domenica 3 aprile 2011

Il regime chiama a raccolta

Le dichiarazioni del ministro dell'ingiustizia, Angiolino Alfano, evocano i fantasmi del regime, quel regime che piacerebbe tanto al suo capo Berlusconi. Non si è mai sentito in una democrazia occindentale che la maggioranza al governo chiama a raccolta per manifestare ... contro chi e per chi ? In democrazia la maggioranza governa e fa le leggi non ha bisogno di manifestazioni di piazza soprattutto una maggioranza di centro destra come quella attuale nel nostro paese che ha o forse aveva i numeri per far approvare al parlamento qualsiasi genere di legge. Certo quando le leggi che si vogliono far approvare sono provvedimenti che riguardano una sola persona, che cercano di preservare quella persona dai processi che lo attendono, che disattendono le regole generali della democrazia e soprattutto vanno contro la costituzione, anche avendo i numeri non è compito facile far passare questo genere di leggi. Ed infatti ormai da tre anni, ma si può dire ogni qual volta al governo si è trovato Sivio Berlusconi, questo genere di leggi sono state tutte bocciate dalla Corte Costituzionale o, come accaduto la scorsa settimana, sono state di fatto bloccate da una sollevazione popolare che ha avuto come diretta consequenza il blocco dei lavori parlamentari. Ora, in presenza di una perdita evidente di consenso popolare, come nella migliore tradizione dei regimi dittatoriali che devono mostrare i muscoli per dare dimostrazione di una forza che non hanno, un ministro di un governo che si professa democratico chiama in piazza i propri simpatizzanti per difendere la riforma costituzionale in materia di giustizia, ma per difenderla da chi e da che cosa ? Da una forza che non ha per poterla approvare ? Da un paese che ormai non ne può più di questi goffi tentativi di tenere lontano Silvio Berlusconi dalle aule giudiziarie ? O dalla propria incapacità di governare ? Quello della manifestazione di piazza da parte di chi governa è un concetto estraneo alla democrazia, ma, come ormai anche gli asini dovrebbero aver capito dopo ben 17 anni, all'Indagato del Consiglio della democrazia non interessa proprie niente. Se cosi' fosse non avrebbe portato al governo fascisti vecchi e nuovi e non avrebbe nominato ministro uno squadrista come il ministro della guerra La Russa. Purtroppo questo è stato possibile anche grazie all'inconsistenza della opposizione e soprattutto grazie allo sfacello della sinistra dovuto soprattutto al folle progetto del Partito Democratico. Un'opposizione incapace di capire quanto siano gravi le dichiarazioni del ministro Alfano che chiama il popolo alla guerra civile, che alimenta le tensioni fra i due schieramenti tentando di portare lo scontro proprio sul piano fisico considerata ormai la cronica incapacità di governare un paese allo sbando sia sul piano interno che internazionale. Prepariamoci perchè il peggio non è ancora arrivato purtroppo.

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