Ormai siamo abituati da tempo a telegiornali, notiziari e mezzi di informazione che sono dei veri e propri bollettini di guerra per il cittadino medio. Borse che oscillano come sulle montagne russe, prezzi con la benzina intesta che schizzano in alto giorno per giorno, tasche che allo stesso tempo si svuotano a causa di entrate sempre piu' assottigliate, agenzie di rating che si divertono a sparare sulla croce rossa (l'Italia in questo caso) ed in ultima analisi il tempo che ormai da 15 giorni sta martoriando il paese del bel sole trasformandolo in una specie di nuova siberia. Sono settimane se non mesi se non anni che non arriva una buona notizia. L'ultima in ordine di tempo sono state le dimissioni del governo Berlusconi e presumibilmente la fine del berlussconismo anche se pagato a caro prezzo grazie al disastro causato dal governo di centro destra. Ecco che allora oggi due notizie in che condizioni normali forse passerebbero in inosservate o quasi, diventano quasi notizie straordinarie che lasciano vedere un piccolo spiraglio di ottimismo. La prima notizia è la rinuncia alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 sancita dal Presidente del Consiglio Mario Monti. Sono anni che un governo italiano non prende una decisione così giusta e condivisibile come quella adottata oggi. Il sindaco di Roma Alemanno ed il presidente della Regione Polverini descrivono una cittadinanza, quella romana, delusa abbattuta disperata, in realtà i disperati sono loro che speravano con i soldi che sarebbero arrivati con le Olimpiadi di porre rimedio alle cattedrali nel deserto iniziate e poi abbandonate in occasione dei mondiali di nuoto del 2009. Si sperava di tentare di portare a termina la realizzzione della cittadella sportiva di Tor Vergata e quindi mascherare il fallimento di quella esperienza costata milioni di euro ed invece Monti ha detto no. Perchè Monti per fortuna non è l'uomo Del Monte. Certo il governo potrebbe mostrare la stessa coerenza e quindi tagliare altre spese inutili o quanto meno superflue considerato il momento che sta attraversando il paese come l'acquisto dei caccia bombardieri o il blocco di emolumenti da fantascienza come quello di Celentano a Sanremo o come gli stipendi dei calciatori, tutte situazioni che rappresentano uno schiaffo al cittadino lavoratore dipendente e pensionato chiamato a esborsare parte dei propri emolumenti. La seconda notizia è la decisione della Consulta di respingere il ricorso presentato dalla Camera per conflitto di attribuzione relativo al processo Berlusconi per il caso Ruby. La Consulta ha messo riparo ad una decisione della Camera che era una vera e propria offesa all'intelligenza del cittadino. La Camera infatti, con il suo ricorso, aveva di fatto deliberato che Ruby fosse la nipote di Mubarak e che il Presidente del Consiglio fosse convinto di questa relazione di parentela. Una decisione presa quando ormai tutto il mondo conosceva i veri connotati della vicenda grazie agli atti processuali ed alle intercettazione telefoniche. Partendo da questa tesi, Ruby nipote di Mubarak, la Camera intendeva sotrarre il processo alla magistratura ordinaria per consegnarlo al tribunale dei ministri e successivamente quindi negare l'autorizzazione a procedere. La Consulta ha riportato la vicenda nei suoi giusti binari, Ruby era una semplice prostituta, minorenne, e Berlusconi ne era "l'utilizzatore finale". La giustizia a volte funziona bene come dimostra anche la sentenza relativa alla Eternit. Per oggi ci dobbiamo accontentare di queste due notizie che in tempi normali sarebbero scontate ma che oggi appaiono straordinarie.
martedì 14 febbraio 2012
In tempi di vacche magre notizie normali diventano straordinarie
Ormai siamo abituati da tempo a telegiornali, notiziari e mezzi di informazione che sono dei veri e propri bollettini di guerra per il cittadino medio. Borse che oscillano come sulle montagne russe, prezzi con la benzina intesta che schizzano in alto giorno per giorno, tasche che allo stesso tempo si svuotano a causa di entrate sempre piu' assottigliate, agenzie di rating che si divertono a sparare sulla croce rossa (l'Italia in questo caso) ed in ultima analisi il tempo che ormai da 15 giorni sta martoriando il paese del bel sole trasformandolo in una specie di nuova siberia. Sono settimane se non mesi se non anni che non arriva una buona notizia. L'ultima in ordine di tempo sono state le dimissioni del governo Berlusconi e presumibilmente la fine del berlussconismo anche se pagato a caro prezzo grazie al disastro causato dal governo di centro destra. Ecco che allora oggi due notizie in che condizioni normali forse passerebbero in inosservate o quasi, diventano quasi notizie straordinarie che lasciano vedere un piccolo spiraglio di ottimismo. La prima notizia è la rinuncia alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020 sancita dal Presidente del Consiglio Mario Monti. Sono anni che un governo italiano non prende una decisione così giusta e condivisibile come quella adottata oggi. Il sindaco di Roma Alemanno ed il presidente della Regione Polverini descrivono una cittadinanza, quella romana, delusa abbattuta disperata, in realtà i disperati sono loro che speravano con i soldi che sarebbero arrivati con le Olimpiadi di porre rimedio alle cattedrali nel deserto iniziate e poi abbandonate in occasione dei mondiali di nuoto del 2009. Si sperava di tentare di portare a termina la realizzzione della cittadella sportiva di Tor Vergata e quindi mascherare il fallimento di quella esperienza costata milioni di euro ed invece Monti ha detto no. Perchè Monti per fortuna non è l'uomo Del Monte. Certo il governo potrebbe mostrare la stessa coerenza e quindi tagliare altre spese inutili o quanto meno superflue considerato il momento che sta attraversando il paese come l'acquisto dei caccia bombardieri o il blocco di emolumenti da fantascienza come quello di Celentano a Sanremo o come gli stipendi dei calciatori, tutte situazioni che rappresentano uno schiaffo al cittadino lavoratore dipendente e pensionato chiamato a esborsare parte dei propri emolumenti. La seconda notizia è la decisione della Consulta di respingere il ricorso presentato dalla Camera per conflitto di attribuzione relativo al processo Berlusconi per il caso Ruby. La Consulta ha messo riparo ad una decisione della Camera che era una vera e propria offesa all'intelligenza del cittadino. La Camera infatti, con il suo ricorso, aveva di fatto deliberato che Ruby fosse la nipote di Mubarak e che il Presidente del Consiglio fosse convinto di questa relazione di parentela. Una decisione presa quando ormai tutto il mondo conosceva i veri connotati della vicenda grazie agli atti processuali ed alle intercettazione telefoniche. Partendo da questa tesi, Ruby nipote di Mubarak, la Camera intendeva sotrarre il processo alla magistratura ordinaria per consegnarlo al tribunale dei ministri e successivamente quindi negare l'autorizzazione a procedere. La Consulta ha riportato la vicenda nei suoi giusti binari, Ruby era una semplice prostituta, minorenne, e Berlusconi ne era "l'utilizzatore finale". La giustizia a volte funziona bene come dimostra anche la sentenza relativa alla Eternit. Per oggi ci dobbiamo accontentare di queste due notizie che in tempi normali sarebbero scontate ma che oggi appaiono straordinarie.
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