Che Silvio Belusconi mal digerisca le regole democratiche è un fatto ormai arcinoto, che intenda liberarsi dei lacci del parlamento e della costituzione è altrettanto noto, mai, però, come ieri questa insofferenza è stata resa palese non solo agli italiani ma al mondo intero. Le dichiarazioni rilasciate durante la conferenza stampa con Sarkosy hanno anche fatto chiarezza su cosa intenda Silvio Berlusconi in merito alla tanto richiamata sovranità popolare. Negli ultimi mesi sia lui che tutto il Pdl, rispetto ad una possibile crisi di governo, hanno richiamato e richiamano spesso la sovranità popolare ed il volere degli elettori affermando che se il governo cade si deve andare alle elezioni. Qualunque altra alternativa andrebbe contro il volere del popolo. Questo è un concetto di sovranità popolare falso per il nostro paese e per la nostra costituzione in quanto alle elezioni politiche gli elettori esprimono il loro voto per un partito e non per un governo o per un capo di governo. E' il Capo dello Stato che nomina il Presidente del Consiglio che poi deve ricevere la fiducia del Parlamento ma sia il Capo dello Stato che il Parlamento possono dare incarico e fiducia a qualsiasi maggioranza che si formi in parlamento. Quindi un concetto di sovranità popolare esteso oltre ogni limite e che potrebbe far intravedere un eccesso di democrazia da parte di Silvio Berlusconi. Ma ecco anche per i più ottimisti che ieri il cavaliere di Arcore ha buttato giù le sue carte ed ha spiegato benissimo il concetto di democrazia e di sovranità popolare che ha nella sua testa. L'occasione è il prossimo referendum sul nucleare che il presidente del consiglio intende evitare a tutti i costi soprattutto per non correre rischi sull'altro quesito referendario, quello relativo al legittimo impedimento. Alcuni giorni fa l'annuncio del governo alla rinuncia del programma nuclearee, ieri la verità da parte di Berlusconi che esplicita il concetto anche di sovranità popolare. "Siamo assolutamente convinti che l'energia nucleare sia il futuro per tutto il mondo. La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare". Alla faccia del rispetto della sovranità popolare. Quindi il ragionamento è il seguente: il popolo, i cittadini, gli elettori sono contrari al nucleare, ma il governo intende andare avanti sul programma nucleare, per cui per ora sospendiamo il programma in modo che il referendum non abbia luogo e fra un paio di anni si riparte, calpestando la volontà degli elettori. Sarebbe come dire che se fra due anni, quando ci saranno le elezioni, si scoprisse che gli elettori voterebbero a sinistra, allora le elezioni non si tengono e non si sciolgono le camere. Non so se la gente si rende conto della gravità di questo ragionamento e di consequenza del pericolo che rappresenta quest'uomo per il paese, per la democrazia, per la libertà. Se un domani Berlusconi diventasse davvero Presidente della Repubblica, si correrebbe il rischio per esempio che decidesse di non sciogliere le camere per non rischiare di perdere le elezioni. Quando il paese riuscirà a liberarsi di Silvio Berlusconi sarà sempre troppo tardi anche per rimediare agli innumerevoli danni causati dal suo governo. E considerato che la Nato è intervenuta in Libia non potrebbe intervenire anche in Italia ?.
mercoledì 27 aprile 2011
Quando interverrà la Nato a liberarci dal dittatore del consiglio
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