domenica 10 ottobre 2010

Mentre Berlusconi pesca in Russia .... i soldati italiani in guerra muoiono in Aghanistan

Il dittatore di Arcore è in vacanza dal suo collega russo e se la spassa andando a pesca e non si degna nemmeno di sprecare due parole per i militari italiani che muoiono in Afghanistan. Militari che sono convinti di svolgere una missione di pace e che invece sono stati inviati a combattere una guerra che non ci appartiene, calpestando la Costituzione italiana ma peggio ancora ingannado dei giovani che uno dopo l'altro perdono la loro vita. Muoiono nella convinzione di servire la patria, una patria le cui istituzioni non si curano nemmeno di ricordare chi mette a rischio la propria vita e trascorre, nella figura della terza carica dello stato, la giornata a pescare. Nel frattempo il ministro della guerra, La Russa, propone di intensificare l'azione di "pace" del nostro esercito armando gli aerei con bombe pronte ad essere sganciate non si dove. Ora per qualche giorno si assisterà al balletto fra chi chiede il ritiro immediato delle truppe dall'Afghanistan, fra chi invece difende la missione di "pace" e l'operato dei nostri militari e fra chi invece propone di oltraggiare ancora di più la costituzione armano fino ai denti i nostri militari. Poi naturalmente fra qualche giorno cadrà nuovamente il silenzio fino ai prossimi morti. Il tutto nell'ipocrisia generale a partire da chi individua queste azioni contro i nostri militari, azioni terroristiche, senza tenere conto che l'esercito italiano sta occupando un territorio straniero. Non si capisce perchè quando erano i russi ad invadere l'Afghanistan, le azioni dei talebani erano azioni di resistenza, mentre ora che sono Stati Uniti insieme a Italia ed altre forze occidentali ad invadere lo stesso territorio, improvvisamente le azioni dei talebani sono diventate azioni terroristiche. La strategia di combattere il terrorismo portando la guerra in quesi territori dove si presume che siano presenti i terroristi è miseramente fallita e non poteva essere altrimenti. Il terrorismo ha radici più complesse e non può essere identificato con un stato piuttosto che con un altro, le azioni militari possono senz'altro essere utili ma se non si mette in campo anche una diversa politica di sviluppo da parte del mondo occidentale, qualsiasi azione militare di contrasto al terrorismo stesso è destinata a fallire. L'unico risultato tangibile è purtroppo costituito dalla morte di 34 militari il cui sacrificio sarà risultato inutile ed ora anche i soldati italiani se ne stanno rendendo conto.

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