che in più occasioni, ed anche recentemente, ha bollato la magistratura, uno dei tre poteri istituzionali dello stato, come una organizzazione terroristica ed eversiva il cui operato ha l'obiettivo di rovesciare lo stato democratico. Tassini ha preso alla lettera le parole dell'Indagato del Consiglio ed ha semplicemente sintetizzato il pensiero di Silvio Berlusconi con 5 parole illustrate nel manifesto. E' più colpevole lui, l'esecutore materiale, o il dittatore di Arcore l'effettivo mandante e teorico di quel pensiero ? Se Silvio Berlusconi non avesse fatto quelle sparate sicuramente quei manifesti non sarebbero comparsi nelle strade di Milano ed allora se Tassini è stato costretto giustamente e togliersi dalle liste del Pdl per il comune di Milano perchè non si costringe anche Berlusconi che ha teorizzato il parallelismo fra Br e magistratura a dimettersi ? Oggi tutti contro l'autore dei manifesti, compreso il presidente del senato Schifani, ma l'unico che non si è alterato e che non ha proferito parola contro questo atto gravissimo è stato proprio Silvio Berlusconi, e non poteva essere diversamente considerato che è proprio lui la mente del manifesto stesso. Strano paese questo.
martedì 19 aprile 2011
Se si dimette l'esecutore perchè non si dimette il mandante ?
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