mercoledì 20 aprile 2011

Il momento dello scontro e' sempre piu' vicino

Maggioranza e governo ormai in pieno stato confusionale. Per stare dietro alle innumerevoli vicende giudiziare dell'Indagato del Consiglio ed ai suoi vaneggiamenti continui, parlamentari e ministri sparano una dietro l'altra proposte e disegni di legge che poi magari modificano i giorni successivi in un turbinio senza controllo e senza un disegno logico che non sia l'affossamento della democrazia e delle sue istituzioni. Ormai si attacca tutto e tutti, dalla magistratura, obiettivo principe dell'Indagato, al Capo dello Stato, alla Costituzione seguendo una strategia eversiva e pericolosa che portera' fra non molto ad una vera e propria guerra civile fra gli strenui difensori della melagomania di Berlusconi e la parte sana del paese che intende salvare quella repubblica democratica che e' costata tante per farla rinascere dalle ceneri del fascismo. Le provocazioni gravi di questi ultimi giorni, ispirate sempre e comunque da Silvio Berlusconi, che sembravano essersi spentecon il richiamo del Presidente della Repubblica, riprendono oggi alzando nuovamente il tiro: non piu' la magistratura ma la piu' alta carica dello stato nonche' la legge regina garante della democrazia. Questa volta la mano armata e' quella di un deputato sconosciuto del Pdl, tale Remigio Ceroni, che osa la' dove nessuno era mai arrivato. La sua proposta e' nientepopodimenoche la revisione dell'articolo 1 della Costituzione e tanto per rincarare questa sua sfrontatezza eversiva giustifica tale proposta per mettere in primo piano la centralita' del Parlamento contro addirttura il Capo dello Stato e contro anche la Corte Costituzionale. Un tentativo di golpe in piena regola. Ancora una volta siamo in presenza di un povero ed insignificante deputato del Pdl che fa propri gli insegnamenti del suo Capo Supremo, ribadendo il concetto che il parlamento viene continuamente mortificato in quanto le leggi che approva o non sono firmate dal Presidente della Repubblica o sono abrogate dalla Corte Costituzionale. Naturalmente al povero Remigio non passa nemmeno un secondo per la testa che questi respingimenti legislativi dipendono esclusivamente da due fattori: l'incompetenza legislativa della maggioranza che, nella sua ossessiva difesa di Silvio Berlusconi, non si rende conto di produrre leggi che vanno contro la costituzione. Prosegue quindi l'attacco a ogni figura istituzionale, ad ogni legge anche se si tratta della Costituzione, a qualsiasi organo che intralci la politica sciagurata di questa maggioranza e di questo governo. Allo stesso tempo il governo e' completamente in stato confusionale a partire dai suoi ministri, Gelmini in testa, che non conosce la politica economica del ministro Tremonti e dei tagli che impone al settore dell'istruzione, mitica la sua frase ieri sera a Ballaro' "Il ministro Tremonti me lo avrebbe detto" (4 miliardi di meno spese nel settore dell'istruzione secondo la ex guardiaparchi non sono tagli ... ), per passare al ministro Romani che prima dichiara che il programma nucleare italiano e' cancellato poi si corregge, probabilmente ha ricevuto una telefonata da Silvio Berlusconi, oggi dichiara che e' solo sospeso in attesa di verifiche sulla sicurezza, per arrivare al ministro Alfano che annuncia una riforma epocale della giustizia e poi si limita ad accorciare i termini della prescrizione ancora una volta per salvare il suo Capo. Nel frattempo il Pdl si scaglia contro un realizzatore di manifesti e non contro il suo ideatore. Insomma ci troviamo ormai in mezzo ad un guado e ad un pantano da cui sara' difficile se nno impossibile uscire seguendo le strade della democrazia, ma solo quelle della rivolta, un momento storico ed un nuovo risorgimento che sembrano sempre piu' vicini.

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