sabato 30 aprile 2011

Se non ci fosse da piangere si potrebbe anche ridere: un'altra giornata tragicomica



Ormai le cronache che riguardano la politica italiana assumono sempre di più le connotazioni di una vera a propria farsa in un numero di atti indefinito, farsa che potrebbe essere davvero portata come esempio di intensa comicità se non si trattasse delle vita politica del paese e delle modalità attraverso le quali il paese stesso viene governato. In questa farsa non si sottrae nessuno, nè la maggioranza di governo nè l'opposizione che purtroppo ha scelto di combattare l'Indagato del Consiglio e la sua cricca con le stesse sue armi, uscendo naturalmente sconfitta.
Si inizia con la conferenza stampa del ministro Brambilla in merito a quella che il governo ha chiamato la fase 2 per l'operazione Lampedusa. La fase uno era la "pulizia" dell'isola dall'invasione degli immagrati, la fase 2 riguarda invece la promozione dell'isola per la prossima stagione turistica. Berlusconi non si è presentato alla conferenza stampa ed ha inviato una delle sue gheishe, l'Indagato non è stupido e quando ci sono delle brutte frigure da fare (solitamente quando si parla dei risultati dei suoi proclami) manda i suoi servi. Infatti mentre Brambilla la rossa annuncia la liberazione dell'isola dagli immigrati clandestini, arriva la notizia di altro sbarchi ed alla fine della giornata se ne contano circa 800. Siamo alle solite fino a che si tratta di chiacchere questo governo fa faville, ma quando dalle chiacchere si passa ai fatti tutto si ridimensiona (vedi rifiuti di Napoli).
Naturalmente nella farsa non poteva mancare la performance dell'attore principale, l'Indagato del Consiglio, che oggi si è esibito in una delle sue esternazioni che tutto il mondo ci invidia. "La politica puiò introdurre nel proprio ordinamento giuridico norme che non siano in contrasto con la tradizione cristiana: ed è quello che stiamo facendo in Parlamento con la legge sulla bioetica" Sentire l'Indagato del Consiglio parlare di valori cristiani fa venire i brividi considerato che è lui il primo italiano che va contro questi valori con il suo stile di vita diciamo piuttosto libertino. Ma fa sorridere anche l'estrema importanza che ora si intende dare alla legge sulla bioetica dopo l'abbandono nei cassetti il giorno dopo la morte di Eluana. Ma ora questa legge fa comodo per sottrarsi ai soliti problemi reali che i cittadini debbono affrontare tutti i giorni. Il concetto è stato poi rafforzato dichiarando che sempre il Parlamento non dovrebbe mai varare leggi che vadano contro la morale cristiana. Un tentativo di emulare i paesi mussulmani dove le leggi della religione sono anche quelle che regolano la vita del paese stesso dando vita ad un integralismo che è appunto uno dei maggiori mali e delle maggiori piaghe di quei popoli.
Anche un evento tragico come la guerra in Libia viene trasformato in un fatto tragico-comico grazie al tira e molla della Lega che minaccia non si sa bene cosa. "No ai bombardamenti" grida Bossi mentre gli aerei italiani si alzano in volo armati di missili. "Se continuano i bombardamenti può succedere di tutto" ma i bombardamenti continuano e non succede niente. Ma insieme a questi proclami minacciosi ne arrivao altri meno roboanti che indicano già una strada per sedare il polverone, il calssico tutto fumo e niente arrosto, sollevato dalla Lega. "Si indichi una data precisa per la fine della guerra" dice Bossi. Ma la tragicommeddia continua ed in questa farsa nella farsa anche il Partito Democratico fa la sua parte. Il partito di opposizione, il partito cioè che dovrebbe avere come principale obiettivo quello di far cadere il governo, ma soprattutto questo governo inconcludente, propone una mozione alla Camera di appoggio ai bombardamenti e naturalmente voterà a suo favore lanciando in questo modo una bella ciambella di salvataggio all'Indagato del Consiglio qualora la Lega arrivasse davvero a cucinare l'arrosto.
Già ma il Partito Democratico non si accontenta di questa parte nella farsa politica che sta andando in atto nel paese e ci mette anche del suo con due protagonisti, uno vecchio ed uno nuovo. Il vecchio è Veltroni che torna alla carica tentando di mettere in difficoltà la segreteria di Bersani e chiedendo una verifica dopo le elezioni. Veltroni, colui che ha portato il Pd alla disfatta durante la sua prima prova elettorale intende anche in questa occasione mettere alla prova un partito che, data anche la debolezza attuale della maggioranza, dovrebbe essere unito e forte al suo interno per tentare la spallata decisiva al governo. Ma Veltroni è l'uomo delle disfatte e ne sta meditando un'altra. Del resto il nuovo non è da meno, se questo nuovo è rappresentato da Matteo Renzi, il rampante sindaco di Firenze che dopo la cena di Arcore a casa di Berlusconi (con escort o senza ?) ora si distingue per la sua proposta di far lavorare i negozi al primo maggio. Più o meno come nel periodo fascista, unico periodo storico in cui la festività del primo maggio fu abolita dal 1886, anno in cui fu instituito questo giorno di festa. Insomma se questo è il nuovo che avanza, il futuro del Partito Democratico è più nero di quanto possa sembrare e l'Indagato del Consiglio può stare tranquillo.
Concludo con una chicca davvero esilarante che arriva direttamente dal sito del Governo Italiano e precisamente della Presidenza del Consiglio. Se visitate il link dei comunicati stampa, in data 28 aprile ne trovate tre di cui uno con titolo Precisazioni da Palazzo Chigi, cloccate e trovate queste testuali parole: "
In merito a quanto riportano erroneamente alcune agenzie di stampa, il Presidente Silvio Berlusconi si è ben guardato dall’esprimere un pronostico sullo scudetto al Milan anche per evidenti ragioni scaramantiche
" Ecco in cosa si distingue l'Indagato del Consiglio ed il suo governo: nello sparare cazzate ... scusate ma quando ci vuole ci vuole. Ma in questo caso non si tratta di utilizzo di risorse pubbliche per attivita' private ? Certo nella concezione normale di pubblico e privato si, ma nella concezione di pubblico e di Stato dell'Indagato del Consiglio no .... e' tutto suo anche lo Stato.

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