martedì 12 ottobre 2010

Eroi di cartapesta nella società dell'indifferenza

Mentre a Roma si festeggiava il festival dell'ipocrisia con la proclamazione di altri nuovi quattro eroi del terzo millennio, sempre a Roma si verificava un episodio cartina di tornasole di una società allo sfascio. Rispetto totale per chi ha perso la vita svolgendo il proprio lavoro, anche se questo lavoro altro non è che portare la guerra in un paese straniero, ma identificare come eroi persone che sono profumatamente pagate per "giocare" alla pace facendo la guerra è oltre modo offensivo per chi veramente è stato un eroe. Ma oggi, in una società nella quale anche i componenti di una squadra di calcio che vincono una competizione mondiale sono definiti eroi, è chiaro che il significato delle parole non ha più un valore assoluto. Nello stesso momento di queste celebrazioni in una stazione della metropolitana della medesima città si verificava un episodio molto rappresentativo della società decadente del nostro paese. Una donna, colpita con un pugno in faccia da un ventenne per una banale lite, cade a terra in coma. La donna rimane per diversi minuti distesa a terra nel disinteresse generale, persone che passano vicino alla donna distesa a terra ma nessuno si preoccupa minimamente di capire se la donna abbia bisogno di aiuto e che cosa le sia accaduto. Mentre i nostri politici sono impegnati, Berlusconi a parte, a prendere in giro i familiari dei quattro militari uccisi in Afghanistan, mentre persone sconosciute piangono lacrime di coccodrillo per soldati di cui fino a un giorno fa ignoravano perfino l'esistenza, in un'altra parte della stessa città altrettante persone camminano indifferenti vicino al corpo di una donna distesa per terra e in coma. Questa è la società nella quale stiamo vivendo, si celebrano eroi di cartapesta e si ignorano persone su un marciapiede che potrebbero anche aver perso la vita. Episodi del genere dovrebbero essere degli spunti di riflessione per una classe politica che dovrebbe avere a cuore la sorte del paese, utopia me ne rendo conto, ma è difficile arrendersi ad una società che giorno dopo giorno scivola su una china della quale purtroppo non si vede mai la fine.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Fa veramente rimanere senza parole un episodio del genere, episodio purtroppo non isolato se pensiamo a situazioni analoghe accadute nei mesi scorsi. Episodi che accadono in concomitanza di manifestazioni che dovrebbero esprimere (forse)il senso della compassione e del dolore ma che di fatto denunciano ancora una volta la totale indifferenza verso l'essere umano e quanta attenzione viene invece rivolta solo alla recita dell'apparire.
Hai testimoniato in modo assolutamente preciso, dettagliato ed efficace una drammatica realtà.
Tramp steamer

carladidi ha detto...

mi hai preceduto. Ho avuto la tua stessa impressione.

Come si fa a restare indifferenti a pestaggi, incontrare persone magari tossicodipendenti o barboni piuttosto che ubriachi e non sentire con quell'essere una qualsivoglia affinità fraterna. Se rei siano i giudici a giudicarli. Vedi Edo .... viviamo in un paese cattolico ma poco cristiano nel senso religioso interiore del termine. L'indifferenza è il prodotto della cattiva educazione con cui molti vengono allevati. Poco amore = inaridimento, anestesia della coscienza .... ecco perchè tante brutture di uso e abuso dell'altro. Ciao e grazie

Anonimo ha detto...

Hai espresso anche il mio pensiero. Evoluzione della specie umana. Al contrario.