mercoledì 1 luglio 2009

L'arroganza del potere anche al cospetto dei morti di Viareggio




Anchein un momento tragico come quello di queste ora per l'incidente ferroviario di Viareggio, il presidente del Milan non sa trattenersi da mostrare tutta la sua arroganza, tutta la sua superbia e tutta la sua strafottenza. Non sono stati sufficienti gli scandali in cui è coinvolto per inculcargli almeno una minima dose di rispetto per il prossimo. In un frangente simile la prima frase che sie è sentita dire è sempre stata quella che ricordava inanzitutto il cordoglio per le famiglie delle vittime. Lui no, a lui non importa niente di questo paese, a lui importa solo ed esclusivamente della sua persona e di mostrarsi l'uomo pronto ad affrontare qualsiasi emergenza e qualsiasi problema. lui ha detto "Andrò a Viareggio per prendere in mano la situazione" e lo ha detto in tarda mattinata, quando ormai vigili del fuoco, protezione civile, sanitari, e volontari vari erano ore ed ore che lavoravano ininterrottamente per portare i soccorsi. Beh tutto quel lavoro per il presidente del Milan era stato inutile e lui annunciava il suo intervento. Sapete quanto è stato a Viareggio ??? 15 minuti. Il tempo per farsi mandare a quel paese dalla popolazione inferocita. Questa è l'Italia e questo è il presidente del consiglio che i cittadini italiani si sono dati, nel rispetto di ogni giorno muoie vittima del lavoro.
Ora le polemiche sulle cause dell'incidente occuperanno per alcuni giorni i giornali e poi piano piano tutto si spegnerà nel silenzio assoluto, dimenticando la vera causa di questo incidente così come la causa di molti altri incidenti: questa società capitalistica marcia basata sul profitto e sullo sfruttamento altrui in cui si spende poco per guadagnare molto. La società globale ha portato a questo sfascio, aerei che cadono come foglie d'autunno, disastri ferroviari, continui incidenti mortali sul lavoro nel nome della liberalizzazione e del libero mercato. Un modello di sviluppo che è andato pesantemente in crisi in questi anni con la più grave depressione economica e finanziaria del capitalismo. Ma un modello di sviluppo che si vuole salvare a tutti i costi e riproporre senza nessun cambiamento e ripensamento sul capitalismo globale, ovvero ... una specie di autodistruzione dei più deboli. Questo è ciò che ci aspetta.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ti ho trovato... sull'argomento: son daccordo con te...