lunedì 4 ottobre 2010

Passata la tempesta Berlusconi torna ad occuparsi di cose serie: come stare lontano dalla galera

Dopo mesi di voto, non voto, di conteggi, di campagna acquisti fra i parlamentari, di ripensamenti, e della fiducia raggiunta a Camera e Senato, Berlusconi inizia subito a lavorare per la realizzazione del programma di 5 punti presentato appunto in occasione del voto di fiducia. E da dove inizia ? "Dal lavoro, dall'occupazione, insomma dai problemi reali del paese" penserebbe il cittadino comune che combatte giorno per giorno con i problemi della crisi economica. No caro cittadino comune, se non lo hai capito fino ad oggi, che siamo al terzo governo di quest'uomo senza scrupoli, le speranze che tu possa capirlo in futuro sono ridotte a zero. Berlusconi inizia dal problema dei problemi, quello della giustizia, che naturalmente lo interessa in primo persona. E lo fa con un attacco violento senza precedenti, una specie di colpo di stato, chiedendo una commissione sulla magistratura italiana che secondo la sua teoria sarebbe una sovvertitrice del regime democratico. La teoria del rinvigorito uomo impotato è la seguente: lui è stato eletto dal popolo (prima falsità), lui fa le leggi, il parlamento le approva, se una legge non soddisfa la magistratura (comunista) questa legge va alla Corte Costituzionale, la Corte Costituzionale (sempre comunista) abroga la legge, di consequenza lui non è in grado di governare e dare seguito al mandato che il popolo gli ha consegnato. Il ragionamento non fa una ruga ... ops scusate una piega. Ma sarebbe sufficiente interrogare un bambino della terza elementare (forse non della scuola di Adro ma di una normale scuola statale dove i bambini non sono ancora indottrinati come piccoli fascisti) per sottolineare un piccolo dettaglio sfuggito al cavaliere. Il suo mandato a governare, che per inciso gli ha dato il Presidente della Repubblica ed il parlamento con il voto di fiducia, è un mandato che deve sottostare a delle semplici regole: quelle dettate dalla Costituzione. E' un principio semplicissimo, consolidato fin da quando è nata la Repubblica Italiana ed è stata redatta la carta costituzionale, un principio che tutti i capi di governo hanno rispettato, anche il suo caro amico Craxi che aveva al suo pari tendenze dittatoriali, un principio su cui si basa tutta la vita democratica del nostro paese. Poi basterebbe fargli notare che le uniche leggi che la Corte Costituzionale gli ha bocciato sono state quelle che lui ha fatto approvare al parlamento e che riguardavano la sua persona e la soluzione dei suoi problemi con la giustizia mettendolo in una posizione di privilegio rispetto al resto del paese. Anche questo un passaggio semplice che non sfugge nemmeno al cittadino medio, ammesso che non faccia parte della popolazione dei teledipendenti divoratori di spettacoli come Grande Fratello o Amici o altra spazzatura del genere, insomma uno di quelle persone tipiche che vanno a urlare e ad applaudire i deliri pubblici del dittatore di Arcore. Ora l'uomo impomatato e senza rughe cambia tattica e intende coinvolgere tutto il parlamento nel suo delirante scontro con la magistratura e mettere in atto uno scambio di ruoi rispetto per esempio agli anni di Mani Pulite: la politica sotto attacco della magistratura in quegli anni a causa delle attività malavitose della politica stessa, ora la politica che attacca la magistratura che ha la colpa di abrogare leggi anticostituzionali tese a garantire privilegi ad un uomo solo, Silvio Berlusconi, aspirante dittatore.

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