A volte il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fa veramente tenerezza. Non deve essere facile per un vero comunista, forse uno degli ultimi, fare il Presidente di una Repubblica governata da una manica di fascisti, vecchi e nuovi, guidata da un Indagato oltre che Stupratoredemocrazia. Napolitano a Pisa, in occasione del 200esimo annversario della Scuola Normale, lancia un appello che sembra quasi disperato oltre che sconfortato. "Condivido la forte preoccupazione di studenti e docenti per le difficili condizioni del sistema universitario, che nessuno può fingere di ingorare". Come potrebbe essere altrimenti al cospetto di un governo che prima elabora e strombazza ai quattro venti una riforma che, a suo parere, migliorerà il sistema universitario del paese e poi ritira tutto perchè si rende conto di non avere i fondi per finanziare la riforma. Alla fine forse è meglio così perchè quando questo governo mette mano a qualche riforma riesce solo a fare danni e non certo il bene del paese. Difficile per un Presidente che ha un passato di tutt'altro tenore rispetto alla attuala maggioranza di governo sopportare e firmare provvedimenti che vanno contro la sua ideologia ed i suoi principi. Non gli resta, poerv'uomo, che lanciare proclami ed appelli che sono stati e saranno sempre disattesi e, ironia della sorte e del dovere istituzionale, dovrà firmare provvedimenti che gli fanno rivoltare lo stomaco. Il nostro povero Presidente era stato eletto nel 2006 dopo che il governo Prodi si era da poco insediato e forse sperava in almeno 5 anni di tranquillità con un governo di centro sinistra. Ecco invece Veltroni e D'Alema che gli tendono una trappola con la costituzione del Partito Democratico causando prima la caduta del governo di centro sinistra e poi la vittoria dell'Indagato Stupratoredemocrazia alle successive elezioni. E così dal 2008 Napolitano si trova a contrastare con i pochi mezzi che l'azione devastante del centro destra tesa alla distruzione della democrazia, alla salvaguarda del dittatore di Arcore, all'affamazione delle classi più deboli preoccupandosi soprattutto di malavitosi e mafiosi ai quali ha permesso di rendere legali i propri proventi attraverso lo scudo fiscale. Per non parlare dell'inadeguatezza dei provvedimenti per contrastare la crisi economica mondiale, provvedimenti che hanno portato solodi alle banche ma che hanno creato una disoccupazione senza precedenti oltre che un debito pubblico galoppante ed incontrollato. Il Presidente della Repubblica non perde ocacsione per lanciare i propri appelli, ma vede purtroppo giorno per giorno il paese sprofondare nel disastro sociale. Oggi si è occupato di ricerca e formazione una voce che ogni paese avanzato e democratico riconosce come una voce di investimento nel proprio bilancio, ma che questo governo becero, ignorante e fascista ritiene esclusivamente come una spesa al pari delle auto blu o della cancelleria di un qualsiasi ministero. D'altra parte che futuro può avere l'istruzione in un paese dove alla guida di questo importante settore di sviluppo è stata nominata una guadiaparchi che non ha nemmenso saputo svolgere questo ruolo.
lunedì 18 ottobre 2010
Giorgio Napolitano .. un Presidente che a volte fa tenerezza
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