martedì 19 ottobre 2010

Fini dopo aver lanciato il sasso ritira la mano

Dopo tante chiacchere arriviamo al dunque. I mesi estivi sono trascorsi fra polemiche e attacchi dell'artiglieria berlusconiana, impersonata dal Giornale del generale Feltri, ed ora si passa finalmente ai fatti. Ed i fatti dicono quanto segue. L'Indagato tramite l'amico Vizzini, anche lui indagato naturalmente, mette a segno un blizt in Commissione Affari Costituzionli facendo approvare il Lodo Alfano Costituzionale Retroattivo. Questo significa che i processi che vedono implicati Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica, potranno essere sospesi anche se riguardano reati antecedenti l'assunzione della carica. Ma che si sarebbe tentata questa carta gia' si sapeva, una sorta di scudo giudiziario per Berlusconi che riguardera' tutti i procedimenti che lo riguardano e che potrebbe diventare uno scudo senza limite se davvero l'Indagato riuscira' a farsi eleggere anche come Presidente della Repubblica. Il fatto sconcertante pero' e' che in commissione hanno votato a favore anche i rappresentati di Futuro e Liberta', i cosidetti finiani. Sara' l'effetto dell'attivita' di dosseriaggio messa in atto dal Giornale dell'Indagato a far tornare Fini sui suoi passi ? Spera in questo modo di poter mettere a tacere il presunto scandalo della casa di Montecarlo ? Ed a che cosa sono servite tutte le esternazione al congresso del Pdl, a cosa e' servito il discorso di Mirabello e tutte le polemiche sollevate dai suoi luogotenenti, Bocchino in testa, se poi al momento dei fatti Fini e company buttano a mare tutti i loro pirncipi sulla giustizia e sulla legalita' regalando una sorta di impunita' permanente al cavaliere ? Questo riallineamento sulle posizioni del Pdl avviene poi in occasione della presentazione del nuovo Lodo Alfano costituzionale che e' molto piu' grave e scandaloso del precedente in quanto si regala a Berlusconi un'immunita' incodizionata. Mentre la commissione affari costituzionali votava questo scempio, la Corte dei Conti denunciava il crescente numero di episodi di corruzione contro il bene pubblico messi in atto da politici e amministratori locali. Un fenomeno dilagante per contrastare il quale in parlamento giace una legge che, per essere efficace, dovrebbe essere costituita da un solo articolo "Chiunque ricopre incarichi pubblici a qualsiasi livello, decade dagli stessi incarichi qualora coinvolto in qualsiasi indagine giudiziaria ed a qualsiasi titolo". Non servirebbe altro. Ed invece si stanno elaborando una serie di articoli con distinguo ed eccezioni varie in modo da lasciare sempre aperta una scappatoia al politico di turno. D'altra parte oggi stesso la Camera ha negato l'autorizzazione a procedere contro l'ex ministro delle infrastrutture, Pietro Lunardi, in merito all'acquisto di un intero palazzo a prezzo di favore (ormai i politici italiani sembrano piu' dei palazzinari che degli amministratori della cosa pubblica). Giornata nera quindi per giustizia nel nostro paese, ma altre ne dovranno arrivare e molto piu' nere, una giustizia sempre piu' orientata a salvaguardare il potere politico a discapito del cittadino comune contro ogni dettamente della nostra Costituzione.

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