In questi 10 giorni di inverno polare e di maltempo eccezionale tutti i mezzi di informazione hanno enfatizzato le varie emergenze che si sono susseguite in seguito alla forti nevicate che da giorni investono il centro Italia. Emergenze serie e meno serie. Dai paesi isolati per giorni, alle interruzioni di energia elettrica ed acqua, dai treni bloccati per ora sui binari in mezzo alle tormente, alle autostrade chiuse per i cumuli di neve e ghiaccio, fino ad arrivare alla farsa di Roma dove un amministrazione comunale ed un sindaco incompetente hanno trasformato una nevicata di due ora in una tragedia nazionale. Insomma un paese che ha si dovuto affrontare un'ondata di maltempo veramente eccezionale, ma al tempo stesso un paese completamente impreparato e inadeguato a sopperire ai disagi che questo maltempo, ampiamente previsto, ha provocato. Il tutto spettacolarizzato dalle televisioni e dai telegiornali che sono diventati una specie di bollettino di guerra. Una guerra finta nella quale però ci sono state anche delle vittime vere, vittime passate completamente innosservate sotto i riflettori della notizia e dell'informazione. Semplici numeri che sono stati citati frettolosamente dai vari notiziari, ed alcune volte nemmeno questa semplice citazione, in quanto lo spettacolo richiedeva di far vedere i cumuli di neve, il sindaco con elmetto e pala, il treno fermo sui binari sommersi dalla neve. Il morto in se stesso fa poca notizia in questi casi e quindi si aggiorna solo il contatore e poi si passa oltre. Per questi morti non c'e' la retorica del soldato che ha perso la vita in Iraq o in Afghanistan in una guerra stupida e inutile, non ci sono le istituzioni a rendere onore e ad affibbiare l'epiteto di eroe a persone che stanno svolgendo un lavoro ben retribuito e volontario, non ci sono funerali di stato. C'e' solo una lugubre conteggio che oggi è arrivato a quota 57 ad una media di quasi 6 decessi al giorno per un'ondata di freddo intenso ma sicuramente gestibile con un minimo di organizzazione. Non si sa chi sono questi sventurati, una buona percentuale sono dei senzatetto e quindi persone sulle quali bisogna sorvolare perchè vittime, non tanto del freddo che in questi casi è semplicemente l'esecutore materiale, quanto piuttosto di una società e di un modello di sviluppo che ha fallito su tutti i fronti. Forse dal punto di vista economico-finanziario il sistema si salverà, ma a spese di chi e di che cosa ? Sicuramente moltissimi di quei 57 morti sono il risultato di questo fallimento perchè nel 2012 che decinde di persone muoiano per il freddo credo che dovrebbe far riflettere sul tipo di società che abbiamo saputo mettere in piedi. E' questa la vera emergenza dei 10 giorni piu' freddi dal 80 anni a questa parte (questo sembra l'ultimo aggiornamento) e i venti di rivoluzione che spirano in europa a partire dalla Grecia, non lasciano spazio all'ottimismo, chissa' quanti saranno i morti se il freddo del 2012 si ripeterà anche nel 2013, ma queste sono davvero morti bianche da tenere ben nascoste senza darne troppa enfasi.
lunedì 13 febbraio 2012
La vera emergenza
In questi 10 giorni di inverno polare e di maltempo eccezionale tutti i mezzi di informazione hanno enfatizzato le varie emergenze che si sono susseguite in seguito alla forti nevicate che da giorni investono il centro Italia. Emergenze serie e meno serie. Dai paesi isolati per giorni, alle interruzioni di energia elettrica ed acqua, dai treni bloccati per ora sui binari in mezzo alle tormente, alle autostrade chiuse per i cumuli di neve e ghiaccio, fino ad arrivare alla farsa di Roma dove un amministrazione comunale ed un sindaco incompetente hanno trasformato una nevicata di due ora in una tragedia nazionale. Insomma un paese che ha si dovuto affrontare un'ondata di maltempo veramente eccezionale, ma al tempo stesso un paese completamente impreparato e inadeguato a sopperire ai disagi che questo maltempo, ampiamente previsto, ha provocato. Il tutto spettacolarizzato dalle televisioni e dai telegiornali che sono diventati una specie di bollettino di guerra. Una guerra finta nella quale però ci sono state anche delle vittime vere, vittime passate completamente innosservate sotto i riflettori della notizia e dell'informazione. Semplici numeri che sono stati citati frettolosamente dai vari notiziari, ed alcune volte nemmeno questa semplice citazione, in quanto lo spettacolo richiedeva di far vedere i cumuli di neve, il sindaco con elmetto e pala, il treno fermo sui binari sommersi dalla neve. Il morto in se stesso fa poca notizia in questi casi e quindi si aggiorna solo il contatore e poi si passa oltre. Per questi morti non c'e' la retorica del soldato che ha perso la vita in Iraq o in Afghanistan in una guerra stupida e inutile, non ci sono le istituzioni a rendere onore e ad affibbiare l'epiteto di eroe a persone che stanno svolgendo un lavoro ben retribuito e volontario, non ci sono funerali di stato. C'e' solo una lugubre conteggio che oggi è arrivato a quota 57 ad una media di quasi 6 decessi al giorno per un'ondata di freddo intenso ma sicuramente gestibile con un minimo di organizzazione. Non si sa chi sono questi sventurati, una buona percentuale sono dei senzatetto e quindi persone sulle quali bisogna sorvolare perchè vittime, non tanto del freddo che in questi casi è semplicemente l'esecutore materiale, quanto piuttosto di una società e di un modello di sviluppo che ha fallito su tutti i fronti. Forse dal punto di vista economico-finanziario il sistema si salverà, ma a spese di chi e di che cosa ? Sicuramente moltissimi di quei 57 morti sono il risultato di questo fallimento perchè nel 2012 che decinde di persone muoiano per il freddo credo che dovrebbe far riflettere sul tipo di società che abbiamo saputo mettere in piedi. E' questa la vera emergenza dei 10 giorni piu' freddi dal 80 anni a questa parte (questo sembra l'ultimo aggiornamento) e i venti di rivoluzione che spirano in europa a partire dalla Grecia, non lasciano spazio all'ottimismo, chissa' quanti saranno i morti se il freddo del 2012 si ripeterà anche nel 2013, ma queste sono davvero morti bianche da tenere ben nascoste senza darne troppa enfasi.
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