sabato 18 febbraio 2012

Venti anni e le mani non siamo riusciti nemmeno a spolverarle


Fanno quasi tenerezza i giornali di oggi nel loro sforzo comune, tutti indistintamente, di dimostrare che la corruzione ed il malaffare non sono tipicamente italiani ma si annidano anche negli altri paesi. Prendono spunto dalle dimissioni del presidente tedesco Wulff le testate giornalistiche atrtaversano voli pindarici teorizzano un parallelismo che non regge ad una analisi appena appena più approfondita. Ed il tutto proprio mentre in questi giorni di celebrano i venti da quando prese il via l'inchiesta di mani pulite che smantellò, almeno temporaneamente, il sistema politico italiano avvezzo alla pratica della tangente. Il sorriso forse è l'effetto di un pallido sole dopo giorni di clima siberiano, perchè in condizioni atmosferiche diverse la reazione prevalente ai giornali di oggi sarebbe una vera e propria rabbia incontenibile. Se si dovessero fare paragoni seri e attenti come sarebbe possibile mettere a confronto la vicenda del presidente tedesco che si è dimesso per avere avuto un mutuo a tasso agevoltao rispetto ad un presidente del consiglio italiano, per esempio, che continuava a svolgere la propria funzione nonostante una serie infinita di processi a suo carico dei quali uno per sfruttamento della prostituzione minorile ? O che cosa dire del ministro Romano che viene chiamato a fare parte del governo nonostante sia indagato in un processo per mafia ? O di queel ministro che occupava un appartamento a Roma senza sapere chi lo avesse pagato ? Non c'è una sola di queste vicende che sia minimamente paragonabile a quella tedesca ma anche se questo paragone fosse possibile rimane il fatto che il presidente tedesco si è dimesso dalla sua carica mentre in Italia con la storia della presunzione di innocenza abbiamo in parlamento dei veri e propri delinquenti che non avrebbero titolo nemmeno a partecipare a concorsi per un posto di bidello nella scuola pubblica. La presunzione di innocenza è sicuramente valida per tutti fino a condanna definitiva, ma ricoprire incarichi di governo o politici nelle istituzione non dovrebbe contemplare nemmeno il sospetto prima ancora che la condanna definitiva in un processo. E' questa la differenza fra l'Italia ed il resto del mondo: in tutto il mondo il sospetto è motivo sufficiente per lasciare l'attività politica, in Italia si consente anche a dei condannati in via definitiva di ricoprire cariche istituzionali anche di rilievo. La polemica con la germania appare ancora piu' ridicola in questi giorni che, a venti anni di distanza da mani pulite, in Italia la corruzione dilaga fra i politici come ha sentenziato la Corte dei Conti ed in parlamento latita una legge anticorruzione la cui discussione viene continuamente rimandata. Una legge che già annovera qualche migliaio di emendamenti e che sarebbe molto semplice da varare, sarebbe sufficiente un singolo articolo: chiunque sia oggetto di indagini giudiziarie di qualsiasi natura o imputato in un processo penale o civile, non può ricoprire nessuna carica politica e di governo a qualisiasi livello. Con questo articolo l'attuale parlamento sarebbe completamente rinnovato

1 commento:

Unknown ha detto...

Solo una cosa:
mi è stato insegnato di guardare prima a casa mia e poi, se mi avanza del "Tempo", volgere lo sguardo altrove...
in politica dovrebbe essere come una Famiglia, da tenere sotto controllo...gestire con attente ed amorevoli cure...
impegnandosi affinchè tutto sia sempre in armonioso ordine...
interessante post/condivisione..
sereno week end..
dandelìon
P.s...non mi dica che ha attiva la parola di verifica....mannaggia...mi ci perdo la vista così...si potrebbe spuntare alla voce impostazioni e poi commenti, per l'opzione "no"